Pontificale per Johannes Feierabend, dal 1500 al 1508 abate del convento di Muri. Il 12 luglio 1507 il papa Giulio II ha assegnato i pontificali all'abate Johannes Feierabend ed ai suoi successori.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541) è l'ultima in ordine cronologico delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato dall'autore tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il terzo ed ultimo della cronaca, contiene la narrazione degli avvenimenti delle guerre di Borgogna e di Svevia per terminare con le campagne militari d'Italia, tra le quali la battaglia di Marignano del 13-14 settembre 1515 alla quale forse assistette personalmente . E' illustrata da 196 disegni a penna rimasti senza colore di un artista anonimo. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell'Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Primo volume (temporale) del graduale in due tomi contenente i canti della Messa, che l'abate di Muri Laurentius di Heidegg acquistò dal capitolo di canoniche di Säckingen nel 1532, dopo che gli arredi liturgici ed i libri per la liturgia del monastero di Muri insieme erano andati distrutti nella seconda guerra di Kappel. La grande lettera filigranata all'inizio del codice venne fatta ridipingere dall'abate con il bastone abbaziale, il suo stemma e quello del monastero.
Online dal: 04.10.2018
Secondo volume (sanctorale) del graduale in due tomi contenente i canti della Messa, che l'abate di Muri Laurentius di Heidegg acquistò dal capitolo di canoniche di Säckingen nel 1532, dopo che gli arredi liturgici ed i libri per la liturgia del monastero di Muri insieme erano andati distrutti nella seconda guerra di Kappel. La grande lettera filigranata all'inizio del codice venne fatta ridipingere dall'abate con la mitra, il bastone abbaziale, il suo stemma e quello del monastero.
Online dal: 04.10.2018
Nel calendario della fine del XV o inizio del XVI secolo, che conta solo sei fogli, la Dedicatio Murensis è registrata accanto alle feste e ai santi. Dopo la Riforma venne usato dagli abati Christoph von Grüt (1549-1564), Hieronymus Frey (1564-1585) e Jakob Meyer (1585-1596) per annotare le date del loro ingresso nel convento, la loro elezione ad abate, la morte dei loro predecessori e altri eventi nel monastero.
Online dal: 04.10.2018
Il corposo breviario, con rubriche in tedesco, fu realizzato intorno al 1300 per un convento domenicano femminile. Nel corso dei due secoli successivi, varie mani aggiunsero alla fine nuovi offici in rima, la maggior parte dei quali per santi domenicani. Nel XVII secolo il breviario appartenne al monastero delle cistercensi di Wurmsbach sul lago di Zurigo.
Online dal: 18.06.2020
Il pontificale cistercense per l'abate, risalente all'ultimo terzo del XV secolo, contiene varie benedizioni e formulari liturgici per la consacrazione di monaci e monache e la nomina di una badessa. Nei formulari per le ordinazioni nei monasteri cistercensi femminili i testi sono in parte redatti in tedesco.
Online dal: 10.12.2020
Copie dei privilegi, ordinanze, fondazioni annuali e documenti dei secoli XIII fino al XVI concernenti i possedimenti del convento di Königsfelden. Originariamente organizzato in singoli fascicoli, in un secondo tempo rilegati insieme. Ordinati da una parte secondo la tipologia (privilegi), dall'altra secondo unità geografiche.
Online dal: 04.10.2018
Indice alfabetico incompleto per soggetto, persone e luoghi del cartulario II di Königsfelden (StAAG AA/0429) redatto intorno al 1530 dal segretario del tesoriere bernese Eberhart von Rümlang, probabilmente sull'onda di una riforma della amministrazione all'epoca della Riforma, quando i conventi di Königsfelden vennero secolarizzati dall'amministratore vescovile.
Online dal: 04.10.2018
Copie e regesti di privilegi e documenti riguardanti i possedimenti del monastero di Königsfelden a Waldshut dal XIV al XVI secolo. Iniziato intorno al 1480, parallelamente alla realizzazione del cartulario II di Königsfelder (StAAG AA/0429), vi si trovano aggiunte fino al 1530 circa.
Online dal: 04.10.2018
Copie e regesti di privilegi e documenti riguardanti i diritti ed i possedimenti di Königsfelden a Birmenstorf dell'epoca dal 1400 fino al 1530. Iniziato intorno al 1480, parallelamente alla realizzazione del cartulario II di Königsfelder (StAAG AA/0429), vi si trovano aggiunte fino al 1530 ca.
Online dal: 04.10.2018
Copie e regesti di privilegi e documenti riguardanti la corte (Meierhof) di Erlinsbach dell'epoca dal XIV fino al XVI secolo. Iniziato intorno al 1525 all'epoca della secolarizzazione del convento. La legatura in pergamena presenta una notazione quadrata.
