St. Gallen, Stiftsarchiv (Abtei Pfäfers)
Il manoscritto contiene le Omelie di Gregorio Magno in una scrittura del sec. XI, con iniziali in rosso e rubriche. L’opera figura già in un elenco di libri di Pfäfers del sec. X/XI e rimase nella biblioteca del monastero sia dopo il devastante incendio del 1665 che dopo la secolarizzazione del 1838. Quali controguardie e fogli di guardia anteriori e posteriori frammento della Historia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea (sec. IX/X).
Online dal: 21.12.2009
Risalente alla prima metà dell'XI secolo, costituisce il più antico lezionario tramandatoci dal monastero di Pfäfers; allestito probabilmente nello scriptorium del monastero.
Online dal: 08.10.2015
Questo volume, assemblato nel XIV secolo da quattro diverse sezioni originariamente separate, costituiva probabilmente il messale della cappella sul St. Margrethenberg (Sampans) sopra Pfäfers. I canti nella prima (1r-63v, XII sec.), nella seconda (64r-77v, XIII-XIV sec.) e nella quarta sezione (129r-131v, XII secolo) contengono dei neumi, quelli della terza sezione (78r-128v, XIV sec.) sono in notazione quadrata.
Online dal: 08.10.2015
Calendario, graduale e sacramentario dalla chiesa parrocchiale di S. Evort di Pfäfers, conservato dal XVII/XVIII sec. nella biblioteca del monastero di Pfäfers. Presenta iniziali, una ricca decorazione e, a c. 59r, un'immagine del Canone a piena pagina. A c. 173v, aggiunto da una mano del sec. XIII, si legge un Alemannischer Glauben und Beichte.
Online dal: 14.06.2018
Manoscritto composito contenente una versione contemporanea del Versus de bello Fontanetico, un poema sulla battaglia di Fontenoy-en-Puisaye del 25 giugno 841.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto realizzato prima del 1020 ca. nel monastero di Pfäfers, contenente i Dialoghi di Gregorio I papa. Quale foglio di guardia anteriore era stato utilizzato un frammento contenente un’importante „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua tedesca dell’inizio del sec. XIV, poi staccato in occasione di un recente restauro.
Online dal: 22.03.2012
Manoscritto composito a carattere agiografico contenente le vite di s. Colombano, Eustachio, Gallo, Otmar, Nicola di Mira, Agostino, Meinrado, Walpurga, Sigismondo, Alessio e Apro, così come il commento di Remigio di Auxerre al vangelo di Matteo.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto di Pfäfers con le Vitas patrum o Adhortationes sanctorum patrum ad profectum perfectionis monachorum risale alla prima metà del sec. IX. Contiene insegnamenti dei Padri della Chiesa che nel medieoveo godettero di enorme successo ed esercitarono grande influsso sulla agiografia. Il testo è stato scritto da un solo copista e presenta rubriche ed iniziali riempite in rosso e giallo. Sulla controguardia anteriore e su quella posteriore si trovano i frammenti di un Omeliario
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto cartaceo proveniente dalla biblioteca dell’abbazia di Pfäfers, dissoltasi nel 1838. Contiene la traduzione tedesca dei Viaggi di Giovanni di Mandeville eseguita da Otto di Diemeringen, largamente diffusa nel tardo Medioevo. Corredato di numerose illustrazioni colorate a penna e disegni a inchiostro.
Online dal: 15.10.2007
Le registrazioni di Ardüser iniziano nell'anno 1572 e finiscono nel 1614. La cronaca costituisce una importante fonte per la vita politica e sociale nell'allora «Alt Fry Rätien». La «Rätische Chronik» di Hans Ardüser venne scoperta solo negli anni '70 dell'Ottocento dall'allora responsabile del liceo cantonale grigionese J. Bott e dato alle stampe. Una gran parte della Cronaca è composta da relazioni riguardanti gli avvenimenti politici della fine del XVI secolo e dell'inizio del XVII secolo. Nella sua opera Ardüser ricorda anche i delitti, l'esecuzione di streghe e riferisce inoltre su degli eventi meteorologici eccezionali e i conseguenti cattivi raccolti. Dalle sue annotazioni autobiografiche, parimenti riportate nella «Rätische Chronik», risulta che Ardüser era un lettore dotato. Si può dedurre che le sue conoscenze su tutti questi svariati temi gli venissero da fonti scritte quali registri parrocchiali, notiziari che circolavano, scritti ufficiali e contatti personali con funzionari, mercenari di ritorno o commercianti di passaggio.
Online dal: 22.06.2017
Il libro genealogico dello studente di Feldkirch Jakob Hygel, iniziato a Dillingen nel 1598, è stato poi continuato sul Lago di Costanza e nei Grigioni. Le voci contengono stemmi colorati con iscrizioni in forma di poesia e prosa, in alcuni casi anche miniature a piena pagina. Tra il 1622 e il 1645 furono inserite le registrazioni per il parroco di Ragaz Petrus Higelius, un parente (fratello?) di Jakob Hygel. A livello locale il libretto di famiglia è considerato un pezzo da esposizione storico-culturale di prima qualità («erstrangiges kulturgeschichtliches Schaustück») (Burmeister).
Online dal: 10.12.2020
Contiene, unitamente al Cod. Sang. 722, una importante, incompleta, copia della Lex Romana Curiensis che si basa sulla Lex Romana Visigothorum. Si tratta di un lavoro letterario privato che si colloca nella tradizione gallo-franca della „Breviarliteratur“. Quale copista si firma alla fine del testo il subdiacono retico Orsicinus.
Online dal: 19.12.2011
Il Liber viventium Fabariensis è certamente la più importante opera rimasta della miniatura retica. Il codice venne in origine trascritto come un evangelistario e riccamente decorato con iniziali, arcate dei canoni e raffigurazioni a piena pagina dei simboli dei quattro evangelisti. Fin dall’830 negli spazi liberi delle arcate dei canoni vennero aggiunte liste delle comunità monastiche affratellate così come i nomi di benefattori sia vivi che morti del monastero. Oltre al suo ruolo di evangelistario, di libro per le commemorazioni e libro delle confraternite, il Liber viventium servì più tardi anche come cartolario ed elenco del tesoro del monastero di Pfäfers. A causa del valore giuridico che il Liber viventium ancora oggi riveste, il volume si trova in possesso del patrimonio archivistico del monastero di Pfäfers.
Online dal: 02.06.2010
Il Liber Aureus, il Libro d’oro di Pfäfers, fu allestito come evangelistario intorno al 1080-1090 e fu ornato con rappresentazioni artistiche dei quattro evangelisti. A partire dal XIV secolo, gli spazi lasciati liberi tra le letture furono utilizzati per trascrivervi sentenze giudiziali.
Online dal: 02.06.2010
Bifoglio in pergamena contenente un frammento di un „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua alemannica e con notazione musicale, databile all’incirca al primo terzo del sec. XIV. Venne probabilmente utilizzato quale protezione per la coperta del Cod. Fab. XI del sec. X-XI quando questa venne rinnovata nel secolo XIV, e in quell’occasione tagliato, con conseguente perdita di testo. L’operazione di distacco ha comportato un’ulteriore perdita di scrittura.
Online dal: 22.03.2012