St. Gallen, Stiftsbibliothek
La Biblioteca del monastero di San Gallo è una delle più antiche biblioteche monastiche del mondo, nonché la parte più importante del patrimonio mondiale dell’UNESCO dell'area abbaziale di San Gallo. Il suo prezioso fondo mostra lo sviluppo della cultura europea e documenta l'attività culturale del monastero di San Gallo dal VII secolo fino alla soppressione dell'abbazia, avvenuta nel 1805. Il cuore della biblioteca è costituito dalla collezione di manoscritti, con il suo straordinario corpus di manoscritti carolingi-ottoniani (dall’VIII fino all’XI secolo), una significativa collezione di incunaboli e un fondo crescente di opere a stampa dal XVI secolo fino ad oggi. Il progetto e-codices è stato co-fondato dalla biblioteca del monastero di San Gallo. Con la sua celebre sala barocca, nella quale vengono allestite mostre temporanee, la biblioteca del monastero di San Gallo è tra i più visitati musei della Svizzera.
Codice miscellaneo sangallese. Contiene una copia del più antico catalogo della biblioteca dell’Abbazia (seconda metà del IX secolo), seguita dai registri sangallesi delle accessioni librarie per il IX secolo (un registro dei libri acquistati nel periodo compreso tra l’abbaziato di Grimaldo e quello di Hartmut; uno dei volumi dei quali Hartmut commissionò la trascrizione; uno della biblioteca privata di Grimaldo). La seconda sezione del codice contiene opere di Alcuino di York († 804), tra cui l’epistola ad Arno, arcivescovo di Salisburgo (802), il trattato sulla penitenza e sulla confessione dei peccati (redatto sotto forma di lettera indirizzata agli studenti del monastero di San Martino, a Tours), il commento ai salmi penitenziali.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione del testo scolastico De grammatica di Alcuino di York († 804), composto come un dialogo tra due studenti, Saxo e Franco. Questa trascrizione fu allestita durante la prima metà del IX secolo nel convento di San Martino a Tours e giunse a San Gallo già durante il IX secolo.
Online dal: 31.07.2009
Copiato a S. Gallo da un unico copista, questo manoscritto dell'inizio del X secolo contiene I Synonima di Isidoro di Siviglia, il cosiddetto corpus dello Pseudo-Sisberto di Toledo, il De fide di Fulgenzio di Ruspe e una significativa collezione dei trattati di teologia di Alcuino, seguiti da una piccola selezione delle Scintillae (acc) di Defensor di Ligugé.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto di scuola proveniente dal monastero di San Gallo, databile alla seconda metà del IX secolo. Contiene il De dialectica di Alcuino, estratti da opere di Cassiodoro e Agostino, glossari e spiegazioni della Bibbia e di termini grammaticali e, al foglio 52, il celebre trattato sangallese Isruna, con alfabeto runico.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta importante da un punto di vista storico-testuale di 66 lettere di Alcuino di York († 804); prodotta all’inizio del IX secolo nel monastero di S. Martino a Tours, entrò a far parte di lì a poco delle acquisizioni dell’abbazia di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito del sec. IX, probabilmente realizzato a Tours. Contiene diverse opere teologiche di Alcuini di Yorkk (intorno al 730-804): De virtutibus et vitiis; De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem. Inoltre nel manoscritto si trovano l’Epitaphium Alcuini (carm. 123) e il Carmen 112 Dum sedeas laetus di Alcuino, tramandato in questo unico codice (una iscrizione per una chiesa abbaziale non meglio determinata). A p. 245 si legge una corta notizia a carattere storico riguardante la Divisio Regnorum di Carlo Magno dell’806. Questa notizia è della stessa mano che ha scritto il Carmen 112 di Alcuino e contiene una indicazione riguardante la data della stesura: Anno dcccvi ab incarnatione domini indictione xiiii anno xxxviii regnante karolo imperatore viii idus februarii die veneris divisum est regnum illius iter filiis suis quantum unusquis post illum habet et ego alia die hoc opus perfeci. A p. 247 si trova, quale prova di penna l’antifona Quid vobis videtur de Christo? Cuius filius est? (Hesbert, Corpus antiphonalium officii, Nr. 4533), le cui prima quattro parole presentano dei neumi.
