Antifonario databile all'incirca all'anno 1000, con calendario e graduale (scritto e corredato di eleganti neumi probabilmente dal monaco Hartker), "Ordo missae" e sacramentario. Monumento inestimabile di storia della musica.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso sacramentario sangallese per la celebrazione della Messa, databile agli anni dell'abate Norberto di Stablo (1034-1072). Con calendario, graduale e sacramentario. Tra le altre, cinque pregiate miniature a tutta pagina illustrano le più importanti festività dell'anno liturgico (Natale, Venerdì santo, Pasqua, Ascensione, Pentecoste).
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso sacramentario sangallese per la celebrazione della Messa, databile agli anni dell'abate Norberto di Stablo (1034-1072). Contiene un calendario (con elenco delle più importanti solennità dei santi), un breviario (con gli incipit dei testi cantati o recitati per le più importanti solennità dei santi), e soprattutto il sacramentario, illustrato con quattro splendide miniature, due iniziali a tutta pagina e numerose iniziali di piccole dimensioni.
Online dal: 12.06.2006
Il più antico graduale sangallese esistente. Le diverse sezioni del codice risalgono a differenti periodi. Numerosi, particolarmente nella sezione contenente il sacramentario, le iniziali miniate e i disegni a penna.
Online dal: 12.06.2006
Questo messale plenario prodotto a S. Gallo, che contiene tutti i canti e le preghiere della messa, contiene le seguenti parti, scritte in parte nell'XI e in parte nel XIV secolo: calendario liturgico, sequenze (senza le melodie), graduale, messe (con preghiere, letture e canti per il Proprio), canone della messa, sacramentario, lezionario. A p. 232 (di fronte al Te igitur si trova una miniatura a piena pagina con la Crocifissione e due monaci inginocchiati.
Online dal: 20.12.2012
Sequenziario con delle sequenze senza neumi di Notkero Balbulo (p. 1-14), un calendario (pp. 15-20) e un sacramentario (pp. 21-182), che inizia a p. 21 con una bella iniziale M (tralci disegnati in rosso su fondo azzurro e verde) e da p. 22 canone della messa con inziale con la Crocifissione che introduce il Te igitur.
Online dal: 23.06.2014
Il messale fu scritto molto probabilmente per il Grossmünster di Zurigo (secondo un confronto con il Liber Ordinarius del Grossmünster); contiene il Proprium de tempore, il Proprium de sanctis (con le principali feste di Zurigo), il Commune sanctorum e le messe votive. I canti sono scritti in caratteri più piccoli, ma solo in alcune pagine le melodie sono corredate da neumi. Il Canon missae (pp. 73-83) inizia con una semplice immagine del canone. A parte questo, la decorazione si limita per lo più a lombarde rosse di due righe.
Online dal: 14.12.2022
Il messale, scritto su una fine pergamena, potrebbe provenire, stando ai santi evidenziati nel calendario (pp. 6-17, i mesi in ordine errato), da un convento di domenicane dedicato a S. Agnese. Il Canon missae (pp. 193-204) è introdotto da un dipinto del canone di altissima qualità, la cui somiglianza con le raffigurazioni della crocifissione nel monastero domenicano di Costanza è sottolineata dalla bibliografia storico-artistica. Tuttavia, è improbabile che il manoscritto abbia avuto origine nella diocesi di Costanza, dal momento che nel calendario mancano, tra gli altri, Gallo e Otmaro; il calendario rimanda piuttosto ad una provenienza da Strasburgo. Il messale è riccamente decorato con iniziali filigranate rosse e blu. A p. 18 c'è un Exorcismus salis et aquae e, dopo il Commune sanctorum, ci sono messe votive (pp. 426-446) e sequenze (pp. 447-461). A S. Gallo al più tardi dal XVI o XVII secolo (nota di possesso a p. 5).
Online dal: 14.12.2022
Lezionario da S. Gallo contenente numerose prediche di Padri della Chiesa su diverse letture dei Vangeli; scritto da varie mani nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Il codice, poco studiato, contiene inoltre delle benedizioni e delle orazioni. Alla fine è stato aggiunto, in scrittura di corpo minore e su due colonne, un Salterio. Il manoscritto, che si presenta sporco a causa dell'intenso uso cui è stato sottoposto, presenta sporadicamente integrazioni e aggiunte dei secc. XI e XII.
Online dal: 21.12.2009
L'incompleto Sacramentario gelasiano di Remedius, composto a Coira intorno all'anno 800, al tempo del vescovo Remedius; è uno dei più importanti testi liturgici del tempo. Contiene le preghiere recitate dal vescovo o dai sacerdoti per la messa e l'amministrazione dei sacramenti. Esso rappresenta anche uno dei capolavori della cultura letteraria retica dell'epoca carolingia; è decorato con numerose e fantasiose iniziali, ancora influenzate dai modelli irlandesi. La sua presenza nel convento di San Gallo è già attestata dall'anno 850 circa.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito a carattere liturgico contenente il più antico esempio conservato di collettario (contiene le orazioni necessarie alla celebrazione dell'ufficio festivo) e diversi Statuta liturgica et monastica. É stato scritto in una minuscola alemannica della seconda metà del sec. VIII nell'abbazia di S. Gallo (o sicuramente nella regione del Lago di Costanza).
Online dal: 21.12.2009
Frammento di un sacramentario (Sacramentarium Gelasianum) di provenienza retica, molto importante per la storia della liturgia. Scritto verso la fine del sec. VIII a Coira, la sua presenza è attestata precocemente a S. Gallo. É strettamente imparentato con il codice 348, contenente anch'esso un Sacramentario Gelasiano retico.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, rilegato in un cartone grigio-azzurro del XVIII-XIX secolo, è composto da due parti scritte in tempi diversi. La prima parte (pp. 3-120) è un graduale acefalo (inizia con il mercoledì dopo il terzo Avvento), scritto nel XIII secolo. Le melodie presentano dei neumi senza linee. Alle domeniche dopo la Pentecoste fanno seguito i versetti dell'Alleluia alle pp. 118-120. La seconda parte (pp. 121-186), con sequenze senza melodie, risale al XIV secolo. In due punti del codice è presente un fascicolo di un graduale vergato probabilmente nel XIII-XIV secolo: alle pp. 11-26 (in mezzo all'Introito alla festa dei SS. Innocenti) i canti del Proprium per il primo Avvento fino alla prima domenica dopo Natale, alle pp. 159-174 (in mezzo alla sequenza di Ognissanti) i canti per il tempo che va dal mercoledì dopo la terza domenica di Quaresima al Sabato Santo.
