Questo manoscritto greco, risalente principalmente al X secolo, contiene le Epistole di Paolo accompagnate da una serie di commenti. Presenta analogie con i manoscritti del cosiddetto «scriptorium di Efrem» a Costantinopoli. Nel XV secolo, nella stessa città, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice e lo lasciò in eredità alla sua morte ai domenicani di Basilea. Erasmo lo utilizzò per il testo delle Epistole paoline nella sua prima edizione del Nuovo Testamento in greco (1516). Il tipografo di Erasmo, Johannes Froben, ha lasciato sulle pagine delle sue annotazioni.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto è costituito da tre parti in origine indipendenti, databili al X e XI secolo. Contiene delle Lettere di Paolo, le glosse di Sedulio Scoto alle lettere di Paolo e gli ultimi libri del Nuovo Testamento. Il libro è stato donato nel XV secolo dal basileese Heinrich Gügelin di Rheinfelden, cappellano e preposito del duomo ad un non meglio definito convento basileese.
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto, scritto e decorato nei secc. IX e X da vari copisti di S. Gallo, contiene l'Omeliario di Paolo Diacono per la parte invernale. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B IV 26, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto, copiato da varie mani molto simili nel sec. X, contiene l'Omiliario di Paolo Diacono per la parte invernale e presenta due notevoli disegni a a piena pagina (6r e 68v) e varie iniziali ornamentali a penna nello stile miniaturistico sangallese. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B III 2, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 17.02.2010
Manoscritto composito da Fulda contenente testi per la maggior parte riguardanti il tema della penitenza e dell'ascetica. Giunse, analogamente ad una serie di altri codici di Isidoro da Fulda, e probabilmente perché uno dei testi che contiene è trasmesso sotto il nome di Isidoro, nel XVI secolo a Basilea, scampando in questo modo alla distruzione della biblioteca di Fulda, avvenuta durante la guerra dei trent'anni. Le varie parti ed i diversi testi sono scritti in minuscola anglosassone e carolina e hanno origine a Fulda, come nei suoi dintorni, fino a Magonza. La legatura, probabilmente ancora di epoca carolingia, è stata molto modificata in epoca successiva, soprattutto tramite la asportazione dei piatti. Evidentemente a Basilea venne tolto quello che era allora il primo fascicolo (Paenitentiale Theodori), di formato minore. Oggi reca la segnatura N I 1: 3c.
Online dal: 17.03.2016
Probabilmente si tratta di un frammento di un codice di Isidoro proveniente dal monastero di Fulda, che nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei 30 anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. E' stato allestito circa nel secondo decennio del sec. X a Fulda. Questo bifoglio fu utilizzato intorno al 1624 come coperta per degli atti d'archivio.
Online dal: 08.10.2015
Questo manoscritto, copiato nel X secolo presso il monastero della Lavra di Stylos sul monte Latmos in Caria dallo scriba «Michael», contiene il commento di Vittore di Antiochia a Marco e la catena di Andrea sulle Lettere cattoliche. Contiene due miniature incompiute, una raffigurante la Vergine in trono con Gesù bambino (V3v) e l'altra Cristo in gloria (V4r). Quando, intorno al 1079, i Turchi invasero la Caria, il codice fu trasferito da Christodulo di Patmos prima a Costantinopoli e poi sull'isola di Patmos. In epoca rinascimentale il manoscritto fu conservato a Worms da Johannes Camerarius, poi a Basilea presso Nicolaus Episcopius.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto di Prudenzio, riccamente illustrato e prodotto intorno al 900 nella regione del lago di Costanza, va annoverato tra i capolavori della miniatura carolingia. Contiene tutti i sette racconti pubblicati da Prudenzio nell'anno 405 e un'ottava opera aggiunta più tardi. Il codice venne donato dal vescovo Erchenbald di Strasburgo (965-991) alla chiesa vescovile di Strasburgo e giunse più tardi in possesso di Jacques Bongars.
Online dal: 07.10.2013
Floro di Lione († intorno all'860) si era specializzato nella compilazione dei commentari patristici sulle lettere di S.Paolo. Questo manoscritto, copiato alla fine del sec. IX-inizio del sec. X in Francia, forse ad Auxerre, è interamente dedicato alle compilazioni di commentari di Gerolamo e di Gregorio Magno. Queste due compilazioni sono attualmente inedite, ma gli altri due testimoni conosciuti sono stati digitalizzati: Parigi, BnF, lat. 1764 ff. 28r–97v e Parigi, BnF, n.a.l. 1460 ff. 82r–169v.
Online dal: 09.04.2014
Frammento del sec. X/XI di origine sconosciuta, contenente parti della continuazione di Mainz (fino all'anno 887) dei cosiddetti Annales Fuldenses con registrazioni riguardanti gli anni 871, 872 e 876. Sulla base della lezione del testo, il pezzo appartiene ad un gruppo di manoscritti che contengono anche la cosiddetta continuazione bavarese degli Annali per gli anni dall'882 al 901.
