Documenti: 882, Mostrati: 841 - 860

St. Gallen, Stiftsbibliothek

La Biblioteca del monastero di San Gallo è una delle più antiche biblioteche monastiche del mondo, nonché la parte più importante del patrimonio mondiale dell’UNESCO dell'area abbaziale di San Gallo. Il suo prezioso fondo mostra lo sviluppo della cultura europea e documenta l'attività culturale del monastero di San Gallo dal VII secolo fino alla soppressione dell'abbazia, avvenuta nel 1805. Il cuore della biblioteca è costituito dalla collezione di manoscritti, con il suo straordinario corpus di manoscritti carolingi-ottoniani (dall’VIII fino all’XI secolo), una significativa collezione di incunaboli e un fondo crescente di opere a stampa dal XVI secolo fino ad oggi. Il progetto e-codices è stato co-fondato dalla biblioteca del monastero di San Gallo. Con la sua celebre sala barocca, nella quale vengono allestite mostre temporanee, la biblioteca del monastero di San Gallo è tra i più visitati musei della Svizzera.

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1413
Carta · 422 pp. · 39.3 x 24.5 cm · Monastero di S. Gallo (P. Johann Nepomuk Hauntinger) · 1798
Il Diarium Sangallense - Diario del bibliotecario p. Johann Nepomuk Hautinger dal 10 marzo al 31 agosto 1798, con trascrizioni di lettere e documenti dell’epoca dell’occupazione del principato abbaziale di S. Gallo

Il volume, iniziato dal bibliotecario Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e probabilmente per la maggior parte da lui scritto, contiene un diario ed una grande quantità di trascrizioni di lettere e documenti riguardanti gli avvenimenti nel monastero di S. Gallo e nel territorio del principato abbaziale tra il 10 marzo ed il 31 agosto 1798. Il contenuto rispecchia il caos allora imperante: l’invasione di S. Gallo da parte delle truppe francesi, gli accadimenti precipitosi nel monastero e nel territorio del principato abbaziale, l'evacuazione della biblioteca e dell’archivio nei vicini territori all’estero, la cacciata ed il destino dei monaci sangallesi, i loro contatti con le autorità elvetiche, i febbrili sforzi per un distacco da un destino inevitabile, lo sconcerto di alcuni monaci (p. 228: Domine, salva nos, perimus!). Le lettere restituiscono sia la corrispondenza interna dei conventuali del monastero tra di loro sia i contatti esterni della comunità monastica in procinto di essere sciolta; sono redatte per la maggior parte in tedesco, raramente anche in latino. (smu)

Online dal: 13.10.2016

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1425
Carta · 540 (127 + 111 + 170 + 26 + 94 + 12) pp. · 20.5 x 16 cm · Neu St. Johann: p. Victor Suter · 1696
Vite di monaci di S. Gallo; Elenco dei monaci di S. Gallo dal 1426

Il manoscritto, vergato dal monaco sangallese p. Victor Suter (1651-1714), contiene in sei parti paginate separatamente soprattutto brevi biografie di monaci del monastero di S. Gallo, inframezzate da alcune pagine bianche. Parte prima (Vitae patrum Sangallensium antiquorum): pp. 1-97 Vite di monaci di S. Gallo, a partire da Gallo; pp. 97-112 Vite di monaci di S. Gallo diventati vescovi; pp. 113-117 Vite di donne come Wiborada; pp. 118-120 Appendice: De Massina. Parte seconda: pp. 1-107 Vite di monaci vissuti tra il 1559 e il 1636, Libro 1 (fino al 1597); pp. 108-109 indice. Parte terza: pp. 1-163 Vite di monaci vissuti tra il 1559 e il 1636, Libro 2 (dal 1597); p. 163 indice. Parte quarta: pp. 1-21 Vite dei fratelli laici di S. Gallo (tra il 1566 e il 1638); p. 22 indice. Parte quinta: pp. 1-53 indice dei monaci di S. Gallo, secondo l’ordine degli abati sotto i quali avevano professato i voti, dall'abate Eglolf Blarer (1426-1442) all'abate Pankraz Vorster (1796-1805). In particolare nelle successive registrazioni vengono indicati, oltre all'anno di professione e la data del decesso, anche il giorno della professione, la data e il luogo di nascita e le cariche ricoperte dai monaci. Le pp. 1-24 sono di mano di P. Victor Suter, le pp. 25-53 (fino al 1829) sono state scritte da una seconda mano, le date di morte 1830-1840 sono state aggiunte da una terza mano. Alle pp. 55-68 catalogo degli abati di S. Gallo e di monaci famosi. Parte sesta: pp. 1-3 santi e beati del monastero di S. Gallo. (sno)

