Il manoscritto, che contiene unicamente il commento di Gerolamo al Vangelo di Matteo, è scritto in minuscola carolina dal copista Subo che si firma alla fine del testo (p. 267) e sull'ultima pagina, ora incollata come controguardia (p. 268). Lo stile delle iniziali rimanda all'area retica, mentre il nome Subo è attestato a Disentis. Presente ad Einsiedeln sicuramente dal XVII secolo come attesta l'ex-libris a p. 1.
Online dal: 09.04.2014
La prima parte del manoscritto (pp. 2-261) contiene il commento di Gerolamo al Vangelo di Matteo e un'omelia attribuita ad Isidoro di Siviglia (pp. 261-262), mentre nella seconda (pp. 263-378) è trascritta una Expositio quattuor evangeliorum dello Pseudo-Gerolamo. Vari copisti hanno vergato il codice in una minuscola precarolingia che presenterebbe delle caratteristiche della scrittura retica. L'influsso retico è al contrario chiaramente visibile in alcune iniziali a penna (p. 2, 5, 62).
Online dal: 23.09.2014
Contiene i Moralia in Job di Gregorio Magno. Viene attribuito alla regione di Disentis e datato al primo terzo del sec. IX sulla base delle affinità della scrittura - una minuscola carolina - con quella dell'Einsiedeln 126 sottoscritto dal copista Subo. Presente ad Einsiedeln sicuramente dal XVII secolo come attesta l'ex-libris a p. 3.
Online dal: 09.04.2014
Contiene le Omelie di Gregorio Magno sul profeta Ezechiele ed è vergato da varie mani in una minuscola generalmente ritenuta vicina alla retica, e quindi attribuito da vari studiosi ad uno scriptorium svizzero o all'area retico-lombarda. Una parte delle pagine 204 e 206 e l'intera p. 214 sono scritte in onciale. Presenta numerose iniziali con elementi geometrici e vegetali il cui stile le avvicina a quelle del Sacramentario di Remedio (Cod. Sang. 348). Le maniculae di Heinrich von Ligerz attestano la presenza del ms. ad Einsiedeln già dal sec. XIV.
Online dal: 23.04.2013
Questo manoscritto, trascritto in diversi periodi in Italia e a Einsiedeln, contiene opere di Isidoro, Ucbaldo e Bernoldo come pure il Vangelo di Nicodemo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composto di due parti contenenti vari testi grammaticali, probabilmente riunite nel sec. XIV in occasione di una nuova rilegatura; da allora il codice è presente nella biblioteca di Einsiedeln. La trascrizione della prima parte (2-110) viene collocata forse a Reichenau nel 3. terzo del sec. IX , mentre quella della seconda (111-215), più antica, forse a Reims nel sec. VIII/IX. Altri studiosi (Bruckner) ritengono la scrittura di questa seconda parte dubitativamente retica.
Online dal: 23.04.2013
Contiene l'Expositio sul vangelo di Marco di Beda il Venerabile (pp. 2-341) e un Tractatus de cruce domini (pp. 341-351), nel manoscritto attribuito ad Ambrogio ma in realtà di Giovanni Crisostomo. Attribuito da Bruckner all'area di scrittura retica, Hartmut Hoffman avanza l'ipotesi di un'origine a St-Germain-des-Prés. Presente ad Einsiedeln sicuramente dal XVII secolo come attesta l'ex-libris a p. 3.
Online dal: 09.04.2014
Contiene le opere di Alcuino Tractatus super epistolam ad Titum, Expositio in epistulam Pauli ad Philemonem e Expositio in epistulam ad Hebraeos. Il codice è stato prodotto nello scriptorium di Reichenau forse all'epoca di Reginbert.
Online dal: 19.12.2011
Contiene, insieme ad altri testi, la raccolta di canoni ecclesiastici detta Collectio Quesnelliana. Il codice dovrebbe essere stato scritto in uno scriptorium del nord-est della Francia, ed appartenne in seguito alla biblioteca di corte di Carlomagno. Nel sec. XI è attestato nella biblioteca del duomo di Colonia dove venne annotato da Bernoldo di Costanza. Appartenne poi al vescovo ausiliare di Costanza Jakob Johann Mirgel (1559-1629) per poi giungere, con alcuni altri suoi libri, nella biblioteca del monastero di Einsiedeln.