Online dal: 04.10.2018
Primo inventario dei tributi rimasto del convento di Königsfelden con l'elenco delle imposte e di coloro che erano tenuti a pagarle. Iniziato all'epoca della badessa Elisabeth von Leiningen (prima del 1386 fino a dopo il 1456), sporadicamente integrato e continuato fino al 1530.
Online dal: 04.10.2018
Ampia raccolta dei più importanti atti e documenti del monastero di Wettingen, scritto da Peter Numagen intorno al 1490. Al prologo ed all'indice fanno seguito leggende sulla fondazione e trascrizioni dei privilegi papali, imperiali e reali. Contiene inoltre i privilegi dell'ordine e trascrizioni di documenti riguardanti diversi affari giuridici in relazione con la proprietà terriera. Decorato con gli stemmi del fondatore, degli abati e dei benefattori
Online dal: 15.04.2010
Le 126 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da febbraio 1519 a febbraio 1520. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 390 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da luglio 1521 a agosto 1527. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 280 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da agosto 1527 a gennaio 1530. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 328 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da gennaio 1530 a maggio 1534. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 238 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da maggio 1534 a maggio 1537. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 220 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da maggio 1537 a gennaio 1540. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 300 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da febbraio 1540 a febbraio 1544. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 366 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da febbraio 1544 a luglio 1548. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 304 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da luglio 1548 a aprile 1551. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 196 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da maggio 1552 a marzo 1554. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 164 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da marzo 1554 a novembre 1556. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 220 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da novembre 1556 a maggio 1560. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 974 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da aprile 1560 a aprile 1571. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
Le 300 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da aprile 1571 a ottobre 1574. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
Le 488 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da novembre 1574 a novembre 1582. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
Le 588 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da ottobre 1582 a marzo 1591. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
La prima pare di questo volume (p. 1-214) contiene le entrate e le uscite del Paese di Appenzello d'aprile 1591 ad aprile 1597. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso. Nella seconda parte (pp. 215-528) il volume comprende bozze di lettere in uscita e trascrizioni di lettere in entrata dal 1659 al 1687. Da p. 529 in poi le pagine sono strappate e rimangono al massimo dei frammenti.
Online dal: 25.04.2023
Il volume, di 198 pagine cartacee, contiene principalmente delle ricognizioni, cioè trascrizioni di dichiarazioni di testimoni. Include anche sentenze, risoluzioni dei Consigli e della Landsgemeinde, fideiussioni, rinunce giurate, elenchi di giudici e ordini del giorno dei Consigli e della Landsgemeinde.
Online dal: 31.05.2024
Il volume contiene le decisioni dei Consigli («antworten»), ricognizioni, cioè dichiarazioni di testimoni e rinunce giurate, dove i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico. Comprende anche rinnovi del diritto territoriale di membri esterni della comunità tra gli anni dal 1550 al 1604. Cronologicamente il volume copre principalmente gli anni dal 1557 al 1566, con inserimenti successivi fino al 1621.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 584 pagine cartacee, contiene le risoluzioni in forma sommaria dei Consigli di Appenzello. Contiene inoltre numerose rinunce giurate nelle quali i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico, nonché elenchi di commercianti di filo (fol. 256v e 281r).
Online dal: 31.05.2024
Secondo l'introduzione, il volume contiene le risoluzioni dei Consigli e le rinunce giurate, nelle quali i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico. Comprende anche dei rinnovi del diritto fondiario di membri esterni della comunità, autorizzazioni per locandieri e di cottura del salnitro, e permessi di insediamento.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 182 pagine cartacee, contiene principalmente decisioni di tipo giuridico prese dai vari Consigli, ciò che conferisce al volume il carattere di libro di mandati. Il termine «Antwortenbuch» utilizzato nel titolo del volume e nell'introduzione si riferisce solo a un piccolo numero di sentenze, informazioni e provvedimenti amministrativi che i Consigli hanno emesso su richiesta dei membri della comunità.
Online dal: 31.05.2024
In 178 pagine cartacee, il volume contiene le registrazioni delle norme giuridiche valide in tutto il paese, che sono state ripetutamente stabilite e approvate dai Consigli e proclamate ai membri della comunità dai pulpiti delle chiese. Il volume contiene anche gli elenchi dei mugnai, degli locandieri e dei mercanti di prodotti lattieri del paese.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 390 pagine cartacee, contiene le registrazioni delle norme giuridiche valide in tutto il paese, che sono state ripetutamente stabilite e approvate dai Consigli e proclamate ai membri della comunità dai pulpiti delle chiese.
Online dal: 31.05.2024
Il volume contiene la lista annuale dei nomi dei membri del Gran Consiglio e del Piccolo Consiglio di Appenzello, nell'ordine dei Rhode. I nomi furono inscritti in stretti quaderni, che solo in seguito furono rilegati per formare un libro. Quale legatura fu utilizzato un frammento con notazione musicale.
