Il volume contiene tra gli altri degli scritti sui concilio, l'ultimo trattato viene definito come noviter compilatus. Alla scrittura del testo hanno contribuito numerose mani del secondo quarto del XV secolo. L'ultima pagina è abbellita da un Titulus crucifixi in tre lingue, scritto in una maiuscola di tradizione bizantina, che all'epoca del concilio, partendo dall'Italia, si è diffusa in forme a volte bizzarre. La presenza di fori nella coperta anteriore e di tracce di ruggine sul foglio di guardia anteriore staccato identificano il volume quale appartenente ad una biblioteca nella quale i manoscritti erano incatenati.
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto riunisce dei trattati contro gli ussiti dei teologi Stanislaus de Znoyma (-1414), Simon de Tišnova (1370-1432) e Petrus de Pulka (1370-1425). Nonostante il titolo finale del primo trattato indichi il 1431 come data di copia, l'intero codice è stato scritto nel corso del secondo quarto del XV secolo. La carta è filigranata. Una mano contemporanea al copista principale ha aggiunto all'inizio del volume un indice del contenuto e alla fine un elenco delle tesi ussite accompagnate dalle loro confutazioni. Questo stesso scriba chiude poi il ms. con una poesia che condanna il saccheggio dei soldati. Il codice era tra i libri del convento dei domenicani di Basilea. Rilegatura antica in pelle di scrofa, con impressioni a secco; originariamente incatenato e dotato di chiusura. Il contropiatto posteriore contiene un frammento di pergamena, mentre in quello anteriore vi era il frammento di un poema in francese.
Online dal: 04.10.2018
Il volume con le Questioni del teologo viennese Iodocus Gartner (attestato tra il 1424 e il 1452) era in possesso di Albertus Loeffler (metà del XV sec.) ed era parte della biblioteca catenata del convento domenicano di Basilea.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, di origine sconosciuta e risalente all'inizio del XIII secolo, contiene scritti monastici e canonistici, tra i quali per esempio la regola per il monastero che Benedetto da Norcia aveva emanato nel 529 per il suo monastero a Montecassino, la Regula pastoralis di Gregorio Magno sull'ideale del pastore delle anime (laico) del tardo sec. VI, o la versione breve di una parte del Decretum Gratiani del sec. XII.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, con testi per l'insegnamento sulle Sentenze di Pietro Lombardo, è stato realizzato nel 1399/1400 a Vienna, scritto da Heinrich von Rheinfelden nel corso dei suoi studi presso quella università. Insieme al copista, il volume giunse più tardi nel convento dei domenicani di Basilea, nella cui biblioteca venne poi inglobato.
Online dal: 22.03.2018
Commento a inni e a sequenza, scritto nel 1443 a Isny da Ulrich Bentz di Winterthur, attestato nel 1444/1445 a Erfurt come studente immatricolato. Il testo è in stretta relazione con un manoscritto basilese del XIV secolo; delle tradizioni parallele si trovano in vari manoscritti della Germania meridionale. Delle tracce sulla coperta posteriore dimostrano che il volume era un liber catenatus.
Online dal: 25.06.2015
Sin dal secolo XIII i Quatuor libri sententiarum, una collezione di dichiarazioni dei Padri della Chiesa su importanti problemi teologici raccolta da Pietro Lombardo alla metà del sec. XII, hanno assunto lo statuto di libro di testo presso le facoltà teologiche. Esse erano parte fondamentale dello studio di base e venivano interpretate intensivamente nelle lezioni e nei commenti. Il manoscritto del XIV secolo, proveniente dalla biblioteca „incatenata“ del convento domenicano di Basilea, contiene commenti di Henricus de Cervo, Guglielmo di Ockam, Iacobus de Altavilla e altri.
Online dal: 19.03.2015
Il volume miscellaneo contiene trattati teologici, tra cui vari testi di Johannes Gerson (1363-1429), ed è stato scritto da Alfred Löffler (1416-1462). Il copista, originario di Rheinfelden ed entrato nel convento domenicano di Basilea nel 1445, invita in diversi punti del manoscritto a pregare per lui. Indica anche delle singole date (1454, 1456) e dei luoghi di copia. Questi ultimi sono i conventi delle domenicane di Steinbach e Himmelskron presso Worms, dove Löffler era attivo quale confessore negli anni in questione. Quando tornò a Basilea, probabilmente portò con sé anche questo volume, che entrò a far parte della biblioteca del convento dei predicatori di Basilea, per poi giungere, dopo la Riforma, nella Biblioteca Universitaria.
