Il più antico manoscritto esistente di un anonimo commento ai Salmi, Eglogae tractatorum in psalterium, di provenienza irlandese, scritto in una minuscola carolina di influenza alemannica attorno all'820 nell'abbazia di San Gallo. Questo codice contiene pure una copia del commento di Beda il Venerabile († 735) a lettere canoniche e trascrizioni di due lettere di Girolamo (347-420).
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione del commento di Beda il Venerabile († 735) alle lettere canoniche, realizzata verso il 900 nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Collezione di svariate opere poetiche dell'VIII e dell'inizio del IX secolo, allestita nella prima metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Questo volume contiene il Carmen de miraculis Sancti Cuthberti di Beda il Venerabile († 735), le opere De laude virginum e De octo principalibus vitiis di Aldelmo di Malmesbury († 709) e lettere in versi scambiate tra il vescovo Teodolfo di Orléans († 821) e il vescovo Modoino di Autun († 840/43 circa).
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione, significativa dal punto di vista storico-testuale, del Prognosticum futuri saeculi di Giuliano di Toledo, una delle prime escatologie della letteratura cristiana impostata in modo complessivo e sistematico. Fu realizzata nell'abbazia di San Gallo nell'ultimo terzo del IX secolo. Include glosse, tra cui certe della mano di Eccardo IV, e, alla fine del manoscritto, una breve nota sull'opera da parte del monaco sangallese Eccardo IV († 1060; intitolata da Ildenfons von Arx Crisis Ekkehardi IV.).
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo proveniente dal monastero di San Gallo, prodotto dopo l'anno 850. Contiene copie degli scritti di Beda il Venerabile e dell'Epistola ad Antiochum dello Pseudo-Ippocrate. Il testo più importante è tuttavia l'epistola del monaco Ermenrico di Ellwangen all'abate Grimaldo di San Gallo, contenuta unicamente in tale testimone. In essa Ermenrich, vantando la sua erudizione, domanda a Grimaldo di affidargli la composizione di una biografia in versi di San Gallo, fondatore dell'abbazia; la lettera comprende diversi particolari sulla vita quotidiana nel monastero di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione delle opere esegetiche De tabernaculo e De templo, come pure delle Quaestiones in libros regum di Beda il Venerabile († 735), allestita nella seconda metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Codice miscellaneo sangallese. Contiene una copia del più antico catalogo della biblioteca dell'Abbazia (seconda metà del IX secolo), seguita dai registri sangallesi delle accessioni librarie per il IX secolo (un registro dei libri acquistati nel periodo compreso tra l'abbaziato di Grimaldo e quello di Hartmut; uno dei volumi dei quali Hartmut commissionò la trascrizione; uno della biblioteca privata di Grimaldo). La seconda sezione del codice contiene opere di Alcuino di York († 804), tra cui l'epistola ad Arno, arcivescovo di Salisburgo (802), il trattato sulla penitenza e sulla confessione dei peccati (redatto sotto forma di lettera indirizzata agli studenti del monastero di San Martino, a Tours), il commento ai salmi penitenziali.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione del testo scolastico De grammatica di Alcuino di York († 804), composto come un dialogo tra due studenti, Saxo e Franco. Questa trascrizione fu allestita durante la prima metà del IX secolo nel convento di San Martino a Tours e giunse a San Gallo già durante il IX secolo.
Online dal: 31.07.2009
Copiato a S. Gallo da un unico copista, questo manoscritto dell'inizio del X secolo contiene I Synonima di Isidoro di Siviglia, il cosiddetto corpus dello Pseudo-Sisberto di Toledo, il De fide di Fulgenzio di Ruspe e una significativa collezione dei trattati di teologia di Alcuino, seguiti da una piccola selezione delle Scintillae (acc) di Defensor di Ligugé.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto di scuola proveniente dal monastero di San Gallo, databile alla seconda metà del IX secolo. Contiene il De dialectica di Alcuino, estratti da opere di Cassiodoro e Agostino, glossari e spiegazioni della Bibbia e di termini grammaticali e, al foglio 52, il celebre trattato sangallese Isruna, con alfabeto runico.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta importante da un punto di vista storico-testuale di 66 lettere di Alcuino di York († 804); prodotta all'inizio del IX secolo nel monastero di S. Martino a Tours, entrò a far parte di lì a poco delle acquisizioni dell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito del sec. IX, probabilmente realizzato a Tours. Contiene diverse opere teologiche di Alcuini di Yorkk (intorno al 730-804): De virtutibus et vitiis; De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem. Inoltre nel manoscritto si trovano l'Epitaphium Alcuini (carm. 123) e il Carmen 112 Dum sedeas laetus di Alcuino, tramandato in questo unico codice (una iscrizione per una chiesa abbaziale non meglio determinata). A p. 245 si legge una corta notizia a carattere storico riguardante la Divisio Regnorum di Carlo Magno dell'806. Questa notizia è della stessa mano che ha scritto il Carmen 112 di Alcuino e contiene una indicazione riguardante la data della stesura: Anno dcccvi ab incarnatione domini indictione xiiii anno xxxviii regnante karolo imperatore viii idus februarii die veneris divisum est regnum illius iter filiis suis quantum unusquis post illum habet et ego alia die hoc opus perfeci. A p. 247 si trova, quale prova di penna l'antifona Quid vobis videtur de Christo? Cuius filius est? (Hesbert, Corpus antiphonalium officii, Nr. 4533), le cui prima quattro parole presentano dei neumi.
Online dal: 20.12.2012
Questo manoscritto della seconda metà del sec. IX potrebbe essere stata realizzata a S. Gallo. Contiene le seguenti opere: Poetae scholastici XII (incompleto); Symphosius, Enigmata; Columbano, Versus ad Hunaldum, ad Sethum, ad Fetolium; Claudiano, Giganthomachia; Alcuino di York, De dialectica; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 224-236).
Online dal: 20.12.2012
L'opera dello Pseudo-Agostino Categoriae decem ex Aristotele decerptae reca nel manoscritto il titolo Cathegoriae Aristotelis ab Augustino translatae ad filium suum Adeodatum. La precedono un frammento dal Libro 1 del Periphyseon di Giovanni Scoto Erigena (sulle Categorie) e dei versi di Alcuino di York a Carlo Magno. Il manoscritto, della metà del sec. IX e la cui provenienza non è certa, venne redatto fin dall'inizio per ricevere delle glosse; la larga colonna centrale con il testo è circondata da glosse marginali, a cui si aggiungono delle glosse interlineari.
Online dal: 20.12.2012
Codice realizzato probabilmente nell'impero franco occidentale, forse a Tours nel primo terzo del sec. IX, contenente una copia dell'interpretazione di Alcuino di York (intorno al 730-804) del Vangelo di Giovanni. La carta di guardia iniziale mostra tracce di una pagina del Vergilius Sangallensis (Cod. Sang. 1394).
