Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
L'inno Liber de laudibus Sanctae Crucis composto da Carmina figurata dell'abate di Fulda Rabano Mauro, la cui presente versione ha probabilmente avuto origine nell'831, riempie ogni volta la pagina di sinistra (sono conservate 23 delle 28 figure), mentre in quella di destra si legge la rispettiva versione in prosa; manca la seconda parte, anch'essa redatta in prosa.
Online dal: 20.12.2012
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 27 è in parte glossato; conteneva in origine 31 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse venti.
Online dal: 07.10.2013
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 28, le cui tracce d'uso del sec. XIV rimandano a Valencia, conteneva in origine 52 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse sei.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto realizzato a Fleury con una magnifica decorazione sulla prima pagina, costituita da due grandi iniziali nastriformi che rappresentano uno speciale genere dell'arte ornamentale insulare. Il manoscritto miscellaneo contiene, oltre a pezzi minori, il poema epico De bello civili (Pharsalia) di Lucano (metà del I secolo) e una versione della saga di Oreste del poeta africano Draconzio (V secolo). Per quest'ultima, il codice costituisce di gran lunga il testimone più antico. All'inizio il testo di Lucano è riccamente munito di scoli, i quali, a causa del Cod. 370 che contiene solo scoli, sono noti come Commenta Bernensia.
Online dal: 29.03.2019
Manoscritto proveniente dalla Bretagna, con i testi dei quattro Vangeli, i Prologhi e l'elenco dei capitoli a Marco, Luca e Giovanni. La decorazione è costituita da 12 pagine di tavole dei canoni, dai ritratti degli evangelisti in abito sacerdotale e da iniziali che introducono ogni capitolo ed i Vangeli. La ricca ornamentazione a intreccio denota un influsso insulare.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto, proveniente da Luxeuil, contiene la Geometria a torto attribuita a Boezio ed estratti di geometria e gromatica da Cassiodoro, Isidoro e dagli Agrimensori. Costituiva probabilmente con l'Aratea (Cod. 88) un unico manoscritto e venne donato dal vescovo Werner I al duomo di Strasburgo.
Online dal: 23.09.2014
L'Aratea, tradotta in latino da Germanico, descrive i 48 antichi segni zodiacali ed i miti relativi alla loro nascita. Appartengono ai cicli di immagini più amati dalle scuole monastiche medievali. Il codice bernese, prodotto a San Bertino, è un discendente del manoscritto con l'Aratea di Leida e contiene degli scoli presenti unicamente in questo codice.
Online dal: 23.09.2014
Manoscritto realizzato in più fasi: i primi due terzi, del primo decennio del XIV secolo, comprendono un frammento della cronaca del mondo attribuita a Baldovino d'Avesnes, le cui miniature sono attribuibili a un pittore della cerchia di Renaud de Bar a Metz; l'ultimo terzo è costituito da vari testi devozionali di un corpus finora poco studiato, prodotti entro la metà del XIV secolo. Molti di questi testi si trovano in altri manoscritti, oggi a Berna, Parigi e Metz, che possono essere attribuiti al più tardo monastero di celestini di Metz. Il volume, che intorno al 1570 era ancora di proprietà privata a Metz, giunse a Berna nel 1632 tramite Jacques Bongars.
Online dal: 26.09.2024
La miscellanea contiene in totale 21 testi, in parte tramandati in questo unico manoscritto, della letteratura in lingua francese antica. La parte più grande è costituita dai romanzi, spesso composti di più di mille versi, appartenenti ai grandi cicli di saghe, quali le Gesta dei Lorenesi, Peceval ecc.; inoltre contiene alcune cronache redatte in prosa quali la Cronaca delle crociate di Ernoul così come altri corti testi di argomento disparato. Il manoscritto è riccamente illustrato con varie centinaia di grandi iniziali ed è probabilmente originario della Piccardia.
Online dal: 08.10.2015
Il manoscritto composito contiene diversi, in parte rari, testi cronachistici riguardanti dei regnanti sia laici che ecclesiastici. Si tratta di un manoscritto proveniente dalla abbazia benedettina di Saint-Mesmin di Micy il cui testo è stato più volte redatto e corretto. Presenta caratteristiche scritture in diversi inchiostri neri e marroni ed è riccamente decorato con molte iniziali calligrafiche in differenti stili. Alcune aggiunte permettono di situare abbastanza precisamente l'epoca di redazione alla metà dell'XI secolo.
Online dal: 22.03.2018
Il cosiddetto Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli è uno dei manoscritti più famosi e maggiormente richiesti della Burgerbibliothek di Berna. Il codice, straordinariamente decorato, è originario di un atelier della cerchia della corte imperiale nell'Italia meridionale. Copista e miniature sono sconosciuti; tuttavia senza dubbio il testo venne corretto dall'autore stesso. Il testo, un panegirico in latino di circa 1700 distici conservatosi in questo solo manoscritto, è suddiviso in tre parti. I primi due libri descrivono gli antecedenti e la conquista della Sicilia da parte degli Svevi; il terzo libro contiene una celebrazione dei genitori – l'imperatore Enrico IV e la moglie Costanza, figlia ed erede del re Ruggero II di Sicilia – del famoso imperatore Federico II di Svevia, nato a Jesi, presso Ancona il 26 dicembre 1194.
Online dal: 22.03.2018
Manoscritto composito costituito di tre parti nelle quali sono raccolte delle traduzioni in francese di classiche relazioni di viaggio dall'Estremo Oriente. Il manoscritto, soprattutto nella prima e nella terza parte, è riccamente illustrato con decorazioni dorate ed una raffinata ornamentazione marginale costituita da tralci vegetali; tuttavia non contiene delle illustrazioni. La presenza di stemmi dipinti permette di identificare quale precedente possessore la famiglia de Pons de Saint-Maurice dal Périgord; più tardi il codice venne acquisito da Jacques Bongars, che alla fine della sua vita stava preparando un volume di fonti relative ai viaggi in Asia.
