Descrizione del progetto: Il costante sostegno del programma «Informazione scientifica» di swissuniversities rende possibile la stabilizzazione e la trasformazione da un progetto ad un servizio stabile. In seguito dovrà essere migliorata ulteriormente l'infrastruttura tecnica. Questo ulteriore sviluppo si rende necessario per poter sostenere i sostanziali sviluppi tecnici dei prossimi anni nel campo della interoperabilità. Infine vengono avviati nuovi progetti parziali per pubblicare online, entro il 2020, i manoscritti svizzeri più ricerca dal punto di vista attuale della ricerca.
Tutte le biblioteche e collezioni
Basel, Universitätsbibliothek, A VIII 18
Carta · 187 ff. · 20.5 x 14 cm · Basilea · seconda metà del XV sec.
Sermones capitulares Ordinis Cartusiensium
Il codice, con una rilegatura in mezza pelle, contiene principalmente sermoni capitolari e collationes dalla penna di Heinrich Arnoldi, che di solito iniziano con una citazione biblica e sono lunghe solo poche pagine. Il volume miscellaneo per uso domestico è stato prodotto nella certosa di Basilea, dove è stato scritto in gran parte da Martin Ströulin e in parte anche dallo stesso Heinrich Arnoldi. Oltre alla parte manoscritta contiene due brevi stampe. (mue)
Carta · 223 ff. · 21 x 14 cm · Basilea · seconda metà del XV sec.
Devotionalia
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin. (mue)
Carta · 235 ff. · 21 x 14.5 cm · prima metà del XV secolo
Iordanus de Quedlinburgo, Sermones de sanctis
Il manoscritto composito in lingua tedesca proviene dal convento riformato nel 1423 delle domenicane di S. Maria Maddalena «an den Steinen» di Basilea, dove fu probabilmente per la maggior parte trascritto. Oltre a due prediche, un trattato e un miracolo di Maria, trasmette in particolare delle leggende: di Elisabetta di Turingia, Gerolamo, Francesco, Vincenzo, Ignazio, Giuliano e Basilissa, Paolo di Tebe e Antonio. (stu)
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa. (flr)
Carta · 167 ff. · 14.5 x 10.5 cm · seconda metà del XV secolo
Libro di meditazione e preghiera di Margret Zschampi
Il libro di meditazione e preghiera tardomedievale deve il suo nome alla sua prima proprietaria, Margret Zschampi, domenicana nel convento basileese di Klingental. Si tratta di un tipico manoscritto di edificazione in lingua tedesca, come fu d'uso scrivere ed utilizzare alla fine del medioevo soprattutto in conventi femminili e in comunità laiche per la meditazione privata. Fu regalato da Margret Zschampi alla certosa di Basilea, dove trovò posto nella biblioteca destinata ai fratelli conversi. Nel 1590 giunse nella biblioteca universitaria di Basilea quale parte della biblioteca della certosa. Si tratta dell'unico manoscritto integro conosciuto rimasto proveniente dal convento delle domenicane di Klingental. (stu)
Carta · 212 ff. · 20.5 x 14 cm · seconda metà del XV secolo
Iodocus Gartner
Il volume con le Questioni del teologo viennese Iodocus Gartner (attestato tra il 1424 e il 1452) era in possesso di Albertus Loeffler (metà del XV sec.) ed era parte della biblioteca catenata del convento domenicano di Basilea. (flr)
Manoscritto composito a contenuto teologico-storico
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene testi scritti a mano e a stampa su questioni di storia dell’ordine, vita spirituale e interpretazioni teologiche, come per esempio il commento all’Ecclesiaste di Dionigi Certosino (1402-1471). Le parti manoscritte sono di varie mani, tra cui quella del certosino di Basilea Johannes Gipsmüller (1439-1484). (flr)
Pergamena · 181 ff. · 20-20.5 x 12.5 cm · inizio del XIII sec.
Monastica et canonistica
Il manoscritto, di origine sconosciuta e risalente all'inizio del XIII secolo, contiene scritti monastici e canonistici, tra i quali per esempio la regola per il monastero che Benedetto da Norcia aveva emanato nel 529 per il suo monastero a Montecassino, la Regula pastoralis di Gregorio Magno sull'ideale del pastore delle anime (laico) del tardo sec. VI, o la versione breve di una parte del Decretum Gratiani del sec. XII. (flr)
Carta · 131 ff. · 16.5 x 12 cm · Basilea (?) · XV secolo
Manoscritto composito (teologia)
Il manoscritto della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea è composto di diverse parti rilegate insieme ed è concepito come un libro devozionale per i conversi. Contiene vari testi di base nella traduzione tedesca, tra cui una regola di San Benedetto, una leggenda benedettina e varie preghiere, che si rivolgono sia direttamente ai fratelli laici dei certosini sia ai fratelli laici dei benedettini. (stu)
Carta · 14 ff. · 16.5 x 11.5 cm · Basilea · intorno al 1475
Ars moriendi, ted.
I 14 fogli furono estratti verso la fine del XIX secolo da un manoscritto composito della certosa di Basilea. Le 11 xilografie colorate, con il rispettivo testo manoscritto, tramandano una Ars moriendi in tedesco, un tipo di testo sull'arte di morire molto diffuso nel tardo medioevo. (flr)
Carta · 190 ff. · 14-14.5 x 10 cm · seconda metà del XV sec.
