Descrizione del progetto: Il costante sostegno del programma «Informazione scientifica» di swissuniversities rende possibile la stabilizzazione e la trasformazione da un progetto ad un servizio stabile. In seguito dovrà essere migliorata ulteriormente l'infrastruttura tecnica. Questo ulteriore sviluppo si rende necessario per poter sostenere i sostanziali sviluppi tecnici dei prossimi anni nel campo della interoperabilità. Infine vengono avviati nuovi progetti parziali per pubblicare online, entro il 2020, i manoscritti svizzeri più ricerca dal punto di vista attuale della ricerca.
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Zürich, Braginsky Collection, K110
Carta · 1 f. · 46.2 x 32.2 cm · Gerusalemme · 4 Tammus 5624 (8 luglio 1864)
Ketubah (כתובה)
Il contratto riguarda il matrimonio di Salomone, figlio di Abramo, con Rachele, figlia di Elijahu. La somma della dote consiste in 26.000 «Löwen»-piastre. La ketubah appartiene ad una tipologia particolare che fu coltivata a Gerusalemme dagli anni ’30 fino agli anni ’60 del 1800. Come in altre rappresentazioni, decorazioni floreali a colori freschi incorniciano la parte inferiore del testo (con le firme degli sposi al centro e i monogrammi riccamente decorati dei due rabbini di Gerusalemme) e la larga fascia superiore del timpano. Al centro della fascia del timpano è un mazzo di fiori in vaso, a sinistra e a destra dei quali ci sono cipressi e palme da datteri, che collegano il presente di Gerusalemme con la Gerusalemme della promessa. (flu)
Pergamena · 1 f. · 93 x 37.5 cm · Livorno · 14. Tischri 5479 (9 ottobre 1718)
Ketubah (כתובה)
La coppia di sposi Salomone, figlio di Giacomo Visino, e Dina (Gracia), figlia di Samuele Cordovero, apparteneva alla grande comunità ebraica degli ebrei sefarditi che vivevano nel fiorente, cosmopolita e multietnico porto di Livorno, dove godevano di generosi privilegi attribuiti loro dai Medici, compresa la piena libertà religiosa. Il testo è collocato in un'architettura a forma di portale barocco tra due colonne doppie. Il testo del matrimonio a destra è stato scritto in caratteri quadrati sefarditi, le condizioni a sinistra in corsivo, confermate dallo sposo (in italiano) e dal padre della sposa (in spagnolo). Sopra la balaustra due putti reggono un cartiglio con l'emblema della famiglia Visino. Al di sotto è dipinto un medaglione incorniciato dallo zodiaco, Re Salomone, che accoglie con grande gioia la Regina di Saba. (flu)
Pergamena · 1 f. · 50 x 35.7 cm · Roma · 13. Siwan 5398 (26 maggio 1638)
Ketubah (כתובה)
Gli sposi Menachem, figlio del defunto R. Samuele Paliano, e Angelica, figlia di Mosé Paliano, appartenevano ad una delle famiglie ebraiche più rispettate e ricche di Roma, come dimostra la dote di 2500 scudi in contanti e un premio di 500 scudi. Piccoli viticci di rose e fiori, così come uccelli volanti e seduti sono disposti intorno a due campi ovali disposti in modo concentrico. L'emblema di famiglia dei Paliani (o Pagliani) si erge al di sopra e al di sotto del grande ovale. In quello interno, il contratto di matrimonio è scritto in oro con caratteri quadrati. L'ovale esterno è decorato con accurate e complete copie dei libri Cantico dei cantici, Ecclesiaste e Ruth, versetti tradizionali e benedizioni dalla Bibbia. Questa calligrafia è artisticamente formata da nastri intricati e motivi a labirinto. Il leopardo, l'aquila, il cervo e il leone simboleggiano le virtù alle quali, secondo la Pikei Avot 5:23 (Capitoli dei Padri) gli Ebrei devono essere fedeli. (flu)
Pergamena · 1 f. · 59.1 x 35 cm · Calcutta · 3. Nissan 5614 (24 aprile 1854)
Ketubah (כתובה)