Online dal: 31.05.2024
La parte principale del volume in pergamena (pp. 47-108) contiene gli statuti del Paese di Appenzello, le cui origini risalgono all'inizio del XV secolo. Inoltre contiene anche un calendario su carta (pp. 5-19) e supplementi agli statuti, anch'essi su carta (pp. 111ss. e p. 124). I primi 24 fogli degli statuti sono scritti da una sola mano, mentre le aggiunte, le annotazioni marginali e i titoli sono scritti da altre mani; in seguito, con un altro inchiostro e una scrittura più fitta, vi sono aggiunte degli anni intorno al 1530 e 1540. Le iniziali sono decorate calligraficamente, talvolta con nastri intrecciati, fiori e volti, che spesso terminano in forma di pannocchie.
Online dal: 31.05.2024
Il Silbernes Landbuch (Codice del 1585), costituito da 86 fogli pergamenacei, contiene gli ordinamenti dell'intero territorio di Appenzello. Si tratta di un riassunto dei più antichi testi di diritto chee venne integrato in epoca più recente con nuovi ordinamenti. A seguito della divisione del territorio di Appenzello, avvenuta nel 1597, il libro degli ordinamenti passò in proprietà del cantone di Appenzello Interno e rivestì validità fino al sec. XIX. La ricca decorazione, costituita da miniature ed iniziali, indica il grande valore attribuito al volume.
Online dal: 17.12.2015
Il martirologio della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello è stato iniziato dopo il grande incendio del villaggio del 1560 e sostituisce un esemplare più antico bruciato. Nel prologo, sotto forma di poesia, vengono ricordate l'epoca di redazione, il copista e il committente dell'opera. Le indicazioni delle fondazioni annuali, stabilite prima dell'incendio, vennero ricostruite sulla base della memoria; le successive vennero aggiunte fino al 1650.
Online dal: 17.12.2015
La raccolta è contenuta in un manoscritto cartaceo di origine svizzera. In un secondo tempo venne rilegata con una coperta costituita da due assi di legno rivestiti di pelle di maiale con impressioni a secco. La raccolta contiene trattati e ricette che si basano sui Practica del Meister Bartholomäus. L'erboristeria sta nella tradizione di Macer. La raccolta contiene pure regole per i salassi, un trattato sulla peste, sulle mestruazioni. Vengono inoltre trattate diverse malattie come per es. quelle della testa o delle orecchie. In generale il testo raccoglie trattati sulla natura femminile, sui quattro elementi e sulle nature, e dà consigli di medicina veterinaria, tra gli altri basandosi sul libro di farmacopea dei cavalli di Meister Albrecht. In più vi si trovano diverse benedizioni (benedizioni contro ferite di freccia, e i vermi), formule di giuramento, formule per le partorienti e altro.
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto contiene una farmacopea e un libro di ricette. Vi si trovano molte ricette contro la «pistilienz» e altre malattie. Frasi e intere parti delle istruzioni per i medicamenti sono cancellate. Le pagine del volume non sono numerate e alla fine non presenta un indice.
Online dal: 26.09.2017
Il Liber benefactorum, il libro dei benefattori della certosa di Basilea, è stato progressivamente copiato tra il 1430 e il 1520. La parte principale del manoscritto, un calendario creato all'inizio del XV secolo, contiene i nomi di oltre 800 benefattori. Il manoscritto è già concepito nella sua struttura di base come Liber benefactorum e ha stretti legami con un martirologio della certosa di Basilea (StABS, Klosterarchiv Kartaus N), che è stato scritto sotto il priorato di Heinrich Arnoldi.
Online dal: 04.10.2018
Il commento ai Salmi è un autografo di Ambrosius Alantsee il quale, dopo aver studiato e successivamente insegnato all'Università di Basilea, nel 1480 entrò nella certosa basileese, dove operò come copista, fu priore e autore di letteratura prevalentemente liturgica. Questo manoscritto è stato scritto pochi anni prima della sua morte, che lo sorprese nel 1505 in occasione di un viaggio di visitazione a Erfurt.
Online dal: 10.10.2019
La cronaca, giunta alla UB con il fondo del Museo Faesch, contiene due parti. La prima parte è stata scritta da Heinrich Arnoldi e tratta, sotto forma di dialogo tra il priore della certosa e la sua patrona Santa Margherita, della fondazione e dello sviluppo della certosa fino al 1480. Questa tipologia del dialogo, che Arnoldi ha utilizzato in diversi suoi scritti, è inusuale se si tratta di contenuti storici, e infatti viene abbandonata nella seconda parte. La seconda parte, un autografo di Georg Carpentarius, continua la cronaca fino al 1526, cioè fino a poco prima della secolarizzazione della certosa, avvenuta nel 1529.