Libro di preghiere in tedesco
Il piccolo libro di devozione proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. È stato scritto da dieci mani diverse e contiene, oltre a numerose preghiere, la legenda di Ugo di Lincoln, un trattato sulla passione e un «Cisiojanus» (una poesia per ricordarsi le feste e le festività della Chiesa, così chiamato dall’incipit della versione latina). (flr)
I 21 fogli della Epistula concordiae di Corrado di Gelnhausen erano in origine parte di un manoscritto composito a contenuto teologico proveniente dal convento domenicano di Basilea. Il testo fu vergato nel 1397 da Heinrich Jäger di Ulm a Parigi. Per quanto riguarda il contenuto, si tratta della rielaborazione di una proposta atta a risanare il Grande scisma del 1378, formulata su richiesta del re Carlo V di Francia; Corrado di Gelnhausen propone di convocare un concilio generale. (flr)
Carta · 163 ff. · 21.5-22 x 15-15.5 cm · Vienna · 1399-1400
Super Sententias Petri Lombardi
Il manoscritto, con testi per l'insegnamento sulle
Sentenze di Pietro Lombardo, è stato realizzato nel 1399/1400 a Vienna, scritto
da Heinrich von Rheinfelden nel corso dei suoi studi presso quella università. Insieme al copista, il
volume giunse più tardi nel convento dei domenicani di Basilea, nella cui
biblioteca venne poi inglobato. (flr)
Carta · 190 ff. · 15.5 x 21-22 cm · Vienna · 1394-1397
Liber Henrici de Rinfeldia O.P. in studio Viennensi degentis
Gran parte del codice è stato scritto dal domenicano di Basilea Heinrich von Rheinfelden (†1433 o più tardi) durante i suoi studi a Vienna alla fine del XIV secolo. Il manoscritto contiene vari scritti teologici dei primi teologi viennesi (l'Università di Vienna fu fondata nel 1365). Tra questi vi sono autori molto apprezzati come per esempio Heinrich von Langenstein (†1397), ma anche autori come i teologi e i rettori universitari Stefan von Enczensdorf (†1405) o Johannes von Russbach (†1417), di cui non si conoscono testi tranne quelli in questo manoscritto. Heinrich von Rheinfelden potrebbe aver portato egli stesso il codice nel convento domenicano di Basilea, dove ricevette una segnatura della biblioteca e dal cui patrimonio è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea dopo la Riforma. (stu)
La prima parte del manoscritto cartaceo, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene il Tractatus de modo perveniendi ad veram et perfectam dei et proximi dilectionem del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), e nella seconda parte, intitolata De humilitate, contiene una raccolta di scritti minori dello stesso. Entrambe le unità di testo si trovano anche nel manoscritto A X 83, scritto nello stesso anno. (flr)
Carta · 277 ff. · 21-21.5 x 14.5 cm · Cologna · 1488
Petrus Siber, Lectura super Petri Lombardi libros 1 et 2 sententiarum
Lezioni di Peter Siber sui primi due libri delle Sentenze di Pietro Lombardo, la cui esposizione sistematica dell'intera teologia fu spesso commentata fin dal sec. XIII tramite delle citazioni scelte attentamente dal Padri della Chiesa e Dottori della Chiesa. Il volume fu copiato nel 1488 dal domenicano di Basilea Wernher von Selden nel corso del suo soggiorno di studio a Cologna. (flr)
Carta · 215 ff. · 20.5 x 13.5-14 cm · Basilea · 1472
Manoscritto composito con testi di Henricus Arnoldi e Gerardus de Zutphania
Gli scritti del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), presenti nella prima parte del manoscritto (la raccolta De humilitate e il trattato De modo perveniendi) sono in gran parte uguali a quelli inclusi nel ms. A X 69. La seconda parte contiene il Tractatus de reformatione virium animae del teologo olandese Gerardus de Zutphania (1367-1398). Johannes Gipsmüller (1439-1484) scrisse il manoscritto nella Certosa di Basilea nel 1472. Prima del foglio 1 doveva esserci una xilografia colorata, della quale sono ancora visibili resti di colore e l'impressione speculare della didascalia. (flr)
Carta · 236 ff. · 13.5-14 x 10.5 cm · prima metà del XV sec.
Manoscritto composito sulla Devotio moderna
Oltre al Rosarium Jesu et Mariae del certosino belga Jacobus van Gruitrode, il codice di piccolo formato proveniente dalla certosa di Basilea contiene lettere di due rappresentanti della Devotio Moderna – Florens Radewijns e Geert Groote – estratti della Bibbia e commenti, oltre a varie preghiere e diversi brevi e lunghi frammenti di contenuto diverso. (mue)
Tommaso da Kempis, De imitatione Christi libri I-III
Ludwig Moser portò il volume di piccolo formato nella certosa di Basilea (cfr. la nota di possesso a c. 1r), da dove giunse nella Biblioteca universitaria di Basilea. Contiene i primi tre dei quattro libri del De imitatione Christi di Tommaso da Kempis. Questo testo, che è influenzato dagli insegnamenti di vari mistici, in particolare Meister Eckhart, offre alle persone spirituali una guida per il loro distacco dal mondo. Venne molto ben accolto da cattolici e protestanti ed è considerato uno dei libri più diffusi del cristianesimo. (mue)
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore). (mue)