Questa ketubah indiana è caratterizzata da motivi che gli ebrei Baghdadi hanno portato in India dall'Iraq. I testi, trascritti in due campi adiacenti, assomigliano, ad esempio, a nicchie di preghiera islamica. In fondo è riportato il contenuto del contratto, che testimonia che Zalich, figlio di Ezechiele Mosé, sposò Rebecca, figlia di Benjamin Elija Jakob, che portò una dote di 3’195 rupie in gioielli d’oro e d’argento, vestiti e biancheria da letto. Con il supplemento dello sposo venne presumibilmente raggiunta una somma totale di 5’555 rupie. In una bordura si alternano fiori e uccelli e sopra due tigri reggono un medaglione con un'iscrizione. I due pesci che si fronteggiano simboleggiano felicità e fertilità per la coppia di sposi. Un piccolo, terzo pesce nel mezzo probabilmente si riferisce alla progenie sperata. (flu)
Carta · 1 f. · 36.7 x 51.8 cm · Shanghai · 12 gennaio 1947
Ketubah (כתובה)
La promessa di matrimonio tra Wilhelm Goldstein e Paula See a Shanghai viene fatta davanti ai due testimoni Max Neumann e Gustav Lehmann, e davanti a Bernhard Cohn, l'avvocato della comunità ebraica della «Communal Association of Central European Jews. Shanghai» in lingua cinese. A differenza degli altri contratti di matrimonio della collezione Braginsky, questo non è un documento religioso ebraico ma un atto ufficiale che registra il consenso a sposarsi di una coppia fuggita dalla persecuzione dei paesi di lingua tedesca. A Shanghai hanno trovato rifugio ca. 18.000 ebrei sopravvissuti all'olocausto. (flu)
Pergamena · 1 f. · 8 x 88 cm · Italia · Rotolo: Italia, XVIII sec. / Custodia: Venezia o Roma, XVII sec.
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Oggetti per le cerimonie realizzati in oro, come la custodia per questo Rotolo di Ester, sono eccezionali, poiché gli oggetti per la sinagoga o di uso personale ebrei erano solitamente in argento o in altri materiali preziosi. La custodia cilindrica di questo rotolo è decorata con delle delicate filigrane applicate. Da un vaso collocato al centro fuoriesce un tralcio naturalistico con rami e fiori che si estendono sulla superficie decorata del rotolo. Dei grandi fiori si appoggiano o inquadrano degli oggetti che sono associati al Tempio di Gerusalemme. Nonostante questi motivi si trovino frequentemente in una grande varietà di oggetti di metallo per i riti ebraici italiani, non sono collegati in modo particolare con la storia di Ester. Inoltre le Dieci tavole della legge sono collocate nel largo motivo centrale, una corona composta di forme di piccoli fiori che ricordano dei girasoli. Si conoscono due custodie per rotoli di Ester simili, indubbiamente create dallo stesso artista, che si pensa siano state prodotte a Roma o Venezia nel XVII secolo. Il rotolo di Ester, senza decorazione, risale probabilmente al XVIII secolo. (red)
Pergamena · 1 + 1 f. · 22.2 x 137 cm + 22.8 x 17.4 cm · Italia · ca. 1775
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Questa megillah è abbellita da disegni di architettura dipinti a mano che si ripetono. Il testo è collocato tra colonne alternate diritte e a spirale. Gli ebrei italiani associavano le colonne ritorte a quelle del Tempio di Salomone, che essi credevano essere stato portato a Roma da Tito e poi collocato nella basilica di S. Pietro in Vaticano. Per quanto riguarda lo stile, il rotolo ricorda le ketubbot miniate prodotte a Ferrara e Mantova. Allegato vi è un foglio di pergamena contenente, in aggiunta alle benedizioni, un inno liturgico, korei megillah, recitato dagli ebrei italiani. I rabbini non concordavano sul fatto che un rotolo potesse contenere dei testi estranei al Libro di Ester, così che in molte comunità questo portò alla consuetudine di allegare un foglio, staccato, contenente le tre tradizionali benedizioni da recitare prima della lettura della megillah. (red)
