Il manoscritto del XII secolo, con commenti ai quattro Vangeli, probabilmente proviene dall'Alsazia. Lo dimostra la storia della fondazione del monastero benedettino di Santa Fede a Sélestat, aggiunta sulle ultime pagine. Nel 1530 era posseduto da Johannes Schornegg, parroco a Muri.
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto chiamato «Evangelia ad Missas» contiene le letture del Vangelo della Messa lungo tutto l'anno secondo la liturgia cistercense. Fu scritto nella seconda metà del XII secolo ed è quindi più antico del monastero cistercense di Wettingen, fondato nel 1227. Non si sa in quale monastero sia stato scritto, e decorato con iniziali con tralci di vari colori.
Online dal: 10.12.2020
Questo libro liturgico (Epistolare Cisterciense) può essere datato abbastanza precisamente agli anni intorno al 1173 sulla base della scrittura che della successione delle feste che contiene. Il volume di epistole è il secondo più antico manoscritto tra i codici di Wettingen; con tutta probabilità fu consegnato al monastero di Wettingen nel 1227 in occasione della nuova fondazione, quale regalo dal monastero di Salem, di cui costituisce una filiazione.
Online dal: 17.12.2015
Obituari redatti al tempo del doppio monastero di Muri, tra il 1120 e il 1140. Il codice comprende anche obituari di Hermetschwil, donazioni e interessi stagionali, il martirologio di Usuardo di Saint German, una copia della Regola benedettina.
Online dal: 14.04.2008
Questo messale rappresenta il più antico documento finora conservatosi del cantone di Appenzello Interno e si trova in possesso della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello. E' probabilmente stato realizzato per una chiesa situata nella diocesi di Costanza ma la sua origine rimane sconosciuta. L'importanza del messale per la storia del territorio di Appenzello è data anche dal fatto che contiene l'unica trascrizione conosciuta del documento di fondazione della parrocchia di Appenzello del 1071. Il volume contiene delle parti separate (calendario, graduale, sequenziario, sacramentario, lezionario). Il calendario è particolarmente ricco di feste di santi, delle quali però nessuna è rubricata come festa di patronato.
Online dal: 17.12.2015
Foglio proveniente dal terzo volume volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Martialis così come della Passio sanctorum Primi et Feliciani e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Questo tetravangelo greco del XII secolo fu acquistato nel XV secolo, forse a Basilea, dal teologo domenicano Giovanni di Ragusa, che alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea. Più tardi, Erasmo lo prese in prestito dai domenicani per utilizzarlo nella sua prima edizione del Nuovo Testamento greco (1516). Nel corso del suo lavoro editoriale l'umanista apportò a margine numerose aggiunte e correzioni al testo. Affidò poi il codice allo stampatore basilese Johannes Froben, che lasciò sulle sue pagine numerose sue annotazioni.
Online dal: 26.09.2024
In questo manoscritto greco del XII secolo contenente il Nuovo Testamento in due parti (senza l'Apocalisse), le Epistole e gli Atti sono sorprendentemente collocati prima dei Vangeli. Magnificamente miniato, questo codice include iniziali che rappresentano gli autori delle lettere del Nuovo Testamento, oltre a una miniatura che mostra Giovanni Evangelista e la discesa di Gesù agli inferi (f. 265v). Nel XV secolo, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice a Costantinopoli e alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea. Il codice passò nelle mani di Johannes Reuchlin e in quelle di Erasmo per la sua prima edizione del Nuovo Testamento greco (1516).
Online dal: 26.09.2024
Primo di un'edizione in due volumi dei Moralia in Iob di Gregorio. Proviene dalla certosa di Basilea, fu acquistato durante il concilio di Basilea. La parte principale del manoscritto fu scritta nel periodo di passaggio dall'XI al XII secolo; la Tabula che si trova all'inizio e alla fine del volume fu aggiunta nel sec. XIII. Incerta la provenienza originaria del manoscritto, ma sembra essere vicina a quella del secondo volume (B I 13a).
