Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Il manoscritto contiene una raccolta di preghiere in lingua boema; otto preghiere sono attribuite a Johannes di Neumarkt (intorno al 1310-1380), uno dei primi rappresentanti dell'umanesimo boemo. Il codice è decorato con alcune iniziali in rosso e blu; a c. 39r era originariamente incollata un'immagine dell'Arma Christi, di cui ora non sono rimaste che delle tracce di colla.
Online dal: 18.12.2014
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541) è l'ultima in ordine cronologico delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato dall'autore tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il terzo ed ultimo della cronaca, contiene la narrazione degli avvenimenti delle guerre di Borgogna e di Svevia per terminare con le campagne militari d'Italia, tra le quali la battaglia di Marignano del 13-14 settembre 1515 alla quale forse assistette personalmente . E' illustrata da 196 disegni a penna rimasti senza colore di un artista anonimo. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell'Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Il corposo antifonario, con una ricca decorazione costituita da lettere filigranate e databile al secondo quarto del sec. XIV, contiene i canti dell'officio da Pentecoste all'inizio dell'Avvento. E' stato realizzato per il convento dei canonici regolari agostiniani di S. Leonardo a Basilea e giunse solo in epoca moderna nel monastero di Muri.
Online dal: 18.06.2020
La storia dei primi secoli del Cristianesimo del Padre della Chiesa greco Eusebio di Cesarea fu tradotta in latino da Rufino d'Aquileia e continuata fino alla fine del IV secolo. In questo manoscritto della seconda metà del XIII secolo, ognuno degli undici libri della storia della chiesa è introdotto da rimarchevoli iniziali policrome.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto miscellaneo, dall'Italia del Nord, contiene tre incunaboli con opere del medico attivo a Pavia Antonio Guainerio, e una parte manoscritta degli anni intorno al 1470 con trattati su infertilità, urina e dolori addominali, integrati da alcune brevi ricette e da un consulto medico per l'umanista e diplomatico Marcolino Barbavara.
Online dal: 14.12.2018
Primo volume (parte invernale) dell'antifonario in due volumi con i canti della Liturgia delle Ore; è stato utilizzato in alternanza con il codice MsMurFm9. Il manoscritto del XV secolo, di grande formato, è in gran parte senza decorazione. Sulla base dei responsori del periodo dell'Avvento può essere attribuito all'ordine cistercense.
Online dal: 18.06.2020
Secondo volume (parte estiva) dell'antifonario in due volumi che è stato utilizzato in alternanza con il codice MsMurFm6. Il manoscritto del XV secolo, di grande formato, è in gran parte senza decorazione. Sulla base delle feste dei santi (Bernardo di Clairvaux, Edmondo di Canterbury, Roberto de Molesme) può essere attribuito all'ordine cistercense.
Online dal: 18.06.2020
Il volume in pergamena del XIV secolo è di origine francescana e si compone di due diverse parti. La prima parte contiene un ciclo di predicazione incompleto tramandato per le feste solenni e dei santi, la seconda parte contiene i Moralia del filosofo parigino Francesco di Meyronnes.
Online dal: 29.03.2019
Il corposo breviario, con rubriche in tedesco, fu realizzato intorno al 1300 per un convento domenicano femminile. Nel corso dei due secoli successivi, varie mani aggiunsero alla fine nuovi offici in rima, la maggior parte dei quali per santi domenicani. Nel XVII secolo il breviario appartenne al monastero delle cistercensi di Wurmsbach sul lago di Zurigo.
Online dal: 18.06.2020
Il Messale di piccolo formato, scritto nel 1483, fu usato, come si deduce dal calendario che lo precede, da membri dell'ordine francescano. Nel XVI secolo appartenne al conventuale di Muri Rudolf Gwich, che in seguito divenne abate del monastero di Engelberg. Egli annotò nel calendario il suo ingresso nel monastero e appose il suo stemma sulla carta di guardia posteriore.
Online dal: 04.10.2018
La farmacopea è una raccolta disorganizzata di prescrizioni in lingua tedesca contro malattie di ogni tipo, inframezzate da ricette di cucina e brevi trattati medici. Alcune ricette e trattati citano autorità mediche come Mesuè, Bartolomeo, Ippocrate e Galeno, Heinrich Fründ, Johannes Minnch, Maestro Heinrich e Vitalis de Furno. Scritto da vari copisti nel terzo quarto del XV secolo.
Online dal: 29.03.2019
Questo manoscritto composito, scritto in minuscola gotica precoce nella seconda metà del XIII sec., è composto di cinque parti. Contiene l'altro il Beniamin minor (La preparazione dell'anima alla contemplazione) di Riccardo di S. Vittore, vari scritti di Ugo da S. Vittore, il De sermone domini in monte secundum Matthaeum di Agostino e il De cognitione humanae conditionis di Bernardo di Clairvaux. Sull'ultima carta sono riportate delle ricette e delle benedizioni.