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (pp. 1-149 e 150-279). La prima parte risale alla seconda metà del sec. IX, la seconda alla metà del sec. IX. Il codice era di proprietà personale dell'abate di S. Gallo Grimald (841-872), ma probabilmente non è stato scritto a S. Gallo ma, almeno in parte, in uno scriptorium della Germania meridionale. Contiene diverse opere di Alcuino di York (intorno al 730-804): De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 210-217); De Dialectica (con un diagramma alla p. 270). Contiene inoltre estratti (cap. 2-11) dal De perfectione iustitiae hominis del Padre della Chiesa Agostino (nel codice con il titolo Adnotatio interrogationum caelesti pelagiani et responsionum sancti augustini). A p. 148 si trova, come prova di penna del sec. XIII, l'alleluia Conversus Iesus ad mariam dixit ei fides tua te salvum fecit vade in pace (con neumi), a p. 218 (XI/XII sec.) l'antifona Conspicit in celis mens prudens Ezechielis (con neumi) così come il responsorio Martir sancta dei quae flagrans igne fidei (senza neumi). A p. 271 è incisa con uno stilo la figura di un uomo con spada e scudo; una figura quasi identica si trova anche nel Cod. Sang. 175, p. 356 (qui come disegno a penna).
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo contenente copie del penitenziale di Aligerio di Cambrai, un penitenziale pseudo-romano, altri brevi testi e una copia del trattato morale “De duodecim abusivis saeculi”, un tempo attribuito, tra gli altri, al Padre della Chiesa Cipriano. Copia di alta qualità artistica, trascritta nello scrittorio di San Gallo e parte della biblioteca personale dell'abate Grimaldo, che la offrì in dono all'abbazia di San Gallo.
Online dal: 23.12.2008
Copia disadorna, ma importante dal punto di vista del testo, dell'opera De ecclesiasticis officiis libri IV (denominata anche Liber officialis) del liturgista ed arcivescovo Amalario di Metz († intorno all'850), scritta probabilmente all'epoca del vice-abate e abate Hartmut (872-883) nel monastero di S. Gallo. Il manoscritto presenta, tra il libro 3 ed il libro 4, aggiunte alle pagine 349-361, cinque lettere di Alamario di Metz a diversi destinatari.
Online dal: 20.12.2012
Trascrizione della prima parte dell'opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Copia realizzata nella seconda metà del IX secolo nel monastero di San Gallo, con numerose glosse del monaco Eccardo IV (980-1060 circa) aggiunte nel sec. XI. Il codice contiene i commentari alla Lettera di Paolo ai Romani.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell'opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Realizzata a San Gallo durante l'abbaziato di Hartmut (872-883), con numerose glosse del monaco sangallese Eccardo IV (980-1060 circa). Il volume comprende i commentari alle due Lettere di Paolo ai Tessalonicesi, alle due Lettere a Timoteo e alla Lettera agli Ebrei.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell'opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Realizzata a San Gallo durante l'abbaziato di Hartmut (872-883), con numerose glosse del monaco sangallese Eccardo IV (980-1060 circa). Codice tuttora conservato nella rilegatura originale del periodo carolingio; tramanda i commentari alle due Lettere di Paolo ai Corinzi.
Online dal: 09.12.2008
Copia dei libri XIII-XX dei Commentari di Rabano Mauro († 856) al libro veterotestamentario di Geremia (Expositio super Jeremiam prophetam libri viginti), realizzata a San Gallo nella metà del IX secolo.
Online dal: 09.12.2008
Copia del commento di Rabano Mauro al Pentateuco (i cinque primi libri dell'Antico Testamento: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio; detto anche "I cinque libri di Mosè"), trascritta nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo. In chiusura, una nota dello scriba: «Accipe nunc demum scripturam...»
Online dal: 23.12.2008
Copia del commento di Rabano Mauro ai due Libri dei Re, accuratamente realizzata nel monastero sangallese intorno agli anni 920/925.
Online dal: 12.12.2006
Copia del commento di Rabano Mauro ai libri veterotestamentarii III-IV dei Re, trascritta nell'abbazia di San Gallo nel primo quarto del X secolo.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell'opera De institutione clericorum (Sull'istruzione dei chierici) di Rabano Mauro, trascritta verso l'anno 850 nell'abbazia di Saint-Emmeram, a Regensburg, e probabilmente giunta a San Gallo durante l'abbaziato di Grimaldo (841-872), che fu anche il primo cappellano di Ludovico il Germanico. Il manoscritto contiene anche una lettera del 789 di Carlomagno ad Alcuino e il Canone 145 del Concilio di Aquisgrana dell'anno 816.
Online dal: 23.12.2008
Il codice contiene l'opera principale di Anselmo di Canterbury Cur deus homo, infine la Praefatio (p. 3), un indice dei capitoli (pp. 3–5) e la Commendatio operis ad Urbanum papam II (pp. 5–6).
Online dal: 04.10.2018
Composto da una parte in pergamena (pp. 1-74) e una in carta (pp. 75-98), il manoscritto del XIV secolo riunisce tre testi diversi. Il Compendium moralitatum (1320-1322) del domenicano Jacopo da Losanna è costruito come un dizionario che comprende le voci da A[bicit mundus...] (p. 1a) a Y[pocrita] (p. 36b). Segue il Symbolum magistri domini Bonae Venturae, come indicato nella rubrica (p. 37), che è in realtà un testo attribuito al domenicano Aldobrandino di Tuscanella, copiato da una mano diversa dal testo precedente (pp. 37a-72a). La parte cartacea presenta estratti dalle Questiones de prologo quarti sententiarum (pp. 75a-98a) del carmelitano inglese Johannes Baconthorp (1290 circa-1348) [https://drcs.zahnd.be/oid/100499]. I nervi e fili della legatura all'interno del dorso del libro (dopo p. 98) mostrano che un'altra parte del manoscritto, che vi era originariamente rilegata, è stata rimossa. Sulle controguardie sono incollati frammenti di testi canonici del XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (prima parte: pp. 1-198; seconda parte: pp. 199-210), scritti da varie mani. Almeno la prima parte, più antica, è probabilmente stata scritta a S. Gallo. Vi sono contenuti diversi glossari (sia latino-latino che latino-alto tedesco antico) della Bibbia, dei testi agiografici (Abdias, Historica Apostolica; Sulpicio Severo, Vita S. Martini), opere grammaticali (Prisciano, Institutio de arte grammatica; Donato, Ars grammatica) ed opere di autori cristiani (Prudenzio, Sedulio, Sedulio Scoto De greca), e inoltre glossari di piante medicinali, uno scritto di medicina ed un trattato astronomico incompleto.