Online dal: 13.10.2016
Manoscritto prodotto nella abbazia benedettina Saint-Trinité de Fécamp contenente varie opere di Agostino: De opere monachorum; De fide et operibus; Contra Donatistas; De bono virginitatis; De bono conjugali; De bono viduitatis; De symbolo bono (sermo 215); De oratione dominica (sermo 56). Il manoscritto è significativo quale importante testimone della miniatura francese del secolo XI così come, a causa della sua storia, per lo scambio di manoscritti tra i monasteri normanni.
Online dal: 09.04.2014
Magnifica edizione completa delle opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Eneide) che venne donata dal levita Berno al monastero benedettino di S. Martino di Tours (annotazione e invettiva contro i furti a c. 1v). Il testo virgiliano è mescolato con numerosi commenti (scoli) tardoantichi di Servio e di Donato, che sono tramandati in questa forma quasi esclusivamente nei manoscritti bongarsiani. Tuttavia il Cod. 165 non offre i veri Scholia Bernensia come i Cod. 167 e Cod. 172 ma una raccolta di vari scoliasti evidentemente confezionata a Tours, da cui il nome Scholia Turonensia.
Online dal: 17.12.2015
Edizione completa delle opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Eneide) in connessione con Auxerre. Il manoscritto contiene all'inizio numerosi testi paratestuali a Virgilio quali le vite, Argumenta ecc.; da c. 6v la colonna interna è riservata rispettivamente al testo, quella esterna agli scoli. Il testo di Virgilio è mescolato con numerosi commenti (scoli) tardoantichi di Servio e di Donato, che sono tramandati in questa forma quasi esclusivamente nei manoscritti bongarsiani. Il Cod. 167 contiene i veri Scholia Bernensia, tuttavia solo la colonna di sinistra, e non quella di destra, del Cod. 172; rimane controverso se sia stato copiato da quest'ultimo.
Online dal: 17.12.2015
Edizione completa delle opere di Virgilio da Fleury. Il manoscritto contiene solo le Bucoliche e le Georgiche, così come i primi cinque libri dell'Eneide; la seconda parte, con i libri VI fino a XII, si trova oggi a Parigi (Bibliothèque Nationale, lat. 7929). Il manoscritto presenta all'inizio la cosiddetta Vita Donatiana e vari altri testi poco più tardivi. E' realizzato calligraficamente in modo molto accurato e la colonna centrale è contornata a destra e a sinistra da una colonna di scoli. Il Cod. 172 è il testimone principale degli scoli (commenti) di Servio e di Donato, che in questa forma sono tramandati quasi unicamente nei manoscritti bongarsiani.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Questa miscellanea lessicografica e scientifica ebraica medievale risale al 1290 e racchiude tre testi di grande importanza, utilizzati come base per la pubblicazione e lo studio delle edizioni. Questi sono: la Maḥberet Menahem di Menahem ben Jacob Ibn Saruq (morto intorno al 970 circa); una traduzione anonima in prosa ebraica della popolarissima versione in antico francese del lapidario di Marbodo di Rennes (XII secolo) e, infine, una versione anonima abbreviata del lessico talmudico e midrashic intitolato Sefer ha-Arukh di Natan ben Yehiel Anav di Roma (1035-1110), chiamato Berner Kleiner Arukh. La particolarità di questa copia è la presenza di glosse in yiddish orientale antico e in antico francese. Inoltre, tra le numerose annotazioni più tarde che abbondano nelle pagine bianche e nei margini del manoscritto, la più insolita è costituita da un incantesimo in alto tedesco medio in caratteri ebraici, relativo a Hulda, dea tedesca paragonabile a Venere, tratto dal Tannhäuserlied. Inoltre, questo manoscritto appartenne a diversi famosi proprietari ebrei e cristiani, le cui testimonianze scritte attestano la notevole statura del manoscritto quale preziosa fonte di conoscenza dall'epoca nella quale è stato compilato - la fine del XIII secolo - fino al suo possesso da parte degli ebraisti cristiani in Svizzera durante i secoli XVI e XVII.
Online dal: 12.12.2019
Il Cod. 207, presumibilmente realizzato a Fleury (St. Benoît-sur-Loire), è uno dei pochi, e di gran lunga il più ricco, rappresentante di un orientamento stilistico formatosi verso la fine dell'VIII secolo a Fleury; con la sua decorazione estremamente ricca e artisticamente di grande qualità, composta da 3 pagine miniate e quasi 140 iniziali, costituisce un eccezionale testimone dell'evoluzione creativa che il linguaggio delle forme insulare ha ricevuto nei centri culturali più importanti del continente. Il manoscritto, costituito dai 197 fogli a Berna e dai 24 fogli a Parigi (BNF, lat. 7520) è il più antico manoscritto grammaticale da Fleury; contiene un Corpus altomedievale di grammatici romani dell'antichità e dell'alto medioevo: Beda, Donato, Maximus Victorinus, Iulianus Toletans, Servius Honoratus, Asper minor, Sergius, Petrus Pisanus, Isidoro, così come numerosi altri trattati ed estratti anonimi.
Online dal: 13.10.2016
Il codice è costituito da due parti già unite nel IX secolo. La prima parte scritta a Magonza (cc. 1-110) contiene il secondo libro delle Institutiones di Cassiodoro dedicato al sapere laico in una versione interpolata tramandata in diversi manoscritti dal IX secolo in poi, che integra le spiegazioni di Cassiodoro sulla grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, musica, geometria e astronomia con estratti da Quintiliano, Boezio, Agostino e altri. La seconda parte, scritta a Magonza o a Saint-Amand (cc. 111-126), contiene i carmina figurata di Porfirio Optaziano e quelle della prima epoca di Carlo Magno. Una nota manoscritta di Jacques Bongars indica che il manoscritto - come molti altri - è entrato in suo possesso dalla biblioteca del capitolo della Cattedrale di Strasburgo.