Online dal: 19.12.2011
Costituiva in origine un unico volume con l'Einsiedeln 281. Il codice è stato allestito in ambito reto-lombardo intorno al sec. VIII/IX. La prima parte (pp. 1-256) è stata scritta in minuscola carolina, la seconda (pp. 258-430) in minuscola retica e la terza (pp. 431-526) in minuscola retica o alemannica. Nel XIV secolo si conservava già ad Einsiedeln come attestano le maniculae apposte da Enrico di Ligerz.
Online dal: 13.12.2013
Contiene tra gli altri gli atti di vari concilii (pp. 1-41) e la Collectio vetus gallica (pp. 41-166), la raccolta di canoni della Gallia in epoca franca. Nella prima parte vi sono delle glosse in antico tedesco databili al sec. X. Il codice era a Costanza nel XVII secolo come si deduce dalla presenza all'interno della coperta anteriore dell'ex-libris del vescovo Johann Jakob Mirgel (1598-1644), per poi giungere subito dopo ad Einsideln (ex-libris del XVII sec. a p. 1).
Online dal: 09.04.2014
Codice miscellaneo costituito da cinque parti. La prima (1-93) contiene una copia della Regola di S. Benedetto, forse portata ad Einsiedeln da S. Meinrad († 861). Dal punto di vista della critica testuale il testo appartiene al gruppo Textus receptus della Regola, quale attestato nel sec. VIII/IX tra l'altro nell'Italia del nord e a Montecassino; di notevole interesse le molte glosse interlineari. Le altre parti del manoscritto contengono: un Martyrologium (93-108), un Breviarium Apostolorum (98-99), due inni (100) ed un racconto redatto da Heinrich di Würzburg (109-148).
Online dal: 23.04.2013
Contiene il commento anonimo, ma ora attribuito ad Hildemaro di Corby, alla regola di S. Benedetto. La prima parte (79r-106r) è stata scritta nell'Italia del nord nel sec. IX mentre la seconda (107r-169v) ad Einsiedeln nel sec. X.
Online dal: 13.12.2013
Questo manoscritto composito del sec. IX/X contiene la Vita di Antigone, frammenti di una pretesa Collatio Alexandro et Dindimi e di una falsa lettera di Seneca all'apostolo Pietro, e l'”Enchiridion, seu De fide spe et caritate” di Agostino. Più tardi è stata aggiunta una trascrizione del concordato di Worms del 1122. Scritto ad Einsiedeln e nella Germania meridionale (S. Gallo?).
Online dal: 21.12.2009
Questo manoscritto proveniente da Disentis (sec. IX) contiene le Recognitiones di papa Clemente I nella traduzione latina di Rufino di Aquileia. Mancano i libri IV-VI ed alcuni capitoli.
Online dal: 23.04.2013
La prima parte (pp. 1-178), contenente dei trattati di ascetica, costituiva in origine un unico volume con l'Einsiedeln 199 ed è scritta in minuscola di area retica o alemannica. Il rimanente del codice è redatto in minuscola carolina. La seconda parte (pp. 179-270) è localizzabile in Svizzera o nell'Italia del nord, la terza (pp. 271-314) in Francia. Nel XIV secolo si conservava già ad Einsiedeln, come attestano le numerose maniculae apposte da Enrico di Ligerz.
Online dal: 09.04.2014
Manoscritto composito in due volumi realizzato durante il IX e il X secolo nell'est della Francia o nel sud-ovest della Germania. Include opere di Wandalberto, Boezio, Ausonio, Gregorio, Aratore, Prudenzio, Aldelmo e Bonifacio.
Online dal: 31.07.2009
Da circa venti anni sappiamo che questo antico manoscritto contiene i testi di medicina di due autori, mentre prima entrambi erano stati attribuiti a Galeno. Le due parti contengono: 1. Galeno, Ad Glauconem de medendi methodo Lib. I-III (non nella giusta successione dei testi) e 2. Pelagonio , Ars veterinaria. Di quest'opera mancano l'inizio e la fine del testo.