Online dal: 20.12.2012
Glossario biblico latino-latino (i termini latini sono spiegati in latino), scritto in una minuscola carolina verso l'anno 900, probabilmente nell'abbazia di San Gallo. Comprende numerose prove di penna all'inizio e alla fine del glossario.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo, realizzato verso il 900 nell'abbazia di San Gallo, comprendente due glossari biblici, un glossario dei Salmi come pure delle spiegazioni di nomi ebraici e greci.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito in tre parti contenente testi del IX secolo: (1) canoni dell'assemblea della diocesi di Magonza sotto Rabano Mauro, (2) un glossario biblico, (3) una trascrizione dei Synonyma di Isidoro di Siviglia. La prima parte fu realizzata a Magonza (verso l'anno 850), le altre due parti all'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Il volume è costituito da due manoscritti più o meno della stessa epoca. Il primo codice raccoglie alle pp. 3-94 delle glosse alla Genesi e al Levitico e attinge tra gli altri, oltre a fonti patristiche come le opere di Gregorio Magno o Agostino, al commento al Levitico di Esichio di Gerusalemme. Il secondo codice comprende alle pp. 95-279 un commento anonimo a Matteo. Alcune iniziali sono di vari colori, per es. p. 278 e p. 279. Sull'ultima pagina (p. 280), rimasta bianca, nel XIV sec. è stato aggiunto un indice del contenuto.
Online dal: 04.10.2018
Raggruppamento di glossari di diverso tipo: glossari biblici, glossari dei testi dei Padri della Chiesa (come per esempio della lettera di Gerolamo a Marcella o delle omelie ai Vangeli di papa Gregorio Magno). Alla parola latina dei rispettivi testi fa seguito una spiegazione in latino o una traduzione in volgare (alemannico). Inoltre il manoscritto contiene anche glossari tecnici (per es. dei Canoni, degli uccelli, pesci, della medicina, dei rapporti di parentela). I glossari, tra i più antichi testimoni della lingua tedesca, sono stati compilati da vari monaci del monastero di S. Gallo nella seconda metà del sec. IX. I fogli di pergamena della prima metà del manoscritto sono in gran parte rovinati nel margine superiore.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto contiene il commento di Anselmo di Laon († 1117) ai Salmi (autore secondo Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 1357; altrove il testo è attribuito a un Haimo). Alle pp. 245-253 si trova un commento alla piccola dossologia e ai Cantici dell'Antico Testamento per le Laudi, anch'esso di Anselmo o del suo allievo Gilberto di Poitiers († 1155) (Stegmüller, RB 1357, 1 o 2530). Alcune pagine contengono lunghe glosse marginali. La decorazione del libro si limita a lombarde rosse di due o tre righe e a una scarsa rubricatura. A p. 254 si trova il timbro della biblioteca dell'epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto, vergato da una sola mano (p. 236: due esametri con il nome del copista Cuonradus), contiene principalmente sermoni per l'intero anno liturgico (pp. 1-236: sermones de tempore, pp. 239–285: sermones de sanctis). Da p. 287 sono inclusi alcuni capitoli dal Liber miraculorum di Herbert di Clairvaux († ca. 1198). La decorazione si limita a lombarde rosse di tre linee.
Online dal: 14.12.2022
Copia del commento all'Apocalisse di un certo Berengaudus o Bellengarius, vergato da numerose diverse mani. L'autore è probabilmente Berengaudus, un monaco dell'abbazia di Ferrières, che intorno all'890 compì i suoi studi ad Auxerre e che viene ricordato in una lettera da Lupo di Ferrières, ma del quale non si hanno altre informazioni. Il manoscritto, di formato minore, contiene da 33 a 64 righe per pagina.
Online dal: 22.03.2018
Il sottile manoscritto contiene il commento all'Apocalisse di Anselmo di Laon, morto nel 1117 (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 1371). Tranne una lombarda rossa di quattro righe all'inizio del testo, il libro non presenta alcuna decorazione. A p. 50 si trova il timbro della biblioteca dell'epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 14.12.2022
Copia di un anonimo commento ai libri 1 e 2 di Mosé. Il manoscritto è stato realizzato nel sec. XI, verosimilmente nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011
Uno dei soli tre manoscritti superstiti della «Versione 1» (Stegmüller, Nr. 7212) di un commentario di Remigio di Auxerre (841-908) ai Salmi (Expositio in psalmos), scritto nel sec. XII nel monastero di S. Gallo. Gli altri due manoscritti si conservano nella Bibliothèque Municipale di Reims. Così come uno dei due codici di Reims, quello di S. Gallo contiene una copia del testo incompleta; il manoscritto si interrompe con il commento al salmo 114,6.
Online dal: 07.10.2013
Seconda parte del commento ai salmi Expositio super psalmos - Salmi da 77 a 150 - dell'erudito e abate di Reichenau Walafrid Strabo (808/09-849). Scritto nell'abbazia di S. Gallo intorno all'anno 1000.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, in una rilegatura dell'epoca dell'abate Ulrich Rösch (1463-1491), è composto da due parti. La prima (pp. 3-166), scritta probabilmente nella Germania meridionale verso la fine del XII secolo, contiene circa l'ultimo terzo del commento ai Salmi (sui Sal 109-150) di Pietro Lombardo († 1160). La seconda (pp. 167-308), scritta nel XIII secolo e forse a S. Gallo, contiene sermoni e trattati, per lo più di Bernardo di Chiaravalle († 1153). Oltre ad alcuni dei suoi grandi sermoni liturgici, la raccolta ne contiene anche alcuni non certamente autentici di Bernardo, nonché sei sermoni di Nicolao di Chiaravalle († dopo il 1175). I sermoni alle pp. 167-292 sono disposti secondo l'anno liturgico (de tempore e de sanctis). Un sermone tratto dai Sermones de diversis di Bernardo è qui assegnato alla festa di Gallo (pp. 268-270). Alle pp. 292-298 si trova la seconda parte del trattato De gradibus humilitatis et superbiae di Bernardo di Chiaravalle; alcuni capitoli, soprattutto il primo e l'ultimo, sono molto abbreviati. Le ultime pagine (pp. 298-308) contengono altri brevi sermoni e trattati che sono almeno in parte attribuibili a Bernardo.
