St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 858, p. 692 – Werke diverser, überwiegend antiker Autoren mit Kommentar
http://www.e-codices.ch/de/csg/0858/692/0/Sequence-2749
St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 858, p. 692 – Werke diverser, überwiegend antiker Autoren mit Kommentar
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Kurzcharakterisierung:Die Handschrift, die 1499 unter dem Lindauer Schulmeister Cunradus Reuschman geschrieben wurde (Eintrag auf p. 488), enthält überwiegend Werke antiker Autoren, ferner einige Werke von italienischen Autoren des 15. Jahrhunderts. Sämtliche Texte sind mit Kommentar versehen, den grösseren Werken ist in der Regel ein argumentum vorangestellt. Zwischen den Texten sind oft mehrere Seiten freigelassen. An den Seitenrändern finden sich einige einfache Federzeichnungen (p. 498–501, 504, 511, 513; auf p. 706 und 712 skizzenhafte Weltkarten). Auf p. 3 eine ganzseitige Federzeichnung der Stadt Troja. Die Texte im Einzelnen sind: Publius Baebius Italicus, Ilias latina (p. 5–51); Vergil, Georgica (p. 57–146); Horaz, Epistolae (p. 148–230); Horaz, Carmen saeculare (p. 231–234); Lactantius, De ave Phoenice (p. 234–241); Persius, Satiren (p. 245–282); Margarita passionis, Inc. Cum prope pasca foret (p. 283–288); Seneca, De providentia (p. 289–298); Augustinus Datus, Elegantiolae (p. 323–361); Carmen de dolo et astutia cuiusdam mulieris, Inc. Summe procus caveat ducatur ne mala coniunx (p. 362–365); Hymnen (p. 366–388); Parvulus philosophiae moralis (p. 395–417); Dominicus Mancinus, De quattuor virtutibus (p. 419–488); Hieronymus de Vallibus, Jesuida (p. 491–514); Matthaeus Bossus, Oratio in beata coena domini (p. 515–524); Ps.-Leonardus Brunus Aretinus, Comoedia Poliscena (p. 539–549); Terenz, Andria (p. 563–621); Vergil, Bucolica (p. 629–660); Horaz, Ars poetica (p. 661–678); Horaz, Epoden (p. 679–692); Ps.-Vergil, Moretum (p. 692–694); Ps.-Ovid, Remedia amoris, Inc. Qui fuerit cupiens ab amica solvere colla (p. 694–695); Ps.-Ovid, De arte amandi, Inc. Si quem forte iuvat subdi sapienter amori (p. 695–698); Traktat über Interpunktion, De kanone punctorum (p. 699); Vergil, Aeneis, lib. 1 und 3 (p. 701–726 und 741–760); Sallust, De coniuratione Catilinae (p. 765–802); Sallust, De bello Iugurthino, unvollständig (p. 803–804); Seneca, Epistolae morales (p. 812–853).(sno)
Zusätzliche Beschreibung: Scherrer Gustav, Verzeichnis der Handschriften der Stiftsbibliothek von St. Gallen, Halle 1875, S. 295.
Zusätzliche Beschreibung anzeigen
Online seit: 04.10.2018
St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 858
Papier · 862 (859) pp. · 30.5 x 21-22 cm · Lindau · 1499
Werke diverser, überwiegend antiker Autoren mit Kommentar
Wie zitieren:
St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 858, p. 692 – Werke diverser, überwiegend antiker Autoren mit Kommentar (https://www.e-codices.ch/de/list/one/csg/0858)
Entstehungszeit: 1499-1504.
Sul codice sono leggibili due date topiche: la prima è alla p. 244, in chiusura dell’Epistola di Iodocus Wymarides al discepolo Tito Brandes: «Ex Achademie Liptensis maiori collegio anno 1504 pridie Ydus Apriles»; la seconda è nel colophon di p. 488: «Finitum feria quarta ante festum Iohannis Baptiste sub magistro venerabili eloquentissimoque Cunrado Reuschman Ludi magistro Lindonoe, lectum suis scolipetis anno incarnationis Ihesu Xristi 1499».
Beschreibstoff: cartaceo. Filigrane: grappolo d’uva (simile a Briquet 13005: Dombes 1462): pp. 321, 322, 451, 452, 463; calice (simile a Briquet 4548: Cessy (Ain) 1507 e 4564: Genève 1590): pp. 299, 305, 306, 311, 315, 389, 390, 551, 552, 557, 558, 813, 856; monti (Briquet 11842: Kaufbeuren 1496): pp. 170, 205, 244, 298, 627, 628; testa di bue (Briquet 15172: Brunswick 1500, Brodselden 1506-1508, Würzburg 1508-1509, Enckirch 1515): pp. 732, 735, 736, 737, 738, 763, 802, 808, 809, 810, 811.