Online dal: 14.12.2022
Contiene la Praeparatio ad missam (pp. 2-63) e delle Benedictiones (pp. 66-177), scritte da una sola mano. Il disadorno manoscritto liturgico presenta pochissime correzioni e aggiunte più tarde e mostra delle leggere tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
Pontificale-messale dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). Il manoscritto è costituito da due parti; la prima (p. 5-102) è stata allestita dal conventuale di Wiblingen Simon Rösch, la seconda (p. 103-236) è forse stata completata dopo la morte dell'abate Ulrich Rösch. Solamente le prefazioni (p. 83-102) sono corredate da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 5 linee. Oltre allo stemma dell'abate (p. 5) è corredato da una immagine con la crocifissione e negli angoli medaglioni con i simboli dei quattro evangelisti (p. 70). Alcune pagine presentano una decorazione sotto forma di bordure nei margini e iniziali, talvolta con oro in foglia.
Online dal: 07.10.2013
Messale-pontificale dell'abate di San Gallo Diethelm Blarer (1530-1564), il più bel manoscritto del XVI secolo esistente in Svizzera.
Online dal: 31.12.2005
Il cosiddetto «Cantatorium di S. Gallo», primo manoscritto musicale completo esistente al mondo con notazione medievale neumatica. Contiene i brani solistici della Messa e costituisce una delle fonti principali per la ricostruzione del canto gregoriano. Copiato e corredato di eleganti neumi nel monastero di S. Gallo tra il 922 e il 926. Rilegato in legno con piatto d'avorio probabilmente realizzato a Bisanzio intorno al 500 e raffigurante scene del combattimento di Dioniso con gli Indiani. Il piatto eburneo era appartenuto a Carlo Magno.
Online dal: 24.05.2007
Processionale di San Gallo degli anni intorno al 1150, utilizzato nelle processioni che si svolgevano nel perimetro dell'abbazia stessa e nella regione dell'attuale città di San Gallo. Il manoscritto è rilegato in un lungo cofanetto in legno. Contiene gli inni e le litanie cantati in occasione delle processioni, in genere composti da monaci di San Gallo del IX e del X secolo, annotati con neumi.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di S. Gallo databile alla prima metà del XII secolo. Contiene canti solistici per il culto corredati di un'elegante notazione e di alcune iniziali miniate. Precedono il graduale un calendario con note necrologiche provenienti dal monastero sangallese databili all'arco cronologico compreso tra il XIII e il XV secolo e, ai margini inferiori, un catalogo di reliquie del XIV secolo.
Online dal: 24.05.2007
Letture in tedesco dai vangeli e dalle epistole secondo l'anno liturgico (Proprium de tempore; Proprium de sanctis e Commune sanctorum) proveniente dal convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo, copiato da un modello del convento delle domenicane di S. Caterina di Norinberga nel 1483 da Elisabeth Muntprat, una delle copiste più attive di questo convento femminile. I testi venivano letti ad alta voce nel refettorio delle domenicane durante i pasti. Il codice, nel quale sono state incollate delle silografie colorate, giunse nella biblioteca del monastero di S. Gallo nel 1780.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto, disadorno e probabilmente non vergato a S. Gallo, è un doppio lezionario o Lectionarium plenarium sive «Comes duplex». Il lezionario segue la prassi delle pericopi della città di Roma e contiene le letture per la messa (Vecchio Testamento / Storie degli apostoli, Lettere e Vangeli). Difettoso nella parte iniziale, comincia con il Natale.
Online dal: 13.12.2013
Secondo delle nuove ricerche il cosiddetto Evangelistario di Wolfcoz - un importante capolavoro risalente al secondo quarto del IX secolo - non sarebbe stato prodotto nel monastero di S. Gallo ma nello scriptorium di Reichenau all'epoca del bibliotecario Reginberto. Studi di carattere paleografico da una parte, e delle pericopi aggiunte per i santi di Reichenau Giorgio, Marco e Pancrazio (p. 201-219) dall'altra, hanno condotto a queste nuove conclusioni.
Online dal: 31.12.2005
Evangelistario realizzato verso il 1470/80 per un ignoto committente, probabilmente nel laboratorio del pittore di Costanza Rodolfo Stahel. Contiene le letture dai Vangeli in latino per le principali festività dell'anno liturgico ed è illustrato da almeno due pittori, con 21 immagini a piena pagina rappresentanti i simboli dei quattro evangelisti e le più importanti festività dell'anno. Nel 1658 il codice fu offerto all'abate Gallo il Vecchio (1654-1687) da Fidel von Thurn, ufficiale di corte, corredato da miniature raffiguranti le armi dei due.
Online dal: 09.12.2008
Canone della messa per il vescovo di Augusta Marquard von Berg (1575-1591), con uno stemma, una miniatura a piena pagina, numerose raffigurazioni delle principali festività dell'anno liturgico. La bordura inferiore è di grande valore artistico, abbondantemente ornata di fiori e di piante, probabilmente miniata da Sebastian Glockendon il Giovane, di Norimberga. Caduto nelle mani dei soldati durante la Guerra dei Trent'anni, il manoscritto fu più tardi venduto a Bernhard Hartmann, monaco di San Gallo e governatore di Wil, quindi offerto da quest'ultimo, nel 1641, al principe-abate Pius Reher (1630-1654).
Online dal: 09.12.2008
Secondo la registrazione a p. 64, l'obituario di Goldach fu allestito nel 1418 dal parroco Syfrid Brüstlin di Hagenwil. La prima parte (pp. 11-58), ordinata secondo il calendario romano, contiene registrazioni di più mani, principalmente del XV e XVI secolo. A volte viene menzionato solo il nome della persona deceduta, altre voci sono più dettagliate e informano sulle donazioni. La seconda parte (pp. 59-80) contiene osservazioni sulle singole donazioni. È principalmente di mano di Brüstlin e viene continuato fino al XVII secolo.
Online dal: 08.10.2020
Epistolario proveniente da Reichenau/San Gallo, con una miniatura raffigurante San Paolo e cinque miniature cristologiche. Databile al terzo quarto del secolo XI.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene le epistole, le letture dell'Antico Testamento e le letture evangeliche per il periodo dalla vigilia di Natale alla domenica di Pasqua (pp. 1-144), dal giovedì dopo il primo Avvento fino alla fine del periodo di Avvento (pp. 145-155) e per le feste dei santi (pp. 156-218). Tra le pp. 144 e 145 sembrano essere caduti diversi fascicoli perché manca la maggior parte delle letture della domenica di Pasqua, le feste tra Pasqua e l'ultima domenica dopo Pentecoste e la prima domenica di Avvento. La decorazione del libro è costituita da diverse iniziali con tralci vegetali tracciate a penna con inchiostro rosso (pp. 1, 4, 131, 144 e 156). Gli interventi del XV secolo (foliazione, rimandi, neumi nella Passione di Matteo, pp. 98-104) dimostrano che il codice è stato a lungo in uso.