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto cartaceo inizia con il commento ai salmi di Conradus di Soltau (pp. 3a-210a). Prima di diventare vescovo di Verden, Conradus di Soltau (circa 1350-1407) studiò all'università di Praga, dove divenne maestro e professore di teologia e poi rettore dell'università (1384/5). Le fonti principali del suo commento ai salmi sono Nicola di Lira e la Glossa ordinaria. Il resto del manoscritto contiene vari testi teologici: estratti dal salterio (pp. 212-216), dagli Articuli de Passione Christi (pp. 218-244), la prima pagina di un calendario (p. 348) e un estratto da un martirologio (pp. 350-354), i sermoni di Jacopo da Voragine per la Quaresima (pp. 368a-429b) e la Legenda s. Verena (pp. 464a-477b). Un gran numero di pagine bianche inframezza i vari testi di questo volume, che è stato copiato da più mani. L'ex-libris a p. 1: Dis Buch ist Anthoni Gaisberg si riferisce probabilmente ad Anton Gaisberg, padre di Franz (circa 1465-1529), abate di San Gallo (1504-1529). Fu forse grazie a quest'ultimo, grande appassionato e committente di manoscritti, che quest'opera entrò a far parte della biblioteca dell'Abbazia di San Gallo.
Online dal: 06.09.2023
Copia della prima parte della Expositio super psalmos di Walafrid Strabo (808/09-849) - Salmi da 1 a 76 - scritta nel sec. IX nell'abbazia di S. Gallo. Contiene inoltre due lettere di Gerolamo (lettera nr. 30 Ad Paulam e n. 28 Ad Marcellam).
Online dal: 21.12.2009
Copia incompleta del commento ai salmi di Pietro Lombardo (ai Salmi 80-150). Manca la prima metà (fascicoli 1-27). La decorazione del libro si limita a delle lettere iniziali rosse. Le iniziali previste nei punti di suddivisione del salterio (Salmi 101, 109) non sono state eseguite.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto composito latino risalente all'epoca tra il 1150 ed il 1250, scritto nella Germania meridionale, forse anche a S. Gallo. Il volume contiene (non del tutto complete) le prediche di Bernardo di Clairvaux al Cantico dei cantici veterotestamentario (Sermones super cantica canticorum), la storia della prima crociata di Roberto di Reims (Historia Hierosolimitana), l'opera De locis sanctis dell'erudito e santo Adomnán di Jona († 704), una Relatio sull'apostolo Tommaso così come dei brevi versi sulle parti delle ore canoniche (Versus de horis canonicis) e dei versi sulle dieci piaghe d'Egitto (Versus de plagis Aegyptii).
Online dal: 07.10.2013
Il manoscritto cartaceo contiene diversi testi copiati su due colonne da mani diverse nel corso dei secoli XIV e XV. Inizia con un martirologio (pp. 1a-80a), la cui trascrizione è datata 1434 e firmata dal copista Ulrich Aeppli, plebano di Sitterdorf in Turgovia (p. 80a). Almeno altri cinque manoscritti nella biblioteca abbaziale di S. Gallo sono interamente o in parte di sua mano (Cod. Sang. 327; Cod. Sang. 709; Cod. Sang. 786; Cod. Sang. 1078; Cod. Sang. 1076). Dopo alcune pagine bianche (pp. 81-95), una delle quali reca il timbro della biblioteca di S. Gallo all'epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (p. 81), segue una serie di testi più brevi copiati nel XIV secolo, tra cui dei sermoni (pp. 98a; 98b-100a), la copia di una lettera di papa Gregorio VII a Matilde di Canossa (pp. 100a-101b) e delle preghiere disposte secondo l'ordine dell'anno liturgico (pp. 102a-117b), ad eccezione della prima dedicata a s. Brendano (p. 101b). Questa raccolta contiene anche un notevole calendario che propone un regime alimentare in cui ogni mese dell'anno è associato al consumo di un pesce (p. 98a). Secondo il titolo di p. 120a, l'ultimo testo contiene le Quaestiones di s. Agostino (pp. 120a-141b).
Online dal: 20.12.2023
Esemplare completo del commento di Aimone di Auxerre (intorno all'810-865/875) al libro di Isaia. Il manoscritto ricevette una nuova rilegatura nel sec. XV ed è menzionato nel catalogo della biblioteca del 1461. Probabilmente si tratta di una copia del manoscritto di Reichenau, Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. Perg. LXV, anche questo databile al sec. XI.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto è composto da due parti. La prima, un po' più recente, risale all'inizio del XV secolo e contiene il Tractatus de officio missae di Bernardus de Parentis (pp. 3-178), comprendente capitulatio (p. 3-9), dedica (pp. 9-10), prologo (pp. 10-11) e collatio (pp. 11-12). Il testo vero e proprio inizia a p. 12. Le pp. 179-190 sono bianche. La seconda parte, più antica, risale al XIV secolo e contiene alle pp. 191-254 un commento anonimo a Isaia (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 8038; il testo si interrompe nel commento al cap. 21) e a p. 256 l'inizio del Tractatus moralis de oculo di Pietro di Limoges, incipit Si diligenter voluerimus in lege domini meditari. Anche questo testo si interrompe a metà di una frase. Il manoscritto è rilegato in una copertina di pergamena, il cui interno è rivestito di tessuto. All'interno della copertina anteriore il tessuto è stato rimosso per consentire la lettura del testo sulla pergamena: un documento in lingua tedesca (XIV secolo). Delle strisce, presumibilmente provenienti dallo stesso documento, fungono da rinforzi al centro di ogni fascicolo. A p. 268 si legge nel margine inferiore una nota di acquisto dell'anno 1422. Secondo la nota di possesso a p. 3, il manoscritto si conserva nell'abbazia di S. Gallo dal XV secolo. Alle pp. 3 e 178 si trovano i timbri dell'epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 20.12.2023