Online dal: 18.06.2020
Gran parte del codice è stato scritto dal domenicano di Basilea Heinrich von Rheinfelden (†1433 o più tardi) durante i suoi studi a Vienna alla fine del XIV secolo. Il manoscritto contiene vari scritti teologici dei primi teologi viennesi (l'Università di Vienna fu fondata nel 1365). Tra questi vi sono autori molto apprezzati come per esempio Heinrich von Langenstein (†1397), ma anche autori come i teologi e i rettori universitari Stefan von Enczensdorf (†1405) o Johannes von Russbach (†1417), di cui non si conoscono testi tranne quelli in questo manoscritto. Heinrich von Rheinfelden potrebbe aver portato egli stesso il codice nel convento domenicano di Basilea, dove ricevette una segnatura della biblioteca e dal cui patrimonio è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea dopo la Riforma.
Online dal: 13.06.2019
Commento alle sentenze del teologo domenicano Robertus Holcot (ca. 1290-1349), che dibatte criticamente i problemi di carattere teologico incontrati da Pietro Lombardo. Robetus Holcot tenne delle lezioni di teorica biblica ad Oxford e fu tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei. Il volume, originariamente catenatus e proveniente dalla biblioteca del convento dei domenicani, è stato vergato tra il 1429 e il 1431.
Online dal: 26.09.2017
La vecchia etichetta con la segnatura in rosso, e le tracce della presenza di una catena mostrano che il volume si trovava forse insieme ai manoscritti del capitolo cattedrale di Basilea. Anche la trascrizione della seconda parte datata rientra nel mandato del vescovo bibliofilo Johannes von Venningen (anni 1458-1478). Il volume contiene le sentenze di Taio (morto 682) e le prediche sui vangeli di Gregorio Magno ed è decorato con piccole figure grottesche, manine e lettere con aste allungate.
Online dal: 14.06.2018
Il vescovo Paolo di Burgos, convertitosi al cattolicesimo dall'ebraismo alla fine del XIV secolo, compilò le Additiones alla Postilla di Nicolaus di Lyra e lo Scrutinium scripturarum quale conferma che il Credo a Cristo corrisponde ad una comprensione letterale del Vecchio Testamento. Il manoscritto fu realizzato nel 1436/37 e proviene dal convento domenicano di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto è costituito da tre parti in origine indipendenti, databili al X e XI secolo. Contiene delle Lettere di Paolo, le glosse di Sedulio Scoto alle lettere di Paolo e gli ultimi libri del Nuovo Testamento. Il libro è stato donato nel XV secolo dal basileese Heinrich Gügelin di Rheinfelden, cappellano e preposito del duomo ad un non meglio definito convento basileese.
Online dal: 22.06.2017
Questo manoscritto con indicazioni di pecia, esemplato da varie mani, contiene, con poche omissioni, le Quaestiones disputatae (senza il De malo) e 11 Quodlibeta (manca il nr. 12 così come parte del nr. 8) di Tommaso d'Aquino. Il codice è stato scritto nel convento dei domenicani di Basilea e appartenne a Giovanni e Ugo von Münchenstein, entrambi temporaneamente priori del convento basilese. Nelle carte di guardia si trovano documenti del concilio di Basilea del 1440.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto del convento dei domenicani di Basilea contiene i Quodlibeta e le Quaestiones di Nikolaus Trivet e di Thomas Sutton, due importanti esponenti della scuola domenicana di Oxford alla fine del XIII-inizio del XIV secolo. La pergamena, molto fine, mostra numerosi piccoli difetti e degli strappi ricuciti in varie parti, il fascicolo sesto è rilegato al posto sbagliato. L'interno delle coperte di legno del volume originariamente incatenato, è rivestito di frammenti.
