Descrizione del progetto: Il costante sostegno del programma «Informazione scientifica» di swissuniversities rende possibile la stabilizzazione e la trasformazione da un progetto ad un servizio stabile. In seguito dovrà essere migliorata ulteriormente l'infrastruttura tecnica. Questo ulteriore sviluppo si rende necessario per poter sostenere i sostanziali sviluppi tecnici dei prossimi anni nel campo della interoperabilità. Infine vengono avviati nuovi progetti parziali per pubblicare online, entro il 2020, i manoscritti svizzeri più ricerca dal punto di vista attuale della ricerca.
Tutte le biblioteche e collezioni
Basel, Universitätsbibliothek, M III 5
Carta · 130 pp. · 21 x 16 cm · XVII secolo (prima del 1682)
Avicenna, Manẓūma fī ăṭ-ṭibb
Poema didattico in arabo di Avicenna (m. 1037) sull'arte della guarigione. Il manoscritto è stato scritto nel XVII secolo su carta di provenienza europea ed è stato donato alla biblioteca universitaria nel 1682 da Konrad Harber. L'Urǧūza (o Manẓūma) fī ṭ-ṭibb è il contributo più importante dello studioso universale persiano alla medicina dopo il canone. Nel 1284 Armengaud Blaise lo tradusse in latino a Montpellier con il titolo Cantica; una versione rivista della traduzione ad opera di Andrea Alpago fu stampata a Venezia nel 1527. (wur)
Carta · 18 ff. · 26 x 17 cm · Rabīʿ II 952 h. [= giugno-luglio 1545]
al-Kalimāt aṭ-ṭayyibāt al-ʿaliyya / ʿAlī Ibn Abī Ṭālib
Nota raccolta di detti di saggezza attribuiti al califfo ʿAlī Ibn Abī Ṭālib (morto 661). Ogni detto arabo è seguito da una traduzione in persiano in versi Maṯnawī nel metro Ramal. Le frasi sono anche conosciute come Ṣad kalima o Miʾat kalima e sono state tradotte in persiano più volte. In questa versione il traduttore non è menzionato. La copia è stata realizzata da un noto calligrafo di Shiraz, Ḥusayn al-Faḫḫār, e completata nel mese di Rabīʿ II 952 h. (= giugno-luglio 1545). Il manoscritto proviene dall'eredità dello studioso di islamistica e specialista di turcologia Rudolf Tschudi (1884-1960). (wur)
Carta · 31 ff. · 27.5 x 18 cm · Herat · metà Šaʿbān 871 e. [= fine marzo 1467]
Nasabnāma
Il manoscritto arabo persiano, scritto a Herat da ʿAbdallāh al-Harawī e completato a metà Šaʿbān 871 e. [= fine marzo 1467] contiene dati genealogici sul profeta Maometto, sui suoi discendenti e su personaggi della successiva storia dell'oriente del mondo islamico e dell'Asia centrale, tra cui il Khan del Paese dei Mongoli, Tughluq Timur († 1363). Quale committente viene indicato Sayyid Ǧalāladdīn Mazīd Bahādur, che presumibilmente apparteneva al ceto elevato locale. Vi sono inserite citazioni del Corano, preghiere e poesie; un allegato elenca le date esatte della morte di tre persone che potrebbero essere morte nel 869, e che probabilmente appartenevano alla cerchia del committente. L'ornamentazione del libro del manoscritto non è completa, come si può vedere dalla rosetta parzialmente eseguita (3r) e dall'albero genealogico mancante (26v). Di proprietà di Rudolf Tschudi (1884-1960). (wur)
Carta · 14 ff. · 18 x 11.5 cm · prima metà del XVIII sec. (al più tardi 1746)
Awrād-i šarīfa
Raccolta di preghiere in forma di litanie (awrād), attribuite ad un certo Šayḫ Wafāʾ. Il manoscritto deve essere stato completato prima del 1746, poiché in quell'anno fu consegnato a una fondazione religiosa da Bašīr Āġā, dignitario della corte osmana. L'autore non può essere chiaramente identificato, dal momento che diverse persone sono conosciute come Šayḫ Wafāʾ. Il manoscritto appartiene probabilmente al contesto del misticismo islamico (Sufismo), che all'epoca era saldamente radicato come istituzione nella società ottomano-turca. Proviene dalla collezione dello studioso di islamistica e specialista di turcologia Rudolf Tschudi (1884-1960). (wur)
Pergamena · 302 ff. · 22 x 16 cm · 20. Ǧumādā II 1165 h. [= 05.05.1752]
Velāyet-i Ḫāksār Ḥācı Bektāş Velī
Biografia leggendaria del fondatore dell'ordine Bektāşī, Ḥāǧǧī Bektāş Velī da Khorasan (Iran orientale/Afghanistan), redatta in lingua turca ottomana. Il manoscritto è stato scritto da ʿAbdallāh Ibn Aḥmad el-Merzīfōnī e completato il 20. Ǧumādā II 1165 h. [= 5 maggio 1752]. Apparteneva alla collezione di manoscritti orientali dello studioso di islamistica e specialista di turcologia Rudolf Tschudi (1884-1960) e da questa venne in possesso della Biblioteca Universitaria di Basilea. (wur)
Pergamena · 1 f. · 39.5 x 26.5 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Foglio dal volume sesto (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Chuniberti, della Vita s. Trudonis e della Vita s. Severini, e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati. (stb)
Carta · 10 ff. · ca. 19.5 x 12.5 cm · area linguistica alemannica · metà del XIV sec.