Online dal: 23.09.2014
Due bifogli dalla Regula pastoralis Gregorio Magno, forse originari della Svizzera centrale. Donati alla Stadtbibliothek di Berna nel 1914 dallo storico e bibliotecario di Einsiedeln Carl Josef Benziger (1877-1951).
Online dal: 18.06.2020
Foglio singolo di una Bibbia carolingia, usato in seguito come copertina di un libro. Luogo di provenienza sconosciuto (forse dalla Germania meridionale), così come la provenienza e le circostanze nelle quali il frammento è arrivato nella biblioteca di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Un singolo foglio di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzate dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume ospite giunse probabilmente in possesso della famiglia Sterner a Bienne, poi dell'antiquariato Max Müller a Berna (BBB Mss.h.h.XXXIV.35).
Online dal: 14.07.2021
Un singolo foglio di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzate dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume ospite giunse probabilmente in possesso della famiglia Sterner a Bienne, poi dell'antiquariato Max Müller a Berna (BBB Mss.h.h.XXXIV.35).
Online dal: 14.07.2021
Frammenti (1 bifoglio, 1 foglio) di un manoscritto con le Recognitiones di Clemente Romano, forse proveniente dalla Germania, che furono usati intorno al 1495 dal rilegatore del convento domenicano bernese Johannes Vatter come fogli di guardia di edizioni a stampa di Basilea. Dopo la secolarizzazione del monastero nel 1528 il volume in cui erano inseriti (MUE Inc. I.88) giunse nella biblioteca bernese in circostanze sconosciute. Nel febbraio 1935 i frammenti furono staccati dal bibliotecario Hans Bloesch.
Online dal: 02.07.2020
Importanti resti di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, i volumi ospiti giunsero probabilmente in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. I frammenti sono stati staccati dai volumi ospiti da Johannes Lindt intorno al 1945.
Online dal: 14.07.2021
Importanti resti di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, i volumi ospiti giunsero probabilmente in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. I frammenti sono stati staccati dai volumi ospiti da Johannes Lindt intorno al 1945.
Online dal: 14.07.2021
Frammento di manoscritto delle Institutiones grammaticae di Prisciano proveniente probabilmente dalla Germania meridionale, del quale altri 10 fogli si trovano nel ms. Parigi BN lat. 10403. f. 6-15. I quattro fogli singoli, inseriti in una edizione a stampa di proprietà di Jacques Bongars. giunsero a Berna nel 1632, dove furono staccati nel XX secolo.
Online dal: 14.06.2018
Bifoglio da un manoscritto probabilmente realizzato in Germania contenente le Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno. Il frammento è stato acquistato nel 1937 con la collezione della famiglia von Mülinen dalla Stadtbibliothek di Berna, ma non è elencato nel catalogo di Gottfried v. Mülinen, compilato nel 1837.
Online dal: 02.07.2020
Il frammento, composto da 1 foglio, contiene un estratto da un messale con neumi il quale, sulla base del contenuto – la festa di Sant'Arbogasto - ha probabilmente ha avuto origine nell'area di Strasburgo. Fu riutilizzato intorno al 1650, presumibilmente a Berna, come sovraccoperta per un quaderno di scuola di Niclaus Frisching (BBB Mss.h.h. XXIV.183), dal quale fu staccato nel 1944.
Online dal: 02.07.2020
Bibbia monumentale in un volume nella quale si riconosce la tradizione spagnola e che è vicina alle cosiddette "Bibbie di Teodulfo". All'inizio la precede un binione con la coena nuptialis nella versione di Rabano Mauro; nel testo sono state inserite una versione delle profezie delle sibille, una vita di s. Giovanni e una formula di giuramento per i diritti della Chiesa ed un elenco dei vescovi di Vienne; alla fine si leggono resti dei Psalmi iuxta Hebraeos. La maggior parte delle numerose iniziali è stata asportata.
Online dal: 09.04.2014
Fascicolo di 8 fogli che ha avuto origine presumibilmente nelle vicinanze della cerchia di Johannes Scotus (Reims-Laon-Soissons). Dopo un frammento delle Retractationes di Agostino, contiene testi finora sconosciuti sull'esegesi evangelica. Nel fascicolo è inserito (f. 5) un foglio di alcuni decenni più vecchio, forse dal modello, con un testo altrettanto sconosciuto sulle virtù e i vizi. Il frammento arrivò a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 13.06.2019
Singolo foglio fortemente danneggiato proveniente da un manoscritto di grande formato contenente il commento tardo-antico di Lattanzio Placido alla Tebaide di Stazio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente una collezione di glossari greco-latini, la cui sezione centrale è tramandata in questa forma unicamente qui. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Sette fogli di un glossario latino vergato nella regione della Loira, del quale si sono conservate solo le lettere dalla B alla L. Il frammento è stato annotato da Pierre Daniel ed è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Si tratta di 39 fogli in totale (5 fascicoli) contenenti larghe sezioni di una Regula Benedicti vergata in Francia. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars ed è stato probabilmente rilegato più volte (in modo errato).
