Il manoscritto contiene: pp. 1-17 un calendario (scritto probabilmente prima del 1047: Wiborada, canonizzata nel 1047 è stata aggiunta da una mano del sec. XIII); pp. 17-19 una lista degli abati del monastero di S. Gallo (di una prima mano fino a Nortpert, 1034-1072, aggiunte di altre tre mani fino a Berchtold von Falkenstein, 1244-1272); pp. 22-162 la regola di San Benedetto; p. 162-163 estratto dal libro dei Proverbi (Prv. 30, 18ss.); pp. 165-345 rituale: benedizioni, esorcismi Ordo ad monachos faciendos, istruzioni per la penitenza, visite agli infermi, unzione degli infermi, accompagnamento dei morenti (Obsequium circa morientes), ufficio dei morti (le antifone ed i responsori in questa parte con neumi).
Online dal: 13.12.2013
Benedizionale conservatosi solo parzialmente, scritto su pergamena di forte spessore nel monastero di S. Gallo nella prima metà del sec. XI. Il volume contiene preghiere e formule di benedizione per varie cerimonie liturgiche quali per esempio la benedizione del calice della messa, la benedizione del sale e dell'acqua per scacciare un demonio, la consacrazione di monaci e di preti secolari, la benedizione di piante nel giorno dell'Assunzione di Maria ecc. Il manoscritto contiene delle litanie in tre posti diversi (p. 23-26, p. 65-66, p. 90-94) nelle quali appaiono anche i nomi di santi di S. Gallo. Nel codice, dal quale sono state tagliate delle pagine in cinque posti diversi prima della paginazione avvenuta intorno al 1780, si trovano delle tracce d'uso che vanno fino al XV secolo.
Online dal: 23.06.2014
Manuale personale (vademecum) di Grimaldo, abate di San Gallo dall'841 all'872. Manoscritto miscellaneo contenente testi di argomento poetico, liturgico, computistico, scientifico e storico; include anche un calendario, un Horologium, spiegazioni di parole e definizioni in diversi campi della conoscenza, i nomi delle ninfe e delle muse e un registro delle provincie della Gallia. Esito dell'attività scrittoria di circa 40 diversi scribi.
Online dal: 09.12.2008
Benedizionale del vescovado di Magonza, trascritto ed ornato, al tempo del vescovo Willigis (975-1011), verso l'anno 1000, con quasi 200 iniziali in oro e con una miniatura a piena pagina rappresentante il Cristo Salvezza del mondo. Presente all'abbazia di San Gallo a partire da data sconosciuta (la più antica menzione è dell'anno 1600). Contiene le orazioni di benedizione cantate dal vescovo, ordinate secondo la successione dell'anno liturgico.
Online dal: 09.12.2008
Il Pontificale contiene i riti delle celebrazioni liturgiche tenute dal vescovo, tra le quali quella per la esecuzione della tonsura, per la consacrazione degli ordini minori (Cantor, Lector ecc.), degli ordini maggiori (diacono, presbitero, vescovo), per la consacrazione di abati, badesse e monache, la consacrazione della chiesa, dei cimiteri e la consacrazione di oggetti liturgici. Gli incipit di alcuni canti liturgici presentano dei neumi adiastematici. A p. 110/111 ci sono nel margine due alfabeti maiuscoli greci e uno latino; fanno parte del rito della consacrazione della chiesa. I santi elencati nelle litanie a p. 98–100 (tra gli altri Corbiniano, Ulrico, Walpurga) rimandano ad una origine del manoscritto da collocare in una diocesi bavarese.
Online dal: 25.06.2015
Il codice è stato scritto in una fluente textualis del XIV secolo e presenta titoli e lombarde in rosso. La stessa mano ha apposto la numerazione dei fascicoli in rosso che si trova all'inizio di ognuno di questi in basso a destra: da II (p. 23) a XXXIX (p. 731). Il conteggio delle pagine contiene un errore significativo: 1-501, 511-742; le pagine 614-615 sono vuote. Il manoscritto contiene la parte invernale di un breviario, cioè le p. 1-559 del Proprium de tempore dalla I domenica di Avvento alla Pentecoste e alla Trinità, e le p. 559-742 del Proprium de sanctis dalla festa di S. Andrea apostolo (30 novembre) alla festa di S. Pancrazio (12 maggio), compresa la festa di S. Wiborada (pp. 716-725). Il codice non presenta segni di utilizzo o aggiunte. Sull'ultima pagina (p. 742) si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura di assi in legno ricoperte di pelle rossa risale al XIV o XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Libro d'ore, composto per un convento femminile sconosciuto della diocesi di Basilea: esempio straordinario della prima arte libraria gotica. Contiene un calendario, 14 miniature sulla vita di Cristo e di Maria, un salterio, cantici e una litania dei santi.
Online dal: 12.06.2006
Codice composito a contenuto liturgico proveniente dal monastero di Disentis, scritto nella seconda metà del sec. XII, piuttosto intorno al 1200. Il volume contiene di seguito un calendario (pp. 2-13), un salterio (pp. 15-90) e un innario (pp. 91-110), un capitolare e collettario (misto) (pp. 116-186), così come un antifonario, un lezionario ed un omiliario (pp. 203-638). Apice artistica del manoscritto sono l'iniziale B all'inizio del salterio (p. 15) e la raffigurazione della crocifissione (p. 89). Il breviario è uno dei pochi manoscritti medievali provenienti dal monastero di Disentis che si siano conservati. Intorno al 1300 il codice giunse a Kempten; nel sec. XV si trovava già nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il voluminoso manoscritto in pergamena è stato vergato in textualis nel XIV secolo. Il testo, su due colonne, è suddiviso da lombarde rosse e blu, titoli e abbreviazioni in rosso; le parti e le feste particolarmente importanti del breviario sono evidenziate da occasionali iniziali filigranate rosse e blu. Il breviario inizia a p. 1a con il vespro della Vigilia pasquale (cioè il Sabato Santo) e termina alle pp. 807a-817b con la festa di S. Corrado (26 novembre). Seguono alle pp. 817b-819b la lettura In nocte sancte Anne e quattro letture In divisione apostolorum (cfr. p. 433b, p. 457b) come aggiunte della stessa mano e infine l'ulteriore complemento della rubrica in rosso Passio sancti Placidi martyris, sociorum eius 35 martyrum prima [?] lectio [?] di un'altra mano più tarda del XV secolo. Tra le feste dei santi si segnalano quella di Gallo (p. 662a) e la sua ottava (p. 708a) e quella di Otmaro (p. 759b) e la sua ottava (p. 789b). A p. 666 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura con assi in legno risale al XV o XVI secolo. Il rivestimento in pelle è decorato sui piatti con ferri decorativi. Mancano i ganci di chiusura e le borchie originali. All'interno delle coperta anteriore e posteriore sono visibili le impronte dei fogli di guardia staccati, e dei frammenti incollati con della scrittura. Anteriormente e posteriormente sono stati inseriti e cuciti due (p. A-D), rispettivamente un foglio di carta (p. Y-Z). La paginazione non è corretta: A-D, 1-155, 155a, 156-433, 435-621, 623-819, Y-Z.
