Il libro di meditazione e preghiera tardomedievale deve il suo nome alla sua prima proprietaria, Margret Zschampi, domenicana nel convento basileese di Klingental. Si tratta di un tipico manoscritto di edificazione in lingua tedesca, come fu d'uso scrivere ed utilizzare alla fine del medioevo soprattutto in conventi femminili e in comunità laiche per la meditazione privata. Fu regalato da Margret Zschampi alla certosa di Basilea, dove trovò posto nella biblioteca destinata ai fratelli conversi. Nel 1590 giunse nella biblioteca universitaria di Basilea quale parte della biblioteca della certosa. Si tratta dell'unico manoscritto integro conosciuto rimasto proveniente dal convento delle domenicane di Klingental.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto cartaceo del XV secolo. Nel corso dei suoi studi di teologia il domenicano Wernher von Selden presso Aarau - più tardi priore del convento basileese - trascrisse dal 1487 al 1488 a Colonia le lezioni di due domenicani a Pietro Lombardo, tra queste la Lectura super sententiarum libros di Hieronymus Raynerii.
Online dal: 20.12.2016
Gran parte del codice è stato scritto dal domenicano di Basilea Heinrich von Rheinfelden (†1433 o più tardi) durante i suoi studi a Vienna alla fine del XIV secolo. Il manoscritto contiene vari scritti teologici dei primi teologi viennesi (l'Università di Vienna fu fondata nel 1365). Tra questi vi sono autori molto apprezzati come per esempio Heinrich von Langenstein (†1397), ma anche autori come i teologi e i rettori universitari Stefan von Enczensdorf (†1405) o Johannes von Russbach (†1417), di cui non si conoscono testi tranne quelli in questo manoscritto. Heinrich von Rheinfelden potrebbe aver portato egli stesso il codice nel convento domenicano di Basilea, dove ricevette una segnatura della biblioteca e dal cui patrimonio è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea dopo la Riforma.
Online dal: 13.06.2019
La prima parte del manoscritto cartaceo, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene il Tractatus de modo perveniendi ad veram et perfectam dei et proximi dilectionem del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), e nella seconda parte, intitolata De humilitate, contiene una raccolta di scritti minori dello stesso. Entrambe le unità di testo si trovano anche nel manoscritto A X 83, scritto nello stesso anno.
Online dal: 14.12.2018
Lezioni di Peter Siber sui primi due libri delle Sentenze di Pietro Lombardo, la cui esposizione sistematica dell'intera teologia fu spesso commentata fin dal sec. XIII tramite delle citazioni scelte attentamente dal Padri della Chiesa e Dottori della Chiesa. Il volume fu copiato nel 1488 dal domenicano di Basilea Wernher von Selden nel corso del suo soggiorno di studio a Cologna.
Online dal: 26.09.2017
Gli scritti del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), presenti nella prima parte del manoscritto (la raccolta De humilitate e il trattato De modo perveniendi) sono in gran parte uguali a quelli inclusi nel ms. A X 69. La seconda parte contiene il Tractatus de reformatione virium animae del teologo olandese Gerardus de Zutphania (1367-1398). Johannes Gipsmüller (1439-1484) scrisse il manoscritto nella Certosa di Basilea nel 1472. Prima del foglio 1 doveva esserci una xilografia colorata, della quale sono ancora visibili resti di colore e l'impressione speculare della didascalia.
Online dal: 14.12.2018
Questo Psalterium feriatum è stato scritto nel 1472 dal monaco certosino di Basilea Johannes Gipsmüller. Nonostante manchi una nota di possesso, fu sicuramente in uso nel suo monastero. Nel salterio si trovano inni, antifone ecc. di cui molti corredati di notazione musicale. Per ritrovare più velocemente i testi nella preghiera delle ore è stato munito di cavalieri rossi e bianchi che escono dal bordo esterno.
Online dal: 19.03.2015
Oltre al Rosarium Jesu et Mariae del certosino belga Jacobus van Gruitrode, il codice di piccolo formato proveniente dalla certosa di Basilea contiene lettere di due rappresentanti della Devotio Moderna – Florens Radewijns e Geert Groote – estratti della Bibbia e commenti, oltre a varie preghiere e diversi brevi e lunghi frammenti di contenuto diverso.
Online dal: 04.10.2018
Ludwig Moser portò il volume di piccolo formato nella certosa di Basilea (cfr. la nota di possesso a c. 1r), da dove giunse nella Biblioteca universitaria di Basilea. Contiene i primi tre dei quattro libri del De imitatione Christi di Tommaso da Kempis. Questo testo, che è influenzato dagli insegnamenti di vari mistici, in particolare Meister Eckhart, offre alle persone spirituali una guida per il loro distacco dal mondo. Venne molto ben accolto da cattolici e protestanti ed è considerato uno dei libri più diffusi del cristianesimo.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il volume, che proviene originariamente dalla collezione di libri personali di Ludwig Moser (cfr. la nota di possesso a c. 2r), è stato trasferito alla biblioteca universitaria con il fondo della certosa di Basilea. Contiene vari testi teologici in tedesco, a cominciare da una versione del volume sulla preparazione alla morte e accompagnamento del moribondo di Wilhelm Textoris, intitolata Migrale vel Ars moriendi che Moser stesso tradusse in tedesco. Seguono il «Büchlein von der Wahrheit» di Heinrich Seuse, il «Büchlein von der Liebe Gottes» di Thomas Peuntner e alcune prediche di Johannes Tauler e del Meister Eckhart.
