Il libro genealogico del farmacista basileese Emmanuel Ryhiner (1592-1635) permette di lanciare uno sguardo nell'ordinamento farmaceutico del XVII secolo e nelle relazioni del farmacista. Vi si trovano soprattutto detti in ebraico, greco antico, francese e latino di vari autori che si rivolgono a Ryhiner. In parte sono sfarzosamente illustrati. Il foglio del libro genealogico dedicatogli dal suo commilitone Matthaeus Colomanus nel 1612, risale ancora all'epoca degli studi di Ryhiner. L'immagine (242v) di un negozio di farmacista ideale, aperto verso la strada, è stato realizzato dal miniaturista Johann Sixt Ringle. Mostra un farmacista in piedi davanti ad uno scaffale pieno di barattoli colorati che consegna dei medicinali ad una dama.
Online dal: 26.09.2017
Oltre ai suoi salmi greco-latini, copiati sul continente da monaci irlandesi in epoca carolingia, il celebre codice basilese contiene una piccola serie di pezzi di devozione privata in latino, aggiunti dai monaci. Il luogo esatto della copia e le sue peregrinazioni successive non sono conosciuti, nonostante un legame con l'abbazia di S. Gallo e/o quella di Bobbio sia stato sovente avanzato sulla base di una nota la cui interpretazione rimane discussa. Verso il 1628-1630 appare nel catalogo della famiglia Amerbach poi, verso il 1672-1676, in quello di Johannes Zwinger.
Online dal: 22.03.2012
Questa miscellanea, composta di varie parti originariamente separate, e proveniente dal fondo del capitolo di S. Leonardo di Basilea, contiene tra gli altri testi di Ugo di S. Vittore e Tommaso da Kempis. Tra i pezzi più brevi nel volume ci sono tra gli altri due testi tedeschi («Fünf Mittel gegen die Ungeduld» e «Zwölf Zeichen der Minne») e tre piccoli glossari: uno ebraico-latino, uno greco-latino e uno latino-tedesco. Degna di nota è anche la fibbia ancora intatta sulla copertina contemporanea.
Online dal: 14.12.2018
Celebre per i ritratti iniziali di Gregorio di Nazianzio e di Elia di Creta, e per il ciclo, unico, di 19 miniature in onore di Gregorio (delle quali 5 sono andate perse), questo codice è notevole anche per il suo contenuto (19 commentari di Elia di Creta, tuttora inediti in greco) e per la storia della sua costituzione. I commentari furono copiati alla fine del XII o all'inizio del XIII secolo, nell'ambito di un progetto che non prevedeva l'inserimento di miniature nel frontespizio. Queste furono in seguito aggiunte, con un prologo, poco tempo dopo il lavoro di copia del testo. Il codice presenta ancora la legatura fatta a Costantinopoli, tra il 1435 ed il 1437, in occasione di un restauro fatto dal domenicano Jean Stojković di Ragusa, suo nuovo proprietario, che lo portò a Basilea nel 1437.