Online dal: 18.06.2020
Intorno al 1510 il certosino di Basilea Georg Carpentarius tradusse gli statuti dei fratelli laici del suo ordine dal latino al tedesco. Nella certosa di Basilea il testo è stato tramandato quale autografo del traduttore. Era conservato nella biblioteca dei conversi.
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto cartaceo, appositamente preparato dal copista Johannes Loy per la certosa di Basilea, contiene una raccolta di sermoni da leggere nel capitolo. Le prediche sono state scritte da tre certosini: Hieronymus Brönick, Heinrich Arnoldi e Heinrich Eger di Kalkar. Come spiega la nota introduttiva a c. 1v, per evitare l'uniformità che è la madre della noia, per ogni giorno festivo vengono raccolte quattro prediche diverse, in modo che la stessa predica venga tenuta solo una volta ogni anno bisestile.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il volume, che proviene originariamente dalla collezione di libri personali di Ludwig Moser (cfr. la nota di possesso a c. 2r), è stato trasferito alla biblioteca universitaria con il fondo della certosa di Basilea. Contiene vari testi teologici in tedesco, a cominciare da una versione del volume sulla preparazione alla morte e accompagnamento del moribondo di Wilhelm Textoris, intitolata Migrale vel Ars moriendi che Moser stesso tradusse in tedesco. Seguono il «Büchlein von der Wahrheit» di Heinrich Seuse, il «Büchlein von der Liebe Gottes» di Thomas Peuntner e alcune prediche di Johannes Tauler e del Meister Eckhart.
Online dal: 10.10.2019
L'obsequiale, scritto dallo stesso priore Jacob Lauber, regola l'ufficio per i morti nella certosa di Basilea. Le preghiere inserite (tra cui un Padre nostro in latino e uno in tedesco), così come i canti con notazione musicale, vanno inserite in un contesto liturgico.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto, in lingua prevalentemente tedesca, è composto di varie parti, tutte probabilmente risalenti allo stesso periodo, fine del XV fino agli inizi del XVI secolo. Il codice faceva parte della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea e fu probabilmente scritto almeno in parte in questo monastero. I testi di questo libro di edificazione includono, per es., l'exemplum della devota mugnaia, il «Guten-Morgen-Exempel», spesso attribuito a Maestro Eckhart, il racconto della storia dell'ordine certosino, oltre a varie prediche, preghiere, detti ed exempla.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto contiene tra gli altri delle preghiere di Johannes von Indersdorf per il duca Guglielmo III di Baviera, i sette Salmi Penitenziali così come testi sulla Passione e la Discesa dalla croce di Cristo. La parte principale del libro di preghiere fu scritta negli anni tra il 1534 e il 1540, nelle sezioni libere furono aggiunte altre preghiere fino agli anni intorno al 1560. L'esatta provenienza è sconosciuta ma sia la lingua che la tradizione dei testi rimandano all'area linguistica del tedesco superiore (regione Baviera/Austria). Il libro di preghiere deve il suo nome a Elisabeth Blumin, ricordata alla fine, morta il 23 maggio 1550 e forse la prima proprietaria del manoscritto.
Online dal: 14.12.2017
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene annotazioni suddivise per semestre e per anno relative ai rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti, e rappresenta in questo modo una importante fonte per la storia dell'Università di Basilea. Nel primo volume è inoltre ricordata, sotto forma di testo e di immagini, la cerimonia di apertura dell'Università. Notevole è inoltre il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estendono lungo tre secoli e che, esattamente databile data la struttura cronologica dei testi, permettono di documentare in maniera eccezionale lo sviluppo dell'arte della miniatura a Basilea.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Per studiare presso la facoltà di Basilea fondata nel 1460, occorreva iscriversi nella matricola del rettorato, prestare un giuramento di fedeltà ed obbedienza, versare una tassa studentesca e - solo a quel punto l'immatricolazione era valida – iscriversi nella matricola della propria facoltà. La matricola di teologia del 1462-1740 contiene, oltre alle registrazioni fatte dai decani, sia gli statuti antichi che quelli nuovi della facoltà.
Online dal: 20.12.2016
Nella prima parte del volume sono registrati i decanati dal 1461 al 1529 con i rispettivi calcoli della cassa della facoltà e le liste dei docenti, nella seconda parte seguono quasi esclusivamente registrazioni relative alle nomine a dottore dal 1533 al 1921. Tra i copisti si trovano, tra gli altri, Sebastian Brant, Basilius Amerbach, Remigius Faesch e Niklaus Bernoulli.
Online dal: 25.06.2015
Il volume di matricole della facoltà delle arti contiene, quale parte più antica e originariamente separata, gli statuti della facoltà. Questi vennero rilegati alla fine del XV secolo con un calendario accademico e i nomi, organizzati in due indici, degli studenti e baccalaureati immatricolati dal 1461. Nei fascicoli vuoti previsti sono iscritti coloro che ottennero il titolo di magister e baccalaureatus fino al 1848.