Online dal: 04.11.2010
Manoscritto di formato quasi quadrato, con ampi margini dove trovano posto rare glosse. Il testo principale trascritto nel codice è il trattato di Claudiano Mamerto, molto diffuso in epoca medievale, De statu animarum. Sicuramente non allestito ad Einsiedeln, proviene forse da Soissons.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto composito contenente vari testi per il calcolo della Pasqua, due calendari databili al 950-975 il primo (4-16) e al sec. IX/X il secondo (29-40) e delle Quaestiones morales databili al sec. XIII.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto contiene una raccolta molto importante di vari testi. Soprattutto rimarchevoli le Inscriptiones Urbis Romae e l'Itinerarium Urbis Romae. Da sottolineare però anche l'Ordo Romanus XXIII per il Venerdì Santo conservato solo in questo manoscritto. Contiene inoltre un estratto dalle Notae di Valerio Probo, i Gesta Salvatoris (Evangelium Nicodemi), Varia Poemata ed un testo della De inventione s. Crucis. Non si hanno notizie sulle circostanze dell'arrivo del manoscritto a Pfäfers e poi ad Einsiedeln (intorno al sec. XIV).
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto è composto di due parti che solo nel sec. XIV sono state rilegate insieme ad Einsiedeln ed annotate da Heinrich von Ligerz. La prima parte (1-137), che contiene tre opere di Prisciano ed una di Rufino, è stata realizzata nei secoli IX/X forse in Svizzera o Germania. La seconda parte (139-318) contiene opere di Isidoro ed è parzialmente palinsesta. E' stata scritta nell'VIII/IX secolo nell'Italia del nord o in Svizzera, probabilmente nello stesso scrittorio che ha prodotto il Cod. Sang. 908.
Online dal: 19.12.2011
Contiene la Historia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea. Sulla base delle caratteristiche della scrittura, e di alcune annotazioni marginali, il manoscritto viene attribuito alla Germania meridionale, forse all'area di Costanza. Sicuramente presente ad Einsiedeln dal XIV secolo, come attestano le numerose annotazioni di Enrico di Ligerz e due suoi disegni nei margini (pp. 133 e 211).
Online dal: 09.04.2014
Questo codice, scritto in minuscola retica, contiene dei capitoli scelti dalla Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea.
Online dal: 23.04.2013
Questo manoscritto contiene dapprima opere di Agostino: 1r-27v Liber de gratia et libero arbitrio, 28r-63r lettere a e di Agostino De praedestinatione e alle cc. 63r-93r il Liber secundus de dono perseverentiae. Segue il Tractatus de gratia et libero arbitrio redatto nel 1127 dall'abate cisterciense Bernardo di Clairvaux. Le cc. 1-80 sono palinseste. L'ornamentazione si limita a goffe iniziali e titoli in rosso all'inizio dei vari libri, maiuscole ritoccate in rosso ed un disegno a penna alla c. 93r. A c. 111r, analogamente al Cod. 138, si legge una tarda nota di possesso, il ductus della scrittura ricorda quello del Cod. 90.
Online dal: 04.10.2011
Si tratta di un testimone della cosiddetta versione di Basilio del commento alla regola di s. Benedetto attribuito a Ildemaro di Corbie (morto intorno all'850). Secondo le ricerche di Hafner il manoscritto è stato realizzato nella seconda metà del sec. IX a Reichenau.
Online dal: 18.12.2014
Prodotto nella regione renana nel sec. IX, questo importante manoscritto contiene il testo dei quattro Vangeli nella versione latina, ed è scritto in minuscola carolina. E' abbellito, tra l'altro, da due grandi iniziali decorate a intrecci e da Canoni di concordanza presentati in arcate decorate con colori vivaci.
Online dal: 23.06.2014
Questo manoscritto, copiato nell'abbazia di Murbach (Francia, Alto Reno) intorno all'830, contiene il commento biblico redatto da Rabano Mauro ai libri di Giuditta, Ester e dei Maccabei. Oltre alla sua antichità, il manoscritto è impreziosito dalla presenza di un calligramma, inserito nel commento al libro di Giuditta, raffigurante l'imperatrice Giuditta, sposa di Luigi il Pio, benedetta dalla mano di Dio.
Online dal: 22.03.2012
"Venerabile" è l'attributo che si impone per designare questo manoscritto. In effetti, si può considerarlo come 'venerabile' a causa della sua antichità, poichè data dell'825 circa. Inoltre l'autore dei principali testi che vi sono trasmessi è Beda Venerabilis Beda il Venerabile (672/674, † 735), che fu monaco nel monastero di Jarrow in Inghilterra. Copiato nell'abbazia benedettina di Massay (France, Cher, nei pressi di Bourges), questo manoscritto contiene varie opere scientifiche di Beda il Venerabile come i cicli pasquali detti cicli di Beda, il De natura rerum, il De temporibus e il De temporum ratione. Sono stati inoltre inseriti diversi altri testi: gli Annales Petaviani e gli annali dell'abbazia di Massay, dei calendari, dei frammenti relativi al computo, delle lettere.