Online dal: 13.06.2019
Guillaume de Machaut appartiene alla schiera dei più importanti poeti e compositori del medioevo francese. Nella Burgerbibliothek di Berna la sua produzione è presente con un manoscritto di grande qualità dal punto di vista della decorazione: le 13 miniature, che occupano tutta la larghezza della colonna, e numerose delle iniziali policrome, sono decorate con dell'oro in foglia. Il manoscritto è molto importante per la storia della musica in quanto datato dal copista nel colophon, e inoltre per le note musicali che accompagnano alcune delle canzoni.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto contiene la seconda parte della cronaca di Eusebio nella traduzione latina e con la continuazione di Gerolamo. Le tavole, solitamente distribuite su due pagine, sono per lo più concentrate su di una pagina. La decorazione è di grande qualità e testimone della miniatura precarolingia della Francia e dell'Italia del nord. Dalle dettagliate informazioni della pagina del titolo si deduce la data della redazione: il 699; la cronaca di Eusebio di Berna è quindi il più antico manoscritto datato conservato in Svizzera.
Online dal: 23.09.2014
Eccezionale raccolta di vari testi di Isidoro su temi laici (Etimologiae, De natura rerum) ed ecclesiastici (Prooemia biblica, De ortu et obitu patrum; Allegoriae) e di brani sulla lingua latina (Differentia, Synonyma, Glossaria). L'antologia contiene tre tavole di parentela a piena pagina, oltre a figure astronomiche e geometriche. Originariamente scritto nello scriptorium del vescovo Teodulfo di Orleans, probabilmente a Saint-Mesmin-de-Micy, il volume fu ben presto conservato a Strasburgo, come testimoniano varie Formulae iuris oltre a un glossario di erbe e a incantesimi. Nel 1632 il volume giunse a Berna dal lascito di Jacques Bongars, dove le carte di guardia originali, dell'inizio dell'VIII secolo (Bern Burgerbibliothek, Cod. A 91.8), intorno al 1870 furono staccate.
Online dal: 18.06.2020
Frammento di un manoscritto di trovieri francese della fine del XIII o inizio del XIV secolo, che probabilmente faceva parte dello stesso codice con il Parigi, BN français 765. Contiene 20 canzoni, di cui 14 di Thibaut de Champagne; tutte sono testimoniate in una tradizione parallela. 14 brani presentano una notazione quadrata.
Online dal: 14.06.2018
Il Fisiologo è una raccolta di storia naturale e descrizioni allegoriche risalente alla prima epoca cristiana, dalla quale hanno avuto origine i bestiari medievali. Nonostante il Cod. 233 - a differenza del famoso Cod. 318 - contenga solo il Fisiologo senza illustrazioni, costituisce il più antico rappresentante dell'importante testo latino della tradizione B. Altre parti dell'antica antologia si trovano nella Bibliothèque municipale di Orléans e nella Burgerbibliothek di Berna. Il volume giunse a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto del sec. IX, dedicato alle Artes, consiste in due parti, delle quali la prima è stata scritta all'incirca nel secondo quarto del sec. IX a Fulda. Contiene il secondo libro delle Institutiones di Cassiodoro dedicato al sapere secolare, in una versione interpolata tramandata da vari manoscritti, che contiene le argomentazioni di Cassiodoro sulla grammatica, la retorica, la dialettica, l'aritmetica, la musica, la geometria e l'astronomia, completato da estratti da Quintiliano, Boezio, Agostino e altri. La seconda parte è di poco più antica o contemporanea ed è stata scritta nel primo terzo del sec. IX nella Francia occidentale; contiene la Dialectica di Alcuino e estratti dall'Audax Grammaticus. Le due parti sono state riunite già nel sec. IX e si trovavano in Francia.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto consiste in due parti delle quali la prima, di epoca carolingia (cc. 1-12), con i suoi testi originali (cc. 1v-11v) riflette un punto di incontro tra Einhard e Lupus di Ferrières in Seligenstadt nel giugno 836. Lupus ricevette il libro di calcoli (Calculus) di Vittorio di Aquitania e un modello di alfabeto in scrittura maiuscola oggi molto famoso. Intorno al 1000 furono aggiunti dei testi per il calcolo della Pasqua (Computus) di Abbone di Fleury nel suo monastero d'origine sulla Loira (cc. 12-28), e una tavola dell'abaco (c. 1r). Il volume riunisce alcuni elementi importanti riguardanti l'attività scientifica di Abbo e costituisce un pendant, con poche differenze, del contemporaneo Floriacensis, Berlino, Staatsbibl., Phill. 1833.
Online dal: 19.03.2015
L'Arba'ah Turim, un'opera di natura giuridica, è divisa in quattro libri di cui il primo, il Tur Oraḥ Ḥayim o ‘Cammino di vita', si conserva nel Cod. 253. Contiene le leggi sulle pratiche quotidiane ebraiche delle benedizioni (lavaggio delle mani il mattino, tefilin, tsitsit), delle preghiere e delle leggi sullo shabbat, le celebrazioni e le letture della Torah. Questa sezione comprende anche aspetti del calendario ebraico relativi alla liturgia annuale.
Online dal: 08.10.2020
Manoscritto costituito da due parti indipendenti, probabilmente prodotto a Fleury: la prima parte (f. 1-47) raccoglie tre commentari al Vecchio e al Nuovo Testamento; la seconda parte (f. 48-192) consiste in 14 glossari, che contengono in totale 25'000 lemmi. La particolarità del manoscritto consiste nel fatto che vi si trovano accostate varie fasi di sviluppo dei glossari: la prima parte rappresenta una fase precoce, e contiene spiegazioni delle parole nella sequenza delle fonti, che contengono inoltre glosse in inglese antico e in alto tedesco antico. Nella seconda parte si trovano già i glossari in una fase più avanzata, con le voci su singoli autori o determinati temi ordinate alfabeticamente.
