Il manoscritto della certosa di Basilea è composto principalmente dalle due opere più note dello storico romano Sallustio, De coniuratione Catilinae e De bello Iugurthino. Contiene inoltre vari testi brevi e frammenti di ben nota (Isidoro, Publilio Siro, Ps.-Serviolo) o di sconosciuta paternità (regole sillabiche, puzzle aritmetici) e il disegno di un labirinto. Contiene numerose glosse interlineari e marginali di varie mani.
Online dal: 14.06.2018
Primo di un'edizione in due volumi dei Moralia in Iob di Gregorio. Proviene dalla certosa di Basilea, fu acquistato durante il concilio di Basilea. La parte principale del manoscritto fu scritta nel periodo di passaggio dall'XI al XII secolo; la Tabula che si trova all'inizio e alla fine del volume fu aggiunta nel sec. XIII. Incerta la provenienza originaria del manoscritto, ma sembra essere vicina a quella del secondo volume (B I 13a).
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto è costituito da tre parti in origine indipendenti, databili al X e XI secolo. Contiene delle Lettere di Paolo, le glosse di Sedulio Scoto alle lettere di Paolo e gli ultimi libri del Nuovo Testamento. Il libro è stato donato nel XV secolo dal basileese Heinrich Gügelin di Rheinfelden, cappellano e preposito del duomo ad un non meglio definito convento basileese.
Online dal: 22.06.2017
Le opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Aeneis) contenute in questo manoscritto dell'Italia del Nord della prima metà dell'XI secolo sono accompagnate dal commento di Servio. Il manoscritto appartenne all'influente umanista fiorentino Coluccio Salutati che ha anche apposto dei commenti nei margini. Giunse a Basilea certamente con i volumi del domenicano Giovanni di Ragusa, che prese parte al concilio in questa città in una posizione importante. Dopo la sua morte il codice pervenne al monastero domenicano di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Questo manoscritto di grande formato di Marziano Capella, del sec. XI, tramanda i due primi libri della sua opera De nuptiis Philologiae et Mercurii, uno dei libri maggiormente letti nel medioevo, collegato al commento, concepito per l'insegnamento, di Remigio di Auxerre. Notevole la legatura originale contemporanea, nella quale i fascicoli sono collegati alla coperta con delle sottili strisce di pergamena (cfr. Szirmai).
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto, conservato in modo frammentario e in fogli sciolti, fu utilizzato nel 1543 dallo stampatore basileese Heinrich Petri quale modello per la sua edizione del Rabani Mauri Moguntinensis archiepiscopi commentaria in Hieremiam prophetam. Questo utilizzo è testimoniato dalla presenza di diversi segni di composizione e tracce di inchiostro da stampa. Dalla stamperia di Petri il manoscritto passò più tardi nella raccolta di Remigio Fäsch e, con i rimanenti fondi del Museo Faesch, nel 1823 divenne proprietà dell'Università di Basilea. L'originaria provenienza del manoscritto non è chiara.
Online dal: 14.12.2017
Poco si sa di Albino di Chiaravalle, detto anche Albuinus de Gorze o Albuinus Eremita, se non che intorno all'anno 1000 redasse una raccolta di scritti a carattere morale-teologico dedicati a un canonico parigino di nome Arnoldus e all'arcivescovo Eriberto di Colonia (999-1021). Questa copia risale all'XI o XII secolo ed è rilegata in morbida pelle, che in origine era probabilmente abbastanza lunga da coprire completamente il libro, ma così stretta che il blocco del libro sporge sopra e sotto. Nel XV sec. appartenne alla certosa di Magonza, ed è giunto alla biblioteca universitaria con la collezione Remigius Faesch.
Online dal: 18.06.2020
L'inno Liber de laudibus Sanctae Crucis composto da Carmina figurata dell'abate di Fulda Rabano Mauro, la cui presente versione ha probabilmente avuto origine nell'831, riempie ogni volta la pagina di sinistra (sono conservate 23 delle 28 figure), mentre in quella di destra si legge la rispettiva versione in prosa; manca la seconda parte, anch'essa redatta in prosa.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto, proveniente da Luxeuil, contiene la Geometria a torto attribuita a Boezio ed estratti di geometria e gromatica da Cassiodoro, Isidoro e dagli Agrimensori. Costituiva probabilmente con l'Aratea (Cod. 88) un unico manoscritto e venne donato dal vescovo Werner I al duomo di Strasburgo.
Online dal: 23.09.2014
L'Aratea, tradotta in latino da Germanico, descrive i 48 antichi segni zodiacali ed i miti relativi alla loro nascita. Appartengono ai cicli di immagini più amati dalle scuole monastiche medievali. Il codice bernese, prodotto a San Bertino, è un discendente del manoscritto con l'Aratea di Leida e contiene degli scoli presenti unicamente in questo codice.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto composito contiene diversi, in parte rari, testi cronachistici riguardanti dei regnanti sia laici che ecclesiastici. Si tratta di un manoscritto proveniente dalla abbazia benedettina di Saint-Mesmin di Micy il cui testo è stato più volte redatto e corretto. Presenta caratteristiche scritture in diversi inchiostri neri e marroni ed è riccamente decorato con molte iniziali calligrafiche in differenti stili. Alcune aggiunte permettono di situare abbastanza precisamente l'epoca di redazione alla metà dell'XI secolo.