I bordi di questo Rotolo di Ester sono dominati da una arcata barocca suddivisa da quattro distinte colonne con vari motivi. Le arcate sono sormontate da una balaustrata che sostiene dei vasi con fiori, dei medaglioni vuoti, ornamenti floreali e diverse varietà di uccelli, tra i quali un'aquila a due teste coronate ed un pavone. Al di sotto di ognuna delle diciannove colonne di testo sono collocate scene dalla vita di Ester. La cornice incisa del rotolo fu disegnata da Francesco Griselini (1717-1787), studioso, artista ed editore italiano le cui incisioni di bordi divennero molto popolari in Italia nel XVIII secolo. In queste illustrazioni Griselini ha dedicato particolare attenzione all'architettura ed alla prospettiva spaziale. La firma a stampa dell'artista si legge nell'angolo inferiore sinistro di ciascuna pergamena. L'ultima scena, collocata sotto l'arco finale, si trova raramente nei Rotoli di Ester. Raffigura il Messia che cavalca un asino rappresentante il ritorno a Gerusalemme del popolo ebraico in esilio. Il testo del rotolo fu scritto dall'abile artista-copista Aryeh Leib ben Daniel. Nella sua iscrizione finale, al termine delle benedizioni conclusive, egli informa il lettore di aver scritto il codice a Venezia nell'inverno 1746. (red)
Pergamena · 1 f. · 27.6 x 227 cm · Amsterdam · intorno al 1675
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Questo rotolo olandese, riccamente illustrato, si distingue per le sue 38 delicate illustrazioni disegnate con inchiostro di seppia. La decorazione del rotolo inizia con un arco trionfale che ricorda gli archi di trionfo romani costruiti per i festeggiamenti imperiali in tutta Europa nel corso del XV fino al XIX secolo. Il rotolo contiene inoltre alcune rappresentazioni inusuali. Una è quella di Mordecai che si trova in un locale davanti ad una parete riempita di libri. Egli è raffigurato come uno studioso, e riflette forse la tradizione rabbinica che ci informa della sua notevole conoscenza di settanta lingue, ciò che lo aiutò a smascherare il complotto contro Assuero. Un'altra inusuale illustrazione è la raffigurazione di due nani che danzano e suonano per manifestare la loro gioia per la salvezza degli ebrei dalla distruzione. (red)
Pergamena · 1 f. · 22.2 x 176 cm · Germania del Nord · intorno al 1750
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Questa megillah del XVIII secolo fu realizzata nella Bassa Sassonia e rimanda, con questo tipo di arte decorativa popolare, di decorazione e di scelta di colori, ad altre megillot provenienti da questa regione. L'immagine più distintiva nel rotolo è quella nella quale è dipinta l'impiccagione di Aman, legato in catene e sospeso al patibolo. Un serpente velenoso, simbolo del male, si arrotola sul supporto. Al di sotto, un leone con due code - allegoria del popolo ebraico – regge tra le zampe uno scudo e assiste all'esecuzione. La megillah della collezione Braginsky è una di tre rotoli simili tedeschi che contengono delle speciali immagini dell'impiccagione di Aman. Delle iscrizioni sui pannelli di apertura e di chiusura di questo rotolo indicano che era posseduto da Berel, figli di Abraham Neumark di Amburgo. (red)
Pergamena · 1 f. · 16.7 x 176 cm · Amsterdam · 1701
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
La particolarità di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è data dalle raffigurazioni dettagliate del libro di Ester che includono dei motivi della letteratura Midrasch. Queste testimoniano una buona conoscenza della Bibbia e dei commenti rabbinici. La raffigurazione degli ebrei in abiti da festa con berretto e colletto bianco («Judenkragen») rimanda ad un contesto dell’Europa occidentale. In realtà il rotolo è stato creato ad Amsterdam. Nel paragrafo introduttivo Jakob da Berlino si presenta come copista e data questa megillah, che costituisce un esemplare molto precoce e prototipo degli esemplari con una cornice decorativa stampata, al XVIII secolo. (flu)
