St. Gallen, Kantonsbibliothek, Vadianische Sammlung
La collezione vadiana, che appartiene alla comunità dei patrizi di San Gallo, e che costituisce un deposito di lunga durate presso la biblioteca cantonale, comprende, tra le altre cose, circa 100 manoscritti medievali e 700 manoscritti dell'età moderna. I manoscritti miniati del tardo medioevo e i manoscritti di epoca umanistica del XV secolo hanno un'importanza extra-regionale. La collezione vadiana (VadSlg) possiede inoltre il più importante fondo di manoscritti alchemici (XV e XVI secolo) di tutta la Svizzera. Molti di questi manoscritti sono descritti con delle informazioni più o meno dettagliate nel catalogo virtuale della rete HAN curato dall'Università di Basilea.
Negli anni 1529-1531 l’umanista, riformatore e politico Joachim Vadiano ha redatto una storia del monastero e della città di S. Gallo nel medioevo e tardo medioevo (1199-1491) che ricevette il titolo di Grössere Chronik der Äbte. Vadiano vi descrisse il cambiamento dal nucleo incentrato intorno al monastero verso una città libera imperiale sicura di sè, arricchitasi con il commercio dei tessili. L’opera storica è nello stesso tempo un vivace e riformatore scritto polemico che condanna apertamente, e spesso commenta in maniera pungente, il progressivo processo di corruzione dei dignitari e delle istituzioni ecclesiastiche, soprattutto dell’abate e del monastero di S. Gallo, a partire dalla guerra delle investiture.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto, un autografo, oggi noto come «Kleinere Chronik der Äbte von St. Gallen» (Cronaca minore degli abati di San Gallo), descrive la storia del monastero di San Gallo dai suoi inizi sotto l'abate Othmar intorno al 720, fino al 1532, cioè fino al periodo della Riforma. Il tema iniziale è dapprima la storia del monastero, a partire dal XIII secolo appare anche la città di San Gallo, che riuscì ad imporre la sua indipendenza e la Riforma.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, un autografo, comprende la descrizione storico-topografica del «Turgöuw» rispettivamente della Svizzera orientale (pp. 1-3) e dell'«Oberbodensee» (pp. 201-227), ovvero i villaggi e le zone della riva settentrionale (da Bregenz a Überlingen) e meridionale (da Rheineck a Kreuzlingen), oltre a una panoramica storica dell'evoluzione del sistema monastico, delle istituzioni ecclesiastiche e del loro processo di decadenza (pp. 3-138), una storia di san Gallo e del monastero di San Gallo (pp. 138-193) e la storia degli imperatori romani da Giulio Cesare a Caligola (pp. 229-323).
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, un autografo, comprende vari scritti sullo stile di vita monastica e sul monachesimo nel passato e nel presente. Ci sono traduzioni di lettere di san Girolamo e di sermoni di Bernardo di Chiaravalle. Si tratta di strumenti di argomentazione per le dispute con i sostenitori dei monasteri maschili e femminili.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, vergato nel tardo XV secolo, contiene il racconto cronachistico, opera di diversi autori, della storia dell'epoca altomedievale e medievale del monastero di S. Gallo ed alcune Quaestiones teologiche. Precede il racconto la lista degli abati, dall'abate fondatore Otmar fino a Berchtold von Falkenstein (1244-1272); alla fine è stata aggiunta una seconda lista che continua fino al 1503.
Online dal: 22.03.2017
Il voluminoso volume composito riunisce il Casus Sancti Galli, la storia del monastero di S. Gallo in epoca altomedievale e medievale, e 50 vite di santi di diversa lunghezza, tra le quali quelle dei santi sangallesi Gallo, Otmar e Wiborada. È stato allestito negli anni '50 del 1400 quando i rapporti tra il monastero e la città di S. Gallo si chiarirono ed il monastero intraprese delle vaste riforme.
