Cologny, Fondation Martin Bodmer, Cod. Bodmer 84
Handschriftentitel: Library of sir Thomas Phlllipps cod. 386
Beschreibstoff: membr.
Umfang:
51 num. mod. più parecchie guardie cartacee in principio e in fine
Format: 223 x 170
Seiteneinrichtung:
a linee piene,
Schrift und Hände:
Minuscola della prima metà del secolo IX, di più mani, con titoli in rosso.
Spätere Ergänzungen: Nei margini qualche aggiunta della stessa mano o di mano affine.
Einband:
Legatura in pelle bruna marmoreggiata con impressioni in oro; sul dorso: Hippocrat. de observantia ciborum.
Inhaltsangabe:
- cc. 1r-22v De victus ratione L. II >Incipit perì dietes Ippocratis hoc est de observantia ciborum.< De positione locorum. Regiones adaeque uniuscuiusque positione et natura qualiter sese habeant ut agnosci possint …–… (De laboribus corporalibus) paulatim vero, reddatur homo priscae consuetudini cum moderamine.
- cc. 22v-51v Ricettario Medicamentum dicromum, quod facit ad plagas momenti ipsius et ad vulnera quaecumque fuerint …–… (seguono confectiones, emplastra, unctiones, epitimae, trocisci, compositiones, .antidota, acopa, catartica, pessi e varie) Dyacilon emplastrum.
Entstehung der Handschrift: Sappiamo che un tempo era legato col cod. 275, contenente il De re coquinaria di Apicio, conservato dal 1929 nella biblioteca dell'Accademia di medicina di Nuova York, il quale reca tuttora a c. 1 una nota del cinquecento con l'indicazione della vecchia compagine: Apicius, Hippocrates de ratione victus et aiia (Seymour de Ricci e W. J. Wilson, Census of medieval and renaissance manuscripts in the United States and Canada, II, 1310; Nuova York, 1937). D'altronde il Lowe. (Die Haupt-Handschriften des Apicius in Berliner Philologische Wochenschrift, Lipsia, XL, 1920, 1175) ha rilevato somiglianze fra ì due codici nella pergamena, nella rigatura e nel carattere della comune scrittura, che «mostra il tipo sgraziato e meschino, in cui ci incontriamo nei chiostri tedeschi, dove la formazione insulare prevalse a lungo».
Ora è noto che un Apicio fu visto a Fulda nel 1417 dal Poggio e sulla base delle sue informazioni è citato nel Commentarium del Niccoli (Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV, nuove ricerche, 201): segnalazione che può orientare anche sulla derivazione dell'Ippocrate.
Di più proprio per quest'ultimo il prof. Bischoff mi comunica che rivela le caratteristiche di quello scrittorio. Tuttavia nel catalogo di Fulda del secolo XVI essi non appaiono esplicitamente e potrebbero quindi esserne stati allontanati prima. Circa la appartenenza all'abbazia di S. Ghislain, nella diocesi di Cambrai, avanzata per l'Ippocrate dallo Haenel (Le.), nulla consta; l'inventario dei libri del monastero pubblicato dal Sanderus (Bibliotheca belgica manuscripta; Insulis, 1641; 245-49) non cita nè l'uno nè l'altro dei testi in questione.
Ora è noto che un Apicio fu visto a Fulda nel 1417 dal Poggio e sulla base delle sue informazioni è citato nel Commentarium del Niccoli (Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV, nuove ricerche, 201): segnalazione che può orientare anche sulla derivazione dell'Ippocrate.
Di più proprio per quest'ultimo il prof. Bischoff mi comunica che rivela le caratteristiche di quello scrittorio. Tuttavia nel catalogo di Fulda del secolo XVI essi non appaiono esplicitamente e potrebbero quindi esserne stati allontanati prima. Circa la appartenenza all'abbazia di S. Ghislain, nella diocesi di Cambrai, avanzata per l'Ippocrate dallo Haenel (Le.), nulla consta; l'inventario dei libri del monastero pubblicato dal Sanderus (Bibliotheca belgica manuscripta; Insulis, 1641; 245-49) non cita nè l'uno nè l'altro dei testi in questione.
Provenienz der Handschrift: Dal canto suo il Phillipps (Catalogus, l. c.) si limita a designarlo come ex De Bure, cioè come un acquisto dalla collezione dei noti bibliografi e librai G. F. e G. Debure di Parigi, liquidata dagli eredi nel 1834. Certo è che entrambi si trovavano in Francia nel settecento all'epoca della loro separazione, forse avvenuta per opera del Deburc, come attestano le rispettive rilegature. Sul rovescio della prima guardia cartacea è la stampiglia della biblioteca del Phillipps. Da Middlehill (Worcester) il nostro codice passò con essa a Cheltenham (Gloucester). Debbo alla cortesia del Robinson di averlo potuto esaurientemente esaminare.
Bibliographie:
- Haenel, 810: sec. X.
- Catalogus librorum mss. in bibl. d. Thomae Phillipps bart. a. D. 1837; Impressus typis Mediomontanis mense maio 1837; 4: sec. X.
- Schenkl, Bibliotheca Patrum latinorum britannica, I, P. II (1892), 12.
- Diels, Die Handschriften der antiken Aerzte, I, 25; Hippokratische Forschungen. I : Zu De victu, 137 n. 4.
- Lindsay, Notae latinae, 452.