Cologny, Fondation Martin Bodmer
La Fondazione Martin Bodmer è una delle biblioteche private più importanti del mondo. Essa cerca di rispecchiare “l'avventura dello spirito umano” a partire dalle origini della scrittura, sulla scia del suo fondatore Martin Bodmer, un collezionista che ha tentato di costituire una “biblioteca della letteratura mondiale”. Essa ospita circa 160'000 volumi, centinaia di manoscritti occidentali e orientali, Libri dei Morti egiziani, 270 incunaboli – tra i quali uno dei rari esemplari della Bibbia di Gutenberg – degli autografi di Goethe, Einstein e Mozart...
Contiene il poema in ottosillabi Cleomadés, considerato il capolavoro del poeta francese del sec. XIII Adenet le Roi, che visse nelle corti di Brabante, Francia e Fiandre e compose canzoni di gesta e romanzi di corte.
Online dal: 09.04.2014
Questo frammento di manoscritto, utilizzato come copertina di un'edizione del De quattuor virtutibus di Dominico Mancini (Londra, R. Dexter, 1601), contiene un estratto di un'omelia di Aelfric (ca. 950-ca. 1010), uno dei più importanti autori anglosassoni dell'Alto Medioevo. Il passaggio di questo sermone, destinato alla domenica di Settuagesima - completo in 9 manoscritti - comprende la traduzione in inglese di Aelfric, quasi completa, della parabola del seminatore (Matteo 20, 1-16), seguita da alcune righe della sua esposizione. Secondo N. Ker, questo frammento, datato nella seconda metà dell'XI secolo, presenta delle variazioni linguistiche molto interessanti rispetto al testo originale di Aelfric. È il più antico manoscritto anglosassone della Fondazione Martin Bodmer.
Online dal: 18.06.2020
Eschilo, poeta fecondo, domina la storia della tragedia greca. La sua arte si cristallizza nella creazione de I Persiani (V sec. av. C.). Quest’opera teatrale, che permetterà al suo autore di iscrivere il suo nome nella posterità, è la più antica che ci sia pervenuta.
Online dal: 02.06.2010
Manoscritto di origine italiana contenente la diffusa e fortunata silloge di favole mediolatine in distici elegiaci denominata Esopus. Pubblicata anonima nel 1610 da Isaac Nevelet, e per questo attribuita all’Anonymus Neveleti, nel 1884 l’editore Léopold Hervieux ne attribuì la paternità ad un Gualterio Anglico vissuto nel XII secolo a Palermo. L’identità dell’autore è però stata negli ultimi anni messa in discussione da vari studiosi. Le favole hanno quali protagonisti degli animali e terminano con una morale formulata in distico.
Online dal: 13.12.2013
Se, grazie alla diffusione delle traduzioni latine, la tradizione esopica ha conosciuto un grande successo nel medioevo, il testo greco del favolista non fu riscoperto che nel rinascimento. Copiato su carta alla fine del XV secolo, il CB 5 riunisce circa 150 favole attribuite a questo poeta al quale si ispirò La Fontaine. Fanno seguito, tra altri, i Precetti delfici dello Pseudo-Pitagora, tra i quali si legge il famoso «Conosci te stesso», e Le nuvole, la commedia che rese celebre Aristofane, il poeta di origine ateniese.
Online dal: 04.11.2010
Le Historiae de preliis Alexandri Magni fanno parte di una vasta letteratura latina consacrata, nel corso del medioevo occidentale, ad Alessandro Magno. Questo manoscritto, copiato su pergamena tra il XIV e il XV secolo (forse intorno al 1400) è, sulla base della sua scrittura - una gotica molto rotonda - probabilmente di origine inglese. I titoli sono rubricati e nei margini sono state aggiunte delle glosse e delle correzioni contemporanee.
Online dal: 15.04.2010
Manoscritto latino di astronomia, il CB 7 contiene degli scritti di Germanico, Plinio il Vecchio e Igino. È illustrato con numerosi disegni utilizzanti il lavis, tra i quali un planisfero con cinque cerchi d’oro concentrici contenenti le costellazioni rappresentate da personaggi o animali, i quali dovrebbero essere stati realizzati da Antonio di Mario, nel XV secolo nella regione napoletana.
Online dal: 31.07.2007
Nel Codex Bodmer 8 sono raccolti molti trattati di Archimede, segnatamente il Sulla sfera e il cilindro e il Quadratura della parabola. In questo manoscritto, copiato su carta intorno al 1541, i commentari all’opera del celebre matematico da parte dello studioso greco di geometria Eutocio precedono il trattato sugli strumenti di misurazione di Erone di Alessndria.
Online dal: 02.06.2010
Nel corso di tutto il medioevo occidentale i testi di Aristotele e di Boezio circolarono in grande numero, ispirando numerosi pensatori. Questi due grandi filosofi sono stati riuniti in questa raccolta composta da due manoscritti distinti. Il primo, che data tra l’XI e il XII secolo, contiene le opere di Aristotele e tra queste è inserito uno schema molto interessante (f. 27) e delle iniziali a penna ritoccate di verde o ornate di racemi con qualche palmetta. Il testo di Boezio, un po’ più tardo, è stato copiato nel sec. XII. Vi si osservano alcune correzioni contemporanee e delle glosse databili al sec. XIV.