Umfang:
pp. I + 862
Format: 21,5 x 30
Seitennummerierung: Numerazione delle pagine: moderna in cifre arabe, collocata sul margine destro superiore sul recto e sul margine sinistro superiore sul verso; residui di foliazione antica sui primi fogli.
Zustand: lo stato di conservazione del manoscritto è complessivamente abbastanza buono: le pp. 2 e 3 sono mutile per strappo del margine destro superiore; entrambe presentano anche una lacerazione marginale, laterale la p. 2, superiore la p. 3. Tra la p. 16 e la p. 17 è visibile una brachetta in pergamena. Presenza di bruniture sul margine esterno superiore alle pp. 6-16, 147, 149, 151, 153, 155, 157, 159; la p. 224 presenta macchie più espanse; la p. 263 uno spruzzo di inchiostro bruno (lo stesso della scrittura) in corrispondenza dell’ultimo verso della colonna; a p. 633 compare invece una macchia in rosso accanto ad una glossa del medesimo inchiostro.
Seiteneinrichtung:
numero colonne: 1, tranne che nelle pp. 366-387 e 680-698;
rigatura: tracciate con carbonio, sono quasi sempre visibili le linee rettrici, raddoppiate sul lato del margine interno ed esterno, e la rigatura interna allo specchio di scrittura, alle pp. 31-51, 61, 64-77, 91, 95, 97-98, 101-104, 123-125, 139, 140-142, 149-150, 152, 155, 159-160, 163, 166-168, 171-172; 233-298, 243-298, 323-365, 395-488, 491-524, 538-555, 562-621, 629-679, 699-726, 764-781. Nelle pp. 366-387 e 680-698 l’aggiunta di due righe verticali, equidistanti, rispettivamente, dal margine interno ed esterno, crea le due colonne predisposte per i versi più brevi degli Inni e della lirica oraziana. Nell’intero manoscritto la mise en page riserva ampio spazio alle glosse, prevalentemente nei margini esterno e inferiore, ma anche superiore e interiore; in molti casi è tracciata visibilmente, in carbonio, anche la rettrice orizzontale che delimita lo spazio per le glosse nel margine superiore: pp. 177-226, 233-242, 243-298, 323-365, 629-679, 699-726;
specchio di scrittura: è quasi sempre di 8 x 16-17, su una colonna; varia leggermente nei seguenti fogli: 7 x 17 (pp. 491-514); 7, 90 x 14,5 (pp. 562-61); 10,5 x 17, 5 (pp. 622-626); 9 x 16 (pp. 741-760), oltre che, naturalmente, nei casi in cui il testo è scritto su due colonne: nelle pp. 366-387 ciascuna colonna misura 3,3 x 17, l’intercolumnio 1,2 x 17; nelle pp. 680-698 le colonne misurano ciascuna 3,7 x 17, con intercolumnio di 1,2 x 17. Organizzazione del testo scritto:
In quasi tutto il manoscritto la mise en page e la distribuzione delle parti scritte riservano ampio spazio alle glosse, sia marginali che interlineari. Per i testi più noti e studiati, quali ad esempio le Georgiche di Virgilio, il corredo di glosse attorno al testo tende a coprire tutti gli spazi disponibili e quasi mai a restare entro lo specchio di scrittura, sia rispetto ai margini laterali e inferiore che rispetto a quello superiore; la glossa, e anche il testo, sono dunque below top line nelle pp. 4-51, che hanno 20-25 righe per colonna, mentre nelle pp. 57-146, ove sono vergati, con una media di 25 righe per colonna, le Georgiche, il testo è quasi sempre below top line, ma la glossa above top line. Si hanno il testo below top line e la glossa above top line anche nei seguenti casi: pp. 149-230 (16-18 rughe); 231-242 (21-24 righe); pp. 242-244 (47 righe), pp. 245-282 (17-18 righe), pp. 323-361 (24-28 righe), pp. 366-388 (22 righe), pp. 395-417 (22-25 righe), pp. 701-726 (30 righe), pp. 765-804 (28-34). Nei casi in cui compaiono più sporadiche, le glosse tendono ad essere vicine al campo scrittorio del testo, spesso disposto in maniera più ariosa e sempre below top line: pp. 283-288 (19 righe), pp. 289-298 (21 righe), pp. 362-365 (27-28 righe); pp. 419-488 (22-23 righe); pp. 491-514 (20 righe); pp. 515-524 (27 righe), pp. 539-560 (24 righe), pp. 562-621 (18 righe); pp. 622-626 (34 righe); pp. 629-698 (27 righe); pp. 741-760 (15-17 righe), pp. 812-853 (28 righe). In maniera particolarmente fitta, nella metà superiore del foglio, con 42 righe, è scritto l’accessus di p. 148.
