Il volume cartaceo della biblioteca della certosa di Basilea, senza decorazione, contiene le Disputationes o Quaestiones di Johannes Heynlin de Lapide. Questi dibattiti, che secondo la nota che si legge a c. 1r si svolgevano a Parigi al cospetto e da parte di Heynlin, sono state scritte da numerose diverse mani, tra le quali quella dello stesso Heynlin.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene un gran numero di testi teologici e di diritto ecclesiastico. Discende interamente dalla penna di un copista, il certosino di Basilea Heinrich von Vullenhoe. In una lunga annotazione egli informa sui motivi che lo hanno portato alla compilazione: poiché egli stesso, in qualità di certosino non poteva apparire come predicatore, non gli rimaneva che la possibilità di diffondere la Parola di Dio con le sue mani, cioè scrivendo libri. Egli sperava che la sua compilazione avrebbe rafforzato i devoti sulla loro via e sarebbe stato motivo di pentimento per i peccatori. Molti dei testi che Vullenhoe ha riunito in questo volume si riferiscono direttamente all'ordine certosino. Ne è un esempio il trattato de esu carnium, che difende la pratica certosina di rinunciare alla carne come cibo. Molti testi sono tramandati anche in altri manoscritti della certosa di Basilea.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto, databile intorno al 1460 e vergato dal notaio e cancelliere di Basilea Jodocus Seyler (1454-1501), contiene le lettere di Paolo nella sequenza canonica, così come la lettera ai Laodicensi apocrifa. La Lettera ai Romani è riccamente glossata, nella prima lettera ai Corinzi si trovano ancora alcune glosse interlineari e poi il processo di commento si interrompe. Delle molte iniziali certamente presenti in origine è rimasta unicamente una figurata.
Online dal: 26.09.2017
Sin dal secolo XIII i Quatuor libri sententiarum, una collezione di dichiarazioni dei Padri della Chiesa su importanti problemi teologici raccolta da Pietro Lombardo alla metà del sec. XII, hanno assunto lo statuto di libro di testo presso le facoltà teologiche. Esse erano parte fondamentale dello studio di base e venivano interpretate intensivamente nelle lezioni e nei commenti. Il manoscritto del XIV secolo, proveniente dalla biblioteca „incatenata“ del convento domenicano di Basilea, contiene commenti di Henricus de Cervo, Guglielmo di Ockam, Iacobus de Altavilla e altri.
Online dal: 19.03.2015
Il libello di Giovanni evangelista, proveniente dal monastero delle clarisse di Gnadental, fu completato nel 1493. Il manoscritto contiene testi di e su Giovanni evangelista, tra questi exempla, prediche, sequenze, lezioni e la rivelazione in tedesco. La vita di Giovanni all'inizio del manoscritto è corredata da un ricco ciclo di immagini con scene della leggenda dell'evangelista.
Online dal: 14.12.2017
Oltre ai suoi salmi greco-latini, copiati sul continente da monaci irlandesi in epoca carolingia, il celebre codice basilese contiene una piccola serie di pezzi di devozione privata in latino, aggiunti dai monaci. Il luogo esatto della copia e le sue peregrinazioni successive non sono conosciuti, nonostante un legame con l'abbazia di S. Gallo e/o quella di Bobbio sia stato sovente avanzato sulla base di una nota la cui interpretazione rimane discussa. Verso il 1628-1630 appare nel catalogo della famiglia Amerbach poi, verso il 1672-1676, in quello di Johannes Zwinger.
Online dal: 22.03.2012
Intorno al 1510 il certosino di Basilea Georg Carpentarius tradusse gli statuti dei fratelli laici del suo ordine dal latino al tedesco. Nella certosa di Basilea il testo è stato tramandato quale autografo del traduttore. Era conservato nella biblioteca dei conversi.
Online dal: 04.10.2018
Il volume fu trascritto nel 1489 da Ambrosius Alantsee (†1505). Originario di Füssen, Ambrosius fu immatricolato nel 1468/69 presso l'Università di Basilea e, come si può dimostrare, copiò tra il 1484 e il 1492 diversi libri, prevalentemente liturgici, nella certosa di questa città, tra cui questo Epithalamium (matrimonio o canto di nozze) per Maria. È possibile che si tratti dello stesso Ambrosio Alantsee attestato come priore nel 1491 nel monastero di St. Mang a Füssen.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto composito, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene - in parte manoscritti ed in parte a stampa - principalmente testi a contenuto devozionale e spirituale. Compilatore (e nella prima parte del codice anche copista) è per la maggior parte Heinrich Arnoldi, priore della certosa dal 1449 al 1480.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, di proprietà di Johannes Heynlin, è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea con il fondo della certosa di Basilea. Contiene principalmente sermoni, molti dei quali scritti dal domenicano Guilelmus de Malliaco. Un elenco delle parole chiave permette al lettore la ricerca mirata del sermone con l'argomento corrispondente. Notevole la legatura: le due coperte sono dotate ciascuna di cinque borchie in ottone. All'interno delle coperte, gli ancoraggi delle borchie sono ricoperti di piccoli pezzi di pergamena tagliati a forma di cuore.
