Lettera d'amore in lingua alto-tedesca media. Giunto nella Burgerbibliothek di Berna dal lascito del Dr. Friedrich Emil Welti.
Online dal: 14.06.2018
Resti di un manoscritto di Willehalm di Wolfram von Eschenbach. Staccato nell'agosto 1928 da Hans Bloesch dal codice Mss.h.h.XIV.144.
Online dal: 14.06.2018
I tre atti notarili provengono dalla precedente legatura del Cod. 120 (oggi 120-1 e 120-2), dalla quale sono stati tolti al momento del restauro; si tratta di due atti del tribunale imperiale dei conti von Sulz a Rottweil (nr. 1 e 3) e del frammento di un atto di acquisto rilasciato a Strasburgo.
Online dal: 22.03.2018
Resti di un manoscritto con l'Arabele di Ulrich von dem Türlin, che costituisce l'antefatto del Willehalm di Wolfram von Eschenbach. Acquistato nel 1937 dalla Burgerbibliothek dall'antiquario viennese Hans Peter Kraus.
Online dal: 14.06.2018
Österreichische Chronik der 95 Herrschaften copiata da Clemens Specker nel monastero di Königsfelden intorno al 1479. Di seguito una canzone sulla guerra d'Argovia, testi sul re Federico III, la storia di Konrad Pfettisheim di Pietro di Hagenbach, una canzone su Carlo il Temerario, gli Annali svizzeri di Clemens Specker e le xilografie incollate dei Nove Prodi. Riccamente illustrata con miniature e immagini con stemmi. Una copia del Cod. A 45 risalente al 1597 si trova in BBB Mss.h.h.VI.74. Dopo la soppressione del monastero, il codice passò nel 1528 in mano private bernesi, per giungere nel XVII-XVIII secolo nella Stadtbibliothek della città.
Online dal: 14.06.2018
Il cosiddetto «Berner Parzival» costituisce l'ultimo testimone manoscritto datato del poema cavalleresco sul Sacro Graal redatto tra il 1200 e il 1210 da Wolfram von Eschenbach, e per giunta corredato di illustrazioni. Il manoscritto venne probabilmente commissionato nel 1467 dal commerciante bernese Jörg Friburger al copista Johann Stemhein di Costanza. Questi modernizzò dal punto di vista stilistico e redazionale il testo del suo modello adattandolo ai gusti di un pubblico cittadino tardomedievale. Inoltre fornì delle indicazioni per le illustrazioni, che poco più tardi un pittore seguì, realizzando 20 disegni a penna colorati. Le successive vicende che coinvolsero il manoscritto, che oggi conta 180 fogli, rimangono sconosciute; tuttavia nei primi anni del XIX secolo dovette giungere nella biblioteca di Berna, nel cui possesso è attestato al più tardi dal 1816.
Online dal: 26.09.2017
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il primo volume contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino all'anno 1421, basata sulla antica Cronaca di Konrad Justinger, nella versione di Benedicht Tschachtlan. In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il secondo volume contiene gli avvenimenti degli anni dal 1421 al 1466 e si basa in molte parti sulla revisione di Benedicht Tschachtlan dell'opera di Fründ. In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il terzo, e dal punto di vista artistico, più ricco volume, contiene la descrizione dello Schilling stesso delle guerre borgognone, unitamente agli avvenimenti precedenti fino all'anno 1480. Il volume è in stretta relazione con la Grosse Burgunderchronik oggi conservata nella Zentralbibliothek di Zurigo (Ms. A 5). In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Spiezer Chronik del cronista Diebold Schilling, così denominata dal luogo dove venne a lungo conservata, è conosciuta, quale opera commissionata da Rudolf von Erlach, anche con il nome di Privater Schilling. Contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino agli avvenimenti della metà del sec. XV ed è, al contario della Cronaca ufficiale (Amtliche Chronik) in tre volumi di Schilling (Bern, Burgerbibliothek Mss.h.h.I.1-3), rimasta incompiuta (non sono contenute le guerre di Borgogna).
Online dal: 20.12.2012
Messale ad uso della diocesi di Costanza scritto dal prebendario di Beromünster Johannes Dörflinger nel 1474-1475 per la chiesa di Hochdorf (Lucerna). Il volume è stato commissionato per la nuova cappellania di S. Pietro e Paolo forse dal suo fondatore, il plebano e decano Johannes Teller. Contiene raffinate iniziali filigranate all'inizio delle varie sezioni liturgiche ed una miniatura a piena pagina con la Crocifissione (106v) che introduce il Te igitur. Su alcune pagine che erano rimaste bianche sono stati trascritti i principali documenti riguardanti l'erezione della prebenda di S. Pietro e Paolo a Hochdorf (78r-82v).
Online dal: 23.09.2014
Manoscritto composito a carattere catechetico-ascetico, su carta, in quarto. Tre fascicoli di diversa consistenza. Il più antico, della seconda metà del sec., XIV è di mano di Albert von Münnerstadt, conventuale della commenda dell'ordine teutonico di Hitzkirch, e contiene le Moralitates super evangelium sancti Lucae. A questo vennero aggiunti e rilegati insieme, forse a Beromünster nella seconda metà del sec. XV, due Compendia moralia di scienze naturali (estratti dall'enciclopedia di Tommaso di Cantimpré) e trattati catechetici di Heinrich von Langenstein, Johannes Gerson e Bonaventura. Manoscritto utilizzato da un erudito in un contesto di cura d'anime (mano imprecisa con innumerevoli abbreviature soprattutto nel terzo fascicolo).
Online dal: 23.09.2014
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541), l'ultima delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il secondo di tre volumi della cronaca, contiene principalmente la narrazione della Vecchia guerra di Zurigo ed è illustrata da 130 disegni a penna colorati. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell'Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Il CB 30 riunisce, in una legatura tedesca databile al 1569, due manoscritti latini del sud della Germania. Il primo, costituito da un centinaio di fogli, è databile al XII-XIII secolo. Si apre con un calendario provvisto di numerosi disegni dei segni zodiacali e di disegni a piena pagina; termina con delle orazioni e dei canti liturgici. Gli ultimi trenta fogli, copiati nel XIV secolo in una scrittura gotica accurata, contengono una serie di preghiere latine.
Online dal: 20.12.2007
Scritto su due colonne in bastarda, con iniziali filigranate del primo quarto del XV secolo (Wetzel), preceduto tavole astrologiche aggiunte ancora nel XV secolo (Wetzel) sulle due carte di guardia anteriori (f. 1r). Il testo del salterio, nel dialetto della regione Rheinfranken (Hessen?) è strettamente imparentato con il salterio Göttingen, Niedersächsische Staats- und Universitätsbibliothek, Cod. Ms. theol. 214 dell'inizio del XV secolo. Wetzel presuppone che vi sia almeno un modello comune. Con ciò questa traduzione appartiene allo Schöndorfs 9. Gruppe, Untergruppe c) costituito intorno al München, Bayerische Staatsbibliothek, Cgm 182 rispettivamente al salterio Walters 18.