Online dal: 14.12.2018
Sontuoso codice per la celebrazione degli uffici festivi nel monastero sangallese, trascritto e corredato di numerose iniziali miniate intorno alla metà del secolo XI. Contiene parte di un graduale con neumi e un lezionario per l'anno liturgico.
Online dal: 24.05.2007
Graduale sangallese del XII secolo, con due miniature raffiguranti il monaco Luitherus.
Online dal: 14.09.2005
Sontuoso codice per la celebrazione della messa nel monastero di San Gallo, databile agli anni 1050/70. Contiene sequenze di Notkero Balbulo di San Gallo († 912).
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto musicale di piccolo formato del monastero di San Gallo. Contiene un calendario, un computo, un tropario, un sequenziario, un antifonario, offertori e tratti databili alla metà del secolo XI, nonché un'appendice con sequenze del XIII secolo.
Online dal: 12.12.2006
Il codice, i cui piatti della legatura sono rivestiti di tessuto verde, si compone di due parti. La prima parte (pp. 3-53) contiene sequenze di Notker Balbulus e di altri autori, la seconda (pp. 55-226) un graduale. I testi presentano tutti dei neumi; la scrittura è inframezzata da maiuscole rosse e blu. Da notare tutta una serie di iniziali decorate: nel sequenziario ad es. quella contenente un drago a p. 3, nel graduale con motivo a viticci a pag. 55. Altri esempi si trovano alle pagine 114, 134, 144, 146. All'inizio è rilegato un foglio dell'XI/XII sec. con estratti dal Commune sanctorum, sul verso con aggiunte del XIV secolo.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto musicale di piccole dimensioni della metà del secolo XI. Contiene un calendario (incompleto), tabelle di computo, un tropario e un sequenziario in elegante scrittura e con raffinati neumi.
Online dal: 12.06.2006
Versicolario, innario, tropario e sequenziario del monastero di S. Gallo, trascritto e corredato di neumi probabilmente da un monaco di nome Salomone intorno all'anno 930. Il codice, di piccole dimensioni e non miniato, contiene il repertorio sangallese dei brani liturgici cantati nel monastero e opere dei monaci Notkero Balbulo, Tuotilo, Ratperto, Waltram ed Eccardo I. È annoverabile tra i più importanti documenti esistenti al mondo della storia iniziale della musica medievale.
Online dal: 24.05.2007
Manoscritto musicale incompleto del sec. XI trascritto nel monastero di S. Gallo. Presenta alcuni fogli supplementari databili ai secoli successivi, fino al 1400 circa. Contiene un tropario, un versicolario e un sequenziario.
Online dal: 24.05.2007
Tropario e sequenziario in notazione quadrata a punti, con raffinata musica monofonica e polifonica tratta dal grande repertorio della scuola parigina di Notre-Dame. Trascritto prima del 1250 nella Svizzera occidentale, probabilmente presso la Cattedrale di Losanna. Portato a San Gallo forse già intorno al 1300.
Online dal: 24.05.2007
Breviario costituito da varie parti: 1) Capitula e orationes per il periodo dal primo Avvento all'ottava di Pentecoste così come le domeniche e i giorni feriali (pp. 3–48). 2) Proprium de tempore (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni), per il periodo dal primo Avvento fino al sabato dopo Pentecoste (pp. 49–280). Le antifone e i responsori sono corredati di neumi. 3) Proprium de sanctis (pp. 281–419), i canti qui non presentano neumi. Inizia con s. Andrea (30 novembre) e termina con s. Petronilla (31 maggio). 4) Proprio per la Pasqua fino alla seconda domenica dopo l'ottava di Pasqua (pp. 421–466). 5) Responsori e antifone De sanctis in pascali tempore (pp. 466–468). 6) Lectiones per totam ebdomadam per i giorni della settimana della terza e quarta settimana dopo l'ottava di Pasqua (pp. 469–484). 7) Capitula per i notturni, la Sesta e la Nona del periodo di Pasqua (p. 485). 8) Orationes per i notturni, la Sesta e la Nona nei giorni della settimana usque ad ascensionem Domini (pp. 486–487). 9) Capitula e orationes per i Vespri, le Laudi e la Sesta per le prime quattro domeniche dopo l'ottava di Pasqua (pp. 488–489). 10) Inni (e sequenze Cantemus cuncti melodum, p. 504) (pp. 502–504 e 506). Le parti 1-3 sono state scritte per la maggior parte nel secolo XIII (con numerose aggiunte e correzioni su rasura fino al sec. XV). Le parti 4-6 risalgono al XIV secolo, le parti 7-10 al XV secolo. Al più tardi dal secolo XV (forse dal 1450, v. p. 1) in possesso del monastero di S. Gallo.
Online dal: 17.03.2016
Parte estiva (da Sabato Santo fino alla fine dell'anno liturgico) di un breviario scritto nel monastero di S. Gallo tra il 1022 e il 1047 (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni per la liturgia delle ore dei monaci), con aggiunte databili fino al sec. XIV. I canti sono corredati di neumi. All'inizio si trovano un frammento di una raccolta di prediche, un calendario, testi computistici e tabelle. La parte invernale di questo breviario si trova nel Cod. Sang. 413. Appartiene ai più antichi breviari rimastici da S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Antifonario sangallese per la liturgia delle ore dei monaci, risalente al secolo XII, con aggiunte databili fino al tardo sec. XIV. Decorato da numerose iniziali e, all'inizio, da una miniatura con la Crocifissione affiancata da Maria e Giovanni.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario del sec. XIII contenente i canti per la liturgia delle Ore dei monaci. Le melodie presentano dei neumi senza rigo musicale. In sostanza si tratta di una copia del Cod. Sang. 390/391 («antifonario di Hartker») ampliato con le feste aggiunte dopo il completamento dell'antifonario di Hartker.
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Sezione estiva del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in quattro colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene principalmente i canti per la liturgia delle Ore (responsori e antifone), inoltre alcuni canti dell'Ordinario della messa (in parte con tropi), inni e sequenze, e canti spirituali in lingua latina e tedesca. In totale sei canti (p. 87-89, 103s., 107s.) sono per due o tre voci, in questo caso le voci non sono notate l'una sotto l'altra ma una dopo l'altra. I canti spirituali sono scritti con notazione mensurale, i rimanenti pezzi liturgici in notazione gregoriana di tipo tedesco «Hufnagelnotation» su linee.