Online dal: 25.04.2023
Il breviario contiene prima il salterio (pp. 1a-111b) con Cantica, Pater noster, Credo, Quicumque vult e litanie (111b-129b), poi il Proprium de tempore (pp. 130a-533a) dalla I domenica di Avvento alla XXV domenica dopo la Trinità compresa la Dedicatio ecclesiae (p. 524a), e infine, il Proprium de sanctis (pp. 534a-839b) e il Commune sanctorum (pp. 840a-841b), che si interrompe alla fine dell'ultima pagina ed è incompleto. Il manoscritto è stato redatto in una textualis del XIV secolo e presenta numerose iniziali filigranate rosse e blu. Il nome di S. Caterina (p. 125a), l'unico evidenziato nelle litanie, così come le feste di S. Pietro da Verona (p. 632a), della Translatio sancti Dominici (p. 647b, 648a), di S. Domenico (giorno della morte) (p. 709a) e di S. Caterina (p. 828b, 830b), indicano che il breviario era destinato a un convento di domenicane di S. Caterina, probabilmente quello a S. Gallo (poi a Wil). La nota di possesso del XVII secolo Monasteriae [!] s. Catharinae, della stessa mano, ad esempio di quella sul foglio di guardia anteriore del codice M 3 ora a Wil, Dominikanerinnenkloster St. Katharina, dimostra che il breviario proviene effettivamente da questo convento. Il rivestimento in pelle della legatura con assi di legno è decorato sia sul piatto anteriore che posteriore con un unico ferro con la testa di Cristo, e con una rotella, e reca sul piatto anteriore la data 1591 impressa a secco.
Online dal: 25.04.2023
Questo breviario della seconda metà del sec. XV contiene oltre a vari officii, il Proprium de sanctis in due parti, il testo In dedicatione ecclesiae, un piccola raccolta di prediche sulla festa della consacrazione della chiesa (Riccardo di S. Vittore, Agostino, Eusebio Gallicano e Bernardo di Clairvaux) e il Credo. Il codice è stato scritto dalla copista Cordula von Schönau, domenicana nel convento di S. Caterina di S. Gallo, la cui mano si ritrova anche nel codice Wil, convento di S. Caterina M 3.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto cartaceo contiene letture brevi (capitula), collectae, preghiere, inni, antifone e responsori per la liturgia delle ore per tutto l'anno, oltre al Commune sanctorum. Questo «collettario esteso» è stata redatto - probabilmente nel XIV secolo - in una textualis corsiva con l'aggiunta di rubriche in rosso. Il manoscritto presenta in alcuni punti forti segni d'uso, con i bordi delle pagine consumati e bruniti. A p. 25 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura in assi lignee risale al XIV o XV secolo. All'interno degli assi sono presenti impronte di frammenti con scrittura ebraica.
Online dal: 25.04.2023
Breviario con le letture notturne per il Mattutino (lectiones matutinales) per la preghiera delle ore dei monaci di S. Gallo. Contiene le letture De tempore (per le feste solenni di Natale, Pasqua e Pentecoste, iniziando con la prima domenica di Avvento), e le letture De sanctis (per le feste dei santi).
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario scritto nel monastero di San Gallo tra il 1034 e il 1047, con letture e canti per la liturgia delle ore dei monaci; vi si trovano aggiunte riconducibili a un lasso di tempo che si estende fino al XIV secolo. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti, ed è preceduto da un calendario e da tavole per il computo. La sezione estiva corrispondente è tràdita dal codice Sang. 387.
Online dal: 24.05.2007
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario per la liturgia delle ore dei monaci scritto intorno al 1030 e comprendente aggiunte riconducibili al periodo successivo, fino al secolo XIV. Il codice contiene anche, a corredo di un ampio lezionario ed antifonario, un calendario e tavole computistiche. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti.
Online dal: 24.05.2007
Il breviario, mancante dellla parte finale, inizia con il Proprium de tempore dal primo di Avvento al sabato dopo la terza domenica dopo Pasqua (pp. 1-384). Seguono il Commune sanctorum (pp. 384-386), il Proprium de sanctis da Tiburzio e Valentiano (14 aprile) fino a Primo e Feliciano (9 giugno), prima che il Proprium de tempore continui con la quarta domenica dopo Pasqua. Il breviario si interrompe a metà della quinta domenica dopo Pasqua. Poiché non contiene quattro letture per ogni notturno nelle domeniche, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può aver avuto origine nel monastero di S. Gallo. Il codice, che presenta forti segni d'uso, è scritto da più mani su una spessa pergamena con molti fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Le antifone e i responsori presentano neumi senza linee, anch'essi realizzati da più mani. La decorazione è costituita da lombarde rosse e iniziali, tra cui alcune zoomorfe (p. 172: drago; p. 217: uccello con due teste; p. 231: drago). Numerosi frammenti di un manoscritto liturgico tardomedievale fungono da brachette.
Online dal: 14.12.2022
Lezionario e omiliario per il periodo dalla Pentecoste fino all'ultima domenica dopo la Pentecoste, scritto accuratamente da varie mani nelle prima metà del sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Lectionarium officii estivo con le letture per la preghiera del coro; scritto nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Contiene una copia parzialmente completa della Expositio libri comitis e un'interpretazione delle letture delle Epistole e dei Vangeli per tutto l'anno litugico, compilati da Smaragdo, monaco benedettino di St. Mihiel presso Verdun († intorno all'840); scritto intorno alla metà del sec. IX presso l'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Lezionario per il periodo da Natale alla seconda domenica di Quaresima contenente 32 omelie (sermoni) per le domeniche ed i giorni di festa, composte per la maggior parte da Padri della Chiesa (tra gli altri Ambrogio, Agostino, Beda il Venerabile, Fulgenzio, Leone Magno); scritto probabilmente nell'abbazia di S. Gallo nel X o all'inizio dell'XI secolo. Il nome di un copista, «Egilolfus», si trova aggiunto in un secondo tempo alla pagina 85. Le prime carte del manoscritto sono in parte rovinate ed hanno subito dei danni a causa dell'umidità. Il ms., mutilo, si interrompe a pagina 177, col testo del Trattato 97 di Leone Magno.
Online dal: 21.12.2009
Copia del Liber scintillarum, compilato intorno al 730 dal monaco Defensor di Ligugé (presso Poitiers), scritta nel sec. IX non nel monastero di S. Gallo. Il Liber scintillarum, composto di 81 capitoli, è un florilegio di sentenze e proverbi su Dio e dei Santi, tratti dalla Bibbia e dagli scritti dei Padri della Chiesa. Nella parte finale frammenti di letture (lectiones) per la Liturgia delle Ore dei monaci e di sentenze.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, scritto da più mani, raccoglie in totale 66 prediche, la maggior parte di Beda e Gregorio Magno, poche di Agostino e Girolamo e alcune singole di Ambrogio, Fulgenzio, Giovanni Crisostomo, Massimo, Origene e altri autori sconosciuti. Alcune omelie sono intere, di altre vi sono solo degli estratti. Dalla legatura sono state tolte quattro strisce del manoscritto dell'Editto di Rothari, ora conservate nella Stiftsbibliothek di San Gallo sotto la segnatura Cod. Sang. 730. All'interno dei piatti sono visibili le impronte in negativo di questi frammenti.
Online dal: 14.12.2018
Lezionario. La prima parte, scritta nel sec. XI, contiene le letture per i notturni del mattutino (per tutto l'anno liturgico, iniziando dalla prima di avvento; prima de tempore, poi de sanctis. Le letture dai vangeli sono solo accennate da brevi incipit del testo e sono completate da omelie tratte principalmente dai padri della Chiesa (tra questi Origene, Beda il Venerabile, Gregorio Magno). Da p. 184 una seconda parte, scritta nel sec. XII, contiene letture dal Vecchio e Nuovo Testamento per i giorni feriali e festivi per tutto l'anno. Nel manoscritto vi sono alcune iniziali su varie linee, tra le quali una figurata a p. 12 con un essere fantastico animale.
Online dal: 13.12.2013
Tutto il codice è stato scritto da un unico copista. Contiene una raccolta di letture dei notturni. Le sezioni sono introdotte da iniziali in rosso. Nel XIII secolo sono state aggiunte delle annotazioni marginali. All'interno dei piatti della legatura sono visibili le impronte in negativo di frammenti del Vangelo di Luca nella versione più antica della Vulgata. L'impronta in negativo proviene da due fogli staccati nel 1932 e da allora, insieme ad altri frammenti di questo manoscritto della Vulgata, conservati nel Cod. Sang. 1395.