Online dal: 20.12.2016
Il volume, proveniente dal convento domenicano di Basilea contiene la seconda parte (Macula a Zona) delle Distinctiones sacrae scripturae di Maurizio Ibernico, un elenco alfabetico di termini biblici con i loro diversi significati e interpretazioni. Inoltre, frammenti di due vite di Domenico – quella di Costantino di Orvieto e quella di Teodorico di Apolda – sono inseriti nella coperta anteriore o come foglio di guardia.
Online dal: 14.06.2018
Manoscritto miscellaneo proveniente dal convento domenicano di Basilea, scritto nel XIV secolo da una sola mano. Il volume, originariamente un liber catenatus, contiene un commento al Cantico dei Cantici dell'allievo di Tommaso Egidio Romano (ca. 1243-1316), un commento del domenicano Nicolaus de Gorran (1232-ca. 1295) alle lettere canoniche e la Postilla all'Ecclesiaste attribuite in secondo ordine a Giovanni da San Geminiano (ca. 1260-ca. 1332).
Online dal: 20.12.2016
Manoscritto esegetico composto di varie parti e scritto da varie mani alla fine del XIII e all'inizio del XIV secolo. Il volume è costituito da pergamene di varie qualità, uno strappo nel foglio 27 è ricucito accuratamente con seta bianca e verde. Soprattutto nella terza parte del manoscritto si trovano annotazioni e correzioni. Il volume, originariamente liber catenatus, proviene dal convento domenicano di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto, terminato nel 1479 da Johannes Gipsmüller, contiene le Consuetudines Ordinis Cartusiensis raccolte ed approvate da papa Innocenzo, gli «usi» dei monaci certosini, così come le decisione e le prescrizioni degli Statuta antiqua e degli Statuta nova approvate in seguito dal capitolo generale. All'inizio del volume è rilegata una raffigurazione del martirio di s. Barbara.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto giuridico originariamente in possesso del giureconsulto basileese Arnold Zum Luft (1453-1517). Il manoscritto fu allestito nella seconda metà del XIII sec. a Bologna e contiene il Digestum vetus, la prima parte della tradizione tardoantica del diritto in vigore, con le glosse di spiegazione di Francesco Accursio. Il manoscritto presenta, accanto alla numerazione araba, una romana, talvolta vigesimale.
Online dal: 26.09.2017
Analogamente al C I 1, anche questo manoscritto giuridico bolognese del XIV secolo appartenne a Arnold Zum Luft (1453-1517). Contiene il Digestum novum con le glosse di Accursio, cioè la quarta e ultima parte del corpus del Digesto, con la letteratura giuridica romana. Il manoscritto è riccamente decorato, con una miniatura iniziale e iniziali figurate.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto canonistico contenente la Lectura super librum sextum Decretalium di Domenico da S. Geminiano. Il volume fu vergato nel 1439 da Johannes Berwenstein per Peter Zum Luft, docente presso l'Università del concilio, che più tardi legò la sua vasta raccolta libraria al nipote Arnold Zum Luft.
Online dal: 26.09.2017
Questo manoscritto del secondo quarto del XV secolo contiene la Lectura super Clementinas di Giovanni da Imola e proviene dalla vasta biblioteca del giurista di Basilea Arnold Zum Luft (1453-1517). Il volume, in origine catenatus, contiene delle iniziali della stessa mano che operò anche nel manoscritto C I 21.
Online dal: 26.09.2017
Il sottile volume in pergamena, dal convento dei predicatori di Basilea, contiene i libri I-V del De vegetabilibus et plantis di Alberto Magno. Questo testo, in realtà composto da sette libri di cui due qui mancano, rappresenta una piccola parte dell'opera straordinariamente ampia del dottore della chiesa e studioso universale, la cui fama fu superata dal suo allievo Tommaso d'Aquino subito dopo la sua morte. La legatura usurata mostra delle tracce che suggeriscono che si tratti di un liber catenatus.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto composito (comprende due parti) del XIII sec., contiene una tradizione latina dei due primi libri della Metafisica di Aristotele. Una prima mano, che utilizza una textura con tendenza corsiva, ha scritto i primi nove fogli del volume, mentre la maggior parte è stata copiata da una seconda mano che utilizza una textura. Il manoscritto contiene numerose glosse e note marginali del XIII sec.; tra queste alcune, che riguardano tra l'altro la traduzione del testo di Aristotele, sono messe in evidenza con una rubricatura. Il manoscritto presenta delle antiche segnature collegate al convento dei domenicani di Basilea. La legatura del XIV-XV sec. era in origine catenata e aveva due fermagli. Dei frammenti di carta e di pergamena del XIII e XIV sec. sono utilizzati come controguardia e foglio di guardia anteriori.