Online dal: 26.09.2017
Secondo di una edizione in due volumi dei Moralia in Iob di Gregorio. Il volume della fine del XII secolo, decorato con ricche iniziali, fu acquisito durante il concilio di Basilea e completato dal copista Heinriche von Vullenhoe nella certosa. L'origine del volume non è chiara. Una nota di possesso erasa di un monastero di S. Maria in Insula potrebbe indicare il monastero premonstratense di Marienwerd in Goldern o il monastero cistercense Notre Dame de l'Ile-de-Ré presso La Rochelle. Il primo volume (B I 12) ha probabilmente la stessa origine.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, decorato con parsimonia da iniziali ornamentali con tralci e figure, fu realizzato alla fine del XII secolo e apparteneva alla biblioteca della certosa di Basilea. Oltre alle cantica ad laudes et ferialia glossate contiene principalmente il salterio con la glossa ordinaria, il commento standard del Medioevo ai testi biblici. La disposizione del testo è stata progettata nel consueto stile del commentario a corona: il testo del salmo è al centro della pagina, attorniato nei margini e tra le righe dall'interpretazione.
Online dal: 14.12.2018
Il testo è costituito da un adattamento di alcune sezioni narrative della Bibbia in antico francese, un poema in lasse di alessandrini redatto da un autore continentale nel sec. XII, e che fu uno delle opere religiose in francese antico di maggior successo. Questo manoscritto è uno dei più antichi e completi esemplari dell'opera rimasti e l'unico a presentare un testo quasi completo del ramo anglo-normanno della tradizione testuale. In virtù della probabile origine insulare, il manoscritto testimonia altresì la diffusione immediata del testo in Inghilterra.
Online dal: 23.06.2014
Questo raro frammento giudaico-arabo è tratto dal Kitab al-Hidaya ila Faraiḍ al-Qulub o Libro dell'orientamento ai doveri del cuore di Baḥya ben Joseph Ibn Paquda (seconda metà dell'XI secolo). L'opera è di un'importanza fondamentale perché stabilisce il primo sistema di etica ebraica. La tradizione manoscritta di quest'opera in giudaico-arabo è molto lacunosa poiché sono pochi i testimoni che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Online dal: 26.09.2017
Foglio dal volume sesto (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Chuniberti, della Vita s. Trudonis e della Vita s. Severini, e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati.
Online dal: 13.06.2019
Foglio proveniente dal volume sesto (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il volume contiene parti della Vita s. Silvestri e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati.
Online dal: 13.06.2019
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (calendario del mese di giugno, introduzione redazionale e indici dei mesi di maggio e giugno). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Parte inferiore di un foglio dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Symeonis di Eberwin di Treviri e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifoglio proveniente dal sesto volume (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (calendario del mese di dicembre). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati.
Online dal: 13.06.2019
Foglio proveniente dal sesto volume (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (una introduzione redazionale e un indice del contenuto dei mesi novembre e dicembre). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati.
Online dal: 13.06.2019
Foglio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della vita di s. Atanasio e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Waldeberti di Azzone di Montier-en-Der e la Vita s. Macharii heremitae e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifoglio mutilo proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della vita di Bonifacio di Otlo di S. Emmeram e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Passio sanctorum Nerei et Achillei così come la Vita s. Maximi di Lupo di Ferrières e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel(1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifolio mutilo proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Willehelmi confessoris (in una versione inedita in questa forma), così come la Vita s. Germani episcopi e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Bifoglio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Passio s. Albani di Goswino di Magonza e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto, conservato in modo frammentario e in fogli sciolti, fu utilizzato nel 1543 dallo stampatore basileese Heinrich Petri quale modello per la sua edizione del Rabani Mauri Moguntinensis archiepiscopi commentaria in Hieremiam prophetam. Questo utilizzo è testimoniato dalla presenza di diversi segni di composizione e tracce di inchiostro da stampa. Dalla stamperia di Petri il manoscritto passò più tardi nella raccolta di Remigio Fäsch e, con i rimanenti fondi del Museo Faesch, nel 1823 divenne proprietà dell'Università di Basilea. L'originaria provenienza del manoscritto non è chiara.
Online dal: 14.12.2017
Poco si sa di Albino di Chiaravalle, detto anche Albuinus de Gorze o Albuinus Eremita, se non che intorno all'anno 1000 redasse una raccolta di scritti a carattere morale-teologico dedicati a un canonico parigino di nome Arnoldus e all'arcivescovo Eriberto di Colonia (999-1021). Questa copia risale all'XI o XII secolo ed è rilegata in morbida pelle, che in origine era probabilmente abbastanza lunga da coprire completamente il libro, ma così stretta che il blocco del libro sporge sopra e sotto. Nel XV sec. appartenne alla certosa di Magonza, ed è giunto alla biblioteca universitaria con la collezione Remigius Faesch.