Online dal: 10.10.2019
L'obsequiale, scritto dallo stesso priore Jacob Lauber, regola l'ufficio per i morti nella certosa di Basilea. Le preghiere inserite (tra cui un Padre nostro in latino e uno in tedesco), così come i canti con notazione musicale, vanno inserite in un contesto liturgico.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto cartaceo della certosa di Basilea contiene ordinari per i sacerdoti (compreso un discorso in tedesco ai fratelli conversi), diaconi e sottodiaconi, istruzioni sulla carica di sacrestano e una serie di brani musicali liturgici più o meno lunghi. Tra questi ultimi, altrimenti interamente in latino, c'è una versione tedesca della sequenza Ave praeclara maris stella (135r-135v) scritta da Sebastian Brant. Il manoscritto è stato scritto da Thomas Kress, l'ultimo certosino di Basilea († 1564), all'inizio della sua carriera monastica (più precisamente: nel terzo anno del suo periodo da professo, cfr. 102v).
Online dal: 14.12.2018
Questa miscellanea, composta di varie parti originariamente separate, e proveniente dal fondo del capitolo di S. Leonardo di Basilea, contiene tra gli altri testi di Ugo di S. Vittore e Tommaso da Kempis. Tra i pezzi più brevi nel volume ci sono tra gli altri due testi tedeschi («Fünf Mittel gegen die Ungeduld» e «Zwölf Zeichen der Minne») e tre piccoli glossari: uno ebraico-latino, uno greco-latino e uno latino-tedesco. Degna di nota è anche la fibbia ancora intatta sulla copertina contemporanea.
Online dal: 14.12.2018
Commento alle sentenze del teologo domenicano Robertus Holcot (ca. 1290-1349), che dibatte criticamente i problemi di carattere teologico incontrati da Pietro Lombardo. Robetus Holcot tenne delle lezioni di teorica biblica ad Oxford e fu tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei. Il volume, originariamente catenatus e proveniente dalla biblioteca del convento dei domenicani, è stato vergato tra il 1429 e il 1431.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto cartaceo, trasferito dalla certosa di Basilea alla Biblioteca Universitaria nel 1590, contiene (a partire da c. 15r) un ciclo annuale completo di sermoni, ognuno dei quali offre dapprima un'interpretazione dettagliata e quasi letterale del passo biblico in questione (la pericope), seguita da una seconda parte ‘spirituale' con una lettura mistica contemplativa, spiccatamente neoplatonica. Il testo latino, più adatto ad un autoapprendimento di livello avanzato, contiene anche occasionali inserzioni in tedesco, come le traduzioni di alcuni termini, probabilmente per un ulteriore utilizzo nella predicazione al popolo.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto, in lingua prevalentemente tedesca, è composto di varie parti, tutte probabilmente risalenti allo stesso periodo, fine del XV fino agli inizi del XVI secolo. Il codice faceva parte della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea e fu probabilmente scritto almeno in parte in questo monastero. I testi di questo libro di edificazione includono, per es., l'exemplum della devota mugnaia, il «Guten-Morgen-Exempel», spesso attribuito a Maestro Eckhart, il racconto della storia dell'ordine certosino, oltre a varie prediche, preghiere, detti ed exempla.
Online dal: 14.12.2017
Il libro di meditazione in tedesco è di una sola mano e proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. Accanto all'ufficio per Maria introduttivo, e che comprende praticamente la metà del manoscritto, il codice tramanda diverse preghiere ed altri testi di meditazione.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto contiene tra gli altri delle preghiere di Johannes von Indersdorf per il duca Guglielmo III di Baviera, i sette Salmi Penitenziali così come testi sulla Passione e la Discesa dalla croce di Cristo. La parte principale del libro di preghiere fu scritta negli anni tra il 1534 e il 1540, nelle sezioni libere furono aggiunte altre preghiere fino agli anni intorno al 1560. L'esatta provenienza è sconosciuta ma sia la lingua che la tradizione dei testi rimandano all'area linguistica del tedesco superiore (regione Baviera/Austria). Il libro di preghiere deve il suo nome a Elisabeth Blumin, ricordata alla fine, morta il 23 maggio 1550 e forse la prima proprietaria del manoscritto.
Online dal: 14.12.2017
Il codice, di formato ridotto, proviene probabilmente dalla certosa di Magonza, e da lì ha raggiunto quella di Basilea, dove è stato corredato da numerose note di possesso. Contiene una grande varietà di estratti di letteratura – religiosa, storica e di altre – del Medioevo e dell'antichità. Anche la lunghezza dei testi varia notevolmente: oltre a brevi estratti e versi di due o quattro righe su vari argomenti quali i papi o le api, ci sono testi più lunghi come il De rota verae et falsae religionis di Ugo da Folieto, o la prima metà del Paradisus Animae dello pseudo-Alberto Magno.
Online dal: 18.06.2020