Online dal: 22.03.2018
Manoscritto prodotto nella abbazia benedettina Saint-Trinité de Fécamp contenente varie opere di Agostino: De opere monachorum; De fide et operibus; Contra Donatistas; De bono virginitatis; De bono conjugali; De bono viduitatis; De symbolo bono (sermo 215); De oratione dominica (sermo 56). Il manoscritto è significativo quale importante testimone della miniatura francese del secolo XI così come, a causa della sua storia, per lo scambio di manoscritti tra i monasteri normanni.
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto consiste in due parti delle quali la prima, di epoca carolingia (cc. 1-12), con i suoi testi originali (cc. 1v-11v) riflette un punto di incontro tra Einhard e Lupus di Ferrières in Seligenstadt nel giugno 836. Lupus ricevette il libro di calcoli (Calculus) di Vittorio di Aquitania e un modello di alfabeto in scrittura maiuscola oggi molto famoso. Intorno al 1000 furono aggiunti dei testi per il calcolo della Pasqua (Computus) di Abbone di Fleury nel suo monastero d'origine sulla Loira (cc. 12-28), e una tavola dell'abaco (c. 1r). Il volume riunisce alcuni elementi importanti riguardanti l'attività scientifica di Abbo e costituisce un pendant, con poche differenze, del contemporaneo Floriacensis, Berlino, Staatsbibl., Phill. 1833.
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto consiste in un singolo quaderno che prima era rilegato con l'attuale Cod. 250 della Burgerbibliothek di Berna. Nel fascicolo si legge la continuazione del contenuto computistico di quest'ultimo con le tavole per il calcolo della Pasqua, i cui margini ospitano gli Annales Floriacenses. Sull'ultima pagina è trascritto il testo della seconda lettera di Abbone a Giraldo e Vitale.
Online dal: 18.12.2014
Frammento del sec. X/XI di origine sconosciuta, contenente parti della continuazione di Mainz (fino all'anno 887) dei cosiddetti Annales Fuldenses con registrazioni riguardanti gli anni 871, 872 e 876. Sulla base della lezione del testo, il pezzo appartiene ad un gruppo di manoscritti che contengono anche la cosiddetta continuazione bavarese degli Annali per gli anni dall'882 al 901.
Online dal: 23.09.2014
Foglio proveniente da un manoscritto della Collectanea rerum memorabilium di Gaio Giulio Solino che contiene la parte contenente la Descriptio Indiae. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da un volume della Stadbibliothek di Berna.
Online dal: 14.06.2018
Fogli singolo di un manoscritto con lettere di Pelagio, probabilmente scritto in Francia. Origine sconosciuta. Il frammento è arrivato con la collezione di Leonhard Hospinian nella Stadtbibliothek di Berna, dove è stato staccato da un volume (MUE Hospinian 208) nel 1935.
Online dal: 02.07.2020
Questo rotolo, che proviene probabilmente dal monastero di Marbach, costituisce un esempio per questo tipo di trasmissione testuale. Il rotolo von Mülinen contiene più di 460 ricette, scongiuri e benedizioni in latino, che contengono puntuali glosse interlineari in antico tedesco. Oltre a ciò vi appare una singola ricetta solo in antico tedesco Contra paralysin theutonice. Sul verso trova posto un voluminoso glossario con più di 1500 lemmi provenienti dal campo della medicina, che sono in parte corredati di spiegazioni in latino e in antico tedesco.
Online dal: 17.03.2016
Bibbia monumentale in un volume nella quale si riconosce la tradizione spagnola e che è vicina alle cosiddette "Bibbie di Teodulfo". All'inizio la precede un binione con la coena nuptialis nella versione di Rabano Mauro; nel testo sono state inserite una versione delle profezie delle sibille, una vita di s. Giovanni e una formula di giuramento per i diritti della Chiesa ed un elenco dei vescovi di Vienne; alla fine si leggono resti dei Psalmi iuxta Hebraeos. La maggior parte delle numerose iniziali è stata asportata.