Online dal: 02.06.2010
Il CB 10, verosimilmente ad uso didattico, riunisce delle opere di Aristotele, Avicenna, Nicola Damasceno, Costa ben Luca e Alessandro d’Afrodisia. Questo manoscritto su pergamena del XIII secolo è probabilmente appartenuto ad uno studente della Facoltà delle Arti di Lipsia, come lascia intendere un foglio di pergamena, il quale contiene la lista dei corsi seguiti nel 1439 e la lista dei testi spiegati con i nomi dei professori. Vi si trova ugualmente le date dell’inizio e della fine dei corsi, come pure il salario pagato ai maestri.
Online dal: 20.12.2007
Dalla Estoire de la guerre sainte, attribuita ad Ambroise d’Evreux, apprendiamo che la lettura della (Canzone d’Aspromonte) Chanson d’Aspremont contribuì a distrarre nell’inverno 1190 i soldati di Riccardo Cuor di Leone e di Filippo Augusto stazionati in Sicilia. Questa canzone di gesta (chanson de geste) in decasillabi rimati mescolati con alessandrini racconta della campagna di Carlo Magno in Italia conto il re pagano Agolante e suo figlio Almonte. Il manoscritto anglo-normanno conservato alla Fondazione Martin Bodmer, copiato nel sec. XIII, presenta delle correzioni interlineari e marginali, apportate da una seconda mano leggermente posteriore a quella responsabile della scrittura del testo. Sicuramente effettuate a partire dal manoscritto di controllo, queste aggiunte permettono di avere un’idea della grande complessità della trasmissione di questo testo.
Online dal: 04.10.2011
Del De civitate Dei di Agostino, imponente opera apologetica in ventidue libri, esiste un’unica traduzione medievale in italiano, composta tra la fine del XIV e i primi anni del XV secolo. Il volgarizzamento dell’opera viene convenzionalmente attribuito al domenicano fiorentino Jacopo Passavanti (ca. 1302-1357), ma questa attribuzione è priva di fondamento. Il frontespizio del codice è riccamente illustrato con racemi fogliacei sui quattro lati e iniziali vegetali all’inizio di ogni libro nel quale è suddivisa l’opera.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto di origine francese, forse incompleto, contiene il commento ai salmi CI-CXVII di S. Agostino (f. 1r-110v e 113r-136v). Tra il salmo 108 (f. 110v) ed il salmo 109 (f. 113r) è inserito un trattato sulla meditazione di Ugo di S. Vittore. Proviene probabilmente dal fondo di manoscritti dell'abbazia di Altacomba in Savoia, che l'arcivescovo di Torino Giacinto della Torre aveva acquistato per la biblioteca del seminario arcivescovile della città, e che in seguito venne disperso. Fu acquistato da Martin Bodmer nel 1957 dalla libreria antiquaria Hoepli di Milano.
Online dal: 23.06.2014
Manoscritto latino su pergamena del XIV secolo, il CB 14 offre un commento completo di giuristi bolognesi su delle opere di diritto civile, quali il Codice di Giustiniano o il Digesto.
Online dal: 31.07.2007
Questo manoscritto cartaceo contiene la versione in prosa della canzone di gesta Fierabras di Jean Bagnyon (1412-1497). Notaio a Losanna, egli redasse questo adattamento intorno al 1465-70 per il canonico della stessa città, Henri Bolomier (c. 117v). Costituito di tre libri, l'opera si apre con un riassunto della storia dei re di Francia fino a Carlomagno (libro I: cc. 7v-19r), seguito dalla storia del «merveilleux et terrible» gigante Fierabras (libro II: cc. 19v-93v), e da una narrazione della guerra di Spagna secondo Turpin (libro III: 94r-117v). Questo esemplare così come quello della Biblioteca di Ginevra (Ms. fr. 188), sono i due unici testimoni manoscritti di questo testo che fu un importante successo dell'editoria dal XV sec. (1e edizione stampata a Ginevra presso Adam Steinschaber, 1478).
Online dal: 22.03.2018
Manoscritto redatto in area germanica nel sec. XII e contenente il commento al Vangelo secondo Marco di Beda il Venerabile († 735). Il codice appartenne alla biblioteca benedettina dell’abbazia di Gladbach presso Colonia.
Online dal: 07.10.2013
Quattro frammenti di pergamena, estratti da una legatura, contengono parti della relazione del viaggio di S. Brandano, Navigatio sancti Brandani, un monaco irlandese vissuto tra V e VI secolo. L’opera anonima in prosa latina è considerata un classico della letteratura medievale agiografica e di viaggio ed è tramandata da numerosi manoscritti a partire dal sec. X . La versione che qui si conserva è quella in francese anglo-normanno del monaco Benedeit (ca. 1120).
Online dal: 13.12.2013
A metà del XII secolo alcuni chierici tradussero in vernacolo i testi latini di Stazio e di Virgilio o gli adattamenti di Omero: le opere dei maestri antichi venivano così rese disponibili in lingua romanza. Fiorivano allora i primi romanzi francesi. Manoscritto su pergamena realizzato alla fine del XIII secolo, il CB 18 ne comprende due: il Romanzo di Troia di Benoît de Sainte-Maure e l'anonimo Romanzo di Tebe.
Online dal: 25.03.2009
Manoscritto trascritto nel 1480 nell'abbazia cistercense di Maulbronn (diocesi di Spira, Wurtemberg, cf. f° 44), il CB 19 contiene il trattato di Egberto di Schönau, fratello di S. Elisabetta di Schönau, e orazioni mariali trascritte da una seconda mano.
Online dal: 25.03.2009
La Chronique de Bertrand du Guesclin (versione B) è una delle due versioni in prosa del poema epico di Cuvelier, Chanson de Bertrand du Guesclin. L'opera racconta la storia della vita del connestabile di Carlo V, dall'infanzia alla morte.
Online dal: 14.12.2018