Online dal: 18.06.2020

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1426
Carta · 110 ff. · 32.7 x 20.8 cm · monastero di S. Gallo, p. Joseph Bloch · 1793
Storia della casa dei fratelli del monastero di S. Gallo

Il conventuale di S. Gallo p. Joseph Bloch (1754-1799) ha raccolto questa storia dei fratelli laici nel monastero di S. Gallo nel 1793 da varie fonti. Il testo è scritto in parte in latino, in parte in lingua tedesca.-Nellaprima parte (fol. 6r21r) Bloch presenta l'istituto dei fratelli laici. Egli scrive sulle abitazioni dei fratelli laici o dei conventuali nel corso dei secoli, narra dei loro compiti e doveri, sul loro comportamento con i beni terreni e del loro sigillo. Nella seconda parte racconta in forma cronologica degli importanti episodi e storie riguardanti i fratelli laici dal XV secolo fino all'anno 1793 (fol. 22r79v). Nella terza parte segue l'elenco dei nomi di tutti i fratelli laici che appartennero alla comunità dall'abbaziato di Eglolf Blarer (1426-1442) fino al 1793 (fol. 89r101r). Tra le parti 2 e 3 inserisce il redattore in maniera protocollare una seria ammonimento del principe vescovo Beda Angehrn (1767-1796) scritta da un'altra mano, ai fratelli laici de 1775 (fol. 80r83v). A causa di vari problemi l'abate di S. Gallo aveva convocato vari fratelli laici. Il frontespizio del manoscritto (f. 4v) mostra un fratello laico nell'abbigliamento del XVI secolo. (smu)

Online dal: 25.06.2015

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1436
Carta · 82 pp. · 33 x 21 cm · monastero di S. Gallo, p. Dominikus Feustlin / Kreuzlingen / monastero di Petershausen · 1766/1778
Scritti in onore di p. Egidio Hartmann per il giubileo sacerdotale d'oro; due scritti commemorativi per l'abate Beda Angehrn

Il volume commemorativo per il decano di San Gallo p. Egidio Hartmann (1691-1776) è intitolato Corona gloriae et sertum exultationis. La comunità del monastero li ha dedicati al decano per il suo giubileo sacerdotale d'oro il 16 ottobre 1766. Ognuna delle tre poesie, odi ed elegie lodano p. Egidio Hartmann come dispensatore di sacramenti, pastore e sacerdote giubilare. Ogni poesia è preceduta da un emblema con un fiore in un giardino; ognuna delle tre sezioni inizia con una corona di tre fiori. Il volume fu disegnato e probabilmente anche scritto da p. Domenico Feustlin (che ha anche scritto l’antifonario in quattro volumi Cod. Sang. 1762, 1763, 1764 e 1795). Alla fine del manoscritto ci sono due libretti di piccolo formato con due scritti commemorativi per l'abate Beda Angehrn. Il primo, dal titolo Duplicis piique voti unanimis consensio, fu da lui ricevuto nel 1778 dagli studenti di Kreuzlingen. Il secondo, dal titolo Alte und neue Dichtkunst. Ein Tafelgesang, fu anche consegnato nel 1778 dal capitolo imperiale Petershausen a Costanza. Entrambi gli scritti erano probabilmente destinati ad uno spettacolo cantato, in quanto contengono delle arie, rispettivamente un coro, ma non c'è alcuna notazione musicale. (sno)

Online dal: 04.10.2018

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1442
Pergamena · 132 pp. · 26 x 17.5 cm · monastero di S. Gallo · 1611
Necrologio del monastero di S. Gallo