Online dal: 18.06.2020
Il cosiddetto Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli è uno dei manoscritti più famosi e maggiormente richiesti della Burgerbibliothek di Berna. Il codice, straordinariamente decorato, è originario di un atelier della cerchia della corte imperiale nell'Italia meridionale. Copista e miniature sono sconosciuti; tuttavia senza dubbio il testo venne corretto dall'autore stesso. Il testo, un panegirico in latino di circa 1700 distici conservatosi in questo solo manoscritto, è suddiviso in tre parti. I primi due libri descrivono gli antecedenti e la conquista della Sicilia da parte degli Svevi; il terzo libro contiene una celebrazione dei genitori – l'imperatore Enrico IV e la moglie Costanza, figlia ed erede del re Ruggero II di Sicilia – del famoso imperatore Federico II di Svevia, nato a Jesi, presso Ancona il 26 dicembre 1194.
Online dal: 22.03.2018
Resti di un manoscritto del Summarium Heinrici e di un annesso glossario di piante con glosse interlineari in tedesco. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da tre rilegature della Stadtbibliothek di Berna. Altre parti si trovano nella Zentralbibliothek di Zurigo e nella Universitäts- und Landesbibliothek di Bonn.
Online dal: 14.06.2018
Bifoglio appartenente ad un manoscritto del Viaticus di Costantino l'Africano, un manuale di viaggio per medici tradotto dall'arabo. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da un volume della Stadbibliothek di Berna.
Online dal: 14.06.2018
Bifoglio da un manoscritto dei Moralia in Hiob di Gregorio Magno, scritto probabilmente in Francia, e che fu usato nel XVI secolo come legatura di ordini e statuti della contea di Lenzburg. Inizialmente in possesso della famiglia von Hallwyl, fu poi acquisito da Wolfgang Friedrich von Mülinen (1863-1917) e presumibilmente acquistato nel 1937 con la collezione Mülinen dalla Stadtbibliothek di Berna. Nel 1954 è stato staccato dal volume che lo conteneva (BBB Mss.Mül.377).
Online dal: 02.07.2020
Due frammenti di fogli di un manoscritto contenente la Tebaide di Stazio, probabilmente proveniente dalla Svizzera centrale. In seguito utilizzato come maculatura nella legatura del volume a stampa Hunger, Conrad: Unser liebe Frauw zue Einsidlen, Lucerna 1654, di proprietà di un certo Ueli Fässler intorno al 1665. Acquisito nel 1920 dallo studente Ernst Burkhard nel Brockenhaus di Berna e donato alla Stadtbibliothek di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Bifoglio da un manoscritto dell'Exameron di Ambrogio della regione Reno superiore/Svizzera, in seguito utilizzato come copertina di un libro. La provenienza e l'acquisizione del frammento sono sconosciute.
Online dal: 02.07.2020
Fogli singolo di un manoscritto con lettere di Pelagio, probabilmente scritto in Francia. Origine sconosciuta. Il frammento è arrivato con la collezione di Leonhard Hospinian nella Stadtbibliothek di Berna, dove è stato staccato da un volume (MUE Hospinian 208) nel 1935.
Online dal: 02.07.2020
Due frammenti di un foglio singolo di un manoscritto delle Antiquitates Iudaicae di Flavio Giuseppe. Luogo di origine e provenienza del frammento sono sconosciuti.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo, con una splendida iniziale, da un manoscritto riccamente illustrato delle Antiquitates Iudaicae di Flavio Giuseppe proveniente dal monastero di Engelberg. Fu venduto intorno al 1600 dall'abate Andreas Hersch, o dall'abate Melchior Kitz, al libraio e legatore zurighese Johann Felix Haller (attivo 1603-1637) e da lui poi maculato per essere utilizzato in un'opera storica di Hans Felix Grob il Giovane (1572-1653). Non è chiaro quando il volume giunse alla Stadtbibliothek di Berna dove gli venne attribuita la segnatura Mss.h.h.XXIa.25; le maculature nella legatura sono state staccate da Johann Lindt nel 1941.
Online dal: 02.07.2020
Questo rotolo, che proviene probabilmente dal monastero di Marbach, costituisce un esempio per questo tipo di trasmissione testuale. Il rotolo von Mülinen contiene più di 460 ricette, scongiuri e benedizioni in latino, che contengono puntuali glosse interlineari in antico tedesco. Oltre a ciò vi appare una singola ricetta solo in antico tedesco Contra paralysin theutonice. Sul verso trova posto un voluminoso glossario con più di 1500 lemmi provenienti dal campo della medicina, che sono in parte corredati di spiegazioni in latino e in antico tedesco.