Online dal: 17.12.2015
Manoscritto composito della seconda metà del XIV sec. La parte principale contiene la Historia scholastica di Pietro Comestore (1r-235v), completata da vari testi riguardanti la Genealogia di Cristo. Il manoscritto contiene numerose raffigurazioni grafiche e delle iniziali miniate che fanno pensare ad un'origine a Basilea. I molti fori della pergamena sono stati rammendati in maniera artistica con dei ricami. Il codice proviene dal monastero cistercense Maris Stella di Wettingen.
Online dal: 18.12.2014
Primo dei tre volumi del cosiddetto Graduale di Wettingen, realizzato a Colonia per un convento di Eremiti Agostiniani e giunto da Zurigo nel monastero cistercense di Wettingen dopo la Riforma. Le iniziali del primo volume sono opera del Maestro del Graduale il Vecchio (Willehalm-Meister).
Online dal: 04.11.2010
Secondo dei tre volumi del cosiddetto Graduale di Wettingen, realizzato a Colonia per un convento di Eremiti Agostiniani e giunto da Zurigo nel monastero cistercense di Wettingen dopo la Riforma. Le iniziali del secondo volume sono opera del Maestro del Graduale il Giovane.
Online dal: 17.12.2015
Le Consuetudines cistercensi della metà del XIII secolo comprendono la fondamentale Carta caritatis e le normative determinanti per il culto, per la vita dei fratelli laici, per il capitolo generale e per altri ambiti, fino all'impostazione degli accenti nei manoscritti. Nel lavoro di copia furono coinvolti diversi scribi. Ancora nel XIII secolo un altro copista inserì delle ricette mediche in tedesco su pagine che erano rimaste bianche.
Online dal: 10.12.2020
Il pontificale cistercense per l'abate, risalente all'ultimo terzo del XV secolo, contiene varie benedizioni e formulari liturgici per la consacrazione di monaci e monache e la nomina di una badessa. Nei formulari per le ordinazioni nei monasteri cistercensi femminili i testi sono in parte redatti in tedesco.
Online dal: 10.12.2020
Prima cronaca dell'abbazia benedettina di Muri, composta verso il 1160. Ne è conservata solo una copia, databile alla fine del XIV secolo. Comprende un elenco esaustivo delle entrate e una genealogia della prima dinastia Asburgo.
Online dal: 14.04.2008
Manoscritto cartaceo con le copie dei privilegi e delle fondazioni annuali concernenti le proprietà del convento francescano di Königsfelden. Iniziato intorno al 1417 con aggiunte fino al 1427. Dopo la soppressione del convento il libro venne portato a Muri e da lì poi a Muri-Gries (Bolzano-IT). Restituzione nell'ambito dello scambio di beni culturali con Muri-Gries/Sarnen del 1960.
Online dal: 04.10.2018
Copie dei privilegi, ordinanze, fondazioni annuali e documenti dei secoli XIII fino al XVI concernenti i possedimenti del convento di Königsfelden. Originariamente organizzato in singoli fascicoli, in un secondo tempo rilegati insieme. Ordinati da una parte secondo la tipologia (privilegi), dall'altra secondo unità geografiche.
Online dal: 04.10.2018
Copie e regesti di privilegi e documenti riguardanti i possedimenti del monastero di Königsfelden a Waldshut dal XIV al XVI secolo. Iniziato intorno al 1480, parallelamente alla realizzazione del cartulario II di Königsfelder (StAAG AA/0429), vi si trovano aggiunte fino al 1530 circa.
Online dal: 04.10.2018
Primo inventario dei tributi rimasto del convento di Königsfelden con l'elenco delle imposte e di coloro che erano tenuti a pagarle. Iniziato all'epoca della badessa Elisabeth von Leiningen (prima del 1386 fino a dopo il 1456), sporadicamente integrato e continuato fino al 1530.
Online dal: 04.10.2018
Raccolta di trascrizioni di privilegi papali e reali a favore del monastero di Wettingen, costituita da Giovanni di Strasburgo tra il 1248 e il 1253. Contiene inoltre le trascrizioni di importanti documenti, alcuni dei quali riguardanti assegnazioni e altri affari giuridici, così come diversi elenchi di beni e imposte.
Online dal: 15.04.2010
Gli insegnamenti di vita cristiana del francescano di Basilea Otto von Passau dal titolo «Die vierundzwanzig Alten» sono state una delle opere edificatrici più popolari in tedesco nel XV secolo. Sono sopravvissuti circa 170 manoscritti e frammenti. Molti provenivano da monasteri femminili o erano destinati a fratelli laici. L'esemplare tramandato dal monastero di Hermetschwil fu copiato da Sophie Schwarzmurer di Zurigo che ricoprì più tardi la carica di superiora.