Online dal: 20.12.2012
Questo manoscritto della seconda metà del sec. IX potrebbe essere stata realizzata a S. Gallo. Contiene le seguenti opere: Poetae scholastici XII (incompleto); Symphosius, Enigmata; Columbano, Versus ad Hunaldum, ad Sethum, ad Fetolium; Claudiano, Giganthomachia; Alcuino di York, De dialectica; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 224-236).
Online dal: 20.12.2012
L’opera dello Pseudo-Agostino Categoriae decem ex Aristotele decerptae reca nel manoscritto il titolo Cathegoriae Aristotelis ab Augustino translatae ad filium suum Adeodatum. La precedono un frammento dal Libro 1 del Periphyseon di Giovanni Scoto Erigena (sulle Categorie) e dei versi di Alcuino di York a Carlo Magno. Il manoscritto, della metà del sec. IX e la cui provenienza non è certa, venne redatto fin dall’inizio per ricevere delle glosse; la larga colonna centrale con il testo è circondata da glosse marginali, a cui si aggiungono delle glosse interlineari.
Online dal: 20.12.2012
Codice realizzato probabilmente nell’impero franco occidentale, forse a Tours nel primo terzo del sec. IX, contenente una copia dell’interpretazione di Alcuino di York (intorno al 730-804) del Vangelo di Giovanni. La carta di guardia iniziale mostra tracce di una pagina del Vergilius Sangallensis (Cod. Sang. 1394).
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (pp. 1-149 e 150-279). La prima parte risale alla seconda metà del sec. IX, la seconda alla metà del sec. IX. Il codice era di proprietà personale dell’abate di S. Gallo Grimald (841-872), ma probabilmente non è stato scritto a S. Gallo ma, almeno in parte, in uno scriptorium della Germania meridionale. Contiene diverse opere di Alcuino di York (intorno al 730-804): De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 210-217); De Dialectica (con un diagramma alla p. 270). Contiene inoltre estratti (cap. 2-11) dal De perfectione iustitiae hominis del Padre della Chiesa Agostino (nel codice con il titolo Adnotatio interrogationum caelesti pelagiani et responsionum sancti augustini). A p. 148 si trova, come prova di penna del sec. XIII, l’alleluia Conversus Iesus ad mariam dixit ei fides tua te salvum fecit vade in pace (con neumi), a p. 218 (XI/XII sec.) l’antifona Conspicit in celis mens prudens Ezechielis (con neumi) così come il responsorio Martir sancta dei quae flagrans igne fidei (senza neumi). A p. 271 è incisa con uno stilo la figura di un uomo con spada e scudo; una figura quasi identica si trova anche nel Cod. Sang. 175, p. 356 (qui come disegno a penna).
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo contenente copie del penitenziale di Aligerio di Cambrai, un penitenziale pseudo-romano, altri brevi testi e una copia del trattato morale “De duodecim abusivis saeculi”, un tempo attribuito, tra gli altri, al Padre della Chiesa Cipriano. Copia di alta qualità artistica, trascritta nello scrittorio di San Gallo e parte della biblioteca personale dell’abate Grimaldo, che la offrì in dono all’abbazia di San Gallo.
Online dal: 23.12.2008
Copia disadorna, ma importante dal punto di vista del testo, dell'opera De ecclesiasticis officiis libri IV (denominata anche Liber officialis) del liturgista ed arcivescovo Amalario di Metz († intorno all'850), scritta probabilmente all'epoca del vice-abate e abate Hartmut (872-883) nel monastero di S. Gallo. Il manoscritto presenta, tra il libro 3 ed il libro 4, aggiunte alle pagine 349-361, cinque lettere di Alamario di Metz a diversi destinatari.