Online dal: 04.10.2018
Le opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Aeneis) contenute in questo manoscritto dell'Italia del Nord della prima metà dell'XI secolo sono accompagnate dal commento di Servio. Il manoscritto appartenne all'influente umanista fiorentino Coluccio Salutati che ha anche apposto dei commenti nei margini. Giunse a Basilea certamente con i volumi del domenicano Giovanni di Ragusa, che prese parte al concilio in questa città in una posizione importante. Dopo la sua morte il codice pervenne al monastero domenicano di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto composito F II 29 è costituito di sette parti: le parti I-III (f. 2-99), IV (f. 100-121) e V-VII (f. 181-237) contengono i commenti di Tommaso d'Aquino ad Aristotele: Super libros Physicorum; Super libros Posteriorum Analyticorum; Super libros De Anima; la parte V (f. 122-180) contiene il commento di Adamus Bucfeldus alla Metaphysica Nova di Aristotele. Il manoscritto proviene dal convento domenicano di Basilea (nota sul f. 179vb).
Online dal: 22.03.2012
Questa miscellanea consiste in quattro parti originariamente indipendenti: la prima contiene scritti di Hervaeus Natalis, la seconda lo scritto di Alberto Magno super sex principia, la terza scritti di Petrus de Alvernia e infine la quarta parte due – forse tramandati solo in questo codice – scritti anonimi di Egidio Romano e il trattato De medio demonstrationis. Il manoscritto proviene dal convento domenicano di Basilea.
Online dal: 31.03.2011
Il volume, scritto nel XIII secolo probabilmente da due mani di origine francese che si alternano, contiene diversi scritti a carattere astrologico di origine ellenistico-araba, nella traduzione latina di Giovanni di Siviglia: il Centiloquium Ptolemaei, testi di Māšā'allāh, Alfraganus e Albumasar. Il manoscritto appartenne alla biblioteca „incatenata“ del convento dei domenicani di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Il volume contiene due commentari ai Libri physicorum di Aristotele i cui autori sono Friedrich von Nürnberg e Johannes Buridanus. Albrecht Löffler di Rheinfelden li copiò nel 1439, in occasione del suo soggiorno di studio presso l'università di Heidelberg. Più tardi entrò nell'ordine dei domenicani e lasciò il manoscritto al convento domenicano di Basilea, dove venne collocato nella biblioteca "incatenata“.
Online dal: 26.09.2017
Albertus Löffler fu uno dei copisti più produttivi del convento dei domenicani di Basilea. L'unico manoscritto a contenuto retorico di sua mano contiene la cosiddetta Summa Iovis ed opere di Nicolao di Dybin. Egli le copiò all'epoca dei suoi studi ad Heidelberg negli anni 1438 e 1439. Il manoscritto composito pervenne alla biblioteca „incatenata“ del convento dei domenicani di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Le Epistolae ex Ponto di Ovidio sono giunte al celebre Museo Faesch sulla Petersplatz dalla biblioteca del convento dei francescani di Basilea. Questo testimone testuale è importante anche per la storia dell'edizione di queste lettere dall'esilio. È interessante anche perché è stato a lungo considerato perduto, nonostante il libricino, che presenta ancora anche l'antica catena di ferro con cui doveva essere stato fissato a un leggio della biblioteca francescana, non è mai veramente andato perso.
Online dal: 26.09.2024
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 28, le cui tracce d'uso del sec. XIV rimandano a Valencia, conteneva in origine 52 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse sei.
Online dal: 07.10.2013
Guillaume de Machaut appartiene alla schiera dei più importanti poeti e compositori del medioevo francese. Nella Burgerbibliothek di Berna la sua produzione è presente con un manoscritto di grande qualità dal punto di vista della decorazione: le 13 miniature, che occupano tutta la larghezza della colonna, e numerose delle iniziali policrome, sono decorate con dell'oro in foglia. Il manoscritto è molto importante per la storia della musica in quanto datato dal copista nel colophon, e inoltre per le note musicali che accompagnano alcune delle canzoni.