Online dal: 14.12.2018
Contiene 105 sermoni, dalla prima domenica d'Avvento (fine novembre/inizi dicembre) al giorno dell'Annunciazione (25 marzo).
Online dal: 12.06.2006
Contiene 60 sermoni per la Quaresima e la Settimana santa.
Online dal: 12.06.2006
Contiene 146 sermoni per il periodo compreso tra la Pasqua e l'ultima domenica dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso esemplare, con numerose iniziali di eccezionale valore e finemente eseguite; eccellente anche l'immagine di dedica (S. Agostino). Vi sono tràditi principalmente sermoni per importanti festività di santi.
Online dal: 12.06.2006
Contiene sermoni per le domeniche dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Contiene una copia parzialmente completa della „Expositio liber comitis“ e un'interpretazione delle letture delle Epistole e dei Vangeli per tutto l'anno liturgico, compilati da Smaragdo, monaco benedettino di St. Mihiel presso Verdun († intorno all'840). La trascrizione, che proviene dal monastero di Chelles presso Parigi e che risale all'epoca intorno all'810, è la più antica che si sia conservata.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto contiene le letture per i notturni del mattutino, dell'ufficio notturno, delle domeniche, delle feste e dei giorni feriali. Comprende il Proprium de tempore dal primo Avvento alla fine dell'anno liturgico (comprese le feste dei santi tra Natale e l'Epifania). Poiché il matutinale non contiene quattro letture per ogni notturno della domenica, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può essere stato scritto originariamente per il monastero di S. Gallo. Alle pp. 233/234 si trovano numerose aggiunte marginali del XIV o XV secolo alla festa della Trinità. La decorazione è costituita da lombarde rosse e semplici iniziali, alcune con filigrana accennata (ad es. a p. 75). La pergamena presenta numerosi fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Una striscia di un manoscritto liturgico dell'XI secolo è rilegata intorno al primo e all'ultimo fascicolo del codice come brachetta (la metà posteriore della striscia intorno all'ultimo fascicolo è paginata come p. 414/415). Sulla coperta anteriore c'è l'impronta di una pagina di un salterio del XIII secolo, su quella posteriore quella di un sacramentario (?) dell'XI secolo.
Online dal: 14.12.2022
Il codice, scritto nel sec. XIII, contiene un lezionario del mattutino per le feste dei santi ed un antifonario per tutto l'anno liturgico. L'antifonario porta il titolo In nomine domini incipiunt antiphone secundum morem Marbacensis ecclesie. Tuttavia non si tratta probabilmente di un manoscritto dal monastero riformato di Marbach in Alsazia. In base agli offici, che indicano un collegamento con S. Gallo, è piuttosto da supporre una origine nel monastero di canonici regolari di S. Lorenzo di Ittingen, che era di propietà del monastero di S. Gallo, ma che seguiva le Consuetudines di Marbach. Il foglio di guardia anteriore (p. 2/1) contiene una grande parte dell'officio di Gallo, probabilmente da un manoscritto del sec. X/XI. Vi sono trascritte sia le letture che i canti (questi ultimi con neumi). La successione dei responsori e delle antifone non corrisponde a quella nell'antifonario di Hartker, Cod. Sang. 391.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto venne probabilmente allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). La parte principale è costituita da un salterio con i salmi nella successione biblica e alcune rubriche liturgiche, antifone (in parte solo con l'Initium) e inni; seguono il Pater noster, il Credo, cantici biblici, il Te Deum, una litania e altri cantici. La parte finale, dal fol. 135v, è costituita da un innario che contiene anche una sequenza (Cantemus cuncti melodum). Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, una iniziale figurata si trova al fol. 1v (uomo in combattimento con draghi e uccelli rapaci).
Online dal: 07.10.2013
Il vesperale pontificale dell'abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564) contiene le preghiere, i salmi con antifone e responsori e gli inni per le feste solenni dell'anno liturgico. A parte gli incipit delle antifone del Magnificat, che presentano una notazione gregoriana di tipo tedesco su cinque linee, il manoscritto non contiene delle melodie. Il volume fu copiato da padre Heinrich Keller (1518-1567), sottopriore del monastero di S. Gallo. La decorazione - 20 iniziali istoriate e alcune ricche bordure con rappresentazioni figurate - è opera di un artista sconosciuto dalla regione del lago bodanico, che ha miniato anche i Cod. Sang. 357 e 442.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto è stato allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491) (datazione al f. 227r: 1467). Per quanto riguarda il contenuto corrisponde ampiamente al Cod. Sang. 438: ad un salterio con i salmi nella successione biblica così come alcune rubriche liturgiche, alle antifone (in parte con Initium), e agli inni fanno seguito dal f. 148v dei cantici e dal f. 172v un innario. Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure (talvolta su varie pagine) e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, un'iniziale figurata si trova al f. 104v (David con l'arpa).
Online dal: 07.10.2013
Rituale per l'uso personale del principe-vescovo di S. Gallo Diethelm (1530-1564; cfr. il suo stemma a p. 8 e il timbro per la sua biblioteca privata a p. 7), scritto dal monaco di S. Gallo Heinrich Keller (1518-1567) ed illustrato da un miniatore sconosciuto della regione del lago di Costanza intorno al 1555. Il medesimo miniatore ha decorato contemporaneamente anche i manoscritti di S. Gallo Cod. Sang. 357 e Cod. Sang. 439. Nel codice, di formato ridotto, si trovano testi liturgici sulla somministrazione del sacramento del battesimo (pp. 9-107), sulla riammissione della donna nella cerchia dei credenti dopo un parto (pp. 107-114), sulla celebrazione del matrimonio (p. 114-141) e sulla distribuzione del vino il 16 ottobre, giorno della festa di Gallo, fondatore di S. Gallo (p. 144a-154).
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto, composto di due parti, contiene nella prima parte (pp. 3-26) un rituale del sec. XV con indicazioni per la visita agli ammalati, l'accompagnamento ai morenti e la sepoltura (si interrompe a p. 26 con la preghiera davanti alla bara). La seconda parte (pp. 27-86) è composta da due discorsi in difesa della musica a più voci redatti dal monaco di S. Gallo Mauritius Enck († 1575) su incarico dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Sono stati pensati quali prologhi alle composizioni per più voci di Manfredi Barbarini Lupo contenuti nei Cod. Sang. 542 e 543. Enck difende la musica a più voci dalle diffuse critiche, per esempio quella di una presunta lascivia e postula quale forma ideale della musica religiosa una combinazione tra il corale quale fondamento e musica figurata quale decorazione. In questo modo egli descrive esattamente le composizioni di Barbarini Lupo. Alla fine del primo discorso (p. 47-48) Enck ricorda gli artisti coinvolti nella realizzazione dei Cod. Sang. 542 e 543 e lo spazio temporale del loro lavoro sui manoscritti (dal 1561 al 1563).
Online dal: 23.09.2014
Il libro venne scritto nel 1541 dal calligrafo e organista della cattedrale Fridolin Sicher (1490-1546). Organizzato secondo il calendario ecclesiastico, il volume contiene le istruzioni in lingua tedesca per la preparazione degli altari e delle cerimonie nel monastero di S. Gallo nelle singole domeniche e nei giorni festivi. Comprende inoltre un elenco alfabetico di tutti gli altari nell'area del monastero di S. Gallo nell'epoca posteriore alla riforma. I compiti del sacrestano erano allora nelle mani di un fratello laico che si occupava delle pulizie della chiesa, di preparare i paramenti, di accendere le candele e di controllarne il funzionamento, e inoltre doveva occuparsi di suonare le campane (da qui il nome «Läuterbuch»).