Online dal: 09.04.2014
Singolo foglio di un manoscritto contenente il Bellum Civile di Lucano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di grande formato proveniente da un manoscritto, probabilmente vergato a Fleury, contenente il testo di Dioscoride. Altre parti del medesimo manoscritto sono conservate a Parigi, BnF, lat. 9332. La scrittura e le decorazioni presentano caratteristiche insulari. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli di un manoscritto contenente l'Hexameron di Ambrogio. Si tratta della sezione iniziale del manoscritto Berna, Burgerbibliothek, Cod. 585. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Frammento di due bifogli del De arithmetica di Boezio; il manoscritto si trovava nel monastero benedettino di Saint-Martin in Séez. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli provenienti da un manoscritto di piccole dimensioni con ricette mediche, forse correlate alla Collectio Salernitana. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Dieci fogli provenienti da un manoscritto suddiviso in due parti e contenente i trattati medici di Isacco Giudeo e di Giovanni Afflacio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Cinque fogli provenienti da un manoscritto di Fleury che, accanto a delle ricette mediche, contiene il trattato più antico al mondo sulla produzione di sostenze leganti. Questo frammento è l'unico esemplare del trattato ed è perciò di assoluta importanza per comprendere i modi di produzione e di utilizzo dei colori nel medioevo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli provenienti da un manoscritto probabilmente redatto a Fleury e contenente trattati di musica di Guido d'Arezzo illustrati con diversi diagrammi. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Cinque bifogli di un fascicolo completo di un manoscritto di piccolo formato con alcune sezioni del De consolatione philosophiae di Boezio e una spiegazione di Lupo di Ferrières alle parti versificate. Il manoscritto è stato vergato presumibilmente a Fleury, ma le opinioni sulla datazione e l'origine sono divergenti. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto francese contenente le Odi di Orazio con scholia dello (Pseudo) Acrone. Il manoscritto, altre unità del quale sono contenute nel Vaticano, Reg. lat. 1675, si trovava nel fondo di Pierre Daniel. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio proveniente da un manoscritto francese contenente le Partitiones di Prisciano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Singolo foglio di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente degli estratti degli Annales Laurissenses o degli Annales Mettenses. Il testo narra gli avvenimenti dal 783 al 785. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (probabilmente un fascicolo) di un manoscritto proveniente da Fleury. I testi, alcuni dei quali sono concepiti in forma di dialogo tra un insegnante e gli studenti, spaziano dall'ortografia e dalla grammatica alle spiegazioni sulle arti liberali e le età del mondo, compreso un glossario sulle parti del corpo. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre fogli di grande formato di un manoscritto vergato nella Francia orientale e contenente gli Instituta coenobiorum di Giovanni Cassiano. Il frammento, che proviene probabilmente da una legatura medievale, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Varie parti (18 fogli) di un omeliario di grandi dimensioni e con diverse iniziali ornate in stile romanico, probabilmente vergato nell'area della Loira. I fogli, appartenenti ad almeno tre differenti fascicoli, si presentano oggi fortemente danneggiati e legati insieme. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars. Nel XX secolo è andato perduto un foglio, poi ritrovato a Zurigo nel 1944.
Online dal: 12.07.2021
Carta sciolta, formata da due metà, proveniente da un manoscritto probabilmente realizzato nella regione di Metz e contenente le Homiliae in Evangelia di Gregorio Magno. Un'altra sezione del manoscritto si trova nel Cod. 168 della Burgerbibliothek di Berna (risguardo). Il frammento, con una bella iniziale, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto contenente i Moralia in Hiob di Gregorio Magno che, nell'XI secolo, insieme ai f. 1-4 del Cod. 132 della Burgerbibliothek di Berna, completava il testo di questo manoscritto (f. 5-149). Palinsesto: il manoscritto originario dell'inizio dell'XI secolo conteneva le Recognitiones di Clemente Romano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di un manoscritto proveniente dal monastero di Fleury e contenente testi di Clemente Romano. Il frammento formava, insieme a quello seguente (A 94.23), il fascicolo conclusivo e la controguardia del Cod. 164 della Burgerbibliothek di Berna. È giunto a Berna nel 1632, insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due fogli di un Passionario probabilmente vergato in Italia e contenente la Passio di papa Cornelio, implementata da due sezioni. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre bifogli provenienti da un manoscritto probabilmente vergato in Francia, del quale altre unità codicologiche si trovano nel ms. Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 477. L'unità conservata a Berna contiene la Confessio de Trinitate di Alcuino, una poesia di Hildebertus Cenomanensis e la parte iniziale della Passione di Andrea apostolo. Purtroppo, l'Ex libris con una maledizione rivolta a chiunque violi il libro non è più decifrabile. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (forse un fascicolo) di un manoscritto di piccolo formato vergato, come lascia ipotizzare l'annotazione (f. 5v-6r) di un certo Letaldus, a Fleury o a Micy. Contiene i Disticha Catonis e altri brani, insieme ad estratti delle opere di Prisciano e Seneca. Attraverso Pierre Daniel, che ha copiato l'annotazione di Letaldus nel Cod. 450.11 della Burgerbibliothek di Berna, nel 1632 il frammento è giunto a Berna insieme al fondo di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Miscellanea composta da quattro parti molto diverse che probabilmente giunsero a Berna nel 1632 da Jacques Bongars; le parti B e C provengono dal Collège de Navarre di Parigi. Tutte le parti sono miniate, almeno in parte. Di tutti i frammenti, si trovano parti correlate in altre biblioteche: per la parte A, Parigi BN lat. 7709, ff. 1-4; per B Parigi BN lat. 17566, ff. 1-40; per C Parigi BN lat. 17902, ff. 1-85 e per D Leiden UB, Voss. Q 2 IX (f. 60).
Online dal: 10.10.2019
L'Epistolario è il più antico manoscritto conservato dalla biblioteca di Beromünster e, secondo la tradizione locale, venne donato da un membro della famiglia dei fondatori von Lenzburg, il conte Ulrico († prima del 1050). La coperta anteriore è costituita da un tavola di avorio della seconda metà-fine del sec. XIII, aggiunta in un secondo tempo.
Online dal: 21.12.2009
Questo frammento di manoscritto, utilizzato come copertina di un'edizione del De quattuor virtutibus di Dominico Mancini (Londra, R. Dexter, 1601), contiene un estratto di un'omelia di Aelfric (ca. 950-ca. 1010), uno dei più importanti autori anglosassoni dell'Alto Medioevo. Il passaggio di questo sermone, destinato alla domenica di Settuagesima - completo in 9 manoscritti - comprende la traduzione in inglese di Aelfric, quasi completa, della parabola del seminatore (Matteo 20, 1-16), seguita da alcune righe della sua esposizione. Secondo N. Ker, questo frammento, datato nella seconda metà dell'XI secolo, presenta delle variazioni linguistiche molto interessanti rispetto al testo originale di Aelfric. È il più antico manoscritto anglosassone della Fondazione Martin Bodmer.