Online dal: 23.06.2014
Questo manoscritto del sec. IX contiene il IV libro della De compendiosa doctrina di Nonio Marcello, un grammatico latino vissuto nel IV sec. d. C. Le correzioni che accompagnano il testo sono attribuite a Lupo di Ferrières. La presenza di un corto testo scritto in note tironiane, e di un catalogo di libri (lista di 21 titoli), ha indotto i primi studiosi a ritenere che questo manoscritto fosse originario di Fleury-sur-Loire, ma gli studi più recenti lo ricollegano al monastero di Fulda in Germania.
Online dal: 22.06.2010
Il frammento dallo scriptorium del monastero di Fulda costituisce, insieme all'Heidelberg, Universitätsbibliothek Pal. lat. 921, per uno dei due manoscritti documentabili dei Getica di Giordane in una minuscola anglosassone (continentale); non si tratta tuttavia di una parte dell'ultimo foglio, mancante dall'inizio del XIX secolo, del Pal. lat. 921. Unitamente a Palermo, Archivio di Stato "Codice Basile" e Roma, Biblioteca Vaticana Ottob. lat. 1346, e insieme al Pal. lat. 920 il resto di foglio appartiene al più antico testimone dei Getica. Potrebbe costituire una parte di un manoscritto di Giordane la cui presenza a Fulda è attestata fino alla metà del XVI secolo.
Online dal: 13.10.2016
Frammento di un evangelistario scritto intorno all'800. Conteneva le pericopi necessarie per tutto l'anno liturgico. Le parti superstiti iniziano con la pericope per la domenica di Settuagesima e lasciano supporre che, oltre alle domeniche e ai giorni dell'anno, erano stati scelti anche i vangeli per ogni mercoledì e venerdì, e nel periodo di quaresima – come nel messale romano – persino per ogni giorno della settimana. Nella parte finale sono raggruppati i vangeli per le messe votive, dei quali però sono rimaste solo quattro pericopi. La scrittura rimanda ad uno scriptorium della Rezia curiense quale luogo di origine.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un esemplare delle omelie sui Vangeli di Gregorio Magno risalente agli anni intorno all'800. Sono conservate due parti: la prima, che comprende parti dei passaggi di testo del capitolo 17 (17.16-17.18), commenta Luca 10, 1-9, cioè i versi che trattano dell'invio dei 72 discepoli. La seconda, con parti dei passaggi del capitolo 18 (18.2-18.3), si riferisce a Giovanni 8.45-59. Questi versi commentano una disputa tra Gesù e «i» giudei così come il grande sacerdote, dove si tratta della testimonianza, rispettivamente della personale testimonianza, di Gesù, la cui parola viene rifiutata.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un cartulario allestito intorno all'800. Si sono conservate le trascrizioni, in parte complete, di sei atti di donazione. Con questi, varie persone conferirono, per lo più per la salvezza della loro anima o di quella di persone vicine, dei terreni alle chiese di S. Ilario a Coira e di S. Carpoforo a Trimmis. La circostanza che entrambe le chiese, S. Ilario a Coira e Carpoforo a Trimmis, siano le destinatarie delle donazioni, rende plausibile l'ipotesi che il frammento costituisca una parte di un cartolario vescovile.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un estratto dal Levitico copiato intorno all'800. Questo comprende i versi 4.27-6.10, che contengono una parte delle leggi sui sacrifici (cap. 4-6). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un estratto dal Levitico con i versi 15.20-18.6 copiato intorno all'800. Contiene le leggi sulla purezza (cap. 15), prescrizioni sugli incontri rituali dei giorni della espiazione (cap. 16), leggi sul consumo di carne e sulle pratiche cultuali connesse (cap. 17) così come le richieste di Dio di osservare questi comandamenti, e le prescrizioni sul matrimonio e sulla castità (cap. 18). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di pergamena (1 foglio) con un estratto da un evangelistario databile intorno all'800. Il testo è scritto in una fine minuscola retica. I titoli sono rubricati e alcune maiuscole scritte in rosso. Vi è conservato un estratto per le domeniche di Settuagesima fino a Quinquagesima e le domeniche e i giorni feriali dalla prima domenica di Settuagesima fino alla prima domenica di passione.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto acefalo, con margini spesso tagliati e scritto da varie mani, databile alla seconda metà- fine del sec. IX. Contiene delle letture sul testo dei vangeli per le feste dalla Natività fino alla Pentecoste e per alcuni santi. Le prime parole del testo del vangelo sono state ampliate in un secondo momento (sec. XII) nel margine esterno. Particolare rilievo viene dato al testo per la festa della natività di S. Michele arcangelo (129v-131v), segnalato da una raffigurazione a penna del santo nel margine (c. 130v) e da un segnalibro nell'angolo inferiore. La carta di guardia anteriore è costituita da uno strumento notarile del 1373 per Isabella di Neuchâtel.
