Documenti: 740, Mostrati: 701 - 720

Progetto: e-codices 2013-2016

Gennaio 2013 - Dicembre 2016

Status: Concluso

Finanziato da: swissuniversities

Descrizione del progetto: Nell'ambito del programma CUS P-2 "Informazione scientifica: accesso, trattamento e salvaguardia", la Conferenza dei Rettori delle Università Svizzere ha finanziato durante gli ultimi quattro anni e-codices e aiutato a costruire un centro di compentenza svizzero. L'intero progetto era composto di diversi sottoprogetti, fra cui, ad esempio, il "Call for collaboration 2013" e il "Call for collaboration 2015", i progetti "Tesori nascosti", "Gli autografi di Jean-Jacques Rousseau". Il progetto ha supportato anche il successivo sviluppo dell'applicazione web di e-codices, andato online nella versione 2.0 nel corso del 2014.

Tutte le biblioteche e collezioni

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Zürich, Braginsky Collection, B288
Pergamena · 8 ff. · 17 x 10.6 cm · [Nitra], copiato e decorato da Leib Zahr Sofer of Lackenbach · 1816
Seder Tefillot u-Virkhot ha-Mohel (Disposizioni per le preghiere e le benedizioni per la cerimonia della circoncisione)

Questo libricino di poche pagine contiene il Mohel: il cerimoniale per il rito della circoncisione. Una nota sulla pagina iniziale spiega trattarsi di un regalo di Mendel Rosenbaum per il cognato Joseph Elsas di Nitra, oggi cittadina nella repubblica Slovacca ma in passato ungherese. E' firmato da Leib Sahr Sofer e presenta nella decorazione analogie con varie opere eseguite dal più importante calligrafo ed illustratore operante a Nitra all'inizio del XIX secolo, Mordechai ben Josel, conosciuto anche col nome di Marcus Donath. La pagina finale presenta un calligramma con la figura di Mosé che in una mano regge le tavole delle leggi e con l'altra mostra il Pentateuco. (red)

Online dal: 18.12.2014

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Zürich, Braginsky Collection, B314
Pergamena · 100 pp. · 20.8 x 19 cm · [Francoforte?], copiato da Elieser Sussman Meseritsch, illustrata da Charlotte Rothschild · 1842
Haggadah di Pesach con traduzione tedesca (Haggadah Charlotte Rothschild)

Il codice è stato copiato da Elieser Sussman Meseritsch e illustrato da Charlotte Rothschild (1807-1859) e contiene, oltre al testo in ebraico, una traduzione in tedesco. La Haggadah venne realizzata dall’artista per il settantesimo compleanno dello zio Anschel Mayer Rothschild. Si tratta dell'unico manoscritto ebraico finora conosciuto che sia stato miniato da una donna. Charlotte Rothschild si ispirò ad opere sia ebraiche che cristiane, come per es. manoscritti medievali, il ciclo biblico dipinto da Raffaello nelle Logge del Vaticano e le stampe contenute nella Haggadah stampata ad Amsterdam del 1695. In una sola immagine, la scena del Seder della festa di Pesach, Charlotte Rothschild ha lasciato sullo sfondo le sue iniziali nello schienale di una sedia (p. 42). Il manoscritto servì forse da modello al famoso pittore Moritz Daniel Oppenheim (1800-1882). Nelle sue memorie egli ricorda di aver eseguito, da studente, degli schizzi per Charlotte Rothschild. (red)

Online dal: 19.03.2015

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Zürich, Braginsky Collection, B315
Pergamena · 33 ff. · 33.5 x 23.5 cm · [Francia, copiata e illustrata da Victor Bouton] · [seconda metà del XIX secolo (intorno al 1870?)]
Haggadah, con istruzioni in francese (Haggadah di Bouton)