Online dal: 19.12.2011
Il Liber Benedictionum di Eccardo IV, collezione delle sue composizioni poetiche private, iniziata probabilmente negli anni della sua formazione al monastero di San Gallo e continuamente rimaneggiata, fino alla fine della sua vita. Interamente scritto da Eccardo, è uno dei pochi codici autografi del primo Medioevo (ca. 1010-1060). Tra le altre opere, vi sono tradite: le Benedictiones super lectores per circulum anni (componimento poetico sulle singole festività dell'anno), le Benedictiones ad mensas (benedizioni di varî cibi e bevande), i Versus ad picturas domus domini Mogontinae (versi sul ciclo pittorico progettato per la Cattedrale di Magonza), i Versus ad picturas claustri sancti Galli (versi sul ciclo pittorico (progettato) per il porticato (?) del chiostro del monastero di San Gallo), e la traduzione latina del Galluslied, scritto da Ratpert in antico alto-tedesco.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene: pp. 1-17 un calendario (scritto probabilmente prima del 1047: Wiborada, canonizzata nel 1047 è stata aggiunta da una mano del sec. XIII); pp. 17-19 una lista degli abati del monastero di S. Gallo (di una prima mano fino a Nortpert, 1034-1072, aggiunte di altre tre mani fino a Berchtold von Falkenstein, 1244-1272); pp. 22-162 la regola di San Benedetto; p. 162-163 estratto dal libro dei Proverbi (Prv. 30, 18ss.); pp. 165-345 rituale: benedizioni, esorcismi Ordo ad monachos faciendos, istruzioni per la penitenza, visite agli infermi, unzione degli infermi, accompagnamento dei morenti (Obsequium circa morientes), ufficio dei morti (le antifone ed i responsori in questa parte con neumi).
Online dal: 13.12.2013
Benedizionale conservatosi solo parzialmente, scritto su pergamena di forte spessore nel monastero di S. Gallo nella prima metà del sec. XI. Il volume contiene preghiere e formule di benedizione per varie cerimonie liturgiche quali per esempio la benedizione del calice della messa, la benedizione del sale e dell'acqua per scacciare un demonio, la consacrazione di monaci e di preti secolari, la benedizione di piante nel giorno dell'Assunzione di Maria ecc. Il manoscritto contiene delle litanie in tre posti diversi (p. 23-26, p. 65-66, p. 90-94) nelle quali appaiono anche i nomi di santi di S. Gallo. Nel codice, dal quale sono state tagliate delle pagine in cinque posti diversi prima della paginazione avvenuta intorno al 1780, si trovano delle tracce d'uso che vanno fino al XV secolo.
Online dal: 23.06.2014
Manuale personale (vademecum) di Grimaldo, abate di San Gallo dall'841 all'872. Manoscritto miscellaneo contenente testi di argomento poetico, liturgico, computistico, scientifico e storico; include anche un calendario, un Horologium, spiegazioni di parole e definizioni in diversi campi della conoscenza, i nomi delle ninfe e delle muse e un registro delle provincie della Gallia. Esito dell'attività scrittoria di circa 40 diversi scribi.
Online dal: 09.12.2008
Benedizionale del vescovado di Magonza, trascritto ed ornato, al tempo del vescovo Willigis (975-1011), verso l'anno 1000, con quasi 200 iniziali in oro e con una miniatura a piena pagina rappresentante il Cristo Salvezza del mondo. Presente all'abbazia di San Gallo a partire da data sconosciuta (la più antica menzione è dell'anno 1600). Contiene le orazioni di benedizione cantate dal vescovo, ordinate secondo la successione dell'anno liturgico.
Online dal: 09.12.2008
Il Pontificale contiene i riti delle celebrazioni liturgiche tenute dal vescovo, tra le quali quella per la esecuzione della tonsura, per la consacrazione degli ordini minori (Cantor, Lector ecc.), degli ordini maggiori (diacono, presbitero, vescovo), per la consacrazione di abati, badesse e monache, la consacrazione della chiesa, dei cimiteri e la consacrazione di oggetti liturgici. Gli incipit di alcuni canti liturgici presentano dei neumi adiastematici. A p. 110/111 ci sono nel margine due alfabeti maiuscoli greci e uno latino; fanno parte del rito della consacrazione della chiesa. I santi elencati nelle litanie a p. 98–100 (tra gli altri Corbiniano, Ulrico, Walpurga) rimandano ad una origine del manoscritto da collocare in una diocesi bavarese.
Online dal: 25.06.2015
Il codice è stato scritto in una fluente textualis del XIV secolo e presenta titoli e lombarde in rosso. La stessa mano ha apposto la numerazione dei fascicoli in rosso che si trova all'inizio di ognuno di questi in basso a destra: da II (p. 23) a XXXIX (p. 731). Il conteggio delle pagine contiene un errore significativo: 1-501, 511-742; le pagine 614-615 sono vuote. Il manoscritto contiene la parte invernale di un breviario, cioè le p. 1-559 del Proprium de tempore dalla I domenica di Avvento alla Pentecoste e alla Trinità, e le p. 559-742 del Proprium de sanctis dalla festa di S. Andrea apostolo (30 novembre) alla festa di S. Pancrazio (12 maggio), compresa la festa di S. Wiborada (pp. 716-725). Il codice non presenta segni di utilizzo o aggiunte. Sull'ultima pagina (p. 742) si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura di assi in legno ricoperte di pelle rossa risale al XIV o XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Libro d'ore, composto per un convento femminile sconosciuto della diocesi di Basilea: esempio straordinario della prima arte libraria gotica. Contiene un calendario, 14 miniature sulla vita di Cristo e di Maria, un salterio, cantici e una litania dei santi.
Online dal: 12.06.2006
Codice composito a contenuto liturgico proveniente dal monastero di Disentis, scritto nella seconda metà del sec. XII, piuttosto intorno al 1200. Il volume contiene di seguito un calendario (pp. 2-13), un salterio (pp. 15-90) e un innario (pp. 91-110), un capitolare e collettario (misto) (pp. 116-186), così come un antifonario, un lezionario ed un omiliario (pp. 203-638). Apice artistica del manoscritto sono l'iniziale B all'inizio del salterio (p. 15) e la raffigurazione della crocifissione (p. 89). Il breviario è uno dei pochi manoscritti medievali provenienti dal monastero di Disentis che si siano conservati. Intorno al 1300 il codice giunse a Kempten; nel sec. XV si trovava già nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il voluminoso manoscritto in pergamena è stato vergato in textualis nel XIV secolo. Il testo, su due colonne, è suddiviso da lombarde rosse e blu, titoli e abbreviazioni in rosso; le parti e le feste particolarmente importanti del breviario sono evidenziate da occasionali iniziali filigranate rosse e blu. Il breviario inizia a p. 1a con il vespro della Vigilia pasquale (cioè il Sabato Santo) e termina alle pp. 807a-817b con la festa di S. Corrado (26 novembre). Seguono alle pp. 817b-819b la lettura In nocte sancte Anne e quattro letture In divisione apostolorum (cfr. p. 433b, p. 457b) come aggiunte della stessa mano e infine l'ulteriore complemento della rubrica in rosso Passio sancti Placidi martyris, sociorum eius 35 martyrum prima [?] lectio [?] di un'altra mano più tarda del XV secolo. Tra le feste dei santi si segnalano quella di Gallo (p. 662a) e la sua ottava (p. 708a) e quella di Otmaro (p. 759b) e la sua ottava (p. 789b). A p. 666 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura con assi in legno risale al XV o XVI secolo. Il rivestimento in pelle è decorato sui piatti con ferri decorativi. Mancano i ganci di chiusura e le borchie originali. All'interno delle coperta anteriore e posteriore sono visibili le impronte dei fogli di guardia staccati, e dei frammenti incollati con della scrittura. Anteriormente e posteriormente sono stati inseriti e cuciti due (p. A-D), rispettivamente un foglio di carta (p. Y-Z). La paginazione non è corretta: A-D, 1-155, 155a, 156-433, 435-621, 623-819, Y-Z.