Online dal: 04.10.2018
Le 126 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da febbraio 1519 a febbraio 1520. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 390 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da luglio 1521 a agosto 1527. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 280 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da agosto 1527 a gennaio 1530. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 328 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da gennaio 1530 a maggio 1534. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 08.10.2020
Le 196 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da maggio 1552 a marzo 1554. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 164 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da marzo 1554 a novembre 1556. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 220 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da novembre 1556 a maggio 1560. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 14.12.2022
Le 300 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da aprile 1571 a ottobre 1574. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
Le 488 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da novembre 1574 a novembre 1582. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
Le 588 pagine del volume cartaceo contengono le entrate e le uscite del Paese di Appenzello da ottobre 1582 a marzo 1591. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso.
Online dal: 25.04.2023
La prima pare di questo volume (p. 1-214) contiene le entrate e le uscite del Paese di Appenzello d'aprile 1591 ad aprile 1597. I registri contabili sono tra le fonti più importanti per la ricerca sulla storia del Paese ancora indiviso. Nella seconda parte (pp. 215-528) il volume comprende bozze di lettere in uscita e trascrizioni di lettere in entrata dal 1659 al 1687. Da p. 529 in poi le pagine sono strappate e rimangono al massimo dei frammenti.
Online dal: 25.04.2023
Il volume, di 198 pagine cartacee, contiene principalmente delle ricognizioni, cioè trascrizioni di dichiarazioni di testimoni. Include anche sentenze, risoluzioni dei Consigli e della Landsgemeinde, fideiussioni, rinunce giurate, elenchi di giudici e ordini del giorno dei Consigli e della Landsgemeinde.
Online dal: 31.05.2024
Il volume contiene le decisioni dei Consigli («antworten»), ricognizioni, cioè dichiarazioni di testimoni e rinunce giurate, dove i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico. Comprende anche rinnovi del diritto territoriale di membri esterni della comunità tra gli anni dal 1550 al 1604. Cronologicamente il volume copre principalmente gli anni dal 1557 al 1566, con inserimenti successivi fino al 1621.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 584 pagine cartacee, contiene le risoluzioni in forma sommaria dei Consigli di Appenzello. Contiene inoltre numerose rinunce giurate nelle quali i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico, nonché elenchi di commercianti di filo (fol. 256v e 281r).
Online dal: 31.05.2024
Secondo l'introduzione, il volume contiene le risoluzioni dei Consigli e le rinunce giurate, nelle quali i delinquenti promettono di non vendicarsi delle persone coinvolte nel procedimento penale a loro carico. Comprende anche dei rinnovi del diritto fondiario di membri esterni della comunità, autorizzazioni per locandieri e di cottura del salnitro, e permessi di insediamento.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 182 pagine cartacee, contiene principalmente decisioni di tipo giuridico prese dai vari Consigli, ciò che conferisce al volume il carattere di libro di mandati. Il termine «Antwortenbuch» utilizzato nel titolo del volume e nell'introduzione si riferisce solo a un piccolo numero di sentenze, informazioni e provvedimenti amministrativi che i Consigli hanno emesso su richiesta dei membri della comunità.
Online dal: 31.05.2024
In 178 pagine cartacee, il volume contiene le registrazioni delle norme giuridiche valide in tutto il paese, che sono state ripetutamente stabilite e approvate dai Consigli e proclamate ai membri della comunità dai pulpiti delle chiese. Il volume contiene anche gli elenchi dei mugnai, degli locandieri e dei mercanti di prodotti lattieri del paese.
Online dal: 31.05.2024
Il volume, di 390 pagine cartacee, contiene le registrazioni delle norme giuridiche valide in tutto il paese, che sono state ripetutamente stabilite e approvate dai Consigli e proclamate ai membri della comunità dai pulpiti delle chiese.
Online dal: 31.05.2024
Il volume contiene la lista annuale dei nomi dei membri del Gran Consiglio e del Piccolo Consiglio di Appenzello, nell'ordine dei Rhode. I nomi furono inscritti in stretti quaderni, che solo in seguito furono rilegati per formare un libro. Quale legatura fu utilizzato un frammento con notazione musicale.
Online dal: 31.05.2024
La parte principale del volume in pergamena (pp. 47-108) contiene gli statuti del Paese di Appenzello, le cui origini risalgono all'inizio del XV secolo. Inoltre contiene anche un calendario su carta (pp. 5-19) e supplementi agli statuti, anch'essi su carta (pp. 111ss. e p. 124). I primi 24 fogli degli statuti sono scritti da una sola mano, mentre le aggiunte, le annotazioni marginali e i titoli sono scritti da altre mani; in seguito, con un altro inchiostro e una scrittura più fitta, vi sono aggiunte degli anni intorno al 1530 e 1540. Le iniziali sono decorate calligraficamente, talvolta con nastri intrecciati, fiori e volti, che spesso terminano in forma di pannocchie.
