Sion/Sitten, Archives du Chapitre/Kapitelsarchiv, Ms. 89
Titolo del codice: Decretum Gratiani
Luogo di origine: Francia (Paris?) (testo).
Supporto materiale: Pergamena.
Dimensioni:
I + 277 ff. (+ fragm.: 2_0001, 8_001; 273_001)
Formato: 360 x 275
Numerazione delle pagine: Coeva, in cifre romane, eseguita sul margine superiore destro del recto e sul margine superiore sinistro del verso, parzialmente evanida. Numerazione moderna a matita.
Composizione dei fascicoli: IV1v + 2 V40 + 4 IV74 + 20 V274 + II278. Richiami, in parte rifilati, sul verso dell'ultimo foglio, nel margine inferiore interno.
Condizione: Il manoscritto presenta strappi (4, 42, 193, 239, 240), fori (118) e lacerazioni dovute a rasura (36). L’asportazione di frammenti di pergamena nel marg. inf. di f. 1 ha provocato la perdita di parte della Glossa ordinaria.
Disposizione della pagina:
Forellini per la rigatura visibili nel margine interno. Rigatura a colore eseguita su entrambi i lati della pergamena, prevista originariamente per il solo testo su due colonne e formata da tre rettrici parallele orizzontali in testa, tre al centro e tre in basso tutte estese fino ai margini interno ed esterno in modo da fornire anche la lineazione di supporto per brevi glosse (93v) e da un doppio sistema di righe di giustificazione verticali per delimitare l’area del testo (righe doppie, con linea aggiunta anche nell’intercolumnio) e quello delle glosse (riga semplice). Una riga doppia aggiunta nel margine superiore è stata eseguita per il titolo corrente.
Una riga doppia aggiunta al centro del margine destro sul recto e di quello sinistro sul verso ha comportato una ulteriore suddivisione dell’area destinata alle glosse. In seguito, per poter trascrivere la Glossa ordinaria lo spazio delimitato dalle rettrici è stato rigato, in parte sovrapponendosi alla rigatura preesistente. Per rispettare la rigatura predefinita il copista ha eseguito la trascrizione del testo della Glossa ordinaria in due colonne nel margine destro del recto e di quello sinistro del verso. In altri fogli le colonne esterne sono state utilizzate per inserire le additiones alla Glossa ordinaria o nuove glosse (35r).
Specchio di scrittura: 27 [204] 129 x 74 [53 (9,5) 54] 89 (f. 2); rr. 56/ll. 56 (testo). Testo: above top-line; glossa: below-top line.
Una riga doppia aggiunta al centro del margine destro sul recto e di quello sinistro sul verso ha comportato una ulteriore suddivisione dell’area destinata alle glosse. In seguito, per poter trascrivere la Glossa ordinaria lo spazio delimitato dalle rettrici è stato rigato, in parte sovrapponendosi alla rigatura preesistente. Per rispettare la rigatura predefinita il copista ha eseguito la trascrizione del testo della Glossa ordinaria in due colonne nel margine destro del recto e di quello sinistro del verso. In altri fogli le colonne esterne sono state utilizzate per inserire le additiones alla Glossa ordinaria o nuove glosse (35r).
Specchio di scrittura: 27 [204] 129 x 74 [53 (9,5) 54] 89 (f. 2); rr. 56/ll. 56 (testo). Testo: above top-line; glossa: below-top line.
Tipo di scrittura e mani:
- Testo in littera textualis d’origine francese (littera Parisiensis) caratterizzata da un non regolare rispetto delle regole di Meyer. È presente la r tonda dopo o, ma è sporadico l’uso dei nessi per le curve contrapposte e della S rotonda capitale alla fine del rigo; la nota tachigrafica per et (7) è attraversata da un tratto orizzontale. Da notare la legatura ct ed i ritocchi a spatola o a coda di rondine del tratto ascendente delle lettere b, h ed l.
- Glossa di in notula di mano verosimilmente italiana. Litterae elongatae sono state impiegate in modo non sistematico sulla prima riga di testo della pagina (cfr. f. 16r, 17v, 19v e passim), o sulla prima riga di testo di glosse isolate copiate lungo i margini (f. 100va, gl. Delicto).
- I ff. 185r-194v, eseguiti in sostituzione di un fascicolo verosimilmente perduto, sono in textualis currens, fortemente irregolare nell’altezza delle lettere e con una ridotta divisione delle parole.