Online dal: 22.06.2017
Raccolta di vari testi giuridici, nota anche come Breviarium Alarici, probabilmente originaria della regione dell'Alto Reno. È preceduta da due estratti delle Etimologiae di Isidoro che riguardano anche le leggi e due tabelle sulle parentele a piena pagina. Alla fine vi è un glossario latino-ebraico-greco. Manoscritto eccezionalmente colorato, che trasmette un'impressione di antichità, e uno splendido frontespizio. È servito da base per l'edizione del Breviarium Alarici di Johannes Sichard (da lui considerato il Codex Theodosianus), pubblicato da Heinrich Petri a Basilea nel 1528. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 18.06.2020
Catalogo della biblioteca dei manoscritti greci di Jean Hurault de Boistaillé (†1572), assemblata tra il 1561 e il 1564 durante il suo soggiorno a Venezia in qualità di ambasciatore del re di Francia. Per la costituzione di questa collezione e per la redazione del catalogo, Jean Hurault si è valso delle competenze di Zacaria Scordylios (seconda metà del sec. XVI), teologo, prete, stampatore ed editore greco installatosi a Venezia. Nonostante questo catalogo sia stato già pubblicato parecchie volte, in certi casi il ricorso all'originale si rivela talvolta ancora necessario.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto copiato probabilmente da Niccolò Leonico Tomeo (1456-1531) – ed in seguito anche da lui stesso annotato - umanista e celebre professore di filosofia aristotelica a Padova, negli ultimi venti anni del sec. XV (da non confondere col suo contemporaneo Niccolò da Lonigo [1428-1524], medico, filosofo e professore a Ferrara). Questo manoscritto ha giocato un ruolo nella storia della cultura in quanto fu il testimone di base dell'edizione aldina del 1497 per i testi di Teofraste e per la maggior parte dei testi di Aristotele che contiene. Inoltre è servito alla traduzione dei Mechanica di Aristotele, pubblicati dal suo proprietario a Venezia nel 1525; nei margini del manoscritto si riconoscono i saggi di Niccolò Tomeo per la preparazione delle figure che illustrano la traduzione.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto costituito da tre unità di produzione. La prima, risalente al secondo terzo del XVI sec., si deve a Giacomo Diassôrinos (†1563), un copista greco di Rodi, allora impiegato alla biblioteca di Fontainebleau. La seconda è stata copiata, probabilmente nel 1552 a Padova, da Enrico Estienne (ca. 1531-1598) allora giovane umanista parigino, di cui si vede la firma, in greco, nella parte inferiore del f. 47r. La terza mantiene ancora il segreto sulle circostanze della sua produzione.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto costituito da tre unità di produzione. Le prime due sono state copiate a Parigi, probabilmente alla fine del XV sec., dal celebre professore di greco Georges Hermonyme di Sparta (†1511-1516). Contengono delle preghiere e dei pezzi liturgici, segnatamente dell'abbazia di Saint-Denis in Francia, tra le quali una traduzione in greco, apparentemente inedita, del formulario della messa dei santi Dionigi, Rustico ed Eleuterio. L'ultima unità, avventizia, è opera di una mano vicina a quella di Hermonyme, forse di un allievo.
Online dal: 04.11.2010
Quattro bifogli di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente una collezione di glossari greco-latini, la cui sezione centrale è tramandata in questa forma unicamente qui. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Eschilo, poeta fecondo, domina la storia della tragedia greca. La sua arte si cristallizza nella creazione de I Persiani (V sec. av. C.). Quest'opera teatrale, che permetterà al suo autore di iscrivere il suo nome nella posterità, è la più antica che ci sia pervenuta.
Online dal: 02.06.2010
Se, grazie alla diffusione delle traduzioni latine, la tradizione esopica ha conosciuto un grande successo nel medioevo, il testo greco del favolista non fu riscoperto che nel rinascimento. Copiato su carta alla fine del XV secolo, il CB 5 riunisce circa 150 favole attribuite a questo poeta al quale si ispirò La Fontaine. Fanno seguito, tra altri, i Precetti delfici dello Pseudo-Pitagora, tra i quali si legge il famoso «Conosci te stesso», e Le nuvole, la commedia che rese celebre Aristofane, il poeta di origine ateniese.
Online dal: 04.11.2010
Nel Codex Bodmer 8 sono raccolti molti trattati di Archimede, segnatamente il Sulla sfera e il cilindro e il Quadratura della parabola. In questo manoscritto, copiato su carta intorno al 1541, i commentari all'opera del celebre matematico da parte dello studioso greco di geometria Eutocio precedono il trattato sugli strumenti di misurazione di Erone di Alessndria.