Online dal: 31.05.2024
Il Silbernes Landbuch (Codice del 1585), costituito da 86 fogli pergamenacei, contiene gli ordinamenti dell'intero territorio di Appenzello. Si tratta di un riassunto dei più antichi testi di diritto chee venne integrato in epoca più recente con nuovi ordinamenti. A seguito della divisione del territorio di Appenzello, avvenuta nel 1597, il libro degli ordinamenti passò in proprietà del cantone di Appenzello Interno e rivestì validità fino al sec. XIX. La ricca decorazione, costituita da miniature ed iniziali, indica il grande valore attribuito al volume.
Online dal: 17.12.2015
Questo messale rappresenta il più antico documento finora conservatosi del cantone di Appenzello Interno e si trova in possesso della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello. E' probabilmente stato realizzato per una chiesa situata nella diocesi di Costanza ma la sua origine rimane sconosciuta. L'importanza del messale per la storia del territorio di Appenzello è data anche dal fatto che contiene l'unica trascrizione conosciuta del documento di fondazione della parrocchia di Appenzello del 1071. Il volume contiene delle parti separate (calendario, graduale, sequenziario, sacramentario, lezionario). Il calendario è particolarmente ricco di feste di santi, delle quali però nessuna è rubricata come festa di patronato.
Online dal: 17.12.2015
Il volume Sermones de tempore et de Sanctis riunisce delle prediche per le domeniche ed i giorni festivi che sono stati trascritti fino al 1466 dal primissarius Michael Kuhn a Hundwil, secondo quanto si deduce dall'annotazione sull'ultima pagina. Il volume si trova oggi in possesso della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto in pergamena risale alla prima metà del XIII secolo. Su 72 fogli sono descritte circa 300 prescrizioni, comprese informazioni sulla produzione, l'utilizzo e l'effetto dei rimedi. Il testo si basa sull'Antidotarium di Nicolò Perposito della scuola di medicina di Salerno. In linea di principio, il manoscritto ha una semplice impaginazione del testo. Alcune piccole iniziali in inchiostro rosso e blu, alcune con ornamenti, decorano il testo. In base a degli annessi si può presumere che il signor Ludwig Bertalot (1884-1960) sia probabilmente il precedente proprietario del manoscritto. Il Museo storico della farmacia ha potuto acquistare il manoscritto nel 2017 nella libreria antiquaria di Daniel Thierstein a Bienne. Nel 2019/2020 Friederike Hennig ha restaurato il manoscritto a Basilea.
Online dal: 10.12.2020
Il Liber benefactorum, il libro dei benefattori della certosa di Basilea, è stato progressivamente copiato tra il 1430 e il 1520. La parte principale del manoscritto, un calendario creato all'inizio del XV secolo, contiene i nomi di oltre 800 benefattori. Il manoscritto è già concepito nella sua struttura di base come Liber benefactorum e ha stretti legami con un martirologio della certosa di Basilea (StABS, Klosterarchiv Kartaus N), che è stato scritto sotto il priorato di Heinrich Arnoldi.
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto di fattura accurata, contiene la prima parte della Summa theologiae di Tommaso d'Aquino, uno dei capolavori del teologo della Scolastica, e proviene dalla biblioteca di Johannes de Lapide, monaco della certosa di Basilea. I fascicoli sono costituiti da una successione di fogli di pergamena e carta che si alternano regolarmente. Il proemio inizia con una pagina decorata con oro, una Q iniziale in foglia d'oro, tralci marginali con fiori e bacche e un intercolumnio decorato.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto è stato vergato dal produttivo copista e in seguito priore del convento domenicano di Basilea Albert Löffler nel 1445, poco prima del suo ingresso nell'ordine. Il suo contenuto illustra l'educazione accademica e religiosa di Löffler: contiene testi latini a carattere spirituale, come lo Speculum artis bene moriendi, oggi attribuito a Nikolaus von Dinkelsbühl, il Pilgerbuch der Seele zu Gott di Bonaventura di Hugo e lo Speculum ecclesiae di Ugo di Santo Caro, accanto al popolarissimo Liber de ludo scacchorum di Jacobo da Cessole, uno dei primi trattati in latino sugli scacchi. Sono inclusi anche due testi in tedesco: un trattato sulla perfezione e un catalogo di domande per verificare se all'anima di un malato spetti, dopo la morte, la vita eterna.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene tra gli altri degli scritti sui concilio, l'ultimo trattato viene definito come noviter compilatus. Alla scrittura del testo hanno contribuito numerose mani del secondo quarto del XV secolo. L'ultima pagina è abbellita da un Titulus crucifixi in tre lingue, scritto in una maiuscola di tradizione bizantina, che all'epoca del concilio, partendo dall'Italia, si è diffusa in forme a volte bizzarre. La presenza di fori nella coperta anteriore e di tracce di ruggine sul foglio di guardia anteriore staccato identificano il volume quale appartenente ad una biblioteca nella quale i manoscritti erano incatenati.