Online dal: 17.03.2016
Bifoglio proveniente da un manoscritto delle Homeliae in Evangelia di Gregorio Magno. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto contenente l'Hexameron di Ambrogio. Si tratta della sezione iniziale del manoscritto Berna, Burgerbibliothek, Cod. 585. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Dieci fogli provenienti da un manoscritto suddiviso in due parti e contenente i trattati medici di Isacco Giudeo e di Giovanni Afflacio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Collezione di frammenti formata da tre sezioni, contenente diversi excerpta di testi di Remigio di Auxerre (A), di Bernardo Silvestre (B) e di Ildeberto di Lavardin. I 16 fogli che compongono il frammento sono giunti a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacque Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli di una miscellanea che, accanto a un frammento del Versus de musicae explanatione di Guido d'Arezzo, contiene altri trattati retorici, metrici e filosofici. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto, probabilmente vergato in Francia, contenente i Disticha Catonis e la Ecloga Theoduli. Il frammento è giunto a Berna nel 1932 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio proveniente da un manoscritto francese con commentari alle Satire e all'Ars poetica di Orazio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli provenienti da un manoscritto vergato in Francia e contenente le Odi di Orazio. Al f. 1r si trova una raccolta di detti latini. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio proveniente da un manoscritto francese contenente le Partitiones di Prisciano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro fogli di un manoscritto probabilmente vergato a Fleury e con contenuti di genere grammaticale, tra i quali un commentario carolingio a Donato. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Nove fogli (probabilmente un fascicolo) di un manoscritto francese. Il frammento contiene due estratti dell'ottavo libro del De nuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella e alcuni estratti di genere grammaticale. È giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Dieci fogli di un frammento di origine francese, costituiti da due diverse unità codicologiche. L'unità A (i due bifogli esterni) contiene un testo sulle 12 pietre preziose e diversi trattati medici. L'unità B riporta alcune parti del secondo libro delle Practica di Isacco Giudeo, nella traduzione latina di Costantino Africano, oltre ad alcune ricette mediche. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre fogli provenienti da un manoscritto vergato in Francia e contenenti principalmente un testo composto da differenti excerpta sia di fonti varie sulle 12 pietre preziose, che di ricette mediche. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio proveniente da un manoscritto vergato in Francia che forse, dal momento che ne contiene l'explicit in una bella scrittura maiuscola, riportava il commento di Geronimo a Matteo. Seguono una breve ortografia, un estratto da Agostino e un testo di Eugenio di Toledo sulle dieci piaghe d'Egitto. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio proveniente da un manoscritto realizzato in Francia. Il frammento contiene l'«accessus» del De amicitia di Cicerone e l'inizio di una versione glossata dell'Ars poetica di Orazio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli di un manoscritto vergato in Francia. Il frammento contiene la Praedicatio Goliae di Walter Map e l'inizio del De quinque septenis di Ugo di San Vittore, oltre a una o due omelie finora non identificate. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio singolo fortemente danneggiato proveniente da un manoscritto francese, contenente una lista di re francesi e di arcivescovi di Tours. Le aggiunte apportate alla lista arrivano fino al secondo quarto del XIII secolo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (probabilmente un fascicolo) di un manoscritto proveniente da Fleury. I testi, alcuni dei quali sono concepiti in forma di dialogo tra un insegnante e gli studenti, spaziano dall'ortografia e dalla grammatica alle spiegazioni sulle arti liberali e le età del mondo, compreso un glossario sulle parti del corpo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
18 fogli (= 2 fascicoli completi e un bifoglio) da un manoscritto dell'abbazia cistercense di Vauluisant, del quale altre unità si trovano in Parigi, BN lat. 2820. Il frammento contiene la parte conclusiva del Compendium speculi caritatis di Etelredo di Rievaulx e quella iniziale del Compendium in cantica canticorum di Alcuino. È giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli di un manoscritto probabilmente vergato nella regione di Orléans e contenente il De conflictu vitiorum et virtutum di Ambrogio Autperto. Il fascicolo, proveniente dal convento celestino di Notre-Dame di Ambert, costituisce la sezione iniziale di Bern, Burgerbibliothek, Cod. 612. Il frammento era di proprietà della famiglia Daniel ed è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Cinque bifogli (= un fascicolo) di un frammento vergato in Francia con la parte iniziale del Viaticus di Costantino Africano. Il frammento, decorato con uno stile semplice, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Carta sciolta di un manoscritto vergato in Francia e contenente le Gesta Treverorum. Altre unità codicologiche si trovano oggi in Paris, BN lat. 5873 e in Città del Vaticano, BAV Reg. Lat. 1283. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto contenente i Moralia in Hiob di Gregorio Magno che, nell'XI secolo, insieme ai f. 1-4 del Cod. 132 della Burgerbibliothek di Berna, completava il testo di questo manoscritto (f. 5-149). Palinsesto: il manoscritto originario dell'inizio dell'XI secolo conteneva le Recognitiones di Clemente Romano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di un manoscritto realizzato probabilmente nell'area di Soissons e comprendente il racconto di un miracolo mariano di Hugo Farsitus e un estratto delle Vitae patrum. Secondo una nota di possesso fu successivamente conservato presso la certosa di Arvières-en Valromey (Ain). Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto francese contenente excerpta inerenti diversi temi teologici. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli provenienti da un manoscritto francese di piccolo formato contenente diversi excerpta dal contenuto teologico e in legame con una raccolta di sentenze della scuola di Anselmo di Laon. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto verosimilmente prodotto a Fleury, altre sezioni del quale si trovano nel Cod. 170 della Burgerbibliothek di Berna. Il frammento contiene parti della Vita di san Placido e compagni; è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (probabilmente un fascicolo) di un manoscritto francese contenente spiegazioni al Divinum officium di Giovanni Abricense (Rothomagensis) e l'Ordo missae di Amalario di Treviri. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto proveniente da un manoscritto probabilmente vergato a Micy e contenente i miracoli di santo Maximinus. Il frammento si trovava inizialmente in possesso di Pierre Daniel ed è giunto a Berna nel 1632, insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di un Liber poenitentialis, non meglio identificabile, probabilmente vergato nella Francia orientale. Come si evince dalla numerazione continua collocata nel margine superiore, si è conservata parte del ventiquattresimo libro. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli legati provenienti da un manoscritto medico probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente estratti da un Antidotarium e dal De diaetis universalibus di Isacco Giudeo. Alla parte finale sono acclusi due fogli con estratti dal Liber alter de dynamidiis e altri excerpta teologici e ricette mediche. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (un fascicolo) di un manoscritto francese contenente il Beniamin minor di Riccardo di San Vittore. Al f. 1 vi è una nota di possesso che, essendo parzialmente tagliata, impedisce di precisare ulteriormente l'origine del frammento. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli provenienti da un manoscritto probabilmente realizzato nella Francia orientale e contenente le Sententiae di Isidoro abbondantemente commentate. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli di un manoscritto di proprietà dell'abbazia parigina dei canonici regolari di Sainte-Geneviève. Il fascicolo con le Glossae in Vetus Testamentum (dal libro del Levitico fino al primo Libro dei Re) e le Quaestiones Hebraicae in librum I Regum di Geronimo formano la parte iniziale del Cod. 554 della Burgerbibliothek di Berna. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto francese, contenente i trattati De tropis loquendi di Pietro Cantore e De schematibus et tropis di Beda. Sull'ultimo foglio si trova una raccolta di ricette francesi. Come si evince da una nota al f. 1r, Pierre Daniel e Pierre Pithou discussero il contenuto del testo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli provenienti da un manoscritto probabilmente vergato in Francia, del quale altre unità codicologiche si trovano nel ms. Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 477. L'unità conservata a Berna contiene la Confessio de Trinitate di Alcuino, una poesia di Hildebertus Cenomanensis e la parte iniziale della Passione di Andrea apostolo. Purtroppo, l'Ex libris con una maledizione rivolta a chiunque violi il libro non è più decifrabile. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto di un manoscritto francese con un estratto delle Leges Langobardorum. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
La facciata con la miniatura presenta nella metà superiore Giobbe nudo ed i suoi tre amici, nella parte inferiore l'autore Gregorio Magno con la colomba ispiratrice dello Spirito Santo ed un benedettino, raffigurato solitamente come Pietro Diacono, quest'ultimo forse disegnato da un altro artista. Sulla facciata posteriore si legge un verso leonino in due righe con una dedica per Frowin che permette chiaramente di attribuire il foglio a Engelberg. Secondo P. Karl Stadler, ancora nel 1787 questo foglio apriva il primo volume dei Moralia in Iob di Gregorio Magno (Engelberg, Stiftsbibliothek, Cod. 20, qui immediatamente prima del f. 1). A metà del sec. XIX si trovava in possesso di Jacob Heinrich von Hefner-Alteneck (1811–1903) e venne da lui accuratamente copiato nel suo libro Trachten des Mittelalters. Nel novembre 1953 il foglio venne acquistato dal J.H. Wade Fund per il Cleveland Museum of Art.