Online dal: 25.06.2015
Elenco degli studenti stranieri iscritti a Basilea dal 1599 al 1837 alla facoltà di filosofia per lo studio di base delle artes liberales quale primo gradino per poter continuar lo studio della teologia, della giurisprudenza o della medicina. La lista si suddivide per decanati; dal 1665 al 1800 contiene anche i nomi dei coreggenti dell'Alunnato (Alumneum), il convitto per i detentori di una borsa di studio. Nel volume sono presenti anche le condizioni per l'ammissione nella facoltà e il testo del giuramento di immatricolazione.
Online dal: 20.12.2016
Nel 1532 l'Università di Basilea ebbe a disposizione, con il convento degli agostiniani vicino all'edificio del collegio presso il Rheinsprung ("unter"), una seconda ("ober") collocazione a disposizione. Questo primo volume delle matricole del collegio superiore, che copre gli anni 1543-1672, elenca anche coloro i quali avevano superato la Depositio rudimentorum, un rito di iniziazione medievale alquanto crudele quale premessa per l'immatricolazione ufficiale.
Online dal: 20.12.2016
Il primo volume del Liber alumnorum del collegio di Basilea nella Augustinergasse elenca gli interni del convitto dal 1594 al 1658 e dal 1667 al 1682. Oltre agli elenchi degli alunni il volume contiene accordi e fatture con i panettieri che fornivano il pane al collegio.
Online dal: 20.12.2016
La matricola della "Alte Universität am Rheinsprung", fondata nel 1460 a Basilea, del collegio inferiore, contiene numerose disposizioni (a carattere amministrativo, finanziario, giuridico e morale) così come una lista di coloro i quali avevano superato negli anni 1541-1626 la Depositio rudimentorum, un rito di iniziazione medievale e alquanto crudele quale premessa per l'immatricolazione ufficiale.
Online dal: 20.12.2016
Accanto agli statuti del 1594 e a vari decreti, il volume elenca inoltre i convittori basileesi e stranieri del collegio inferiore dal 1599 al 1623 e dal 1733 al 1789. L'originaria copertina floscia costituita da un frammento pergamenaceo, in seguito al restauro è stata rilegata all'inizio quale carta di guardia.
Online dal: 20.12.2016
Gli statuti della facoltà di medicina risalgono nel tempo fino all'epoca della fondazione dell'Università di Basilea (1460). Contengono disposizioni generali riguardanti la disciplina, la presenza e la puntualità, regolano gli esami di baccalaureato e di dottorato, riassumono direttive per il periodo dello studio e per la ammissione di studenti esterni e riflettono una rigida gerarchia della facoltà. Quale modello servirono probabilmente gli statuti della facoltà di medicina viennese del 1398.
Online dal: 20.12.2016
Il volume di matricole della facoltà di medicina, riccamente decorato, copre il periodo del decanato da Heinrich Pantaleon (1559) fino a Werner Lachenal (1799). Le registrazioni sono per la maggior parte di mano dei decani e sono accompagnate dai rispettivi stemmi. I rapporti sono preceduti da annotazioni di Heinrich Pantaleon riguardanti la storia della facoltà dal 1460 fino al 1559.
Online dal: 20.12.2016
Il secondo volume della matricola della facoltà di medicina contiene un elenco dei dottorati sostenuti con successo dal 1571 al 1806 e degli studenti iscritti dal 1570 al 1814; vi è aggiunta una panoramica degli esami e delle Disputationes sostenute, così come delle lezioni durante i giorni di canicola. Le registrazioni sono precedute da una miniatura a piena pagina del sigillo della facoltà di medicina dell'Università di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
Intorno al 1520 Georg Carpentarius, allora bibliotecario della certosa di Basilea, redasse un catalogo per collocazione della biblioteca. Il catalogo è costituito da due volumi, uno per ciascuna delle due sale della Bibliotheca antiqua (AR I 2) e della Bibliotheca nova (AR I 3). l catalogo della Bibliotheca antiqua è preceduto dal cosiddetto «Informatorium bibliothecarii», una guida per il bibliotecario, che lo istruisce nella sua attività, tra le quali la catalogazione, la cura dei libri e del fondo librario. Rilegato all'inizio vi è inoltre un elenco di libri che la certosa di Basilea donò nel 1526 a quella di Ittingen.
Online dal: 04.10.2018
Intorno al 1520 Georg Carpentarius, allora bibliotecario della certosa di Basilea, redasse un catalogo per collocazione della biblioteca. Il catalogo è costituito da due volumi, uno per ciascuna delle due sale della Bibliotheca antiqua (AR I 2) e della Bibliotheca nova (AR I 3). Il catalogo della Bibliotheca nova è stato progettato per essere continuato e contiene delle pagine vuote dopo ogni lettera dell'alfabeto, sulle quali è possibile aggiungere ulteriori segnature.