Splendido manoscritto contenente il testo della Haggada nel quale ogni pagina è decorata con ricche bordure costituite da elementi floreali e da decorazioni a penna che delimitano lo spazio dedicato alla scrittura, realizzate prevalentemente con oro e blu di lapislazzulo. Stilisticamente la decorazione è fortemente orientata alla miniatura persiana, soprattutto alle opere della scuola di Schiraz dell’epoca tra il 1560 ed il 1580. L’esecuzione dell’opera viene attribuita a Victor Bouton nato nel 1819 in Lotaringia e attivo a Parigi quale disegnatore, pittore di stemmi e incisore. L’attribuzione si basa su di un analogo lussuoso codice firmato dall’artista e commissionatogli da Edmond James de Rothschild per la madre, e su di una nota biografica che ricorda che l’artista ricevette da un ricco ebreo l’enorme somma di 32'000 franchi d’oro per una Haggadah. L’unica scena (f. 1v) presente nel ms. illustra la festa della prima sera della Pesach nella quale un gruppo di cinque uomini e due donne, in abiti orientali, è seduto al tavolo di Seder mentre il padrone di casa benedice il vino. (red)

Online dal: 19.03.2015

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Zürich, Braginsky Collection, B316
Pergamena · 1 f. · 18.5 x 12.1 cm · Vienna, copiato da Aaron Wolf Herlingen · 1751
Septem Psalmi Poenitentiales e Salmo 138

Questo calligramma nel quale è raffigurato re David mentre suona l'arpa è realizzato con il testo latino dei cosiddetti Sette salmi penitenziali (6, 31, 37, 50, 101, 129 and 142) e del Salmo 138. Il calligramma è firmato dal famoso artista calligrafo ebreo Aaron Wolf Herlingen, creatore della Haggadah del 1725 (B284) della collezione Braginsky. L'artista ha usato una tecnica nella quale il testo è scritto in lettere minuscole, anche conosciuta come micrografia. Herlingen scrisse questo calligramma per il principe Giuseppe II (1741-1790), figlio dell'imperatrice Maria Teresa e dell'imperatore Francesco I. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B317
Pergamena · 44 ff. · 28.5 x 20 cm · Altona, copiato e decorato da Joseph ben David di Leipnik · 1739
Haggadah di Pesach con commenti (Haggadah Braginsky Leipnik)

Questa Haggadah è stata illustrata nel 1739 da Joseph ben David di Leipnik, e prima che giungesse nel 2007 nella collezione Braginsky, non se ne aveva notizia. Come la maggior parte delle Haggadot dell’epoca, anche questo esemplare prende a modello le incisioni delle Haggadot di Amsterdam a stampa del 1695 e del 1712. Le caratteristiche delle illustrazioni di Joseph ben David, le cui opere sono ben conosciute, vengono rese in maniera esemplare. Nella gamma dei colori dominano le tinte e le gradazioni pastello. Tra i motivi ricorrenti nelle sue Haggadot, e che si rifanno a modelli precedenti, figurano le raffigurazioni del capretto della Pesach, il pane Matzah e le erbe amare. La loro consumazione è una parte della festa della Pesach, durante la quale tradizionalmente si effettua una lettura comune della Haggadah. (red)

Online dal: 19.03.2015

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Zürich, Braginsky Collection, B318
Pergamena · 18 ff. · 15.5 x 10.2 cm · copiato e decorato da Nathan ben Simson di Meseritsch · 1728
Tikkun be-erew rosch chodesch (Preghiere per la festa serale prima dell'inizio del Novilunio)

Il sottile libricino, adorno di una legatura con impressioni dorate, contiene le preghiere per la festa della sera che precede il Novilunio, e venne commissionato da Elieser (Lazzaro) von Geldern a Vienna. La pagina del titolo mostra, secondo le convenzioni, Mosé e Aronne. Il copista ed artista Nathan ben Simson di Meseritsch (Velké Meziříčí) in Moravia, era nella prima metà del XIX secolo uno tra i più prominenti illustratori di manoscritti ebraici. Tra il 1723 ed il 1739 egli creò almeno 23 opere del genere. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B327
Carta · 52 ff. · 8.2 x 5.8 cm · [Italia] · [intorno al 1800]
Sefirat ha-Omer ("conteggio dell'Omer")