Online dal: 23.06.2016
Raccolta di vari testi giuridici, nota anche come Breviarium Alarici, probabilmente originaria della regione dell'Alto Reno. È preceduta da due estratti delle Etimologiae di Isidoro che riguardano anche le leggi e due tabelle sulle parentele a piena pagina. Alla fine vi è un glossario latino-ebraico-greco. Manoscritto eccezionalmente colorato, che trasmette un'impressione di antichità, e uno splendido frontespizio. È servito da base per l'edizione del Breviarium Alarici di Johannes Sichard (da lui considerato il Codex Theodosianus), pubblicato da Heinrich Petri a Basilea nel 1528. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto di Prudenzio, riccamente illustrato e prodotto intorno al 900 nella regione del lago di Costanza, va annoverato tra i capolavori della miniatura carolingia. Contiene tutti i sette racconti pubblicati da Prudenzio nell'anno 405 e un'ottava opera aggiunta più tardi. Il codice venne donato dal vescovo Erchenbald di Strasburgo (965-991) alla chiesa vescovile di Strasburgo e giunse più tardi in possesso di Jacques Bongars.
Online dal: 07.10.2013
Il manoscritto consiste in un singolo quaderno che prima era rilegato con l'attuale Cod. 250 della Burgerbibliothek di Berna. Nel fascicolo si legge la continuazione del contenuto computistico di quest'ultimo con le tavole per il calcolo della Pasqua, i cui margini ospitano gli Annales Floriacenses. Sull'ultima pagina è trascritto il testo della seconda lettera di Abbone a Giraldo e Vitale.
Online dal: 18.12.2014
Manoscritto contenente una versione molto interessante, completamente redatta e corretta dei tre libri delle Sententiae di Isidoro di Siviglia. Rispetto alla tradizione principale, la disposizione del testo è sostanzialmente diversa e contiene numerose spostamenti ed aggiunte. Il codice è stato scritto nell'abbazia di Saint Mesmin de Micy, come si deduce dai segni di possesso (ex libris) scritti intorno allo specchio di scrittura in ogni fascicolo. Nel mezzo si trova un binione, aggiunto in un secondo momento, proveniente da un altro manoscritto (XI sec.) che contiene tra l'altro parti dei Sermones di Fulberto di Chartres.
Online dal: 23.06.2016
Il Fisiologo è una raccolta di descrizioni naturalistiche e allegoriche della prima epoca cristiana dal quale hanno poi avuto origine i bestiari medievali. Il Cod. 318 di Berna venne prodotto nella scuola di Reims e contiene tra gli altri testi, oltre al Fisiologo (fol. 7r-22v), la vita di s. Simeone (fol. 1r-5r), la cosiddetta Cronaca di Fredegario (fol. 23r-125r) e una pericope del Vangelo di Matteo con la traduzione latina di Efrem il Siro (fol. 125v-130r). Il manoscritto appartenne tra gli altri agli umanisti Pierre Daniel e Jacques Bongars, con la cui biblioteca giunse nel 1632 a Berna.
Online dal: 04.07.2012
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 330 contiene la parte finale del volume con le opere riguardanti l'ortografia di Cassiodoro, Alcuino-Beda, Flavio Capro, Terenzio Scauro, Agroezio e vari altri testi.
Online dal: 25.06.2015
Floro di Lione († intorno all'860) si era specializzato nella compilazione dei commentari patristici sulle lettere di S.Paolo. Questo manoscritto, copiato alla fine del sec. IX-inizio del sec. X in Francia, forse ad Auxerre, è interamente dedicato alle compilazioni di commentari di Gerolamo e di Gregorio Magno. Queste due compilazioni sono attualmente inedite, ma gli altri due testimoni conosciuti sono stati digitalizzati: Parigi, BnF, lat. 1764 ff. 28r–97v e Parigi, BnF, n.a.l. 1460 ff. 82r–169v.
Online dal: 09.04.2014
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 347 contiene l'inizio del volume con estratti a carattere astronomico e diagrammi da Macrobio e Plinio, così come l'inizio di Nonio Marcello.
Online dal: 25.06.2015
Evangeliario da Fleury contenente testi dei quattro Vangeli preceduti ciascuno da due elenchi di capitoli. All'inizio è rilegato un quaternione con lettere di Gerolamo a papa Damaso e di Eusebio a Cipriano. La decorazione è costituita da 15 tavole dei canoni e dalla raffigurazione della mano di Dio con i simboli degli evangelisti.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto è in primo luogo famoso per il suo ricco contenuto di fabliaux in lingua francese antica, dei quali un numero considerevole è tramandato in questo unico codice; anche nel caso del frammento dei Sept sages de Rome e del Perceval si tratta di importanti testimoni del testo. A causa del suo grande valore per la poesia francese fu inviato in prestito a Parigi già all'inizio del XIX secolo, qui andò temporaneamente perso e dovette essere riacquistato nel 1836 dalla biblioteca cittadina di Berna per un alto prezzo.
Online dal: 08.10.2015
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 357 contiene alle cc. 1–32 la penultima parte del volume con vari glossari ed estratti da Sallustio; le cc. 33–41 (la continuazione del Cod. 347) contengono la rimanente parte di Nonio Marcello, il più antico testimone rimasto del Satyricon di Petronio, così come un frammento di una poesia sulle quantità ed i pesi.
Online dal: 25.06.2015
Il Sefer ha-Yashar è uno dei due commenti biblici del grande R. Abraham Ibn Ezra (1089/92-1164/67). Scritta a Lucca (Italia), verso il 1142-45 ca., quest'opera ha ottenuto grande riconoscimento e popolarità durante il Medioevo ed è stata conservata in numerosi manoscritti e libri a stampa. Questa copia italiana del XV secolo è di particolare interesse poiché appartenne, ad un certo punto del XVI secolo, a Theodore de Bèze (1519-1605), il famoso teologo calvinista ginevrino e professore, che poi la donò ad uno dei suoi discepoli e colleghi, Antoine Chevalier (1507-1572), primo professore di lingua ebraica all'Académie de Genève.