Online dal: 04.10.2018
Il Repertorium del bibliotecario della certosa di Basilea Urban Moser è un indice alfabetico per autori, titoli e cose notevoli dei fondi della certosa di Basilea. Poiché il successore di Moser, Georg Carpentarius, ha dato nuove segnature a diversi volumi, verso il 1520 egli aggiunse al catalogo una concordanza di segnature, in modo da poter ancora utilizzare l'indice alfabetico. In questo modo è stato possibile utilizzare in modo complementare gli elenchi alfabetici e i cataloghi per collocazione (Basilea, UB, AR I 2 e AR I 3).
Online dal: 04.10.2018
Questo libro d'ore riccamente illustrato fu miniato a Tours intorno al 1500, per un committente di origine tolosana. La città di Tours e la Valle della Loira erano diventate nel sec. XV il luogo di residenza della corte dei re di Francia, e questo manoscritto è legato a questo passato di grande prestigio. In effetti due delle miniature di questo libro d'ore sono associate al nome di Jean Bourdichon (intorno al 1457-1521), pittore di corte. Le altre 35 miniature si devono alla mano di tre miniaturisti dell'atelier di Jean Poyer († prima del 1504), anch'esso con sede a Tours.
Online dal: 04.07.2012
Il manoscritto di tipo giuridico intitolato Sefer Ḥokhmat Nashim appartiene ad un genere della letteratura vernacolare indirizzata alle donne, molto diffusa nelle comunità ashkenazite e italiane dal Rinascimento. Questo manuale di prescrizioni in giudaico-italiano sarebbe stato ricopiato dal celebra cabalista e predicatore italiano Mordekhai ben Judah. Datato nel corso della seconda metà del XVI secolo.
Online dal: 26.09.2017
Nota raccolta di detti di saggezza attribuiti al califfo ʿAlī Ibn Abī Ṭālib (morto 661). Ogni detto arabo è seguito da una traduzione in persiano in versi Maṯnawī nel metro Ramal. Le frasi sono anche conosciute come Ṣad kalima o Miʾat kalima e sono state tradotte in persiano più volte. In questa versione il traduttore non è menzionato. La copia è stata realizzata da un noto calligrafo di Shiraz, Ḥusayn al-Faḫḫār, e completata nel mese di Rabīʿ II 952 h. (= giugno-luglio 1545). Il manoscritto proviene dall'eredità dello studioso di islamistica e specialista di turcologia Rudolf Tschudi (1884-1960).
Online dal: 13.06.2019
Manoscritto composito di epoca moderna che contiene gli unici testimoni manoscritti conosciuti di vari scritti dell'arcivescovo Hinkmar di Reims (845-882), quale per esempio quello del trattato De ordine palatii importante per la storia della costituzione dell'epoca carolingia.
Online dal: 20.12.2016
L'Avqat Rokhel è una selezione di scritti escatologici disposti in tre «libri» ciascuno con diverse sezioni, attribuiti a Makhir ben Isaac Sar Hasid di Toledo (XIV sec.), allievo di Judah ben Asher (1270-1349), figlio di Asher ben Yehiel (Rosh, c.1250-1327). Solo il titolo è identico a quello di una successiva opera sui responsa di Joseph Caro (1488-1575) (Ed. Princ. Salonicco, 1791). Il titolo dell'opera è tratto da un versetto del Cantico dei Cantici 3, 6 [Chi è costei che sale dal deserto come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso, e d'ogni polvere aromatica dei mercanti (אבקת רוכל)?] e può essere tradotto come «Le polveri del profumiere».
