Progetto: Le più belle pagine della Svizzera
Marzo 2020 - Novembre 2020
Status: Concluso
Descrizione del progetto: Le mostre celebrano i 15 anni del progetto e-codices, la piattaforma svizzera per la digitalizzazione degli antichi manoscritti. La Biblioteca abbaziale e la Fondation Martin Bodmer mettono in mostra diverse gemme dalle proprie collezioni e numerosi prestiti di valore provenienti dalle altre biblioteche che partecipano al progetto.
Tutte le biblioteche e collezioni
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541) è l’ultima in ordine cronologico delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato dall’autore tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il terzo ed ultimo della cronaca, contiene la narrazione degli avvenimenti delle guerre di Borgogna e di Svevia per terminare con le campagne militari d’Italia, tra le quali la battaglia di Marignano del 13-14 settembre 1515 alla quale forse assistette personalmente . E’ illustrata da 196 disegni a penna rimasti senza colore di un artista anonimo. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell’Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Fin dal IX secolo la Historia animalium di Aristotele, una descrizione ordinata di vari esseri viventi, era disponibile in una traduzione araba che Michele Scoto tradusse in latino intorno al 1220. La decorazione delle iniziali di questo manoscritto, che Johannes Heynlin ha acquistato a Parigi e lasciato in eredità alla certosa di Basilea, è ricca di drôleries. In tutto il volume ci sono annotazioni di diverse mani.
Online dal: 14.12.2017
Nikolaus Meyer zum Pfeil, cancelliere di Basilea, possedeva già nel XV secolo una grande collezione di prime edizioni a stampa, principalmente letteratura di intrattenimento tedesca, e copiò personalmente diversi manoscritti, come nel 1471 la Melusina di Thüring von Ringoltingen. Il manoscritto cartaceo contiene 38 disegni a penna colorata, che sembrano essere opera di due diversi pittori. A causa della perdita di fogli, il testo presenta ora delle lacune; non è più possibile chiarire se siano andate perse anche delle illustrazioni.
Online dal: 14.12.2017
Guillaume de Machaut appartiene alla schiera dei più importanti poeti e compositori del medioevo francese. Nella Burgerbibliothek di Berna la sua produzione è presente con un manoscritto di grande qualità dal punto di vista della decorazione: le 13 miniature, che occupano tutta la larghezza della colonna, e numerose delle iniziali policrome, sono decorate con dell’oro in foglia. Il manoscritto è molto importante per la storia della musica in quanto datato dal copista nel colophon, e inoltre per le note musicali che accompagnano alcune delle canzoni.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto contiene la seconda parte della cronaca di Eusebio nella traduzione latina e con la continuazione di Gerolamo. Le tavole, solitamente distribuite su due pagine, sono per lo più concentrate su di una pagina. La decorazione è di grande qualità e testimone della miniatura precarolingia della Francia e dell’Italia del nord. Dalle dettagliate informazioni della pagina del titolo si deduce la data della redazione: il 699; la cronaca di Eusebio di Berna è quindi il più antico manoscritto datato conservato in Svizzera.
Online dal: 23.09.2014
Il cosiddetto «Berner Parzival» costituisce l'ultimo testimone manoscritto datato del poema cavalleresco sul Sacro Graal redatto tra il 1200 e il 1210 da Wolfram von Eschenbach, e per giunta corredato di illustrazioni. Il manoscritto venne probabilmente commissionato nel 1467 dal commerciante bernese Jörg Friburger al copista Johann Stemhein di Costanza. Questi modernizzò dal punto di vista stilistico e redazionale il testo del suo modello adattandolo ai gusti di un pubblico cittadino tardomedievale. Inoltre fornì delle indicazioni per le illustrazioni, che poco più tardi un pittore seguì, realizzando 20 disegni a penna colorati. Le successive vicende che coinvolsero il manoscritto, che oggi conta 180 fogli, rimangono sconosciute; tuttavia nei primi anni del XIX secolo dovette giungere nella biblioteca di Berna, nel cui possesso è attestato al più tardi dal 1816.
Online dal: 26.09.2017
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l’opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il primo volume contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino all’anno 1421, basata sulla antica Cronaca di Konrad Justinger, nella versione di Benedicht Tschachtlan. In seguito l’opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto latino di astronomia, il CB 7 contiene degli scritti di Germanico, Plinio il Vecchio e Igino. È illustrato con numerosi disegni utilizzanti il lavis, tra i quali un planisfero con cinque cerchi d’oro concentrici contenenti le costellazioni rappresentate da personaggi o animali, i quali dovrebbero essere stati realizzati da Antonio di Mario, nel XV secolo nella regione napoletana.
Online dal: 31.07.2007
Il CB 10, verosimilmente ad uso didattico, riunisce delle opere di Aristotele, Avicenna, Nicola Damasceno, Costa ben Luca e Alessandro d’Afrodisia. Questo manoscritto su pergamena del XIII secolo è probabilmente appartenuto ad uno studente della Facoltà delle Arti di Lipsia, come lascia intendere un foglio di pergamena, il quale contiene la lista dei corsi seguiti nel 1439 e la lista dei testi spiegati con i nomi dei professori. Vi si trova ugualmente le date dell’inizio e della fine dei corsi, come pure il salario pagato ai maestri.
Online dal: 20.12.2007
Manoscritto latino su pergamena del XIV secolo, il CB 14 offre un commento completo di giuristi bolognesi su delle opere di diritto civile, quali il Codice di Giustiniano o il Digesto.