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto vergato in Italia e contenente il Bellum Jugurthinum di Sallustio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio singolo proveniente da un manoscritto probabilmente vergato in Bretagna e contenente il Liber medicinalis di Sereno Sammonico. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto francese contenente i Disticha Catonis. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente degli estratti degli Annales Laurissenses o degli Annales Mettenses. Il testo narra gli avvenimenti dal 783 al 785. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto probabilmente vergato in Francia e contenente le Saturae di Persio. Il frammento, arricchito da numerose glosse interlineari e marginali, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio fortemente deteriorato proveniente da un manoscritto vergato in Francia e contenente i Principia dialecticae di Agostino. Come si evince da una nota di possesso, nel XV secolo il frammento apparteneva a Isabella d'Esch, esponente di una delle famiglie più importanti di Metz. E giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di un manoscritto di grande formato realizzato in Francia e contenente la Homilia de charitate di Fulgenzio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Carta sciolta, formata da due metà, proveniente da un manoscritto probabilmente realizzato nella regione di Metz e contenente le Homiliae in Evangelia di Gregorio Magno. Un'altra sezione del manoscritto si trova nel Cod. 168 della Burgerbibliothek di Berna (risguardo). Il frammento, con una bella iniziale, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio proveniente da un manoscritto del monastero di Fleury con testi di Clemente Romano. Contiene sezioni delle Enarrationes in Psalmos di Agostino e le Lamentazioni bibliche. Il frammento funse da controguardia all'originaria coperta posteriore del Cod. 164 della Burgerbibliothek di Berna e sue tracce (c. 1v-2r) si ritrovano anche nella controguardia del frammento precedente (A 94.22), a c. 2v. Il frammento e la sua sede di riuso giunsero a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due fogli di un Passionario probabilmente vergato in Italia e contenente la Passio di papa Cornelio, implementata da due sezioni. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (forse un fascicolo) con sezioni tratte dagli Statuti della Confraternita Parigina dei Dodici Apostoli. A causa della scrittura inusuale sono sussistite per lungo tempo grandi divergenze riguardo alla classificazione e datazione del testo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli di un manoscritto francese contenente il Carmen Paschale di Sedulio. Il frammento, scarsamente miniato e glossato, si trovava inizialmente in possesso di Pierre Daniel ed è giunto a Berna nel 1632, insieme al fondo di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (forse un fascicolo) di un manoscritto di piccolo formato vergato, come lascia ipotizzare l'annotazione (f. 5v-6r) di un certo Letaldus, a Fleury o a Micy. Contiene i Disticha Catonis e altri brani, insieme ad estratti delle opere di Prisciano e Seneca. Attraverso Pierre Daniel, che ha copiato l'annotazione di Letaldus nel Cod. 450.11 della Burgerbibliothek di Berna, nel 1632 il frammento è giunto a Berna insieme al fondo di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Miscellanea composta da quattro parti molto diverse che probabilmente giunsero a Berna nel 1632 da Jacques Bongars; le parti B e C provengono dal Collège de Navarre di Parigi. Tutte le parti sono miniate, almeno in parte. Di tutti i frammenti, si trovano parti correlate in altre biblioteche: per la parte A, Parigi BN lat. 7709, ff. 1-4; per B Parigi BN lat. 17566, ff. 1-40; per C Parigi BN lat. 17902, ff. 1-85 e per D Leiden UB, Voss. Q 2 IX (f. 60).
Online dal: 10.10.2019
Frammento dell'Aritmetica di Boezio, probabilmente giunto a Berna nel 1632 da Jacques Bongars, decorato con numerose rappresentazioni schematiche.
Online dal: 10.10.2019
Rimarchevole manoscritto della fine del sec. X, realizzato senza dubbio a Costantinopoli o a Smirne, il CB 25 riunisce i quattro Vangeli in lingua greca. Il testo biblico è circondato dal commento di Pietro di Laodicea (catena esegetica) scritto in corsiva. Il volume è ornato da due preziose miniature a piena pagina rappresentanti Luca e Marco su fondo oro.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto composito in tre parti. La prima (cc. 1r-20v) contiene la più antica versione della Epistola ad Augienses di Gunzone ed è databile al sec. X. La seconda (cc. 21r-27v), probabilmente il nucleo originale del codice al quale vennero unite le altre due parti, trasmette l'autografo del testo di Lamberto di Hersfeld della Vita s. Lulli episcopi Moguntini e data al sec. XI. Nella terza parte (cc. 28r-43v) del XIII sec. sono trascritte le Constitutiones del Concilio lateranense IV (1215). Il codice proviene dal monastero benedettino di Tegernsee (la prima parte del codice è menzionata nel catalogo della biblioteca del monastero), passò nella collezione dei principi Oettingen-Wallerstein e venne in seguito venduto dagli antiquari Rosenthal, dai quali lo acquistò nel 1948 Martin Bodmer. Le carte di guardia antiche costituiscono dei frammenti di un manoscritto liturgico dall'area della diocesi di Freising.
