Progetto: La collezione Braginsky su e-codices
Inizio: Dicembre 2014
Status: In corso
Finanziato da: Fondazione René e Susanne Braginsky
Descrizione del progetto: La collezione di manoscritti ebraici del collezionista di Zurigo René Braginsky viene generalmente considerata come una delle più grandi collezioni private di manoscritti ebraici nel mondo. Contiene anche un buon numero di begli esemplari di libri risalenti ai primi secoli della stampa. La collezione non contiene unicamente codici risalenti a prima o dopo l'invenzione della stampa ma anche alcune centinaia di contratti di matrimonio miniati e di rotoli del libro di Ester. Nel 2009 alcune centinaia tra i pezzi migliori della collezione sono stati scelti per una mostra itinerante che è stata esposta ad Amsterdam, New York, Gerusalemme, Zurigo e Berlino. Dal 2014 i materiali di questa collezione sono pubblicati su e-codices. Questo progetto è generosamente sostenuto dalla fondazione René e Susanne Braginsky.
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La promessa di matrimonio tra Wilhelm Goldstein e Paula See a Shanghai viene fatta davanti ai due testimoni Max Neumann e Gustav Lehmann, e davanti a Bernhard Cohn, l'avvocato della comunità ebraica della «Communal Association of Central European Jews. Shanghai» in lingua cinese. A differenza degli altri contratti di matrimonio della collezione Braginsky, questo non è un documento religioso ebraico ma un atto ufficiale che registra il consenso a sposarsi di una coppia fuggita dalla persecuzione dei paesi di lingua tedesca. A Shanghai hanno trovato rifugio ca. 18.000 ebrei sopravvissuti all'olocausto.
Online dal: 12.12.2019
Questo rotolo di Ester italiano, risalente alla metà del XVIII secolo, venne probabilmente stampato a colorato a mano a Venezia. Si conserva in una custodia cilindrica, decorata con motivi floreali a filigrana, che costituisce un prodotto tipico della lavorazione più tarda e raffinata del metallo di Giannina.
Online dal: 20.12.2016
La storia di Ester in questa megillah (pl. megillot) non viene presentata come un dramma storico ma piuttosto come una satira divertente. Nella decorazione del rotolo viene colto il carattere della vita ebraica alsaziana: le bizzarre immagini includono figure contadine in vivaci costumi locali e riflessi di umorismo popolare. Vivaci figure, alcune mostrate mentre passeggiano con un bastone in una mano e mentre gesticolano con l'altra, sono intercalati da busti umani e civette, mentre il testo ebraico è collocato in una cornice ottagonale di ca. 6 cm di altezza. Le poche megillot alsaziane conosciute condividono con questa numerose caratteristiche quali una vasta gamma di gialli, rossi e verdi; solide e robuste figure e grandi fiori vivaci. In questo rotolo di Ester della collezione Braginsky le donne vestono abiti rossi o blu con lacci gialli davanti, mentre gli uomini sono raffigurati mentre indossano, tra gli altri, dei tradizionali collari bianchi, giubbotto rosse e blu con pantaloni, ed una grande varietà di cappelli.
Online dal: 13.10.2016
Oggetti per le cerimonie realizzati in oro, come la custodia per questo Rotolo di Ester, sono eccezionali, poiché gli oggetti per la sinagoga o di uso personale ebrei erano solitamente in argento o in altri materiali preziosi. La custodia cilindrica di questo rotolo è decorata con delle delicate filigrane applicate. Da un vaso collocato al centro fuoriesce un tralcio naturalistico con rami e fiori che si estendono sulla superficie decorata del rotolo. Dei grandi fiori si appoggiano o inquadrano degli oggetti che sono associati al Tempio di Gerusalemme. Nonostante questi motivi si trovino frequentemente in una grande varietà di oggetti di metallo per i riti ebraici italiani, non sono collegati in modo particolare con la storia di Ester. Inoltre le Dieci tavole della legge sono collocate nel largo motivo centrale, una corona composta di forme di piccoli fiori che ricordano dei girasoli. Si conoscono due custodie per rotoli di Ester simili, indubbiamente create dallo stesso artista, che si pensa siano state prodotte a Roma o Venezia nel XVII secolo. Il rotolo di Ester, senza decorazione, risale probabilmente al XVIII secolo.