Schrift und Hände:
Nel codice si alternano diverse umanistiche corsive, che presentano caratteristiche grafiche molto simili tra loro; si differenzia in particolare soltanto la mano che verga i testi terenziani alle pp. 562-626, la cui scrittura è molto più stretta e leggermente allungata rispetto alle altre, disposta inoltre in maniera più serrata nell’interno dello specchio di scrittura, anche per il fatto che non è intervallata, a differenza di quasi tutte le altre, da glosse interlineari. Le mani che sembrano comunque riconoscibili sono le seguenti: M1 (pp. 1-146, 231-241, 323-488, 515-549, 629-698, 700-726, 812-853), M2 (pp. 148-230, 245-298, 491-514), M3 (pp. 242-244), M4 (pp. 562-626), M5 (p. 699), M6 (pp. 741-60), M7 (pp. 764-803). Il codice è ampiamente glossato; la mano che verga il testo dell’auctoritas è di solito la stessa che aggiunge il corredo principale delle annotazioni, le quali appaiono da tutti i punti di vista complementari e in dialogo con il testo al centro della pagina. Qualche mano diversa, ma coeva o di poco successiva rispetto alla datazione del codice, aggiunge sporadiche glosse.
Buchschmuck:
Occupa l’intera p. 3 un disegno raffigurante Troia, presumibilmente coevo alle fasi di realizzazione del manoscritto. Sul margine sinistro, in scrittura umanistica di XV-XVI secolo, in rosso, si legge: Troia; sul margine destro compare una B maiuscola puntata (forse l’iniziale dell’autore del disegno?).
p. 56: sulla metà inferiore del foglio, rimasto bianco, spicca un disegno, presumibilmente coevo o di poco successivo alla realizzazione del manoscritto, raffigurante un uccello (passeriforme) con testina azzurra, petto arancione e piumaggio marrone.
pp. 498-500, 504, 511 e 513: alcuni disegnini di più modesta fattura accompagnano le glosse in corrispondenza del passo del testo spiegato.
Le lettere incipitarie sono quasi sempre assenti, poiché non è stata effettuata la decorazione prevista, al posto della quale è visibile l’iniziale di memoria; soltanto in due casi sono state tracciate le iniziali in inchiostro bruno: pp. 492, 515; in un solo caso la lettera incipitaria è in rosso ambrato: p. 323; compare invece, insieme ai segni di paragrafo, in rosso amaranto, alle pp. 562-64, 572), 574-576, 580), 582-83), 585), 587-88), 590-91), 594), 597-98, 600), 603), 605-06, 610-12, 614), 616), 619-24; nello stesso colore sono tracciati i filamenti sulle lettere incipitarie, parentesi graffe e sottolineature alle pp. 540-541. In rosso più scuro sono visibili sottolineature, soprattutto dei lemmi, alle seguenti pagine: 77), 88), 93), 109), 111), 119-20, 135), 142), 149), 261), 324), 327), 420), 421), 424), 429), 430), 660), 677), 703), 772, 782, 783, 787, 789, 792; glosse o titoli del medesimo colore ai seguenti: 106), 110), 117), 121), 123), 138), 140), 148), 248), 253), 254), 257), 260), 264), 265), 279), 280), 629), 631), 633), 638), 679 (titoli), 682), 685-691), 700 (titoli), 707), 708), 709), 717), 767), 807; la combinazione di sottolineature e glosse, nel medesimo rosso, alle pp. 68), 90), 107), 108), 122), 124-26), 128), 132), 137), 143), 245-46), 249), 252), 255-56), 259, 262-63), 266-78), 427), 431-32), 515-20), 630), 632), 634-637), 661-74), 676), 678), 701), 706), 718-724, 726), 764-66), 768-771), 773, 791, 795-96), 799-800; maniculae, dell’identico rosso, alle pp. 70), 81), 161), 261), 506, 509. Ad evidenziare il testo figurano, in inchiostro bruno, altre parentesi graffe, molto vicine al testo e lunghe, come nel caso delle pp. 57-116), o più ridotte, come nelle pp. 629-34), 664-70), 711, 713-717), 724), oppure vicine al margine esterno, come a p. 492.