Il "conteggio dell’Omer" nell'Ebraismo è una benedizione con la quale si contano i 49 giorni che intercorrono tra la seconda sera di Pesach e la festività di Shavuot, e Omer designa il primo covone della raccolta che nel secondo giorno della Pesach viene portato al tempio di Gerusalemme quale offerta. I calendari dell’Omer erano particolarmente apprezzati nel XVIII sec. sotto varie forme e questo esemplare fa parte di un gruppo di sei, realizzati in formato ridotto, che possono essere datati tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. La rilegatura è in argento: nella coperta anteriore è incisa una decorazione floreale e un monogramma e in quella posteriore un uccello simile ad una cicogna con una spiga di frumento nel becco. Il manoscritto contiene 50 illustrazioni dipinte che illustrano praticamente ogni pagina del calendario. (red)

Online dal: 19.03.2015

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Zürich, Braginsky Collection, B328
Pergamena · 1 + 20 ff. · 9.2 x 6 cm · Nikolsburg, [copiato e decorato da Samuel ben Zevi Hirsch Dresnitz] · 1725
Seder Birkat ha-mazon (Preghiera dopo i pasti e altre preghiere e benedizioni)

Questo minuscolo libro contiene la benedizione del nutrimento, con le consuete aggiunte per Chanukkah e Purim, così come varie benedizioni, quali per esempio la preghiera Shemà da recitare prima di coricarsi, o prima di gustare determinate cose. Presenta una pagina del titolo illustrata, 19 illustrazioni singole, cinque riquadri decorati contenenti singole lettere o iniziali ed un passaggio del testo decorato. Nella pagina del titolo l'artista non ha inserito il suo nome ma comunque annotato che il manoscritto venne terminato nel 1725, sotto il regno dell'imperatore Carlo VI a Nikolsburg (Cechia). Così come altre Birkat ha-mason, anche questa venne redatta per una donna. In un foglio di guardia iniziale inserito in un secondo momento è contenuta, in un ricco ornamento, la dedica a Fradche, moglie di Mosé Gundersheim. Grazie al confronto della scrittura e dell'illustrazione di un'opera simile del 1728 conservata nella Kongelige Bibliotek di Copenaghen (Cod. Hebr. XXXII) si può affermare che entrambe i manoscritti con la Birkat ha-mason sono stati eseguiti dal medesimo artista, cioè Samuel ben Zewi Hirsch Drenitz, che era attivo a Nikolsburg. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B331
Pergamena · 83 ff. · 8.5 x 7.3 cm · Italia [Ancona o Pesaro?], [scritto da Joseph ben Nissim Fermi?] · XVII secolo
Libro della circoncisione

Questo manoscritto di formato ridotto, risalente al XVII secolo, contiene delle preghiere inniche, racconti e benedizioni per la cerimonia della circoncisione. Due sezioni del libretto contengono delle pagine illustrate. Oltre alla pagina del titolo, decorata con un portale di tipo rinascimentale, sono presenti undici illustrazioni con temi biblici e quattro scene di ambientazione contemporanea riguardanti la nascita e la circoncisione. Alcune di queste illustrazioni sono influenzate dall'arte di Federico Zuccaro (intorno al 1540-1609) e di Raffaello. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B332
Pergamena · 4 ff. · 23.5 x 16.8 cm · Padova · 1755
Diploma di dottorato dell'Università di Padova per Israel Baruch Olmo

L'Università di Padova fu fino al 1880 il più importante centro per gli studenti ebraici, mentre l'Università di Bologna non inseriva nelle matricole gli Ebrei. Il diploma di dottorato costituiva il 'biglietto d'entrata' per i medici ebraici nella moderna società formata da nobili e borghesi. L'Università di Padova rilasciava ai suoi diplomati un documento in latino redatto a mano e decorato. Nella pagina iniziale del diploma per Israel Baruch Olmo figura lo stemma della famiglia Olmo: un olmo affiancato da una fontana zampillante e dallo stelo di un cereale. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B344
Pergamena · 39 ff. · 7.7 x 5.3 cm · Vienna, scritto e decorato da Aaron Wolf Herlingen [e Meschullam Simmel di Polná] · 1725
Seder Birkat ha-mazon (Preghiera dopo i pasti e altre preghiere e benedizioni)

