Kurzcharakterisierung:In dieser Papierhandschrift, die in der Mitte des 15. Jahrhunderts in Bellinzona abgeschrieben wurde, sind eine Reihe von Dekreten enthalten, die von der Visconti-Regierung zwischen 1352 und 1443 für die Behörden der Stadt erlassen wurden. Auf den weiss gelassenen Seiten am Ende des Textes wurden Freistellungs-Briefe für die Leute des Misox, die in den Jahren 1498-1499 erlassen wurden, kopiert. Die Handschrift gehörte der Familie Varone und wurde im Jahre 1537 vom Bellinzoner Notar Giovanni Giacomo Rusca gekauft und restauriert. Im 17. Jahrhundert wurde sie von Carlo Bernardino Zacconi den Jesuiten von Bellinzona geschenkt und gelangte 1787 in die Stiftsbibliothek Einsiedeln, nachdem die Benediktiner die Bibliothek der Jesuiten übernommen haben.(ber)
Zusätzliche Beschreibung: P. Gabriel Meier, Catalogus codicum manu scriptorum qui in bibliotheca monasterii Einsidlensis O.S.B. servantur, Bd. 1, Einsiedeln 1899, p. 283.
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Online seit: 20.12.2012
Einsiedeln, Stiftsbibliothek, Codex 310(401)
Papier · 81 ff. · 28.2 x 20 cm · Bellinzona · Mitte des 15. Jahrhunderts
Register der Dekrete der Visconti
Wie zitieren:
Einsiedeln, Stiftsbibliothek, Codex 310(401), Vorderseite – Register der Dekrete der Visconti (https://www.e-codices.ch/de/list/one/sbe/0310)
Gesponsert von: Municipio della Città di Bellinzona
Online seit: 20.12.2012
Einsiedeln, Stiftsbibliothek, Codex 310(401)
Marina Bernasconi Reusser, 2012
Handschriftentitel: Registro di decreti viscontei
Entstehungsort: Bellinzona
Entstehungszeit: metà del s. XV
Beschreibstoff: carta. Filigrana: fiore, simile a Piccard XII, N. 826 (Como 1450)
Umfang:
ff. 81
Format: 282 x 200 mm
Seitennummerierung: foliazione romana contemporanea a penna I-V e I-LXXV nell'angolo superiore destro, l'ultima carta (76) è stata numerata in un secondo tempo anche con una cifra araba; le carte di guardia antiche sono foliate a penna (I-V), quelle moderne numerate a matita (a-d, w-z)
Zustand: il codice si trovava già nel sec. XVI in un cattivo stato di conservazione e venne fatto restaurare e presumibilmente rilegare, dal nuovo acquirente, il notaio Iacopo Rusca, come da lui stesso annotato alla fine dell'indice a c. Vv. Forse in quest'occasione il codice è stato rifilato, ciò che ha comportato la perdita di una parte delle annotazioni marginali lungo il testo (per es. f. Iv) e di una parte dei richiami. Manca anche la prima parte del bifoglio che conteneva la prima metà dell’indice.
Da c. LXX a c. LXXVI grosso foro nel margine interno, forse di roditore.
Seiteneinrichtung:
rigatura a inchiostro, specchio di scrittura
200 x 120 mm; 33-35 linee
Schrift und Hände:
La parte principale del testo (cc. I-LXXVIIIIr) e l'indice (Vr-v) sono scritti da un unico copista in scrittura umanistica.
Le cc. LXXIIIIr-LXXVIr sono di una mano meno accurata e più tarda (fine XV-inizio XVI sec.).
Buchschmuck: non sono state eseguite le iniziali, probabilmente decorate, che avrebbero dovuto introdurre ogni singolo documento.
Spätere Ergänzungen:
nei margini (più frequenti nelle prime carte) trovano posto numerosi commenti, annotazioni e manine di attenzione, per la maggior parte contemporanee. A matita numerazione di alcuni documenti da parte degli editori degli stessi (sec. XIX)
A c. 76b prove di penna (XVI sec.).
Sulla carta di guardia VIv l’annotazione a penna (sec. XVIII/XIX): Statuta pro comitatu Berinzonae et Hiasche (Bellinzona et Biasca) Saeculo XIVo declinante et XVo ineunte edita a ducibus Mediolani. Codex, quantum hiusque innoduit, unicus. Folium 1um desideratur. Sunt inedita. A c. IVv a matita (sec. XIX):
circa 1440 scriptus saeculum non prius Vide fl. 72 a matita, ed aggiunto a penna et 49.
Einband: legatura in cartone (293 x 212 mm) ricoperto con pelle bianca con impressioni incise a secco (filetti, racemi, rosette), XVI sec. Sul dorso in pergamena - rinnovato - etichetta con il n. 310.
Hauptsprache: i decreti sono redatti in latino, con qualche inserto in italiano.
Inhaltsangabe:
Il codice contiene decreti viscontei indirizzati alle autorità bellinzonesi, emanati neli anni 1352-1443. Alla fine del testo è stata trascritta la copia di alcune lettere di esenzione per la Mesolcina degli anni 1498-1499.