Online dal: 18.06.2020
Questo manoscritto composito, di proprietà dell'erudito basilese e certosino Johannes Heynlin, è costituito da varie parti manoscritte e a stampa di carattere teologico: tra questo il trattato del domenicano e riformatore della Chiesa Johannes Nider De saecularium religionibus, scritto nel 1465 da un copista francese e corredato di annotazioni marginali da Heynlin, oppure lo scritto De miseria humanae conditionis di Poggio Bracciolini, uno dei più importanti umanisti italiani del Rinascimento. Alla morte di Heynlin il volume venne in possesso della biblioteca della certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il piccolo e spesso manoscritto in carta e pergamena della biblioteca della certosa di Basilea deve essere stato usato intensamente, come suggeriscono le forti tracce di sporco e le tracce d'uso. L'originale rilegatura in pelle rossa è ricoperta da un altro strato di pelle, che sporge oltre la copertina del libro nella parte inferiore e può essere ripiegata sul taglio inferiore per proteggerla. Il manoscritto contiene preghiere, inni e altri testi devozionali di numerosi autori diversi – soprattutto santi e papi – come Mechthild di Magdeburg o Bernardo di Chiaravalle. Sono rappresentati anche autori certosini come Heinrich Arnoldi. Alle cc. 4v e 316v sono incollate diverse xilografie e incisioni su metallo colorate.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto cartaceo, appositamente preparato dal copista Johannes Loy per la certosa di Basilea, contiene una raccolta di sermoni da leggere nel capitolo. Le prediche sono state scritte da tre certosini: Hieronymus Brönick, Heinrich Arnoldi e Heinrich Eger di Kalkar. Come spiega la nota introduttiva a c. 1v, per evitare l'uniformità che è la madre della noia, per ogni giorno festivo vengono raccolte quattro prediche diverse, in modo che la stessa predica venga tenuta solo una volta ogni anno bisestile.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto contenente testi a carattere teologico e composto di due parti (terzo quarto del sec. XV) proviene dalla certosa di Basilea, dove probabilmente è stato anche allestito. Ciò vale sicuramente per quanto riguarda la seconda parte del codice la quale, oltre al Vita et revelationes di Agnes Blannbekin (cap. 1-23) contiene numerosi estratti dal Lux divinitatis, la traduzione latina del Das fließende Licht der Gottheit di Mechthild di Magdeburgo, che da quel momento vennero copiati altre volte nella certosa stessa. Quale modello per la maggior parte dei testi contenuti nella seconda parte del Cod. A. VIII 6 servì il manoscritto Basilea, Biblioteca universitaria, Cod. B IX 11.
Online dal: 13.12.2013
Il volume miscellaneo contiene trattati teologici, tra cui vari testi di Johannes Gerson (1363-1429), ed è stato scritto da Alfred Löffler (1416-1462). Il copista, originario di Rheinfelden ed entrato nel convento domenicano di Basilea nel 1445, invita in diversi punti del manoscritto a pregare per lui. Indica anche delle singole date (1454, 1456) e dei luoghi di copia. Questi ultimi sono i conventi delle domenicane di Steinbach e Himmelskron presso Worms, dove Löffler era attivo quale confessore negli anni in questione. Quando tornò a Basilea, probabilmente portò con sé anche questo volume, che entrò a far parte della biblioteca del convento dei predicatori di Basilea, per poi giungere, dopo la Riforma, nella Biblioteca Universitaria.
Online dal: 18.06.2020
Il codice, con una rilegatura in mezza pelle, contiene principalmente sermoni capitolari e collationes dalla penna di Heinrich Arnoldi, che di solito iniziano con una citazione biblica e sono lunghe solo poche pagine. Il volume miscellaneo per uso domestico è stato prodotto nella certosa di Basilea, dove è stato scritto in gran parte da Martin Ströulin e in parte anche dallo stesso Heinrich Arnoldi. Oltre alla parte manoscritta contiene due brevi stampe.
Online dal: 10.10.2019
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto composito in lingua tedesca proviene dal convento riformato nel 1423 delle domenicane di S. Maria Maddalena «an den Steinen» di Basilea, dove fu probabilmente per la maggior parte trascritto. Oltre a due prediche, un trattato e un miracolo di Maria, trasmette in particolare delle leggende: di Elisabetta di Turingia, Gerolamo, Francesco, Vincenzo, Ignazio, Giuliano e Basilissa, Paolo di Tebe e Antonio.
Online dal: 26.09.2017
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa.
Online dal: 26.09.2017
Il libro di meditazione e preghiera tardomedievale deve il suo nome alla sua prima proprietaria, Margret Zschampi, domenicana nel convento basileese di Klingental. Si tratta di un tipico manoscritto di edificazione in lingua tedesca, come fu d'uso scrivere ed utilizzare alla fine del medioevo soprattutto in conventi femminili e in comunità laiche per la meditazione privata. Fu regalato da Margret Zschampi alla certosa di Basilea, dove trovò posto nella biblioteca destinata ai fratelli conversi. Nel 1590 giunse nella biblioteca universitaria di Basilea quale parte della biblioteca della certosa. Si tratta dell'unico manoscritto integro conosciuto rimasto proveniente dal convento delle domenicane di Klingental.
Online dal: 26.09.2017