Online dal: 20.12.2012
Trascrizione della prima parte dell’opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Copia realizzata nella seconda metà del IX secolo nel monastero di San Gallo, con numerose glosse del monaco Eccardo IV (980-1060 circa) aggiunte nel sec. XI. Il codice contiene i commentari alla Lettera di Paolo ai Romani.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell’opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Realizzata a San Gallo durante l’abbaziato di Hartmut (872-883), con numerose glosse del monaco sangallese Eccardo IV (980-1060 circa). Il volume comprende i commentari alle due Lettere di Paolo ai Tessalonicesi, alle due Lettere a Timoteo e alla Lettera agli Ebrei.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell’opera Collectanea ex Augustino in epistolas Pauli, compilazione che Floro di Lione († circa 860) realizzò utilizzando opere dei Padri della Chiesa (soprattutto Agostino). Realizzata a San Gallo durante l’abbaziato di Hartmut (872-883), con numerose glosse del monaco sangallese Eccardo IV (980-1060 circa). Codice tuttora conservato nella rilegatura originale del periodo carolingio; tramanda i commentari alle due Lettere di Paolo ai Corinzi.
Online dal: 09.12.2008
Copia dei libri XIII-XX dei Commentari di Rabano Mauro († 856) al libro veterotestamentario di Geremia (Expositio super Jeremiam prophetam libri viginti), realizzata a San Gallo nella metà del IX secolo.
Online dal: 09.12.2008
Copia del commento di Rabano Mauro al Pentateuco (i cinque primi libri dell’Antico Testamento: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio; detto anche "I cinque libri di Mosè"), trascritta nel IX secolo nell’abbazia di San Gallo. In chiusura, una nota dello scriba: «Accipe nunc demum scripturam...»
Online dal: 23.12.2008
Copia del commento di Rabano Mauro ai due Libri dei Re, accuratamente realizzata nel monastero sangallese intorno agli anni 920/925.
Online dal: 12.12.2006
Copia del commento di Rabano Mauro ai libri veterotestamentarii III-IV dei Re, trascritta nell’abbazia di San Gallo nel primo quarto del X secolo.
Online dal: 23.12.2008
Copia dell’opera De institutione clericorum (Sull’istruzione dei chierici) di Rabano Mauro, trascritta verso l’anno 850 nell’abbazia di Saint-Emmeram, a Regensburg, e probabilmente giunta a San Gallo durante l’abbaziato di Grimaldo (841-872), che fu anche il primo cappellano di Ludovico il Germanico. Il manoscritto contiene anche una lettera del 789 di Carlomagno ad Alcuino e il Canone 145 del Concilio di Aquisgrana dell’anno 816.
Online dal: 23.12.2008
Il codice contiene l’opera principale di Anselmo di Canterbury Cur deus homo, infine la Praefatio (p. 3), un indice dei capitoli (pp. 3–5) e la Commendatio operis ad Urbanum papam II (pp. 5–6).
Online dal: 04.10.2018
Composto da una parte in pergamena (pp. 1-74) e una in carta (pp. 75-98), il manoscritto del XIV secolo riunisce tre testi diversi. Il Compendium moralitatum (1320-1322) del domenicano Jacopo da Losanna è costruito come un dizionario che comprende le voci da A[bicit mundus...] (p. 1a) a Y[pocrita] (p. 36b). Segue il Symbolum magistri domini Bonae Venturae, come indicato nella rubrica (p. 37), che è in realtà un testo attribuito al domenicano Aldobrandino di Tuscanella, copiato da una mano diversa dal testo precedente (pp. 37a-72a). La parte cartacea presenta estratti dalle Questiones de prologo quarti sententiarum (pp. 75a-98a) del carmelitano inglese Johannes Baconthorp (1290 circa-1348) [https://drcs.zahnd.be/oid/100499]. I nervi e fili della legatura all'interno del dorso del libro (dopo p. 98) mostrano che un'altra parte del manoscritto, che vi era originariamente rilegata, è stata rimossa. Sulle controguardie sono incollati frammenti di testi canonici del XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (prima parte: pp. 1-198; seconda parte: pp. 199-210), scritti da varie mani. Almeno la prima parte, più antica, è probabilmente stata scritta a S. Gallo. Vi sono contenuti diversi glossari (sia latino-latino che latino-alto tedesco antico) della Bibbia, dei testi agiografici (Abdias, Historica Apostolica; Sulpicio Severo, Vita S. Martini), opere grammaticali (Prisciano, Institutio de arte grammatica; Donato, Ars grammatica) ed opere di autori cristiani (Prudenzio, Sedulio, Sedulio Scoto De greca), e inoltre glossari di piante medicinali, uno scritto di medicina ed un trattato astronomico incompleto.