Online dal: 22.03.2017
Questa megillah è abbellita da disegni di architettura dipinti a mano che si ripetono. Il testo è collocato tra colonne alternate diritte e a spirale. Gli ebrei italiani associavano le colonne ritorte a quelle del Tempio di Salomone, che essi credevano essere stato portato a Roma da Tito e poi collocato nella basilica di S. Pietro in Vaticano. Per quanto riguarda lo stile, il rotolo ricorda le ketubbot miniate prodotte a Ferrara e Mantova. Allegato vi è un foglio di pergamena contenente, in aggiunta alle benedizioni, un inno liturgico, korei megillah, recitato dagli ebrei italiani. I rabbini non concordavano sul fatto che un rotolo potesse contenere dei testi estranei al Libro di Ester, così che in molte comunità questo portò alla consuetudine di allegare un foglio, staccato, contenente le tre tradizionali benedizioni da recitare prima della lettura della megillah.
Online dal: 22.03.2017
I bordi di questo Rotolo di Ester sono dominati da una arcata barocca suddivisa da quattro distinte colonne con vari motivi. Le arcate sono sormontate da una balaustrata che sostiene dei vasi con fiori, dei medaglioni vuoti, ornamenti floreali e diverse varietà di uccelli, tra i quali un'aquila a due teste coronate ed un pavone. Al di sotto di ognuna delle diciannove colonne di testo sono collocate scene dalla vita di Ester. La cornice incisa del rotolo fu disegnata da Francesco Griselini (1717-1787), studioso, artista ed editore italiano le cui incisioni di bordi divennero molto popolari in Italia nel XVIII secolo. In queste illustrazioni Griselini ha dedicato particolare attenzione all'architettura ed alla prospettiva spaziale. La firma a stampa dell'artista si legge nell'angolo inferiore sinistro di ciascuna pergamena. L'ultima scena, collocata sotto l'arco finale, si trova raramente nei Rotoli di Ester. Raffigura il Messia che cavalca un asino rappresentante il ritorno a Gerusalemme del popolo ebraico in esilio. Il testo del rotolo fu scritto dall'abile artista-copista Aryeh Leib ben Daniel. Nella sua iscrizione finale, al termine delle benedizioni conclusive, egli informa il lettore di aver scritto il codice a Venezia nell'inverno 1746.
Online dal: 22.03.2017
Questo rotolo olandese, riccamente illustrato, si distingue per le sue 38 delicate illustrazioni disegnate con inchiostro di seppia. La decorazione del rotolo inizia con un arco trionfale che ricorda gli archi di trionfo romani costruiti per i festeggiamenti imperiali in tutta Europa nel corso del XV fino al XIX secolo. Il rotolo contiene inoltre alcune rappresentazioni inusuali. Una è quella di Mordecai che si trova in un locale davanti ad una parete riempita di libri. Egli è raffigurato come uno studioso, e riflette forse la tradizione rabbinica che ci informa della sua notevole conoscenza di settanta lingue, ciò che lo aiutò a smascherare il complotto contro Assuero. Un'altra inusuale illustrazione è la raffigurazione di due nani che danzano e suonano per manifestare la loro gioia per la salvezza degli ebrei dalla distruzione.
Online dal: 22.03.2017
Questa megillah del XVIII secolo fu realizzata nella Bassa Sassonia e rimanda, con questo tipo di arte decorativa popolare, di decorazione e di scelta di colori, ad altre megillot provenienti da questa regione. L'immagine più distintiva nel rotolo è quella nella quale è dipinta l'impiccagione di Aman, legato in catene e sospeso al patibolo. Un serpente velenoso, simbolo del male, si arrotola sul supporto. Al di sotto, un leone con due code - allegoria del popolo ebraico – regge tra le zampe uno scudo e assiste all'esecuzione. La megillah della collezione Braginsky è una di tre rotoli simili tedeschi che contengono delle speciali immagini dell'impiccagione di Aman. Delle iscrizioni sui pannelli di apertura e di chiusura di questo rotolo indicano che era posseduto da Berel, figli di Abraham Neumark di Amburgo.
Online dal: 22.03.2017
La particolarità di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è data dalle raffigurazioni dettagliate del libro di Ester che includono dei motivi della letteratura Midrasch. Queste testimoniano una buona conoscenza della Bibbia e dei commenti rabbinici. La raffigurazione degli ebrei in abiti da festa con berretto e colletto bianco («Judenkragen») rimanda ad un contesto dell’Europa occidentale. In realtà il rotolo è stato creato ad Amsterdam. Nel paragrafo introduttivo Jakob da Berlino si presenta come copista e data questa megillah, che costituisce un esemplare molto precoce e prototipo degli esemplari con una cornice decorativa stampata, al XVIII secolo.