Online dal: 19.03.2015
Postille alla Genesi e all'Esodo; scritto nel 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna colorati che si estendono da un quarto a metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 2-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Levitico, Numeri e Deuteronomio, scritto nel 1397 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 23 disegni a penna in parte colorati che si estendono prevalentemente su metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1, 3-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Giosuè, Giudici, Ruth, Esdra, Giobbe, scritto nel 1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 58 disegni a penna che si estendono su mezza pagina, in parte o interamente colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-2, 4-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Libro dei Re e a Ester, scritto nel 1400-1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna inseriti in una colonna, in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-3, 5-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Geremia, Daniele, Maccabei e Giuditta, scritto nel 1393 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 53 disegni a penna colorati e in parte incorniciati che si estendono su metà o sull'intera pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-4, 6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Isaia e ai dodici profeti minori, scritto presumibilmente tra il 1393 ed il 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da due disegni schematici della meridiana che illustrano il miracolo della guarigione di Ezechia. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-5, e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Postille al Vangelo di Matteo e trattato sugli scacchi di Jacopo da Cessole, scritto nel 1392 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 13 disegni a penna colorati inseriti in una colonna. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, e 11-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille agli Atti degli Apostoli, all'Apocalisse e alle lettere canoniche, scritto nel 1405-1407 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 14 disegni a penna che si estendono su metà della pagina in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10-11 e 13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Il commento ai Salmi è un autografo di Ambrosius Alantsee il quale, dopo aver studiato e successivamente insegnato all'Università di Basilea, nel 1480 entrò nella certosa basileese, dove operò come copista, fu priore e autore di letteratura prevalentemente liturgica. Questo manoscritto è stato scritto pochi anni prima della sua morte, che lo sorprese nel 1505 in occasione di un viaggio di visitazione a Erfurt.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto, in parte datato, proviene dal convento agostiniano di San Leonardo e contiene principalmente testi patristici e liturgici. Per un certo periodo il volume fu utilizzato come modello nella tipografia dello stampatore basileese Michael Furter, che nel 1496 curò l'edizione della Expositio super cantica canticorum - tramandata sotto la paternità di Gregorio Magno e ora attribuita a Robertus de Tumbalena - insieme alle correzioni apportate al manoscritto. Una copia dell'edizione può essere stata restituita al convento insieme al manoscritto; in ogni caso, si è conservata una copia a stampa con la rispettiva nota di possesso.
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto fa parte del fondo della certosa di Basilea, alla quale è stato donato da un ex decano di Rheinfeld, Antonius Rütschmann. Contiene principalmente le Omiliae in evangelia di Gregorio Magno e i primi due libri del Libri miraculorum di Cesario von Heisterbach, oltre a prediche e estratti di Johannes von Freiburg, Johannes Mulberg e Giordano di Quedlinburg.
Online dal: 18.06.2020
Il volume con le Questioni del teologo viennese Iodocus Gartner (attestato tra il 1424 e il 1452) era in possesso di Albertus Loeffler (metà del XV sec.) ed era parte della biblioteca catenata del convento domenicano di Basilea.
Online dal: 26.09.2017
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene testi scritti a mano e a stampa su questioni di storia dell'ordine, vita spirituale e interpretazioni teologiche, come per esempio il commento all'Ecclesiaste di Dionigi Certosino (1402-1471). Le parti manoscritte sono di varie mani, tra cui quella del certosino di Basilea Johannes Gipsmüller (1439-1484).
Online dal: 14.06.2018
Il piccolo libro di devozione proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. È stato scritto da dieci mani diverse e contiene, oltre a numerose preghiere, la legenda di Ugo di Lincoln, un trattato sulla passione e un «Cisiojanus» (una poesia per ricordarsi le feste e le festività della Chiesa, così chiamato dall'incipit della versione latina).
Online dal: 14.06.2018
Oltre ai suoi salmi greco-latini, copiati sul continente da monaci irlandesi in epoca carolingia, il celebre codice basilese contiene una piccola serie di pezzi di devozione privata in latino, aggiunti dai monaci. Il luogo esatto della copia e le sue peregrinazioni successive non sono conosciuti, nonostante un legame con l'abbazia di S. Gallo e/o quella di Bobbio sia stato sovente avanzato sulla base di una nota la cui interpretazione rimane discussa. Verso il 1628-1630 appare nel catalogo della famiglia Amerbach poi, verso il 1672-1676, in quello di Johannes Zwinger.