Online dal: 20.12.2012
Glossario biblico latino-latino (i termini latini sono spiegati in latino), scritto in una minuscola carolina verso l'anno 900, probabilmente nell'abbazia di San Gallo. Comprende numerose prove di penna all'inizio e alla fine del glossario.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo, realizzato verso il 900 nell'abbazia di San Gallo, comprendente due glossari biblici, un glossario dei Salmi come pure delle spiegazioni di nomi ebraici e greci.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito in tre parti contenente testi del IX secolo: (1) canoni dell'assemblea della diocesi di Magonza sotto Rabano Mauro, (2) un glossario biblico, (3) una trascrizione dei Synonyma di Isidoro di Siviglia. La prima parte fu realizzata a Magonza (verso l'anno 850), le altre due parti all'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Il volume è costituito da due manoscritti più o meno della stessa epoca. Il primo codice raccoglie alle pp. 3-94 delle glosse alla Genesi e al Levitico e attinge tra gli altri, oltre a fonti patristiche come le opere di Gregorio Magno o Agostino, al commento al Levitico di Esichio di Gerusalemme. Il secondo codice comprende alle pp. 95-279 un commento anonimo a Matteo. Alcune iniziali sono di vari colori, per es. p. 278 e p. 279. Sull’ultima pagina (p. 280), rimasta bianca, nel XIV sec. è stato aggiunto un indice del contenuto.
Online dal: 04.10.2018
Raggruppamento di glossari di diverso tipo: glossari biblici, glossari dei testi dei Padri della Chiesa (come per esempio della lettera di Gerolamo a Marcella o delle omelie ai Vangeli di papa Gregorio Magno). Alla parola latina dei rispettivi testi fa seguito una spiegazione in latino o una traduzione in volgare (alemannico). Inoltre il manoscritto contiene anche glossari tecnici (per es. dei Canoni, degli uccelli, pesci, della medicina, dei rapporti di parentela). I glossari, tra i più antichi testimoni della lingua tedesca, sono stati compilati da vari monaci del monastero di S. Gallo nella seconda metà del sec. IX. I fogli di pergamena della prima metà del manoscritto sono in gran parte rovinati nel margine superiore.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto contiene il commento di Anselmo di Laon († 1117) ai Salmi (autore secondo Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 1357; altrove il testo è attribuito a un Haimo). Alle pp. 245-253 si trova un commento alla piccola dossologia e ai Cantici dell'Antico Testamento per le Laudi, anch'esso di Anselmo o del suo allievo Gilberto di Poitiers († 1155) (Stegmüller, RB 1357, 1 o 2530). Alcune pagine contengono lunghe glosse marginali. La decorazione del libro si limita a lombarde rosse di due o tre righe e a una scarsa rubricatura. A p. 254 si trova il timbro della biblioteca dell’epoca dell’abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto, vergato da una sola mano (p. 236: due esametri con il nome del copista Cuonradus), contiene principalmente sermoni per l’intero anno liturgico (pp. 1-236: sermones de tempore, pp. 239–285: sermones de sanctis). Da p. 287 sono inclusi alcuni capitoli dal Liber miraculorum di Herbert di Clairvaux († ca. 1198). La decorazione si limita a lombarde rosse di tre linee.
Online dal: 14.12.2022
Copia del commento all'Apocalisse di un certo Berengaudus o Bellengarius, vergato da numerose diverse mani. L'autore è probabilmente Berengaudus, un monaco dell'abbazia di Ferrières, che intorno all'890 compì i suoi studi ad Auxerre e che viene ricordato in una lettera da Lupo di Ferrières, ma del quale non si hanno altre informazioni. Il manoscritto, di formato minore, contiene da 33 a 64 righe per pagina.