Online dal: 08.10.2020
Catalogo della biblioteca dei manoscritti greci di Jean Hurault de Boistaillé (†1572), assemblata tra il 1561 e il 1564 durante il suo soggiorno a Venezia in qualità di ambasciatore del re di Francia. Per la costituzione di questa collezione e per la redazione del catalogo, Jean Hurault si è valso delle competenze di Zacaria Scordylios (seconda metà del sec. XVI), teologo, prete, stampatore ed editore greco installatosi a Venezia. Nonostante questo catalogo sia stato già pubblicato parecchie volte, in certi casi il ricorso all'originale si rivela talvolta ancora necessario.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto copiato probabilmente da Niccolò Leonico Tomeo (1456-1531) – ed in seguito anche da lui stesso annotato - umanista e celebre professore di filosofia aristotelica a Padova, negli ultimi venti anni del sec. XV (da non confondere col suo contemporaneo Niccolò da Lonigo [1428-1524], medico, filosofo e professore a Ferrara). Questo manoscritto ha giocato un ruolo nella storia della cultura in quanto fu il testimone di base dell'edizione aldina del 1497 per i testi di Teofraste e per la maggior parte dei testi di Aristotele che contiene. Inoltre è servito alla traduzione dei Mechanica di Aristotele, pubblicati dal suo proprietario a Venezia nel 1525; nei margini del manoscritto si riconoscono i saggi di Niccolò Tomeo per la preparazione delle figure che illustrano la traduzione.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto costituito da tre unità di produzione. La prima, risalente al secondo terzo del XVI sec., si deve a Giacomo Diassôrinos (†1563), un copista greco di Rodi, allora impiegato alla biblioteca di Fontainebleau. La seconda è stata copiata, probabilmente nel 1552 a Padova, da Enrico Estienne (ca. 1531-1598) allora giovane umanista parigino, di cui si vede la firma, in greco, nella parte inferiore del f. 47r. La terza mantiene ancora il segreto sulle circostanze della sua produzione.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto contenente la cronaca bizantina scritta in neogreco conosciuta sotto il nome di Anonymum Byzantinum chronicon, ancora inedita. Alla fine del XIX sec. Karl Praechter (1858-1933), insegnante ed in seguito professore all'Università di Berna dal 1889 al 1907, utilizzò questo codice per far uscire dall'ombra questa cronaca.
Online dal: 12.08.2010
I tre atti notarili provengono dalla precedente legatura del Cod. 120 (oggi 120-1 e 120-2), dalla quale sono stati tolti al momento del restauro; si tratta di due atti del tribunale imperiale dei conti von Sulz a Rottweil (nr. 1 e 3) e del frammento di un atto di acquisto rilasciato a Strasburgo.
Online dal: 22.03.2018
Questo frammento è stato staccato dalla predecente legatura del Cod. 172; proviene probabilmente dallo studio legale di Pierre Daniel a Orléans, come attesterebbe il suo nome presente nel documento.
Online dal: 17.12.2015
I due frammenti provengono dalla legatura del Cod. 611, dalla quale sono stati staccati in occasione del restauro; si tratta di due metà di un documento notarile in francese, in relazione con Pierre Daniel.
Online dal: 17.03.2016
Lista annotata su un foglio da Pierre Daniel e riportante i manoscritti di Fleury. Tutti i manoscritti sono documentabili ancora oggi, con maggiore o minore certezza, nelle biblioteche di Orléans e di Parigi. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio singolo con parti del De rebus gestis Francorum di Paolo Emili. Scritto in una bella minuscola umanistica e più tardi usato come coperta, il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Frammento con un estratto della Continuation des Chroniques abrégées di Baudouin d'Avesnes (anni 1369-1370); il testo relativo agli avvenimenti del 1342-1383 è stato adottato senza modifiche anche nelle Chroniques de Flandres. Le aggiunte contengono due volte il nome di Robert Migaillot, canonico di Laon, che nel 1515 fece dono del manoscritto al cugino.
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto contiene gli statuti del comune di Bever del 1558 (ff. 1r-5v). Questi sono stati utilizzati dopo il 1560 come base per l'elaborazione di nuovi statuti, e in quest'occasione i vari articoli in parte completati e cancellati con un tratto di penna dopo la copia, ma senza alcuna perdita di testo. La bozza dei nuovi statuti venne continuata sulle pagine rimaste bianche; il testo in bella copia non si è conservato.
Online dal: 14.12.2017
Contiene gli statuti e i rispettivi elenchi delle stime del 1584 (ff. 1-30), 1589 (ff. 33-58), 1593 (ff. 60-85), 1597 (ff. 88-115) e 1601 (ff. 117-146), occasionalmente con ulteriori deliberazioni del comune. Di seguito sono riportate le stime degli anni 1613, 1617, 1625, 1629, 1637, 1641, 1645, 1649, 1653, 1657, 1661 (ff. 155-186), che forniscono una panoramica sullo sviluppo della situazione finanziaria di questo comune sull'arco di 70 anni.
Online dal: 14.12.2017
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541), l'ultima delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il secondo di tre volumi della cronaca, contiene principalmente la narrazione della Vecchia guerra di Zurigo ed è illustrata da 130 disegni a penna colorati. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell'Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Registro redatto dal notaio Michel d'Enney su richiesta di Pierre de Gruyère, priore di Broc, composto tra il 27 novembre 1565 e il 20 novembre 1566. Il registro comprende la ricognizione dei beni del priorato di Broc suddiviso per località. Il priorato di Broc dipendeva inzialmente da quello di Lutry, in seguito nel 1577 fu annesso al capitolo di S. Nicolao di Friburgo.
Online dal: 22.06.2017
Si tratta di un promemoria non datato, di mano di Heinrich Bullinger (1504-1575) capo (Antistes) della chiesa riformata di Zurigo, intitolato a p. 3 «Variarum». La menzione «Bullingeri Autographon» sulla stessa pagina è chiaramente dovuta ad una seconda e più tarda mano. Conformemente al titolo, questo manoscritto contiene una raccolta di annotazioni su vari temi o loci teologici in relazione ai quindici titoli che si ritrovano nel manoscritto.
