Questa megillah del XVIII secolo fu realizzata nella Bassa Sassonia e rimanda, con questo tipo di arte decorativa popolare, di decorazione e di scelta di colori, ad altre megillot provenienti da questa regione. L'immagine più distintiva nel rotolo è quella nella quale è dipinta l'impiccagione di Aman, legato in catene e sospeso al patibolo. Un serpente velenoso, simbolo del male, si arrotola sul supporto. Al di sotto, un leone con due code - allegoria del popolo ebraico – regge tra le zampe uno scudo e assiste all'esecuzione. La megillah della collezione Braginsky è una di tre rotoli simili tedeschi che contengono delle speciali immagini dell'impiccagione di Aman. Delle iscrizioni sui pannelli di apertura e di chiusura di questo rotolo indicano che era posseduto da Berel, figli di Abraham Neumark di Amburgo.
Online dal: 22.03.2017
La particolarità di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è data dalle raffigurazioni dettagliate del libro di Ester che includono dei motivi della letteratura Midrasch. Queste testimoniano una buona conoscenza della Bibbia e dei commenti rabbinici. La raffigurazione degli ebrei in abiti da festa con berretto e colletto bianco («Judenkragen») rimanda ad un contesto dell'Europa occidentale. In realtà il rotolo è stato creato ad Amsterdam. Nel paragrafo introduttivo Jakob da Berlino si presenta come copista e data questa megillah, che costituisce un esemplare molto precoce e prototipo degli esemplari con una cornice decorativa stampata, al XVIII secolo.
Online dal: 08.10.2020
La pergamena (su cinque membrane con 13 colonne di testo) è introdotta da un impressionante disco solare circondato dai segni dello zodiaco. Il mese di Adar è particolarmente sottolineato, poiché è in questo mese, che è sotto il segno dei Pesci, che avvenne lo sterminio degli ebrei. Ogni colonna inizia, se possibile, con la parola ha-melech (il re), che da un lato significa re Assuero, ma è anche un'allusione al Dio mai esplicitamente menzionato e onnipresente. La custodia d'argento, databile al 1800 ca., è coronata da un mazzo di fiori e foglie, un motivo che si ritrova anche su accessori della Torah (rimmonim) e altri oggetti ebraici in metallo dell'Impero Ottomano.
Online dal: 08.10.2020
Il rotolo di Ester, creato ad Amsterdam intorno al 1641 (su 7 membrane e 49 colonne di testo) contiene una cornice decorativa stampata, incisa da Salom Italia (si veda la sua firma all'inizio del rotolo «Salom Italia sculp[sit]», cioè «Salom Italia lo ha inciso»). I suoi disegni di cornici hanno influenzato le megillot illustrate in tutta Europa. La matrice, che viene ripetuta più volte su tutta la lunghezza del rotolo, è composta da quattro arcate architettoniche. Sopra ogni arco semicircolare interrotto sono raffigurate due donne con rami di palma. Nelle sopraporte appaiono dei paesaggi in miniatura e nelle basi le figure intere di Assuero, Ester, Mardocheo e Aman. Le scene si orientano a motivi paesaggistici contemporanei, collegando in questo modo il testo ebraico alla cultura visiva generale del suo tempo.
Online dal: 08.10.2020
La cornice a stampa di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 15 colonne di testo) è stata realizzata dall'incisore Paul-Jean Franck, artista non ebreo di Praga, ed è quindi uno dei rari esempi di questo tipo che non proviene dai due centri della stampa, Venezia o Amsterdam. All'inizio e alla fine del rotolo vengono raffigurati verticalmente in tutto sette episodi del libro di Ester: all'inizio Assuero in trono, mentre Mardocheo e Aman sono condotti al suo cospetto; Mardocheo consegna ad Atàch il decreto di distruzione; il re nella tenda. Alla fine, vengono illustrate le celebrazioni di Purim: l'accusa di Aman da parte di Ester, Mardocheo e il re, e Mardocheo mentre istituisce la festa di Purim in una lettera agli ebrei. Sopra i capitelli delle colonne tortili sono rappresentate altre scene.
Online dal: 08.10.2020
Realizzato all'inizio del XX secolo, questo rotolo di Ester (su sei membrane con 35 colonne di testo) potrebbe essere considerato come un tentativo di creare, incorporando elementi orientali e dell'Art Nouveau, uno stile nazionale ebraico. L'origine potrebbe quindi collocarsi a Gerusalemme, anche se si potrebbero considerare anche altri centri dell'Impero Ottomano. La custodia in avorio è finemente scolpita. La megillah è stata dipinta con vivaci colori e contiene dei motivi floreali, come sovente si trovano nei manoscritti orientali.