Online dal: 25.04.2023
Il breviario contiene prima il salterio (pp. 1a-111b) con Cantica, Pater noster, Credo, Quicumque vult e litanie (111b-129b), poi il Proprium de tempore (pp. 130a-533a) dalla I domenica di Avvento alla XXV domenica dopo la Trinità compresa la Dedicatio ecclesiae (p. 524a), e infine, il Proprium de sanctis (pp. 534a-839b) e il Commune sanctorum (pp. 840a-841b), che si interrompe alla fine dell'ultima pagina ed è incompleto. Il manoscritto è stato redatto in una textualis del XIV secolo e presenta numerose iniziali filigranate rosse e blu. Il nome di S. Caterina (p. 125a), l'unico evidenziato nelle litanie, così come le feste di S. Pietro da Verona (p. 632a), della Translatio sancti Dominici (p. 647b, 648a), di S. Domenico (giorno della morte) (p. 709a) e di S. Caterina (p. 828b, 830b), indicano che il breviario era destinato a un convento di domenicane di S. Caterina, probabilmente quello a S. Gallo (poi a Wil). La nota di possesso del XVII secolo Monasteriae [!] s. Catharinae, della stessa mano, ad esempio di quella sul foglio di guardia anteriore del codice M 3 ora a Wil, Dominikanerinnenkloster St. Katharina, dimostra che il breviario proviene effettivamente da questo convento. Il rivestimento in pelle della legatura con assi di legno è decorato sia sul piatto anteriore che posteriore con un unico ferro con la testa di Cristo, e con una rotella, e reca sul piatto anteriore la data 1591 impressa a secco.
Online dal: 25.04.2023
Questo breviario della seconda metà del sec. XV contiene oltre a vari officii, il Proprium de sanctis in due parti, il testo In dedicatione ecclesiae, un piccola raccolta di prediche sulla festa della consacrazione della chiesa (Riccardo di S. Vittore, Agostino, Eusebio Gallicano e Bernardo di Clairvaux) e il Credo. Il codice è stato scritto dalla copista Cordula von Schönau, domenicana nel convento di S. Caterina di S. Gallo, la cui mano si ritrova anche nel codice Wil, convento di S. Caterina M 3.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto cartaceo contiene letture brevi (capitula), collectae, preghiere, inni, antifone e responsori per la liturgia delle ore per tutto l'anno, oltre al Commune sanctorum. Questo «collettario esteso» è stata redatto - probabilmente nel XIV secolo - in una textualis corsiva con l'aggiunta di rubriche in rosso. Il manoscritto presenta in alcuni punti forti segni d'uso, con i bordi delle pagine consumati e bruniti. A p. 25 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura in assi lignee risale al XIV o XV secolo. All'interno degli assi sono presenti impronte di frammenti con scrittura ebraica.
Online dal: 25.04.2023
Breviario con le letture notturne per il Mattutino (lectiones matutinales) per la preghiera delle ore dei monaci di S. Gallo. Contiene le letture De tempore (per le feste solenni di Natale, Pasqua e Pentecoste, iniziando con la prima domenica di Avvento), e le letture De sanctis (per le feste dei santi).
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario scritto nel monastero di San Gallo tra il 1034 e il 1047, con letture e canti per la liturgia delle ore dei monaci; vi si trovano aggiunte riconducibili a un lasso di tempo che si estende fino al XIV secolo. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti, ed è preceduto da un calendario e da tavole per il computo. La sezione estiva corrispondente è tràdita dal codice Sang. 387.
Online dal: 24.05.2007
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario per la liturgia delle ore dei monaci scritto intorno al 1030 e comprendente aggiunte riconducibili al periodo successivo, fino al secolo XIV. Il codice contiene anche, a corredo di un ampio lezionario ed antifonario, un calendario e tavole computistiche. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti.
Online dal: 24.05.2007
Il breviario, mancante dellla parte finale, inizia con il Proprium de tempore dal primo di Avvento al sabato dopo la terza domenica dopo Pasqua (pp. 1-384). Seguono il Commune sanctorum (pp. 384-386), il Proprium de sanctis da Tiburzio e Valentiano (14 aprile) fino a Primo e Feliciano (9 giugno), prima che il Proprium de tempore continui con la quarta domenica dopo Pasqua. Il breviario si interrompe a metà della quinta domenica dopo Pasqua. Poiché non contiene quattro letture per ogni notturno nelle domeniche, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può aver avuto origine nel monastero di S. Gallo. Il codice, che presenta forti segni d'uso, è scritto da più mani su una spessa pergamena con molti fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Le antifone e i responsori presentano neumi senza linee, anch'essi realizzati da più mani. La decorazione è costituita da lombarde rosse e iniziali, tra cui alcune zoomorfe (p. 172: drago; p. 217: uccello con due teste; p. 231: drago). Numerosi frammenti di un manoscritto liturgico tardomedievale fungono da brachette.
Online dal: 14.12.2022
Lezionario e omiliario per il periodo dalla Pentecoste fino all'ultima domenica dopo la Pentecoste, scritto accuratamente da varie mani nelle prima metà del sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Lectionarium officii estivo con le letture per la preghiera del coro; scritto nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Contiene una copia parzialmente completa della Expositio libri comitis e un'interpretazione delle letture delle Epistole e dei Vangeli per tutto l'anno litugico, compilati da Smaragdo, monaco benedettino di St. Mihiel presso Verdun († intorno all'840); scritto intorno alla metà del sec. IX presso l'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Lezionario per il periodo da Natale alla seconda domenica di Quaresima contenente 32 omelie (sermoni) per le domeniche ed i giorni di festa, composte per la maggior parte da Padri della Chiesa (tra gli altri Ambrogio, Agostino, Beda il Venerabile, Fulgenzio, Leone Magno); scritto probabilmente nell'abbazia di S. Gallo nel X o all'inizio dell'XI secolo. Il nome di un copista, «Egilolfus», si trova aggiunto in un secondo tempo alla pagina 85. Le prime carte del manoscritto sono in parte rovinate ed hanno subito dei danni a causa dell'umidità. Il ms., mutilo, si interrompe a pagina 177, col testo del Trattato 97 di Leone Magno.