Questo minuscolo libro di preghiere costituisce lo speciale risultato del lavoro in comune di due dei più importanti rappresentanti viennesi dell'arte ebraica del XVIII secolo. Aaron Wolf Herlingen scrisse ed illustrò la pagina del titolo, Meschullam Simmel ben Moses di Polná realizzò il resto dei disegni e molto probabilmente copiò i testi con le preghiere. Evidentemente il libriccino costituiva un regalo di nozze. Contiene in totale nove illustrazioni al testo e quattro parole iniziali riccamente decorate. Il libro di preghiere appartenne alla "rispettabile e saggia giovane Hindl". Nel manoscritto si leggono anche delle annotazioni riguardanti la nascita dei suoi bambini tra il 1719 ed il 1741. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B350
Pergamena · 25 ff. · 35.7 x 26.8 cm · Amburgo, scritto da Elieser Sussman Meseritsch · 1829
Haggadah, con traduzione tedesca di Wolf Heidenheim

Il copista di questa Haggadah è niente di meno che Elieser Sussman Meseritsch, che deve il suo nome al suo luogo d'origine in Moravia, e che più tardi vergò anche il testo della Haggadah Charlotte Rothschild. Attraverso l'uso di vari tipi di scrittura egli suddivise chiaramente tre tipi di testo: il testo ebraico della Haggadah, il classico commento ebraico di Simeon ben Zemach Duran (1361-1444) ed una traduzione tedesca in caratteri ebraici da Wolf Heidenheim (1757-1832). Il programma iconografico della Haggadah di Elieser Sussman è molto inusuale. Nella pagina del titolo vari motivi ornamentali in stile classicistico sono inseriti in modo creativo inseriti nel motivo architettonico di un arco trionfale. Le prime quattro (5v-7r) delle sette illustrazioni sceniche raffigurano i quattro figli ricordati nella Haggadah, ad ognuno dei quali è dedicata una illustrazione; si distingue per originalità quella del figlio che non sa domandare. Le due seguenti illustrazioni dell'attraversamento del Mar Rosso (12r) e di re Davide con l'arpa (15v) sono piuttosto tradizionali. L'ultima scena con la ricostruzione del tempio di Gerusalemme accompagna come di consueto il testo del Adir hu ("O Dio onnipotente, ricostruisci in fretta il tuo Tempio"). (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, B351
Pergamena · 26 ff. · 10.5 x 7.2 cm · Amburgo e Altona, scritto e decorato da Jakob ben Juda Leib Schammasch · 1741
Seder Birkat ha-mazon (Preghiera dopo i pasti e altre preghiere e benedizioni)

Fino al momento dell'acquisizione da parte della collezione Braginsky, questo libretto con la birkat ha-mason del 1741 era sconosciuto alla ricerca. Palesemente si tratta di un dono di nozze, dedicato da una donna. Oltre alla pagina con il titolo, con una cornice architettonica e le figure di Mosé e di Aronne, vi sono sei altre illustrazioni nel testo, tra le quali una rara raffigurazione di una donna solo parzialmente immersa in un bagno rituale (12v), oppure una più convenzionale rappresentazione di una donna intenta a leggere lo Shemà prima di coricarsi (17r). Questo libricino è stato copiato ed illustrato da Jakob ben Juda Leib Schammasch di Berlino. Si tratta di uno dei più produttivi artisti ebraici di manoscritti conosciuti della Germania del nord. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, K26
Pergamena · 1 f. · 69.3 cm x 59.2 cm · [Gibilterra] · [ca. 1830-50]
Ketubah (כתובה), Gibilterra, ca. 1830-50