Online dal: 22.03.2017
Ragguppando le Odes, le Epodes e il Carmen saeculare – il Carme secolare interpretato da cori di bambini della nobiltà romana nel corso dei Giochi secolari – il CB 88 è un testimone eccezionale tra i manoscritti di Orazio della fine del X-XI secolo. Le sue numerose glosse marginali e interlineari, derivate principalmente dagli scolii dello Pseudo-Acro, spiegano i versi di cui si loda la finezza metrica e la virtuosità verbale. Nel sec. XIV alla fine del volume sono stati aggiunti degli indici per materia e per titolo.
Online dal: 21.12.2009
Il Commento al sogno di Scipione di Macrobio, estratti della Storia naturale di Plinio il Vecchio e dal De institutione musica di Boezio sono riuniti in questo manoscritto su pergamena del X secolo. I diagrammi rappresentanti la Terra o le costellazioni astrali rendono questo documento particolarmente interessante.
Online dal: 31.07.2007
Codice del sec. X di provenienza italiana contenente varie opere di retorica: l' Ars rhetorica di Fortunaziano, i Principia rhetorices di Agostino, i Praecepta artis rhetoricae di Giulio Severiano e le Partitiones oratoriae di Cicerone. Nel sec. XIV venne in possesso di Francesco Petrarca che vi appose numerose annotazioni marginali a più riprese ed in varie epoche della sua vita. Testimonia l'interesse dell'umanista per i retori minori che egli contribuì a riscoprire e divulgare.
Online dal: 09.04.2014
Trascrizione, realizzata nell'abbazia di San Gallo nel X secolo (prima del 950), dei quattro Vangeli con commentari di Girolamo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito scritto nei secc. IX/X e XIV forse ad Einsiedeln o nella Germania sudoccidentale. Contiene tra gli altri delle glosse ai vangeli, gli Annales Heremi dalla nascita di Cristo fino all'anno 940, vari trattati di astronomia tra i quali la Sphaera di Giovanni da Sacrobosco, e il Computus di Helpericus di Auxerre.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composto di tre parti databili la prima al X e le altre due al XII sec. La prima parte (1-222) contiene delle glosse da Prisciano, la seconda (223-310) una raccolta di trattati di medicina compilata da Costantino l'Africano, la terza parte (311-357) il Liber Tegni del medico tardoantico Galeno.
Online dal: 19.12.2011
Commento alle prime otto lettere di Paolo. Si tratta della copia dell'esemplare (perduto) che, secondo la tradizione, venne redatto prima del 945 dall'abate Thietland († um 964). Ampie parti del testo dipendono dal commento a Paolo del vescovo Atto di Vercelli (885-961).
Online dal: 20.12.2012
Lezionario allestito nell'abbazia di San Gallo durante il X secolo (prima del 950). Può darsi che sia stato offerto da San Gallo a Einsiedeln in occasione della consacrazione della chiesa di Einsiedeln nel 948, insieme con il Codex 17.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composto di due parti, riunite insieme almeno dal sec. XIV, data della legatura. La prima parte (1-85) contiene il Commento alla Genesi di Alcuino e viene datata nel secondo terzo del sec. IX e localizzata da alcuni studiosi nella Germania occidentale e da altri in area retica. La seconda parte (87-191) contiene le Partitiones del grammatico Prisciano ed è stata vergata ad Einsiedeln nella seconda metà del sec. X. Sull'ultima carta (192) è trascritta una lettera spedita nel 1288 dall'abate di Einsiedeln Heinrich II. von Güttingen (1280 al 1299) al vice-cappellano della chiesa dei SS. Pietro e Paolo sull'isola di Ufenau.
Online dal: 23.04.2013
Questo codice, databile al sec. X, contiene il Musica enchiriadis (2-27), un trattato di teoria musicale risalente al sec. IX nel quale si cerca di elaborare una serie di regole per la composizione in polifonia, e le note di commento Scolica enchiriadis (27-45, 66-102). Per illustrare in modo grafico la musica venne usata la notazione daseiana. A lungo attribuito ad Hucbald, oggi viene considerato di autore anonimo.
Online dal: 22.03.2017
Si tratta del più antico gruaduale completo e con notazione che si sia conservato, con diverse aggiunte (come i versetti per l'Alleluia, antifone e versetti salmodici per le antifone del communio). Essendo il graduale completo, questo manoscritto è ancora oggi di grande importanza per la ricerca sul canto gregoriano. La seconda parte è costituita dal Libyer Ymnorum, ossia dalle sequenze di Notkero di S. Gallo. Nuove ricerche hanno confermato che il codice è stato scritto ad Einsiedeln intorno al 960-970, certamente per il terzo abate del monastero, l'inglese Gregor.
Online dal: 31.03.2011
Contiene tra gli altri il De viris illustribus di Gerolamo, il De viris illustribus di Gennadio, il Deflorata di Isidoro di Siviglia e da ultimo un Tractatus de VII sacramentis aggiunto nel XII/XIII secolo. Presente nella biblioteca di Einsiedeln probabilmente già dal sec. XIV, come attestano il tipo di legatura e la presenza dell'ex-libris a p. 1.