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto miscellaneo, con opere in prevalenza liturgiche e spirituali, realizzato tra l'845 e l'870 all'abbazia di San Gallo. Tramanda, tra l'altro, il Liber de exordiis et incrementis quarundam in observationibus ecclesiasticis rerum – opera liturgica di Valafrido Strabone abate di Reichenau (808/09-849) –, i cosiddetti Ordines Romani – il primo manuale di storia della liturgia in Occidente –, un trattato liturgico di Amalario di Trier, il primo capitolare del vescovo Teodolfo di Orléans, due trattati sul battesimo e sulla messa attribuiti ad Alcuino, i capitolari (documenti legislativi diocesani) di Haito, vescovo di Basilea e abate di Reichenau.
Online dal: 09.12.2008
La successione delle messe venne probabilmente fatta intorno al 1440 per il monastero di S. Gallo. Documenta il rito liturgico del monastero benedettino riformato di Kastl nell'Oberpfalz (Alto Palatinato) (si veda in proposito il titolo a p. 3: Breviarium de divinis officiis et consuetudinibus ecclesiasticis per circulum anni monasterii sancti Petri in Castello ordinis sancti Benedicti) i cui impulsi di rinnovamento monastico vennero ripresi alla fine degli anni '30 del XV secolo sotto l'abate Eglolf Blarer a S. Gallo. La disposizione dei testi per S. Gallo si deduce dall'adattamento del culto dei santi del monastero sangallese (per es. a p. 222 annotazione riguardante la santa locale Wiborada, a p. 240 presa in considerazione di s. Costanzo venerato il 3 luglio a S. Gallo).
Online dal: 26.09.2017
Liber Ordinarius del secondo quarto del sec. XV contenente le indicazioni liturgiche per la messa dei monaci di S. Gallo all'epoca della presenza di monaci riformati dal monastero di Hersfeld, tra il 1430 ed il 1439. Il Liber Ordinarius, datato al 1432 (p. 36) sembra essere stato allestito secondo un modello da Hersfeld (nordovest dell'Assia), per il monastero di S. Gallo; alcune parti non sono però ancora adattate al monastero sangallese. Il calendario all'inizio del codice è chiaramente localizzabile a S. Gallo. Tra le diverse parti si ritrovano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto composito contenente principalmente calendari e testi a carattere cronologico; scritto nella seconda metà del sec. X e all'inizio del sec. XI per la maggior parte non a S. Gallo. Il testo principale è costituito da un calendario di origine norditaliana e da estratti dal De tempore ratione di Beda il Venerabile († 735).
Online dal: 21.12.2009
Martirologio di Beda il Venerabile († 735) trascritto in scrittura anglosassone nel IX secolo. La copia, frammentaria (tramanda solo la sezione del Martirologio compresa tra l'inizio di gennaio e il 25 luglio), è la più prossima, tra le esistenti, all'originale composto da Beda. Un martirologio è un insieme di note biografiche sui santi, di lunghezza variabile, disposte secondo l'ordine del calendario liturgico.
Online dal: 09.12.2008
Destinato all'uso quotidiano nell'ufficio del capitolo, il volume venne scritto nel 1542/43 dal clerico secolare originario di Bischofszell Fridolin Sicher (1490-1546) per il principe abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564; cfr. lo stemma alle pp. 5, 8 e 268) e giunse poi in possesso della comunità sangallese. Fridolin Sicher fu attivo sia prima che dopo la Riforma quale organista del duomo e calligrafo per il monastero di S. Gallo. All'inizio è trascritta una versione latina della regola di s. Benedetto (pp. 5-72), seguono, in una sola redazione, un versione abbreviata del Martyrologium Romanum e un necrologio che si riferisce al monastero di S. Gallo (pp. 83-267). Questo capitolario venne sostituito all'epoca dell'abate principe Bernhard Müller (1594-1630) da un nuovo necrologio realizzato nel 1611 (cfr. Cod. Sang. 1442) che non contiene più la Regola di s. Benedetto.
Online dal: 23.09.2014
Il secondo capitolario per antichità dell'abbazia di S. Gallo che ci sia rimasto, venne iniziato nel sec. XII e continuato con molte aggiunte fino in epoca moderna. Il volume contiene inoltre liste dei vescovi di Costanza (736-1318) e degli abati del monastero di Reichenau (724-1343) e S. Gallo (719-1329), copie degli accordi di confraternita del monastero di S. Gallo, letture e prediche per le domeniche ed i giorni festivi nel corso delle riunioni del capitolo dei monaci, una copia della regola di S.Benedetto, un martirologio con registrazioni necrologiche, tavole e spiegazioni per il calcolo della Pasqua e la copia e continuazione degli Annali di S. Gallo dal Cod. Sang. 915. Alla fine si trovano due liste a stampa dei monaci di S. Gallo dal 1757 al 1798.
Online dal: 22.06.2010
Copia del Martirologio di Adone di Vienne († 875). Tramanda, in appendice, vite di antiche santi trascritte nel monastero sangallense intorno agli anni 880/890, probabilmente dallo stesso Notkero Balbulo.
Online dal: 12.12.2006
Martirologio di Adone di Vienne († 875), la cui parte principale probabilmente non à stata scritta a S. Gallo. Il manoscritto tuttavia vi si conserva dall'XI secolo (aggiunte alle vite dei santi di S. Gallo). Alla fine del volume ci sono delle notizie annalistiche su di una cometa del 1264, date nel calendario, notizie riguardanti la costruzione della città di Milano e Alessandria, sulla fondazione del monastero cistercense di Wettingen e sul dissidio tra l'imperatore Federico II ed il figlio Enrico VII intorno al 1236, e sulla prigionia di quest'ultimo, così come degli esametri riguardanti la corretta preparazione delle ostie (pp. 601-602).
Online dal: 13.12.2013
Unica copia esistente del Martirologio del monaco sangallese Notker Balbulus († 912), un'opera scritta intorno agli anni 900 e seguenti. La trascrizione, databile alla prima metà del X secolo, è incompleta: un martirologio include brevi biografie dei santi in relazione ai loro giorni nel calendario, ma in questa mancano le informazioni sui santi dei giorni 13-17 giugno, 3-6 luglio, 19-26 agosto, 27 ottobre e 31 dicembre. È molto probabile che Notker Balbulus non completò mai l'ambizioso progetto del Martirologio.
Online dal: 31.07.2009
Il Martirologio di Rabano Mauro, verosimilmente scritto a Magonza o a Fulda poco dopo l'anno 843. Con ogni probabilità tale codice è l'esemplare che Rabano presentò all'abate di San Gallo Grimaldo (841-872). Manca tuttavia, in apertura, il nome del dedicatario.
Online dal: 09.12.2008
Il Martirologio di Rabano Mauro, composto poco dopo l'anno 843. Il codice contiene una copia del Sang. 457, probabilmente trascritta poco dopo l'875 su richiesta del monaco sangallese Notkero Balbulo. Vi si trova anche la dedica, che mancava nella copia di presentazione (Sang. 457), indirizzata agli abati Ratleik di Seligenstadt e Grimaldo di San Gallo (841-872).
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto realizzato nel monastero di San Gallo tra la fine del IX secolo e gli inizi del X. Contiene una collezione computistico-scientifica corredata di numerose tavole, schemi e testi sulla misurazione del tempo. Il volume include anche un calendario sangallese e gli Annales Sangallenses brevissimi (una breve storia di San Gallo). Contiene anche due mappae mundi alto-medievali (terrae orbis o mappamondi ‘T-O'), che precedono il De temporum ratione di Beda il Venerabile.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta di canti dell'organista dell'abbazia di S. Gallo Fridolin Sicher, contenente 49 canti per tre fino a cinque voci in notazione mensurale del XVI sec. senza supporto del testo. Tra i componisti figurano tra gli altri Alexander Agricola, Loyset Compère, Josquin Desprez e Jacob Obrecht. In alcuni pezzi sono indicati i nomi dei componisti e gli inizi del testo (in francese, italiano, fiammingo e latino). Di solito ogni pezzo riempie una pagina doppia, raramente tutte le voci (tre o quattro) sono disposte su di una sola pagina.