Online dal: 17.12.2015
In questo manoscritto cartaceo sono ricopiate nella prima parte (4r-121r) una serie di alleanze stipulate dai confederati, e nella seconda (130r-290r) alleanze e trattati di comborghesia stipulati dalla città di Berna. Nell'ultima sezione (300v-336r) sono state aggiunte, in un secondo tempo e da un altro copista, i testi delle alleanze stipulate nei secoli XVI e XVII dai Confederati, o da singoli cantoni, con Venezia, la Savoia e la Francia. Sia per il tipo di carta che per la scrittura, il codice sembra essere stato allestito intorno al 1616 a Berna o in un territorio sottoposto all'autorità bernese. All'interno della coperta anteriore reca ancora l'ex-libris Baggrave Library, forse la biblioteca della casa di campagna a Baggrave Hall (Leicestershire), sede della famiglia Burnaby, di cui fece parte John Burnaby (1701-74), ambasciatore inglese a Berna (1743-49). Nel 1970 fu acquistato da Martin Bodmer.
Online dal: 10.10.2019
Il CB 59 riunisce con una rilegatura contemporanea tre manoscritti copiati indipendentemente. Caratterizzati tutti e tre dall'uso del dialetto alemannico, e realizzati alla fine del sec. XV, offorno una scelta di sermoni scritti da Maestro Eckhart o nell'ambiente del maestro di mistica renano. La prima parte potrebbe essere stata realizzata in un atelier di Costanza o di Ravensburg ed è appartenuta alla certosa di Buxheim. Si fanno notare i fili cuciti nei fogli di carta che fungono da segnalibro.
Online dal: 21.12.2009
Il Gregorius di Hartmann von Aue è contornato, nel CB 62, manoscritto cartaceo della seconda metà del XIV secolo, da poemi di devozione, dal Marienleich di Frauenlob e dal Rossarzneibuch del Maestro Albrant.
Online dal: 20.12.2007
All'inizio del XVII secolo venne pubblicato un libro di magia nera, attribuito al mitico Faust, conosciuto sotto il nome di Höllenzwang. La biblioteca di Weimar possedeva un manoscritto di quest'opera, noto a Goethe. Nel 1949 Martin Bodmer poté acquistare un manoscritto di questo tipo. Questo documento, difficilmente databile, è scritto con dei segni cabalistici che si ritenga, per quanto si deduce dalla glossa scritta in tedesco, contengano una serie di formule magiche ad uso degli esorcisti, per evocare, segnatamente, i setti spiriti del male.
Online dal: 17.12.2015
Riunendo più di duecento testi allestiti tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, il «Codex di Kalocsa» è una straordinaria testimonianza della poesia medievale tedesca. Questo manoscritto, affine ad un volume conservato all'Universitätsbibliothek di Heidelberg (Cod. Pal. Germ. 341), che ricopia parzialmente, ci trasmette, in circa 330 fogli di pergamena copiati da una sola mano, delle opere di Walther von der Vogelweide, Konrad von Würzburg, Hartmann von Aue, Reinmar von Zweter o ancora dello Stricker o della tradizione del Roman de Renart. Tramanda pure una quantità di testi anonimi.
Online dal: 20.12.2007
Il CB 83, trascritto su pergamena alla fine del XIV secolo, è uno dei sette manoscritti completi conservati dell'Eneide di Heinrich von Veldeke. Adattamento tedesco del Roman d'Eneas francese, questo testo è considerato come il primo romanzo cortese della lingua tedesca.
Online dal: 31.07.2007
Trascritto da due copisti nel 1468 nel sud del Tirolo, il CB 91 riunisce sotto una legatura contemporanea, l'opera didattica di Hugo von Trimberg, Der Renner, e la compilazione del Romanzo di Alessandro di Hans Hartlieb. Si distingue per i suoi 91 disegni a penna, eseguiti secondo le istruzioni per l'illustratore, riportate in basso alla pagina.
Online dal: 20.12.2007
Tràdito all'incirca da una quarantina di manoscritti, il Nibelungenlied ha conosciuto durante il Medioevo un successo duraturo, come testimonia il CB 117 (“manoscritto di Maihingen”), trascritto nel XV secolo da tre scribi. Vi compaiono brevi compendi delle prime cinque avventure; sono invece assenti un centinaio di strofe supplementari. Completa il volume il Lamento (Die Klage), che fa seguito alla brusca fine del Canto e narra la sepoltura dei morti, l'incoronazione di Gunther e del figlio di Brunilde.
Online dal: 25.03.2009
Il manoscritto contiene la trascrizione di una serie di documenti che si riferiscono direttamente o indirettamente al baliaggio di Neuamt nel Canton Zurigo. È composto di tre distinte parti – una in pergamena (cc. 1-27) e due in carta (cc. 28-39 e 40-47) – che probabilmente vennero rilegate insieme nel 1548, come risulta dalla data impressa sulla coperta anteriore. I testi raccolti risalgono ad un arco di tempo che va dal 1538 alle aggiunte del 1604, tranne un documento del 1461 (36r-38v).
Online dal: 04.10.2018
Sontuosa raccolta di vite di santi latini trascritta nel XII secolo in Germania, forse nell'abbazia di Weissenau, il CB 127 è decorato con numerose iniziali ornate e istoriate, tra le quali figura anche la notevole rappresentazione del «Frate Ruffilus» (f° 244r).
Online dal: 20.05.2009
La gran parte del codice contiene opere di Marquart von Stadtkyll – la Chirurgie (5r-50r) e Von den Zeichen des Todes (50v-58v) – o a lui attribuite (59r-109r ricette varie per cerotti, pomate, polveri, bagni ecc.). Nel resto del codice (1v-4v, 109r-139r) sono state trascritte, tra il XV e il XVI secolo da vari copisti, 150 ricette mediche varie. Il tipo di scrittura ed il dialetto utilizzato rimandano ad una origine nella Germania sudoccidentale. Nel XIX sec. il manoscritto era in possesso di una famiglia Hegwein di Herrnsheim (nella Bassa Franconia) i cui membri vi hanno apposto i loro nomi e varie date. Nel 1969 è stato acquistato da Martin Bodmer presso la William H. Schab Gallery di New York.