Necrologio compilato, su incarico del principe abate Bernhard Müller (1594-1630) nel 1611, sulla base di antichi libri dei morti; costituisce un sostituto del necrologio contenuto nel Cod. Sang. 452. La registrazione continuò fino al 1847. Oltre ad abati, monaci e fratelli laici del monastero, vi sono anche registrate persone che erano state inserite nel libro della confraternita quali benefattori del monastero. Nelle registrazioni più tarde si trovano anche indicazioni sull'anno di morte, occasionalmente sul luogo della morte o della sepoltura. L'età del defunto viene ricordata solo in alcuni casi. Sulle ultime pagine (pp. 126-131) si trovano indicazioni sulle messe per i morti e analoghe forme riguardanti la memoria dei defunti. Secondo un appunto di Franz Weidmann (p. 1) dopo la secolarizzazione del monastero il manoscritto fu in possesso per un certo periodo di p. Aemilianus Hafner, e venne da questi consegnato alla biblioteca nel 1840. (sno)

Online dal: 23.09.2014

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1452B
Pergamena · VI + 80 + VI pp. · 36.7 x 27–27.5 cm · 1691
Vesperale

Vesperale-pontificale dell'abate-principe di S.Gallo Cölestin Sfondrati (abate 1687–1696). Venne trovato nel 1864 tra i libri del fratello conventuale di S. Gallo Notker Hager († 1836). Il volume contiene i canti per il vespro (antifone e inni) per le feste solenni e dei santi dell'anno liturgico. Solo gli incipit presentano ogni volta una notazione gregoriana di tipo tedesco (“Hufnagelnotation”) su cinque linee. Ogni festa è decorata con un'iniziale nello stile a grottesca e molte miniature marginali (a p. 56 la più antica raffigurazione a colori del monastero di S. Gallo). Il volume si suddivide in Proprium de tempore (pp. 130), Proprium sanctorum (pp. 3163), Commune sanctorum (pp. 6474) e Festum sanctorum reliquiarum monasterii sancti Galli (p. 7577). (sno)

Online dal: 25.06.2015

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1480
Carta · 94 pp. · 31 x 20 cm · monastero di S. Gallo · 1739
Scritti in occasione dell’onomastico dell’abate Joseph von Rudolphi

Gli scritti per l’abate di S. Gallo Joseph von Rudolphi (1666-1740, abate 1717-1740), portano il titolo Novus Hercules in divi Galli requie exsuscitatus. Gli allievi della scuola del monastero (Musae Sangallenses) glielo consegnarono nel 1739 in occasione dell’onomastico. In riferimento alle dodici imprese di Ercole vengono lodate dodici straordinarie realizzazioni del monastero nei dodici secoli della sua esistenza. Ad ogni secolo fa da sfondo una Storia di due pagine, seguita da una rappresentazione emblematica e da un Elogio su due pagine che si riferisce all'emblema. L'opera si conclude con tre poesie di lode all'abate in latino, greco ed ebraico. (sno)

Online dal: 04.10.2018

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1500
Carta · 448 pp. · 20-27 x 12-23 cm · S. Gallo, p. Franz Weidmann · XIX sec. (ca. 1821)
Collectanee del bibliotecario di S.Gallo p. Franz Weidmann

Il volume contiene principalmente notizie raccolte dal bibliotecario dell'abbazia di S. Gallo p. Franz Weidmann (1774-1843) sul patrimonio manoscritto della biblioteca dell'abbazia, sulla storia dell'abbazia di S. Gallo e sul suo bacino d'utenza, nonché diversi indici alfabetici sul patrimonio manoscritto (indice dei soggetti, autori sangallesi, copisti e possessori), copie dei testi di Weidmann tratti dai manoscritti sangallesi ed estratti dalla letteratura secondaria. (sno)

Online dal: 08.10.2020

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1513
Carta · XLV + 131 pp. · 34 x 16.5 cm · monastero di S. Gallo · 1775
Confessio fidei Armenicæ ecclesiæ in armeno e latino