Online dal: 14.12.2022
Martirologio-inventario della chiesa di S. Giorgio di Castro, fatto allestire su incarico dei vicini di Castro e Marolta nel 1554, in sostituzione del precedente distrutto dal fuoco. Contiene l'elenco degli obblighi dovuti alla parrocchia e alla comunità per legati e anniversari. Nel margine inferiore della prima pagina, decorata con un'iniziale miniata, è stato dipinto lo stemma di Uri, uno dei cantoni, con Svitto e Nidvaldo, dei quali la valle di Blenio era all'epoca baliaggio comune.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene i poemi La satyre megere, un poema di circostanza sulla riconciliazione del re Lugi XII con l'imperatore Massimiliano I, Les quatres eages passees seguito da una Ballade e da tre Rondeaux, e alla fine il Le portail du temple, ispirato ad un trattato incompiuto di Boccaccio. Si tratta di una raccolta fittizia di tre manoscritti originali intitolata «Satyre Megere, poème d'Antitus dédié à Aymon de Montfacon, evesque de Lausanne, l'an de grâce mille cinq cens». L'autore Antitus Faure era cappellano dei duchi di Borgogna e di Savoia e, dal 1499, fu alla corte del principe-vescovo di Losanna Aymon de Montfaucon († 1517), al quale dedicò queste tre opere. Questo manoscritto miniato è stato riacquistato dagli Archivi cantonali vodesi nel 1920.
Online dal: 19.03.2015
Martirologio-calendario della chiesa di S. Ambrogio di Chironico (Ticino), scritto dal prete Ambrogio Rossi di Chironico che ricopia un martirologio più antico, probabilmente rovinato o senza più spazio. Nel calendario, di tipo ambrosiano, sono riportate le fondazioni per messe annuali od anniversari e le solennità, le indulgenze e le menzioni di voto per la parrocchia e per tutta la valle. Il 28 dicembre, giorno dei ss. Innocenti, è registrata la memoria della battaglia dei Sassi Grossi di Giornico (1479).
Online dal: 23.06.2016
Contiene la traduzione nella lingua altoengadinese del dramma «Die zehn Alter dieser Welt». Si tratta del più antico manoscritto finora conosciuto di un dramma retoromancio. Alla fine contiene una traduzione della canzone nr. 85 di Durich Chiampel[l]; nonostante l'originale sia stato pubblicato nel 1562, la canzone è trascritta dopo la datazione alla fine del dramma (43r-46r). Alla fine del manoscritto si trova, appena leggibile, un decalogo (46v). Quale copista si firma bartolomeus ulderici zauarit (42v).
Online dal: 22.03.2018
Contiene la traduzione in lingua altoengadinese del Patto federale dell'11 novembre 1544 (tedesco, StAGR A I /01 Nr. 109), scritto da Fadry Salis (molto probabilmente Friedrich von Salis-Samedan, 1512-1570), probabilmente poco dopo la redazione dell'originale, e costituisce quindi il documento retoromancio più antico conservatosi in originale. Per quanto riguarda l'alleanza del 1544, si tratta del rinnovo delle alleanze tra la Lega Grigia, la Lega delle Dieci Giurisdizioni e la Lega Caddea del 23 settembre 1524, e generalmente considerata l'atto di fondazione del Libero Stato delle Tre Leghe. La datazione è incerta poiché la data 11.11.1544 si riferisce al documento in tedesco. Questo non porta però la firma di Friedrich von Salis. Secondo la annotazione di conferma del 8.2.1605, il manoscritto deve essere stato scritto almeno prima di questa data.
Online dal: 22.03.2018
Se, grazie alla diffusione delle traduzioni latine, la tradizione esopica ha conosciuto un grande successo nel medioevo, il testo greco del favolista non fu riscoperto che nel rinascimento. Copiato su carta alla fine del XV secolo, il CB 5 riunisce circa 150 favole attribuite a questo poeta al quale si ispirò La Fontaine. Fanno seguito, tra altri, i Precetti delfici dello Pseudo-Pitagora, tra i quali si legge il famoso «Conosci te stesso», e Le nuvole, la commedia che rese celebre Aristofane, il poeta di origine ateniese.
Online dal: 04.11.2010
Nel Codex Bodmer 8 sono raccolti molti trattati di Archimede, segnatamente il Sulla sfera e il cilindro e il Quadratura della parabola. In questo manoscritto, copiato su carta intorno al 1541, i commentari all'opera del celebre matematico da parte dello studioso greco di geometria Eutocio precedono il trattato sugli strumenti di misurazione di Erone di Alessndria.
Online dal: 02.06.2010