Online dal: 13.06.2019
Lo Schwabenspiegel (Specchio svevo) contiene una raccolta di leggi nazionali e feudali in uso nel tardo medieovo nella Germania meridionale ma diffuso anche in Boemia e nella Svizzera fino al confine linguistico franco-tedesco. Il manoscritto è stato redatto nella seconda metà del XIII sec. ed appartiene ai più antichi testimoni di questo testo, di cui si sono conservati ca. 350 manoscritti.
Online dal: 18.12.2014
Terminato nel novembre 1402 dal copista Johannes Man de Creussen (cf. f° 187), il CB 151 è uno dei più antichi manoscritti dell'Alexander di Seifrit. Una mano del XV secolo ha aggiunto sull'ultimo foglio, in latino, un rimedio contro la peste.
Online dal: 25.03.2009
Manoscritto composto nella metà del XIV secolo nel sud-est della Germania, il CB 155 contiene 68 testi dello Stricker seguiti dalla parabola di Barlaam e Josaphat di Rudolf von Ems.
Online dal: 20.12.2007
Il racconto in versi Willehalm di Wolfram von Eschenbach – uno dei più importanti scrittori del medioevo tedesco – è un romanzo storico-leggendario su modello delle canzoni di gesta francesi. Narra le vicende dell'amore tra Willehalm, conte di Tolosa, e Arabel, figlia di un re musulmano, e rispecchia la storia del conflitto tra le due culture medievali. Dagli anni '60 del XIII secolo lo si trova unito in un unico ciclo con l'Arabel di Ulrich von dem Türlin, che ne racconta l'antefatto, e il Rennewart, che ne rappresenta la continuazione. Si conserva in poco più di una decina di codici completi e in numerosi frammenti.
Online dal: 18.06.2020
In occasione dell'inizio del suo incarico di insegnamento di varie settimane presso la Reichs-Universität di Leida, il 5 maggio 1920 Albert Einstein tenne una lezione dal titolo “Aether und Relativitätstheorie”. Lo scritto, di proprio pugno, contiene molte correzioni e cancellazioni. Questa lezione venne pubblicata ancora nello stesso anno. Einstein tornò più volte in seguito a riflettere sui concetti esposti in questa lezione.
Online dal: 17.12.2015
Il 25 ottobre ed il 15 dicembre del 1820 Jacob Grimm spediva questo manoscritto a Clemens Brentano. Si tratta della più antica versione manoscritta delle Kinder- und Hausmärchen, poiché i fratelli Grimm avevano coerentemente distrutto gli scritti preparatorii per le loro edizioni di favole, probabilmente per impedire un confronto tra le versioni manoscritte e la successiva versione a stampa, molto ritoccata e ridotta in veste letteraria (prima edizione 1812). Secondo l'analisi di Heinz Rölleke (Rölleke Heinz (Hg.), Die älteste Märchensammlung der Brüder Grimm. Synopse der handschriftlichen Urfassung von 1810 und der Erstdrucke von 1812, Cologny-Genève 1975) 25 favole furono scritte da Jacob Grimm, 14 da Wilhelm Grimm (in parte con aggiunte da parte del fratello) ed altre sette sono da attribuire ad quattro altri autori. Martin Bodmer ha acquisito questo manoscritto nel 1953 da Mary A. Benjamin a New York.
Online dal: 17.12.2015
Friedrich Hölderlin (1770-1843) apposa, au terme de ce poème autographe en deux strophes de quatre vers, intitulé Der Frühling, la signature “Mit Unterthänigkeit Scardanelli” ainsi que la date du 20 janvier 1756. Hölderlin, malade psychiquement depuis env. 1802, signait ses oeuvres avec des noms fantaisistes, parmi lesquels Scardanelli, et y ajoutait des dates inventées. Dans ce poème, la date fut corrigée par une autre main en 1843, attestant ainsi qu'il fut écrit peu avant la mort d'Hölderlin.
Online dal: 17.12.2015
Friedrich Hölderlin (1770-1843) appose al termine di questo racconto autografo in tre strofe da quattro versi dal titolo Der Herbst la data 15 novembre 1759. Hölderlin, che dal 1802 ca. era malato di mente, firmò le sue opere in parte con dei nomi di fantasia e vi appose delle date fantasiose. All'inizio del foglio si legge, di altra mano, " Autographie v Hölderlin " e la rettifica " Tübingen d 12 Juli 1842".
Online dal: 17.12.2015
Friedrich Hölderlin (1770-1843) appose al termine di questo racconto autografo in due strofe con quattro versi dal titolo Der Winter la firma “Mit Unterthänigkeit Scardanelli” e la data 24 aprile 1849. Hölderlin, che dal 1802 ca. era malato di mente, firmò le sue opere in parte con dei nomi di fantasia, tra i quali quello di Scardanelli e vi appose delle date fantasiose. In questa poesia la data venne corretta da un'altra mano in 7 novembre 1842.
Online dal: 17.12.2015
Questo registro di 275 fogli contiene gli stemmi dei canonici della diocesi di Basilea dall'elezione del vescovo Christophe d'Utenheim nel 1502 a quella dell'ultimo principe vescovo François-Xavier de Neveu, nel 1794. Per tre secoli, dei pittori hanno disegnato 2'300 stemmi a colori su pagine di pergamena. Già nel 1682 apparvero alberi genealogici completi, che provano che i dignitari ecclesiastici beneficiavano dei sedicesimi di quarti di nobiltà richiesti.
Online dal: 08.10.2020
Contiene il commento ai primi 70 salmi di Adelpertus e, nella parte finale, una scelta di detti dei padri della chiesa. Scritto intorno alla fine del sec. VIIl probabilmente nell'Italia del nord, in minuscola precarolingia. Due fogli mancanti alla fine si conservano nella raccolta di frammenti Einsiedeln 370, IV, Bl. 18-19.
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto composito scritto nei secc. IX/X e XIV forse ad Einsiedeln o nella Germania sudoccidentale. Contiene tra gli altri delle glosse ai vangeli, gli Annales Heremi dalla nascita di Cristo fino all'anno 940, vari trattati di astronomia tra i quali la Sphaera di Giovanni da Sacrobosco, e il Computus di Helpericus di Auxerre.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composto di tre parti databili la prima al X e le altre due al XII sec. La prima parte (1-222) contiene delle glosse da Prisciano, la seconda (223-310) una raccolta di trattati di medicina compilata da Costantino l'Africano, la terza parte (311-357) il Liber Tegni del medico tardoantico Galeno.
Online dal: 19.12.2011
Contiene tra gli altri il De viris illustribus di Gerolamo, il De viris illustribus di Gennadio, il Deflorata di Isidoro di Siviglia e da ultimo un Tractatus de VII sacramentis aggiunto nel XII/XIII secolo. Presente nella biblioteca di Einsiedeln probabilmente già dal sec. XIV, come attestano il tipo di legatura e la presenza dell'ex-libris a p. 1.
