Boton, Abraham ben Moses di (1545-1588)
Bibbia sefardita, realizzata nel corso della prima metà del XIV secolo in Spagna, probabilmente in Castiglia. Il manoscritto si apre e si chiude con delle liste masoretiche (ff. IIr-IXv e 463v fino a 466v), inquadrate di bordure miniate, che costituiscono delle «pagine tappeto». Il testo biblico, copiato su una o due colonne, è accompagnato dalla grande e dalla piccola Masora (regole della tradizione rabbinica concernenti la lettura e l'accentuazione dei testi sacri), scritte in lettere minuscole nei margini e nell'intercolunnio. Questi elementi micrografici si animano talvolta nei margini inferiori delle pagine (circa 70 volte) o sui quattro lati del foglio (per es. ff. 42r-43r, 461v-463r), dove formano delle meravigliose figure geometriche e degli intrecci. I primi libri biblici sono introdotti da titoli realizzati in oro brunito e inseriti su dei fondi bicolori rosa e blu percorsi da tralci bianchi (f. 1v/Gn, 33v/Ex, 59v/Nb, 77v/Dt, 102v/Js, 125v/Jg). Secondo una nota di possesso (f. 467v), datata 1367 (?), questa Bibbia ebraica appartenne probabilmente a David ha-Cohen Coutinho – membro di una famiglia di marrani portoghese. Nel XV sec. fu in possesso di Moses Abulafia prima di essere venduta dalla vedova, come indica il contratto di vendita collocato all'inizio del libro (f. Ir), datato e firmato nel 1526 a Salonicco. La Bibbia si ritrova nel XVI sec. nelle mani del talmudista e rabbino di Salonicco Abraham di Boton (f. 467v). La sua presenza è poi attestata nel XIX sec. ad Alessandria, nella sinagoga Zaradel (R. Gottheil, «Some Hebrew Manuscripts in Cairo», Jewish Quarterly Review 17, 1905, p. 648). Giunta sul mercato antiquario, dal 1996 la Bibbia è custodita in una collezione privata.
Online dal: 14.12.2017
- Boton, Abraham ben Moses di (Precedente possessore)