Questo manoscritto fu copiato nel 1775 da f. Romano (Romanus) Fromenwiller per il principe abate Beda Angehrn di S. Gallo, molto probabilmente per l'abbazia di S. Gallo. Si tratta di una versione abbreviata di due parti del libro Theasaurus linguæ Armenicæ (Արամեան լեզուին գանձ), pubblicato da Joachim Schröder nel 1711 ad Amsterdam. Il contenuto principale del manoscritto è la Ecclesiæ armenicæ confessio (terza parte del Theasaurus linguæ Armenicæ), seguito da un indice alfabetico, accompagnato dalla traslitterazione delle lettere armene in caratteri latini, copiata dalla seconda parte del Theasaurus linguæ Armenicæ. (gri)

Online dal: 26.09.2017

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1716
Pergamena · 112 pp. · 26.5–27 x 18.5–19 cm · S. Gallo (?) · XII secolo
Commento alla lettere cattoliche

Il codice, scritto da più mani, contiene un commento anonimo alle lettere cattoliche (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 3235, 14-20). Non è convincente l'attribuzione di Stegmüller a un Hermann, monaco di S. Gallo, che sarebbe stato allievo di Abelardo (cfr. David Luscombe, Sententie magistri Petri Abaelardi, Turnhout 2006, pp. 49*-55*). Il commento è preceduto da due prologhi (pp. 1-2), il primo dei quali è basato sul prologo dell'Epistola ai Romani di Pietro Abelardo (Stegmüller, RB 6378), mentre il secondo è tratto dallo Pseudo-Gerolamo (Stegmüller, RB 809). I commenti alle singole lettere sono preceduti rispettivamente da una panoramica dei capitoli e da un argumentum tratto dalla Glossa ordinaria (in PL 114, col. 671 ss. come opera di Walafrido Strabone). Il testo delle lettere è incorporato nel commento e contrassegnato con virgolette a margine. Nell'ultima pagina (p. 112) si trova la sequenza di Godescalcus di Aquisgrana sulla festa della Conversio sancti Pauli, Inc. Dixit dominus ex Basan convertam. La decorazione si limita a iniziali rosse di due e tre righe. Il manoscritto presenta una legatura floscia in pelle bianca con una fodera di pergamena, chiusa da una ribalta triangolare. All'interno della coperta e a p. 112 reca il timbro della biblioteca dell'epoca dell'abate Diethelm Blarer (1553-1564), e a p. 1 la segnatura della Burgerbibliothek di Berna (Manuscr A 48). Secondo le annotazioni riportate all'interno della coperta e a p. 1, il codice, giunto a Berna nel 1712 (come bottino della guerra del Toggenburgo), fu restituito alla biblioteca abbaziale di S. Gallo nel 1863. (sno)

Online dal: 25.04.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1718a
Carta · VII + 691 + 82 + 60 pp. · 31.7 x 21 cm · monastero di S. Gallo (p. Gregor Schnyder) · 1693 (con aggiunte contemporanee fino al 1793)
Lo Hierogazophylacium Monasterii Sancti Galli – L'elenco del tesoro del duomo di S. Gallo dell'anno 1693