Online dal: 19.12.2011
Nel corso di tutto il medioevo occidentale i testi di Aristotele e di Boezio circolarono in grande numero, ispirando numerosi pensatori. Questi due grandi filosofi sono stati riuniti in questa raccolta composta da due manoscritti distinti. Il primo, che data tra l'XI e il XII secolo, contiene le opere di Aristotele e tra queste è inserito uno schema molto interessante (f. 27) e delle iniziali a penna ritoccate di verde o ornate di racemi con qualche palmetta. Il testo di Boezio, un po' più tardo, è stato copiato nel sec. XII. Vi si osservano alcune correzioni contemporanee e delle glosse databili al sec. XIV.
Online dal: 02.06.2010
Il manoscritto di origine francese, forse incompleto, contiene il commento ai salmi CI-CXVII di S. Agostino (f. 1r-110v e 113r-136v). Tra il salmo 108 (f. 110v) ed il salmo 109 (f. 113r) è inserito un trattato sulla meditazione di Ugo di S. Vittore. Proviene probabilmente dal fondo di manoscritti dell'abbazia di Altacomba in Savoia, che l'arcivescovo di Torino Giacinto della Torre aveva acquistato per la biblioteca del seminario arcivescovile della città, e che in seguito venne disperso. Fu acquistato da Martin Bodmer nel 1957 dalla libreria antiquaria Hoepli di Milano.
Online dal: 23.06.2014
Manoscritto redatto in area germanica nel sec. XII e contenente il commento al Vangelo secondo Marco di Beda il Venerabile († 735). Il codice appartenne alla biblioteca benedettina dell'abbazia di Gladbach presso Colonia.
Online dal: 07.10.2013
Il CB 30 riunisce, in una legatura tedesca databile al 1569, due manoscritti latini del sud della Germania. Il primo, costituito da un centinaio di fogli, è databile al XII-XIII secolo. Si apre con un calendario provvisto di numerosi disegni dei segni zodiacali e di disegni a piena pagina; termina con delle orazioni e dei canti liturgici. Gli ultimi trenta fogli, copiati nel XIV secolo in una scrittura gotica accurata, contengono una serie di preghiere latine.
Online dal: 20.12.2007
Il manoscritto contiene il Canticum canticorum con una lacuna (6.5-8) dovuta alla caduta di una pagina. La Glossa ordinaria è trascritta nella prima carta (1r-1v), con un commento sconosciuto, e affianca solo la prima parte del Canticum (2r-v) interpolata da un altro commento non identificato. Nelle ultime carte (29v-30) si leggono estratti dal prologo al commento del Canticum di Rupertus Tuitiensis. E' ornato da un'unica iniziale miniata raffigurante Salomone e la Sulammita.
Online dal: 09.04.2014
Oggi Cicerone è visto essenzialmente come filosofo e politico; nel Medioevo era invece conosciuto soprattutto come maestro di retorica. Lo testimonia il contenuto di questo manoscritto, trascritto senza alcun dubbio in Francia agli inizi del XII secolo e comprendente due trattati sull'”arte del saper ben parlare”: il De inventione e la Rhetorica ad Herennium, a lungo attribuita all'autore latino.
Online dal: 25.03.2009
Manoscritto probabilmente di origine francese, contenente la Historia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea nella traduzione di Rufino, ed i libri I-II del supplemento di Rufino stesso.
Online dal: 22.03.2017
Codice di origine italiana contenente le Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno. Sulla c. 1r si legge l'anatema Quicumque eum vendiderit vel alienaverit vel hanc scripturam raserit anathema sit, e un ex-libris parzialmente eraso che menziona un convento di S. Agnese. Acquistato da Martin Bodmer nel 1962, appartenne forse alla chiesa di S. Giorgio Maggiore di Venezia, in seguito all'abate Celotti, alla biblioteca di Thomas Phillips e a sir Sydney Cockerell.
Online dal: 22.03.2017
Questo manoscritto dell'Italia centrale del XII secolo contiene delle opere musicologiche di tre autori latini tra cui certi estratti sono da raffrontare con diversi passaggi della Institutio musica di Boezio. Uno d'essi non è altro che Guido d'Arezzo (Guido Aretinus), monaco toscano della fine del X secolo, al quale si attribuisce, senza dubbio con qualche esagerazione, l'invenzione dell'armonia, la «solmisazione».