Il manoscritto cartaceo è composto da quattro unità codicologiche e risale (contrariamente a Scherrer) al XV secolo. La prima parte comprende i fogli bianchi A-F e presenta un'antica cartulazione 182-187 del XV secolo. La seconda parte (c. G e cc. 1-22) contiene dapprima, a c. Gv un lungo indice barrato e al di sotto uno più breve aggiornato, entrambi del XV secolo. Segue, alle cc. 1ra-22rb il sermone o trattato De passione domini, che nel manoscritto e nei cataloghi precedenti è stato attribuito a Heinrich von Langenstein, ma che in realtà potrebbe essere stato scritto da Heinrich Totting von Oyta († 1397). Sulla base delle annotazioni in rosso all'inizio e alla fine del trattato (c. 1ra, 22rb), è stato copiato su incarico del domenicano Conrad Bainli. La terza parte (cc. 23-81) tramanda un altro sermone o trattato De passione domini e fu scritto da un secondo copista il quale, secondo il colophon (c. 74va), eseguì la copia nel 1446, sempre per conto di Conrad Bainli. La quarta parte (cc. 82-129) contiene dapprima alle cc. 82ra-116ra l'Expositio dominicae passionis di Giordano di Quedlinburg. Secondo il colophon (c. 116ra), Conrad Bainli, uno dei due probabili scriba dell'Expositio, completò personalmente la trascrizione nel 1437. Seguono, alle cc. 117ra-123ra, estratti dai quattro Vangeli (concordanza evangelica sulla Passione?) di un altro scriba il quale, secondo il colophon (c. 123ra), ha realizzato la copia nel 1437, sempre per conto di Conrad Bainli. La legatura risale al XV secolo e presenta delle assi in legno riutilizzate.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto è stato realizzato tra la fine del XIV e poco dopo la metà del XV secolo. Una prima sezione (pp. 17-347) è stata scritta in gran parte da Johannes Schorand (eccetto le pp. 17-47) ed è datata al 1398 alle pp. 123, 303 e 347. Le pp. 348-412 sono vergate da diverse mani del XV secolo. L'ultima parte (pp. 413-538) è di mano del frate domenicano Cuonradus Bainli e riporta diverse date: 1455 (pp. 470, 475 e 488) e 1458 (p. 538). Il manoscritto contiene principalmente sermoni, ma anche altri testi, soprattutto teologici. Alle pp. 17-124 si trovano i Sermones super Pater noster di Godefridus Heriliacensis (da Erlach sul lago di Bienne), seguiti alle pp. 124-303 dai sermoni De tempore. L'explicit a p. 303 (Explicit Jacobus de Foragine) è fuorviante: solo alcuni sermoni sono di Jacopo da Varagine. Piuttosto, i primi 58 sermoni sono identici a una raccolta di prediche di un anonimo francescano, conservata a Oxford, Merton College, MS 236 (XV secolo) e denominata «Mendicus» dal suo incipit. A partire dall'undicesima domenica dopo Pentecoste, il Cod. Sang. 329 è un misto della raccolta di sermoni «Mendicus» e di altri aggiuntivi tratti dai Sermones de tempore di Jacopo da Varagine. A queste due raccolte di sermoni seguono alcuni testi più brevi: pp. 304-347 il Tractatus de symbolo fidei di Aldobrandino da Toscanella, alle pp. 348-353 un sermone sulla Pasqua tratto dalla Expositio evangeliorum dominicalium di Alberto da Padova (incipit Maria Magdalene et Maria Jacobi et Salome emerunt aromata ... Licet magna leticia sit rem desideratam invenire), alle pp. 355-357 delle norme di diritto canonico, alle pp. 358-360 il capitolo De sancto Petro apostolo dalla Legenda aurea di Jacope da Varagine e alle pp. 363-413 un Tractatus de amore dei, anime. Le pagine scritte da Cuonradus Bainli iniziano con il Commentarius in decem praecepta di Henricus de Frimaria (pp. 413-475, con un indice dettagliato alle pp. 470-475), seguito da un Sermo de sacramento corporis Christi (pp. 479-488) e da un testo intitolato Biblia virginis Marie (pp. 488-538, con un indice dettagliato alle pp. 488-491). Il codice presenta diverse foliazioni contemporanee. Il manoscritto era di proprietà di Johannes Lener e, dopo la sua morte, di Johannes Engler (cfr. le annotazioni di mano di Johannes Schorand alle pp. 124 e 347, corrette o aggiunte da una mano del XV secolo). Il volume si trovava nella biblioteca del monastero di S. Gallo al più tardi dalla metà del XVI secolo (p. 353 timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564).
Online dal: 20.12.2023
Contiene una versione dell'Ambrosiastro (commento dello pseudo-Ambrogio alle Lettere dell'apostolo Paolo) scritta nella seconda metà del sec. IX nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Omiliario dell'erudito benedettino Aimone di Auxerre (Haimo Autissiodorensis; † intorno all'878). Manoscritto del sec. X/XI molto utilizzato, con notizie marginali del monaco sangallese Ekkehart IV e con dei fogli aggiunti nel XII/XIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto contiene il commento di Pietro Lombardo (1095/1100-1160) alle Lettere di Paolo (Collectanea in epistolas Pauli). Sull'etichetta del dorso e a p. 1/2 il testo è falsamente attribuito a Pietro di Tarantasia (più tardi papa Innocenzo V). Il codice è scritto su due colonne e presenta in una colonna, spesso molto stretta, il testo biblico, nell'altra, in righe alte la metà, il commento. Nel margine si leggono ad inchiostro rosso dei rimandi agli autori citati da Pietro Lombardo. All'inizio di ciascuna lettera si trovano due iniziali (per il testo biblico e per il commento) colorate su fondo d'oro (pp. 3, 5, 116, 202, 249, 287, 316, 334/335, 351, 371, 402, 409, 412). Queste presentano delle caratteristiche del cosiddetto «channel style», diffuso intorno al 1200 sulle due sponde del canale della Manica.
Online dal: 23.09.2014
Contrariamente a quanto ritenuto da Scherrer, il messale non risale al XIV secolo, ma alla prima metà del XV secolo. Oltre a un'immagine del canone a piena pagina (p. 179), la decorazione è costituita da un lato da iniziali filigranate (pp. 77b, 413a, 434a ecc.) e dall'altro da iniziali zoomorfe e istoriate, già disegnate ma non completate. Ad esempio, alla p. 12a, per il giorno di Natale vi è un'iniziale formata da un drago che contiene la scena della nascita di Cristo, e alla p. 92a, per la Dedicatio huius monasterii, un'iniziale con un uomo su un albero. Il messale tramanda numerose sequenze che meritano una particolare menzione. Secondo la nota di possesso a p. 1 Sanctorum Iohannis Baptiste et Evangeliste, almeno nel XVIII secolo il manoscritto era conservato nel monastero di S. Giovanni in Thurtal.
Online dal: 25.04.2023
Manoscritto liturgico miscellaneo, contenente testi e tavole computistiche, un breviario (con incipit di testi recitati e cantati per le Messe celebrate in occasione delle principali festività dei santi), un graduale con neumi e un sacramentario. Decorato con alcune miniature prodotte nel monastero di S. Gallo intorno all'anno 850. Nel mezzo, alla pagina 304, il «St. Galler Glauben und Beichte III», professione di fede in alto-tedesco antico.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario databile all'incirca all'anno 1000, con calendario e graduale (scritto e corredato di eleganti neumi probabilmente dal monaco Hartker), "Ordo missae" e sacramentario. Monumento inestimabile di storia della musica.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso sacramentario sangallese per la celebrazione della Messa, databile agli anni dell'abate Norberto di Stablo (1034-1072). Con calendario, graduale e sacramentario. Tra le altre, cinque pregiate miniature a tutta pagina illustrano le più importanti festività dell'anno liturgico (Natale, Venerdì santo, Pasqua, Ascensione, Pentecoste).
