Cologny, Fondation Martin Bodmer, Cod. Bodmer 130
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Allegretti Paola, Catalogo dei codici italiani, Cod. Bodmer 130, in "Corona Nova. Bulletin de la Bibliotheca Bodmeriana", II (2003), pp. 66-76.

Titolo del codice: Francesco Petrarca (1304-1374), <Canzoniere> e <Triumphi>
Datazione: Sec. XV
Supporto materiale: Membranaceo
Dimensioni: cc. I (cartacea), 185, I-III (cartacee)
Formato: mm. 200 x 120
Numerazione delle pagine: Diciannove fascicoli di pergamena bianchissima e liscia, tutti, tranne il primo che contiene la tavola dell'indice, siglati in fine con lettere alfabetiche (A-R).
La numerazione antica, predisposta per i rimandi forniti dalla tavola d'indice, ad inchiostro rosso, parte dalla c. 11r, prima carta del secondo fascicolo con cui inizia il <Canzoniere> di Petrarca, e non computa le quattro carte con le miniature.
Tavola alfabetica delle rime disposte, per ciascuna lettera, secondo l'ordine di comparsa; le carte sono indicate secondo il sistema antico a codice aperto (il verso di una carta è dato con il numero della carta recto contigua).
Composizione dei fascicoli: Il primo fascicolo è di 8 carte; i fascicoli 2-14 sono di 10 carte; il quindicesimo di 8 carte; i fascicoli 16-17 di 10 carte; i fascicoli 18-19 sono di 8 carte; il diciannovesimo è privo dell'ultima carta.
Condizione: Bianche la c. 8r-8v, fine di tavola e di fascicolo, la c. 184v e la c. 185r-185v. Erasi a c. 70v e 71r-71v (le prime quattro righe), i tre sonetti antiavignonesi (<Rvf> 136-138), di cui rimangono solo le iniziali in oro.
Disposizione della pagina: Specchiatura mm. 150 x 75. Il testo è disposto su colonna centrale di 30 righe, un verso per riga.
Tipo di scrittura e mani: La copia è di una sola mano riconosciuta per quella di Bartolomeo Sanvito.
Decorazione:
  • Capitale dei testi in oro, capitale di piede, di volte e, per le canzoni, di strofe in inchiostro azzurro.
  • A c. 10v, pergamena di color giallo, tutta la pagina è delimitata da un'inquadratura architettonica con due lesene raccordate da una trave superiore con scritta in oro «francisci petrarcae florentini poetae clarissi» e, al margine inferiore, da una sovrapposizione di cornicioni a sfondo di due putti con ali variopinte seduti su due cornucopie che reggono i mappi di un cappello prelatizio (7 per parte), sopra uno stemma troncato o spaccato: nella divisione superiore uno scoglio che emerge dal mare circondato da arcobaleno e due venti, montato da un'aquila, in quella inferiore un centauro armato su fondo d'oro. All'interno di questa ricca cornice una raffigurazione partita verticalmente dall'alloro sul cui fusto è visibile Laura sormontata da Amore che ha scoccato l'arco verso Francesco Petrarca. Questi è seduto sull'angolo destro con penna e libro aperto, incoronato nell'atto di osservare il dirimpettaio Apollo; dietro di lui paesaggio con selve ed acque ad Avignone (Ventoux). Sull'angolo sinistro Apollo suona la lira sotto una rupe lungo cui corre l'acqua che Pegaso fa scaturire in alto con lo zoccolo, sullo sfondo Roma (Colosseo).
  • A c. 109v, pergamena colorata di nero, incorniciata da una cornice nera, raffigurante al centro un edificio con Francesco Petrarca alla finestra, in basso la scritta «o.fo.116»: a c. 116v infatti c'è la canzone <Standomi un giorno solo a la fenestra> (<Rvf> 323) riccamente illustrata da questa miniatura (il rinvio a questo testo viene comunque fatto nella tavola d'indice come a c. 117).
  • A c. 150v, pergamena colorata ed incorniciata di rosso: Francesco Petrarca osserva il trionfo d'Amore.
Aggiunte: In margine ai testi si trova un complesso sistema di annotazioni, nello stesso inchiostro rosso con cui è stata apposta la numerazione delle carte; sembrerebbe così che tali segni marginali siano opera del copista ed esemplati insieme con il resto.
Oltre al segno di nota e all'indicazione, già petrarchesca, dei tre puntini sovrapposti ad una virgola, sono interessanti e peculiari due annotazioni costituite da due diversi nessi di lettere greche: uno, leggibile come «ωρ» oppure «αω», evidenzia marginalmente sentenze del tipo «So come i di , come i momenti & l'hore / Ne portan gli anni» (<Rvf> 101 vv. 9-10) a c. 41v, «Che ben po nulla, chi non po morire» (<Rvf> 152 v. 14) a c. 65r, e altre del medesimo tenore. L'altra sigla, composta dalle lettere «θμ», è deputata a sottolineare precetti e topica morale, come, sempre dalle stesse carte per esemplificare la complementarietà con la prima, «Seguire i pochi, & non la uolgar gente» (<Rvf> 99 v. 11) a c. 41r, «Ch' a gran speranza huom misero non crede» (<Rvf> 150 v. 14) a c. 65r. La chiave di entrambe sembra ricavabile dal tenore delle sottolineature: un 'inizio-fine' per la prima che si interessa a massime sul tempo e sulla caducità umana (cfr. il detto dell'<Apocalissi> «Ego sum Alpha et Omega», 1, 8 [Ap+1,8]), e una sorta di 'filosofia morale' per la seconda, che sembra modellata su un passo del <De consolatione Philosophiae> di Boezio «in extremo margine Π graecum, in supremo vero Θ legebatur intextum» (I 1, 4).