Online dal: 13.06.2019
Catalogo della biblioteca dei manoscritti greci di Jean Hurault de Boistaillé (†1572), assemblata tra il 1561 e il 1564 durante il suo soggiorno a Venezia in qualità di ambasciatore del re di Francia. Per la costituzione di questa collezione e per la redazione del catalogo, Jean Hurault si è valso delle competenze di Zacaria Scordylios (seconda metà del sec. XVI), teologo, prete, stampatore ed editore greco installatosi a Venezia. Nonostante questo catalogo sia stato già pubblicato parecchie volte, in certi casi il ricorso all'originale si rivela talvolta ancora necessario.
Online dal: 12.08.2010
Uno dei più antichi e famosi manoscritti contenente il testo tramandatoci di Valerio Massimo, la cui importanza risiede nella rielaborazione autentica di Lupo di Ferrières. Lupo ha scritto di proprio pugno sia gli Exempla che le annotazioni presenti nelle antiche 'carte di guardia' (f. II-III), più volte collazionato il testo principale e aggiunto elementi dalla tradizione parallela di Giulio Paride (adbreviator di Valerio Massimo) e anche il suo testo di accompagnamento (Gaius Titius Probus: De praenominibus; f. 158va-159r). Nel corso della descrizione del codice è stato scoperto sull'ultima carta un testo di tipo epistolare o documentario finora non conosciuto (f. 159v).
Online dal: 23.06.2016
Questo manoscritto, presumibilmente prodotto a Reims, è composto di due parti che contengono unicamente gli scoli a Lucano ma non il testo vero e proprio. La prima parte (fino a 125v) contiene gli scoli, conservati unicamente in questo codice, noti come Commenta Bernensia. Il testo è intervallato da 21 semplici schemi colorati, rappresentazioni geografiche e piani di città e battaglie. Nella seconda parte, purtroppo incompleta, vi è una collezione di glosse non illustrata (Adnotationes) ai libri da 1 a 4, 9 e 10 (inizio). Come si può dedurre dal contenuto, il progetto originale di fondere Commenta e Adnotationes in un unico testo è stato apparentemente abbandonato a metà del primo libro dei Commenta e le Adnotationes sono state copiate separatamente nell'ultimo terzo del manoscritto (a partire da 125v).
Online dal: 29.03.2019
Volume miscellaneo composto di tre parti, forse scritto in Piccardia. Il manoscritto contiene una rara leggenda di s. Giovanni, le profezie di Merlino e il racconto dei sette saggi di Roma, e si suppone sia stato redatto per un uso privato. Appartenne un tempo, come si può dedurre dalle note di possesso, ad Isabel d'Esch, membro di una delle famiglie più importanti di Metz. Il volume giunse nel 1632 a Berna da Jacques Bongars.
Online dal: 08.10.2020
Canzoniere lotaringio (Metz?) del tardo XIII secolo; corredato in maniera continua di righi per la musica lasciati vuoti. Contiene 524 canti di trovieri sia anonimi che attribuiti ad autori. Comprende vari generi, tra questi anche testi religiosi e numerosi altri che costituiscono un unicum.
Online dal: 14.12.2017
Manoscritto copiato probabilmente da Niccolò Leonico Tomeo (1456-1531) – ed in seguito anche da lui stesso annotato - umanista e celebre professore di filosofia aristotelica a Padova, negli ultimi venti anni del sec. XV (da non confondere col suo contemporaneo Niccolò da Lonigo [1428-1524], medico, filosofo e professore a Ferrara). Questo manoscritto ha giocato un ruolo nella storia della cultura in quanto fu il testimone di base dell'edizione aldina del 1497 per i testi di Teofraste e per la maggior parte dei testi di Aristotele che contiene. Inoltre è servito alla traduzione dei Mechanica di Aristotele, pubblicati dal suo proprietario a Venezia nel 1525; nei margini del manoscritto si riconoscono i saggi di Niccolò Tomeo per la preparazione delle figure che illustrano la traduzione.
Online dal: 12.08.2010
Testimonianza testuale della Rhetorica ad Herennium, erroneamente attribuita a Cicerone, scritta nella regione della Loira. Il manoscritto godette di una grande attenzione già nel XIX secolo grazie al fatto di contenere un breve catalogo di una biblioteca dell'XI-XII secolo, che probabilmente si riferisce ai libri dell'abbazia di Saint-Mesmin de Micy. La supposta origine del manoscritto da Fleury, avanzata da molti autori precedenti, è incerta ed è stata più volte respinta in tempi recenti. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 08.10.2020
Uno dei più antichi e importanti manoscritti della storia di Alessandro di Curzio Rufo, probabilmente copiato su iniziativa di Lupo di Ferrières in quell'abbazia. Il fascicolo rilegato all'inizio contiene una raccolta di estratti delle lettere papali pseudoisidoriane (= False decretali), che solo qui è stata tramandata, di maggior ampiezza rispetto alla sotto-collezione correlata dell'Hinkmar di Laon, e che molto probabilmente ha origine dalla comune «invenzione legale» che si pensava fosse andata perduta. Gli ultimi fogli del manoscritto contengono un indice geografico dell'amministrazione tardo romana e annotazioni sulla città di Roma. Il volume entrò in possesso di Pierre Daniel, che lo annotò estesamente; nel 1632 il manoscritto è arrivato a Berna con la collezione di Jacques Bongars.
Online dal: 08.10.2020
Manoscritto costituito da tre unità di produzione. La prima, risalente al secondo terzo del XVI sec., si deve a Giacomo Diassôrinos (†1563), un copista greco di Rodi, allora impiegato alla biblioteca di Fontainebleau. La seconda è stata copiata, probabilmente nel 1552 a Padova, da Enrico Estienne (ca. 1531-1598) allora giovane umanista parigino, di cui si vede la firma, in greco, nella parte inferiore del f. 47r. La terza mantiene ancora il segreto sulle circostanze della sua produzione.