Online dal: 22.03.2012
Codice del IX secolo contenente i Vangeli e proveniente da Saint-Ursanne.
Online dal: 24.03.2006
Questo bifoglio mutilo in minuscola anglosassone e carolingia rappresenta l'unico resto rimastoci del cartolario turingense di Fulda. Questo costituiva a sua volta una parte di un cartulario in otto volumi del monastero di Fulda ordinati per regioni, che furono redatti nel secondo quarto del IX secolo all'epoca di Rabano Mauro. Oltre ad un volume completo che si conserva nello Staatsarchiv di Marburg (K 424), altri testimoni dell'opera completa si conservano sotto forma di frammenti nello Stadtarchiv di Leutkirch im Allgäu e nella Universitätsbibliothek di Tübingen (Mm I 7).
Online dal: 08.10.2015
Il bifoglio contiene un frammento del Versus de Mensibus e serviva da copertina alla Geometria practica di Daniel Schwenter. Il frammento è databile nel secondo quarto del sec. IX.
Online dal: 31.03.2011
Questo frammento della Collectio canonum Dionysio-Hadriana, un bifoglio della fine del sec. IX, serviva da copertina all'inventario dei beni della chiesa di Barzheim (Canton Sciaffusa) del 1636.
Online dal: 31.03.2011
Le carte 1r e 88v, che si presentano molto logore e sporche, fanno supporre che questo manoscritto, in gran parte senza decorazione, prodotto nel sec. IX a Tours e contenente l'Enchiridion di Agostino, sia stato a lungo usato senza legatura. Probabilmente ricevette la sua prima legatura a Sciaffusa nel sec. XII e in quell'occasione la parte finale mancante del testo fu aggiunta su un bifoglio rilegato alla fine (89-90). Questo unico manoscritto di Tours presente nella biblioteca del monastero di Allerheiligen è elencato nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Conserva in gran parte la legatura romanica; unicamente le controguardie e le carte di guardia furono rinnovate nel XIX secolo ed il dorso, come per il Min. 32, ricoperto con pergamena.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene una raccolta sistematica di testi di diritto canonico redatta intorno all'800 a Lione nel quadro della riforma ecclesiastica effettuata in epoca carolingia; la raccolta prende il nome dal suo primo editore, il francese Jean-Luc d'Achéry (XVII sec.). E' scritto in minuscola carolina databile nella prima metà del sec. IX ed è il più antico manoscritto appartenente alla biblioteca dell'Archivio capitolare di Sion, nella quale si trova almeno dal sec. XVI/XVII (nota di possesso a c. 2r).
Online dal: 21.12.2010
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume giunse a Soletta, dapprima nella biblioteca della collegiata di S. Orso e, a seguito della sua secolarizzazione nel 1874, nella Biblioteca cantonale, una delle precedenti istituzioni dell'attuale Zentralbibliothek di Soletta. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto composito VadSlg Ms. 292 comprende tre unità realizzate indipendentemente l'una dall'altra, quindi rilegate insieme a San Gallo intorno al 1460. La prima unità corrisponde a un salterio del IX secolo, non si sa se prodotto a San Gallo. La seconda comprende un innario del XII secolo: una miniatura di dedica rappresenta il copista Eberhard nell'atto di porgere il suo volume a Gallo, mentre papa Gregorio, seduto al pulpito, annota i canti che lo Santo Spirito, sotto le sembianze di una colomba, gli sussurra all'orecchio. La terza sezione comprende un frammento con alcuni prologhi al salterio.
Online dal: 20.05.2009
Evangelario dal formato inconsueto, quasi quadrato, trascritto e corredato di iniziali a piena pagina nell'abbazia di San Gallo verso la fine del IX secolo. Altrettanto inconsueta è la legatura, originariamente rivestita con un brillante broccato di seta rosso, giallo e verde; residui di questo materiale si sono conservati nella parte interna del piatto. Il volume è stato annotato da Eccardo IV nel corso dell'XI secolo; di sua mano sono anche i versi che compaiono alla fine.
