Cologny, Fondation Martin Bodmer, Cod. Bodmer 57
Allegretti Paola, Catalogo dei codici italiani, Cod. Bodmer 57, in "Corona Nova. Bulletin de la Bibliotheca Bodmeriana", II (2003), pp. 53-54, 56, 60-61.
Titre du manuscrit:
- Commedia (Codice Severoli)
- O voi che siete dal verace lume
- Pero che sia più fructo e più dilecto
- Inclita fama eius universum penetrat orbem
- Iura monarchie superos flegetonta lacusque
- Nescio qua tenui sacrum modo carmine Dantern
- Jean de Bordeaux De regimine et remediis contra epidimiam o
Période: 13781398
Support: Membranaceo
Volume:
cc. I, 82, I.
Format: mm. 334 x 223
Numérotation des pages: Numerazione moderna a matita corrente sul margine destro superiore fino a c. 50, a partire dalla quale, a causa di un errore di ripetizione, è stata tolta e sostituita da un'altra che numera ogni decima carta.
Composition des cahiers: Nove fascicoli in tre gruppi coincidenti con le cantiche; gli ultimi fascicoli di ciascun gruppo (3, 6 e 9) sono di 6 carte invece di 10 come gli altri.
Etat: La c. 81 è tagliata a metà secondo il senso della lunghezza.
Mise en page:
specchiatura a secco mm. 220 x 153, sono visibili i forellini sul margine inferiore delle carte. Più recenti le membrane dei fogli di guardia. Richiami all'interno di ogni gruppo di fascicoli.
Type d'écritures et copistes:
La copia del codice, cc. 1r-81r, è opera di un'unica mano, quella di Francesco di maestro Tura da Cesena, che a c. 81ra si firma e data. Altre due mani intervengono sulle ultime due carte rimaste bianche. La mano B copia a c. 81r, sulla parte di colonna che resta libera i ventisei esametri di 'Nescio qua tenui', chiudendo la trascrizione con il nome: «Viuet et eterno referetur laudibus evo / Daniel Furlanus», che Roddewig interpreta come Daniel aus Forlí, ma più vero similmente sarà invece 'friulano'. La mano C copia un trattato epidemiologico sulla c. 82r-v, con scrittura corsiva e a piena pagina.
Décoration:
- Le prime carte delle cantiche sono decorate nei margini, nell'intercolumnio e nell'iniziale con colori oro, blu, verde, rosso, grigio, rosa.
- A c. 1r sono raffigurati Dante e Virgilio tra tre colli fioriti con due fiere (leone e lupa). A c. 27r, Virgilio e Dante governano la vela di un'imbarcazione in mezzo alle onde. A c. 53r la miniatura è divisa in due fasce: nella parte superiore Cristo benedicente con il libro aperto, «Ego sum lux mundis lux», circondato da volti di angeli e beati su sfondo rosso; nella parte inferiore, di sfondo blu, Dante è tenuto per la mano destra da una figura col capo velato, vestita di un saio.
- I canti hanno iniziali rosse su tre righe; le terzine hanno iniziale maiuscola, fuori dello specchio di scrittura e ritoccata con inchiostro ora giallo.
- Tra un canto e il seguente sono previste tre righe in bianco, riempite dalla rubrica ad inchiostro rosso.
- A c. 33v (tra (Purgatorio) IX e X) e a c. 36r (tra (Purgatorio) XII e XIII), la scrittura è continua ed è il rubricatore che inserisce la maiuscola di canto e, con segno di richiamo, copia la rubrica sul margine inferiore delle carte.
- Molti versi sono segnalati con una serie di puntini sul margine e nell'intercolumnio: si tratta di un controllo dei versi con guasti metrici, che sembrerebbe di poco posteriore alla copia. Le ipometrie vengono talvolta sanate integrando la lacuna in fondo al verso, sulla stessa riga e con segno di richiamo al punto in cui vanno inserite. Le ipermetrie sono espunte o sottolineate in maniera quasi impercettibile, la pagina non ne risulta né appesantita né disordinata.
Reliure:
Del sec. XIX, in cuoio impresso a riquadri ed ornamenti; dorso con sei costole, «Dante» stampato in oro, dorati anche i tre tagli.