Online dal: 12.08.2010
Manoscritto contenente la cronaca bizantina scritta in neogreco conosciuta sotto il nome di Anonymum Byzantinum chronicon, ancora inedita. Alla fine del XIX sec. Karl Praechter (1858-1933), insegnante ed in seguito professore all'Università di Berna dal 1889 al 1907, utilizzò questo codice per far uscire dall'ombra questa cronaca.
Online dal: 12.08.2010
Il manoscritto composito di origine merovingica, realizzato a Bourges, è composto da sei parti in origine indipendenti, vergate da varie mani, sovente poco esperte, in varie tappe. La maggior parte degli scarsi trenta pezzi contiene scritti a carattere grammaticale, patristico, computistico e medico. Le parti più lunghe sono interrotte da numerosi altri excerpta, che in parte sono redatti anche con note tironiane. Della terza parte, conservatasi solo parzialmente, un quaternione si trova oggi a Parigi (BN lat. 10756). Una particolarità è costituita dal palinsesto nella quinta parte, i cui testi inferiori sono probabilmente stati realizzati in Italia nel VII, rispettivamente nella seconda metà del V secolo.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto costituito da tre unità di produzione. Le prime due sono state copiate a Parigi, probabilmente alla fine del XV sec., dal celebre professore di greco Georges Hermonyme di Sparta (†1511-1516). Contengono delle preghiere e dei pezzi liturgici, segnatamente dell'abbazia di Saint-Denis in Francia, tra le quali una traduzione in greco, apparentemente inedita, del formulario della messa dei santi Dionigi, Rustico ed Eleuterio. L'ultima unità, avventizia, è opera di una mano vicina a quella di Hermonyme, forse di un allievo.
Online dal: 04.11.2010
L'opera, un «piccolo libro di medicina per i poveri» in caratteri arabi ed ebraici, è stato probabilmente scritto nella regione di Venezia/Mar Adriatico settentrionale; è stato completato il 19 maggio 1413, come da relativa annotazione. Il manoscritto faceva probabilmente parte di una biblioteca ebraica che non può più essere localizzata, e fu trasferito presso la biblioteca di Berna alla fine del XVIII/inizio del XIX secolo, dove è stato analizzato dal professore di teologia bernese Gottlieb Studer (1801-1889).
Online dal: 18.06.2020
Frammento del sec. X/XI di origine sconosciuta, contenente parti della continuazione di Mainz (fino all'anno 887) dei cosiddetti Annales Fuldenses con registrazioni riguardanti gli anni 871, 872 e 876. Sulla base della lezione del testo, il pezzo appartiene ad un gruppo di manoscritti che contengono anche la cosiddetta continuazione bavarese degli Annali per gli anni dall'882 al 901.
Online dal: 23.09.2014
Resti di un manoscritto del Summarium Heinrici e di un annesso glossario di piante con glosse interlineari in tedesco. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da tre rilegature della Stadtbibliothek di Berna. Altre parti si trovano nella Zentralbibliothek di Zurigo e nella Universitäts- und Landesbibliothek di Bonn.
Online dal: 14.06.2018
Foglio proveniente da un manoscritto della Collectanea rerum memorabilium di Gaio Giulio Solino che contiene la parte contenente la Descriptio Indiae. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da un volume della Stadbibliothek di Berna.
Online dal: 14.06.2018
Frammento di un manoscritto prodotto a Fulda forse nel secondo quarto del sec. IX, con gli estratti di Cetius Faventinus (fine III/inizio IV sec.?) dal De Architectura di Vitruvio. Non è possibile stabilire quando il codice ha lasciato Fulda. Due cataloghi della biblioteca di Fulda dell'inizio e della metà del XVI sec. enumerano ancora un manoscritto di Faventinus.
Online dal: 23.09.2014
Bifoglio appartenente ad un manoscritto del Viaticus di Costantino l'Africano, un manuale di viaggio per medici tradotto dall'arabo. Staccato prima del 1875 da Hermann Hagen da un volume della Stadbibliothek di Berna.
Online dal: 14.06.2018
Lettera d'amore in lingua alto-tedesca media. Giunto nella Burgerbibliothek di Berna dal lascito del Dr. Friedrich Emil Welti.
Online dal: 14.06.2018
Due bifogli dalla Regula pastoralis Gregorio Magno, forse originari della Svizzera centrale. Donati alla Stadtbibliothek di Berna nel 1914 dallo storico e bibliotecario di Einsiedeln Carl Josef Benziger (1877-1951).
Online dal: 18.06.2020
Bifoglio da un manoscritto dei Moralia in Hiob di Gregorio Magno, scritto probabilmente in Francia, e che fu usato nel XVI secolo come legatura di ordini e statuti della contea di Lenzburg. Inizialmente in possesso della famiglia von Hallwyl, fu poi acquisito da Wolfgang Friedrich von Mülinen (1863-1917) e presumibilmente acquistato nel 1937 con la collezione Mülinen dalla Stadtbibliothek di Berna. Nel 1954 è stato staccato dal volume che lo conteneva (BBB Mss.Mül.377).
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di una Bibbia carolingia, usato in seguito come copertina di un libro. Luogo di provenienza sconosciuto (forse dalla Germania meridionale), così come la provenienza e le circostanze nelle quali il frammento è arrivato nella biblioteca di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Due frammenti di fogli di un manoscritto contenente la Tebaide di Stazio, probabilmente proveniente dalla Svizzera centrale. In seguito utilizzato come maculatura nella legatura del volume a stampa Hunger, Conrad: Unser liebe Frauw zue Einsidlen, Lucerna 1654, di proprietà di un certo Ueli Fässler intorno al 1665. Acquisito nel 1920 dallo studente Ernst Burkhard nel Brockenhaus di Berna e donato alla Stadtbibliothek di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo da un manoscritto dei Moralia in Hiob di Gregorio Magno, forse scritto nel Nord Italia, poi usato come copertina di un libro. La provenienza e l'acquisizione del manoscritto sono sconosciute.