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto composito poco appariscente, risultante dall'aggregazione di sei opere di origine e contenuto diversi, realizzata sotto gli auspici del bibliotecario di San Gallo intorno al 1460. Le singole parti, indipendenti l'una dall'altra, risalgono al IX o al X secolo. Alcune mancano dell'inizio, della fine o di entrambi. Ciò nonostante, il codice ha suscitato interesse da subito per i testi che alcune sue sezioni trasmettono. È l'unico testimone alto-medievale della cronaca dei Longobardi di Andrea di Bergamo e della «Vita» del santo irlandese Findan . L'“Admonitio ad filium“ del Padre della Chiesa greco Basilio e la „Visio Pauli“, una visione ultraterrena del primo cristianesimo, sono tra i più antichi testimoni nella trasmissione dei testi.
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto composito contenente una versione contemporanea del Versus de bello Fontanetico, un poema sulla battaglia di Fontenoy-en-Puisaye del 25 giugno 841.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composito a carattere agiografico contenente le vite di s. Colombano, Eustachio, Gallo, Otmar, Nicola di Mira, Agostino, Meinrado, Walpurga, Sigismondo, Alessio e Apro, così come il commento di Remigio di Auxerre al vangelo di Matteo.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto di Pfäfers con le Vitas patrum o Adhortationes sanctorum patrum ad profectum perfectionis monachorum risale alla prima metà del sec. IX. Contiene insegnamenti dei Padri della Chiesa che nel medieoveo godettero di enorme successo ed esercitarono grande influsso sulla agiografia. Il testo è stato scritto da un solo copista e presenta rubriche ed iniziali riempite in rosso e giallo. Sulla controguardia anteriore e su quella posteriore si trovano i frammenti di un Omeliario
Online dal: 21.12.2009
Contiene, unitamente al Cod. Sang. 722, una importante, incompleta, copia della Lex Romana Curiensis che si basa sulla Lex Romana Visigothorum. Si tratta di un lavoro letterario privato che si colloca nella tradizione gallo-franca della „Breviarliteratur“. Quale copista si firma alla fine del testo il subdiacono retico Orsicinus.
Online dal: 19.12.2011
Il Liber viventium Fabariensis è certamente la più importante opera rimasta della miniatura retica. Il codice venne in origine trascritto come un evangelistario e riccamente decorato con iniziali, arcate dei canoni e raffigurazioni a piena pagina dei simboli dei quattro evangelisti. Fin dall'830 negli spazi liberi delle arcate dei canoni vennero aggiunte liste delle comunità monastiche affratellate così come i nomi di benefattori sia vivi che morti del monastero. Oltre al suo ruolo di evangelistario, di libro per le commemorazioni e libro delle confraternite, il Liber viventium servì più tardi anche come cartolario ed elenco del tesoro del monastero di Pfäfers. A causa del valore giuridico che il Liber viventium ancora oggi riveste, il volume si trova in possesso del patrimonio archivistico del monastero di Pfäfers.
Online dal: 02.06.2010
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Sapienza, Siracide, Libri dei Re). Volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene, in una versione poco accurata, il libro veterotestamentario di Tobia; scritto verso la fine del sec. IX nell'abbazia di S. Gallo e più tardi probabilmente utilizzato nell'insegnamento scolastico.
Online dal: 21.12.2009
Contiene i libri biblici Tobia (pp. 2–73), Giuditta (pp. 74–164), Ester (p. 165–247), Canticum Canticorum (pp. 248–261), scritti da varie mani, che mostrano in parte influenze insulari. Nelle pp. 264–318 si trova un glossario biblico difettoso all'inizio, ordinato secondo i libri della bibbia (dalla Genesi al Libro del Siracide). Tra le spiegazioni dei termini, prevalentemente in latino, si trovano anche 178 glosse in antico tedesco. In alcune pagine (pp. 101–104) vi sono delle parti mancanti su cui sono stati incollati dei frammenti in corsiva merovingica (grafia a-b di Corbie) che appartengono al Cod. Sang. 214.
Online dal: 25.06.2015
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento databili al primo terzo del IX secolo, contenenti una glossa autografa di Notkero Balbulo ( † 912).