Online dal: 09.04.2014
Questo manoscritto del X secolo di Reichenau contiene epigrammi di Prospero di Aquitania come pure l'opera "De consolatione philosophiae" di Boezio.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo contenente lettere di papa Gregorio il Grande come pure commentari a Boezio. Il testo contiene, oltre alle glosse latine, anche numerose glosse, in scrittura cifrata, in antico alto tedesco. Il manoscritto fu realizzato durante la seconda metà del X secolo a Einsiedeln.
Online dal: 31.07.2009
Contiene tra gli altri gli atti di vari concilii (pp. 1-41) e la Collectio vetus gallica (pp. 41-166), la raccolta di canoni della Gallia in epoca franca. Nella prima parte vi sono delle glosse in antico tedesco databili al sec. X. Il codice era a Costanza nel XVII secolo come si deduce dalla presenza all'interno della coperta anteriore dell'ex-libris del vescovo Johann Jakob Mirgel (1598-1644), per poi giungere subito dopo ad Einsideln (ex-libris del XVII sec. a p. 1).
Online dal: 09.04.2014
Raccolta di testi omiletici e di teologia pastorale datati agli anni [14]52, [14]54 e [14]55, giunta ad Einsiedeln dalla regione del lago di Costanza. Le opere principali sono: Nicolao di Dinkelsbühl Sermones de sanctis, De tribus partibus poenitentiae, De indulgentiis, De oratione Dominica, una raccolta degli scritti in latino di Marco di Lindau OFM e di Giordano di Quedlinburg OESA i Sermones super commune sanctorum ed Sermones ad personas religiosas.
Online dal: 21.12.2010
Contiene il trattato mistico in tedesco La luce fluente della divinità ("Das fliessende Licht der Gottheit") di Matilde di Magdeburgo e altri scritti mistici (tra gli autori Maestro Eckhart). Su richiesta di Margherita zum Goldenen Ring, e insieme al Cod. 278(1040), il codice venne regalato da Heinrich Rumersheim (Basilea) ai quattro monasteri femminili in der Au presso Einsiedeln.
Online dal: 26.04.2007
Trattati mistici in tedesco: Rodolfo di Biberach, Maestro Eckhart, Giovanni di Sterngasse, Alberto Magno, ecc. Su richiesta si Margherita zum Goldenen Ring e insieme al Cod. 277(1014), il codice venne regalato da Heinrich Rumersheim (Basilea) ai quattro monasteri femminili in der Au presso Einsiedeln
Online dal: 26.04.2007
Manoscritto composito in due volumi realizzato durante il IX e il X secolo nell'est della Francia o nel sud-ovest della Germania. Include opere di Wandalberto, Boezio, Ausonio, Gregorio, Aratore, Prudenzio, Aldelmo e Bonifacio.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito databile dalla seconda metà del sec. X contenente una raccolta di testi tra i quali gli Annales Einsidlenses, il De grammatica di Prisciano, il frammento di un testo riguardante il gioco degli scacchi ed un calendario utilizzato per annotazioni obituarie fino al XVI secolo.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto composito contenente vari testi per il calcolo della Pasqua, due calendari databili al 950-975 il primo (4-16) e al sec. IX/X il secondo (29-40) e delle Quaestiones morales databili al sec. XIII.
Online dal: 19.12.2011
Il "De consolatione philosophiae" di Boezio e la vita di san Wolfgango composta da Otloh di S. Emmeram compongono questo codice in due parti. Una parte fu realizzata a Einsiedeln, la seconda probabilmente a Strasburgo.
Online dal: 31.07.2009
Questo codice di Einsiedeln contiene la lettera di Alessandro a Aristotele, la vita di Carlo Magno di Einhardo ed un resoconto di Eberwino sulla vita dell'eremita Simeone di Trier. Questo manoscritto, realizzato durante il primo terzo del X secolo e la seconda metà dell'XI secolo, può essere stato allestito a San Gallo ma anche nell'ovest o nel sud della Germania.
Online dal: 31.07.2009
Salterio in tedesco. I salmi sono preceduti da rubriche che definiscono quando questi vadano recitati. Contiene inoltre dei cantici, il Te deum e le litanie dei santi. I nomi contenuti nelle litanie rimanderebbero ad un'origine del manoscritto in ambito benedettino. Il codice è stato vergato da Othmar Ortwin nel 1421. Venne acquisito nel 1839 da p. Gallus Morell, monaco e bibliotecario ad Einsiedeln, dal monastero cistercense di Wurmsbach, sul lago di Zurigo.
Online dal: 17.03.2016
Christus und die Minnende Seele (“Cristo e l'anima cortese"); Enrico Suso, Vita e opere. Proprietà dei coniugi Ehlinger-von Kappel (Costanza), il codice giunse poi al convento dominicano di San Pietro a Costanza, quindi probabilmente all'abbazia di Rheinau; dopo la soppressione di quest'ultima giunse in deposito ad Einsiedeln.
Online dal: 26.04.2007
Questo manoscritto, analogamente al Cod. 34 , contiene 150 sermoni dell'abate cistercense Bernardo di Clairvaux (1090-1153). Il modulo della scrittura, ad inchiostro marrone scuro, è generalmente uniforme. I titoli dei vari sermoni sono scritti in rosso. La c. 97v è rimasta bianca. Per quanto riguarda la decorazione, il manoscritto presenta molte iniziali decorate con motivi a racemi e a bulbi su fondo policromo, e numerose iniziali piccole, per la maggior parte ornate in rosso o blu, talvolta con elementi di origine insulare (59r, 67v). Il codice è stato probabilmente realizzato all'epoca dell'abbaziato di Berchtold (1178-1197).
Online dal: 04.10.2011
Trattato sul libero arbitrio dell'abate di Engelberg Frowin (1143-1178), il De laude liberi arbitrii libri septem. L'opera, finora inedita, è da considerarsi come il più importante contributo nell'ottica della teologia monastica del periodo della prima scolastica.
Online dal: 31.07.2007
Il manoscritto contiene la Regola di S. Benedetto. Ad ogni capitolo in latino fa seguito il medesimo nella traduzione tedesca. I vari capitoli sono più o meno distinti tra loro da semplici iniziali di colore rosso e da un modulo leggermente più grande della scrittura nel testo latino. Conformemente ad un verso in latino (c. 1r) e ad uno in tedesco (c. 72r), il codice è stato realizzato all'epoca dell'abate Walther (Walther I. di Iberg, 1250-1267, o Walther II. di Cham, 1267-1276).