Online dal: 31.07.2007
Testimone della riscoperta delle opere di Orazio nel XII secolo, il CB 89, trascritto in Francia, è corredato di una gran quantità di glosse marginali e interlineari.
Online dal: 25.03.2009
Contiene le Satire di Giovenale (I-XVI) con delle glosse forse ricavate dal commentario dello Pseudo-Cornuto. All'interno delle due copertine sono incollati dei frammenti di un manoscritto del sec. XIV in lingua olandese con una parte dell'opera poetica Martijn di Jacob van Maerlant, uno dei più grandi poeti fiamminghi del medioevo.
Online dal: 23.04.2013
Questo manoscritto, copiato nella Sicilia normanna, contiene il Commento al Cantico dei Cantici di Origene, nella versione tradotta dal greco in latino da Rufino di Aquileia (versi 345-verso 411) comprendente i primi quattro libri sugli iniziali dieci che il testo di Origene doveva contare. É preceduto da un prologo di s. Gerolamo e seguito da una breve preghiera di Gregorio di Nazianzio, anch'essa tradotta in latino da Rufino di Aquileia. Il commento di Origene, che incarna lo Sposo nel Cristo e la Sposa nella Chiesa, ma anche l'anima individuale, ha influenzato per secoli le interpretazioni spirituali del Cantico dei Cantici.
Online dal: 26.09.2017
Scoperti intorno al 1700 presso la scuola del monstero di Ilfeld, questi frammenti dei Fasti di Ovidio, da allora conosciuti con il nome di «Fragmentum Ilfeldense», sono entrati nella collezione di Martin Bodmer nel 1956. Precedentemente dovettero essere stati usati come fogli di guardia o in una legatura. I Fasti, un poema in distici elegiaci, tratta del calendario romano – solo i primi sei mesi dell'anno – e della sua trasformazione all'inizio dell'Impero con l'introduzione delle feste commemorative di Augusto.
Online dal: 08.10.2020
Il bifolio in pergamena, risalente alla fine del XII sec., è stato riutilizzato in un epoca imprecisata quale rilegatura, come mostrano i segni di piegatura nel margine inferiore. Contiene un estratto della Tristia, una raccolta di lettere in distici elegiaci che Ovidio scrisse durante il suo esilio. Il testo è continuo, ciò che indica che il bifoglio si trovava al centro di un fascicolo; mancano solo alcuni versi a causa del taglio nella parte superiore del foglio. E' stato acquistato da Martin Bodmer nel 1958 dal libraio Kraus di New York.
Online dal: 13.06.2019
Sontuosa raccolta di vite di santi latini trascritta nel XII secolo in Germania, forse nell'abbazia di Weissenau, il CB 127 è decorato con numerose iniziali ornate e istoriate, tra le quali figura anche la notevole rappresentazione del «Frate Ruffilus» (f° 244r).
Online dal: 20.05.2009
Il manoscritto contiene le Satire del poeta romano Persio – Aulus Persius Flaccus (34-62). Ad eccezione del prologo scritto in esametri, le satire sono brevi per quanto riguarda il numero dei versi (circa 650). Furono molto popolari nel corso del medioevo e anche oltre, visto che Jean-Jacques Rousseau vi prende in prestito delle parole – intus et in cute (Satire III, v. 30 – fol. 5v) – per inserirlo all'inizio delle sue Confessions. Questa copia delle Satire risale al XII sec. e potrebbe essere stata trascritta in Francia, come suggerisce l'aggiunta di una parafrasi in francese del vangelo di Luca che occupa l'ultimo foglio del manoscritto.
Online dal: 14.06.2018
Contiene tra altri il Liber antiquitatum biblicarum che narra la storia biblica iniziando da Adamo fino al re Saul (dalla Genesi alla fine del primo libro di Samuele), attribuito pseudoepigrafiamente al filosofo ellenistico di cultura ebraica Filone di Alessandria (I sec. d.C.) e estratti dai Carmina del poeta e vescovo di Tours Ildeberto di Lavardin (1056-1133). Fu probabilmente scritto nell'abbazia benedettina di S. Eucario-S.Mattia di Treviri, cui sicuramente appertenne, come si legge nell'ex-libris di c. 1r.