Primo volume del cosiddetto Sacrarium Sancti Galli in sei volumi (all'epoca dell'allestimento del catalogo dei manoscritti ad opera di Gustav Scherrer prima del 1875 non reperibile). I volumi 2 fino a 6 del Sacrarium recano le segnature Cod. Sang. 1719-1723. Questo volume registra gli oggetti liturgici che nel 1693 si trovavano nel tesoro del monastero di S. Gallo quali calici, statue, mostranze, candelabri, altarini, patene, turiboli, reliquiari ecc. Questa visione d'insieme, raccolta e copiata da padre Gregor Schnyder (1642-1708), e dedicato all'allora principe-abate Cölestin Sfondrati (1687-1696), contiene delle informazioni storiche su ogni singolo oggetto d'arte, corredate da 60 immagini a colori conformi all'originale. Questo elenco assume una grande importanza poiché in seguito all'entrata delle truppe zurighesi e bernesi nel 1712, e dei francesi nel maggio 1798, così come in seguito alla secolarizzazione del monastero nel 1805 e conseguente liquidazione di una grande parte dei suoi possedimenti, molti di questi oggetti andarono persi, vennero requisiti o fusi. Molti lavori di conosciuti orafi e argentieri della prima epoca moderna (tra gli altri Hans Jacob Bayr, Augusta; Heinrich Domeisen, Rapperswil; Fidel Ramsperg, Appenzello; Johannes Renner, Wil), sono testimoniati unicamente grazie al Hierogazophylacium (tradotto in tedesco: "Heiligschatzbehälter" = tesoro delle sacre reliquie). Altri oggetti liturgici sono ancora oggi conservati nel tesoro della cattedrale di S. Gallo, così come per esempio il cucchiaio di S. Gallo (p. 170b) ancora oggi in uso liturgico, o il piccolo ostensorio con reliquie contenente parti della cintura e dell'abito per la penitenza di S. Gallo (p. 168b). Particolare attenzione dedicò p. Gregor Schnyder nella sua composizione alle reliquie contenute nei diversi oggetti; egli ne indicò la provenienza e ne copiò le autentiche che ne attestavano l'autenticità. Il volume è introdotto da un frontespizio dipinto con tonalità sul marrone (fol. IIIr) che mostra la leggenda della fondazione del monastero di S. Gallo sullo sfondo di un'immagine del duomo di Gallo nello stato in cui si trovava intorno al 1693. (smu)

Online dal: 17.03.2016

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1719
Carta · 765 pp. · 32 x 20.5 cm · monastero di S. Gallo (p. Gregor Schnyder) · 1699
Sacrarium Sancti Galli, vol. II: traslazione di santi dalla zona del principato abbaziale di S. Gallo, VII fino al XVII sec.

Il volume, redatto principalmente in latino, contiene un prospetto, riunito da numerose antiche fonti, delle traslazioni di santi dalla zona del principato abbaziale di S. Gallo. Il primo testo in ordine cronologico fu compilato dal monaco e custode di S. Gallo Gregor Schnyder (1642-1708), redatto e consegnato il 19 aprile 1699 all'abate Leodegar Bürgisser (abate 1696-1717) in occasione dell'onomastico. Le illustrazioni a colori sono opera di padre Gabriel Hecht (1664-1745). Inizialmente furono descritte le diverse traslazioni di reliquie di s. Gallo tra il 640 ca. e il 1484 (fol. IXv - p. 20) e di s. Otmaro tra il 759 e il 1692 (pp. 24b-99). Seguono delle relazioni sulle traslazioni di Notkero Balbulo, tra le quali la beatificazione del 1513 (pp. 104b-163) e la dislocazione delle reliquie di Otmaro e Notkero (pp. 160-286) tra il 1623 e il 1628, resasi necessaria a causa della nuova costruzione della chiesa di Otmaro. Seguono relazioni sulla donazione di reliquie di vari santi del e dal monastero di S. Gallo (pp. 287354)  tra cui quelle riguardanti l’arrivo di reliquie nel monastero del particolarmente venerato san Magno (898), Costanzo di Perugia (904), Remaclo di Stavelot (1035), Fede di Agen (1084), Carlo Borromeo (1611), Sigisberto e Placido dal monastero di Disentis (1624) e del vescovo Landolo di Treviso (1631). Nella parte finale del manoscritto trovano posto raccolte di atti e resoconti sulle traslazioni di corpi santi delle catacombe romane nel XVII secolo dalla zona del principato abbaziale di S. Gallo: vengono descritte (rispettivamente con la storia e le festività) le traslazioni di Onorato nella chiesa di S. Gallo nel 1643 (pp. 367b-453), di Antonino e Teodoro nella chiesa nel 1654 e nella chiesa Neu St. Johann nel 1685 e Antonino nel 1654 nella chiesa abbaziale (pp. 458507), di Leandro nel 1652 nel convento cappuccino di Maria der Engel presso Wattwil (pp. 508513), di Marino nel 1657 a Lichtensteig (pp. 518530), di Teodora nel 1662 nel monastero di monache cistercensi di Magdenau (pp. 533539), di Pancrazio nel 1672 a Wil (pp. 541571), di Costanzo nel 1672 a Rorschach (pp. 573644), di Laureato nel 1676 a Wildhaus (pp. 647682) così come di Sergio, Bacco, Giacinto e Erasmo nel 1680 nella chiesa del monastero di S. Gallo (pp. 687747). (smu)