Online dal: 02.06.2010
L'attuale volume di 25 fogli è stato fabbricato tra il 1910-1916 per contenere 8 frammenti di 5 manoscritti greci in pergamena, quasi tutti palinsesti, trovati intorno al 1896 nella rilegatura di un non identificato Vangelo siriaco ad Harput, in Anatolia. A: Framm. 1-2 (s. IV ex. / VII in.): brani dal cap. 15 della Didascalia apostolorum; B: Framm. 3-4 (s. VI): brani dai cap. 3-4 della Lettera di Paolo a Timoteo; C: Framm. 5, in condizioni particolarmente precarie: contenuto e data indeterminati; D: Framm. 6 (s. VII): brani del prologo e inizio degli scolii del libro 24 dell'Iliade; E: Framm. 7-8 (s. VII): brani dai Salmi 108, 114 e 115. Il contenuto dello strato inferiore dei frammenti palinsesti non è né noto né datato.
Online dal: 10.12.2020
Rimarchevole manoscritto della fine del sec. X, realizzato senza dubbio a Costantinopoli o a Smirne, il CB 25 riunisce i quattro Vangeli in lingua greca. Il testo biblico è circondato dal commento di Pietro di Laodicea (catena esegetica) scritto in corsiva. Il volume è ornato da due preziose miniature a piena pagina rappresentanti Luca e Marco su fondo oro.
Online dal: 21.12.2009
Dopo Eschilo (I sette contro Tebe) e Sofocle (Edipo re), Euripide a sua volta tentò di riscrivere il mito tebaico. I fogli iniziali di questo manoscritto, copiato alla fine del sec. XV su carta, espongono l'argomento dell'opera teatrale, rievocano l'oracolo di Edipo e l'enigma della Sfinge, poi presentano la lista dei personaggi. Alla trascrizione dell'opera fa seguito un foglio sul quale è trascritto l'argomento dell'(Edipo re), di Sofocle, mettendo così in luce i legami tra i due capolavori del teatro antico.
Online dal: 02.06.2010
Il CB 85, manoscritto cartaceo dell'Iliade, è stato copiato nel sec. XIII in Terra d'Otranto, noto centro di cultura greca nell'Italia del Sud. Il testo di Omero è arrichito da scolii interlineari e marginali e dal commento dell'erudito bizantino Giovanni Tzetzes.
Online dal: 21.12.2009
Codice contenente le Opere di Lattanzio, copiato in scrittura umanistica italiana nella seconda metà del sec. XV. La decorazione è costituita da varie iniziali a bianchi girari con bordure laterali che si estendono nei margini e da un frontespizio decorato su tre lati, sempre a bianchi girari, con elementi naturalistici: uccelli, farfalle e un asino. Nel bordo inferiore due putti reggono la corona di alloro che circonda lo stemma del committente, un membro della famiglia dei re aragonesi di Napoli che si è ipotizzato possa essere Ferdinando I re di Napoli (1458-1494). Un'antica segnatura attesta che il manoscritto proviene sicuramente dalla biblioteca aragonese dei re di Napoli.
Online dal: 23.04.2013
Due frammenti contigui di uno stesso foglio, appartenenti un tempo ad un lussuoso lezionario del Nuovo Testamento, copiato nell'XI secolo probabilmente a Costantinopoli. Questi due pezzi hanno anche servito più tardi da supporto per numerosi goffi disegni, graffiti ed esercizi di calcolo.
Online dal: 17.12.2015
Questo manoscritto greco, copiato su carta e datato per sottoscrizione al 1561, riunisce tre trattati sulla guerra. Due trattati bizantini, lo Strategicon, attribuito all'imperatore Maurizio (VI sec.) e il De velitatione bellica attribuito all'imperatore Niceforo II Foca (X sec.), precedono l'Apparatus bellicus attribuito a Giulio Africano, nato a Nicopoli.
Online dal: 02.06.2010
Testimone eccezionale di quel Rinascimento che riscopre Platone distanziandosi dal tomismo medievale fondato su Aristotele, il CB 136 è stato copiato dalla mano del grande umanista fiorentino Leonardo Bruni, detto Aretino. Questo manoscritto pergamenaceo, scritto con calligrafia regolare, contiene molti dialoghi di filosofica ; sarebbe servito a stabilire la traduzione latina del Fedone effettuata dall'Aretino.