Online dal: 18.06.2020
Nel corso di tutto il medioevo occidentale i testi di Aristotele e di Boezio circolarono in grande numero, ispirando numerosi pensatori. Questi due grandi filosofi sono stati riuniti in questa raccolta composta da due manoscritti distinti. Il primo, che data tra l'XI e il XII secolo, contiene le opere di Aristotele e tra queste è inserito uno schema molto interessante (f. 27) e delle iniziali a penna ritoccate di verde o ornate di racemi con qualche palmetta. Il testo di Boezio, un po' più tardo, è stato copiato nel sec. XII. Vi si osservano alcune correzioni contemporanee e delle glosse databili al sec. XIV.
Online dal: 02.06.2010
Questo graduale, trascritto nel 1071 dall'arciprete Giovanni della chiesa Santa Cecilia in Trastevere, contiene la notazione musicale di diversi canti per la messa. La versione melodica di questi testi fa sì che questo manoscritto sia la più antica testimonianza del “vecchio canto romano”.
Online dal: 31.07.2007
Manoscritto composito in tre parti. La prima (cc. 1r-20v) contiene la più antica versione della Epistola ad Augienses di Gunzone ed è databile al sec. X. La seconda (cc. 21r-27v), probabilmente il nucleo originale del codice al quale vennero unite le altre due parti, trasmette l'autografo del testo di Lamberto di Hersfeld della Vita s. Lulli episcopi Moguntini e data al sec. XI. Nella terza parte (cc. 28r-43v) del XIII sec. sono trascritte le Constitutiones del Concilio lateranense IV (1215). Il codice proviene dal monastero benedettino di Tegernsee (la prima parte del codice è menzionata nel catalogo della biblioteca del monastero), passò nella collezione dei principi Oettingen-Wallerstein e venne in seguito venduto dagli antiquari Rosenthal, dai quali lo acquistò nel 1948 Martin Bodmer. Le carte di guardia antiche costituiscono dei frammenti di un manoscritto liturgico dall'area della diocesi di Freising.
Online dal: 22.03.2017
Ragguppando le Odes, le Epodes e il Carmen saeculare – il Carme secolare interpretato da cori di bambini della nobiltà romana nel corso dei Giochi secolari – il CB 88 è un testimone eccezionale tra i manoscritti di Orazio della fine del X-XI secolo. Le sue numerose glosse marginali e interlineari, derivate principalmente dagli scolii dello Pseudo-Acro, spiegano i versi di cui si loda la finezza metrica e la virtuosità verbale. Nel sec. XIV alla fine del volume sono stati aggiunti degli indici per materia e per titolo.
Online dal: 21.12.2009
Due frammenti contigui di uno stesso foglio, appartenenti un tempo ad un lussuoso lezionario del Nuovo Testamento, copiato nell'XI secolo probabilmente a Costantinopoli. Questi due pezzi hanno anche servito più tardi da supporto per numerosi goffi disegni, graffiti ed esercizi di calcolo.
Online dal: 17.12.2015
Questo manoscritto, copiato nella Sicilia normanna, contiene il Commento al Cantico dei Cantici di Origene, nella versione tradotta dal greco in latino da Rufino di Aquileia (versi 345-verso 411) comprendente i primi quattro libri sugli iniziali dieci che il testo di Origene doveva contare. É preceduto da un prologo di s. Gerolamo e seguito da una breve preghiera di Gregorio di Nazianzio, anch'essa tradotta in latino da Rufino di Aquileia. Il commento di Origene, che incarna lo Sposo nel Cristo e la Sposa nella Chiesa, ma anche l'anima individuale, ha influenzato per secoli le interpretazioni spirituali del Cantico dei Cantici.
Online dal: 26.09.2017
Scoperti intorno al 1700 presso la scuola del monstero di Ilfeld, questi frammenti dei Fasti di Ovidio, da allora conosciuti con il nome di «Fragmentum Ilfeldense», sono entrati nella collezione di Martin Bodmer nel 1956. Precedentemente dovettero essere stati usati come fogli di guardia o in una legatura. I Fasti, un poema in distici elegiaci, tratta del calendario romano – solo i primi sei mesi dell'anno – e della sua trasformazione all'inizio dell'Impero con l'introduzione delle feste commemorative di Augusto.
Online dal: 08.10.2020
Nella Prefazione, collocata in apertura del CB 142, Prudenzio afferma il suo desiderio di piacere a Dio se non per i suoi meriti, almeno grazie ai suoi poemi. Riflessi della luce della parola divina, le opere principali del poeta latino cristiano nato nel sec. IV a Tarragona sono riunite in questo manoscritto della fine del sec. XI o inizio del sec. XII. Vi si legge tra le altre la celebre Psychomachia nella quale viene messa in scena la lotta tra le figure allegoriche dei vizi e delle virtù, e la cui lettura ha profondamente influenzato la poesia e le arti medievali.
Online dal: 21.12.2009
Precursore della riscoperta di Stazio da parte del Rinascimento del XII secolo, questo manoscritto della Tebaide del sec. XI è stato copiato senza dubbio in Germania. Contiene alcune glosse marginali tratte in parte dal commento di Lattanzio, e si distinguono soprattutto per i neumi apposti ai versi sui ff. 46v, 80r e 81r. Questa notazione marca il ritmo del testo mettendo in evidenza dei passaggi particolarmente patetici : il pianto di Ipsipile al cospetto del cadavere del bambino Archemoro, la preghiera di Tideo sulla soglia della morte, il dolore di Polinice sul corpo di Tideo.