Online dal: 22.03.2018
Il sottile manoscritto contiene il commento all'Apocalisse di Anselmo di Laon, morto nel 1117 (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 1371). Tranne una lombarda rossa di quattro righe all'inizio del testo, il libro non presenta alcuna decorazione. A p. 50 si trova il timbro della biblioteca dell’epoca dell’abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 14.12.2022
Copia di un anonimo commento ai libri 1 e 2 di Mosé. Il manoscritto è stato realizzato nel sec. XI, verosimilmente nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011
Uno dei soli tre manoscritti superstiti della «Versione 1» (Stegmüller, Nr. 7212) di un commentario di Remigio di Auxerre (841-908) ai Salmi (Expositio in psalmos), scritto nel sec. XII nel monastero di S. Gallo. Gli altri due manoscritti si conservano nella Bibliothèque Municipale di Reims. Così come uno dei due codici di Reims, quello di S. Gallo contiene una copia del testo incompleta; il manoscritto si interrompe con il commento al salmo 114,6.
Online dal: 07.10.2013
Seconda parte del commento ai salmi Expositio super psalmos - Salmi da 77 a 150 - dell’erudito e abate di Reichenau Walafrid Strabo (808/09-849). Scritto nell’abbazia di S. Gallo intorno all’anno 1000.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, in una rilegatura dell'epoca dell'abate Ulrich Rösch (1463-1491), è composto da due parti. La prima (pp. 3-166), scritta probabilmente nella Germania meridionale verso la fine del XII secolo, contiene circa l'ultimo terzo del commento ai Salmi (sui Sal 109-150) di Pietro Lombardo († 1160). La seconda (pp. 167-308), scritta nel XIII secolo e forse a S. Gallo, contiene sermoni e trattati, per lo più di Bernardo di Chiaravalle († 1153). Oltre ad alcuni dei suoi grandi sermoni liturgici, la raccolta ne contiene anche alcuni non certamente autentici di Bernardo, nonché sei sermoni di Nicolao di Chiaravalle († dopo il 1175). I sermoni alle pp. 167-292 sono disposti secondo l'anno liturgico (de tempore e de sanctis). Un sermone tratto dai Sermones de diversis di Bernardo è qui assegnato alla festa di Gallo (pp. 268-270). Alle pp. 292-298 si trova la seconda parte del trattato De gradibus humilitatis et superbiae di Bernardo di Chiaravalle; alcuni capitoli, soprattutto il primo e l'ultimo, sono molto abbreviati. Le ultime pagine (pp. 298-308) contengono altri brevi sermoni e trattati che sono almeno in parte attribuibili a Bernardo.
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto cartaceo inizia con il commento ai salmi di Conradus di Soltau (pp. 3a-210a). Prima di diventare vescovo di Verden, Conradus di Soltau (circa 1350-1407) studiò all’università di Praga, dove divenne maestro e professore di teologia e poi rettore dell'università (1384/5). Le fonti principali del suo commento ai salmi sono Nicola di Lira e la Glossa ordinaria. Il resto del manoscritto contiene vari testi teologici: estratti dal salterio (pp. 212-216), dagli Articuli de Passione Christi (pp. 218-244), la prima pagina di un calendario (p. 348) e un estratto da un martirologio (pp. 350-354), i sermoni di Jacopo da Voragine per la Quaresima (pp. 368a-429b) e la Legenda s. Verena (pp. 464a-477b). Un gran numero di pagine bianche inframezza i vari testi di questo volume, che è stato copiato da più mani. L’ex-libris a p. 1: Dis Buch ist Anthoni Gaisberg si riferisce probabilmente ad Anton Gaisberg, padre di Franz (circa 1465-1529), abate di San Gallo (1504-1529). Fu forse grazie a quest'ultimo, grande appassionato e committente di manoscritti, che quest'opera entrò a far parte della biblioteca dell'Abbazia di San Gallo.
Online dal: 06.09.2023
Copia della prima parte della Expositio super psalmos di Walafrid Strabo (808/09-849) - Salmi da 1 a 76 - scritta nel sec. IX nell’abbazia di S. Gallo. Contiene inoltre due lettere di Gerolamo (lettera nr. 30 Ad Paulam e n. 28 Ad Marcellam).