Pergamena · 1 f. · 15 x 183 cm · Impero ottomano · intorno al 1800
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
La pergamena (su cinque membrane con 13 colonne di testo) è introdotta da un impressionante disco solare circondato dai segni dello zodiaco. Il mese di Adar è particolarmente sottolineato, poiché è in questo mese, che è sotto il segno dei Pesci, che avvenne lo sterminio degli ebrei. Ogni colonna inizia, se possibile, con la parola ha-melech (il re), che da un lato significa re Assuero, ma è anche un'allusione al Dio mai esplicitamente menzionato e onnipresente. La custodia d'argento, databile al 1800 ca., è coronata da un mazzo di fiori e foglie, un motivo che si ritrova anche su accessori della Torah (rimmonim) e altri oggetti ebraici in metallo dell'Impero Ottomano. (flu)
Pergamena · 1 f. · 13.1 x 417 cm · Amsterdam · intorno al 1641
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Il rotolo di Ester, creato ad Amsterdam intorno al 1641 (su 7 membrane e 49 colonne di testo) contiene una cornice decorativa stampata, incisa da Salom Italia (si veda la sua firma all'inizio del rotolo «Salom Italia sculp[sit]», cioè «Salom Italia lo ha inciso»). I suoi disegni di cornici hanno influenzato le megillot illustrate in tutta Europa. La matrice, che viene ripetuta più volte su tutta la lunghezza del rotolo, è composta da quattro arcate architettoniche. Sopra ogni arco semicircolare interrotto sono raffigurate due donne con rami di palma. Nelle sopraporte appaiono dei paesaggi in miniatura e nelle basi le figure intere di Assuero, Ester, Mardocheo e Aman. Le scene si orientano a motivi paesaggistici contemporanei, collegando in questo modo il testo ebraico alla cultura visiva generale del suo tempo. (flu)
Pergamena · 1 f. · 31.8 x 239.5 cm · Praga · intorno al 1700
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
La cornice a stampa di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 15 colonne di testo) è stata realizzata dall'incisore Paul-Jean Franck, artista non ebreo di Praga, ed è quindi uno dei rari esempi di questo tipo che non proviene dai due centri della stampa, Venezia o Amsterdam. All'inizio e alla fine del rotolo vengono raffigurati verticalmente in tutto sette episodi del libro di Ester: all’inizio Assuero in trono, mentre Mardocheo e Aman sono condotti al suo cospetto; Mardocheo consegna ad Atàch il decreto di distruzione; il re nella tenda. Alla fine, vengono illustrate le celebrazioni di Purim: l'accusa di Aman da parte di Ester, Mardocheo e il re, e Mardocheo mentre istituisce la festa di Purim in una lettera agli ebrei. Sopra i capitelli delle colonne tortili sono rappresentate altre scene. (flu)
Pergamena · 1 f. · h: 9.8 cm · Gerusalemme o Impero ottomano · intorno al 1920
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Realizzato all'inizio del XX secolo, questo rotolo di Ester (su sei membrane con 35 colonne di testo) potrebbe essere considerato come un tentativo di creare, incorporando elementi orientali e dell’Art Nouveau, uno stile nazionale ebraico. L'origine potrebbe quindi collocarsi a Gerusalemme, anche se si potrebbero considerare anche altri centri dell'Impero Ottomano. La custodia in avorio è finemente scolpita. La megillah è stata dipinta con vivaci colori e contiene dei motivi floreali, come sovente si trovano nei manoscritti orientali. (flu)
Pergamena · 1 f. · 23 x 224 cm · Europa centrale · XVIII sec.