Online dal: 09.04.2014
Questo manoscritto del X secolo di Reichenau contiene epigrammi di Prospero di Aquitania come pure l'opera "De consolatione philosophiae" di Boezio.
Online dal: 31.07.2009
Questo manoscritto, trascritto in diversi periodi in Italia e a Einsiedeln, contiene opere di Isidoro, Ucbaldo e Bernoldo come pure il Vangelo di Nicodemo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo contenente lettere di papa Gregorio il Grande come pure commentari a Boezio. Il testo contiene, oltre alle glosse latine, anche numerose glosse, in scrittura cifrata, in antico alto tedesco. Il manoscritto fu realizzato durante la seconda metà del X secolo a Einsiedeln.
Online dal: 31.07.2009
Contiene il commento anonimo, ma ora attribuito ad Hildemaro di Corby, alla regola di S. Benedetto. La prima parte (79r-106r) è stata scritta nell'Italia del nord nel sec. IX mentre la seconda (107r-169v) ad Einsiedeln nel sec. X.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto contiene la terza parte (Collationes 18-24) dell'opera di Giovanni Cassiano Vitae et collationes patrum. Il testo è introdotto da una miniatura a piena pagina nella quale, in un medaglione al centro, è raffigurato l'autore Cassiano intento a scrivere la sua opera, circondato da quattro abati su sfondo a scacchi: Piamun e Giovanni con il nimbo rotondo, Pinufius e Theonas con il nimbo quadrato. Il manoscritto fa parte del gruppo di codici allestito all'epoca dell'abate Thietland (961-intorno al 964).
Online dal: 17.03.2016
Questo manoscritto composito del sec. IX/X contiene la Vita di Antigone, frammenti di una pretesa Collatio Alexandro et Dindimi e di una falsa lettera di Seneca all'apostolo Pietro, e l'”Enchiridion, seu De fide spe et caritate” di Agostino. Più tardi è stata aggiunta una trascrizione del concordato di Worms del 1122. Scritto ad Einsiedeln e nella Germania meridionale (S. Gallo?).
Online dal: 21.12.2009
Codice composito scritto nei secc. X/XI e XIII/XIV ad Einsiedeln e S. Gallo. Contiene vari scritti destinati all'edificazione religiosa come le vite dei santi Faustino, Giovita e Gangolfo, la Regola di s. Benedetto, dei sermoni, dei trattati liturgici e il De ratione temporum.
Online dal: 21.12.2009
Boezio è l'autore dei due trattati tramandati in questo manoscritto del sec. X: De geometria (1-22) e De musica (23-145). I due testi sono corredati da numerosi disegni, e da glosse marginali e interlineari.
Online dal: 22.03.2017
Il codice contiene lo scritto di Boezio Peri hermeneias Aristotelis Libri V. Già dal XIV sec. è però acefalo e mutilo. Il volume si presenta scritto da varie mani e contiene molte annotazioni marginali di Heinrich von Ligerz.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto composito in due volumi realizzato durante il IX e il X secolo nell'est della Francia o nel sud-ovest della Germania. Include opere di Wandalberto, Boezio, Ausonio, Gregorio, Aratore, Prudenzio, Aldelmo e Bonifacio.
Online dal: 31.07.2009
Il manoscritto contiene varie opere di Prudenzio, ed è scritto da vari copisti. Il testo è corredato di glosse in gran parte interlineari. La maggior parte di queste è in lingua latina, alcune altre in dialetto alemanno.
Online dal: 22.03.2017
Questo manoscritto in due parti contiene trattati di Ippocrate come pure la sua opera De urinis. Realizzato nella prima metà del X secolo a San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Il codice contiene l'opera di Boezio In Isagogen Porphyrii Commentorum Editio secunda (ed. Brandt 1906). Il codice è scritto da varie mani, da Colonia e da Einsiedeln, ma le modalità di questa collaborazione non sono meglio precisabili. Il medesimo testo si ritrova nel Cod. 338(1321) I.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto composito databile dalla seconda metà del sec. X contenente una raccolta di testi tra i quali gli Annales Einsidlenses, il De grammatica di Prisciano, il frammento di un testo riguardante il gioco degli scacchi ed un calendario utilizzato per annotazioni obituarie fino al XVI secolo.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composito contenente vari testi per il calcolo della Pasqua, due calendari databili al 950-975 il primo (4-16) e al sec. IX/X il secondo (29-40) e delle Quaestiones morales databili al sec. XIII.
Online dal: 19.12.2011
Il "De consolatione philosophiae" di Boezio e la vita di san Wolfgango composta da Otloh di S. Emmeram compongono questo codice in due parti. Una parte fu realizzata a Einsiedeln, la seconda probabilmente a Strasburgo.