Online dal: 22.03.2017
Questa cronaca della Riforma, un autografo illustrato con numerose xilografie, comprende sette ‘libri’: il primo libro tratta di Cristo e del Papa e Kessler racconta come era la vecchia chiesa. Nel secondo libro egli descrive l’avvento di Lutero e della nuova religione. I libri dal III al VII raccontano in dettaglio l'inizio e il corso della Riforma a San Gallo e nell'area del principato abbaziale adiacente, nella Confederazione Svizzera e nell'Impero tedesco. In termini di ampiezza e di dettagli, gli avvenimenti di San Gallo e della Svizzera orientale occupano la parte più importante. I meriti di Vadiano sono più volte ricordati e lodati. Kessler chiamò la sua opera «Sabbata» perché l'aveva scritta «an den Sabbaten, das sind an den Fyrtagen und Fyrabendstunden».
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto composito VadSlg Ms. 292 comprende tre unità realizzate indipendentemente l'una dall'altra, quindi rilegate insieme a San Gallo intorno al 1460. La prima unità corrisponde a un salterio del IX secolo, non si sa se prodotto a San Gallo. La seconda comprende un innario del XII secolo: una miniatura di dedica rappresenta il copista Eberhard nell’atto di porgere il suo volume a Gallo, mentre papa Gregorio, seduto al pulpito, annota i canti che lo Santo Spirito, sotto le sembianze di una colomba, gli sussurra all’orecchio. La terza sezione comprende un frammento con alcuni prologhi al salterio.
Online dal: 20.05.2009
Questi frammenti tardo-antichi sono tra le più antiche copie esistenti della «Vulgata», ossia la versione latina dei Vangeli riveduta da Girolamo († 420). Il codice è stato probabilmente prodotto nell'Italia del nord quando Girolamo era ancora in vita, ed è pervenuto in seguito, nell’alto medioevo, all’abbazia di San Gallo. In occasione della riorganizzazione della biblioteca avvenuta intorno al 1460, tali fogli sono stati incollati al dorso e alla parte interna del piatto, diventando parte della nuova legatura del VadSlg Ms. 292.
Online dal: 20.05.2009
Evangelario dal formato inconsueto, quasi quadrato, trascritto e corredato di iniziali a piena pagina nell’abbazia di San Gallo verso la fine del IX secolo. Altrettanto inconsueta è la legatura, originariamente rivestita con un brillante broccato di seta rosso, giallo e verde; residui di questo materiale si sono conservati nella parte interna del piatto. Il volume è stato annotato da Eccardo IV nel corso dell'XI secolo; di sua mano sono anche i versi che compaiono alla fine.
Online dal: 20.05.2009
Di piccolo formato, questo manoscritto dell’XI sec. riunisce un calendario, un graduale con neumi con i canti per la messa ed un sacramentario con le preghiere della messa. E’ stato probabilmente scritto nel monastero di S. Gallo; nel tardo medioevo venne utilizzato nella cappella dedicata ai SS. Pietro e Paolo a Rotmonten presso S. Gallo. Ha subito l’asportazione di numerose pagine intere e parti di fogli con iniziali.
Online dal: 21.12.2010
Nelle opere De arithmetica e De institutione musica Boezio trasmise ai medievali la matematica greca e la teoria della musica. Databile al XII secolo, tale codice presenta miniature schematiche policromatiche, realizzate con particolare cura.
Online dal: 20.05.2009
Realizzato a Firenze nel 1410, tale codice è tra i primi composti in minuscola umanistica ed è probabilmente copia diretta del modello scritto da Poggio Bracciolini, creatore di questa scrittura. Secondo Berthold Louis Ulmans, è «perhaps the best example of humanistic writing during the first decade of the fifteenth century - except Poggio's».