Online dal: 22.03.2012
Questo manoscritto composito, di proprietà dell'erudito basilese e certosino Johannes Heynlin, è costituito da varie parti manoscritte e a stampa di carattere teologico: tra questo il trattato del domenicano e riformatore della Chiesa Johannes Nider De saecularium religionibus, scritto nel 1465 da un copista francese e corredato di annotazioni marginali da Heynlin, oppure lo scritto De miseria humanae conditionis di Poggio Bracciolini, uno dei più importanti umanisti italiani del Rinascimento. Alla morte di Heynlin il volume venne in possesso della biblioteca della certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il piccolo e spesso manoscritto in carta e pergamena della biblioteca della certosa di Basilea deve essere stato usato intensamente, come suggeriscono le forti tracce di sporco e le tracce d'uso. L'originale rilegatura in pelle rossa è ricoperta da un altro strato di pelle, che sporge oltre la copertina del libro nella parte inferiore e può essere ripiegata sul taglio inferiore per proteggerla. Il manoscritto contiene preghiere, inni e altri testi devozionali di numerosi autori diversi – soprattutto santi e papi – come Mechthild di Magdeburg o Bernardo di Chiaravalle. Sono rappresentati anche autori certosini come Heinrich Arnoldi. Alle cc. 4v e 316v sono incollate diverse xilografie e incisioni su metallo colorate.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto contenente testi a carattere teologico e composto di due parti (terzo quarto del sec. XV) proviene dalla certosa di Basilea, dove probabilmente è stato anche allestito. Ciò vale sicuramente per quanto riguarda la seconda parte del codice la quale, oltre al Vita et revelationes di Agnes Blannbekin (cap. 1-23) contiene numerosi estratti dal Lux divinitatis, la traduzione latina del Das fließende Licht der Gottheit di Mechthild di Magdeburgo, che da quel momento vennero copiati altre volte nella certosa stessa. Quale modello per la maggior parte dei testi contenuti nella seconda parte del Cod. A. VIII 6 servì il manoscritto Basilea, Biblioteca universitaria, Cod. B IX 11.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto composito contiene, oltre al primo volume della «Revelationum seu imaginationum de undecim milibus virginum» di Hermannus Josephus von Steinfeld (1150-1241), al «Liber revelationum» di Elisabeth von Schönau (1129-1164) e alla «Vita Lidwinae de Schiedamensis» di Johannes Brugmanus (1400-1475), diversi exempla di, tra gli altri, Caesarius von Heisterbach (1180-1240) e Tommaso di Cantimpré (1201-1272). Il volume fu probabilmente scritto nella certosa di Strasburgo, e donato poco dopo alla certosa di Basilea da Antonius Reuchlin, priore della certosa di Strasburgo tra il 1439 e il 1449, e tra il 1455 e il 1466.
Online dal: 26.09.2024
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto composito in lingua tedesca proviene dal convento riformato nel 1423 delle domenicane di S. Maria Maddalena «an den Steinen» di Basilea, dove fu probabilmente per la maggior parte trascritto. Oltre a due prediche, un trattato e un miracolo di Maria, trasmette in particolare delle leggende: di Elisabetta di Turingia, Gerolamo, Francesco, Vincenzo, Ignazio, Giuliano e Basilissa, Paolo di Tebe e Antonio.
Online dal: 26.09.2017
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa.
Online dal: 26.09.2017
La prima parte del manoscritto cartaceo, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene il Tractatus de modo perveniendi ad veram et perfectam dei et proximi dilectionem del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), e nella seconda parte, intitolata De humilitate, contiene una raccolta di scritti minori dello stesso. Entrambe le unità di testo si trovano anche nel manoscritto A X 83, scritto nello stesso anno.
Online dal: 14.12.2018
Oltre al Rosarium Jesu et Mariae del certosino belga Jacobus van Gruitrode, il codice di piccolo formato proveniente dalla certosa di Basilea contiene lettere di due rappresentanti della Devotio Moderna – Florens Radewijns e Geert Groote – estratti della Bibbia e commenti, oltre a varie preghiere e diversi brevi e lunghi frammenti di contenuto diverso.
Online dal: 04.10.2018
L'obsequiale, scritto dallo stesso priore Jacob Lauber, regola l'ufficio per i morti nella certosa di Basilea. Le preghiere inserite (tra cui un Padre nostro in latino e uno in tedesco), così come i canti con notazione musicale, vanno inserite in un contesto liturgico.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto cartaceo della certosa di Basilea contiene ordinari per i sacerdoti (compreso un discorso in tedesco ai fratelli conversi), diaconi e sottodiaconi, istruzioni sulla carica di sacrestano e una serie di brani musicali liturgici più o meno lunghi. Tra questi ultimi, altrimenti interamente in latino, c'è una versione tedesca della sequenza Ave praeclara maris stella (135r-135v) scritta da Sebastian Brant. Il manoscritto è stato scritto da Thomas Kress, l'ultimo certosino di Basilea († 1564), all'inizio della sua carriera monastica (più precisamente: nel terzo anno del suo periodo da professo, cfr. 102v).