Online dal: 09.06.2011
Il Codex 102 è un libro corale con neumi del sec. XII. I canti sono scritti su due colonne e abbondantemente rubricati. Le cc. 3v-11v contengono un calendario con santi e tabelle relative all'anno liturgico; le cc. 1r-3r e 141v-151v presentano essi pure dei canti con neumi ma scritti da varie mani più tarde. A c. 3r si legge un verso di dedica sotto forma di appunto che si ritrova in numerosi manoscritti allestiti all'epoca dell'abate Frowin (1143-1178).
Online dal: 13.12.2013
La più antica collezione esistente di sermoni tedeschi del domenicano e mistico di Strasburgo Giovanni Tauler (1300-1361). Databile all'anno 1359, fu probabilmente trascritta a Strasburgo.
Online dal: 31.07.2007
Il libretto dell'eterna Sapienza ("Büchlein der ewigen Weisheit") del frate e mistico domenicano Enrico Susone (1295-1366). È il piu antico testimone di tale opera e, come tale, è anche la testimonianza più antica pervenutaci di Susone. Probabilmente trascritto poco dopo la sua morte.
Online dal: 31.07.2007
Con il breve "Büchlein der ewigen Weisheit" il domenicano Enrico Susone (1295-1366) ha creato un'opera che ebbe vasta diffusione nel tardo medioevo. Il codice 153 appartiene al fondo di manoscritti del monastero femminile di S. Andrea di Engelberg e rappresenta, con il cod. 141, un antico testimone del testo.
Online dal: 18.12.2014
Il manoscritto riunisce due parti, in origine divise, contenenti in totale 110 orazioni in lingua tedesca per la devozione privata nel monastero femminile di Engelberg. Le preghiere, che concernono la passione di Cristo e soprattutto la Vergine Maria, sono essenzialmente concepite per la recitazione privata al di fuori della preghiera comunitaria nel coro. Costituisce un'eccezione la prima preghiera, analizzata e pubblicata da J. Thali, che serviva per la devozione silenziosa nel corso della messa.
Online dal: 13.12.2013
Primo volume di una raccolta eterogenea dal punto di vista codicologico di gruppi o singoli fascicoli, contenente la versione in tedesco di prediche costituita alla fine del XIV o all'inizio del XV sec. e destinata all'uso nel monastero femminile di S. Andrea a Engelberg. Con il Cod. 336 rappresenta il più antico testimone per il corpus delle «Engelberger Predigten» (prima conosciuto con il nome di «Engelberger Prediger»). Una predica venne scritta al più tardi nel 1383 dal plebano di Stans Bartholomäus Fridower. Nel 1615 le benedettine di S. Andrea portarono con loro nella nuova sede di Sarnen i due volumi conplementari Cod. 335 e Cod. 336 (probabilmente un terzo è andato perso), così come il Cod. 337 e almeno altri 24 manoscritti; dal 1887 i volumi si trovano nella biblioteca di Engelberg.
Online dal: 21.12.2010
Terzo volume, nella parte finale incompleto, di una raccolta eterogenea dal punto di vista codicologico di gruppi o singoli fascicoli con la versione in tedesco di prediche, costituita alla fine del XIV o all'inizio del XV sec. e destinata all'uso nel monastero femminile di S. Andrea a Engelberg. Insieme con il Cod. 335 rappresenta il più antico testimone per il corpus delle «Engelberger Predigten» (prima conosciuto con il nome di «Engelberger Prediger»). Quali copisti sono identificati Johannes von Bolsenheim, più tardi priore di Engelberg, e Johannes Friker, cancelliere di Lucerna e titolare di un beneficio laico, morto nel 1388. Nel 1615 le benedettine di S. Andrea portarono con loro nella nuova sede di Sarnen i due volumi complementari Cod. 336 e Cod. 335 (probabilmente un terzo è andato perso), così come il Cod. 337 e almeno altri 24 manoscritti; dal 1887 i volumi si trovano nella biblioteca di Engelberg.
Online dal: 21.12.2010
Il Cod. 337 contiene uns raccolta di nove sermoni per la Pasqua in tedesco dal corpus delle «Engelberger Predigten» (prima conosciuto sotto il nome di «Engelberger Prediger»), redatta probabilmente tra il 1415 ed il 1420. Offe un complemento alla raccolta di sermoni contenuta nei manoscritti di Engelberg Cod. 335 e Cod. 336. Nel 1615 le benedettine di S. Andrea si sono trasferite a Sarnen portando con loro questo volume, il Cod. 335 e il Cod. 336 (un terzo è probabilmente andato perso) e almeno 24 altri manoscritti; dal 1887 i volumi sono conservati nella biblioteca di Engelberg.
Online dal: 21.12.2010
Manoscritto cartaceo con disegni a penna colorati datato 1396. Il trattato sulla passione si rifà alla Vita Christi di Ludolf von Sachsen (primo adattamento in tedesco), il trattato sull'Eucarestia a Marquard di Lindau. Scritto da Nikolaus Schulmeister, segretario a Lucerna tra il 1378 e il 1402, per la vedova Margaretha von Waltersberg patrizia di Lucerna. Secondo le sue disposizioni dopo la sua morte il codice avrebbe dovuto essere trasferito alle monache. Rimase in loro possesso fino al 1887 per poi passare nella biblioteca del monastero di Engelberg.
Online dal: 04.11.2010
La Offnung di Burgau del 1469 è una fonte giuridica medievale. Regola i rapporti tra i membri di un comune, di una corte, o di una marca di un circolo di giustizia (qui la bassa giustizia di Burgau presso Flawil) e il suo giudice, il balivo: a quell'epoca Rodolfo IX Giel di Glattburg, un ministeriale dell'abate del monastero di S. Gallo. Originariamente gli ordini di Flawil, Gebhartschwil, Uffhoven e Rudlen, e quelli di Burgau, erano riuniti in un solo volume. Gli ordini di Flawil (fino a p. 17) sono poi stati tolti e rilegati separatamente. Alle pp. 18-28 precede la trascrizione degli ordini di Burgau quella degli ordini di gebhartschwil, uffhoven und rudeln. Il volume era affidato al rispettivo ammann di Burgau (presidente del tribunale). Dopo il 1798, in seguito all'abolizione della bassa giustizia, diventò di proprietà della corporazione del villaggio di Burgau. Dopo la sua fusione con Flawil passò in custodia all'amministrazione comunale di Flawil.