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Il programma decorativo di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è stato ripreso dalla cornice a stampa della megillah della collezione Braginsky (S25). Le benedizioni all'inizio del rotolo sono circondate da figure ed episodi narrativi: sopra Assuero ed Ester sul trono affiancati dai cortigiani, sotto a destra i cospiratori e a sinistra Aman sulla forca, al di sotto Mardocheo presso la porta del palazzo e a sinistra Ester e Mardocheo che redigono le lettere con gli ordini per la festa del Purim. La custodia esagonale d'argento cesellato fu realizzata nel 1806 e apparteneva al rabbino Ephraim Fischel di Rozdol, nella Galizia orientale. (flu)
Pergamena · 1 f. · 16.7 x 167 cm · Venezia · intorno al 1675
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
Questa megillah manoscritta e con una cornice stampata e dipinta a mano (tipo: «Gaster I» su tre membrane con 19 colonne di testo), realizzata a Venezia, può essere datata intorno al 1675 grazie ad altri rotoli di Ester quasi simili e datati. Questa tecnica apparve a Roma alla fine del XVI secolo e fu poi, soprattutto nel XVIII secolo, ampiamente utilizzata a Venezia e ad Amsterdam. Nei cartigli polilobati, posti al di sopra e al di sotto del testo, sono rappresentate delle scene tratte dal Libro di Ester. (flu)
Pergamena · 1 f. · 10.2 x 170.5 cm · Bagdad · intorno al 1850
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
A differenza della maggior parte dei rotoli di Ester, nei primi due campi decorativi viene qui sottolineata l'importanza centrale di Mardocheo. In lettere rosso porpora è dapprima scritto «La megillah della regina Ester e l'ebreo Mardocheo», e in seguito, in lettere arancioni «Nella cittadella di Susa c’era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis» (Ester 2.5). Questa genealogia viene riportata sui bordi in alto e in basso dell'intera pergamena fino ad Abramo. Fa poi seguito la successione genealogica dell'avversario Aman, che è stata ripresa dal Targum rischon, la traduzione aramaica del testo originale ebraico. (flu)
Pergamena · 1 f. · 30.3 x 183.4 cm · Ancona o Lugo · intorno al 1800
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
I decori a silhouette sono tipici dei rotoli Ester di Ancona e Lugo. Questi si trovano anche su ketubbot (vedi K96 e K105) e su altri fogli d’apparato. Nella silhouette superiore di questa megillah (su tre fogli con 12 colonne di testo) si trovano dei pavoni, farfalle e cervi intrecciati negli ornamenti floreali, nei viticci e negli ornamenti a traliccio; nella parte inferiore sono raffigurati i segni dello zodiaco. Il rotolo di legno tornito è alto 54.8 cm. (flu)
Pergamena · 1 f. · 33 x 156 cm · Europa orientale · intorno al 1900
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester
La custodia di questa megillah (h: 47 cm) può essere attribuita dal punto di vista stilistico all'arte religiosa ebraica dell'Europa orientale. L'argento è punzonato, cesellato, fuso e in parte dorato. L'aquila bicipite è l'animale araldico degli Asburgo e dello zar russo. Sullo scudo vi è una citazione da Ester 8.16 «Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore» e sulle bandiere a entrambi i lati dello scudo è scritto «E sulla sua testa sia posta la corona reale» (Ester 6.8). La custodia è ricoperta di numerosi ornamenti di fiori, frutti e foglie e rappresentazioni di animali ad essi intrecciati. Il rotolo può essere estratto grazie ad una presa in forma di piccolo leone. (flu)