Spätere Ergänzungen: Sia sul contropiatto anteriore che posteriore sono stati incollati, evidentemente al momento della rilegatura, lungo il margine interno, due frustuli pergamenacei tratti da uno stesso bifolio; contengono, rispettivamente, excerpta dai Salmi 45, 46, 48, 43 e 48, 45, vergati in gotica, con iniziali in rosso. Al centro del contropiatto si sovrappongono due frustuli cartacei in cui una stessa mano, posteriore alla datazione del codice, ha scritto prima un indice più generico e quindi uno più dettagliato dei testi presenti nel manoscritto. Sul margine superiore sinistro è incollato un tassello cartaceo con l’attuale segnatura: Stiftbibliothek St. Gallen 858. Sul margine superiore del foglio di guardia (I), non numerato, è scritta in inchiostro nero l’antica segnatura D. n. 88.: in rosso è stata aggiunta l’attuale segnatura, scritta prima erroneamente, con il numero 858 seguito da un punto fermo, poi cancellata e sostituita dal solo numero 858.
Einband: medievale, in mezzocuoio su assi lignee; impressioni geometriche sulla sezione in cuoio; fermagli metallici fissati con due chiodini disposti in linea orizzontale. Sul dorso di copertina si leggono il titolo: «Homeri Ilias translata» e la segnatura: «858».
Inhaltsangabe:
Il manoscritto, una miscellanea cartacea contenente testi latini di epoca classica e umanistica, è databile tra il 1499 e gli inizi del XVI secolo; fu prodotto a Lindau, nell’ambito del magisterio di Cunradus Reuschman, e recepì presto i testi divulgati e stampati a Lipsia. Appartiene alla Biblioteca di San Gallo almeno dalla metà del XVI secolo. Quasi tutti i testi, compresi gli accessus, sono ampiamente glossati. Lo studio dei testi latini cui il manoscritto sembra destinato è presumibilmente di livello medio-alto, vista la presenza di annotazioni esegetiche non soltanto grammaticali e, in presenza dei carmi lirici oraziani, relative alla metrica.
p. 4Accessus et versus ad Publii Baebii Italici Iliadem latinam
accessus:
Ea que preter poete vitam in explanendis [sic] autoris considerantur sunt titulus operis, qualitas carminis, scribentis intensio et numerus librorum …–…
arbitrio sive dispositione librorum
versuum:
Quisquis in nostro faciles amores …–…
sydera extollat varias domando corpore vires.
pp. 5-50Publius Baebius Italicus: Ilias latina, cum glossis.
p. 50Epitaphium HectorisDefensor patrie iuvenum
[Riese, Anth. Lat. 631].
p. 51Aliud epitaphium HectorisTroum protector Danaum metus hic iacet Hector
Epitaphium AchillisPelides ego sum Thetidis notissima proles
p. 56Ps-Ovidius: Tetrastichon in primum librum Georgicorum, cum glossis;
Quid faciat letas segestes
[Riese, Anth. Lat. 2] (Tetrasticha II, III, IV: pp. 77, 99, 124).
p. 148Accessus ad HoratiumVidere expedit in materia satirarum illa principaliter, que scilicet sit materia carminis, que scribendi occasio, quid poeta intendat et que sit vita poetarum …–…
extrema mea compilatione te laudo.
accessus:
In esponendo Aulii Flacii Persii poetae satirici …–…
operis divisio
vitae:
Persius igitur auctor noster …–…
sint satiri in silvis.
pp. 245-282Persius: Satirae, cum brevi vita et glossis. Vita PersiiPersius poeta satiricus corrupturus scelera a se ipso atque aliis sue condictionis incipit …–…
poeta prodicitur (p. 245).
pp. 283-298Margarita passionis, cum glossisCum prope pasca foret (pp. 283-288).
pp. 323-361Accessus ad Augustini Dati ElegantiolasPresens libellus quia Augustini de epistolis confitendis nostris …–…
in singulari eloquendo numero Augustinus Datus, Elegantiolae, cum glossis.
pp. 362-365Carmen de dolo et astutia cuiusdam mulierisSumme procus caveat ducatur ne mala coniunx.