Online dal: 21.12.2009
Il teatro di Terenzio fu molto apprezzato lungo tutto il medioevo, come testimonia questo manoscritto, vergato in scrittura carolina e risalente al sec. XI, che conserva dei frammenti di due delle sue sei commedie, Andria e Eunuchus. Questi frammenti, di formato diverso, sono stati utilizzati tra il XV e il XVI sec. quali legature di registri, come dimostrano certi segni di usura e di piegature, così come le date segnate a fianco delle invocazioni alla Vergine, a Cristo o a s. Tommaso.
Online dal: 10.10.2019
Contiene il testo delle Adnotationes super Lucanum preceduto dalla Vita Lucani attribuita a Vacca, antico commentatore che alcuni collocano nel VI secolo. Forse proveniente dalla biblioteca dell'abbazia benedettina di Tegernsee in Baviera, il codice appartenne in seguito alla biblioteca dei principi Oettingen-Wallerstein e costituisce uno dei cinque testimoni - il codice Wallersteinensis I.2 - su cui si fonda l'edizione del testo, ancora oggi considerata di riferimento, pubblicata nel 1909 da Iohannes Endt.
Online dal: 17.12.2015
Manoscritto composto di tre parti databili la prima al X e le altre due al XII sec. La prima parte (1-222) contiene delle glosse da Prisciano, la seconda (223-310) una raccolta di trattati di medicina compilata da Costantino l'Africano, la terza parte (311-357) il Liber Tegni del medico tardoantico Galeno.
Online dal: 19.12.2011
La maggior parte del contenuto è costituita da un commento anonimo al Vangelo di Matteo attribuito a Godefridus de Babion, seguito da altri brevi testi, non tutti identificati. Probabilmente prodotto ad Einsiedeln, vi è sicuramente presente almeno dal sec. XIV, come attestano la presenza di commenti e manine di attenzione di Heinrich von Ligerz.
Online dal: 23.09.2014
Il ms. 83 è un breviario completo composto dalle seguenti parti: calendario, antifonario con notazione neumatica, lezionario con le letture bibliche, omiliario con le letture del Padri della Chiesa, innario, i cantici del Vecchio e del Nuovo Testamento, salterio, letture brevi, orazioni, preghiere e benedizioni. Da rilevare soprattutto la più antica versione conservata dell'ufficio per Meinrad, ancora oggi utilizzato. Le melodie dell'antifonario appartengono al dialetto corale alemannico, così come ancor'oggi viene cantato ad Einsiedeln nella Liturgia delle Ore.
Online dal: 04.11.2010
Questo manoscritto, realizzato nell'abbazia di San Gallo durante la seconda metà dell'XI secolo, contiene una copia, alla quale mancano alcuni capitoli, del De ecclesiasticis officis Lib. I et II di Amalario (Metensis). La continuazione, con il testo mancante, si trova nel Cod. 110, il quale fu pure allestito a San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo comprendente gli Ordines Romani e opere di Amalario (Metensis). Il contenuto di questo codice è praticamente identico a quello del Cod. Sang. 446 della biblioteca abbaziale di San Gallo, fatto che indica che questa trascrizione, realizzata nella seconda metà dell'XI secolo, è di origine sangallese.
Online dal: 31.07.2009
Il manoscritto contiene un martirologio (pp. 1-28), la Regola di S. Benedetto (pp. 28-83) e un omiliario (pp. 84-126). E' vergato da due copisti in minuscola tardocarolina e presenta due iniziali decorate con racemi vegetali a inchiostro. Nel XIII sec., in uno spazio lasciato libero alla fine del testo della Regola (p. 83), è stato trascritto un documento che ricorda la confraternita di preghiera (Gebetsverbrüderung) tra l'abbazia di Einsiedeln e quella di S. Biagio nella Foresta Nera.
Online dal: 17.03.2016
Contiene tra gli altri il De viris illustribus di Gerolamo, il De viris illustribus di Gennadio, il Deflorata di Isidoro di Siviglia e da ultimo un Tractatus de VII sacramentis aggiunto nel XII/XIII secolo. Presente nella biblioteca di Einsiedeln probabilmente già dal sec. XIV, come attestano il tipo di legatura e la presenza dell'ex-libris a p. 1.
Online dal: 09.04.2014
Codice composito scritto nei secc. X/XI e XIII/XIV ad Einsiedeln e S. Gallo. Contiene vari scritti destinati all'edificazione religiosa come le vite dei santi Faustino, Giovita e Gangolfo, la Regola di s. Benedetto, dei sermoni, dei trattati liturgici e il De ratione temporum.
Online dal: 21.12.2009
La prima parte del manoscritto è costituita dall'opera di Boezio Peri Hermeneias di Aristotele. La seconda parte contiene dieci vite di santi, probabilmente destinate alla lettura nel coro.
Online dal: 12.08.2010
Il manoscritto contiene varie opere di Prudenzio, ed è scritto da vari copisti. Il testo è corredato di glosse in gran parte interlineari. La maggior parte di queste è in lingua latina, alcune altre in dialetto alemanno.