Online dal: 02.07.2020
Resti di un manoscritto di Willehalm di Wolfram von Eschenbach. Staccato nell'agosto 1928 da Hans Bloesch dal codice Mss.h.h.XIV.144.
Online dal: 14.06.2018
Bifoglio da un manoscritto dell'Exameron di Ambrogio della regione Reno superiore/Svizzera, in seguito utilizzato come copertina di un libro. La provenienza e l'acquisizione del frammento sono sconosciute.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di un manoscritto di grande formato dei Moralia in Hiob di Gregorio Magno, forse realizzato in Germania. La provenienza e l'acquisizione del frammento sono sconosciute.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di un manoscritto delle Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno, probabilmente scritto in Alsazia (Murbach?). Prima del 1674 il frammento giunse nella Stadtbibliothek di Berna da una provenienza sconosciuta. Qui venne probabilmente staccato da un volume (MUE Klein p 92) negli anni Trenta del secolo scorso.
Online dal: 02.07.2020
Fogli singolo di un manoscritto con lettere di Pelagio, probabilmente scritto in Francia. Origine sconosciuta. Il frammento è arrivato con la collezione di Leonhard Hospinian nella Stadtbibliothek di Berna, dove è stato staccato da un volume (MUE Hospinian 208) nel 1935.
Online dal: 02.07.2020
Due frammenti di un foglio singolo di un manoscritto delle Antiquitates Iudaicae di Flavio Giuseppe. Luogo di origine e provenienza del frammento sono sconosciuti.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di una Bibbia forse prodotta nella Francia orientale, utilizzato in seguito come copertina di un'edizione di Strasburgo del 1561. Il frammento giunse prima del 1674 nella Stadtbibliothek di Berna da provenienza sconosciuta, e nell'ottobre 1934 fu staccato dal volume MUE Klein f 217.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo da un manoscritto di provenienza sconosciuta con i Moralia in Hiob di Gregorio Magno. Il frammento è arrivato a Berna nel 1632 con un volume a stampa (MUE Bong IV 251) di proprietà di Jacques Bongars, da cui è stato probabilmente staccato negli anni Trenta del secolo scorso.
Online dal: 02.07.2020
Un singolo foglio di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzate dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume ospite giunse probabilmente in possesso della famiglia Sterner a Bienne, poi dell'antiquariato Max Müller a Berna (BBB Mss.h.h.XXXIV.35).
Online dal: 14.07.2021
Un singolo foglio di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzate dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume ospite giunse probabilmente in possesso della famiglia Sterner a Bienne, poi dell'antiquariato Max Müller a Berna (BBB Mss.h.h.XXXIV.35).
Online dal: 14.07.2021
Frammenti (1 bifoglio, 1 foglio) di un manoscritto con le Recognitiones di Clemente Romano, forse proveniente dalla Germania, che furono usati intorno al 1495 dal rilegatore del convento domenicano bernese Johannes Vatter come fogli di guardia di edizioni a stampa di Basilea. Dopo la secolarizzazione del monastero nel 1528 il volume in cui erano inseriti (MUE Inc. I.88) giunse nella biblioteca bernese in circostanze sconosciute. Nel febbraio 1935 i frammenti furono staccati dal bibliotecario Hans Bloesch.
Online dal: 02.07.2020
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume che lo conteneva (MUE Inc I 85) entrò in possesso di Eberhard Rümlang (1500-1551 ca.) e Wolfgang Musculus (= Müslin, 1497-1563), che nel 1556 lo donò alla biblioteca di Berna. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Importanti resti di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, i volumi ospiti giunsero probabilmente in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. I frammenti sono stati staccati dai volumi ospiti da Johannes Lindt intorno al 1945.
Online dal: 14.07.2021
Importanti resti di una raccolta di omelie, probabilmente in due volumi, proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal rilegatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e a Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, i volumi ospiti giunsero probabilmente in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. I frammenti sono stati staccati dai volumi ospiti da Johannes Lindt intorno al 1945.
Online dal: 14.07.2021
Frammento di manoscritto delle Institutiones grammaticae di Prisciano proveniente probabilmente dalla Germania meridionale, del quale altri 10 fogli si trovano nel ms. Parigi BN lat. 10403. f. 6-15. I quattro fogli singoli, inseriti in una edizione a stampa di proprietà di Jacques Bongars. giunsero a Berna nel 1632, dove furono staccati nel XX secolo.
Online dal: 14.06.2018
I tre atti notarili provengono dalla precedente legatura del Cod. 120 (oggi 120-1 e 120-2), dalla quale sono stati tolti al momento del restauro; si tratta di due atti del tribunale imperiale dei conti von Sulz a Rottweil (nr. 1 e 3) e del frammento di un atto di acquisto rilasciato a Strasburgo.
Online dal: 22.03.2018
Due fogli, originariamente solidali, della trascrizione di un documento datato 8 marzo 1439, che sono stati staccati nel 1935 durante il restauro del Cod. 207 effettuato presso la Burgerbibliothek di Berna. Nel testo, sul f. 1r, sono citati Charles duca d'Orléans e di Valois (1394-1465) e Jean Bastardo d'Orléans (= Jean de Dunois, 1402-1468).
Online dal: 02.07.2020
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questi volumi (MUE Inc. III.15, vol. 3–4; la striscia del Cod. 756.70e proviene da MUE Inc. I.6) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume (MUE Inc. III.15, vol. 1) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Questo frammento è stato staccato dalla predecente legatura del Cod. 172; proviene probabilmente dallo studio legale di Pierre Daniel a Orléans, come attesterebbe il suo nome presente nel documento.