Online dal: 23.06.2014
La Offnung di Flawil del 1471, suggellata il 21 gennaio 1472, è una fonte giuridica medievale. Regola i rapporti tra i rapporti tra i membri di un comune, di una corte, o di una marca di un circolo di giustizia (qui la bassa giustizia di Flawil) e il suo giudice, il balivo: a quell'epoca Rodolfo IX Giel di Glattburg, un ministeriale dell'abate del monastero di S. Gallo. Il documento offre uno sguardo nei rapporti economici e giuridici alla fine del XV sec. Originariamente gli ordini di Flawil erano riuniti in un solo volume con quelli di Burgau, di Gebhartschwil, Uffhoven e Rudlen (Aufhofen und Rudeln). Più tardi sono stati separati. Dopo il 1798, in seguito all'abolizione della bassa giustizia, la Offnung di Flawil è entrata in possesso della corporazione del villaggio, rispettivamente ora del comune politico, di Flawil.
Online dal: 23.06.2014
Il processionale (dal lat. processio = andare avanti, sfilare dentro e fuori la chiesa) con l'ordine della processione e i canti e i testi che vi venivano recitati, è costituito di due unità codicologiche. La prima parte, risalente all'ultimo quarto del XV secolo, con canti e preghiere per tutto l'anno ecclesiastico, è adorna di sette iniziali miniate policrome con scene tratte dal Vangelo. Le sezioni cantate presentano una notazione quadrata in nero. Mentre la prima parte probabilmente non è stata realizzata in o per il convento di Katharinental (TG), la seconda parte contiene i nomi delle stazioni e delle reliquie che venivano trasportate ed è quindi destinata alle processioni del monastero delle domenicane.
Online dal: 19.03.2020
La „Historienbibel“ di Frauenfeld è stata allestita intorno al 1450 nell'atelier di Diebold Lauber ad Hagenau (Alsazia) e poco dopo rilavorata. Contiene 80 illustrazioni alle quali hanno lavorato tre diversi artisti. A partire dal XVI secolo probabilmente in possesso del convento dei canonici agostiniani di Kreuzlingen.
Online dal: 22.03.2012
Il libro di preghiere è stato scritto nel 1475 (c. 217v). Il luogo di origine è sconosciuto. Il testo è introdotto dall'incipit Diss büchlin ist von anis und zwantzig festen und von sextechen hochziten die durch das gantz jahr begangen werdent [...] (c. 1r). Le iniziali e l'incipit sono stati evidenziati in rosso. Altrimenti il testo è disadorno ed è stato scritto a piena pagina con inchiostro marrone da una mano principale. Al centro di molti fascicoli sono state rilegate delle brachette provenienti da un messale del XIV secolo (scritto in textualis). La rilegatura in pelle del manoscritto, contemporanea, è decorata da filetti disposti in diagonale e ferri ornamentali.
Online dal: 10.12.2020
Lo «Schwesternbuch» da St. Katharinental è stato scritto nel primo terzo del XV secolo a Katharinental presso Diessenhofen. Appartiene al genere letterario delle Vitae e contiene le storie di vita e le esperienze di misericordia di 58 monache. La scritta sulla legatura – Lebensbeschreibung viler in allhiessigem gottshauss heylig-mäßig gelebter closter-jungfrawen – è di Antonia Bögin o Botzin (archivista, † 1763) di Kaufbeuren. Di mano più tarda sono sia l'indice sul foglio di guardia anteriore che le intestazioni dei capitoli con i nomi delle monache del monastero di S. Caterina che ricorrono nel testo e la numerazione delle vite delle monache nei margini del foglio. Il manoscritto, a due colonne, è stato scritto da due mani diverse. La mano principale (pp. 1a-144a) ha scritto le vite e una preghiera. Un'altra preghiera (pp. 144b-154a) è di una seconda mano. La rilegatura in pergamena con lacci di chiusura risale al XVIII secolo. Sulla carta di guardia anteriore si legge la nota di possesso: diss buoch ist schwester Margreten von Ulm († 1583) closterfrow in Sankt Kattrinen thal by Diessenhofen. Nel 1720 suor Antonia si è registrata a p. 104 come nuova proprietaria del libro.
Online dal: 10.12.2020
Questa cronaca del monastero di Hauterive (FR), al contrario delle altre cronache di Murer, non è completamente di mano di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen), ma venne realizzata forse solo su incarico del monaco di Ittingen nel monastero stesso di Hauterive. Il manoscritto è costituito di due parti: la storia del monastero e un elenco degli avvenimenti religiosi. La prima inizia con l'abate Girard (1138-1157) e termina con l'abate Petrus (fine del XVI secolo); la seconda riguarda gli anni tra il 1500 e il 1510.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca del convento dei predicatori e del convento delle domenicane di Maria Maddalena a Basilea, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Il manoscritto si suddivide nella cronaca del convento dei predicatori e nella cronaca del convento delle domenicane di Basilea. Nella prima parte Murer descrive l'edificazione del convento nel 1233 e lo sviluppo della diocesi di Basilea nel XIII fino al XV secolo. Nella seconda parte Murer si dedica all'origine del convento femminile nell'XI secolo e alla sua ricostruzione nel 1253, così come ad altri avvenimenti religiosi fino al 1465.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca della diocesi di Coira di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Murer racconta l'origine della diocesi di Coira e menziona Asinio (451) quale primo vescovo, al quale fecero seguito 75 altri vescovi, fino a Giovanni IV (1418-1440). Oltre alla cronaca sono trascritte quattro copie moderne di documenti di donazione dell'imperatore Ottone I e del re Ludovico il Germanico, così come notizie annalistiche.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca del monastero di Einsiedeln di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Prima della descrizione dei peridi di abbaziato da Eberhard (934-958) a Plazidus (1629-1670) è inserito un disegno a penna dei patroni della chiesa, e una pianta pieghevole del monastero di Einsiedeln. Nella cronaca trovano posto le trascrizioni di Murer dei documenti di donazione, e di conferma di donazione, che riguardano il monastero di Einsiedeln.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca della prepositura di Embrach di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). In questa cronaca, incompleta sia per quanto riguarda il contenuto che la decorazione, Murer si limita a descrivere alcuni pochi abati e importanti avvenimenti della storia del monastero.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca del monastero di Engelberg e del monastero femminile di S. Andrea, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). La cronaca inizia con una descrizione della posizione geografica e della fondazione del monastero (1119). Segue la storia del monastero di Engelberg dall'abate Adelhelm (1124/26-1131) fino all'abate Plazidus Knüttel (1630-1658). Nella seconda parte, più breve, Murer illustra la fondazione (1199) e la storia del monastero di S. Andrea dal 1254 al 1455.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca del monastero di Fischingen di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 monaco al monastero cartusiano di Ittingen); probabilmente è basata sulla Cronaca dell'omonimo monastero che Jakob Bucher – anch'egli membro della comunità religiosa di Ittingen –, portò a compimento tra il 15 settembre 1627 e il 14 settembre 1628.