Online dal: 22.03.2017
Manoscritto composito databile dalla seconda metà del sec. X contenente una raccolta di testi tra i quali gli Annales Einsidlenses, il De grammatica di Prisciano, il frammento di un testo riguardante il gioco degli scacchi ed un calendario utilizzato per annotazioni obituarie fino al XVI secolo.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composito contenente vari testi per il calcolo della Pasqua, due calendari databili al 950-975 il primo (4-16) e al sec. IX/X il secondo (29-40) e delle Quaestiones morales databili al sec. XIII.
Online dal: 19.12.2011
Questo codice di Einsiedeln contiene la lettera di Alessandro a Aristotele, la vita di Carlo Magno di Einhardo ed un resoconto di Eberwino sulla vita dell'eremita Simeone di Trier. Questo manoscritto, realizzato durante il primo terzo del X secolo e la seconda metà dell'XI secolo, può essere stato allestito a San Gallo ma anche nell'ovest o nel sud della Germania.
Online dal: 31.07.2009
I frammenti raccolti in questa raccolta vennero staccati prima del 1858 da copertine di libri ad opera di p. Gall Morel e riuniti in un volume intorno al 1860. Si tratta di frammenti di sequenze (due raccolte), melodie di inni (come ancora oggi vengono cantate ad Einsiedeln), tre melodie per il Gloria (la terza viene attribuita a papa Leone IX), tre spettacoli liturgici ed il Novem modi di Hermannus. Il codice è importante per la storia della musica perchè per la prima volta ad Einsiedeln i neumi vengono suddivisi su quattro righe musicali (incise); la lingua è il dialetto corale alemannico.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto Engelberg 52 è un manuale di diritto canonico del tardo sec. XI della cerchia di Bernoldo di Costanza († 1100), un ardente sostenitore di papa Gregorio VII. Contiene varie compilazioni canonistiche: la Collectio 74 titulorum con la cosiddetta Appendix Svevica; due brevi collezioni De ecclesiis e De illicitis coniunctionibus; la decretale dello pseudo-Gelasio De libris recipiendis et non recipiendis; i canoni dei quattro principali concili con la prefazione Adnotatio I, e la Epitome Hadriani con la prefazione Adnotatio II. Tutti questi testi si trovano anche in due altri manoscritti molto simili (S. Gallo, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 676, e Stoccarda, Württembergische Landesbibliothek, HB.VI.107); ma molti appaiono qui in una forma abbreviata, forse meno sviluppata. Precede tutti questi testi un elenco di papi da Pietro I a Leo IX con l'aggiunta di Vittore II. Nonostante venga riconosciuto il ruolo di Enrico III nella nomina di quattro papi (da Clemente II a Vittore II), si tratta forse della fonte per il catalogo dei papi che Bernoldo aggiunse alla sua cronaca (Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 432, fols. 10r–12r).
Online dal: 17.03.2016
Questo manoscritto è stato depositato alla Biblioteca di Ginevra nel 2007 dai padri della Congregazione di San Francesco di Sales (Ginevra, Institut Florimont). Si tratta di un manoscritto composito che riunisce due testi un tempo separati: le Institutiones Grammaticae di Prisciano, trascritte in Italia nell'XI o XII secolo, e il Commento all'Apocalisse di Beato di Liébana. Quest'ultimo, illustrato da 65 miniature, fu trascritto nel XI secolo, verosimilmente nel sud Italia, a giudicare dalla scrittura beneventana e dalla minuscola carolina utilizzate dagli scribi. Sconosciuto agli specialisti, questo Beato scoperto a Ginevra si aggiunge ai 26 esemplari illuminati già recensiti.
Online dal: 03.11.2009
Sono in totale otto i manoscritti realizzati a S. Gallo nel periodo compreso tra il 1022 ed il 1036, scritti e miniati per Sigebert, vescovo di Minden (1022-1036). Si tratta di un gruppo completo di manoscritti liturgici comprendente un sacramentario, un epistolario, un evangelistario, un graduale, un tropario-sequenziario, un graduale-innario, un innario e l'Ordo missae. Questo lezionario mostra in tutte le sue parti delle grandi somiglianze con il Cod. 40(481) di Einsiedeln (databile prima del 950). E' purtroppo andata perduta la preziosa rilegatura con oro, pietre preziose e una tavola di avorio, ancora descritta nel XV secolo. Il manoscritto giunse nel 1683 nella biblioteca del principe elettore Friedrich Wilhelm von Brandenburg e da lì nella Staatsbibliothek. Nel corso della seconda guerra mondiale venne messo al sicuro con altri manoscritti (tra i quali il tropario-sequenziario) e oggi viene conservato a Cracovia quale deposito.
Online dal: 17.12.2015
Sono in totale otto i manoscritti realizzati a S. Gallo nel periodo compreso tra il 1022 ed il 1036, scritti e miniati per Sigebert, vescovo di Minden (1022-1036). Si tratta di un gruppo completo di manoscritti liturgici comprendente un sacramentario, un epistolario, un evangelistario, un graduale, un tropario-sequenziario, un graduale-innario, un innario e l'Ordo missae. Questo tropario-sequenziario contiene, nella parte del sequenziario a c. 144r, un ritratto dell'autore Notker Balbulus (ca. 840-912). Questi viene raffigurato quale copista della sua sequenza di Pentecoste Sancti Spiritus Assit nobis gratia e rappresentato con l'aureola dei santi. Il manoscritto giunse nel 1683 nella biblioteca del principe elettore Friedrich Wilhelm von Brandenburg e da lì nella Staatsbibliothek. Nel corso della seconda guerra mondiale venne messo al sicuro con altri manoscritti (tra i quali l'epistolario) e oggi viene conservato a Cracovia quale deposito.