Online dal: 21.12.2009
Copia del Liber scintillarum, compilato intorno al 730 dal monaco Defensor di Ligugé (presso Poitiers), scritta nel sec. IX non nel monastero di S. Gallo. Il Liber scintillarum, composto di 81 capitoli, è un florilegio di sentenze e proverbi su Dio e dei Santi, tratti dalla Bibbia e dagli scritti dei Padri della Chiesa. Nella parte finale frammenti di letture (lectiones) per la Liturgia delle Ore dei monaci e di sentenze.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, scritto da più mani, raccoglie in totale 66 prediche, la maggior parte di Beda e Gregorio Magno, poche di Agostino e Girolamo e alcune singole di Ambrogio, Fulgenzio, Giovanni Crisostomo, Massimo, Origene e altri autori sconosciuti. Alcune omelie sono intere, di altre vi sono solo degli estratti. Dalla legatura sono state tolte quattro strisce del manoscritto dell'Editto di Rothari, ora conservate nella Stiftsbibliothek di San Gallo sotto la segnatura Cod. Sang. 730. All'interno dei piatti sono visibili le impronte in negativo di questi frammenti.
Online dal: 14.12.2018
Lezionario. La prima parte, scritta nel sec. XI, contiene le letture per i notturni del mattutino (per tutto l'anno liturgico, iniziando dalla prima di avvento; prima de tempore, poi de sanctis. Le letture dai vangeli sono solo accennate da brevi incipit del testo e sono completate da omelie tratte principalmente dai padri della Chiesa (tra questi Origene, Beda il Venerabile, Gregorio Magno). Da p. 184 una seconda parte, scritta nel sec. XII, contiene letture dal Vecchio e Nuovo Testamento per i giorni feriali e festivi per tutto l'anno. Nel manoscritto vi sono alcune iniziali su varie linee, tra le quali una figurata a p. 12 con un essere fantastico animale.
Online dal: 13.12.2013
Tutto il codice è stato scritto da un unico copista. Contiene una raccolta di letture dei notturni. Le sezioni sono introdotte da iniziali in rosso. Nel XIII secolo sono state aggiunte delle annotazioni marginali. All'interno dei piatti della legatura sono visibili le impronte in negativo di frammenti del Vangelo di Luca nella versione più antica della Vulgata. L'impronta in negativo proviene da due fogli staccati nel 1932 e da allora, insieme ad altri frammenti di questo manoscritto della Vulgata, conservati nel Cod. Sang. 1395.
Online dal: 14.12.2018
Contiene 105 sermoni, dalla prima domenica d'Avvento (fine novembre/inizi dicembre) al giorno dell'Annunciazione (25 marzo).
Online dal: 12.06.2006
Contiene 60 sermoni per la Quaresima e la Settimana santa.
Online dal: 12.06.2006
Contiene 146 sermoni per il periodo compreso tra la Pasqua e l'ultima domenica dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso esemplare, con numerose iniziali di eccezionale valore e finemente eseguite; eccellente anche l'immagine di dedica (S. Agostino). Vi sono tràditi principalmente sermoni per importanti festività di santi.
Online dal: 12.06.2006
Contiene sermoni per le domeniche dopo la Pentecoste.
Online dal: 12.06.2006
Contiene una copia parzialmente completa della „Expositio liber comitis“ e un'interpretazione delle letture delle Epistole e dei Vangeli per tutto l'anno liturgico, compilati da Smaragdo, monaco benedettino di St. Mihiel presso Verdun († intorno all'840). La trascrizione, che proviene dal monastero di Chelles presso Parigi e che risale all'epoca intorno all'810, è la più antica che si sia conservata.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto contiene le letture per i notturni del mattutino, dell'ufficio notturno, delle domeniche, delle feste e dei giorni feriali. Comprende il Proprium de tempore dal primo Avvento alla fine dell'anno liturgico (comprese le feste dei santi tra Natale e l'Epifania). Poiché il matutinale non contiene quattro letture per ogni notturno della domenica, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può essere stato scritto originariamente per il monastero di S. Gallo. Alle pp. 233/234 si trovano numerose aggiunte marginali del XIV o XV secolo alla festa della Trinità. La decorazione è costituita da lombarde rosse e semplici iniziali, alcune con filigrana accennata (ad es. a p. 75). La pergamena presenta numerosi fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Una striscia di un manoscritto liturgico dell'XI secolo è rilegata intorno al primo e all'ultimo fascicolo del codice come brachetta (la metà posteriore della striscia intorno all'ultimo fascicolo è paginata come p. 414/415). Sulla coperta anteriore c'è l'impronta di una pagina di un salterio del XIII secolo, su quella posteriore quella di un sacramentario (?) dell'XI secolo.
Online dal: 14.12.2022
Il codice, scritto nel sec. XIII, contiene un lezionario del mattutino per le feste dei santi ed un antifonario per tutto l'anno liturgico. L'antifonario porta il titolo In nomine domini incipiunt antiphone secundum morem Marbacensis ecclesie. Tuttavia non si tratta probabilmente di un manoscritto dal monastero riformato di Marbach in Alsazia. In base agli offici, che indicano un collegamento con S. Gallo, è piuttosto da supporre una origine nel monastero di canonici regolari di S. Lorenzo di Ittingen, che era di propietà del monastero di S. Gallo, ma che seguiva le Consuetudines di Marbach. Il foglio di guardia anteriore (p. 2/1) contiene una grande parte dell'officio di Gallo, probabilmente da un manoscritto del sec. X/XI. Vi sono trascritte sia le letture che i canti (questi ultimi con neumi). La successione dei responsori e delle antifone non corrisponde a quella nell'antifonario di Hartker, Cod. Sang. 391.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto venne probabilmente allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). La parte principale è costituita da un salterio con i salmi nella successione biblica e alcune rubriche liturgiche, antifone (in parte solo con l'Initium) e inni; seguono il Pater noster, il Credo, cantici biblici, il Te Deum, una litania e altri cantici. La parte finale, dal fol. 135v, è costituita da un innario che contiene anche una sequenza (Cantemus cuncti melodum). Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, una iniziale figurata si trova al fol. 1v (uomo in combattimento con draghi e uccelli rapaci).
Online dal: 07.10.2013
Il vesperale pontificale dell'abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564) contiene le preghiere, i salmi con antifone e responsori e gli inni per le feste solenni dell'anno liturgico. A parte gli incipit delle antifone del Magnificat, che presentano una notazione gregoriana di tipo tedesco su cinque linee, il manoscritto non contiene delle melodie. Il volume fu copiato da padre Heinrich Keller (1518-1567), sottopriore del monastero di S. Gallo. La decorazione - 20 iniziali istoriate e alcune ricche bordure con rappresentazioni figurate - è opera di un artista sconosciuto dalla regione del lago bodanico, che ha miniato anche i Cod. Sang. 357 e 442.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto è stato allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491) (datazione al f. 227r: 1467). Per quanto riguarda il contenuto corrisponde ampiamente al Cod. Sang. 438: ad un salterio con i salmi nella successione biblica così come alcune rubriche liturgiche, alle antifone (in parte con Initium), e agli inni fanno seguito dal f. 148v dei cantici e dal f. 172v un innario. Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure (talvolta su varie pagine) e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, un'iniziale figurata si trova al f. 104v (David con l'arpa).