Online dal: 31.07.2009
Questo codice di Einsiedeln contiene la lettera di Alessandro a Aristotele, la vita di Carlo Magno di Einhardo ed un resoconto di Eberwino sulla vita dell'eremita Simeone di Trier. Questo manoscritto, realizzato durante il primo terzo del X secolo e la seconda metà dell'XI secolo, può essere stato allestito a San Gallo ma anche nell'ovest o nel sud della Germania.
Online dal: 31.07.2009
Si tratta di un manoscritto composito con testi di contenuto filosofico e retorico. All'inizio si trovano le traduzioni di Boezio degli scritti di Aristotele sulle Categorie e il Peri Hermeneias; segue poi lo scritto De Dialectica, ed i Topica di Cicerone con un commento di Boezio.
Online dal: 12.08.2010
Il manoscritto contiene una raccolta molto importante di vari testi. Soprattutto rimarchevoli le Inscriptiones Urbis Romae e l'Itinerarium Urbis Romae. Da sottolineare però anche l'Ordo Romanus XXIII per il Venerdì Santo conservato solo in questo manoscritto. Contiene inoltre un estratto dalle Notae di Valerio Probo, i Gesta Salvatoris (Evangelium Nicodemi), Varia Poemata ed un testo della De inventione s. Crucis. Non si hanno notizie sulle circostanze dell'arrivo del manoscritto a Pfäfers e poi ad Einsiedeln (intorno al sec. XIV).
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto è composto di due parti che solo nel sec. XIV sono state rilegate insieme ad Einsiedeln ed annotate da Heinrich von Ligerz. La prima parte (1-137), che contiene tre opere di Prisciano ed una di Rufino, è stata realizzata nei secoli IX/X forse in Svizzera o Germania. La seconda parte (139-318) contiene opere di Isidoro ed è parzialmente palinsesta. E' stata scritta nell'VIII/IX secolo nell'Italia del nord o in Svizzera, probabilmente nello stesso scrittorio che ha prodotto il Cod. Sang. 908.
Online dal: 19.12.2011
Boezio (ca. 476-ca. 525), uno dei più creativi eruditi della tarda antichità e uno dei pensatori più influenti sia nel campo della logica che della filosofia e della teologia, è l'autore delle opere trascritte in questo codice: De arithmetica et geometria e De musica. Entrambe vennero intese nel medioevo come opere di base del Quadrivio. Il manoscritto è stato scritto ad Einsiedeln nel sec. X.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto contiene frammenti delle commedie di Terenzio appartenenti a due manoscritti perduti databili al decimo secolo (ff. 3r-26v e ff. 28r-55v, indicati nelle edizioni con la sigla ε e η), più alcuni frammenti di un terzo manoscritto (ff. 56r-57v) con parti del Phormio terenziano e un inno a San Nicola. I frammenti hanno dimensione, leggibilità, e stato di preservazione diversi. Alcuni fogli mancanti del secondo codice (η) sono contenuti nella raccolta di frammenti della Stiftsbibliothek di S. Gallo, Cod. Sang. 1394 (pp. 115-120).
Online dal: 17.12.2015
Allestito nell'abbazia di San Gallo, questo epistolario era utilizzato durante la messa per la lettura della lettera del giorno. Scritto in minuscola carolina ed ornato con iniziali dipinte in oro, argento e minio, è stato probabilmente copiato e miniato da Sintram all'inizio del X secolo. Una volta era ricoperto con due placche di avorio scolpito. Si ignora il percorso che ha portato questo manoscritto da San Gallo a Ginevra: si suppone che abbia lasciato l'abbazia alla fine del XVIII secolo, dopo essere stato messo in vendita; riappare poi negli anni 1863-1864 quando fu affidato alla Biblioteca di Ginevra dagli eredi del medico ginevrino Jean-Jacques de Roches-Lombard.
Online dal: 09.12.2008
Questo manoscritto latino del X secolo è stato prodotto nello scriptorium di S. Gallo. E' appartenuto al vescovo di Strasburgo Erchenbaldus (965-991) ed è stato conservato nella cattedrale di Strasburgo. L'umanista Wimpheling ricorda di averlo consultato a Strasburgo nei primi anni del XVI secolo. Figura nel catalogo di vendita della collezione Ambroise Firmin-Didot, è stato acquistato dal magistrato di Mulhouse Armand Weiss (1821-1892) che alla sua morte lo ha lasciato alla Société Industrielle di Mulhouse. L'evangeliario carolingio è scritto su pergamena e presenta 300 iniziali ornate in oro e argento. All'inizio e alla fine del manoscritto vi sono delle annotazioni storiche. La legatura originale non si è conservata ed è stata sostituita da una legatura contemporanea al momento del restauro, avvenuto intorno al 1970 presso la Bibliothèque Nationale.
Online dal: 18.12.2014
Frammento di un manoscritto di pergamena del IX o X secolo contenente un estratto di un antifonario. Il testo è copiato in una minuscola carolina molto sottile e fine. Alcune iniziali, titoli e frasi sono scritte in un rosso brillante.