Online dal: 31.07.2007
Dedicato alle donne innamorate, l’Elegia di madonna Fiammetta evoca in prima persona i sentimenti della giovane napoletana Fiammetta, abbandonata dal suo amante Panfilo. Opera giovanile in prosa di Boccaccio, celebrata per la finezza del suo approccio psicologico, l’Elegia mescola elementi autobiografici e chiari riferimenti alla letteratura latina. Si conserva qui in un manoscritto copiato nel 1467 da Giovanni Cardello da Imola, la cui scrittura regolare è messa in luce dalla decorazione a bianchi girari.
Online dal: 21.12.2009
Il De consolatione Philosophiae di Boezio conobbe un ininterrotto successo durante tutto il Medioevo. Questo manoscritto, risalente alla seconda metà del XIV secolo, offre una copia completa del testo latino, con alcune glosse interlineari. La decorazione è costituita da un'iniziale istoriata da cui nasce un breve tralcio vegetale, nella quale è raffigurato l'autore a mezzo busto in posizione frontale che indica il suo libro (f. 1), nonché da bellissime iniziali ornate poste all’inizio dei vari libri della Consolatione (ff. 8, 17, 30 e 41). Il loro stile induce a collocare la realizzazione di questo manoscritto nell'Italia settentrionale, forse a Bologna.
Online dal: 12.12.2019
Commissionato verso l’anno 1460 dal grande bibliofilo Antonio di Borgogna, il CB 49 contiene il testo dell’Epître d’Othea, scritto dalla prima donna che visse unicamente grazie alla sua professione di scrittrice, Cristina di Pisan. È ornato da un centinaio di magnifici disegni (il ciclo completo), tra cui la miniatura di dedica dove si vedono quattro personaggi che sono stati identificati con Filippo il Buono, Carlo il Temerario ed i due bastardi Davide e Antonio di Borgogna.
Online dal: 25.07.2006
Oggi Cicerone è visto essenzialmente come filosofo e politico; nel Medioevo era invece conosciuto soprattutto come maestro di retorica. Lo testimonia il contenuto di questo manoscritto, trascritto senza alcun dubbio in Francia agli inizi del XII secolo e comprendente due trattati sull'”arte del saper ben parlare”: il De inventione e la Rhetorica ad Herennium, a lungo attribuita all'autore latino.
Online dal: 25.03.2009
La traduzione francese delle Storie di Alessandro Magno, destinata al futuro Carlo il Temerario, è stata commissionata a Vasco da Lucena, «Portugalois», addetto al servizio dell’Infanta Isabella, moglie di Filippo il Buono. Il ricorso a Quinto Curzio, completato dai testi di Plutarco, Valerio Massimo, Aulo Gellio o Giustino, permette all’autore di liberare il conquistatore macedone dalle leggende ereditate dalla tradizione medievale. Miroir des princes inteso a veicolare l’eroe antico come un modello, si incrive nel movimento umanistico che si sviluppa attorno ai duchi di Borgogna alla fine del medioevo. Il CB 53 è stato copiato per l’appunto in Borgogna, solo qualche anno dopo la composizione del testo; è ornato di miniature realizzate nella cerchia del maestro di Margherita di York (ca. 1470-1475).
Online dal: 21.12.2009
Il Sachsenspiegel di Eike von Repgow è uno dei più antichi libri di diritto composti in tedesco. Il CB 61, manoscritto trascritto su pergamena nei primi anni del XV secolo, tratta dunque di diritto privato, diritto penale, diritto della procedura e diritto pubblico.
Online dal: 31.07.2007
Manoscritto giuridico del XIII o dell’inizio del XIV secolo, il CB 75 testimonia del grande valore accordato, dal Medioevo in poi, al Decretum di Graziano, vera chiave di volta del diritto canonico moderno. La glossa di Giovanni il Teutonico, nella prima revisione di Bartolomeo da Brescia (anteriore al 1245), inquadra qui il testo di Graziano, messo per giunta in risalto da numerose iniziali istoriate.
Online dal: 31.07.2007
Il CB 78, manoscritto su pergamena del XIV secolo, ci trasmette la Histoire de la destruction de Troie di Guido delle Colonne. È ornato da centottantasette miniature eseguite da Giustino da Forlì, le quali rappresentano, nel quadro architetturale della Venezia gotica, i principali avvenimenti della guerra di Troia. Fatto raro: tracce della collaborazione tra il copista e il miniatore si leggono nei margini, dove il primo descrive, in dialetto veneziano, il programma iconografico scrupolosamente seguito dal secondo.
Online dal: 31.07.2007
Guillaume de Lorris e Jean de Meung sono gli autori del Roman de la Rose uno dei capolavori della letteratura cortese del medioevo. In un quadro onirico e allegorico l’amante tenta di penetrare in un giardino chiuso che nasconde una rosa, immagine della sua amata. La seconda parte, opera di Jean de Meung, offre una lettura più filosofica e moralizzante. Questo manoscritto, copiato su pergamena nel sec. XIV, contiene numerose miniature in riquadri dorati e con lumeggiature in oro, così come delle iniziali con prolungamenti blu e rossi.
Online dal: 02.06.2010
Copiata su carta nel sec. XIV, l’Ilias Latina è un adattamento del grande poema epico di Omero, uno dei testi fondatori della Grecia antica. E’ stato scritto in una gotica semicorsiva, da un solo copista, probabilmente nella regione di Napoli, in Italia. Si fa notare la presenza di alcune iniziali dipinte, talvolta figurate, tra le quali una Musa vestita di un abito cosparso di stelle dorate e che regge nelle mani una spada.
Online dal: 02.06.2010