Legatura: Rilegatura in velluto rosso con i segni sul dorso dei fermagli e delle costole che sono stati staccati. Taglio del volume dorato.
Materiale addizionale: Tra il primo e il secondo fascicolo è inserito un bifolio di pergamena colorata giallo oro, all'interno del decimo fascicolo è inserita una pergamena di colore nero, tra il quindicesimo e il sedicesimo fascicolo, una pergamena di colore rosso. Queste carte, riccamente miniate, segnalano le grandi partizioni del materiale raccolto: apertura del <Canzoniere>, passaggio dalle rime in vita alle rime in morte, <Triumphi>; nel primo e nell'ultimo caso coincidenti con la nascosta variazione della consistenza fascicolare.
Contenuto:
  • Francesco Petrarca: Canzoniere e Triumphi
    • (cc. 1r-7r) Tavola alfabetica
    • (c.7r-7v) Indice dei Triumphi
    • (c. 11r) Tutta la pagina è racchiusa tra un basamento con putti che reggono la stemma che compare anche nella decorazione della pergamena contigua, ghirlande e delfini, e due assi bronzei a grottesche; nello specchio centrale Rvf 1 tutta scritta in caratteri capitali a colori alternantesi secondo le righe di scrittura: oro, azzurro, oro, rosso, oro, verde, oro, blu, oro, azzurro, eccetera. Nella grande V incipitaria Francesco Petrarca con il libro aperto e il capo appoggiato alla mano. Rvf 1-263
    • (c. 110r) Dentro una tabella orientata verticalmente ad incorniciare tutta la pagina in cui i primi quattro versi di Rvf 264 sono scritti a capitali a righe colorate alterne come a c. 11r si fa con Rvf 1. post mortem laurae io vo pensando Rvf 264-366.
    • (c. 151r) A righe colorate, come c. 11r. francisci petrar/cae florentini poetae / clarissimi trivmphi / amoris trivmphus.I, / et capitvulvm primvm. Nel tempo che rinova i miei sospiri
    • (c. 153v) trivmphi amoris / capitvlvm .ii. / Stanco già di mirar, non satio anchora
    • (c. 157r) trivmphi amoris / capitvlvm .iii. / Era si pieno il cor di merauiglie
    • (c. 163r) A righe colorate. castitatistrivmphvs / secvndvs / Quando ad un giogo
    • (c. 166r) A righe colorate. mortis trivmphvs .iii. / et capitvlvm primvm / Questa leggiadra et gloriosa donna
    • (c. 169r) trivmphi mortis / capitvlvm .II. / La notte
    • (c. 172v) A righe colorate. famae trivmphvs .iv. / et capitvlvm .i. / Da poi che morte triompho nel volto
    • (c. 174v) trivmphi famae / capitvlvm .ii. / Pien d'infinita
    • (c. 177v) trivmphi famae / capitvlvm .iii. / lo non sapea
    • (c. 179v) A righe colorate. temporis trivphvs / qvintvs / Del aureo albergo con l'aurora inanzi
    • (c. 182r) A righe colorate. trivmphvs sextvs / divinitatis / Da poi
Bibliografia:
  • Il codice non è registrato in Ottavio Besomi, Codici petrarcheschi nelle biblioteche svizzere, Padova: Antenore 1967 (Censimento dei Codici Petrarcheschi, 3), p. 410-11.
  • Guglielmo Cavallo, Petrarca «vestito» di porpora, in: Il Sole-24 Ore 321, 24 Novembre 2002, p. 32.
  • Silvia Maddalo, Sanvito e Petrarca. Scrittura e immagine nel codice Bodmer, Messina: Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici 2002.
  • La Renaissance italienne. Peintres et poètes dans les collections genevoises, ss. la dir. de M. Jeanneret et M. Natale, Cologny (Genève), Fondation Martin Bodmer, et Skira editore, 2006, pp. 52-54.
  • James Wardrop, The Script of Humanism. Some Aspects of Humanistic Script (1460-1560), Oxford, Clarendon Press, 1963.
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  • G. Gorni, « Rime di Marco Businello trascritte da Bartolomeo Sanvito », Le tradizioni del testo. Studi di letteratura italiana offerti a Domenico De Robertis, ss. la dir. de F. Gavazzeni et G. Gorni, Milan-Naples, R. Ricciardi, 1993, pp. 117-132.
  • J. B. Trapp, « The iconography of Petrarch in the Age of Umanism », Il Petrarca latino e le origini dell’ umanesimo, atti del Convegno internazionale, Firenze, 19-22 maggio 1991, Florence, Le Lettere, 1996, pp. 11-74.
  • A. De La Mare, « Marginalia and Gloses in the Manuscripts of Bartolomeo Sanvito of Padua », Talking to the Text: Marginalia from Papyri to Print, proceedings of a Conference held at Erice, 26 September - 3 October 1998, as the 12th Course of International School for the Study of Written Records, ed. by V. Fera et alii, 1998, pp. 459-555.
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  • A. De la Mare & L. Nuvoloni, Bartolomeo Sanvito. The Life & Work of a Renaissance Scribe, edited by A. Hobson & Ch. de Hamel, with contributions by S. Dickerson, E. Cooper Erdreich & A. Hobson, Association Internationale de Bibliophilie, 2009, pp. 356-57.
  • G. Toscano, « Gaspare da Padova e la diffusione della miniatura “all’antica” tra Roma e Napoli », La miniatura a Padova dal medioevo al settecento. Padova, Palazzo della Ragione, Palazzo del Monte, Rovigo, Accademia dei Concordi, 21 marzo 27 giugno 1999, prog. e coord. G. Canova Mariani; cat. a cura di G. Baldissin Molli et alii, Modène, C. Panini, 1999, pp. 523-531.