Vr-vIndice dei decreti
(data la caduta della prima carta l'elenco inizia da quelli contenuti alle cc. XXXVII-LXXII) XXXVII. Decretum falsorum testium et facientium cartas falsas …–…
LXXII. Correctio datii Hiasche et Berinzone.
I-LXXIIIIrDecreti [N]os Johannes Galeaz vicecomes virtutum dominus Mediolani, imperialis vicarius generalis. Volentes dispendia litium ea qua possumus solertia choartare …–…
Jubarinus de Septara notarius offitio domini refferendarii … a libro incantuum et deliberationum datiorum et officio comunis Mediolani anni MCCCLXXXVIIIIo exemplatas et cum libro ipso fideliter examinatas et qui liber est in […] es offitium dicti domini refferendarii in fides et robur premissorum […] MCCCLXXXXIo die XIIIIo Januarii
Edizioni (parziali)
Hermann von Liebenau, Urkunden und Regesten zur Geschichte des St. Gotthardweges: von 1316 bis 1401, in "Archiv für schweizerische Geschichte", 20 (1875), pp. 3-182: 155-160.
Rechtsquellen des Kantons Tessin, Hrsg. Von Andreas Heusler, Basel 1892, I. Heft ("Zeitschrift für schweizerisches Recht" N.F. 11), pp. 59-78.
LXXVIIII-LXXVICopia litterarum exemptionis hominum vallis Misulcine. Dux Mediolani etc. […] nostri havemo per littere de ogii facti exempti li homeni di valle …–…
fieri iussimus et registrari […] ffo minimino recordari datum XII aprilis 1499 […] iens […] . Signum Bertoldi. Signum Io. Io. Ferris.
Entstehung der Handschrift:
il manoscritto è stato redatto a Bellinzona, intorno alla metà del sec. XV.
Provenienz der Handschrift:
Nel 1557 apparteneva a Bernardino Varone, come si deduce dall'ex-libris depennato a c. VIv: Ego Bernardinus Varonius, 1557.
Nel 1573 venne acquistato dal notaio Giovanni Giacomo Rusca, del fu Andrea, a Francesco Varone, probabile discendente di Bernardino, che lo fece restaurare, come attestano le annotazioni a c. Vv, preceduta dal segno di tabellionato: Ego Jo: Iacobus Ruscha notarius publicus Bellinzone sum possessor istius operis decretorum emptorum à ser Francesco Varono quiquidem liber erat tottus dirupatus, fractus, disquaternatus et disfoleatus et ego eum aptare feci a quodam bibliotecha seu librario reperto in Bellinzona vendere libros, c. VIv, sempre preceduta dal segno di tabellionato: Ego Jo. Iacobus Ruscha notarius Bellinzonensis emi presens oppus decretorum à ser Francesco Varono de anno domini 1573 pretio inter nos convento, e c. LXXVIr: Ego Jo: Jacobus Ruscha fq nobili domini Andree de Bellinzona possessor sum istius libri decretorum empti a ser Francesco Varono.
Erwerb der Handschrift:
Nel XVII sec. il codice era in possesso di un certo Carolus Bernardinus (c. Vr in alto a penna: Ex dono Caroli Bernardini Bellinzonensis) da identificare con Carlo Bernardino Zacconi, che intorno al 1654 regalò al collegio dei Gesuiti di Bellinzona istituito nel 1646, oltre probabilmente a questo manoscritto, vari incunaboli ora ad Einsiedeln che presentano la medesima nota di donazione (cf. Katalog der Inkunabeln und Postinkunabeln der Stiftsbibliothek Einsiedeln, a cura di p. Gebhard Müller, Basel 2012, p. 876).
Nel 1675 la comunità dei Gesuiti venne sciolta e la biblioteca rilevata dal collegio benedettino di Bellinzona (Residenz 1675-1852). Intorno al 1787 il nostro codice venne trasportato da p. Gall Morel, con altri 18 manoscritti, ad Einsiedeln (Odo Lang, Das Mönch und das Buch, 2010, p. 267).
Nell'interno della coperta anteriore si legge a matita azzurra la segnatura n.o 310 ed un'etichetta cartacea con Bibl.. Mon. Einsidl. Msc. 401. Manuskripte; nel margine libero a c. Vr e 76r timbro della biblioteca.
Bibliographie:
P. Morel, Klosterbibliothek zu Einsiedeln, in G.H.J. Pertz, "Archiv der Gesellschaft für Ältere Geschichtskunde" 8 (1843), pp. 736-749: 743.
P. Gabriel Meier, Catalogus codicum manu scriptorum qui in bibliotheca monasterii Einsidlensis O.S.B. servantur. Bd. 1, Einsiedeln 1899, p. 283.
Albert Bruckner, Scriptoria Medii Aevi Helvetica V. Schreibschulen der Diözese Konstanz. Stift Einsiedeln, Genf 1943, p. 93.
Lydia Cerioni, Per lo studio della legislazione visconteo-sforzesca: il codice 404 della biblioteca di Einsiedeln, in ACME 11 (1958), pp. 163-262.
Giuseppe Chiesi, Valerio Pini, Bellinzona nella storia e nell’arte, Bellinzona 1991, p. 26, foto p. 27.
Gottesrecht - Menschenrecht. Rechtswissenschaft im Kloster Einsiedeln, Cat. della mostra a cura di p. Odo Lang, Einsiedeln 1995, p. 42 nr. 27.