Online dal: 17.12.2015
Bifoglio da un manoscritto probabilmente realizzato in Germania contenente le Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno. Il frammento è stato acquistato nel 1937 con la collezione della famiglia von Mülinen dalla Stadtbibliothek di Berna, ma non è elencato nel catalogo di Gottfried v. Mülinen, compilato nel 1837.
Online dal: 02.07.2020
Resti di un manoscritto con l'Arabele di Ulrich von dem Türlin, che costituisce l'antefatto del Willehalm di Wolfram von Eschenbach. Acquistato nel 1937 dalla Burgerbibliothek dall'antiquario viennese Hans Peter Kraus.
Online dal: 14.06.2018
I due frammenti provengono dalla precedente legatura del Cod. 125, dalla quale vennero staccati al momento del restauro; contengono probabilmente parti di un plenarium con note musicali.
Online dal: 23.06.2016
Frammento di un libro di coro con neumi (Proprium Sanctorum) per dei benedettini della diocesi di Costanza, con una grande iniziale H che introduce il Mattutino per la festa della candelora (f. 1vb). Il foglio, forse realizzato ad Engelberg per il convento dei canonici agostiniani di Interlaken, servì fin dal XVI secolo quale copertina di un libro contabile a Meiringen e fu acquisito nel 1940 dalla Stadtbibliothek di Berna quale scambio con l'Archivio di Stato di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo, con una splendida iniziale, da un manoscritto riccamente illustrato delle Antiquitates Iudaicae di Flavio Giuseppe proveniente dal monastero di Engelberg. Fu venduto intorno al 1600 dall'abate Andreas Hersch, o dall'abate Melchior Kitz, al libraio e legatore zurighese Johann Felix Haller (attivo 1603-1637) e da lui poi maculato per essere utilizzato in un'opera storica di Hans Felix Grob il Giovane (1572-1653). Non è chiaro quando il volume giunse alla Stadtbibliothek di Berna dove gli venne attribuita la segnatura Mss.h.h.XXIa.25; le maculature nella legatura sono state staccate da Johann Lindt nel 1941.
Online dal: 02.07.2020
Il frammento, composto da 1 foglio, contiene un estratto da un messale con neumi il quale, sulla base del contenuto – la festa di Sant'Arbogasto - ha probabilmente ha avuto origine nell'area di Strasburgo. Fu riutilizzato intorno al 1650, presumibilmente a Berna, come sovraccoperta per un quaderno di scuola di Niclaus Frisching (BBB Mss.h.h. XXIV.183), dal quale fu staccato nel 1944.
Online dal: 02.07.2020
Bifoglio da un manoscritto con il commento al Vangelo di Matteo di Rabano Mauro, originario della Loira e scritto in gran parte con note tironiane. La provenienza suggerisce in un primo momento che appartenga alla Bongarsiana, ma il frammento è stato apparentemente acquistato dalla Stadtbibliothek di Berna solo nel 1937 con la collezione della famiglia von Mülinen ed è stato scoperto nel dicembre 1954 in un convoluto della biblioteca di famiglia.
Online dal: 02.07.2020
Questo rotolo, che proviene probabilmente dal monastero di Marbach, costituisce un esempio per questo tipo di trasmissione testuale. Il rotolo von Mülinen contiene più di 460 ricette, scongiuri e benedizioni in latino, che contengono puntuali glosse interlineari in antico tedesco. Oltre a ciò vi appare una singola ricetta solo in antico tedesco Contra paralysin theutonice. Sul verso trova posto un voluminoso glossario con più di 1500 lemmi provenienti dal campo della medicina, che sono in parte corredati di spiegazioni in latino e in antico tedesco.
Online dal: 17.03.2016
I due frammenti provengono dalla legatura del Cod. 611, dalla quale sono stati staccati in occasione del restauro; si tratta di due metà di un documento notarile in francese, in relazione con Pierre Daniel.
Online dal: 17.03.2016
Bibbia monumentale in un volume nella quale si riconosce la tradizione spagnola e che è vicina alle cosiddette "Bibbie di Teodulfo". All'inizio la precede un binione con la coena nuptialis nella versione di Rabano Mauro; nel testo sono state inserite una versione delle profezie delle sibille, una vita di s. Giovanni e una formula di giuramento per i diritti della Chiesa ed un elenco dei vescovi di Vienne; alla fine si leggono resti dei Psalmi iuxta Hebraeos. La maggior parte delle numerose iniziali è stata asportata.
Online dal: 09.04.2014
Österreichische Chronik der 95 Herrschaften copiata da Clemens Specker nel monastero di Königsfelden intorno al 1479. Di seguito una canzone sulla guerra d'Argovia, testi sul re Federico III, la storia di Konrad Pfettisheim di Pietro di Hagenbach, una canzone su Carlo il Temerario, gli Annali svizzeri di Clemens Specker e le xilografie incollate dei Nove Prodi. Riccamente illustrata con miniature e immagini con stemmi. Una copia del Cod. A 45 risalente al 1597 si trova in BBB Mss.h.h.VI.74. Dopo la soppressione del monastero, il codice passò nel 1528 in mano private bernesi, per giungere nel XVII-XVIII secolo nella Stadtbibliothek della città.
Online dal: 14.06.2018
Bifoglio proveniente da un manoscritto delle Homeliae in Evangelia di Gregorio Magno. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Fascicolo di 8 fogli che ha avuto origine presumibilmente nelle vicinanze della cerchia di Johannes Scotus (Reims-Laon-Soissons). Dopo un frammento delle Retractationes di Agostino, contiene testi finora sconosciuti sull'esegesi evangelica. Nel fascicolo è inserito (f. 5) un foglio di alcuni decenni più vecchio, forse dal modello, con un testo altrettanto sconosciuto sulle virtù e i vizi. Il frammento arrivò a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 13.06.2019