Online dal: 20.12.2012
Jean Joly (guardiano del convento francescano di Friburgo negli anni 1467-1469, 1472-1478, 1481-1510) trascrisse questa copia delle Quaestiones in quattuor libros sententiarum di Pietro dell'Aquila, teologo francescano italiano che tenne lezioni a Parigi negli anni intorno al 1330. Il suo commento alle Sentenze di Pietro Lombardo gli valse il soprannome di «Scotellus» per la sua divulgativa presentazione della dottrina di Giovanni Duns Scoto (morto nel 1308). La legatura del volume del XV secolo, originariamente catenato, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2022.
Online dal: 20.12.2023
Estratti dal commento di Bonaventura alle Sentenze di Pietro Lombardo, redatto dal francescano Heinrich von Isny (vescovo di Basilea, 1275-1286). Nota di possesso a c. 1r (Johannes Joly). Colofoni c. 336vb (frater Henricus), c. 337ra (Antonius de Maasmünster, copista, 1478), c. 352ra (Johannes Joly, copista, 1478). Originariamente catenato con una legatura in pelle del XV secolo.
Online dal: 14.06.2018
Principale manoscritto delle “Freiburger Perikopen”. In lingua tedesca, con passaggi tratti dalle Scritture per la messa in tedesco, glosse e testi addizionali per la domenica e altri importanti giorni di festa.
Online dal: 31.07.2007
Commento alle Sentenze di Petrus de Candia; nella carta di guardia posteriore nota di possesso di Friedrich von Amberg (†1432) il quale, quale erudito predicatore e guardiano, organizzò la prima biblioteca del convento dei francescani di Friburgo. Foliazione, richiami, titoli correnti, note marginali e indice sono di mano dell'Amberg; sono inoltre presenti note marginali di altra mano.
Online dal: 09.04.2014
Prediche del francescano Bertrandus de Turre (Sermones epistolarum dominicalium), di proprietà di Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432). Nel 1393 incaricò uno scriba professionista di copiare le prediche (f. 134r-v, sul prezzo vedi f. 153r) e di aggiungere un indice del contenuto (ff. 147-153). La coperta con assi di legno e catena del sec. XIV è stata restaurata da padre Otho Raymann prima del 2007.
Online dal: 14.12.2017
Il cod. 25, un manoscritto cartaceo della metà del sec. XV, è costituito da due unità codicologiche. La prima contiene una copia mediocre (e una scelta) dell'opera più importante e prima produzione del domenicano Johannes Herolt, detto Discipulus (morto nel 1468): il De eruditione Christifidelium. La seconda unità di testo è stata scritta nel 1455 dal copista Franciscus de Gallandia di Yvonand. E' conosciuta sotto il nome di Fabulae moralizatae e si tratta di 122 fiabe in latino che risalgono a numerose fonti e sono rappresentate sotto forma di dialogo. Quali compilatori vengono indicati Magnus de Mayneriis (morto nel 1376) e Nicolaus Pergamenus. In occasione della prima stampa (1480) le Fabulae moralizatae assunsero il titolo di Dialogus creaturarum optime moralizatus.
Online dal: 04.10.2011
Il cod. 28 contiene una copia del Defensor pacis, un trattato sulla teoria dello stato che Marsilio da Padova dedicò nel 1324 all'imperatore Ludovico di Baviera. Friedrich von Amberg (intorno al 1350-1432) si procurò verso la fine del sec. XIV una copia scritta poco accuratamente dal gruppo di testi di origine tedesca che contiene la redazione più antica del testo di Marsilio. Questa versione del testo, su carta proveniente dall'area della Germania centrale, con filigrane databili all'ultimo decennio del sec. XIV, venne corretta da Amberg, corredata di glosse marginali ed infine fatta rilegare.