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso sacramentario sangallese per la celebrazione della Messa, databile agli anni dell'abate Norberto di Stablo (1034-1072). Contiene un calendario (con elenco delle più importanti solennità dei santi), un breviario (con gli incipit dei testi cantati o recitati per le più importanti solennità dei santi), e soprattutto il sacramentario, illustrato con quattro splendide miniature, due iniziali a tutta pagina e numerose iniziali di piccole dimensioni.
Online dal: 12.06.2006
Il più antico graduale sangallese esistente. Le diverse sezioni del codice risalgono a differenti periodi. Numerosi, particolarmente nella sezione contenente il sacramentario, le iniziali miniate e i disegni a penna.
Online dal: 12.06.2006
Questo messale plenario prodotto a S. Gallo, che contiene tutti i canti e le preghiere della messa, contiene le seguenti parti, scritte in parte nell'XI e in parte nel XIV secolo: calendario liturgico, sequenze (senza le melodie), graduale, messe (con preghiere, letture e canti per il Proprio), canone della messa, sacramentario, lezionario. A p. 232 (di fronte al Te igitur si trova una miniatura a piena pagina con la Crocifissione e due monaci inginocchiati.
Online dal: 20.12.2012
Sequenziario con delle sequenze senza neumi di Notkero Balbulo (p. 1-14), un calendario (pp. 15-20) e un sacramentario (pp. 21-182), che inizia a p. 21 con una bella iniziale M (tralci disegnati in rosso su fondo azzurro e verde) e da p. 22 canone della messa con inziale con la Crocifissione che introduce il Te igitur.
Online dal: 23.06.2014
Il messale fu scritto molto probabilmente per il Grossmünster di Zurigo (secondo un confronto con il Liber Ordinarius del Grossmünster); contiene il Proprium de tempore, il Proprium de sanctis (con le principali feste di Zurigo), il Commune sanctorum e le messe votive. I canti sono scritti in caratteri più piccoli, ma solo in alcune pagine le melodie sono corredate da neumi. Il Canon missae (pp. 73-83) inizia con una semplice immagine del canone. A parte questo, la decorazione si limita per lo più a lombarde rosse di due righe.
Online dal: 14.12.2022
Il messale, scritto su una fine pergamena, potrebbe provenire, stando ai santi evidenziati nel calendario (pp. 6-17, i mesi in ordine errato), da un convento di domenicane dedicato a S. Agnese. Il Canon missae (pp. 193-204) è introdotto da un dipinto del canone di altissima qualità, la cui somiglianza con le raffigurazioni della crocifissione nel monastero domenicano di Costanza è sottolineata dalla bibliografia storico-artistica. Tuttavia, è improbabile che il manoscritto abbia avuto origine nella diocesi di Costanza, dal momento che nel calendario mancano, tra gli altri, Gallo e Otmaro; il calendario rimanda piuttosto ad una provenienza da Strasburgo. Il messale è riccamente decorato con iniziali filigranate rosse e blu. A p. 18 c'è un Exorcismus salis et aquae e, dopo il Commune sanctorum, ci sono messe votive (pp. 426-446) e sequenze (pp. 447-461). A S. Gallo al più tardi dal XVI o XVII secolo (nota di possesso a p. 5).
Online dal: 14.12.2022
Lezionario da S. Gallo contenente numerose prediche di Padri della Chiesa su diverse letture dei Vangeli; scritto da varie mani nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Il codice, poco studiato, contiene inoltre delle benedizioni e delle orazioni. Alla fine è stato aggiunto, in scrittura di corpo minore e su due colonne, un Salterio. Il manoscritto, che si presenta sporco a causa dell'intenso uso cui è stato sottoposto, presenta sporadicamente integrazioni e aggiunte dei secc. XI e XII.
Online dal: 21.12.2009
L'incompleto Sacramentario gelasiano di Remedius, composto a Coira intorno all'anno 800, al tempo del vescovo Remedius; è uno dei più importanti testi liturgici del tempo. Contiene le preghiere recitate dal vescovo o dai sacerdoti per la messa e l'amministrazione dei sacramenti. Esso rappresenta anche uno dei capolavori della cultura letteraria retica dell'epoca carolingia; è decorato con numerose e fantasiose iniziali, ancora influenzate dai modelli irlandesi. La sua presenza nel convento di San Gallo è già attestata dall'anno 850 circa.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito a carattere liturgico contenente il più antico esempio conservato di collettario (contiene le orazioni necessarie alla celebrazione dell'ufficio festivo) e diversi Statuta liturgica et monastica. É stato scritto in una minuscola alemannica della seconda metà del sec. VIII nell'abbazia di S. Gallo (o sicuramente nella regione del Lago di Costanza).
Online dal: 21.12.2009
Frammento di un sacramentario (Sacramentarium Gelasianum) di provenienza retica, molto importante per la storia della liturgia. Scritto verso la fine del sec. VIII a Coira, la sua presenza è attestata precocemente a S. Gallo. É strettamente imparentato con il codice 348, contenente anch'esso un Sacramentario Gelasiano retico.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, rilegato in un cartone grigio-azzurro del XVIII-XIX secolo, è composto da due parti scritte in tempi diversi. La prima parte (pp. 3-120) è un graduale acefalo (inizia con il mercoledì dopo il terzo Avvento), scritto nel XIII secolo. Le melodie presentano dei neumi senza linee. Alle domeniche dopo la Pentecoste fanno seguito i versetti dell'Alleluia alle pp. 118-120. La seconda parte (pp. 121-186), con sequenze senza melodie, risale al XIV secolo. In due punti del codice è presente un fascicolo di un graduale vergato probabilmente nel XIII-XIV secolo: alle pp. 11-26 (in mezzo all'Introito alla festa dei SS. Innocenti) i canti del Proprium per il primo Avvento fino alla prima domenica dopo Natale, alle pp. 159-174 (in mezzo alla sequenza di Ognissanti) i canti per il tempo che va dal mercoledì dopo la terza domenica di Quaresima al Sabato Santo.
Online dal: 14.12.2022
Contiene la Praeparatio ad missam (pp. 2-63) e delle Benedictiones (pp. 66-177), scritte da una sola mano. Il disadorno manoscritto liturgico presenta pochissime correzioni e aggiunte più tarde e mostra delle leggere tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
Pontificale-messale dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). Il manoscritto è costituito da due parti; la prima (p. 5-102) è stata allestita dal conventuale di Wiblingen Simon Rösch, la seconda (p. 103-236) è forse stata completata dopo la morte dell'abate Ulrich Rösch. Solamente le prefazioni (p. 83-102) sono corredate da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 5 linee. Oltre allo stemma dell'abate (p. 5) è corredato da una immagine con la crocifissione e negli angoli medaglioni con i simboli dei quattro evangelisti (p. 70). Alcune pagine presentano una decorazione sotto forma di bordure nei margini e iniziali, talvolta con oro in foglia.