Online dal: 17.12.2015
Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone.
Online dal: 22.06.2017
Parte della Bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene i libri poetici (Proverbi fino a Siracide), Tobia, Giuditta, Ester, Esra, Maccabei. Su due colonne, vergato da una mano, con molte correzioni contemporanee. Annotazioni marginali più tarde e glosse di varie mani rivelano un uso intensivo del manoscritto fino al sec. XIV. L'iniziale P corrispondente a 15 linee nella pagina di apertura decorata (f. 7v) e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e prologhi, sono realizzate a penna con inchiostro rosso. Analogamente al Min. 4, i fondi delle lettere presentano un verde e un blu pastoso che si distingue dai colori più pallidi del Min. 2. Legatura romanica del sec. XII, con linee decorative e due ganci di chiusura.
Online dal: 22.06.2017
Parte di una bibbia latina in quattro volumi in pergamena, realizzata poco dopo il 1080 nello scriptorium del convento di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori e un'iniziale V (visione di Isaia), e una iniziale V a racemi dorati istoriata (chiamata di Geremia), che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il ms. Min. 18, il Min. 4 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049, all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Questo manoscritto contenente 59 lettere di Gerolamo, realizzato nello scriptorium del convento di Allerheiligen di Sciaffusa, è ricordato tra le aggiunte nell'elenco dei libri del monastero di Sciaffusa (Min. 17, f. 306v). Per una datazione intorno al 1100 parlano anche la legatura romanica e lo stile delle iniziali vegetali. Una nota di possesso del 1356 del monastero, e una nota di prestito del frater Jacobus Winkelshan dello stesso anno, attestano un utilizzo del codice nel tardo medioevo.
Online dal: 13.12.2013
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 1-50 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 16, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 16, varie mani. Le iniziali con tralci sono piuttosto piccole e spesso non sono state completate. La capitale decorativa arabescata della pagina con l'incipit (f. 1v) conferma la realizzazione più tarda. La legatura in pelle, a quanto si può giudicare dalla forma, di epoca romanica, venne completata nel XIV/XV secolo con cinque borchie a cappello per parte e con dei ganci di chiusura. Risalgono alla medesima epoca certamente la nota di possesso manoscritta all'interno della coperta anteriore e l'etichetta con il titolo sulla coperta posteriore.
Online dal: 26.09.2017
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 51-100 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 15, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 15, varie mani. La I della pagina di incipit (f. 1r) e la Q della pagina iniziale (f. 3v) sono realizzate in oro e con colori e sono protette da una stoffa cucita sul foglio. La legatura, risalente al sec. XII, fu storicizzata nel sec. XIX.
Online dal: 26.09.2017
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 101-150 di Agostino, alla cui stesura collaborarono diverse mani. Nonostante si tratti del terzo di tre tomi, il Min. 17 è più antico dei Min. 15 e Min. 16 che lo completano. La I della pagina dell'incipit (f. 1r), la E della pagina iniziale (f. 2v) e la iniziale E con tralci del f. 1v sono disegnate con l'inchiostro rosso il cui fondo è riempito con dei colori blu e verde pallido. Introduce ogni salmo una iniziale a tralci corrispondente a 12-15 righe ad inchiostro rosso. La legatura risale probabilmente al XIX sec. Scolorimenti e rinforzi dei ff. 1r e 307v lasciano supporre che il manoscritto rimase a lungo senza legatura, cosa che forse spiega la perdita di un fascicolo dopo il f. 199. La grande importanza del Min. 17 è data dal fatto di contenere un elenco dei volumi del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (f. 306v), che vennero procurati o realizzati nello scriptorium stesso all'epoca dell'abate Siegfried (morto 1094) e nei primi anni dopo la sua morte, incluso il presente.
Online dal: 26.09.2017
Copia in pergamena del trattato di Agostino sul vangelo di Giovanni, realizzato poco dopo il 1080 nello scriptorium del monastero di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori, un'iniziale I nel margine ed una iniziale istoriata C con oro (Ultima cena) che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il codice Min. 4, il Min. 18 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049 all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Esemplare in due colonne del De civitate Dei di Agostino, menzionato nell'elenco di libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), vergato da varie mani, con molte correzioni. Varianti e monogrammi per Nota nei margini. Il volume si apre con una pagina di incipit e una pagina iniziale che presenta una lettera E arabescata, disegnata a penna con inchiostro rosso su un fondo di colore verde pallido. L'inizio di ogni libro è introdotto da iniziali con tralci corrispondenti a 10-12 linee. Tra i ff. 137/138 e 193/194 è andato perduto rispettivamente un fascicolo prima che il codice, come numerosi altri, ricevesse nel XV secolo una nuova legatura in pelle con borchie in metallo, due ganci di chiusura e un titolo sulla coperta anteriore; quali controguardie e carte di guardia (f. 292, 293) vennero usati, così come per il Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53, Min. 55, Min. 104, frammenti di un obituario del monastero di Allerheiligen del XIV secolo.