Online dal: 04.10.2011
Questa raccolta anonima di sermoni con omelie, prevalentemente di orientamento neoplatonico, risale al terzo quarto del XIV secolo e fu forse copiata a Friburgo. Oltre a un indice tematico all'inizio del volume, contiene 18 omelie per il periodo dall'Avvento alla Quinquagesima, 34 omelie dalla Pasqua alla 23ª domenica dopo Pentecoste e singoli sermoni per le domeniche di Quaresima. I fogli di guardia sono frammenti di un manoscritto ebraico in semicorsiva ashkenazita del XIII secolo. Non restaurato; già volume catenato rivestito in pelle di colore rosso lampone.
Online dal: 20.12.2023
Il manoscritto miscellaneo venne compilato da Konrad von Sulzbach nel 1364 a Strasburgo dove si trovava come studente. Dopo la perdita della prima parte della raccolta, contenente il commento di Gregorio di Rimini OESA, fu rilegato nell'ultimo decennio del XIV secolo a Friburgo i.Ue. con 37 Quaestiones determinatae (f. 1r-110v) con altre questioni (110v-119v e 153v-167r) e con il riassunto delle Sentenze di Johannes de Fonte (f. 120r-153r). Le 37 Quaestiones, nelle quali si osserva l'influsso della scuola francescana inglese, si trovano solo in questo manoscritto.
Online dal: 23.09.2014
Una etichetta posteriore descrive il contenuto: Sermones de beata virgine super Missus est. Item tabula, in qua continentur 7 virtutes e da mano successiva Tractatus contra pestem et tractatus super Egredietur virga. Il primo testo (1r-48r) offre una spiegazione dell'Ave Maria in 14 prediche. Frederich von Amberg ha annotato il Tractatus bonus de VI nominibus corporis Christi del monaco cistercense di Heilbronn (67r-97v). Seguono la copia di un trattato sulla peste (100r-105r), la postilla sul Venerdì Santo del domenicano Antonio Azaro Parmense (105v-123r) e altri testi che probabilmente interessarono Amberg come materiale per le prediche.
Online dal: 08.10.2020
Vocabolario tedesco-latino e latino-tedesco del clerico di Strasburgo Fritsche Closener, che nel 1384 Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) fece trascrivere dal copista Gregorius (colophon f. 101v). Importante dizionario alfabetico con brevi traduzioni di parole, con aggiunte e supplementi di Friedrich von Amberg. La coperta con assi di legno e catena del XIV-XV secolo è stata completamente restaurata nel 1998 da padre Otho Raymann (per la rilegatura originale si veda il Ms. 139). Le parti del manoscritto originariamente slegate (f. B, ff. I-XX) sono ora saldamente rilegate.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto composito fu riunito da Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) a partire da varie compilazioni precedenti e frammenti di testi. Il volume è diviso in otto parti e contiene un'ampia raccolta di exempla (parte 1), nonché estratti dalle Gesta Romanorum (parti 3, 4, 5 e 6) e dal De cognicione sui di Hélinand di Froidmont (parte 2), dalle Moralitates di Robert Holcot (parte 6), dal De avibus di Ugo de Fouilloy (parte 7) e dal Liber de exemplis Sacrae scripturae di Nicolaus de Hanapis (parte 8). Il folio di guardia e la controguardia posteriori sono costituiti dalla gran parte di un documento friburghese. La legatura del volume, originariamente catenato, e rivestita di pelle bianca, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2021.
Online dal: 20.12.2023
Questo manoscritto composito in dodici parti, realizzato tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XV secolo, era di proprietà di Jean Joly (guardiano del convento francescano di Friburgo negli anni 1467-1469, 1472-1478, 1481-1510). La prima parte del manoscritto, una bolla di papa Benedetto XII, è datata 20 giugno 1337. Il volume contiene essenzialmente bolle e costituzioni papali, nonché statuti dell'Ordine francescano e regolamenti delle singole province dell'Ordine. Copertina in legno ricoperta di pelle marrone scuro, in origine catenato.