Online dal: 21.12.2009
Esemplare di lusso della Vita di Esopo, a metà storica, a metà leggendaria, composta da Massimo Planudo intorno al 1300. Questi fogli costituivano un tempo la prima parte di un manoscritto contenente le Favole di Esopo oggi conservato per la maggior parte a New York. Scritto a Firenze tra il 1482 ed il 1485 per Piero, giovane figlio di Lorenzo il Magnifico che all'epoca aveva dieci-dodici anni, da Démétrios Damilas, il copista più importante della corte dei Medici. Nello splendido frontespizio si sono riconosciuti i ritratti di Planudo e di Piero.
Online dal: 17.12.2015
Il De verborum significatu, del grammatico latino Pompeo Festo, è un dizionario di lingua latina e di mitologia molto prezioso per comprendere il mondo romano. Conservato nella rilegatura contemporanea in assi di legno, questo manoscritto di origine italiana è stato copiato su pergamena nel sec. XV e contiene delle belle iniziali in oro su fondo blu e rosso. Nei margini sono state aggiunte delle citazioni per illustrare alcune parole del testo. Gli ultimi fogli sono occupati da estratti di autori greci e latini.
Online dal: 02.06.2010
Boezio (ca. 476-ca. 525), uno dei più creativi eruditi della tarda antichità e uno dei pensatori più influenti sia nel campo della logica che della filosofia e della teologia, è l'autore delle opere trascritte in questo codice: De arithmetica et geometria e De musica. Entrambe vennero intese nel medioevo come opere di base del Quadrivio. Il manoscritto è stato scritto ad Einsiedeln nel sec. X.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto è composito ed è costituito da 3 volumi e 7 diverse unità codicologiche. Trasmette più di 30 opere, sia atanasiane che pseudo-atanasiane, sovente in più copie. I testi furono scritti nel XVI secolo nell'Italia settentrionale, in Svizzera o in Germania, forse su iniziativa di Teodoro di Beza, per preparare la prima edizione in greco delle opere di Atanasio, dovuta a Peter Felckmann, e pubblicata nel 1600-1601 ad Heidelberg da Commelin. Il manoscritto trasmette solo testi tardivi, ma è di eccezionale importanza storica per il suo status di esemplare utilizzato per la editio princeps di Atanasio. Costituisce la fonte per tutte le varianti testuali identificate da Felckmann, riprese da B. de Montfaucon nel 1686 e trasmesse nel Migne.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto è composito ed è costituito da 3 volumi e 7 diverse unità codicologiche. Trasmette più di 30 opere, sia atanasiane che pseudo-atanasiane, sovente in più copie. I testi furono scritti nel XVI secolo nell'Italia settentrionale, in Svizzera o in Germania, forse su iniziativa di Teodoro di Beza, per preparare la prima edizione in greco delle opere di Atanasio, dovuta a Peter Felckmann, e pubblicata nel 1600-1601 ad Heidelberg da Commelin. Il manoscritto trasmette solo testi tardivi, ma è di eccezionale importanza storica per il suo status di esemplare utilizzato per la editio princeps di Atanasio. Costituisce la fonte per tutte le varianti testuali identificate da Felckmann, riprese da B. de Montfaucon nel 1686 e trasmesse nel Migne.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto è composito ed è costituito da 3 volumi e 7 diverse unità codicologiche. Trasmette più di 30 opere, sia atanasiane che pseudo-atanasiane, sovente in più copie. I testi furono scritti nel XVI secolo nell'Italia settentrionale, in Svizzera o in Germania, forse su iniziativa di Teodoro di Beza, per preparare la prima edizione in greco delle opere di Atanasio, dovuta a Peter Felckmann, e pubblicata nel 1600-1601 ad Heidelberg da Commelin. Il manoscritto trasmette solo testi tardivi, ma è di eccezionale importanza storica per il suo status di esemplare utilizzato per la editio princeps di Atanasio. Costituisce la fonte per tutte le varianti testuali identificate da Felckmann, riprese da B. de Montfaucon nel 1686 e trasmesse nel Migne.