Online dal: 08.10.2020
La pergamena (su cinque membrane con 13 colonne di testo) è introdotta da un impressionante disco solare circondato dai segni dello zodiaco. Il mese di Adar è particolarmente sottolineato, poiché è in questo mese, che è sotto il segno dei Pesci, che avvenne lo sterminio degli ebrei. Ogni colonna inizia, se possibile, con la parola ha-melech (il re), che da un lato significa re Assuero, ma è anche un'allusione al Dio mai esplicitamente menzionato e onnipresente. La custodia d'argento, databile al 1800 ca., è coronata da un mazzo di fiori e foglie, un motivo che si ritrova anche su accessori della Torah (rimmonim) e altri oggetti ebraici in metallo dell'Impero Ottomano.
Online dal: 08.10.2020
Il rotolo di Ester, creato ad Amsterdam intorno al 1641 (su 7 membrane e 49 colonne di testo) contiene una cornice decorativa stampata, incisa da Salom Italia (si veda la sua firma all'inizio del rotolo «Salom Italia sculp[sit]», cioè «Salom Italia lo ha inciso»). I suoi disegni di cornici hanno influenzato le megillot illustrate in tutta Europa. La matrice, che viene ripetuta più volte su tutta la lunghezza del rotolo, è composta da quattro arcate architettoniche. Sopra ogni arco semicircolare interrotto sono raffigurate due donne con rami di palma. Nelle sopraporte appaiono dei paesaggi in miniatura e nelle basi le figure intere di Assuero, Ester, Mardocheo e Aman. Le scene si orientano a motivi paesaggistici contemporanei, collegando in questo modo il testo ebraico alla cultura visiva generale del suo tempo.
Online dal: 08.10.2020
La cornice a stampa di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 15 colonne di testo) è stata realizzata dall'incisore Paul-Jean Franck, artista non ebreo di Praga, ed è quindi uno dei rari esempi di questo tipo che non proviene dai due centri della stampa, Venezia o Amsterdam. All'inizio e alla fine del rotolo vengono raffigurati verticalmente in tutto sette episodi del libro di Ester: all’inizio Assuero in trono, mentre Mardocheo e Aman sono condotti al suo cospetto; Mardocheo consegna ad Atàch il decreto di distruzione; il re nella tenda. Alla fine, vengono illustrate le celebrazioni di Purim: l'accusa di Aman da parte di Ester, Mardocheo e il re, e Mardocheo mentre istituisce la festa di Purim in una lettera agli ebrei. Sopra i capitelli delle colonne tortili sono rappresentate altre scene.
Online dal: 08.10.2020
Realizzato all'inizio del XX secolo, questo rotolo di Ester (su sei membrane con 35 colonne di testo) potrebbe essere considerato come un tentativo di creare, incorporando elementi orientali e dell’Art Nouveau, uno stile nazionale ebraico. L'origine potrebbe quindi collocarsi a Gerusalemme, anche se si potrebbero considerare anche altri centri dell'Impero Ottomano. La custodia in avorio è finemente scolpita. La megillah è stata dipinta con vivaci colori e contiene dei motivi floreali, come sovente si trovano nei manoscritti orientali.
Online dal: 08.10.2020
Il programma decorativo di questo rotolo di Ester (su quattro membrane con 16 colonne di testo) è stato ripreso dalla cornice a stampa della megillah della collezione Braginsky (S25). Le benedizioni all'inizio del rotolo sono circondate da figure ed episodi narrativi: sopra Assuero ed Ester sul trono affiancati dai cortigiani, sotto a destra i cospiratori e a sinistra Aman sulla forca, al di sotto Mardocheo presso la porta del palazzo e a sinistra Ester e Mardocheo che redigono le lettere con gli ordini per la festa del Purim. La custodia esagonale d'argento cesellato fu realizzata nel 1806 e apparteneva al rabbino Ephraim Fischel di Rozdol, nella Galizia orientale.