Online dal: 20.12.2023
L'etichetta sul piatto posteriore menziona i tre titoli originali: Tractatus de septem donis spiritus sancti. Sermones super Cantica. Itinera eternitatis fratris Rudolfi de Bibraco. Lo scriba Bernoldus appone il suo nome a c. 70r (probabilmente seconda metà del XIV secolo). In questo volume sono conservati: l'indice alfabetico dei soggetti per il De septem donis (f. 1r-3v), l'indice per l'Itinera eternitatis (20r-24r), il testo dell'Itinera stesso (f. 29r-70r) e alcune prediche aggiuntive. Sono andati perduti i testi De septem donis e Sermones super Cantica. Gli indici dei soggetti sono stati redatti con le relative istruzioni per l'uso da Friedrich von Amberg, che ha intensamente corretto e annotato il testo dell'Itinera eternitatis. Amberg ha fatto rilegare i testi a Friburgo/Svizzera.
Online dal: 08.10.2020
Primo di una collezione in due volumi di sermoni latini del francescano Bertoldo di Regensburg. Codice trascritto dall'originale di Bertoldo. Lungo tutto il manoscritto sono distribuite delle note marginali di Federico di Amberg.
Online dal: 14.04.2008
Secondo di una collezione in due volumi di sermoni latini del francescano Bertoldo di Regensburg. Codice trascritto dall'originale di Bertoldo. Lungo tutto il manoscritto sono distribuite delle note marginali di Federico di Amberg.
Online dal: 14.04.2008
Il manoscritto miscellaneo è composto da quattro parti, la più antica delle quali è datata 1416 (parte 2). Contiene prediche e altri brevi testi relativi alla cura pastorale. Le parti 3 e 4 appartenevano originariamente al monaco di Strasburgo Johannes Rüeffel, che le scrisse durante i suoi studi in Inghilterra e nel 1446 nella sua città natale. Essi comprendono una introduzione alla filosofia scolastica e alle quaestiones. La prima parte con esercizi di traduzione dal francese al latino e altri testi scolastici ha avuto origine probabilmente intorno alla metà del XV secolo nella zona di Friburgo (Svizzera). Il volume è stato probabilmente assemblato dal guardiano del convento francescano di Friburgo, Jean Joly.
Online dal: 10.12.2020
Raccolta di prediche anonime (Quadragesima) degli inizi del XIV sec. contenente 96 prediche. La numerazione dei fogli di Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) indica che il manoscritto è incompleto. Richiami di Friedrich von Amberg, nota di possesso al f. 115v. Tipico volume rilegato in pelle bianca dal laboratorio francescano; volume catenato non restaurato (confronta Ms. 66).
Online dal: 14.12.2017
Contiene la Legenda maior di s. Francesco scritta da s. Bonaventura, la Vita beati Antonii e due indulgenze riguardanti la Porziuncola. Il codice è stato scritto nel 1337 da Elisabeth von Amberg (ff. 1-127) e da Katherina von Purchausen (ff. 129-176). E' decorato da una iniziale nella quale è raffigurato s. Francesco in abiti da cavaliere (f. 4r) e da una vignetta nella quale il santo riceve le stimmate (f. 77v). La posizione di rilievo che il nome di Clara riceve nel testo fa pensare che il codice sia stato scritto in un convento di clarisse, forse a Paradies. Dall'inizio del sec. XVII in possesso del convento dei cappuccini di Frauenfeld, nel 1848 è confluito nell'archivio della provincia dei cappuccini svizzeri, Lucerna.
Online dal: 31.03.2011
Il manoscritto contiene due testi: lo Specchio del principe di Engelberto di Admont (ca. 1250-1331), un manuale di virtù in spirito aristotelico, e il trattato di Marquardo di Lindau (morto nel 1392) sui meriti degli esseri viventi dovuti alla loro origine divina e sui meriti dell'animo umano.
Online dal: 21.12.2010
Oltre a prediche e materiale relativo alle prediche per le domeniche, le feste dei santi e le feste dedicate a Maria, il manoscritto contiene parti del commento di s. Bonaventura (1221-1274) al libro delle sentenze di Pietro Lombardo, ed il trattato De arca Noe di Marquard di Lindau (morto nel 1392).
Online dal: 09.06.2011
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) ai libri veterotestamentari Esodo e Levitico, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) ai libri veterotestamentari Giosuè, Giudici, Rut, Re 1 e Re 2, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) ai libri veterotestamentari Numeri e Deuteronomio, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) al libro veterotestamentario di Isaia, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) ai libri veterotestamentari Re 3, Re 4, Paralipomeni 1, Paralipomeni 2, Maccabei 1 e Maccabei 2, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) ai libri veterotestamentari Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, Sapienza, Ecclesiastico (Siracide).