Online dal: 26.09.2017
Evangeliario in pergamena, ralizzato nel sec. X, probabilmente ad Halberstadt. Contiene tavole dei canoni incorniciate da colonne ed archi rossi e raffigurazioni a piena pagina degli evangelisti con i loro simboli disegnati a penna. Il codice Min. 8 è uno dei più antichi manoscritti della Biblioteca ministeriale; la sua presenza è attestata nella biblioteca del monastero di Allerheiligen sin dal 1357.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto a piena pagina contenente, oltre a due scritti di Agostino, l'unica copia di un'opera di Alcuino (Commento alla Genesi) che figura nella biblioteca di Allerheiligen; figura nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. quale aggiunta (Min. 17, f. 306v). Sia la scrittura distintiva all'inizio, che le tre iniziali con tralci vegetali e la pagina con l'incipit del Commento alla Genesi, rimandano stilisticamente a un'origine più tarda. Da segnalare in particolare la legatura romanica contemporanea; solo l'etichetta sul dorso costituisce un'aggiunta posteriore.
Online dal: 25.06.2015
Trascrizione realizzata a Reichenau dei libri 12-20 delle Etimologie di Isidoro. Questo volume è menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v).
Online dal: 31.07.2009
Esemplare a piena pagina, senza decorazione, dei Dialoghi di Gregorio, a cui collaborarono molte mani, e che mostra numerose lacune, così come rasure e correzioni più tarde. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v) il quale tuttavia, tranne una aggiunta del sec. XII (58 r/v), non è stato scritto a Sciaffusa. Rimane da appurare se sia stato usato da solo, o con altri, quale modello per il Min. 48. Le tracce d'uso sul primo (f 1r) e sull'ultimo foglio (f 121v) lasciano pensare che il manoscritto rimase, così come numerosi altri, senza legatura fino al XV secolo, quando ricevette una coperta in pelle con borchie metalliche e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Questo manoscritto occupa una posizione importante, anche se non ancora del tutto chiarita, all'interno della complessa tradizione del Chronicon di Regino di Prüm. Venne scritta probabilmente intorno al 960 a Treviri, in San Massimino o nello scriptorium del duomo, quale lavoro di un collettivo di circa 20 copisti, tra i quali si può individuare anche la mano esperta e col ruolo di correttore di s. Wolfgang. Il manoscritto dovette giungere nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa nel 1122 attraverso Bruno, arcivescovo di Treviri, figlio del fondatore del monastero Eberhard di Nellenburg.
Online dal: 04.07.2012
Il Sacramentario di Hornbach è un importante opera della minatura ottoniana. E' stato realizzato prima del 983 a Reichenau per l'abbazia benedettina di Hornbach (Palatinato). Dal nome del copista, il manoscritto viene anche chiamato Codice Eburnant. Presumibilmente nel 1439 il codice è giunto nella biblioteca del duomo di Soletta. Viene ricordato nell'elenco del preposito Felix Hemmerli col nr. 38: Colleccionarius Antiquus. Nella concezione politica di Carlomagno l'unificazione della vita ecclesiastica sottostava al modello della liturgia romana ai tempi di papa Gregorio Magno. A questo scopo si utilizzava nell'ufficio divino per le preghiere ed i testi per la messa prescritti, un Sacramentario. Questo venne sostituito, intorno al 1220, dal missale curiae.
Online dal: 22.06.2010
Foglio in minuscola carolingia contenente un frammento del De institutione musica di Boezio (Liber VI, cap. 18 e Liber V, Capitula). Costituisce la metà superiore del foglio di sinistra del frammento R 1.1.10 dello Staatsarchiv di Soletta. Fanno parte dello stesso manoscritto inoltre i frammenti dello stesso archivio R 1.5.7, R.1.5.8 e R.1.1.11. Fu impiegato probabilmente quale legatura di un documento d'archivio del capitolo della collegiata di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
Parte inferiore di un bifoglio in minuscola carolingia contenente un frammento del De institutione musica di Boezio (Liber VI, cap. 18 e Liber V, Capitula e cap. 2). La metà superiore della parte sinistra è costituita dal frammento R.1.1.9 dello Staatsarchiv di Soletta. Fanno parte dello stesso manoscritto inoltre i frammenti dello stesso archivio R 1.5.7, R.1.5.8 e R.1.1.11. Fu impiegato probabilmente quale legatura di un documento d'archivio del capitolo della collegiata di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
Parte superiore di un foglio in minuscola carolingia contenente un frammento del De institutione musica di Boezio (Liber I, Proemium, cap. 2). Fanno parte dello stesso manoscritto i frammenti dello Staatsarchiv di Soletta R 1.5.7, R.1.5.8, R 1.1.9 e R.1.1.10. Fu impiegato probabilmente quale legatura di un documento d'archivio del capitolo della collegiata di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
L'Urbarium di Salerno, risalente alla fine del XII secolo, elenca le proprietà terriere e i dazi dovuti alla chiesa di Salerno. Del manoscritto originale rimangono oggi solo 31 fogli sciolti vergati in minuscola beneventana. L'Urbarium è in gran parte un palinsesto: una copia in minuscola beneventana delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia del X secolo.