Online dal: 08.10.2020
Il programma decorativo di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è stato ripreso dalla cornice a stampa della megillah della collezione Braginsky (S25). Le benedizioni all'inizio del rotolo sono circondate da figure ed episodi narrativi: sopra Assuero ed Ester sul trono affiancati dai cortigiani, sotto a destra i cospiratori e a sinistra Aman sulla forca, al di sotto Mardocheo presso la porta del palazzo e a sinistra Ester e Mardocheo che redigono le lettere con gli ordini per la festa del Purim. La custodia esagonale d'argento cesellato fu realizzata nel 1806 e apparteneva al rabbino Ephraim Fischel di Rozdol, nella Galizia orientale.
Online dal: 08.10.2020
Questo rotolo contiene una delle più raffinate serie di illustrazioni che si trovano nelle megillot illustrate. Wolf Leib Katz Poppers, artista molto dotato, ha eseguito detttagliatamente delle figure, delle scene e degli animali, con dei delicati tratti di penna paralleli e incrociati, creando un effetto straordinariamente simile alle incisioni in rame dei libri contemporanei. Collocati tra un bordo vegetale con animali in alto ed uno simile con uccelli in basso, le colonne di testo sono intercalate da otto eleganti personaggi tratti dalla storia di Ester che occupano l'intera altezza. Al di sotto di ognuna di queste figure trova posto una piccola vignetta che racconta la storia di Purim. E' inusuale che le figure abilmente disegnate che abbelliscono questo rotolo siano abbigliate con abiti di corte ottomani. La scelta di questo tipo di abbigliamento è intrigante e la ragione più convincente per questa scelta è che il rotolo venne prodotto per un membro di una piccola ma influente comunità di ebrei turchi alla quale, dopo il 1718, venne permesso di vivere e di commerciare liberamente a Vienna, rimanendo tuttavia cittadini del Sultano di Turchia.
Online dal: 13.10.2016
Questo rotolo di Ester, che riunisce in una maniera speciale la tradizione indiana e quella occidentale, contiene venti pannelli elaboratamente decorati, che fiancheggiano le sezioni del testo. Il lettore è raffigurato affiancato da uomini con il fez e da bambini con il tamburo con il quale viene scandito il nome di Aman. In una sezione separata con la scritta ezrat nashim (sezione femminile) trovano posto cinque donne. Le figure nel rotolo sono raffigurate in un miscuglio di abbigliamento contemporaneo occidentale e indiano, in interni che spesso mostrano la stessa mescolanza. Alcune delle figure femminili, tra le quali Esther, portano il segno induista bindi sulla fronte. Questo rotolo proviene dalla collezione dell'importante famiglia ebraica proveniente da Bagdad dei Sassoon, e era probabilmente destinata ad un uso privato. La mescolanza di tradizioni calligrafiche ebraiche e forme artistiche indiane, rispecchia il profondo radicamento della famiglia Sassoon nella vita culturale indiana.
Online dal: 20.12.2016
Questa megillah manoscritta e con una cornice stampata e dipinta a mano (tipo: «Gaster I» su tre membrane con 19 colonne di testo), realizzata a Venezia, può essere datata intorno al 1675 grazie ad altri rotoli di Ester quasi simili e datati. Questa tecnica apparve a Roma alla fine del XVI secolo e fu poi, soprattutto nel XVIII secolo, ampiamente utilizzata a Venezia e ad Amsterdam. Nei cartigli polilobati, posti al di sopra e al di sotto del testo, sono rappresentate delle scene tratte dal Libro di Ester.
Online dal: 08.10.2020
A differenza della maggior parte dei rotoli di Ester, nei primi due campi decorativi viene qui sottolineata l'importanza centrale di Mardocheo. In lettere rosso porpora è dapprima scritto «La megillah della regina Ester e l'ebreo Mardocheo», e in seguito, in lettere arancioni «Nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis» (Ester 2.5). Questa genealogia viene riportata sui bordi in alto e in basso dell'intera pergamena fino ad Abramo. Fa poi seguito la successione genealogica dell'avversario Aman, che è stata ripresa dal Targum rischon, la traduzione aramaica del testo originale ebraico.
Online dal: 08.10.2020
I decori a silhouette sono tipici dei rotoli Ester di Ancona e Lugo. Questi si trovano anche su ketubbot (vedi K96 e K105) e su altri fogli d'apparato. Nella silhouette superiore di questa megillah (su tre fogli con 12 colonne di testo) si trovano dei pavoni, farfalle e cervi intrecciati negli ornamenti floreali, nei viticci e negli ornamenti a traliccio; nella parte inferiore sono raffigurati i segni dello zodiaco. Il rotolo di legno tornito è alto 54.8 cm.
Online dal: 08.10.2020
La custodia di questa megillah (h: 47 cm) può essere attribuita dal punto di vista stilistico all'arte religiosa ebraica dell'Europa orientale. L'argento è punzonato, cesellato, fuso e in parte dorato. L'aquila bicipite è l'animale araldico degli Asburgo e dello zar russo. Sullo scudo vi è una citazione da Ester 8.16 «Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore» e sulle bandiere a entrambi i lati dello scudo è scritto «E sulla sua testa sia posta la corona reale» (Ester 6.8). La custodia è ricoperta di numerosi ornamenti di fiori, frutti e foglie e rappresentazioni di animali ad essi intrecciati. Il rotolo può essere estratto grazie ad una presa in forma di piccolo leone.