Online dal: 23.09.2014
Il volume dei canti del cappellano Giovanni Heer di Glarona: collezione di 88 componimenti popolari, studenteschi, d'amore, conviviali e giocosi –tra i quali 40 copie uniche – del periodo pre-reformistico (1510-1520).
Online dal: 31.12.2005
Libro di canto dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572) della metà del XVI secolo. Il volume contiene innanzitutto, 215 frasi in notazione a pentagramma delle opere di compositori suoi contemporanei, francesi, olandesi e tedeschi, come Josquin Desprez, Adrian Willaert, Jacob Obrecht, Heinrich Isaac o Ludwig Senfl. Per ciascuna pagina, sulla sinistra si trova la partitura per il discanto (soprano) e sulla destra quella per l'alto.
Online dal: 09.12.2008
Libro di canti dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572), giunto nella biblioteca del monstero di S. Gallo unitamente al lascito Tschudi nel 1768. Il volume contiene, rilegati assieme, i libri di voci per i bassi e i discanti di 17 mottetti a 5-6 voci e canzoni di componisti contemporanei quali Josquin Desprez o Loyset Compère, con notazione mensurale in un sistema a cinque linee. Il libro di canti è scritto da varie mani tra le quali quella dello stesso Tschudi, il quale aggiunse sulle cc. 12r–v e 24v–25r annotazioni sui modi (gli schemi dei modi a c. 25v dovrebbero essere di Heinrich Glarean). Tranne un pezzo, tutte le composizioni appaiono anche nel libro di canti di Tschudi nel Cod. Sang. 463; dovrebbe quindi trattarsi di schizzi per una raccolta definitiva.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto cartaceo del XIV secolo contiene una Interpretazione della Messa del lettore francescano Martinus di Vienna. Questa copia, molto accurata, su una colonna, è stata vergata da due copisti in una scrittura libraria gotica regolare. Sono anche gli autori delle numerose correzioni e delle note marginali visibili lungo tutto il codice. Il volume apparteneva già nel XV secolo alla biblioteca dell'Abbazia di San Gallo, come attesta la nota di possesso in tedesco in calce alla prima pagina (p. 1).
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto cartaceo in più parti contiene un dizionario latino, un inno a San Nicola, uno a Maria e uno alla Santa Croce, due commenti alle sequenze e infine sequenze con glosse e numeri sovrapposti, che indicano un ordine semplificato delle frasi. Del lavoro di copia delle varie parti è responsabile un'unica mano, integrata da altre una o più mani. Scarpatetti data il manoscritto alla seconda metà del XIV secolo; dal punto di vista paleografico, sembra possibile anche una datazione alla prima metà del XV secolo. Secondo la nota di possesso a p. 194, il manoscritto si trovava nel monastero di S. Gallo già nel XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto composito appartenne al monaco di S. Gallo Gall Kemli, che ne fece rilegare le parti, alcune delle quali risalgono al XIV secolo, e le intercalò con pagine bianche, completate da lui stesso e da altri scribi. Per questo motivo sono presenti molte diverse mani e impaginazioni. I blocchi di testo collegati più lunghi costituiscono una raccolta di sermoni (Liber Sagittarius, pp. 3-61), uno specchio di confessione (pp. 71a-92b), commenti a inni e sequenze (pp. 118-217b) e una raccolta di racconti di exempla dalla storia antica, apparentemente compilati dallo stesso Kemli, in parte tratti dalle Gesta romanorum (pp. 226-357). La legatura in pelle risale al XV secolo.
Online dal: 22.09.2022
Il piccolo volume contiene frammenti liturgici dei secoli XII e XIII. Provengono da sei diversi manoscritti (principalmente breviari/salteri), di alcuni dei quali si sono conservato più fogli, di altri solo poche righe. Il primo frammento (cc. 12r-34v) è scritto in latino ma presenta delle rubriche in tedesco, il che fa pensare ad un breviario per uso privato. Secondo una sua nota manoscritta alla c. Ar, il volume fu probabilmente composto da Ildefons von Arx.
Online dal: 25.04.2023
Il piccolo libro di preghiere contiene quattro unità di testo più lunghe, tre delle quali possono essere definite preghiere mariane: un salterio breve, che combina il versetto iniziale di un salmo con un'Ave Maria (pp. 5-35), una lunga litania di santi (pp. 37-68), le «Gioie di Maria» (pp. 69-180), e un altro salterio breve strutturato come il primo, ma scegliendo altri versetti dei salmi al posto di quelli iniziali (pp. 180-200). Il manoscritto è interamente scritto da una mano esperta e contiene rubriche e iniziali rosse e blu. I testi sono preceduti da un fascicolo con due miniature a piena pagina (a p. 2 Maria in trono con il Bambino in grembo, a p. 3 la flagellazione di Cristo). L'unico riferimento a un possibile luogo di origine del codice è la menzione di s. Abbondio di Como (p. 56). Scherrer ipotizza quindi che possa essere stato scritto in Italia per dei benedettini; Scarpatetti pensa che sia stato prodotto in, o per, un capitolo laico o un convento femminile. A p. C si trova una nota di possesso, probabilmente post-medievale, di un certo Jodokus Graislios in scrittura greca. Nel XVIII secolo il volume ha ricevuto l'attuale spoglia legatura e una nota di possesso del convento, poi incorporato da S. Gallo, di S. Giovanni in Thurtal, dal quale il manoscritto è giunto nella biblioteca abbaziale (p. 1).
Online dal: 22.09.2022
Libro d'ore di alto livello sia dal punto di vista materiale che calligrafico (pp. 1-193, dopo quattro carte di guardia cartacee). Da menzionare la miniatura a p. 24, che mostra s. Veronica con il sudario. Il volto di Cristo è stato poi gravemente danneggiato. La miniatura a p. 163 è a piena pagina e si trova all'inizio dell'ufficio dei morti. Sia le iniziali che le pagine con miniature del manoscritto sono decorate con oro in foglia e presentano - per esempio alle pp. 24, 38, 52 e 132 - elementi figurativi come raffigurazioni di animali. Nel XVI secolo il manoscritto sembra aver raggiunto la regione alemannica orientale per poi giungere a San Gallo.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto trasmette prima le antifone, gli invitatori e i responsori di alcuni uffici per i santi, e poi i versetti di alleluia e le sequenze per alcune feste per i santi. La maggior parte dei canti è corredata di una notazione neumatica senza linee. Il supplemento a p. 112, aggiunto ancora prima del tornante al XV secolo, presenta una notazione neumatica su linee. Poiché il rivestimento in pelle del dorso e della copertina posteriore è completamente mancante, l'attaccatura dei piatti, risalente all'epoca gotica, è ben visibile dall'esterno. Secondo la nota di possesso a p. 3, nel XVIII secolo il manoscritto si trovava nel monastero di St. Johann nel Toggenburgo.
Online dal: 25.04.2023
Questo manoscritto composito, contenente orazioni in tedesco e decorato con 12 iniziali istoriate, è stato scritto da Dorotea von Hof (1458-1501), figlia di Enrico Ehninger e di Margherita von Kappel. Il codice contiene, oltre all'Officium parvum BMV e a preghiere varie (soprattutto a Maria e per la passione di Cristo), le Hundert Betrachtungen dal Büchlein der ewigen Weisheit di Enrico Susone e delle preghiere attribuite a Tommaso d'Aquino. Proprietarie di questo manoscritto cartaceo scritto 1483, erano probabilmente le suore del convento domenicano di S. Caterina di S. Gallo, delle quali Dorotea von Hof è attestata quale benefattrice.