Online dal: 26.09.2017
Accurato esemplare a piena pagine contenente il De trinitate di Agostino, con una pagina di apertura e una pagina con un'iniziale decorata, così come diverse iniziali a tralci vegetali all'inizio dei singoli libri di varie grandezze. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie e carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 24 e Min. 40, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare contenente una raccolta di prediche originali o spurie di Agostino, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie vennero usati frammenti di un obituario del XIV secolo.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente la raccolta di prediche originali o spurie di Agostino Collectio quinquaginta homiliarum e una predica di Haimo di Halberstadt, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta (Ir). Nel XX secolo fu scoperto e staccato un piccolo frammento di un manoscritto irlandese, usato come brachetta.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare a piena pagina contenente una raccolta dell'opera di Agostino De doctrina christiana , vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale e l'explicit in scrittura distintiva; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente vari scritti di Agostino, a piena pagina, vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale con l'indicazione del contenuto e una iniziale miniata con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto a piena pagina, contenente cinque testi di Agostino in parte lacunosi, consta di due parti che si distinguono chiaramente ma che costituivano una sola unità già prima del 1100, come si deduce dall'iscrizione nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Mentre la seconda parte (69 ss.) non è decorata, la prima parte presenta una pagina con l'Incipit ed una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r); quale controguardia anteriore venne utilizzato un frammento di messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente cinque testi di Agostino, a piena pagina, senza decorazione tranne un'iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Il codice fu nuovamente rilegato nel XIX secolo riutilizzando gli assi di legno originali di epoca romanica.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente due testi di Agostino, a piena pagina, in gran parte senza decorazione ma di esecuzione molto accurata; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Da rilevare in particolare la legatura originale romanica risalente all'epoca di origine del manoscritto; nel XIX secolo, unicamente sul dorso, è stata incollata della pergamena, così come nel caso del Min. 34.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto a piena pagina contenente, oltre a due scritti di Agostino, l'unica copia di un'opera di Alcuino (Commento alla Genesi) che figura nella biblioteca di Allerheiligen; figura nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. quale aggiunta (Min. 17, f. 306v). Sia la scrittura distintiva all'inizio, che le tre iniziali con tralci vegetali e la pagina con l'incipit del Commento alla Genesi, rimandano stilisticamente a un'origine più tarda. Da segnalare in particolare la legatura romanica contemporanea; solo l'etichetta sul dorso costituisce un'aggiunta posteriore.
Online dal: 25.06.2015
Furono molte le mani che collaborarono alla realizzazione di questo manoscritto a piena pagina contenente testi di Agostino ed Isidoro di Siviglia, senza decorazione e destinato all'uso; quale materiale pergamene di diversa qualità, di cui alcune riutilizzate. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, così come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie metalliche e due fermagli; quale controguardia posteriore venne utilizzato il frammento di un messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto a piena pagina, senza decorazione tranne una iniziale in una pagina ornata, contenente il De Genesi ad literam di Agostino. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quale foglio di guardia anteriore venne usato, così come nel Min. 44, il frammento di un manoscritto del XIII secolo; all'inizio vi si trova inoltre rilegato un bifoglio da Cassiodors Historia ecclesiastica.
Online dal: 23.06.2016
Come attesta l'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), nel sec. XI le due parti che costituiscono questo manoscritto erano già unite. Mentre la prima parte (Ambrosius, De excessu fratrum) non presenta decorazione, la seconda parte, che contiene cinque testi di Agostino, inizia con una pagina d'apertura che nello stesso tempo funge da indice del contenuto. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quali carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 20 e il Min. 24, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Trascrizione realizzata a Reichenau dei libri 12-20 delle Etimologie di Isidoro. Questo volume è menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v).
Online dal: 31.07.2009
Accurato esemplare a piena pagina del De fide sive de trinitate di Ilario con una pagina iniziale decorata. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Così come nel Min. 39, quali carte di guardia vennero usati frammenti da un manoscritto del XIII sec. Inoltre vi venne rilegato all'inizio un bifoglio da una manoscritto con preghiere.
Online dal: 23.06.2016
Trascrizione, presumibilmente realizzata a Reichenau, del primo libro delle Omelie di Gregorio su Ezechiele. Questo volume fu menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). La legatura è essenzialmente contemporanea alla produzione del manoscritto.
Online dal: 31.07.2009
Esemplare a piena pagina, per la gran parte senza decorazione, del secondo libro di Gregorio Homeliae in Ezechielem. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Sul verso del primo foglio e sul recto dell'ultimo, forse inizialmente pensati come carte di guardia, vennero più tardi copiati dei documenti del sec. XII. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli.
Online dal: 23.06.2016
Prima parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, 306v), e che contiene i libri da 1 a 5. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit (1r) e una iniziale con tralci vegetali (1v). A c. 129 segue un Sermo di Oddone di Cluny. Scolorimenti e tracce di uso sulla prima (1r) e sull'ultima carta (132v) lasciano supporre che il manoscritto sia rimasto senza legatura fino a quando, nel XV secolo, come molti altri codici ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura. Quali fogli di guardia vennero utilizzate due carte dal Min. 110 (seconda metà del XII secolo).
Online dal: 13.10.2016
Seconda parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale secunda pars e che contiene i libri da 6 a 10. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit in capitale rustica allungata (1r) e una iniziale con tralci vegetali solo disegnata (1v). Interessante la tavola computistica a c. 110r/v. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Terza parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale tercia pars e che contiene i libri da 11 a 16. Il manoscritto, a piena pagina, si distingue dagli altri cinque per il formato più piccolo, la capitale decorativa arabescata della pagina con l'Incipit (1r) e le semplici iniziali. Legatura romanica ben conservata.
Online dal: 13.10.2016