Online dal: 07.10.2013
Messale-pontificale dell'abate di San Gallo Diethelm Blarer (1530-1564), il più bel manoscritto del XVI secolo esistente in Svizzera.
Online dal: 31.12.2005
Il cosiddetto «Cantatorium di S. Gallo», primo manoscritto musicale completo esistente al mondo con notazione medievale neumatica. Contiene i brani solistici della Messa e costituisce una delle fonti principali per la ricostruzione del canto gregoriano. Copiato e corredato di eleganti neumi nel monastero di S. Gallo tra il 922 e il 926. Rilegato in legno con piatto d'avorio probabilmente realizzato a Bisanzio intorno al 500 e raffigurante scene del combattimento di Dioniso con gli Indiani. Il piatto eburneo era appartenuto a Carlo Magno.
Online dal: 24.05.2007
Processionale di San Gallo degli anni intorno al 1150, utilizzato nelle processioni che si svolgevano nel perimetro dell'abbazia stessa e nella regione dell'attuale città di San Gallo. Il manoscritto è rilegato in un lungo cofanetto in legno. Contiene gli inni e le litanie cantati in occasione delle processioni, in genere composti da monaci di San Gallo del IX e del X secolo, annotati con neumi.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di S. Gallo databile alla prima metà del XII secolo. Contiene canti solistici per il culto corredati di un'elegante notazione e di alcune iniziali miniate. Precedono il graduale un calendario con note necrologiche provenienti dal monastero sangallese databili all'arco cronologico compreso tra il XIII e il XV secolo e, ai margini inferiori, un catalogo di reliquie del XIV secolo.
Online dal: 24.05.2007
Letture in tedesco dai vangeli e dalle epistole secondo l'anno liturgico (Proprium de tempore; Proprium de sanctis e Commune sanctorum) proveniente dal convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo, copiato da un modello del convento delle domenicane di S. Caterina di Norinberga nel 1483 da Elisabeth Muntprat, una delle copiste più attive di questo convento femminile. I testi venivano letti ad alta voce nel refettorio delle domenicane durante i pasti. Il codice, nel quale sono state incollate delle silografie colorate, giunse nella biblioteca del monastero di S. Gallo nel 1780.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto, disadorno e probabilmente non vergato a S. Gallo, è un doppio lezionario o Lectionarium plenarium sive „Comes duplex“. Il lezionario segue la prassi delle pericopi della città di Roma e contiene le letture per la messa (Vecchio Testamento / Storie degli apostoli, Lettere e Vangeli). Difettoso nella parte iniziale, comincia con il Natale.
Online dal: 13.12.2013
Secondo delle nuove ricerche il cosiddetto Evangelistario di Wolfcoz - un importante capolavoro risalente al secondo quarto del IX secolo - non sarebbe stato prodotto nel monastero di S. Gallo ma nello scriptorium di Reichenau all'epoca del bibliotecario Reginberto. Studi di carattere paleografico da una parte, e delle pericopi aggiunte per i santi di Reichenau Giorgio, Marco e Pancrazio (p. 201-219) dall'altra, hanno condotto a queste nuove conclusioni.
Online dal: 31.12.2005
Evangelistario realizzato verso il 1470/80 per un ignoto committente, probabilmente nel laboratorio del pittore di Costanza Rodolfo Stahel. Contiene le letture dai Vangeli in latino per le principali festività dell'anno liturgico ed è illustrato da almeno due pittori, con 21 immagini a piena pagina rappresentanti i simboli dei quattro evangelisti e le più importanti festività dell'anno. Nel 1658 il codice fu offerto all'abate Gallo il Vecchio (1654-1687) da Fidel von Thurn, ufficiale di corte, corredato da miniature raffiguranti le armi dei due.
Online dal: 09.12.2008
Canone della messa per il vescovo di Augusta Marquard von Berg (1575-1591), con uno stemma, una miniatura a piena pagina, numerose raffigurazioni delle principali festività dell'anno liturgico. La bordura inferiore è di grande valore artistico, abbondantemente ornata di fiori e di piante, probabilmente miniata da Sebastian Glockendon il Giovane, di Norimberga. Caduto nelle mani dei soldati durante la Guerra dei Trent'anni, il manoscritto fu più tardi venduto a Bernhard Hartmann, monaco di San Gallo e governatore di Wil, quindi offerto da quest'ultimo, nel 1641, al principe-abate Pius Reher (1630-1654).
Online dal: 09.12.2008
Secondo la registrazione a p. 64, l'obituario di Goldach fu allestito nel 1418 dal parroco Syfrid Brüstlin di Hagenwil. La prima parte (pp. 11-58), ordinata secondo il calendario romano, contiene registrazioni di più mani, principalmente del XV e XVI secolo. A volte viene menzionato solo il nome della persona deceduta, altre voci sono più dettagliate e informano sulle donazioni. La seconda parte (pp. 59-80) contiene osservazioni sulle singole donazioni. È principalmente di mano di Brüstlin e viene continuato fino al XVII secolo.
Online dal: 08.10.2020
Epistolario proveniente da Reichenau/San Gallo, con una miniatura raffigurante San Paolo e cinque miniature cristologiche. Databile al terzo quarto del secolo XI.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene le epistole, le letture dell'Antico Testamento e le letture evangeliche per il periodo dalla vigilia di Natale alla domenica di Pasqua (pp. 1-144), dal giovedì dopo il primo Avvento fino alla fine del periodo di Avvento (pp. 145-155) e per le feste dei santi (pp. 156-218). Tra le pp. 144 e 145 sembrano essere caduti diversi fascicoli perché manca la maggior parte delle letture della domenica di Pasqua, le feste tra Pasqua e l'ultima domenica dopo Pentecoste e la prima domenica di Avvento. La decorazione del libro è costituita da diverse iniziali con tralci vegetali tracciate a penna con inchiostro rosso (pp. 1, 4, 131, 144 e 156). Gli interventi del XV secolo (foliazione, rimandi, neumi nella Passione di Matteo, pp. 98-104) dimostrano che il codice è stato a lungo in uso.
Online dal: 14.12.2018
Sontuoso codice per la celebrazione degli uffici festivi nel monastero sangallese, trascritto e corredato di numerose iniziali miniate intorno alla metà del secolo XI. Contiene parte di un graduale con neumi e un lezionario per l'anno liturgico.
Online dal: 24.05.2007
Graduale sangallese del XII secolo, con due miniature raffiguranti il monaco Luitherus.
Online dal: 14.09.2005
Sontuoso codice per la celebrazione della messa nel monastero di San Gallo, databile agli anni 1050/70. Contiene sequenze di Notkero Balbulo di San Gallo († 912).