Online dal: 20.12.2023
Bifoglio in minuscola carolingia contenente un frammento del De institutione musica di Boezio (Liber I, cap. 18-19, 20). Fanno parte dello stesso manoscritto i frammenti dello Staatsarchiv di Soletta R 1.5.8, R 1.1.9, R 1.1.10 e R 1.1.11. Il bifoglio serviva da legatura al Liber fabricae sub littera C con i conti dal 1522 al 1528 del capitolo della collegiata di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
Bifoglio in minuscola carolingia contenente un frammento del De institutione musica di Boezio (Liber I, cap. 23-24 e Liber II, cap. 8). Fanno parte dello stesso manoscritto i frammenti dello Staatsarchiv di Soletta R 1.5.7, R.1.1.9, R 1.1.10 e R.1.1.11. Il bifoglio serviva da legatura al Liber Cellae sub littera AA con i conti dal 1520 del capitolo della collegiata di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
Bifoglio in pergamena contenente una parte del trattato di teoria musicale del IX sec. Musica enchiriadis. A lungo attribuito al monaco benedettino Hucbald, oggi viene considerato di un autore anonimo. Il bifoglio serviva da legatura al Liber Cellae sub littera V con i conti dal 1526 al 1528 del capitolo di S. Leodegario a Schönenwerd.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto del sec. X contiene le opere di Orazio. E' organizzato in modo tale che accanto ai racconti rimanga molto spazio per le glosse marginali. Queste sono - per la maggior parte insieme a delle glosse interlineari - inserite con un altro inchiostro rispetto a quello del testo principale, da vari mani. La localizzazione del manoscritto è incerta. L'unica glossa in tedesco antico dovrebbe essere stata aggiunta in Franconia. La presenza del manoscritto è attestata a S. Gallo per la prima volta nella metà del XVII secolo.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto composito poco appariscente, risultante dall'aggregazione di sei opere di origine e contenuto diversi, realizzata sotto gli auspici del bibliotecario di San Gallo intorno al 1460. Le singole parti, indipendenti l'una dall'altra, risalgono al IX o al X secolo. Alcune mancano dell'inizio, della fine o di entrambi. Ciò nonostante, il codice ha suscitato interesse da subito per i testi che alcune sue sezioni trasmettono. È l'unico testimone alto-medievale della cronaca dei Longobardi di Andrea di Bergamo e della «Vita» del santo irlandese Findan . L'“Admonitio ad filium“ del Padre della Chiesa greco Basilio e la „Visio Pauli“, una visione ultraterrena del primo cristianesimo, sono tra i più antichi testimoni nella trasmissione dei testi.
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto realizzato prima del 1020 ca. nel monastero di Pfäfers, contenente i Dialoghi di Gregorio I papa. Quale foglio di guardia anteriore era stato utilizzato un frammento contenente un'importante „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua tedesca dell'inizio del sec. XIV, poi staccato in occasione di un recente restauro.
Online dal: 22.03.2012
Il Liber viventium Fabariensis è certamente la più importante opera rimasta della miniatura retica. Il codice venne in origine trascritto come un evangelistario e riccamente decorato con iniziali, arcate dei canoni e raffigurazioni a piena pagina dei simboli dei quattro evangelisti. Fin dall'830 negli spazi liberi delle arcate dei canoni vennero aggiunte liste delle comunità monastiche affratellate così come i nomi di benefattori sia vivi che morti del monastero. Oltre al suo ruolo di evangelistario, di libro per le commemorazioni e libro delle confraternite, il Liber viventium servì più tardi anche come cartolario ed elenco del tesoro del monastero di Pfäfers. A causa del valore giuridico che il Liber viventium ancora oggi riveste, il volume si trova in possesso del patrimonio archivistico del monastero di Pfäfers.
Online dal: 02.06.2010
Contiene i libri biblici Tobia (pp. 2–73), Giuditta (pp. 74–164), Ester (p. 165–247), Canticum Canticorum (pp. 248–261), scritti da varie mani, che mostrano in parte influenze insulari. Nelle pp. 264–318 si trova un glossario biblico difettoso all'inizio, ordinato secondo i libri della bibbia (dalla Genesi al Libro del Siracide). Tra le spiegazioni dei termini, prevalentemente in latino, si trovano anche 178 glosse in antico tedesco. In alcune pagine (pp. 101–104) vi sono delle parti mancanti su cui sono stati incollati dei frammenti in corsiva merovingica (grafia a-b di Corbie) che appartengono al Cod. Sang. 214.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene vari libri del Vecchio Testamento: Giobbe, Proverbi, Kohelet (Ecclesiaste), il Cantico dei Cantici, il Libro della Sapienza, il Siracide, ed è stato scritto da una sola mano nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Sulla prima pagina, rimasta libera, è stata trascritta una lamentazione di un monaco irlandese (Dubduin?) in 16 esametri sulla accoglienza poco amichevole nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009