Sommaire:
- c. 1r > (in rosso a tutta pagina) primum capitulum inferni comedie dantis alagerii deflorentia in quo autor primo / facit exordium suum. secundo. dicit ad qualern locum accessit. tertio quomodo / fuit inpeditus. et quarto ubi inuenit uirgilium.< (inchiostro e in colonna) Nel meçço del cammin di nostra uita mirritrouai per una selua oscura chel adirita uia era smarrita
-
c. 80vb
(in rosso) Infrascriptum primum Epithaphium / scultum est in archa Dantis 7 factum fuit I per discretum uirum ser Minchinum meça/num de rauenna
(inchiostro)
Inclita fama euis uniuersum pene[trat] orbem(in rosso) Infrascriptum Epitaphium scultum est in archa / dicti autoris 7 nuperime factum per guendam guod / est infrascripti tenoris (inchiostro)
Dantes Alagherij florenti genitus urbe
Conditor eloguij lumen decusgue musarum
Vulnere seue necis stratus quod sidera tendens
Domini[ci]s annis ter septem mille trecenis
Setenbris ydibus pronti clauditur aula
Iura monarchie superos flegetonta lacus gue
Lustrando cecini uoluerunt fata guousque
Sed guia pars cessit melioribus ospita castis
Actorem gue suum peciit felicior astris
Hic claudor Dantes patris externus ab horis
Quem genuit parui Florencia mater amoris
- c. 81ra (in rosso) Ego Franciscus .M. Ture olim de / cesena 7 nunc habitator pens(er) Hunc librum / comedie dantis Alagherij de florencia / scripsi [rasura di due mezze righe] / Quem compleuj in annis domini nostri I yhu xpi .m.ccc.jlxxviij .7 die ultima I mensis setenbris. tempore dominjVrbanj pape / vj [vj su vij] Indictione prima. Inter guem papam 7 Cari dinales erat guoestio 7 sisma. Qui / cardinales aserebant ipsum non esse papam / ex eo guod eum eligerunt timore romanorum / et non eorum propria uoluntate
- c. 81ra (mano B) Nescio gua tenui sacrum modo carmine dantem
- c. 82ra (a tutta pagina, mano C) De Regimine et Remedijs contra Epiderniam Nunc est tempus videndi si aliguis cadit in morbum pestilentialem
- c. 82va Explicit vtilis tractatus ad liberationem Epitemiarum compositus ut asseritur sub anno / domini M ccc l xxxx v iiij° per magistrum Johannem dimberberum ciuem leodiensem / deo grazias amen
Origine du manuscrit:
1378 per la parte fondamentale del codice, cc. 1r-81r. La data del 1398 che si legge nella parte della mano C, c. 82r-v, sembra riferirsi a quella del trattatello ivi copiato.
Provenance du manuscrit:
A c. 1r ex libris del cardinale genovese Giuseppe Renato Imperiali (1651-1737), il catalogo della cui collezione è stato pubblicato da Giusto Fontanini nel 1796 . Poi Severoli, i duchi Santo Pio a Napoli (prima del 1846), e la collezione Landau-Finaly. Acquistato presso Sotheby's, Londra, 12 luglio 1948.
Bibliographie:
- Paul Colomb de Batines, Bibliografia dantesca ossia Catalogo delle edizioni, traduzioni, codici manoscritti e commenti, II, I codici manoscritti, Prato 1846, p. 210,
- Anita Mondolfo, La biblioteca Landau-Finaly, in: Studi di bibliografia e di argomento romano in memoria di L. De Gregori, Roma 1949, pp. 265-85, p. 268,
- Gianfranco Contini, Codici danteschi nella Biblioteca Bodmeriana, in: Studi Danteschi 36, 1959, pp. 281-83,
- Aldo Rossi, Boccaccio autore della corrispondenza Dante-Giovanni del Virgilio, in: Scritti su Giovanni Boccaccio, Firenze 1964, p. 20, 22-36,
- Dante Alighieri, La Commedia secondo l'antica vulgata, a cura di Giorgio Petrocchi, I, Introduzione, Milano: Mondadori 1966, p. 562,
- Marcella Roddewig, Die göttliche Komodie. Vergleichende Bestandsaufnahme der Commedia-Handschriften, Stuttgart: Hiersemann 1984, p. 35 n. 75,
- Spiegel der Welt. Handschriften und Bücher aus drei Jahrtausenden, Cologny, Marbach: Fondation Martin Bodmer Cologny und Deutsche Schillergesellschaft 2000 , vol. I, pp. 155-65 (Gabriella Rovagnati),
- Dantis Alagherii, Comedia. Edizione critica per cura di Federico Sanguineti, Firenze: SISMEL Edizioni del Galluzzo 2001, p. XVI, XLVII.