pp. 395-417Parvulus philosophiae moralis, cum glossisLicet homo inter cetera animalia magis sit erectus …–…
nobis concedat qui sine fine vivit et regnat.
pp. 418-488Dominicus Mancinus: De quattuor virtutibus
(ed. Lipsia 1516), cum argumento et accessu;
argumentum:
Argumentum totius operis ad Fredericum Severinantem scribit suo que in prohemio facit …–…
ut ex opposito patet
accessus:
Istius libelli quattuor sunt cause: efficiens, naturalis, formalis et finalis …–…
in morali philosophie in mente subordinatum.
p. 538Accessus ad Ps.-Leonardi Bruni Aretini Comoediam PoliscenamPer lucidiorem intellectum eorum que hic et circa initium totius poetice dicuntur …–…
recitatio scripture vel distinctio eius vel ipsa scriptura.
pp. 539-549Ps-Leonardus Brunus Aretinus: Comoedia Poliscena, cum prologo, argumento et glossis
prologus:
In isto prologo poeta breviter pertractat de quibus scribere pretendit, unde Leonardus Aretinus, considerans lascivias matronum erga filias …–…
bonis moribus assuescat (p. 539);
argumentum:
Argumentum totius comedie in quo poeta compendiose …–…
in amore ut ipsa (p. 539).
pp. 694-695Ps.-Ovidius: Remedia amorisQui fuerit cupiens ab amica solvere colla.
pp. 695-698Ps.-Ovidius: De arte amandiSi quem forte iuvat subdi sapienter amori.
p. 699Anonymus: De canone punctorumPunctis utimur ad distinguendas lectiones …–…
doctissimo quam brevissime suis auditoribus collecta.
pp. 700-726, 741-760Vergilius: Aeneis I, III
cum carminibus Primus habet libycam (Riese, Anth. Lat. 634) et Eneas primo Libies (Riese, Anth. Lat. 2), Epitaphio Mantua me genuit, Tetrastichon Ille ego, qui quondam gracili modulatus avena et glossis.
p. 764Accessus ad Sallustii Coniurationem Catilinae, cum glossis
In exponendis auctoribus hec inquirenda sunt: titulus libri, intencio scribentis …–…
capitula sententiarum frequentia consequentium.
pp. 765-802Sallustius: De coniuratione Catilinae, cum glossis.
pp. 803-804Sallustius: De bello Iugurthino II 4, 4.
p. 813Accessus ad Senecae EpistolasIste est liber Epistolarum Senece ad Lucilium discipulum …–…
quarto doctrinam suam servandam esse ibi: ‘Quid ergo est’
(I 1, 5).
pp. 812, 814-849Seneca: Epistolae I-VI, 53, 7, cum glossis
Entstehung der Handschrift: Il manoscritto è databile tra il 1499 e gli inizi del XVI secolo; fu prodotto a Lindau, nell’ambito del magisterio di Cunradus Reuschman, e recepì presto i testi divulgati e stampati a Lipsia.
Erwerb der Handschrift:
Il manoscritto fa parte della Biblioteca del monastero almeno dal 1533-1564, visto che risale a questi anni lo stemma antico della Biblioteca, visibile ai pp. 4, 32, 147, 854.
Bibliographie:
Burshill-Hall, Geoffrey Leslie, A Census of Medieval Latin Grammatical Manuscripts, Stuttgart-Bad Cannstatt, F. Frommann. 1981, p. 229.
Hain, Ludwig, Repertorium Bibliographicum in quo libri omnes ab arte typographica inventa usque ad annum MD, II/1, Berlin, J. Altmann, 1925, p. 342, n. 10630.
Lohr, Carolus, Aristotelica Helvetica, Catalogus codicum Latinorum in bibliothecis Confederationis Helveticae osservatorum quibus versiones expositionesque operum Aristotelis continentur, Freiburg, UniversitätsVerlag, 1944, p. 345.
Otto, Friedrich Wilhelm, Commentarii Critici in Codices Bibliothecae Academicae Gissensis Graecos et Latinos philologicos et medii aevi historicos et geographicos, Gissae, Impensis Georg. Fried. Heyeri, 1842, pp. 151-155.
Scherrer, Gustav, Verzeichnis der Handschriften der Stiftsbibliothek von St. Gallen, St. Gallen, Halle, 1875, p. 295.
Villa, Claudia, I manoscritti di Orazio.II, in “Aevum”, 67 (1993), pp. 55-103, p. 85.
Villa, Claudia, La “Lectura Terentii”, I, Padova, Antenore, 1984, p. 415.