Online dal: 08.10.2020
Questo rotolo contiene una delle più raffinate serie di illustrazioni che si trovano nelle megillot illustrate. Wolf Leib Katz Poppers, artista molto dotato, ha eseguito detttagliatamente delle figure, delle scene e degli animali, con dei delicati tratti di penna paralleli e incrociati, creando un effetto straordinariamente simile alle incisioni in rame dei libri contemporanei. Collocati tra un bordo vegetale con animali in alto ed uno simile con uccelli in basso, le colonne di testo sono intercalate da otto eleganti personaggi tratti dalla storia di Ester che occupano l'intera altezza. Al di sotto di ognuna di queste figure trova posto una piccola vignetta che racconta la storia di Purim. E' inusuale che le figure abilmente disegnate che abbelliscono questo rotolo siano abbigliate con abiti di corte ottomani. La scelta di questo tipo di abbigliamento è intrigante e la ragione più convincente per questa scelta è che il rotolo venne prodotto per un membro di una piccola ma influente comunità di ebrei turchi alla quale, dopo il 1718, venne permesso di vivere e di commerciare liberamente a Vienna, rimanendo tuttavia cittadini del Sultano di Turchia.
Online dal: 13.10.2016
Questo rotolo di Ester, che riunisce in una maniera speciale la tradizione indiana e quella occidentale, contiene venti pannelli elaboratamente decorati, che fiancheggiano le sezioni del testo. Il lettore è raffigurato affiancato da uomini con il fez e da bambini con il tamburo con il quale viene scandito il nome di Aman. In una sezione separata con la scritta ezrat nashim (sezione femminile) trovano posto cinque donne. Le figure nel rotolo sono raffigurate in un miscuglio di abbigliamento contemporaneo occidentale e indiano, in interni che spesso mostrano la stessa mescolanza. Alcune delle figure femminili, tra le quali Esther, portano il segno induista bindi sulla fronte. Questo rotolo proviene dalla collezione dell'importante famiglia ebraica proveniente da Bagdad dei Sassoon, e era probabilmente destinata ad un uso privato. La mescolanza di tradizioni calligrafiche ebraiche e forme artistiche indiane, rispecchia il profondo radicamento della famiglia Sassoon nella vita culturale indiana.
Online dal: 20.12.2016
Questa megillah manoscritta e con una cornice stampata e dipinta a mano (tipo: «Gaster I» su tre membrane con 19 colonne di testo), realizzata a Venezia, può essere datata intorno al 1675 grazie ad altri rotoli di Ester quasi simili e datati. Questa tecnica apparve a Roma alla fine del XVI secolo e fu poi, soprattutto nel XVIII secolo, ampiamente utilizzata a Venezia e ad Amsterdam. Nei cartigli polilobati, posti al di sopra e al di sotto del testo, sono rappresentate delle scene tratte dal Libro di Ester.
Online dal: 08.10.2020
A differenza della maggior parte dei rotoli di Ester, nei primi due campi decorativi viene qui sottolineata l'importanza centrale di Mardocheo. In lettere rosso porpora è dapprima scritto «La megillah della regina Ester e l'ebreo Mardocheo», e in seguito, in lettere arancioni «Nella cittadella di Susa c’era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis» (Ester 2.5). Questa genealogia viene riportata sui bordi in alto e in basso dell'intera pergamena fino ad Abramo. Fa poi seguito la successione genealogica dell'avversario Aman, che è stata ripresa dal Targum rischon, la traduzione aramaica del testo originale ebraico.
Online dal: 08.10.2020
I decori a silhouette sono tipici dei rotoli Ester di Ancona e Lugo. Questi si trovano anche su ketubbot (vedi K96 e K105) e su altri fogli d’apparato. Nella silhouette superiore di questa megillah (su tre fogli con 12 colonne di testo) si trovano dei pavoni, farfalle e cervi intrecciati negli ornamenti floreali, nei viticci e negli ornamenti a traliccio; nella parte inferiore sono raffigurati i segni dello zodiaco. Il rotolo di legno tornito è alto 54.8 cm.
Online dal: 08.10.2020
La custodia di questa megillah (h: 47 cm) può essere attribuita dal punto di vista stilistico all'arte religiosa ebraica dell'Europa orientale. L'argento è punzonato, cesellato, fuso e in parte dorato. L'aquila bicipite è l'animale araldico degli Asburgo e dello zar russo. Sullo scudo vi è una citazione da Ester 8.16 «Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore» e sulle bandiere a entrambi i lati dello scudo è scritto «E sulla sua testa sia posta la corona reale» (Ester 6.8). La custodia è ricoperta di numerosi ornamenti di fiori, frutti e foglie e rappresentazioni di animali ad essi intrecciati. Il rotolo può essere estratto grazie ad una presa in forma di piccolo leone.
Online dal: 10.12.2020