- Il frammento incollato sulla guardia anteriore e quello utilizzato per il foglio di guardia (V1r-v), in littera textualis d’origine bolognese, entrambi privi di decorazione e della Glossa ordinaria, non provengono da un manoscritto ultimato ma sono verosimilmente una prova esibita da un copista al momento della stesura di un contratto di scrittura.
- Pecie: A f. 19v, marg. sup.: Hic incipit .va. pecia; a f. 70va: Hic deficit .iia. pecia secunde partis que incipit ‘Declaravit’; a f. 146v: marg. sup.: Hic deficit tercia pecia tercie partis que incipit ‘Proprium’. Le indicazioni potrebbero far riferimento alla Glossa ordinaria di , ma nelle liste di tassazione è attestata la Glossa ordinaria di rivista da (Giovanna Murano, Opere diffuse per exemplar e pecia, Turnhout, Brepols, 2005, pp. 347-354 n. 287) mentre non è documentata una diffusione per exemplar e pecia della sola Glossa ordinaria di Iohannes Teutonicus.
Decorazione: Spazio riservato per l’iniziale H(umanum) (1ra) e per le iniziali che introducono le singole causae, cfr. Q(uidam) (65ra, 155ra), A(bbas) (157rb), etc. Incipit in alfabeto maiuscolo formato da lettere rosse e blu alternate decorate con semplici filetti di colore inverso. Iniziali rosse e blu alternate decorati con semplici filigrane di colore inverso. Iniziali minori rosse e blu. Sommari rubricati incolonnati a destra. Titoli correnti. Maniculae (5r, 11v e passim) talvolta arricchite con immagini antropomorfe (196ra).
Aggiunte: Glosse marginali di più mani in notulae e corsive.
Legatura:
Medievale in cuoio su assi lignee (395 x 280 mm); sui piatti impressioni geometriche a secco; fermagli metallici fissati con tre chiodini disposti a triangolo. Il dorso è andato perduto ed è ora visibile la cucitura sui nervi di corda che unisce i due piatti. Sul contropiatto anteriore è stato incollato un foglio contenente un frammento del Digestum (Dig. 1.8.6 §4 mortuum infert in locuum suum-1.9.4 ordine indignior est).
Contenuto:
-
V1r-V1v
Digestum vetus (Dig. I.2.1-1.2.2§13)
animadverto id perfectum esse …–… magistratuum nominibus et originem [sic].
Ed. Corpus iuris civilis. I. Institutiones recognovit Paulus Krueger, Digesta recognovit Theodorus Mommsen, retractavit Paulus Krueger, Berlin, Weidmann, 1963 (rist.), p. 30. -
1ra-276v
‹ , Decretum›
(Rubrica) >Decretorum discordantium concordia ac primum de iure constitutionis et nature.< (Textus) Humanum genus duobus regitur, naturali videlicet iure et moribus … (Pars secunda) (65ra) Causa I. ‹Q›uidam habens filium obtulit eum ditissimo cenobio … (De poenitentia) (222vb) His breviter decursis, in quibus extra negotii finem … (Pars tertia) (De consecratione) (254ra) De consecratione ecclesiarum et de missarum celebrationibus non alibi quam in sacratis Domino locis … (finis) Non potest Filius a se facere quicquam nisi quod viderit Patrem facientem.
Edizione: Aemilius Friedberg, Corpus iuris canonici editio lipsiensis secunda post Ae. L. Richteri curas ad librorum manu scriptorum et editionis romanae fidem recognovit et adnotatione critica instruxit, I, Lipsiae, Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, 1879.
Nota
Testimone appartenente al Σ-group, sul quale vd. Titus Lenherr, ‘Die Summarien zu den Texten des 2. Laterankonzils von 1139’, Archiv für katholisches Kirchenrecht, 150 (1981) p. 528-551; C. Wei, ‘A Discussion and List of Manuscripts Belonging to the Σ-group (S-group)’ ‹https://sites.google.com/site/repertoriumiuriscanonici/home/gratian/s-group› (ma il ms. di Sion non è segnalato nei due studi). Alcune lacune del testo, proprie di questa famiglia di testimoni, sono state supplite nei margini, cfr. a f. 159r C.18 q.2 c.28, a f. 217v Idem super Lucam-voluntas [C.32 q.5 c.6 Finge, non contrassegnata come palea].