Il concetto di un documento scritto per il matrimonio, conosciuto come ketubah (pl. ketubot), rimanda a delle usanze ebraiche molto popolari, che comprendono la creazione di contratti allegorici di matrimonio per Shavuot. Poiché la festività commemora la Consegna dei dieci comandamenti, delle tradizioni mistiche asseriscono che in quel giorno Mosè, quale pronubo, portò il popolo ebraico (lo sposo) sul monte Sinai (luogo del matrimonio) per sposare Dio o la Torah (la sposa). Mentre sono conosciute molte versioni di ketubot per Shavuot, nelle comunità sefardite erano più diffusi testi poetici composti dal famoso mistico di Safed, Rabbi Israel Najara (1552?-1625?). Divise in tre sezioni, lo speciale testo contenuto nella ketubah della collezione Braginsky è inserito in una imponente struttura architettonica lignea, comprendente tre archi ed un frontone spezzato nel quale trovano posto le tavole del Decalogo. L'architettura lignea è sovrastata da elementi architettonici ordinati dinamicamente. L'intera struttura ricorda il tipico arco sefardita della Torah (ehal) della sinagoga di Gibilterra. Infatti in alto appare il nome di una di queste sinagoghe, Nefuzot Yehudah, fondata nel 1799. (red)

Online dal: 13.10.2016

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Zürich, Braginsky Collection, K44
Pergamena · 1 f. · 84 x 46.8 cm · Roma · 17 agosto 1763
Ketubah (כתובה), Roma, 8 Elul 5523 (17 agosto 1763)

Le ketubot (sing. ketubah) romane, contratti di matrimonio ebraici, si distinguono solitamente per la elegante grafia, i disegni decorativi e la presentazione attraente. I temi decorativi più popolari includono episodi biblici, rappresentazioni allegoriche e raffinati disegni micrografici. Il testo del contratto di questa ketubah della collezione Braginsky è circondato da una cornice architettonica che comprende un paio di colonne marmoree attorcigliate da foglie dorate e sormontate da capitelli corinzi. Sopra l'arco sostenuto dalle colonne trova posto un largo cartiglio. Vi si intravvede un paesaggio pastorale con un uomo che indossa una lunga veste ed una donna con il petto nudo, uniti da una lunga catena di perle con un pendente a forma di cuore che corre intorno ai loro colli. Il rimando all'armonia famigliare è rafforzato dagli emblemi delle famiglie che appaiono affiancati in un cartiglio sopra all'immagine allegorica centrale. L'emblema a destra, raffigurante un leone eretto che si arrampica su un albero di palma, è quello della famiglia dello sposo, i Caiatte, mentre quello a sinistra, raffigurante un leone eretto accanto ad una colonna bianca, appartiene alla famiglia della sposa, i De Castro. Infine, l'influsso della cultura italiana è evidente nel cartiglio in basso dove è dipinto Cupido sdraiato con accanto un arco e delle frecce. (red)

Online dal: 13.10.2016

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Zürich, Braginsky Collection, K54
Carta · 1 f. · 77 x 54.6 cm · 1833
Ketubah (כתובה) Qirq-Yer (Chufut-Kalé), 29. Adar (1. Nisan secondo il calendario rabbinico) 5593 (21 marzo 1833)

Questa ketubah caraita è scritta, al contrario dei tradizionali contratti di matrimonio rabbinici, interamente in ebraico ed è costituita da due parti: schetar nissu'in e schetar ketubah. Il matrimonio caraita cui si riferisce questa ketubah venne celebrato nella importante comunità di Qirq-Yer in Crimea. Le due parti del testo sono inserite in una cornice dorata nella quale si trovano dei fiori. Secondo la tradizione di molte ketubah sefardite, italiane ed orientali, le parole iniziali sono decorate e nella cornice interna sono inseriti dei passaggi biblici. In questa ketubah la lista della dote è più lunga di quella dell'atto di matrimonio nella prima sezione. In conformità con le usanze caraite, alla firma del contratto sono stati invitati molti testimoni (qui 12). (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, K99
Pergamena · 1 f. · 71 x 48.2 cm · 1648
Ketubah (כתובה), Venezia, 14. Tishri 5409 (30 settembre 1648)