Online dal: 14.12.2018
Questa miscellanea, composta di varie parti originariamente separate, e proveniente dal fondo del capitolo di S. Leonardo di Basilea, contiene tra gli altri testi di Ugo di S. Vittore e Tommaso da Kempis. Tra i pezzi più brevi nel volume ci sono tra gli altri due testi tedeschi («Fünf Mittel gegen die Ungeduld» e «Zwölf Zeichen der Minne») e tre piccoli glossari: uno ebraico-latino, uno greco-latino e uno latino-tedesco. Degna di nota è anche la fibbia ancora intatta sulla copertina contemporanea.
Online dal: 14.12.2018
Commento alle sentenze del teologo domenicano Robertus Holcot (ca. 1290-1349), che dibatte criticamente i problemi di carattere teologico incontrati da Pietro Lombardo. Robetus Holcot tenne delle lezioni di teorica biblica ad Oxford e fu tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei. Il volume, originariamente catenatus e proveniente dalla biblioteca del convento dei domenicani, è stato vergato tra il 1429 e il 1431.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto cartaceo, trasferito dalla certosa di Basilea alla Biblioteca Universitaria nel 1590, contiene (a partire da c. 15r) un ciclo annuale completo di sermoni, ognuno dei quali offre dapprima un'interpretazione dettagliata e quasi letterale del passo biblico in questione (la pericope), seguita da una seconda parte ‘spirituale' con una lettura mistica contemplativa, spiccatamente neoplatonica. Il testo latino, più adatto ad un autoapprendimento di livello avanzato, contiene anche occasionali inserzioni in tedesco, come le traduzioni di alcuni termini, probabilmente per un ulteriore utilizzo nella predicazione al popolo.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto, in lingua prevalentemente tedesca, è composto di varie parti, tutte probabilmente risalenti allo stesso periodo, fine del XV fino agli inizi del XVI secolo. Il codice faceva parte della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea e fu probabilmente scritto almeno in parte in questo monastero. I testi di questo libro di edificazione includono, per es., l'exemplum della devota mugnaia, il «Guten-Morgen-Exempel», spesso attribuito a Maestro Eckhart, il racconto della storia dell'ordine certosino, oltre a varie prediche, preghiere, detti ed exempla.
Online dal: 14.12.2017
Il libro di meditazione in tedesco è di una sola mano e proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. Accanto all'ufficio per Maria introduttivo, e che comprende praticamente la metà del manoscritto, il codice tramanda diverse preghiere ed altri testi di meditazione.
Online dal: 22.03.2018
Celebre per i ritratti iniziali di Gregorio di Nazianzio e di Elia di Creta, e per il ciclo, unico, di 19 miniature in onore di Gregorio (delle quali 5 sono andate perse), questo codice è notevole anche per il suo contenuto (19 commentari di Elia di Creta, tuttora inediti in greco) e per la storia della sua costituzione. I commentari furono copiati alla fine del XII o all'inizio del XIII secolo, nell'ambito di un progetto che non prevedeva l'inserimento di miniature nel frontespizio. Queste furono in seguito aggiunte, con un prologo, poco tempo dopo il lavoro di copia del testo. Il codice presenta ancora la legatura fatta a Costantinopoli, tra il 1435 ed il 1437, in occasione di un restauro fatto dal domenicano Jean Stojković di Ragusa, suo nuovo proprietario, che lo portò a Basilea nel 1437.
Online dal: 22.06.2017
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene annotazioni suddivise per semestre e per anno relative ai rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti, e rappresenta in questo modo una importante fonte per la storia dell'Università di Basilea. Nel primo volume è inoltre ricordata, sotto forma di testo e di immagini, la cerimonia di apertura dell'Università. Notevole è inoltre il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estendono lungo tre secoli e che, esattamente databile data la struttura cronologica dei testi, permettono di documentare in maniera eccezionale lo sviluppo dell'arte della miniatura a Basilea.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Il volume di matricole della facoltà delle arti contiene, quale parte più antica e originariamente separata, gli statuti della facoltà. Questi vennero rilegati alla fine del XV secolo con un calendario accademico e i nomi, organizzati in due indici, degli studenti e baccalaureati immatricolati dal 1461. Nei fascicoli vuoti previsti sono iscritti coloro che ottennero il titolo di magister e baccalaureatus fino al 1848.
Online dal: 25.06.2015
Accanto agli statuti del 1594 e a vari decreti, il volume elenca inoltre i convittori basileesi e stranieri del collegio inferiore dal 1599 al 1623 e dal 1733 al 1789. L'originaria copertina floscia costituita da un frammento pergamenaceo, in seguito al restauro è stata rilegata all'inizio quale carta di guardia.