Online dal: 15.10.2007
Cronaca del monastero di S. Gallo redatta da Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Murer basa tra l'altro il suo resoconto storico, secondo le sue affermazioni, sugli scritti del conventuale, studioso di diritto e bibliotecario dell'abbazia di S. Gallo, Iodoco Metzler (1574-1639). La cronaca parte dalla fondazione del monastero da parte di s. Gallo e giunge fino all'anno 1630.
Online dal: 22.06.2010
Cronaca del monastero di S. Giovanni in Thurtal di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Murer basa il suo resoconto storico, secondo le sue affermazioni, sugli scritti del conventuale, studioso di diritto e bibliotecario dell'abbazia di S. Gallo, Iodoco Metzler.
Online dal: 22.06.2010
Cronaca dei monasteri di St. Katharinental, Töss e Berenberg dalla mano di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 monaco del monastero cartusiano di Ittingen). Vi è inserito il “St. Katharinentaler Schwesternbuch” (Libro delle consorelle di St. Katharinental) della fine del XVII secolo, il quale espone un'elaborazione molto fedele al testo del famoso Schwesternbuch del XV secolo; vi si trova pure il “Tösser Schwesternbuch”, anch'esso un'elaborazione vicina al testo della stessa mano del “Tösser Schwesternbuch” di Elisabetta Stagel. Le dodici vite del “St. Katharinentaler Schwesternbuch”, le quali sono anche contenute nelle sopracitate cronache, provengono dalla mano di Heinrich Murer, come risulta da un confronto con l'”Helvetia Sancta” dello stesso Murer.
Online dal: 14.04.2008
Cronaca del vescovado di Costanza redatta da Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Heinrich Murer si basa per redigere la sua cronaca tra l'altro sul Chronicon di Ermanno il contratto (1013-1054), continuato dal suo allievo Bertoldo di Reichenau fino all'anno 1080, sulla Chronik der Alten Eidgenossenschaft di Johannes Stumpf (1500-1577/78) apparsa nel 1547/48, sulla Chronologia monasteriorum Germaniae praecipuorum di Caspar Bruschius (1518-1557), sulla Chronik von dem Erzstifte Mainz und dessen Suffraganbistümern di Wilhelm Werner, conte di Zimmern (1485-1575) e sull'opera storica di Christoph Hartmann di Frauenfeld (1568-1637), che nei suoi ultimi anni di vita fu bibliotecario di Einsiedeln e che redasse, insieme con Franz Guillimann gli Annales Heremi Deiparae Matris in Helvetia. La cronaca di Murer parte dagli inizi del tardo episcopato di Costanza a Windisch nell'anno 411 sotto il vescovo Paternus e giunge fino all'anno 1629 sotto il vescovo Johannes VII.
Online dal: 19.12.2011
Cronaca della cattedrale di Costanza, della chiesa collegiata della diocesi, della città di Co-stanza e di Reichenau, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Mentre Murer, nell'Y 106 si è occupato solo della storia della diocesi di Costanza, in questo manoscritto si sofferma più dettagliatamente su Costanza e i suoi dintorni. Per le fonti si servì degli scritti di altri ecclesiastici, come la cronaca di Costanza di Jakob Rassler (1568-1617).
Online dal: 22.06.2017
Cronaca dell'abbazia di Kreuzlingen di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 monaco al monastero cartusiano di Ittingen). Murer basa il suo resoconto storico su documenti più antichi, utilizzando anche una lista degli abati in carica a Kreuzlingen fino al 1626.
Online dal: 14.04.2008
Cronaca del monastero di Eschenbach di Heinrich Murer (1538-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen); contiene inoltre due vedute del monastero del 1625 e 1629, entrambe probabilmente di mano di Heinrich Murer.
Online dal: 19.12.2011
Cronaca del convento Paradies di Enrico Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Murer ha utilizzato per la sua opera tra l'altro la Cronaca della Svizzera di Johann Stumpf e forse anche la „Schwäbische Chronik“ di Thomas Lirer. Contiene la trascrizione di numerosi documenti che si riferiscono al Kloster Paradies.
Online dal: 22.06.2010
Elenco ordinato cronologicamente dei santi svizzeri da s. Beat fino a Nicolaus Rusca e al fratello cappuccino Fidelis. Decorato con disegni a penna ombreggiati con colore blu di mano del pittore di Costanza Hans Asper. Quale modello per la Helvetia Sancta Murer si servì probabilmente dell'opera Bavaria Sancta di Matthäus Reder, pubblicata a Monaco nel 1615.
Online dal: 13.12.2013
Cronaca del monastero di Reichenau di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 monaco al monastero cartusiano di Ittingen), basata sulla Cronaca di Gallus Oeheim, sacerdote e cappellano del monastero di Reichenau († 1511).
Online dal: 25.07.2006
Tre cronache del monastero di Allerheiligen (Ognissanti) di Sciaffusa, scritte da tre diverse mani; tra queste la prima è quella di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen.
Online dal: 22.06.2010
Cronaca del monastero di Selnau, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Questo manoscritto incompiuto si sarebbe dovuto occupare nella prima parte dei monasteri cistercensi in Svizzera e nella seconda, più dettagliatamente del monastero femminile di Selnau. Il manoscritto è rimasto frammentario.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca del monastero di Wettingen di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen).
Online dal: 19.12.2011
Cronaca del Grossmünster di Zurigo, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). In questa cronaca Heinrich Murer si è dapprima concentrato sulla storia della città di Zurigo e del Grossmünster, prima di iniziare con l'elenco e la descrizione dei singoli prevosti.
Online dal: 22.06.2017
Cronaca della abbazia di Fraumünster, della chiesa di S. Pietro e della Wasserkirche di Zurigo di Heinrich Murer (1588-1638). Murer dichiara quali fonti per la cronaca della chiesa di S. Pietro la Tigurinerchronik di Heinrich Bullinger e per la cronaca della cappella „auf dem Hof“ sia la Tigurinerchronik che la Schweizer Chronik di Johannes Stumpf.
Online dal: 19.12.2011
Cronaca dei monasteri e delle fondazioni minori della città di Zurigo, di Heinrich Murer (1588-1638, dal 1614 conventuale nella certosa di Ittingen). Questo volume contiene una raccolta di descrizioni, brevi e incomplete, della storia dei monasteri e delle fondazioni di Zurigo, introdotte da pagine iniziali con disegni a penna e colorati in blu. Vi sono descritti il convento degli agostiniani della mindere Stadt (piccola città) di Zurigo, la chiesa francescana degli scalzi della grosse Stadt (grande città) di Zurigo, il convento dei domenicani, la comunità di beghine di S. Verena e il convento femminile di S. Maria Maddalena a Oetenbach.