Online dal: 18.12.2014
Nella Prefazione, collocata in apertura del CB 142, Prudenzio afferma il suo desiderio di piacere a Dio se non per i suoi meriti, almeno grazie ai suoi poemi. Riflessi della luce della parola divina, le opere principali del poeta latino cristiano nato nel sec. IV a Tarragona sono riunite in questo manoscritto della fine del sec. XI o inizio del sec. XII. Vi si legge tra le altre la celebre Psychomachia nella quale viene messa in scena la lotta tra le figure allegoriche dei vizi e delle virtù, e la cui lettura ha profondamente influenzato la poesia e le arti medievali.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, di origine francese e databile al XII secolo, contiene i libri I-VI dell'Eneide di Virgilio con gli Argumenta attribuiti allo Pseudo Ovidio. Tra gli illustri precedenti possessori di questo codice figurano Charles de Montesquieu (1689-1755), che ha lasciato il suo ex-libris a c. 1r, e sir Thomas Phillipps (1792-1872). Martin Bodmer ha acquistato questo manoscritto nel 1966, nel corso di una delle vendite della collezione Philipps.
Online dal: 17.12.2015
Il manuale di medicina di Garioponto, che fu attivo alla metà del sec. XI a Salerno, radunò in sette libri, ordinandoli sistematicamente dalla testa ai piedi, degli scritti già da tempo noti nell'area latina (il Ad Glauconem de medendi methodo I-II di Galeno con un Liber tercius di uno pseudo-Galeno, l'Aurelius e l'Esculapius che derivano dai testi di Sorano di Efeso, ed un estratto dalla Therapeutica di Alessandro di Tralles). L'opera esercitò un grande influsso sulla Scuola di Salerno. E' tramandata in più di 65 manoscritti e venne stampata già nel XVI sec. Il manoscritto Bodmer dell'inizio del sec. XII, presenta numerose glosse.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il testo delle Adnotationes super Lucanum preceduto dalla Vita Lucani attribuita a Vacca, antico commentatore che alcuni collocano nel VI secolo. Forse proveniente dalla biblioteca dell'abbazia benedettina di Tegernsee in Baviera, il codice appartenne in seguito alla biblioteca dei principi Oettingen-Wallerstein e costituisce uno dei cinque testimoni - il codice Wallersteinensis I.2 - su cui si fonda l'edizione del testo, ancora oggi considerata di riferimento, pubblicata nel 1909 da Iohannes Endt.
Online dal: 17.12.2015
Il rotolo del Daihannya-haramitta-kyō, il sutra della Grande Saggezza, capitolo 540, consiste in un semplice foglio di carta senza montaggio. La versione completa del sutra comprende seicento capitoli. Venne introdotto in Cina dall'India dal monaco, studioso e traduttore Xuanzang, che tradusse il sutra in cinese nel VII secolo prima che venisse importato in Giappone. Il sutra è scritto in inchiostro nero su una carta di ottima qualità, molto probabilmente kōzo-shi, che è prodotta usando le fibre della Broussonetia papyrifera, o pianta del gelso, specialmente apprezzata ed usato per documenti importanti nel corso del primo periodo della storia giapponese, quale il periodo Nara e Heian. Sopra le prime quattro line del testo è collocato un sigillo rosso circolare, nel quale si dichiara: “Yakushi-ji-in” (sigillo del tempio Yakushi-ji). Il sutra venne scritto in Giappone nell'ambito dei riti religiosi atti a riprodurre la sacra scrittura per giovare al karma.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto composto di tre parti databili la prima al X e le altre due al XII sec. La prima parte (1-222) contiene delle glosse da Prisciano, la seconda (223-310) una raccolta di trattati di medicina compilata da Costantino l'Africano, la terza parte (311-357) il Liber Tegni del medico tardoantico Galeno.
Online dal: 19.12.2011
La maggior parte del contenuto è costituita da un commento anonimo al Vangelo di Matteo attribuito a Godefridus de Babion, seguito da altri brevi testi, non tutti identificati. Probabilmente prodotto ad Einsiedeln, vi è sicuramente presente almeno dal sec. XIV, come attestano la presenza di commenti e manine di attenzione di Heinrich von Ligerz.
Online dal: 23.09.2014
Il ms. 83 è un breviario completo composto dalle seguenti parti: calendario, antifonario con notazione neumatica, lezionario con le letture bibliche, omiliario con le letture del Padri della Chiesa, innario, i cantici del Vecchio e del Nuovo Testamento, salterio, letture brevi, orazioni, preghiere e benedizioni. Da rilevare soprattutto la più antica versione conservata dell'ufficio per Meinrad, ancora oggi utilizzato. Le melodie dell'antifonario appartengono al dialetto corale alemannico, così come ancor'oggi viene cantato ad Einsiedeln nella Liturgia delle Ore.
Online dal: 04.11.2010