Online dal: 13.06.2019
Manoscritto in carta filigranata risalente al XVI secolo. Di argomento medico, contiene gli 11 libri del De simplicium medicamentorum [temperamentis ac] facultatibus di Galeno. La scrittura di questo codice, stretta e «pointue», ricorda quella di Demetrio Mosco, un umanista greco attivo a Venezia e Ferrara (metà XV- dopo 1519). Il manoscritto non è stato ultimato, come testimonia la presenza di alcuni spazi lasciati in bianco e destinati a contenere delle lettere miniate. Il codice fu acquisito da Alexandre Petau nel 1655. Passato in seguito nelle mani del pastore e teologo ginevrino Ami Lullin, alla sua morte venne lasciato in eredità alla Biblioteca di Ginevra.
Online dal: 29.03.2019
Questo manoscritto bizantino del sec. XIII presenta un gran numero di scolii che talvolta completano quelli dei manoscritti più antichi e che testimoniano del suo ambito di produzione e delle abitudini dei suoi annotatori e possessori successivi. Tra questi si ricorda Teodoro Meliteniôtes, che restaurò e completò il volume rovinato nel sec. XIV, poi Henri II Estienne, suo proprietario nella seconda metà del sec. XIV, che si servì di questo manoscritto per la sua edizione dei poemi omerici del 1566, edizione che rimase standard fino al sec. XVIII. Il manoscritto contiene una Iliade completa, tranne delle lacune accidentali poco estese, provviste di una parafrasi interlineare dei 12 primi canti.
Online dal: 13.12.2013
Copiato negli anni 1460-1480, contiene il De regimine principum di Egidio Romano, ornato da una miniatura raffigurante l'offerta del libro al signore. Sugli ultimi fogli sono trascritte una Vita di Esopo e le Favole di questo autore, tradotte in latino da Rinuccio di Arezzo. Il manoscritto appartenne a François Bonivard († 1570) che fu priore del priorato cluniacense di S. Vittore a Ginevra.
Online dal: 15.04.2010
Il De Divina proportione è un trattato di matematica del francescano Luca Pacioli (1445-1517). Il testo, scritto in italiano, è seguito da 60 poliedri disegnati pieni o vuoti, di influsso leonardesco. Delle tre copie scritte quando l'autore era ancora in vita, non ne restano che due. Quella conservata alla Biblioteca di Ginevra è l'esemplare di dedica per il duca di Milano Ludovico Sforza, del cui stemma e imprese è ornato il manoscritto (fol. Ir e LXIIv).
Online dal: 27.02.2019
Il manoscritto del monastero scozzese dell'Isola di Iona (o Hy) contiene, nella migliore e più antica versione, la Vita del santo irlandese Colombano, composta tra il 608 e il 704. Adamnan, il nono abate di Iona, vi racconta la vita del fondatore del monastero Colombano (Columcille in antico irlandese), che visse dal 519/522 al 597. Il manoscritto è databile al tempo che separa la creazione del testo e la morte dell'abate (o vescovo) di Iona, Dorbbene, nel 713. È il più antico codice che contenga una biografia isolata in latino ed esso fa parte dei rari scritti insulari databili al VII e VIII secolo. Tuttora non è ancora stato chiarito come e in quale momento questo manoscritto sia giunto nella regione del Bodensee.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto di San Gallo del IX secolo contenente una trascrizione del Vangelo di Matteo e dell'inizio del Vangelo di Marco. Nella seconda parte si trova una copia dei salmi 101-150 in latino e greco, il Cantico dei Cantici e altre orazioni (Magnificat, Te Deum, Padre Nostro), come pure una litanita di tutti i santi di San Gallo, trascritta, tra l'880 e il 900, nell'abbazia di San Gallo senza dubbio a partire da un esemplare proveniente da Costantinopoli.
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto liturgico miscellaneo contenente testi databili nell'arco cronologico compreso tra il IX e il XII secolo ed un disegno dell'orologio astronomico di Pacifico da Verona.