Online dal: 22.06.2017
L'opera, scritta in tedesco, contiene la vita di Tommaso d'Aquino, scritta da Guilelmus de Tocco (1240-1323). A c. 106v si legge una annotazione relativa al copista e al possibile committente dell'opera: Dis buoch hat ze tùtsche bracht gemachet vnd geschriben pfaff Eberhard von Rapreswil kilcherr zu Jonen (aggiunta anno 1418 di altra mano del XVI o XVII sec.). Dem sol Got vnsri frow sant Thoman der heilig lerer vnd die erwirdig frow die Stoeklerin ze Toess wol lonen. Secondo questa annotazione la mano del XV secolo sarebbe di Eberhard von Rapperswil, che era parroco a Jona, nel canton S. Gallo. Committente sarebbe la monaca Stöklerin di Töss (probabilmente Elsbeth Stükler). In questo modo l'opera risulta essere una delle poche traduzioni tedesche della vita di Tommaso d'Aquino. Singole iniziali sono non solo evidenziate in rosso, ma anche decorate. Il manoscritto ha una rilegatura in pelle color lampone con fermagli, restaurata nel XX secolo. Le controguardie staccate all'inizio e alla fine provengono da un manoscritto con neumi (probabilmente un kiriale) del XIII secolo. Il manoscritto contiene due note di possesso: Dijs buoch ist erhart blarer von Wartensee zuo Kemten, guothsher zuo kemtem vnd zuo Werdeg (c. 106v) e Monasterij apud D.[ivam]Yddam in Visch.[ingen] (c. 1r). Il manoscritto apparteneva quindi al principe abate Johann Erhard Blarer von Wartensee di Kempten, la cui attività è documentata per il periodo 1587-1594, e successivamente entrò in possesso del monastero di Fischingen.
Online dal: 10.12.2020
Intorno al 1250 Konrad Fleck tradusse in dialetto alemanno il romanzo d'amore "Flore et Blancheflor", scritto da un anonimo poeta provenzale intorno al 1160. L'intera opera comprende circa 8'000 versi. Alcuni frammenti di una copia precoce della traduzione di Fleck si sono conservati nell'archivio parrocchiale di Frauenfeld. I pezzi di pergamena erano stati utilizzati quali copertina di un registro tributario della prebenda di s. Michele.
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto dello Schwabenspiegel venne fatto realizzare nel 1410. Contiene una raccolta di leggi nazionali e feudali in uso nel tardo medioevo nella Germania meridionale e nella odierna Svizzera di lingua tedesca. Vi sono trascritti inoltre i libri biblici collegati dei Re e dei Maccabei, così come una prima traduzione tedesca della Handfeste (carta di franchigia), il diritto civico di Friburgo del 1249. Da segnalare che nel manoscritto figura una miniatura con il gonfalone della città di Friburgo, per la prima volta rappresentato con i colori bianco e nero ancora oggi in uso.
Online dal: 21.12.2009
L'Archivio di Stato di Friburgo possiede tutta una serie di registri dei cittadini (Bürgerbücher) dei quali quelli qui digitalizzati, il primo ed il secondo registro dei cittadini che insieme coprono il periodo dal 1341 al 1769, sono i più importanti. I registri dei cittadini permettono di osservare la cittadinanza della città di Friburgo: da una cittadinanza molto aperta per motivi economici al momento di passaggio dal XIV al XV secolo, verso una graduale chiusura, fino a un patriziato alla fine chiuso su sé stesso nel XVIII secolo. Con i registri, cioè con la controllata iscrizione dei nuovi cittadini nelle liste, che possono avere sin dall'inizio la forma di libri, furono soprattutto le città di grande e media grandezza - che presentavano una certa evoluzione politica e economica - a reagire nel tardo medioevo allo sviluppo demografico e alla immigrazione, che cercarono in questo modo di regolare, e anche alla grande peste (metà del sec. XIV). Il primo registro non venne pianificato ma è frutto dell'assemblaggio di singoli fascicoli forse rilegati nel 1416.
Online dal: 23.06.2014
L'Archivio di Stato di Friburgo possiede tutta una serie di registri dei cittadini (Bürgerbücher) dei quali quelli qui digitalizzati, il primo ed il secondo registro dei cittadini che insieme coprono il periodo dal 1341 al 1769, sono i più importanti. I registri dei cittadini permettono di osservare la cittadinanza della città di Friburgo: da una cittadinanza molto aperta per motivi economici al momento di passaggio dal XIV al XV secolo, verso una graduale chiusura, fino a un patriziato alla fine chiuso su sé stesso nel XVIII secolo. Con i registri, cioè con la controllata iscrizione dei nuovi cittadini nelle liste, che possono avere sin dall'inizio la forma di libri, furono soprattutto le città di grande e media grandezza - che presentavano una certa evoluzione politica e economica - a reagire nel tardo medioevo allo sviluppo demografico e alla immigrazione, che cercarono in questo modo di regolare, e anche alla grande peste (metà del sec. XIV). Il secondo registro venne iniziato nel 1416 a seguito di una consapevole pianificazione del cancelliere cittadino Petermann Cudrefin, il quale dal 1396 aveva redatto il primo registro, trovandolo molto disordinato.
Online dal: 23.06.2014
Il «Schulordnung und Satzungen der neuaufgerichteten und reformierten Schule zu Freiburg im Üchtland» (o cosiddetto "Katharinenbuch"), contiene il regolamento per la scuola superiore, come avrebbe dovuto essere fondata a Friburgo all'epoca della riforma cattolica, secondo il modello delle scuole riformate. Ne è ritenuto autore Peter Schneuwly (1540-1597) che probabilmente frequentò egli stesso le scuole a Friburgo. Dal 1557 compì gli studi a Friburgo in Brisgovia dove acquisì un Magister artium. Dal 1564 fece parte del clero dei canonici di S. Nicola a Friburgo, nel 1565 divenne canonico e nel 1566 predicatore in città. In questo periodo si collocano anche i primi lavori preparatori per il "Katharinenbuch". Negli anni 1577-1597 Schneuwly fu vicario generale della diocesi di Losanna e inoltre, negli anni 1578-1587, prevosto di S. Nicola. Il "Katharinenbuch" è nello stesso tempo il documento di fondazione della camera degli scolarchi della città di Friburgo, in suo possesso fino al sec. XIX. La riforma scolastica fortemente voluta da Schneuwly non entrò mai in vigore poichè nel 1580, su iniziativa stessa di Schnuewly, vennero chiamati a Friburgo i gesuiti cui venne affidato l'intero sistema scolastico superiore.
Online dal: 13.12.2013