Online dal: 26.09.2017

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1720
Carta · 6 + 560 + 2 pp. · 30.5 x 19.5 cm · monastero di S. Gallo (p. Gregor Schnyder, p. Chrysostomus Stipplin) · prima del 1672/intorno al 1706 (con aggiunte fino al 1788)
Sacrarium Sancti Galli, Bd. III: consacrazioni di chiese, cappelle, altari e campane dalla zona del principato abbaziale di S. Gallo

Il volume, redatto principalmente in latino, contiene nella prima parte (pp. 1-480) informazioni sulla consacrazione di chiese, cappelle, altari e campane nel monastero di S. Gallo e dalla zona dell’Alte Landschaft («antico territorio») (pp. 1-187), in Turgovia (pp. 188-263), nella valle del Reno (pp. 264-309) e nel Toggenburgo (pp. 310-457), inoltre sulle chiese nel territorio urbano di S. Gallo, S. Lorenzo, S. Magno e S. Leonardo (pp. 475-480). Questa parte venne scritta dal monaco e custode di S. Gallo p. Gregor Schnyder (1642-1709) intorno al 1706 e contiene numerose aggiunte dall’epoca fino al 1788. Su una pagina non numerata posta prima di p. 57 è visibile un disegno diluito a penna della torre dell’orologio del monastero, finita nel 1661. La seconda parte (pp. 487-556) è di mano del monaco di S. Gallo Chrysostomus Stipplin (1609–1672). Contiene un calendario delle feste dei santi per il monastero di S. Gallo, che indica ogni volta dove si celebra la rispettiva festa (pp. 487-501), un elenco delle cappelle e degli altari con le date di consacrazione (pp. 501-502), due elenchi dei patrocini degli altari disposti secondo il calendario (pp. 503-506 e 507-509), una panoramica degli altari con le reliquie in essi contenute (pp. 509-515) e un elenco di tutte le reliquie del monastero e delle sue cappelle (pp. 519-556). Conclude la prima parte un indice dei luoghi (della stessa epoca delle ultime aggiunte). (sno)

Online dal: 14.12.2018

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1721
Carta · 352 ff. · 33.5 × 20 cm · monastero di S. Gallo (p. Kolumban Brändle; frate Gall Beerle) · dopo il 1769 (legatura: 1785)
Sacrarium Sancti Galli, vol. IV: descrizione delle festività in occasione della traslazione di corpi santi (dalle catacombe romane) nelle chiese e nel monastero di S. Gallo nel XVII e XVIII secolo

In questo volume, prevalentemente scritto in tedesco, il custode di S. Gallo p. Kolumban Brändle (1720-1780) quale redattore e compilatore e frate Gall Beerle (1734-1816) quale copista, descrivono le festività che ebbero luogo nel XVIII sec. nella zona del principato abbaziale di S. Gallo in occasione della traslazione dei corpi santi dalle catacombe romane. L'introduzione generale (fol. Vr - fol. VIIIr) è seguita da una talvolta voluminosa documentazione sulla traslazione di Benedetto nel convento delle cappuccine di S. Scolastica a Rorschach nel 1723 (fol. IXv-2v), di Giustino a Gossau nel 1743 (fol. 63v68v), di Giuliano nel convento delle cappuccine di Notkersegg nel 1748 (fol. 69v77v), di Valentino a Goldach nel 1761 (fol. 78v129v), di Celestino a Waldkirch nel 1763 (fol. 130v167r), di Clemenzia nel monastero delle benedettine di Santa Wiborada a St. Georgen nel 1769 (fol. 168v226v), di Teodoro a Neu St. Johann nel 1685 (fol. 228v237r), di Placido, Felicissimo, Vittore, Prospero e Redempta nel 1689 a Neu St. Johann (fol. 238v246r), sul centenario della traslazione di Teodoro a Neu St. Johann nel 1755 (fol. 247r265r) e sul centenario della traslazione di Marino a Lichtensteig nel 1757 (fol. 266v291r), così come sulla traslazione di Teodoro a Berneck nel 1766 (fol. 292v352v). Le relazioni sono accompagnate da dipinti ad acquarello dei corpi santi avvolti in abbigliamenti festivi. Inoltre nel volume si trovano atti, documenti e relazioni sull'autorizzazione richiesta a Roma di poter venerare Eusebio di Viktorsberg nell'area dell'abbazia di S. Gallo (fol. 3v-54v), così come sulla disposizione della processione di Pancrazio a Wil nell'anno 1738 (fol. 55r-62v). Nel volume si conserva anche un poco conosciuto schizzo a inchiostro della fortezza di Iberg presso Wattwil (fol. 238v). (smu)