Online dal: 14.09.2005
Salterio realizzato nella seconda metà del IX secolo, probabilmente nella Francia settentrionale. Seguono, dopo i Salmi, copiosamente annotati nei secoli successivi (per lo più nel XIV e XV secolo), il Cantico dei cantici e un frammento di una litania per i Santi non composta a San Gallo. La magnifica maiuscola iniziale miniata del primo Salmo (“Beatus vir”) a p. 1 è fortemente influenzata dai modelli irlandesi.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto di San Gallo del IX secolo contenente una trascrizione del Vangelo di Matteo e dell'inizio del Vangelo di Marco. Nella seconda parte si trova una copia dei salmi 101-150 in latino e greco, il Cantico dei Cantici e altre orazioni (Magnificat, Te Deum, Padre Nostro), come pure una litanita di tutti i santi di San Gallo, trascritta, tra l'880 e il 900, nell'abbazia di San Gallo senza dubbio a partire da un esemplare proveniente da Costantinopoli.
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene una trascrizione del "Salterio ebraico". Volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.06.2006
Il salterio di Wolfcoz, uno dei primi esempi di iniziali miniate di altissimo pregio provenienti da San Gallo.
Online dal: 31.12.2005
Il Salterio aureo (Psalterium aureum) di San Gallo, scritto e decorato con 17 miniature o nell'Impero Franco occidentale (Soissons?) o nell'abbazia di San Gallo ma con l'intervento di copisti e miniatori provenienti dalla Francia occidentale.
Online dal: 12.06.2006
Il Salterio di Folchart, capolavoro della miniatura carolingia.
Online dal: 14.09.2005
Salterio glossato della metà del IX secolo proveniente dall'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz, monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto composito di tre parti: 1) Cantico dei Cantici con ai lati un commento erudito, databile al sec. XII/XIII, probabilmente scritto nell'abbazia di S. Gallo, 2) la lettera di Prospero di Aquitania a Rufino su «De gratia et libero arbitrio», l'opera «Pro Augustino responsiones ad capitula obiectionum Gallorum calumniantium» di Prospero di Aquitania, l'opera di Agostino «Responsiones ad Dulcitium de octo quaestionibus ab eo missis» e lo scritto pseudo-agostiniano «Hypomnosticon contra Pelagianos» (come nel ms. Colonia, Dombibliothek, Codex 79), del sec. IX, 3) la versione incompleta dell'opera di Agostino «Enchiridion de fide, spe et caritate» (compendio sulla fede, la speranza e l'amore) anche del sec. IX.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto di San Gallo databile all'incirca all'800, con le trascrizioni di tre libri dell'Antico Testamento (Libro dei Proverbi, Libro del Predicatore, Cantico dei Cantici). Sul primo foglio, come schizzo a penna, si trova il verso satirico di San Gallo, celebre per i germanisti: Liubene ersazta sine gruz unde kab sina tohter zu...
Online dal: 23.12.2008
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz (820-840 circa), monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz (820-840 circa), monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Trascrizioni dei libri dell'Antico Testamento (Isaia, Osea, Zaccaria e Daniele) risalenti al tempo dell'abate Grimaldo (841-872), con glosse di commento ai margini di destra e sinistra del testo biblico.
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Isaia e Geremia). È un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.12.2006
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz, monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei dodici Profeti minori, trascritto nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Ai fogli 1 e 2 si trovano dei frammenti residui di una versione greca del Vangelo di Marco.
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene libri del Vecchio Testamento (Ezechiele, Daniele e i Profeti minori); è un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel". Vi è inserita un'imprecazione del possessore contro chi si rende colpevole di furto.
Online dal: 12.12.2006
Contiene il testo dei due libri dei Maccabei, scritto nel sec. IX nel monatero di S. Gallo. La fine del secondo libro dei Maccabei manca.
Online dal: 21.12.2009
Codex Delta: evangeliario in greco con traduzione interlineare in latino, trascritto da un monaco irlandese, probabilmente nel monastero di Bobbio (a settentrione di Genova) intorno all'anno 850. È tra i testimoni più importanti per la storia della trasmissione del testo biblico in greco antico. Le sue maiuscole iniziali, dettagliatamente e vivacemente colorate, lo rendono importante anche per lo studio della decorazione dei codici. Contiene, al foglio 129, il catalogo di un ciclo illustrativo dei Vangeli in greco, con 42 titoli. Conserva inoltre, seppure in forma frammentaria, l'unico esemplare conosciuto del Carmen de Evangelio dello Pseudo-Ilario. La Biblioteca Universitaria di Basilea e la Sächsischen Landesbibiliothek di Dresda possiedono due codici (il Salterio greco-latino - A VII 3 - e le Epistole paoline in greco e latino) imparentati al Codice Delta.