Online dal: 21.12.2010
Importante manoscritto musicale di piccole dimensioni. Contiene il repertorio dei tropi, dei canti ordinari e delle sequenze in uso nel monastero sangallense intorno agli anni 930/940, con testi e melodie di numerosi monaci di San Gallo (Notkero Balbulo, Tuotilo, Ratperto, Notkero II – il medico –, Waltram ed altri). Il codice era destinato a colui che introduceva la melodia che gli altri monaci eseguivano.
Online dal: 24.05.2007
Il manoscritto tramanda prima le antifone, i versetti e i responsori, e poi le sequenze. I canti sono accompagnati da notazione quadrata su quattro linee rosse. La scrittura, una piccola textualis, è di una mano del XIV secolo. Il manoscritto e la legatura con assi di legno rivestite in pelle hanno il formato più piccolo possibile.
Online dal: 25.04.2023
Il libro di preghiere comprende orazioni dalla raccolta del duca Guglielmo III di Baviera (ff. 1v-16r), preghiere alla Vergine Maria (ff. 17r-39r), preghiere tra le altre per la santa messa (ff. 39v-45v), e per la comunione (ff. 80r-88v). Tra queste si trovano i versi di s. Bernardo (ff. 46v-50v) e varie altre benedizioni e preghiere (ff. 51v-78v). Responsabile sia del lavoro di copia che delle iniziali filigranate è, come risulta dal colophon (f. 81v), il copista professionista Simon Rösch. Le preghiere sono in lingua sveva. Sui ff. 89 e 90 (incollato alla coperta posteriore), è stata aggiunta da altra mano un'altra preghiera. Numerose forme femminili nelle menzioni fanno pensare ad una committenza femminile, probabilmente un convento femminile sangallese.
Online dal: 13.06.2019
Nell'Officium defunctorum (cc. 1r–104r) in latino è inserita una allegoria in tedesco per un'indulgenza (cc. 63v–67v). Seguono nei cc. 104v–141r delle preghiere in tedesco (in parte preghiere per indulgenze) per i defunti. La copista Cordula von Schönau, che si dichiara a c. c. 141r è attestata dal 1492 al 1498 nel convento delle domenicane di S. Caterina a S. Gallo.
Online dal: 08.10.2015
Destinato con ogni probabilità al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo, il piccolo salterio (11 x 8 cm) rivela il suo orientamento domenicano già nel calendario (cc. 2r-7v), con l'inserimento di santi di quest'ordine, come Tommaso d'Aquino o Pietro Martire. Copiato su una colonna in textualis da una mano regolare, il testo è scandito da iniziali rosse e blu alternate, talvolta filigranate e di dimensioni variabili a seconda delle divisioni del testo (salmo, versetto). Oltre alle note in latino, i margini contengono istruzioni in tedesco su come recitare i salmi. Dopo le litanie dei santi e delle orazioni (cc. 151r-159v) è stato aggiunto un fascicolo cartaceo, databile alla fine del XV secolo, che contiene degli inni (cc. 160r-170v).
Online dal: 22.09.2022
Il libro di preghiere di piccolo formato di Franz Gaisberg, poi divenuto abate di San Gallo (abate 1504-1529), contiene esclusivamente preghiere in latino. Inizia con un calendario (f. 1r-12v) e una tabella computistica (f. 13r/v), seguita da preghiere sulla Passione (f. 14r-29v), preghiere e antifone a Maria (f. 31r-49r) e altri santi (f. 49r-80r) così come il Comune sanctorum (f. 81v-83v), varie altre preghiere (f. 83v-107r) e preghiere per la liturgia delle ore sulla Passione e per le anime dei morti (f. 107v-140r). Ad eccezione di iniziali di due o quattro righe con semplici tralci a inchiostro rosso, non vi è altra decorazione.
Online dal: 13.06.2019
Il piccolo codice è composto di due parti. La prima parte (cc. 1-79) è costituita dai testi di due copiste (cc. 1r-28r e 28v-79r) ed è stata creata intorno al 1500 o poco dopo. La seconda parte (cc. 80-226) fu copiata, secondo la sottoscrizione a c. 162r, da una sorella Fides Baierin ed appartenne in seguito, come si legge nella nota a c. 80r, ad una suora di nome Barbara Wingelhus. Gli ultimi tre fogli sono bianchi. Il libricino giunse poi verso la fine del XVIII secolo nella biblioteca abbaziale. Nella prima parte contiene varie preghiere, soprattutto riguardanti la Passione, nella seconda parte preghiere in onore della Vergine Maria. I testi sono scritti in lingua alto-tedesca protomoderna con sfumature di lingua sveva.
Online dal: 13.06.2019
Il breviario può essere assegnato all'ordine dei Celestini per la rubrica presente a c. 122r. Secondo le annotazioni dell'autore sulle cc. 211v, 271v e 319v, è stato scritto da un frate Johannes Mouret di Amiens. Il codice, che presenta una minuscola calligrafia, è decorato da numerose e fini iniziali filigranate, oltre che da piccoli disegni a penna di volti e draghi nei margini.
Online dal: 18.06.2020
Il piccolo salterio, scritto per un convento domenicano, inizia con un calendario difettoso nella parte anteriore (cc. Er-Iv; un foglio con i mesi di gennaio e febbraio è stato strappato). I Salmi (cc. 1r-182v) sono seguiti dai Cantici dell'Antico e del Nuovo Testamento (cc. 183r-193r) e dal Credo atanasiano Quicumque vult (cc. 193r-194v) e, quale aggiunta del XV secolo, una litania (cc. Ur-Wr). La decorazione del libro è costituita da iniziali rosse e blu, in parte con filigrana. Le carte di guardia anteriori e posteriori sono costituite da maculature in pergamena più antiche, le controguardie da frammenti di un documento del XV secolo. Poiché Caterina da Siena non compare ancora nel calendario, il salterio è probabilmente stato scritto prima del 1460. Si trova nella biblioteca di S. Gallo al più tardi dal XVIII secolo.
Online dal: 25.04.2023
Libro di preghiere di piccolo formato, su pergamena fine, con preghiere in latino ed alcune in francese. Lo stemma a p. 3 rimanda alla famiglia Montboissier, originaria dell'Auvergne quale committente. Accanto ad una Crocifissione che occupa mezza pagina (p. 3), il manoscritto presenta molte piccole iniziali, la maggior parte con teste di animali, così come alle pp. 97-146 numerose miniature, che occupano a quattro righe di testo, con raffigurazioni di santi.
Online dal: 13.10.2016
Questo voluminoso manoscritto contiene un breviario per i benedettini. Secondo Scarpatetti, è stato realizzato da un copista professionista in un monastero di quest'ordine, in Savoia o in Italia, trovandosi alcune menzioni in relazione a Montecassino. La scrittura, una rotunda, e la decorazione, costituita da iniziali rosse e blu filigranate di blu e viola, tradiscono la stessa origine transalpina. Inoltre, conferma questa provenienza una nota scritta in italiano nel XIV secolo (p. 8). Sebbene il manoscritto si trovi ufficialmente registrato in un catalogo della Biblioteca di S. Gallo solo nel 1827, l'aggiunta delle prime pagine cartacee suggerisce che vi fosse già presente nel XV secolo (A-H). Infatti, oltre a varie annotazioni, un copista del XV secolo ha completato il calendario difettoso e inserito il nome di Notkero, venerato in questo luogo (p. H).