Il testimone è copia di un antigrafo ‘arcaico’ con otto paleae copiate nel testo (D.25 c.5; D.50 c.47; D.56 c.2; D.63 c.31; D.63 c.32; D.73 (2); D.96 c.12). A seguito di revisioni alcune paleae sono state aggiunte nei margini, mentre per le restanti è stata segnalata l’assenza ma non sono state integrate. A partire dalla seconda parte la revisione è divenuta sporadica e solo poche paleae sono state segnalate o integrate.
Le seguenti paleae sono state integrate: 2rb Cum enixa fuerit mulier - accipitur [D.5 c.1] (la palea è preceduta dall’indicazione: Hic deficit palea que incipit Mulier); 2_001r (striscia di pergamena cucita nel marg. interno) Sed pensandum est ipsa cogitatio - quam portat invitus [D.6 c.2]; 3v (striscia di pergamena cucita nel marg. inferiore) Imperatores, quando pro falsitate - intelligentes [D.9 c.1 pr.]; Nam et temporibus prophetarum - penitus interiret [D.9 c.1 §2]; Item ex verbis Ysidori. Iustum est principem legibus - sibi licere non patiantus [D.9 c.2]; 9rb Placuit ut conservato primatu - locum [D.18 c.1]; 15v, marg inf. Nullus accollitorum [sic] - ore benedictum [D.24 c.1]; 17v, marg. inf. Nam si consenserimus - sacri rite observantur; Quid enim profuit - statim perierunt [D.27 c.7]; 20v, marg. sup. Multorum relatio‹ne› comperimus - constituat [D.32 c.2]; 21va Hospitiolum tuum - ergo tangere [D.32 c.17]; 27r marg. sup. Oratorium hoc dicitur - concordent [D.42 c.6, c.7]; di seguito è stata copiato il D.43 d.a.c.1 Pudicus quoque debet esse-taceat in luogo di D.42 c.6 Oratorium hoc sit (l’assenza di questa palea è segnalata in margine); 28r, marg. inf. Nullus presbiterorum - prohibetur [D.44 c.7]; Item de eodem. Quando autem - illorum [D.44 c.8]; Item ex eodem. Quando presbiteri - redeant [D.44 c.9]; 41v marg. sup. Principatus autem - inchoata principio [D.61 c.5 §1 = C.1 q.1 c.25]; 96v Item Damasus - concedende sunt [C.3 q.3 c.4a].
Nei seguenti casi è stata segnalata la palea mancante ma il testo non è stato integrato: 7rb Hic deficit palea magna que incipit Item gesta sanctorum [D.15 c.3 §§17-82]; 8v marg. inf. hic deficit palea [D.17 c.1 neque]; 9vb Hic deficit palea que incipit Episcopus non debet [D.18 c.11]; 22ra Deficit palea que incipit Episcopum, presbiterum [D.34 c.2] et alia incipit Omnibus servis [D.34 c.4] et alia que incipit Audite [D.34 c.6]; 23ra Hic deficit palea que incipit Vinolentum [D.35 c.6], item alia que incipit Venter mero estuans [D.35 c.5]; 25va Hic deficiunt .iii. palee prima incipit Indignum [D.38 c.13], secunda Locutio [D.38 c.14], tertia Ecclesiastica [D.38 c.15]; 33rb Hic defficit [sic] palea que incipit Iohannes Crisostomus [D.50 c.13]; 34ra Hic defficiunt due palee prima incipit Bene valet [D.50 c.23], alia incipit Sacerdos [D.50 c.24]; 35va Hic deffic‹iunt› due palee, prima incipit Qui non odii [D.50 c.40], alia incipit Si quis [D.50 c.41]; 37va Hic defficit palea que incipit Magnus episcopus [D.54 c.3]; 38r Hic defficit palea que incipit De servorum ordinatione [D.54 c.6]; Hic defficit palea que incipit De rebus [D.54 c.8]; 38v Hic deffic‹iunt› tres palee, prima incipit Quilibet iudeorum [D.54 c.16], secunda incipit Et si iudeorum [D.54 c.17], tertia incipit Presenti consilio (!) [D.54 c.18]; 41rb Hic defficit palea que incipit Qui ecclesiasticis [D.59 c.1]; 45va Hic defficit palea que incipit De abiectione [D.64 c.3] et alia que incipit Conprovinciales [questa seconda indicazione è errata in quanto il c.4 della D.64 è stato copiato nel testo e non risulta essere una palea]; 47ra Hic deest quedam palea quam tamen magister legit [= D.68 c.4 Haec]; 49r Hic deficit palea Quando et ‹ubi› libitum [D.75 c.6]; 50va Hic defficit palea que incipit Nemo presbiter [D.78 c.2]; 52va Hic defficit palea que incipit Si quispiam [D.81 c.22]; 56va Hic defficiunt tres palee, prima incipit Eiciens [D.88 c.11], alia incipit Quoniam [D.88 c.12], alia incipit Quid aliud [D.88 c.13]; 57v Hic defficit palea que incipit Presbiter [D.91 c.2 §1]; 61ra Hic deficit palea que incipit Presbiteris [sic] in ecclesia [D.95 c.12]; 62v Hic deficit palea que incipit Constantinus [D.96 c.13 et c.14]; 64va Hic defficit palea que incipit Non multum [D.100 c.7]; 75rb Hic defficit palea que incipit Nullus abbas [C.1 q.2 c.3]; 77rb Hic defficit palea que incipit Crimen vel [C.1 q.4 c.6 = C.1 q.4 d.p.c.9 § Digestis - rescripserunt]; 84r Hic deficit palea que incipit Omnis (C.2 q.3 c.6 Omnis); 98rb Hic defficit palea que incipit Nulli episcoporum [C.3 q.5 c.14]; 98va Hic defficit palea que incipit Discutere episcopus [C.3 q.6 c.6]; 102va Hic defficit palea que incipit Placuit [C.4 q.2 et q. 3 c.2]; 150va Hic deficiunt tres palee quarum prima incipit Admonemus [C.16 q.2 c.2], alia incipit Precipimus [C.16 q.2 c.3], tercia incipit Nullus decimas [C.16 q.2 c.4]; 160rb Hic deficit palea que incipit Quia ‹autem dura est› in insulis [C.20 q.1 c.5]. -
1ra-276v
, Glossa ordinaria›
Humanum genus. Tractaturus Gratianus de iure canonico. Primo incipit a simplicioribus secundum naturam …–… Facientem. Sepe solet similis Filius esse Patri (ms. Patris), et magistro discipulus, xxiii. (recte xxiiii) q. i. Cum beatissimus.
Le glosse terminano raramente con la subscriptio Io. (4vb), in alcuni casi la sigla è stata aggiunta prima dell’inserimento dell’additio di (9rb gl. Admoneat). La Glossa di Iohannes Teutonicus è edita insieme a quella di Bartolomeo da Brescia, cfr. Decretum Gratiani emendatum et notationibus illustratum una cum glossis Gregorii XIII pont. max. iussu editum, Romae, In Aedibus Populi Romani, 1582 ‹http://digital.library.ucla.edu/canonlaw/toc.html›
Bibliografia: Stephan Kuttner, Repertorium der Kanonistik (1140-1234). Prodromus corporis glossarum I, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1937 (Studi e testi, 71), p. 93-99 (ms. non segnalato); Rudolf Weigand, The Development of the Glossa ordinaria to Gratian’s Decretum, in The History of Medieval Canon Law in the Classical Period, 1140-1234. From Gratian to Decretales of Pope Gregory IX, ed. by W. Hartmann & K. Pennington, Washington DC 2008, p. 82-86 (ms. non segnalato). -
1ra-276v, passim
Additiones ad Glossam ordinariam