Online dal: 07.10.2013
Rituale per l'uso personale del principe-vescovo di S. Gallo Diethelm (1530-1564; cfr. il suo stemma a p. 8 e il timbro per la sua biblioteca privata a p. 7), scritto dal monaco di S. Gallo Heinrich Keller (1518-1567) ed illustrato da un miniatore sconosciuto della regione del lago di Costanza intorno al 1555. Il medesimo miniatore ha decorato contemporaneamente anche i manoscritti di S. Gallo Cod. Sang. 357 e Cod. Sang. 439. Nel codice, di formato ridotto, si trovano testi liturgici sulla somministrazione del sacramento del battesimo (pp. 9-107), sulla riammissione della donna nella cerchia dei credenti dopo un parto (pp. 107-114), sulla celebrazione del matrimonio (p. 114-141) e sulla distribuzione del vino il 16 ottobre, giorno della festa di Gallo, fondatore di S. Gallo (p. 144a-154).
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto, composto di due parti, contiene nella prima parte (pp. 3-26) un rituale del sec. XV con indicazioni per la visita agli ammalati, l'accompagnamento ai morenti e la sepoltura (si interrompe a p. 26 con la preghiera davanti alla bara). La seconda parte (pp. 27-86) è composta da due discorsi in difesa della musica a più voci redatti dal monaco di S. Gallo Mauritius Enck († 1575) su incarico dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Sono stati pensati quali prologhi alle composizioni per più voci di Manfredi Barbarini Lupo contenuti nei Cod. Sang. 542 e 543. Enck difende la musica a più voci dalle diffuse critiche, per esempio quella di una presunta lascivia e postula quale forma ideale della musica religiosa una combinazione tra il corale quale fondamento e musica figurata quale decorazione. In questo modo egli descrive esattamente le composizioni di Barbarini Lupo. Alla fine del primo discorso (p. 47-48) Enck ricorda gli artisti coinvolti nella realizzazione dei Cod. Sang. 542 e 543 e lo spazio temporale del loro lavoro sui manoscritti (dal 1561 al 1563).
Online dal: 23.09.2014
Il libro venne scritto nel 1541 dal calligrafo e organista della cattedrale Fridolin Sicher (1490-1546). Organizzato secondo il calendario ecclesiastico, il volume contiene le istruzioni in lingua tedesca per la preparazione degli altari e delle cerimonie nel monastero di S. Gallo nelle singole domeniche e nei giorni festivi. Comprende inoltre un elenco alfabetico di tutti gli altari nell'area del monastero di S. Gallo nell'epoca posteriore alla riforma. I compiti del sacrestano erano allora nelle mani di un fratello laico che si occupava delle pulizie della chiesa, di preparare i paramenti, di accendere le candele e di controllarne il funzionamento, e inoltre doveva occuparsi di suonare le campane (da qui il nome «Läuterbuch»).
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto miscellaneo, con opere in prevalenza liturgiche e spirituali, realizzato tra l'845 e l'870 all'abbazia di San Gallo. Tramanda, tra l'altro, il Liber de exordiis et incrementis quarundam in observationibus ecclesiasticis rerum – opera liturgica di Valafrido Strabone abate di Reichenau (808/09-849) –, i cosiddetti Ordines Romani – il primo manuale di storia della liturgia in Occidente –, un trattato liturgico di Amalario di Trier, il primo capitolare del vescovo Teodolfo di Orléans, due trattati sul battesimo e sulla messa attribuiti ad Alcuino, i capitolari (documenti legislativi diocesani) di Haito, vescovo di Basilea e abate di Reichenau.
Online dal: 09.12.2008
La successione delle messe venne probabilmente fatta intorno al 1440 per il monastero di S. Gallo. Documenta il rito liturgico del monastero benedettino riformato di Kastl nell'Oberpfalz (Alto Palatinato) (si veda in proposito il titolo a p. 3: Breviarium de divinis officiis et consuetudinibus ecclesiasticis per circulum anni monasterii sancti Petri in Castello ordinis sancti Benedicti) i cui impulsi di rinnovamento monastico vennero ripresi alla fine degli anni '30 del XV secolo sotto l'abate Eglolf Blarer a S. Gallo. La disposizione dei testi per S. Gallo si deduce dall'adattamento del culto dei santi del monastero sangallese (per es. a p. 222 annotazione riguardante la santa locale Wiborada, a p. 240 presa in considerazione di s. Costanzo venerato il 3 luglio a S. Gallo).
Online dal: 26.09.2017
Liber Ordinarius del secondo quarto del sec. XV contenente le indicazioni liturgiche per la messa dei monaci di S. Gallo all'epoca della presenza di monaci riformati dal monastero di Hersfeld, tra il 1430 ed il 1439. Il Liber Ordinarius, datato al 1432 (p. 36) sembra essere stato allestito secondo un modello da Hersfeld (nordovest dell'Assia), per il monastero di S. Gallo; alcune parti non sono però ancora adattate al monastero sangallese. Il calendario all'inizio del codice è chiaramente localizzabile a S. Gallo. Tra le diverse parti si ritrovano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto composito contenente principalmente calendari e testi a carattere cronologico; scritto nella seconda metà del sec. X e all'inizio del sec. XI per la maggior parte non a S. Gallo. Il testo principale è costituito da un calendario di origine norditaliana e da estratti dal De tempore ratione di Beda il Venerabile († 735).
Online dal: 21.12.2009
Martirologio di Beda il Venerabile († 735) trascritto in scrittura anglosassone nel IX secolo. La copia, frammentaria (tramanda solo la sezione del Martirologio compresa tra l'inizio di gennaio e il 25 luglio), è la più prossima, tra le esistenti, all'originale composto da Beda. Un martirologio è un insieme di note biografiche sui santi, di lunghezza variabile, disposte secondo l'ordine del calendario liturgico.
Online dal: 09.12.2008
Destinato all'uso quotidiano nell'ufficio del capitolo, il volume venne scritto nel 1542/43 dal clerico secolare originario di Bischofszell Fridolin Sicher (1490-1546) per il principe abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564; cfr. lo stemma alle pp. 5, 8 e 268) e giunse poi in possesso della comunità sangallese. Fridolin Sicher fu attivo sia prima che dopo la Riforma quale organista del duomo e calligrafo per il monastero di S. Gallo. All'inizio è trascritta una versione latina della regola di s. Benedetto (pp. 5-72), seguono, in una sola redazione, un versione abbreviata del Martyrologium Romanum e un necrologio che si riferisce al monastero di S. Gallo (pp. 83-267). Questo capitolario venne sostituito all'epoca dell'abate principe Bernhard Müller (1594-1630) da un nuovo necrologio realizzato nel 1611 (cfr. Cod. Sang. 1442) che non contiene più la Regola di s. Benedetto.