Online dal: 26.09.2017

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1722
Pergamena · 244 (246) + 111 (113) + 67 (72) ff. · 13.5-36.5 x 9.5-46.5 cm · abbazia di S. Gallo, p. Ambrosius Epp · 1785
Sacrarium Sancti Galli, Vol. V: De sacra Suppellectili et alia («Über die heiligen Geräte»)

Il fascicolo è stato riunito nel 1785 dal custode del monastero di S. Gallo, p. Ambrosius Epp (1752-1817). Contiene, suddivisi in varie parti, disegni, descrizioni ed inventari di una parte del tesoro della cattedrale di S. Gallo (i cosiddetti oggetti liturgici sacri), così come dei rispettivi documenti. La prima parte (pp. 1-157) riunisce disegni di calici, ampolle, piatti, stemmi, candelabri ecc., poi disegni a penna di quattro altari. La seconda parte (fol. 1-240, con l'indice alla pp. 161-166 della prima parte) contiene inventari del tesoro del duomo del XVII e XVIII secolo. Alcuni non sono datati, altri lo sono (1665, 1691, 1712, 1720, 1723, 1739 e 1781). La terza parte (fol. 1-104, con indice sui ff. 242-244 della seconda parte) costituisce una raccolta di documenti degli oggetti trattati - fatture, lettere, notizie di diario ecc. per la maggior parte ordinati in ordine cronologico. La quarta parte (pp. 1-67 e fol. 68-95, con indice alle cc. 107-110 della terza parte) contiene privilegi e indulgenze, manoscritte e a stampa. (sno)

Online dal: 22.03.2018

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1727
Carta · II + 516 pp. · 29 x 19.5 cm · dopo il 1599/prima metà del XVII sec.
Compendio dell’alchimia: Aureum Vellus oder Guldin Schatz und Kunstkammer, libri I-III

Copia letterale dei libri I-III del compendio dell'alchimia, Aureum Vellus oder Guldin Schatz und Kunstkammer stampato nel 1598/99 da Georg Straub a Rorschach. Le xilografie della terza parte (Splendor Solis, pp. 219-270) sono costituite da acquerelli colorati e sono stati copiati, tranne qualche eccezione, esattamente dalla edizione a stampa. Un disegno diluito a penna a p. 116 rappresenta Paracelso. (sno)

Online dal: 14.12.2018

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1757
Pergamena · 308 pp. · 55 x 35/36 cm · 1473 / XVI/XVII secolo
Graduale de sanctis, Ordinarium missae

Il manoscritto di grande formato, che forma un solo volume con il Cod. Sang. 1758, è costituito da due parti. La prima parte (p. 1-214) del 1473 (datazione nell'iniziale a p. 1) venne integrata nel secolo XVI/XVII dalla seconda. Entrambe le parti però non sono complete, spesso inoltre sono state cancellate delle sezioni e sostituite con altre. Il volume raccoglie i canti per la messa - Proprium de sanctis, Commune sanctorum, Ordinarium missae (in parte con tropi), sequenze e Tractus- con notazione gregoriana di tipo tedesco ("Hufnagelnotation") in un sistema con 5 linee. Insieme al Cod. Sang. 1758 offre la più antica e sistematica notazione sangallese di sequenze su linee di note. In alcune pagine si trova una decorazione costituita da bordure e iniziali, in parte con rappresentazioni figurate. Il manoscritto venne custodito fino al 1930 nella biblioteca del coro (prima del monastero, più tardi della cattedrale di S. Gallo). (sno)