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento del francescano francese Niccolò di Lira (intorno al 1270/1275-1349) al libro veterotestamentario della Genesi, corredato da illustrazioni realizzate nella Svizzera centrale.
Online dal: 22.03.2012
Il manoscritto contiene i Libri 1-8 della storia universale del domenicano francese Vincenzo di Beauvais († 1264), nella versione di Douai in 32 libri.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto è composto da quattro parti di diverse epoche. La prima (cc. 1r-59v, seconda metà del XIII sec.) contiene il Breviloquium di Bonaventura; la seconda (cc. 60r-153v, XIII-XIV sec.) degli estratti dal Talmud; la terza (cc. 154r-239v, XIV sec.) dei sermoni del francescano Gualterus de Brugis e lo scritto Pharetra dello Pseudo-Bonaventura, e infine, nella quarta parte (cc. 240r-268v, prima metà XIV sec.), è trascritta la raccolta di prediche Rusticani del francescano Bertoldo di Ratisbona. Di particolare interesse sono le Extractiones de Talmud, che costituiscono il più grande corpus di traduzioni latine del Talmud arrivato fino a noi, prodotto a Parigi nel 1244/1245 nell'ambito della revisione della condanna dell'opera che era stata proclamata nel 1240/1241. Nella versione presente in questo codice le traduzioni sono organizzate non secondo la sequenza dei trattati ma tematicamente, secondo i vari argomenti. La legatura del secolo scorso, nella quale sono state riutilizzate parti di quella antica e che reca tracce della catena, indica che il codice proviene dal convento dei francescani di Sciaffusa.
Online dal: 29.03.2019
Il secondo capitolario per antichità dell'abbazia di S. Gallo che ci sia rimasto, venne iniziato nel sec. XII e continuato con molte aggiunte fino in epoca moderna. Il volume contiene inoltre liste dei vescovi di Costanza (736-1318) e degli abati del monastero di Reichenau (724-1343) e S. Gallo (719-1329), copie degli accordi di confraternita del monastero di S. Gallo, letture e prediche per le domeniche ed i giorni festivi nel corso delle riunioni del capitolo dei monaci, una copia della regola di S.Benedetto, un martirologio con registrazioni necrologiche, tavole e spiegazioni per il calcolo della Pasqua e la copia e continuazione degli Annali di S. Gallo dal Cod. Sang. 915. Alla fine si trovano due liste a stampa dei monaci di S. Gallo dal 1757 al 1798.
Online dal: 22.06.2010
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 534 contiene la terza fino alla decima regola, per la Pasqua che cade il 24 fino al 31 marzo (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 20 fino al 27 gennaio). La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach e di un aiuto: alle pp. 3, 41, 83, 135, 243, 301 e 360 vi sono delle iniziali a colore (in parte su fondo oro) con racemi o bordi riccamente decorati. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher. Unico dei sette volumi, questo era un liber catenatus.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto del 1467, che appartenne al monastero delle clarisse di Freiburg in Brisgovia prima di venire acquisito dal monastero di S. Gallo nel 1699, contiene oltre a pochi testi in latino, numerosi trattati spirituali edificanti in traduzione tedesca, tra i quali una Ars moriendi, il Cordiale de quattuor novissimis di Gerard van Vliederhoven, le cosiddette Lettere di Gerolamo tradotte da Giovanni di Neumarkt (ca. 1315-1356), lo „Spiegelbuch“ – un testo in forma di dialogo in rima sulla corretta condotta di vita, tentativi di vita secolare e di punizioni dell'aldilà con venti disegni a penna colorati – e Le gesta dei tre beatissimi re nella versione di Giovanni di Hildesheim (1310/1320-1375). Nel manoscritto si trovano alcuni altri disegni a penna: un unicorno (p. 87), due figuri di apostoli (p. 107; Paolo e Giovanni?), un uomo ed una donna in vestiti secolari, un cervo ed un cinghiale (p. 513). Nelle carte di guardia anteriori e posteriori si riconoscono tracce di minuscola carolingia (carta posteriore: Rabano Mauro, De computo).
Online dal: 04.10.2011