Online dal: 23.09.2014
Il secondo capitolario per antichità dell'abbazia di S. Gallo che ci sia rimasto, venne iniziato nel sec. XII e continuato con molte aggiunte fino in epoca moderna. Il volume contiene inoltre liste dei vescovi di Costanza (736-1318) e degli abati del monastero di Reichenau (724-1343) e S. Gallo (719-1329), copie degli accordi di confraternita del monastero di S. Gallo, letture e prediche per le domeniche ed i giorni festivi nel corso delle riunioni del capitolo dei monaci, una copia della regola di S.Benedetto, un martirologio con registrazioni necrologiche, tavole e spiegazioni per il calcolo della Pasqua e la copia e continuazione degli Annali di S. Gallo dal Cod. Sang. 915. Alla fine si trovano due liste a stampa dei monaci di S. Gallo dal 1757 al 1798.
Online dal: 22.06.2010
Copia del Martirologio di Adone di Vienne († 875). Tramanda, in appendice, vite di antiche santi trascritte nel monastero sangallense intorno agli anni 880/890, probabilmente dallo stesso Notkero Balbulo.
Online dal: 12.12.2006
Martirologio di Adone di Vienne († 875), la cui parte principale probabilmente non à stata scritta a S. Gallo. Il manoscritto tuttavia vi si conserva dall'XI secolo (aggiunte alle vite dei santi di S. Gallo). Alla fine del volume ci sono delle notizie annalistiche su di una cometa del 1264, date nel calendario, notizie riguardanti la costruzione della città di Milano e Alessandria, sulla fondazione del monastero cistercense di Wettingen e sul dissidio tra l'imperatore Federico II ed il figlio Enrico VII intorno al 1236, e sulla prigionia di quest'ultimo, così come degli esametri riguardanti la corretta preparazione delle ostie (pp. 601-602).
Online dal: 13.12.2013
Unica copia esistente del Martirologio del monaco sangallese Notker Balbulus († 912), un'opera scritta intorno agli anni 900 e seguenti. La trascrizione, databile alla prima metà del X secolo, è incompleta: un martirologio include brevi biografie dei santi in relazione ai loro giorni nel calendario, ma in questa mancano le informazioni sui santi dei giorni 13-17 giugno, 3-6 luglio, 19-26 agosto, 27 ottobre e 31 dicembre. È molto probabile che Notker Balbulus non completò mai l'ambizioso progetto del Martirologio.
Online dal: 31.07.2009
Il Martirologio di Rabano Mauro, verosimilmente scritto a Magonza o a Fulda poco dopo l'anno 843. Con ogni probabilità tale codice è l'esemplare che Rabano presentò all'abate di San Gallo Grimaldo (841-872). Manca tuttavia, in apertura, il nome del dedicatario.
Online dal: 09.12.2008
Il Martirologio di Rabano Mauro, composto poco dopo l'anno 843. Il codice contiene una copia del Sang. 457, probabilmente trascritta poco dopo l'875 su richiesta del monaco sangallese Notkero Balbulo. Vi si trova anche la dedica, che mancava nella copia di presentazione (Sang. 457), indirizzata agli abati Ratleik di Seligenstadt e Grimaldo di San Gallo (841-872).
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto realizzato nel monastero di San Gallo tra la fine del IX secolo e gli inizi del X. Contiene una collezione computistico-scientifica corredata di numerose tavole, schemi e testi sulla misurazione del tempo. Il volume include anche un calendario sangallese e gli Annales Sangallenses brevissimi (una breve storia di San Gallo). Contiene anche due mappae mundi alto-medievali (terrae orbis o mappamondi ‘T-O'), che precedono il De temporum ratione di Beda il Venerabile.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta di canti dell'organista dell'abbazia di S. Gallo Fridolin Sicher, contenente 49 canti per tre fino a cinque voci in notazione mensurale del XVI sec. senza supporto del testo. Tra i componisti figurano tra gli altri Alexander Agricola, Loyset Compère, Josquin Desprez e Jacob Obrecht. In alcuni pezzi sono indicati i nomi dei componisti e gli inizi del testo (in francese, italiano, fiammingo e latino). Di solito ogni pezzo riempie una pagina doppia, raramente tutte le voci (tre o quattro) sono disposte su di una sola pagina.
Online dal: 23.09.2014
Il volume dei canti del cappellano Giovanni Heer di Glarona: collezione di 88 componimenti popolari, studenteschi, d'amore, conviviali e giocosi –tra i quali 40 copie uniche – del periodo pre-reformistico (1510-1520).
Online dal: 31.12.2005
Libro di canto dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572) della metà del XVI secolo. Il volume contiene innanzitutto, 215 frasi in notazione a pentagramma delle opere di compositori suoi contemporanei, francesi, olandesi e tedeschi, come Josquin Desprez, Adrian Willaert, Jacob Obrecht, Heinrich Isaac o Ludwig Senfl. Per ciascuna pagina, sulla sinistra si trova la partitura per il discanto (soprano) e sulla destra quella per l'alto.
Online dal: 09.12.2008
Libro di canti dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572), giunto nella biblioteca del monstero di S. Gallo unitamente al lascito Tschudi nel 1768. Il volume contiene, rilegati assieme, i libri di voci per i bassi e i discanti di 17 mottetti a 5-6 voci e canzoni di componisti contemporanei quali Josquin Desprez o Loyset Compère, con notazione mensurale in un sistema a cinque linee. Il libro di canti è scritto da varie mani tra le quali quella dello stesso Tschudi, il quale aggiunse sulle cc. 12r–v e 24v–25r annotazioni sui modi (gli schemi dei modi a c. 25v dovrebbero essere di Heinrich Glarean). Tranne un pezzo, tutte le composizioni appaiono anche nel libro di canti di Tschudi nel Cod. Sang. 463; dovrebbe quindi trattarsi di schizzi per una raccolta definitiva.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto cartaceo del XIV secolo contiene una Interpretazione della Messa del lettore francescano Martinus di Vienna. Questa copia, molto accurata, su una colonna, è stata vergata da due copisti in una scrittura libraria gotica regolare. Sono anche gli autori delle numerose correzioni e delle note marginali visibili lungo tutto il codice. Il volume apparteneva già nel XV secolo alla biblioteca dell'Abbazia di San Gallo, come attesta la nota di possesso in tedesco in calce alla prima pagina (p. 1).
Online dal: 22.09.2022