Online dal: 22.09.2022
Il breviario è stato scritto in bastarda da una sola mano, probabilmente da un conventuale del monastero di S. Gallo. Oltre alle parti consuete di un breviario completo (calendario, Psalterium feriatum, Proprium de tempore [incompleto], Proprium de sanctis e Commune sanctorum), contiene anche preghiere per Maria, la liturgia per compieta e la veglia per i defunti, un cursus B. M. V., suffragi e altre preghiere.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto, di piccole dimensioni, contiene la parte estiva di un breviario copiato in un'elegante textualis probabilmente in Francia, come suggeriscono le voci del calendario frammentario (ad esempio le messe per gli anniversari del re di Francia o della contessa di Blois). Alla fine del codice (c. 261v), annotazioni in tedesco, probabilmente scritte nel XIV secolo, e altre del XV secolo relative a S. Gallo (cc. 174v-175r), indicano la sua precoce presenza in territorio di lingua tedesca, a S. Gallo. Diverse ragioni, tra cui la scrittura di una mano più tarda, suggeriscono che il manoscritto sia appartenuto molto presto al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto, probabilmente proveniente da un convento femminile di San Gallo, contiene un ciclo di preghiere e meditazioni per l'anno liturgico, che iniziano dal periodo dell'Avvento e, passando per il Natale, la Pasqua e la Pentecoste, arrivano fino all'Assunzione. Vi si trovano inframezzati anche la visione sulla nascita di Cristo di Santa Brigida di Svezia e un rosario. Il codice è opera di un solo copista la cui mano, con quella di altri, appare anche nel manoscritto analogo Cod. Sang. 510.
Online dal: 04.10.2018
A detta della copista, il manoscritto proviene originariamente dal convento domenicano di Santa Caterina di San Gallo, più tardi Wil, e contiene un ciclo di preghiere e meditazioni per l'anno liturgico, che iniziano dal periodo dell'Avvento e, passando per il Natale, la Pasqua e la Pentecoste, arrivano fino all'Assunzione. Vi si trovano inframezzati tra gli altri la visione sulla nascita di Cristo di Santa Brigida di Svezia e un rosario. Uno dei copisti presenti in questo manoscritto ha vergato l'intero analogo manoscritto Cod. Sang. 509.
Online dal: 04.10.2018
Il libro di preghiere di piccolo formato in lingua tedesca contiene preghiere a Cristo, sulla Passione e la Comunione, alla Vergine Maria e a vari santi, ulteriori preghiere su vari argomenti, riflessioni sulla Passione e le devozioni secondo Johannes Gerson. Alle cc. 38v e 39r vi sono due miniature a pagina intera. Esse mostrano Cristo sulla croce con Maria e Giovanni (c. 38v) e la Pietà con gli strumenti di tortura (Arma Christi, c. 39r). Il manoscritto è stato probabilmente prodotto per un convento femminile o per uso femminile, nonostante nelle preghiere compaiano anche alcune forme maschili. Secondo la nota di possesso a c. 185r, nel XVII secolo il codice apparteneva al monastero benedettino di S. Wiborada a St. Georgen sopra S. Gallo.
Online dal: 10.12.2020
Manoscritto composito contenente prevalentemente dei testi a carattere teologico così come, quale parte preponderante, il Vocabularius Ex quo (pp. 61–212). I rimanenti testi sono un commento all'innario nel quale si alternano la strofa di un inno e la rispettiva spiegazione (pp. 1–56), il breve trattato De humani cordis instabilitate (pp. 57–60), Prediche (pp. 212–229, 240–268 e 268–273), la Vita di Alberto Siculo (pp. 230–239), lo Speculum humanae salvationis (pp. 274–335), un breve trattato sui vizi e le virtù chiamato Etymachia o Lumen animae (pp. 335–345), estratti da Gerolamo, Agostino e altri (pp. 346–368), così come lo Speculum ecclesiae di Ugo di S. Caro (pp. 370–391). L'ultimo testo è scritto su pergamena palinsesta, la cui scriptio inferior è una rotunda. Sono rimaste quattro iniziali filigranate in rosso e blu nell'ultimo testo (pp. 372, 373 e 375). Sulle ultime pagine responsori per Natale (Descendit de celis deus verus), la festa di s. Marco (Beatissimus Marcus discipulus) e Commune plurimum martyrum (Viri gloriosi sanguinem fuderunt), poi il tropo pasquale (Quem queritis), con melodie e notazione quadrata su quattro linee (pp. 392–394). Il manoscritto è costituito di pergamena e carta, mescolati talvolta addirittura all'interno di un fascicolo. Il codice si trova al più tardi dal 1553/64 nel monastero di S. Gallo (timbro della biblioteca p. 60).
Online dal: 23.06.2016
Intavolatura per organo di Fridolin Sicher (1490-1546), organista della cattedrale e calligrafo. Dapprima allievo dell'organista di Costanza Hans Buchner, dal 1512 egli radunò 176 pezzi di 94 compositori (tra i quali Paul Hofhaimer, Hans Buchner, Jacob Obrecht, Josquin Desprez, Matthaeus Pipelaere). I due terzi sono opere vocali religiose, il resto proviene da canzoni popolari. La voce superiore contiene annotazioni su pentagramma, le altre voci presentano lettere e segni ritmici. Alcune tra queste composizioni sono tramandate unicamente in questa intavolatura.
Online dal: 09.12.2008
Il manoscritto in-folio, scritto da più mani su fogli che presentano varie impaginazioni, contiene, dopo un'ampia spiegazione del calendario liturgico dell'anno (Directorium spirituale, pp. 3-205), soprattutto sermoni (pp. 205b-211, 257-370, 375-414) nonché gli Acta Apostolorum con un commento (pp. 213-255); alla fine vi è una tavola computistica (pp. 372/373) e alcune sentenze di Tommaso d'Aquino sui suffragi. Il manoscritto è interamente rubricato e non contiene note di possesso. Un colophon alla fine degli Acta apostolorum riporta la data 1405 (p. 255). Alla legatura del XV secolo mancano i fermagli.
Online dal: 22.09.2022
Copiato dopo il 1540 (data che si deduce dalla menzione della consacrazione della cappella dei SS. Fabiano e Sebastiano a p. 6) dall'organista e scriba di S. Gallo Fridolin Sicher (1490-1546), questo manoscritto contiene le prime due regole del Directorium perpetuum. Il suo contenuto è quasi del tutto identico a quello del Cod. Sang. 533, che è il primo di una serie di sette volumi commissionati dall'abate Franz von Gaisberg (Cod. Sang. 533-539). Realizzato circa vent'anni dopo, il Cod. Sang. 532 è l'unico volume della seconda serie il quale, o non fu mai completato o della quale gli altri volumi sono andati perduti. Era prevista una decorazione, ma non fu mai eseguita (p. IV, 56 per le miniature a piena pagina e p. 1, 57 per le iniziali). Per analogia con la prima serie, si può ipotizzare che potesse includere lo stemma e il ritratto dell'abate committente, probabilmente Diethelm Blarer (1530-1564).
Online dal: 22.09.2022
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 533 contiene la prima e la seconda regola, per la Pasqua che cade il 22 o il 23 marzo (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 18/19 gennaio). La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach; a p. 6 vi è una miniatura a piena pagina (sopra il compianto del Cristo con il committente, sotto Gallo e Otmaro che reggono lo scudo), alle pp. 7 e 65 iniziali su fondo dorato e bordi riccamente decorati. Al contrario dei volumi successivi, questo non è scritto da Fridolin Sicher.
Online dal: 23.06.2016
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 534 contiene la terza fino alla decima regola, per la Pasqua che cade il 24 fino al 31 marzo (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 20 fino al 27 gennaio). La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach e di un aiuto: alle pp. 3, 41, 83, 135, 243, 301 e 360 vi sono delle iniziali a colore (in parte su fondo oro) con racemi o bordi riccamente decorati. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher. Unico dei sette volumi, questo era un liber catenatus.
Online dal: 14.12.2018
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 535 contiene le regole da 11 fino a 17, per la Pasqua che cade dal primo al 7 aprile (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 28 gennaio fino al 3 febbraio). La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach e di un aiuto: a p. 6 vi è una miniatura a piena pagina (sopra il compianto del Cristo con il committente, sotto Gallo e Otmaro che reggono lo scudo), alle pp. 6a, 54, 108, 164, 211, 263 e 317 iniziali a colore (a p. 164 su fondo oro) con tralci o delle bordure riccamente decorate. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher.