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei dodici Profeti minori, trascritto nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Ai fogli 1 e 2 si trovano dei frammenti residui di una versione greca del Vangelo di Marco.
Online dal: 23.12.2008
Codex Delta: evangeliario in greco con traduzione interlineare in latino, trascritto da un monaco irlandese, probabilmente nel monastero di Bobbio (a settentrione di Genova) intorno all'anno 850. È tra i testimoni più importanti per la storia della trasmissione del testo biblico in greco antico. Le sue maiuscole iniziali, dettagliatamente e vivacemente colorate, lo rendono importante anche per lo studio della decorazione dei codici. Contiene, al foglio 129, il catalogo di un ciclo illustrativo dei Vangeli in greco, con 42 titoli. Conserva inoltre, seppure in forma frammentaria, l'unico esemplare conosciuto del Carmen de Evangelio dello Pseudo-Ilario. La Biblioteca Universitaria di Basilea e la Sächsischen Landesbibiliothek di Dresda possiedono due codici (il Salterio greco-latino - A VII 3 - e le Epistole paoline in greco e latino) imparentati al Codice Delta.
Online dal: 09.12.2008
Copia delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia databile a un periodo successivo all'anno 800; con ogni probabilità non è stata realizzata nel monastero di San Gallo. Nella parte anteriore, su una pagina contenente schizzi a penna, una sbiadita mappa del mondo alto-medievale, rinomata tra gli specialisti. L'enciclopedia scritta da Isidoro agli inizi del VII secolo è uno dei libri più letti e più citati nel Medioevo.
Online dal: 12.12.2006
Raggruppamento di glossari di diverso tipo: glossari biblici, glossari dei testi dei Padri della Chiesa (come per esempio della lettera di Gerolamo a Marcella o delle omelie ai Vangeli di papa Gregorio Magno). Alla parola latina dei rispettivi testi fa seguito una spiegazione in latino o una traduzione in volgare (alemannico). Inoltre il manoscritto contiene anche glossari tecnici (per es. dei Canoni, degli uccelli, pesci, della medicina, dei rapporti di parentela). I glossari, tra i più antichi testimoni della lingua tedesca, sono stati compilati da vari monaci del monastero di S. Gallo nella seconda metà del sec. IX. I fogli di pergamena della prima metà del manoscritto sono in gran parte rovinati nel margine superiore.
Online dal: 20.12.2012
Codice di scuola, per la scuola abbaziale di San Gallo. Contiene la grammatica greca di Dositeo e una versione in prosa del poema didattico Phaenomena di Arato di Soli, illustrato con un disegno a penna.
Online dal: 14.09.2005
Libro d'ore all'uso di Roma con calendario in francese. Le miniature sono incorniciate da cornici popolate di piante eseguite con grande precisione botanica. Costituisce un esempio completo dell'epoca tarda della illustrazione dei libri d'ore francesi. E' stato miniato da un importante maestro di questa fase finale della miniatura francese, influenzato dal Maestro di Claude de France e da identificare nell'appena riconosciuto Maestro del Boezio Lallemant. Nelle piccole immagini dei margini gareggia con Jean Bourdichon, che ha introdotto l'ornamentazione vegetale realistica nella decorazione marginale nelle Grandes Heures di Anna di Bretagna e in altri capolavori, ma si orienta anche alla miniatura fiamminga dell'epoca. Sul f. 1r si legge il nome di Agnès le Dieu, proprietaria del codice nel 1605.
Online dal: 20.12.2012
Testo celebrativo dell'abbazia di San Gallo: traduzione in greco del salterio di Maria, eseguita dai monaci dell'abbazia sangallese nel 1661.
Online dal: 20.12.2007
Traduzione della Regola benedettina (Regula Benedicti) e di alcuni scritti di devozione in lingua greca; è stata eseguita all'abbazia di San Gallo, tra il 1660 e il 1667, da frate Gallo Schindler (1643-1710), monaco di San Gallo nato a Lucerna.
Online dal: 26.04.2007