Online dal: 07.10.2013

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1758
Pergamena · 478 pp. · 50/50.5 x 33/34 cm · seconda metà del sec. XV (intorno al 1473?) / XVI secolo / aggiunte del sec. XVIII
Graduale de tempore, Ordinarium missae, Sequentiar

Il manoscritto di grande formato, che forma un solo volume con il Cod. Sang. 1757, contiene dei canti per la messa – Proprium de tempore, Ordinarium missae (in parte con tropi), sequenze e messe votive - in notazione gregoriana di tipo tedesco ("Hufnagelnotation") in un sistema con quattro linee. Spesso delle parti sono state cancellate e sostituite con altre. Insieme al Cod. Sang. 1757 offre la più antica e sistematica notazione sangallese di sequenze su linee di note. In alcune pagine si trova una decorazione costituita da iniziali (alcune squisite con immagini in parte con oro in foglia) e bordure marginali. Nella legatura pesanti cantonali con teste di animale ed esseri favolosi. Il manoscritto venne custodito fino al 1930 nella biblioteca del coro (prima del monastero, più tardi nella cattedrale di S. Gallo). (sno)

Online dal: 07.10.2013

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1759
Carta · 628 pp. · 51 x 36 cm · monastero di S. Gallo (p. Martin ab Yberg; p. Notker Grögle) · intorno al 1770
Antiphonarium officii per la chiesa abbaziale di S. Gallo, parte invernale

Parte invernale di un antifonario di grande formato in due volumi (parte estiva nel Cod. Sang. 1760) per la liturgia delle ore dei monaci sangallesi, scritto intorno al 1770 dal monaco di S. Gallo Martin ab Yberg (1741-1777) e riccamente miniato con piccoli dipinti ad acquarello di padre Notker Grögle (1740-1816) con cornici fiorite rococò. Il volume, munito di sontuose borchie di ottone, contiene i canti dei monaci di S. Gallo per le feste solenni e dei santi tra la prima domenica di Avvento e l'Ascensione. Si suddivide nelle parti Proprium de tempore (pp. 1357), Proprium sanctorum (pp. 358500) e Commune sanctorum (pp. 501559). Alla fine ci sono dei suffragi e antifone e responsori per i giorni feriali (pp. 560-616). Quali aggiunte figurano canti per i giorni festivi dell'arcangelo Gabriele e per s. Scolastica (pp. 617-626). Le melodie sono in notazione gregoriana di tipo tedesco. Il volume giunse nel 1930 nella biblioteca abbaziale dalla biblioteca del coro della cattedrale. (smu)

Online dal: 26.09.2017

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 1760
Carta · IV + 462 pp. · 50 × 35,5 cm · monastero di S. Gallo (p. Martin ab Yberg; p. Notker Grögle) · 1770
Antiphonarium officii per la chiesa abbaziale di S. Gallo, parte estiva

Parte estiva di un antifonario di grande formato in due volumi (parte estiva nel Cod. Sang. 1759) per la liturgia delle ore dei monaci sangallesi, scritto intorno al 1770 (cronogramma in argento sul frontespizio) dal monaco di S. Gallo Martin ab Yberg (1741-1777) e riccamente miniato con piccoli dipinti ad acquarello di padre Notker Grögle (1740-1816) con cornici fiorite rococò. Il volume, munito di sontuose borchie di ottone, contiene i canti dei monaci di S. Gallo per la liturgia delle ore per le feste solenni e dei santi tra Pentecoste e l'ultima domenica dopo Pentecoste. Si tratta delle parti del Proprium de tempore (pp. 1113), Proprium sanctorum (pp. 114353) e Commune sanctorum (pp. 354400). Alla fine ci sono dei suffragi, e antifone e responsori per i giorni feriali (pp. 401-431). Quali aggiunte figurano canti per i giorni festivi di s. Gioacchino e dell'arcangelo Raffaele (pp. 432-440). Le melodie sono in notazione gregoriana di tipo tedesco. Il volume giunse nel 1930 nella biblioteca abbaziale dalla biblioteca del coro della cattedrale. (smu)

Online dal: 26.09.2017

Documenti: 882, Mostrati: 841 - 860