Online dal: 21.12.2009
Copia incompleta del commento ai salmi di Pietro Lombardo (ai Salmi 80-150). Manca la prima metà (fascicoli 1-27). La decorazione del libro si limita a delle lettere iniziali rosse. Le iniziali previste nei punti di suddivisione del salterio (Salmi 101, 109) non sono state eseguite.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto composito latino risalente all'epoca tra il 1150 ed il 1250, scritto nella Germania meridionale, forse anche a S. Gallo. Il volume contiene (non del tutto complete) le prediche di Bernardo di Clairvaux al Cantico dei cantici veterotestamentario (Sermones super cantica canticorum), la storia della prima crociata di Roberto di Reims (Historia Hierosolimitana), l'opera De locis sanctis dell'erudito e santo Adomnán di Jona († 704), una Relatio sull'apostolo Tommaso così come dei brevi versi sulle parti delle ore canoniche (Versus de horis canonicis) e dei versi sulle dieci piaghe d'Egitto (Versus de plagis Aegyptii).
Online dal: 07.10.2013
Il manoscritto cartaceo contiene diversi testi copiati su due colonne da mani diverse nel corso dei secoli XIV e XV. Inizia con un martirologio (pp. 1a-80a), la cui trascrizione è datata 1434 e firmata dal copista Ulrich Aeppli, plebano di Sitterdorf in Turgovia (p. 80a). Almeno altri cinque manoscritti nella biblioteca abbaziale di S. Gallo sono interamente o in parte di sua mano (Cod. Sang. 327; Cod. Sang. 709; Cod. Sang. 786; Cod. Sang. 1078; Cod. Sang. 1076). Dopo alcune pagine bianche (pp. 81-95), una delle quali reca il timbro della biblioteca di S. Gallo all’epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (p. 81), segue una serie di testi più brevi copiati nel XIV secolo, tra cui dei sermoni (pp. 98a; 98b-100a), la copia di una lettera di papa Gregorio VII a Matilde di Canossa (pp. 100a-101b) e delle preghiere disposte secondo l'ordine dell'anno liturgico (pp. 102a-117b), ad eccezione della prima dedicata a s. Brendano (p. 101b). Questa raccolta contiene anche un notevole calendario che propone un regime alimentare in cui ogni mese dell'anno è associato al consumo di un pesce (p. 98a). Secondo il titolo di p. 120a, l'ultimo testo contiene le Quaestiones di s. Agostino (pp. 120a-141b).
Online dal: 20.12.2023
Esemplare completo del commento di Aimone di Auxerre (intorno all'810-865/875) al libro di Isaia. Il manoscritto ricevette una nuova rilegatura nel sec. XV ed è menzionato nel catalogo della biblioteca del 1461. Probabilmente si tratta di una copia del manoscritto di Reichenau, Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. Perg. LXV, anche questo databile al sec. XI.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto è composto da due parti. La prima, un po' più recente, risale all'inizio del XV secolo e contiene il Tractatus de officio missae di Bernardus de Parentis (pp. 3-178), comprendente capitulatio (p. 3-9), dedica (pp. 9-10), prologo (pp. 10-11) e collatio (pp. 11-12). Il testo vero e proprio inizia a p. 12. Le pp. 179-190 sono bianche. La seconda parte, più antica, risale al XIV secolo e contiene alle pp. 191-254 un commento anonimo a Isaia (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 8038; il testo si interrompe nel commento al cap. 21) e a p. 256 l'inizio del Tractatus moralis de oculo di Pietro di Limoges, incipit Si diligenter voluerimus in lege domini meditari. Anche questo testo si interrompe a metà di una frase. Il manoscritto è rilegato in una copertina di pergamena, il cui interno è rivestito di tessuto. All'interno della copertina anteriore il tessuto è stato rimosso per consentire la lettura del testo sulla pergamena: un documento in lingua tedesca (XIV secolo). Delle strisce, presumibilmente provenienti dallo stesso documento, fungono da rinforzi al centro di ogni fascicolo. A p. 268 si legge nel margine inferiore una nota di acquisto dell'anno 1422. Secondo la nota di possesso a p. 3, il manoscritto si conserva nell’abbazia di S. Gallo dal XV secolo. Alle pp. 3 e 178 si trovano i timbri dell’epoca dell’abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564).