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto di Rudolf von Ems riconducibile alla stessa area di Zurigo ove fu prodotto il «Codex Manesse» (Manessische Liederhandschrift). Costituisce uno degli esempi più compiuti della decorazione libraria sviluppatasi in Germania meridionale nel periodo intorno al 1300. Si vedano, ad esempio, le straordinarie miniature che illustrano la «Cronaca del mondo» di Rudolf von Ems e il poema epico che Stricker dedicò a Carlomagno e alla sua campagna militare in Spagna.
Online dal: 20.05.2009
Secondo di una serie di tre volumi di un'edizione di Livio realizzata a Paova negli anni 1442-1443 a Padova. È di particolare interesse perché il suo modello testuale è assai rinomato: si tratta del manoscritto di Livio di Sicco Polentone (1375/76-1446), cancelliere di Padova, oggi Holkham Hall Library, MS 349. Codice trascritto in una semi-gotica estremamente regolare, arricchita con raffinate iniziali a bianchi girari.
Online dal: 20.05.2009
Il manoscritto del sec. X contiene le opere di Orazio. E' organizzato in modo tale che accanto ai racconti rimanga molto spazio per le glosse marginali. Queste sono - per la maggior parte insieme a delle glosse interlineari - inserite con un altro inchiostro rispetto a quello del testo principale, da vari mani. La localizzazione del manoscritto è incerta. L'unica glossa in tedesco antico dovrebbe essere stata aggiunta in Franconia. La presenza del manoscritto è attestata a S. Gallo per la prima volta nella metà del XVII secolo.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto composito poco appariscente, risultante dall’aggregazione di sei opere di origine e contenuto diversi, realizzata sotto gli auspici del bibliotecario di San Gallo intorno al 1460. Le singole parti, indipendenti l’una dall’altra, risalgono al IX o al X secolo. Alcune mancano dell'inizio, della fine o di entrambi. Ciò nonostante, il codice ha suscitato interesse da subito per i testi che alcune sue sezioni trasmettono. È l’unico testimone alto-medievale della cronaca dei Longobardi di Andrea di Bergamo e della «Vita» del santo irlandese Findan . L’“Admonitio ad filium“ del Padre della Chiesa greco Basilio e la „Visio Pauli“, una visione ultraterrena del primo cristianesimo, sono tra i più antichi testimoni nella trasmissione dei testi.
Online dal: 20.05.2009
Cartulario contenente l’atto di fondazione dell’abbazia premonstratense di Weissenau, nei pressi di Ravensburg. Papi, imperatori, re, principi, duchi, vescovi e vicari ivi menzionati sono ritratti nei margini con le insegne del loro ufficio. Precede il cartolario una storia della fondazione dell’abbazia; un registro tributario e altri documenti vi sono annessi in appendice.
Online dal: 20.05.2009
Questo piccolo mahzor di rito romano è stato copiato in Italia nel corso del XIV sec. La prima parte contiene delle preghiere abbreviate per le feste dell’anno liturgico ebraico (Pessah, Shavuot, Rosh ha-Shanah, Yom Kippur, Sukkot, Shemini Atseret), e la seconda contiene numerosi poemi liturgici che accompagnano le preghiere. Viste le dimensioni, questo rituale di preghiera sembra destinato all’uso personale, forse addirittura di una donna, visto che una parola che si trova nel vidui (confessione) posta alla fine delle preghiere del pomeriggio del Yom Kippur, termina con un suffisso femminile.
Online dal: 13.06.2019
Il libro d'ore proviene dall’atelier del Maestro dei racemi dorati, che probabilmente era stabilito a Bruges ed era specializzato nella produzione di libri d'ore. Probabilmente è stato commissionato nelle Fiandre a metà del XV secolo. Contrariamente alla consueta sequenza dei testi, questo libro d’ore presenta l'ufficio della Vergine Maria dopo quello della Croce e dello Spirito Santo. Al momento della rilegatura è stata inserita una serie di iniziali ritagliate e istoriate che riprendono i temi delle miniature. Nel 1615 il libro d’ore fu donato alla biblioteca cittadina dal mercante bibliofilo sangallese Jakob Studer.
Online dal: 10.12.2020