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto musicale di piccolo formato del monastero di San Gallo. Contiene un calendario, un computo, un tropario, un sequenziario, un antifonario, offertori e tratti databili alla metà del secolo XI, nonché un'appendice con sequenze del XIII secolo.
Online dal: 12.12.2006
Il codice, i cui piatti della legatura sono rivestiti di tessuto verde, si compone di due parti. La prima parte (pp. 3-53) contiene sequenze di Notker Balbulus e di altri autori, la seconda (pp. 55-226) un graduale. I testi presentano tutti dei neumi; la scrittura è inframezzata da maiuscole rosse e blu. Da notare tutta una serie di iniziali decorate: nel sequenziario ad es. quella contenente un drago a p. 3, nel graduale con motivo a viticci a pag. 55. Altri esempi si trovano alle pagine 114, 134, 144, 146. All'inizio è rilegato un foglio dell'XI/XII sec. con estratti dal Commune sanctorum, sul verso con aggiunte del XIV secolo.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto musicale di piccole dimensioni della metà del secolo XI. Contiene un calendario (incompleto), tabelle di computo, un tropario e un sequenziario in elegante scrittura e con raffinati neumi.
Online dal: 12.06.2006
Versicolario, innario, tropario e sequenziario del monastero di S. Gallo, trascritto e corredato di neumi probabilmente da un monaco di nome Salomone intorno all'anno 930. Il codice, di piccole dimensioni e non miniato, contiene il repertorio sangallese dei brani liturgici cantati nel monastero e opere dei monaci Notkero Balbulo, Tuotilo, Ratperto, Waltram ed Eccardo I. È annoverabile tra i più importanti documenti esistenti al mondo della storia iniziale della musica medievale.
Online dal: 24.05.2007
Manoscritto musicale incompleto del sec. XI trascritto nel monastero di S. Gallo. Presenta alcuni fogli supplementari databili ai secoli successivi, fino al 1400 circa. Contiene un tropario, un versicolario e un sequenziario.
Online dal: 24.05.2007
Tropario e sequenziario in notazione quadrata a punti, con raffinata musica monofonica e polifonica tratta dal grande repertorio della scuola parigina di Notre-Dame. Trascritto prima del 1250 nella Svizzera occidentale, probabilmente presso la Cattedrale di Losanna. Portato a San Gallo forse già intorno al 1300.
Online dal: 24.05.2007
Breviario costituito da varie parti: 1) Capitula e orationes per il periodo dal primo Avvento all'ottava di Pentecoste così come le domeniche e i giorni feriali (pp. 3–48). 2) Proprium de tempore (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni), per il periodo dal primo Avvento fino al sabato dopo Pentecoste (pp. 49–280). Le antifone e i responsori sono corredati di neumi. 3) Proprium de sanctis (pp. 281–419), i canti qui non presentano neumi. Inizia con s. Andrea (30 novembre) e termina con s. Petronilla (31 maggio). 4) Proprio per la Pasqua fino alla seconda domenica dopo l'ottava di Pasqua (pp. 421–466). 5) Responsori e antifone De sanctis in pascali tempore (pp. 466–468). 6) Lectiones per totam ebdomadam per i giorni della settimana della terza e quarta settimana dopo l'ottava di Pasqua (pp. 469–484). 7) Capitula per i notturni, la Sesta e la Nona del periodo di Pasqua (p. 485). 8) Orationes per i notturni, la Sesta e la Nona nei giorni della settimana usque ad ascensionem Domini (pp. 486–487). 9) Capitula e orationes per i Vespri, le Laudi e la Sesta per le prime quattro domeniche dopo l'ottava di Pasqua (pp. 488–489). 10) Inni (e sequenze Cantemus cuncti melodum, p. 504) (pp. 502–504 e 506). Le parti 1-3 sono state scritte per la maggior parte nel secolo XIII (con numerose aggiunte e correzioni su rasura fino al sec. XV). Le parti 4-6 risalgono al XIV secolo, le parti 7-10 al XV secolo. Al più tardi dal secolo XV (forse dal 1450, v. p. 1) in possesso del monastero di S. Gallo.
Online dal: 17.03.2016
Parte estiva (da Sabato Santo fino alla fine dell'anno liturgico) di un breviario scritto nel monastero di S. Gallo tra il 1022 e il 1047 (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni per la liturgia delle ore dei monaci), con aggiunte databili fino al sec. XIV. I canti sono corredati di neumi. All'inizio si trovano un frammento di una raccolta di prediche, un calendario, testi computistici e tabelle. La parte invernale di questo breviario si trova nel Cod. Sang. 413. Appartiene ai più antichi breviari rimastici da S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Antifonario sangallese per la liturgia delle ore dei monaci, risalente al secolo XII, con aggiunte databili fino al tardo sec. XIV. Decorato da numerose iniziali e, all'inizio, da una miniatura con la Crocifissione affiancata da Maria e Giovanni.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario del sec. XIII contenente i canti per la liturgia delle Ore dei monaci. Le melodie presentano dei neumi senza rigo musicale. In sostanza si tratta di una copia del Cod. Sang. 390/391 («antifonario di Hartker») ampliato con le feste aggiunte dopo il completamento dell'antifonario di Hartker.
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Sezione estiva del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in quattro colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene principalmente i canti per la liturgia delle Ore (responsori e antifone), inoltre alcuni canti dell'Ordinario della messa (in parte con tropi), inni e sequenze, e canti spirituali in lingua latina e tedesca. In totale sei canti (p. 87-89, 103s., 107s.) sono per due o tre voci, in questo caso le voci non sono notate l'una sotto l'altra ma una dopo l'altra. I canti spirituali sono scritti con notazione mensurale, i rimanenti pezzi liturgici in notazione gregoriana di tipo tedesco «Hufnagelnotation» su linee.
Online dal: 19.12.2011
Il Liber Benedictionum di Eccardo IV, collezione delle sue composizioni poetiche private, iniziata probabilmente negli anni della sua formazione al monastero di San Gallo e continuamente rimaneggiata, fino alla fine della sua vita. Interamente scritto da Eccardo, è uno dei pochi codici autografi del primo Medioevo (ca. 1010-1060). Tra le altre opere, vi sono tradite: le Benedictiones super lectores per circulum anni (componimento poetico sulle singole festività dell'anno), le Benedictiones ad mensas (benedizioni di varî cibi e bevande), i Versus ad picturas domus domini Mogontinae (versi sul ciclo pittorico progettato per la Cattedrale di Magonza), i Versus ad picturas claustri sancti Galli (versi sul ciclo pittorico (progettato) per il porticato (?) del chiostro del monastero di San Gallo), e la traduzione latina del Galluslied, scritto da Ratpert in antico alto-tedesco.
Online dal: 12.06.2006