Online dal: 14.12.2018
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 536 contiene le regole da 18 a 25, per la Pasqua che cade dall'8 al 15 aprile (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 4 fino all'11 febbraio). La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach e di un aiuto: alle pp. 5, 53, 107, 161, 213, 259, 313 e 367 vi sono iniziali a colore (quella a p. 213 su fondo oro) con tralci o bordi riccamente decorati. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher.
Online dal: 14.12.2018
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 537 contiene le regole da 26 a 31, per la Pasqua che cade dal 16 al 21 aprile (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 12 fino al 17 febbraio). La decorazione del codice è opera di un aiuto di Nikolaus Bertschi di Rorschach: alle pp. 7, 63, 119, 175, 231 e 287 vi sono iniziali a colore con tralci o bordi riccamente decorati. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher.
Online dal: 14.12.2018
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania; le regole per le feste del tempo del Natale fino alla vigilia dell'Epifania (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) sono riunite nel Cod. Sang. 539. Il Cod. Sang. 538 contiene le regole da 32 a 36, per la Pasqua che cade dal 22 al 26 aprile (data di riferimento nel codice: Septuagesima, 18 fino al 22 febbraio). La regola numero 36 (per il rarissimo caso nel quale la Pasqua cada il 26 aprile) copre solo i mesi di gennaio e febbraio, poiché gli anni con questa data per la Pasqua sono sempre bisestili e quindi si applica la regola precedente. La decorazione del codice è opera di un aiuto di Nikolaus Bertschi di Rorschach: alle pp. 1, 57, 115, 173, 235 vi sono iniziali a colore con tralci o bordi riccamente decorati. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher.
Online dal: 14.12.2018
Il Directorium perpetuum del monastero di S. Gallo, commissionato dall'abate Franz von Gaisberg (1504-1529), comprende sette volumi (Cod. Sang. 533-539). In un totale di 36 regulae è contenuto il regolamento liturgico della liturgia delle ore per tutti i calendari annuali, in base ai giorni variabili della Pasqua. Ogni regola inizia con l'epifania. Nel Cod. Sang. 539 sono riunite le sette possibile regole per le feste del tempo di Natale (che non dipendono dalla data in cui cade la Pasqua) fino alla vigilia dell'Epifania. La decorazione del codice è opera di Nikolaus Bertschi di Rorschach e di un aiuto: a p. 4 vi è una miniatura a piena pagina (sopra il compianto del Cristo con il committente, sotto Gallo e Otmaro che reggono lo scudo), alle pp. 5, 21, 37, 53, 69, 85 e 101 iniziali a colori (in parte su fondo dorato) con tralci o ricche bordure. Il volume è stato scritto dall'organista della cattedrale di S. Gallo Fridolin Sicher.
Online dal: 26.09.2017
Lezionario per le feste dei santi, scritto su incarico del principe abate Franz Gaisberg (1504-1529), almeno in parte dal bibliotecario di S. Gallo Anton Vogt (intorno al 1486-1529). La decorazione (tralci con fiori e animali, numerose iniziali decorate, tra le quali sei figurate) è opera del miniatore Nikolaus Bertschi di Augusta. Precede il lezionario (f. 1r-130r) un calendario (f. Ir-Xv), al quale fanno seguito (f. 130v-146r) delle letture per la commemoratio dei santi sangallesi e di Maria, così come le collette in occasione delle feste dei santi.
Online dal: 23.06.2014
Antifonario di grande formato dell'abbazia di San Gallo, realizzato nel 1544 su richiesta dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Contiene i canti dei monaci per le funzioni delle ore nei giorni festivi. Ne fu copista Fridolin Sicher (1490-1546), chierico secolare, organista della cattedrale e calligrafo; ignoto è invece il miniatore delle 22 iniziali e delle due immagini a piena pagina presenti all'inizio dell'antifonario.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di grande formato dell'abbazia di San Gallo, riccamente miniato. Contiene canti a quattro voci, fu trascritto e miniato nel 1562. Su richiesta del principe-abate Diethelm Blarer, l'italiano Manfredi Barbarini Lupo di Correggio compose i canti, il padre Heinrich Keller (1518-1567) curò la trascrizione e il miniatore Kaspar Härtli di Lindau sul Bodensee miniò le prime pagine delle principali festività dell'anno liturgico con bordure riccamente ornate e un gran numero di miniature (tra cui cinque a piena pagina). Il volume contiene anche la raffigurazione degli scudi araldici di tutti i monaci che vissero un tempo a San Gallo; sulle pagine ornate sono rappresentati anche diversi strumenti musicali di quel tempo, alcuni dei quali oggi non più conosciuti.
Online dal: 09.12.2008
Antifonario di grande formato contenente canti per quattro voci, scritto e miniato tra il 1562 e il 1564. Il componista italiano Manfredi Barbarini Lupo da Correggio compose i pezzi per quattro voci - antifone, responsori, inni e salmi per le feste solenni dell'anno, così come passioni secondo Matteo, Marco e Luca - su incarico del principe abate Diethelm Blarer (1530-1564). Il testo venne trascritto da padre Heinrich Keller (1518-1567) ed il miniatore Kaspar Härtli da Lindau sul Bodensee realizzò una miniatura a piena pagina con la crocifissione e tutti i santi (f. IVr) ed una di dedica con gli stemmi dei conventuali di S. Gallo allora viventi (f. 1r).
Online dal: 23.06.2014
Il salterio contiene i salmi nella sequenza liturgica con le antifone; seguono cantici biblici e un innario. Il codice venne scritto nel 1545 (colophon f. 102v) dall'organista e calligrafo Fridolin Sicher (1490-1546) su incarico del abate principe Diethelm Blarer (1530-1564). Molte parti, probabilmente dopo la riforma liturgica seguita al concilio tridentino, vennero riscritte da numerose altre mani più tarde. Il salterio contiene alcune iniziali figurate di un miniatore sconosciuto.
Online dal: 23.06.2014
Antifonario per tutto l'anno liturgico, scritto in notazione gregoriana di tipo tedesco su quattro linee. Probabilmente il volume proviene da un monastero benedettino francese o borgognone-fiammingo; al più tardi dal 1510 circa si trova nella biblioteca del monastero di S. Gallo. La decorazione consiste in alcune grandi iniziali a colori con tralci e in numerose cadelle decorate con grottesche o motivi animali.
Online dal: 25.06.2015
Cospicua collezione di tropi e sequenze sangallesi. Joachim Cuontz († 1515) la compilò su commissione dall'abate Franz Gaisberg (1504-1529) poco prima della beatificazione del monaco sangallese Notkero Balbulo († 912), avvenuta nel 1513. Documento di prim'ordine della storia della musica corale tardo-medievale. Molte delle melodie ivi comprese furono scritte, per la prima volta a San Gallo, con notazione su pentagramma.
Online dal: 24.05.2007
Il pesante manoscritto (del peso di quasi 17 kg.), realizzato intorno al 1200, contiene le trascrizioni in lingua latina di opere di storia universale, della chiesa e dei popoli, come per es. la storia universale di Orosio, la storia della chiesa di Eusebio di Cesarea, la Summa della storia biblica (Historia Scholastica) di uno dei primi studiosi della scolastica, il parigino Pietro Comestore († intorno al 1179), la storia della prima crociata di Rigoberto di Reims, la storia dei Longobardi di Paolo Diacono, la storia ecclesiastica del popolo inglese di Beda il Venerabile o la vita di Carlo Magno di Eginardo.
Online dal: 04.10.2011
Databile agli anni dell'abate Werdo (784-812): contiene biografie di antichi santi romani.
Online dal: 14.09.2005
Questo manoscritto della fine dell'VIII secolo contiene la vita del santo Marcellino, scritta in minuscola carolina. Il testo è stato probabilmente copiato nell'est della Francia.
Online dal: 20.05.2009