La fastosa decorazione di questa ketubah, in parte a stampa ed in parte manoscritta, testimonia la grande considerazione nella quale veniva tenuta questa forma d'arte da parte dei ricchi ebrei sefarditi che vivevano nel ghetto di Venezia. Il testo del documento è suddiviso in due sezioni, la ketubah vera e propria a destra e le condizioni materiali a sinistra, entrambe collocate sotto un doppio arco. Alla base delle colonne vengono raffigurate delle scene di matrimonio dalla tradizione biblica. L'associazione tra un ideale matrimonio del passato con la vita di tutti i giorni degli ebrei contemporanei in Italia viene inoltre illustrata tramite sei piccole scenette che sono raggruppate intorno all'emblema della famiglia De Almeda, collocato al centro. Nella cornice esterna si alternano rappresentazioni dei segni zodiacali con delle piccole targhe nelle quali è trascritto un racconto sul matrimonio del poeta e cabalista italiano Rabbi Mordechai Dato (1525?-1539?). Negli ornamenti geometrici nei quattro angoli, e nelle bande con iscrizioni che si attorcigliano intorno ai segni zodiacali e alle targhe, si legge in microscrittura il testo dei Cantico dei Cantici. Questa bordura venne a tal punto ammirata che più tardi venne imitata in tutto il Veneto. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, S2
Pergamena · 1 f. · 11.4 x ? cm · rotolo: Venezia? metà del XVIII secolo / custodia: Giannina, Grecia, seconda metà del XIX secolo
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester

Questo rotolo di Ester italiano, risalente alla metà del XVIII secolo, venne probabilmente stampato a colorato a mano a Venezia. Si conserva in una custodia cilindrica, decorata con motivi floreali a filigrana, che costituisce un prodotto tipico della lavorazione più tarda e raffinata del metallo di Giannina. (red)

Online dal: 20.12.2016

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Zürich, Braginsky Collection, S7
Pergamena · 1 f. · 9.5 x 243 cm · Alsazia · seconda metà del XVIII secolo
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester

La storia di Ester in questa megillah (pl. megillot) non viene presentata come un dramma storico ma piuttosto come una satira divertente. Nella decorazione del rotolo viene colto il carattere della vita ebraica alsaziana: le bizzarre immagini includono figure contadine in vivaci costumi locali e riflessi di umorismo popolare. Vivaci figure, alcune mostrate mentre passeggiano con un bastone in una mano e mentre gesticolano con l'altra, sono intercalati da busti umani e civette, mentre il testo ebraico è collocato in una cornice ottagonale di ca. 6 cm di altezza. Le poche megillot alsaziane conosciute condividono con questa numerose caratteristiche quali una vasta gamma di gialli, rossi e verdi; solide e robuste figure e grandi fiori vivaci. In questo rotolo di Ester della collezione Braginsky le donne vestono abiti rossi o blu con lacci gialli davanti, mentre gli uomini sono raffigurati mentre indossano, tra gli altri, dei tradizionali collari bianchi, giubbotto rosse e blu con pantaloni, ed una grande varietà di cappelli. (red)

Online dal: 13.10.2016

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Zürich, Braginsky Collection, S54
Pergamena · 1 f. · 22.8 x 173 cm · [Vienna] · [ca. 1740]
Megillah Esther (מגילת אסתר) / Rotolo di Ester

Questo rotolo contiene una delle più raffinate serie di illustrazioni che si trovano nelle megillot illustrate. Wolf Leib Katz Poppers, artista molto dotato, ha eseguito detttagliatamente delle figure, delle scene e degli animali, con dei delicati tratti di penna paralleli e incrociati, creando un effetto straordinariamente simile alle incisioni in rame dei libri contemporanei. Collocati tra un bordo vegetale con animali in alto ed uno simile con uccelli in basso, le colonne di testo sono intercalate da otto eleganti personaggi tratti dalla storia di Ester che occupano l'intera altezza. Al di sotto di ognuna di queste figure trova posto una piccola vignetta che racconta la storia di Purim. E' inusuale che le figure abilmente disegnate che abbelliscono questo rotolo siano abbigliate con abiti di corte ottomani. La scelta di questo tipo di abbigliamento è intrigante e la ragione più convincente per questa scelta è che il rotolo venne prodotto per un membro di una piccola ma influente comunità di ebrei turchi alla quale, dopo il 1718, venne permesso di vivere e di commerciare liberamente a Vienna, rimanendo tuttavia cittadini del Sultano di Turchia. (red)

Online dal: 13.10.2016

Documenti: 740, Mostrati: 701 - 720