Archid./secundum Archid. [= ] (9r, 17r, 22v, 23v, 95r, 97r, 263r, 264v, 269v); Archid. et jo. de finton (84r); secundum Archid. et lau. (254r); secundum Archid. et Rodoricum (19r); B. [= , ma la maggior parte delle sue additiones alla Glossa ordinaria di Iohannes Teutonicus non sono siglate, da notare a f. 15r in corrispondenza di una additio, la precisazione non est glossa or‹dinaria›] (2r, 21r, 39r, 41r, 42r, 45r, 84v, 85r, 91v, 96v, 98v, 99r, 102r); b(ar.) (37v, 47r); secundum b./bar./bartho. brixi. (5r, 10r, 12r, 17v, 21r); b. et h. (84v); per B. (163v, 176r); per b. et per innoc. (89r); secundum B. yspani [sic] (141r); b. ispanus (257rb, 266r) secundum bac. (84r); gui. (25v, 26r-v, 27r-v, 28r-v, 86v); gui. et jo. an. (26r); guido (68v, 74r, 78r, 83v, 84r-v, 85r, 86v, 87r, 89r, 90v, 92v, 93r, 95r, 98v, 136v, 137v, 138r, 138v, 139v, 140v, 141r, 143r, 148r, 150v, 151v, 152r, 179v, 180v, 181v, 183r-v, 184r, 255r, 265r); per guidonem (183r, 257v); guido et hugu. (84r), guillelmus grimaardi (136vb); h. (121ra); host. (74r); per ho. (178rb); per host. (77va, 78rb, 84r-v, 94r); per host. in lectura (78r); secundum host. (12va); hu. (26v, 27v); hugu. (6v, 10r, 20v, 21r, 23r, 25v, 95v, 96r, 255r, 256r, 258r); hugu. et lau. (6r); innoc. et h. (257v); per innoc. et host. (84vb); per innoc. (88va, 91r); io. (26r-v, 27v, 101v, 152v); per jo. (89r, 90v, 95r); secundum Io. (107r); io. an. (25v, 26v, 27v); io. de deo (10v, 18r, 95v, 136v, 137v, 138r, 138v, 139r, 140v, 181v, 256r); io. de finton (16v, 18r, 22v, 24v, 267v); io. de finton et archid. (22v, 261v); jo. jo. (25v, 26r-v, 27r-v, 28r, 97v, 98v, 99r, 137rb, 138r, 138v, 139r, 140r-v, 141r, 143r, 150v, 179v, 180r, 182r, 183v, 184r); per jo. et guidonem (95r); io. post gui. (28r); lau./ secundum lau. (21v, 97r, 259r, 260r); lauren. (264v); lau. et bar. (136vb); lau. et hugu. (96v); lau., hu. et archid. (5v); lau. et io. de finton (5r); m. b(er.) [questo canonista (francese?) integra la Glossa ordinaria di Iohannes Teutonicus senza tener conto delle additiones di Bartolomeo da Brescia, cfr. a f. 41rb la gl. Difficilius a D.59 c.4] (16v, 17v, 18v, 19r, 20v, 22r-v, 23r-v, 25r-v, 26r-v, 27r-v, 28v, 29r, 32v, 34r, 35r-v, 36r, 37r-v, 38r-v, 39r, 40r-v, 41r-v, 42r-v, 84vb, 85r, 102r, 117v); secundum monaldum (275r); p. (95rb); p. ispanus (266r); nom. P. de Salinis (124rb); nom. p. et thomas (269v); nom. Raymundus de Penafor et Got. (24v, marg. inf.); nom. Speculator (83r); Thomas/secundum Thomam (257v, 259r, 264v); secundum magistrum W. (203r).
Provenienza del manoscritto:
- Iste liber est Iacobi // dec. (nota erasa a f. 1r); Iste liber est Iacobi // dec. (276v) (sec. XIV-XV).
- Vir dominus Fa. (!) iste liber est (277r) (sec. XV).
- Sum clarissimi capituli Sedunensis, XVII sec. (f. 2r).
- Nota di vendita di un volume del Decretum a Claudio Brunerii ‘in legibus licentiato, pretii sex scutorum auri Sabaudie quod precium confessit habuisse et recepisse in bona pecunia numerata...’ (a. 1463) (f. 276v).
- A parere di Stelling-Michaud il manoscritto potrebbe provenire dalla biblioteca di Guillaume de Saint-Maurice, iurisperitus, curato di Saint-Germain, a Savièse che menziona nel suo testamento del 7 luglio 1343 un Decretum cum glosis legato al Capitolo di Sion (Catalogues, p. 21-22).
Bibliografia:
- Sven Stelling-Michaud, ‘Les étudiants valaisans à Bologne, et la réception du droit romain au XIIIe siècle dans le diocèse de Sion’, Vallesia 6 (1951), p. 59-85: 68-69, 82-83 n. 2.
- Sven Stelling-Michaud, Catalogues des manuscrits juridique (droit canon et droit romain) de la fin du XIIe au XIVe siècle conservés en Suisse, Genève, Librairie Droz, 1954, p. 21-22 con ripr. di f. 1.