Online dal: 20.12.2016
Questo manoscritto, riccamente miniato, è un tetravangelo greco di origine italo-bizantina, copiato nell'VIII o IX secolo in scrittura biblica onciale. Alcuni studiosi hanno paragonato lo stile insolito della sua decorazione in parte all'arte bizantina del periodo iconoclasta, e in parte all'estetica delle chiese e dei manufatti del periodo dell'esarcato bizantino di Ravenna. Nel XV secolo, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice a Costantinopoli e alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea.
Online dal: 26.09.2024
Questo volume fa parte di un gruppo di numerosi manoscritti contenenti atti del Concilio di Costanza (141-1418). Non si conosce l'origine di questo codice, che contiene materiali riguardanti le sessioni 1-45. La scrittura rimanda al terzo quarto del XV secolo, la legatura è databile al XVIII secolo. Da notare la rigatura a secco dei fogli realizzata utlizzando una tavoletta per rigare (mastara).
Online dal: 25.06.2015
Salterio in tedesco, scritto nel 1485 da Johannes Waltpurger, forse ad Augusta. La pagina iniziale decorata con tralci vegetali, con la quale inizia il prologo, si ritrova quasi identica in un manoscritto di Cambridge dello stesso copista. La carta di guardia posteriore, incollata all'interno del piatto, mostra un paesaggio tuffato in una pioggia di sangue. Non è chiaro come il manoscritto sia giunto a Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto della certosa di Basilea è composto principalmente dalle due opere più note dello storico romano Sallustio, De coniuratione Catilinae e De bello Iugurthino. Contiene inoltre vari testi brevi e frammenti di ben nota (Isidoro, Publilio Siro, Ps.-Serviolo) o di sconosciuta paternità (regole sillabiche, puzzle aritmetici) e il disegno di un labirinto. Contiene numerose glosse interlineari e marginali di varie mani.
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto, redatto nella prima metà del sec. IX a Fulda, contiene due testi a carattere astronomico: il primo è costituito da estratti dell'Aratus latinus e il secondo dalla Aratea di Germanico con degli Scholia esplicativi, illustrazioni delle 34 costellazioni ed un disegno (oggi sciolto) dell'intero cielo stellato. L'Aratea, che si rifà al poema didattico astronomico di Arato di Soloi, veniva utilizzata nell'insegnamento del computo (calcolo della Pasqua) nella scuola del monastero di Fulda quale fonte visiva per le conoscenze astronomiche di base.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene due racconti tratti da Les Pèlerinages di Guillaume de Deguileville (1295-1360) in francese medio. Si tratta di un'opera religioso-allegorica sul topos letterario dell'Homo viator, l'uomo che intraprende un viaggio (spirituale). L'origine del primo proprietario, rubricatore e forse anche scriba del manoscritto, Petrus Guioti, suggerisce un'origine nella regione della Loira. L'opera, prima di proprietà del collezionista e pittore d'arte Peter Vischer-Passavant (1779-1851), è giunta nella biblioteca di Basilea nel 1823.
Online dal: 14.06.2018
Il Sefer Nizzaḥon Yashan è il nome di un'antologia anonima di argomenti contro l'interpretazione cristologica dei versetti biblici, integrata da una critica dei Vangeli, delle dottrine e della morale cristiana. Composto in Germania o in Francia intorno al 1300, la maggior parte delle confutazioni si basa su argomenti polemici e critiche alla fede cristiana che erano state diffuse negli ambienti ebraici dell'Ashkenaz medievale e della Francia settentrionale. Esistono poche edizioni e manoscritti completi di quest'opera, tra cui questo Nizzaḥon di Basilea. Questo manoscritto, che presenta alcune analogie con altre copie, deve tuttavia essere considerato come un testimone indiretto, ma importante, dell'apologetica ebraica proveniente dalla regione franco-tedesca.
Online dal: 19.03.2020
Nel 1482 Jakob Lauber, all'epoca bibliotecario, iniziò ad allestire un catalogo dei prestiti per i fondi librari della certosa di Basilea. L'elenco venne continuato dopo il periodo di carica di Lauber fino al 1527. Il catalogo dei prestiti fu allestito secondo le lettere dell'alfabeto da A ad I e vi fu possibile registrare anche volumi dati in prestito che non avevano una segnatura. I libri prestati furono elencati con indicazioni della esatta segnatura sotto la corrispondente lettera; dopo la restituzione la registrazione fu cancellata.
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto, decorato con parsimonia da iniziali ornamentali con tralci e figure, fu realizzato alla fine del XII secolo e apparteneva alla biblioteca della certosa di Basilea. Oltre alle cantica ad laudes et ferialia glossate contiene principalmente il salterio con la glossa ordinaria, il commento standard del Medioevo ai testi biblici. La disposizione del testo è stata progettata nel consueto stile del commentario a corona: il testo del salmo è al centro della pagina, attorniato nei margini e tra le righe dall'interpretazione.
Online dal: 14.12.2018