Nibelungenlied (frammento)
I cinque doppi fogli con frammenti dal canto dei Nibelunghi provengono da un manoscritto della metà del XIV secolo e si sono conservati perché reimpiegati quali legature di libri. Scoperti nel 1866 da un sacerdote di Fanas/Prättigau, finirono a Basilea nelle mani del filologo Wilhelm Wackernagel; oggi si conservano nella biblioteca dell'Università di Basilea. I fogli sobriamente rubricati, con occasionali disegni a penna rosso-marrone (soprattutto sotto forma di draghi e creature simili a draghi) decorano i margini dei fogli. (flr)
Pergamena · 2 ff. · 30 x 26-26.5 cm · area dell'Oberrhein (?) · secondo quarto del IX secolo
Rotolo di Basilea
I testi su cui si basa il rotolo di Basilea sono stati scritti su incarico di Carlo Magno in Terra Santa. La copia, di poco più tarda, potrebbe essere stata fatta nella zona dell'Alto Reno e rappresenta l'unico testimone. Oltre al contenuto dei testi, è stata tramandata anche la loro forma originale di rotolo. Michael McCormick suppone, nella sua vasta indagine del 2011, un uso amministrativo presso la corte di Ludovico il Pio o Ludovico il Germanico. Non è chiaro come i frammenti siano arrivati alla Biblioteca universitaria di Basilea. Nel secondo terzo del XIX secolo il bibliotecario Franz Dorotheus Gerlach li separò dalla copertina di un volume non identificato. (stu)
Pergamena · 1 f. · 42 x 24.5 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Foglio proveniente dal volume sesto (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il volume contiene parti della Vita s. Silvestri e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 33.5 x 29 + 28.5 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (calendario del mese di giugno, introduzione redazionale e indici dei mesi di maggio e giugno). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Parte inferiore di un foglio dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Symeonis di Eberwin di Treviri e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 16-25 x 29.5 + (5+23) cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifoglio proveniente dal sesto volume (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (calendario del mese di dicembre). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati. (stb)
Pergamena · 1 f. · 16-25 x 29.5 + (5+23) cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Foglio proveniente dal sesto volume (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (una introduzione redazionale e un indice del contenuto dei mesi novembre e dicembre). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati. (stb)
Pergamena · 4 ff. · 31 x 22.5-23 cm · Lorsch · inizio del sec. IX
Oribasio Latino (frammenti)
Due singoli bifogli con diversi estratti da opere del medico greco Oribasio Latino (IV secolo). I frammenti appartennero probabilmente in origine ad un medesimo codice del monastero di Lorsch. Risalgono all'inizio del sec. IX e furono utilizzati nella certosa di Basilea quali rilegature nel sec. XVI. (stu)
Foglio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della vita di s. Atanasio e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 41 x 29 + 30 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Waldeberti di Azzone di Montier-en-Der e la Vita s. Macharii heremitae e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 36.5 x 30.5 + 29.5 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifoglio mutilo proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della vita di Bonifacio di Otlo di S. Emmeram e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 32 x 24.5 + 24.5 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifolio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Passio sanctorum Nerei et Achillei così come la Vita s. Maximi di Lupo di Ferrières e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel(1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 41 x 21 + 22 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifolio mutilo proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Vita s. Willehelmi confessoris (in una versione inedita in questa forma), così come la Vita s. Germani episcopi e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)
Pergamena · 2 ff. · 42 x 29 + 29 cm · Fulda · ca. 1156
Legendario fuldense
Bifoglio proveniente dal terzo volume (maggio-giugno) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti della Passio s. Albani di Goswino di Magonza e si deve probabilmente alla mano di Eberhard di Fulda. Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Altri frammenti del terzo volume si trovano a Basilea, Soletta e Norimberga. Essi dimostrano che questo, così come almeno il sesto volume (novembre-dicembre) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove apparentemente entrambi furono usati come maculatura intorno al 1580. (stb)