Online dal: 10.12.2020
La parte introduttiva di questa megillah (su 4 membrane con 34 colonne di testo) mostra un leone rampante con un ramo di palma, circondato da quattro uccelli e da insetti. Al di sopra un'iscrizione riporta il nome del possibile primo proprietario «Salomon Marinozzi». Alla sua destra è stato probabilmente aggiunto più tardi un cartiglio con una nota di possesso del figlio: «Questo rotolo appartiene a Mardocheo, figlio di Salomone Marinozzi, sia benedetta la sua memoria, e fu acquistato da Salomone [...] nel 1652».
Online dal: 10.12.2020
Influenzata dalla cultura islamica dell'Africa del nord, questa megillah (su tre membrane con 19 colonne di testo) rinuncia alle rappresentazioni figurative e utilizza il linguaggio formale dell'arte islamica con i suoi molteplici ornamenti. Il testo è decorato da un'arcata che si estende lungo tutto il rotolo. La decorazione è vicina ad alcune ketubbot della città di Meknès in Marocco.
Online dal: 10.12.2020
La megillah (su tre membrane con 10 colonne di testo) è originaria dell'Europa orientale ed è stata probabilmente prodotta all'inizio del XX secolo. L'elaborata custodia fu realizzata da Ezechiele Josua Maisels nel 1913 a Dolyna in Galizia (oggi Ucraina occidentale). È ricoperta di immagini intagliate, ornamenti e iscrizioni in ebraico, contiene in basso scene della storia di Purim e in alto l'impiccagione di Aman. Nella parte centrale la corona (keter malchut), simbolo della regalità, è sostenuta da due leoni alati. L'aquila bicipite si riferisce all'Impero asburgico.
Online dal: 10.12.2020
Il testo su questo rotolo di Ester (su 5 membrane con 42 colonne di testo) è scritto su colonne insolitamente strette, inserite in cornici dorate su uno sfondo verdastro. La custodia esagonale in argento fuso, cesellato, inciso e granulato reca i marchi in argento della città di Roma e di Giovanni Battista Sabatini, da lui utilizzati dal 1778 al 1780. Le iniziali alef, resch e samech si riferiscono al committente e al proprietario. Eccezionale che in questo caso si sia conservato il set completo originale costituito dal rotolo, dalla custodia e dalla custodia in pelle.
Online dal: 10.12.2020
Il calligrafo e artista Arje Leib ben Daniel, che ha creato questa megillah (su tre membrane con 12 colonne di testo e un foglio separato con le benedizioni), era originario di Gorai presso Zamość nella Piccola Polonia. In totale si conservano 28 sue megillot, delle quali otto sono da lui firmate e datate. Questo rotolo, cosiddetto ha-melech perché ogni singola colonna inizia con ha-melech («il Re»), fu creato a Venezia nel 1748 con il disegno alla seppia tipico di Leib ben Daniel. Sono inoltre evidenti gli influssi del tipo di cornici di Salom Italia e dell'arte popolare dell'Europa orientale. Il nome dell'artista nell'iscrizione è stato in seguito sostituito con quello di Giuda Capsuto, che offrì il rotolo ad Ephraim Isacco Capsuto come dono di Purim.
Online dal: 10.12.2020
Salom Italia (c. 1619 Mantova – 1655 Amsterdam) ha distribuito il testo su 30 colonne (su quattro membrane) collocandolo nelle aperture di enormi portali massici. Tra questi, nelle nicchie, si alternano le raffigurazioni del re Assuero e della regina Ester. Sui piedistalli 29 immagini raccontano la storia del Libro di Ester. Le creazioni nei rotoli di Ester di Salom Italia, di cui sono sopravvissute in totale undici opere, hanno avuto una grande influenza sulla produzione successiva. Questa megillah è uno dei tre rotoli di Ester decorati con disegni a penna che potrebbero essere serviti da modello per le cornici incise progettate dallo stesso artista.
Online dal: 10.12.2020
L'opera è datata Venezia, 3 Adar 5324 (15 febbraio 1564) ed è quindi il primo esempio datato di un rotolo di Ester interamente illustrato. È stato realizzato da Stellina e quindi costituisce l'unica megillah di epoca moderna che sappiamo essere stata creata da una donna. La pergamena inizia con le benedizioni, cui fa seguito il testo collocato tra le arcate. Le colonne di testo sono affiancate da cariatidi che reggono sulla testa vasi antichi, urne o lampade a olio. Nella settima, tredicesima e diciannovesima arcata, le cariatidi sono sostituite da un satiro e una figura femminile con zampe animali. Tutte le illustrazioni contengono lumeggiature d'orate. Stile e motivi corrispondono al linguaggio pittorico del contemporaneo manierismo.
Online dal: 10.12.2020