Online dal: 09.12.2008
Evangeliario dall'abbazia di S. Gallo, scritto nella seconda metà del sec. IX da vari copisti in minuscola carolingia. Accanto ai testi dei Vangeli poche glosse in latino e antico tedesco; sull'ultima pagina prove di penna.
Online dal: 21.12.2009
Evangeliario commentato, contenente i quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. È il più antico evangeliario esistente dello scrittorio di San Gallo.
Online dal: 12.06.2006
Evangeliario latino preceduto da prologhi, argomenti e tavole dei canoni, scritto nella prima metà del sec. IX nei dintorni di Lione. Nel codice vennero trovati frammenti dell'Editto di Rotari (Cod. Sang. 730), staccati nel XX sec.
Online dal: 15.04.2010
L'«Evangelium longum», capolavoro confezionato dai monaci sangallesi Sintram (per la trascrizione) e Tuotilo (per la legatura).
Online dal: 31.12.2005
L'evangeliario di Gundis, uno dei più splendidi manoscritti liturgici del monastero di San Gallo, contenente un monumentale monogramma "Maria".
Online dal: 31.12.2005
Il codice "Tatiano", in latino e alto-tedesco antico. Comprende la vita di Gesù come testo continuo, alla cui compilazione concorrono i vangeli di Matteo, Marco, Luca, nonché gli Atti degli Apostoli. È il testo più ampio del periodo antico alto-tedesco. Tradotto nel monastero di Fulda su ordine dell'abbazia di San Gallo, è lo scritto fondante della grammatica dell'alto-tedesco antico.
Online dal: 12.06.2006
Contiene le Lettere dell'Apostolo Paolo, gli Atti degli Apostoli, le Lettere cattoliche (3 Lettere di Giovanni, 2 Lettere di Pietro, la Lettera di Giacomo, la Lettera di Giuda) e l'Apocalisse; scritto intorno alla fine del sec. IX o all'inizio del sec. X probabilmente nell'abbazia di S. Gallo. Sui due contropiatti sono visibili a rovescio le tracce, speculari, lasciate da frammenti del Virgilio Sangallese (Cod. Sang. 1394) e della Vulgata dei Vangeli (Cod. Sang. 1395).
Online dal: 21.12.2009
Copia delle Lettere paoline, con una miniatura dell'apostolo Paolo raffigurato mentre predica dinanzi a una gran quantità di Ebrei e pagani. Contiene inoltre copie del «De dialectica» e del «De rhetorica» di Alcuino e del «Peri hermeneias» di Apuleio di Madaura (?), trascritte nel monastero di San Gallo nella seconda metà del secolo IX, con emendamenti aggiunti nel secolo XI.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene libri del Vecchio Testamento (Giobbe, Tobia, Giuditta, Ester e il prologo del libro di Esdra) e le Lettere paoline. È un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.12.2006
Copia delle Epistole di s. Paolo, degli Atti degli Apostoli, delle Lettere cattoliche (3 Lettere di Giovanni, 2 Lettere di Pietro, la Lettera di Giacomo, la Lettera di Giuda) e dell'Apocalisse, scritta e decorata con alcune iniziali nell'abbazia di S. Gallo intorno alla metà del sec. IX.
Online dal: 21.12.2009
Commento dello Pseudo-Girolamo alle Lettere di Paolo. Manoscritto dell'abbazia di San Gallo, importante da un punto di vista storico-testuale, trascritto nel IX secolo. Ai fogli 231-260 è tramandato il più antico commento conservato della Lettera agli Ebrei, composto nel VII secolo da un teologo irlandese della cerchia di Pelagio.
Online dal: 23.12.2008
La più antica pandetta completa esistente di Alcuino, proveniente dal monastero di S. Martino a Tours.
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene libri del Vecchio Testamento (Genesi, Esodo, Levitico, il libro dei Numeri, Deuteronomio, Giosuè, il libro dei Giudici e di Rut). Primo volume della cosiddetta "Grosse Hartmut-Bibel" (La grande Bibbia di Hartmut).
Online dal: 12.12.2006