Online dal: 20.12.2023
Il manoscritto cartaceo è composto da quattro unità codicologiche e risale (contrariamente a Scherrer) al XV secolo. La prima parte comprende i fogli bianchi A-F e presenta un’antica cartulazione 182-187 del XV secolo. La seconda parte (c. G e cc. 1-22) contiene dapprima, a c. Gv un lungo indice barrato e al di sotto uno più breve aggiornato, entrambi del XV secolo. Segue, alle cc. 1ra-22rb il sermone o trattato De passione domini, che nel manoscritto e nei cataloghi precedenti è stato attribuito a Heinrich von Langenstein, ma che in realtà potrebbe essere stato scritto da Heinrich Totting von Oyta († 1397). Sulla base delle annotazioni in rosso all'inizio e alla fine del trattato (c. 1ra, 22rb), è stato copiato su incarico del domenicano Conrad Bainli. La terza parte (cc. 23-81) tramanda un altro sermone o trattato De passione domini e fu scritto da un secondo copista il quale, secondo il colophon (c. 74va), eseguì la copia nel 1446, sempre per conto di Conrad Bainli. La quarta parte (cc. 82-129) contiene dapprima alle cc. 82ra-116ra l'Expositio dominicae passionis di Giordano di Quedlinburg. Secondo il colophon (c. 116ra), Conrad Bainli, uno dei due probabili scriba dell'Expositio, completò personalmente la trascrizione nel 1437. Seguono, alle cc. 117ra-123ra, estratti dai quattro Vangeli (concordanza evangelica sulla Passione?) di un altro scriba il quale, secondo il colophon (c. 123ra), ha realizzato la copia nel 1437, sempre per conto di Conrad Bainli. La legatura risale al XV secolo e presenta delle assi in legno riutilizzate.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto è stato realizzato tra la fine del XIV e poco dopo la metà del XV secolo. Una prima sezione (pp. 17-347) è stata scritta in gran parte da Johannes Schorand (eccetto le pp. 17-47) ed è datata al 1398 alle pp. 123, 303 e 347. Le pp. 348-412 sono vergate da diverse mani del XV secolo. L'ultima parte (pp. 413-538) è di mano del frate domenicano Cuonradus Bainli e riporta diverse date: 1455 (pp. 470, 475 e 488) e 1458 (p. 538). Il manoscritto contiene principalmente sermoni, ma anche altri testi, soprattutto teologici. Alle pp. 17-124 si trovano i Sermones super Pater noster di Godefridus Heriliacensis (da Erlach sul lago di Bienne), seguiti alle pp. 124-303 dai sermoni De tempore. L'explicit a p. 303 (Explicit Jacobus de Foragine) è fuorviante: solo alcuni sermoni sono di Jacopo da Varagine. Piuttosto, i primi 58 sermoni sono identici a una raccolta di prediche di un anonimo francescano, conservata a Oxford, Merton College, MS 236 (XV secolo) e denominata «Mendicus» dal suo incipit. A partire dall'undicesima domenica dopo Pentecoste, il Cod. Sang. 329 è un misto della raccolta di sermoni «Mendicus» e di altri aggiuntivi tratti dai Sermones de tempore di Jacopo da Varagine. A queste due raccolte di sermoni seguono alcuni testi più brevi: pp. 304-347 il Tractatus de symbolo fidei di Aldobrandino da Toscanella, alle pp. 348-353 un sermone sulla Pasqua tratto dalla Expositio evangeliorum dominicalium di Alberto da Padova (incipit Maria Magdalene et Maria Jacobi et Salome emerunt aromata ... Licet magna leticia sit rem desideratam invenire), alle pp. 355-357 delle norme di diritto canonico, alle pp. 358-360 il capitolo De sancto Petro apostolo dalla Legenda aurea di Jacope da Varagine e alle pp. 363-413 un Tractatus de amore dei, anime. Le pagine scritte da Cuonradus Bainli iniziano con il Commentarius in decem praecepta di Henricus de Frimaria (pp. 413-475, con un indice dettagliato alle pp. 470-475), seguito da un Sermo de sacramento corporis Christi (pp. 479-488) e da un testo intitolato Biblia virginis Marie (pp. 488-538, con un indice dettagliato alle pp. 488-491). Il codice presenta diverse foliazioni contemporanee. Il manoscritto era di proprietà di Johannes Lener e, dopo la sua morte, di Johannes Engler (cfr. le annotazioni di mano di Johannes Schorand alle pp. 124 e 347, corrette o aggiunte da una mano del XV secolo). Il volume si trovava nella biblioteca del monastero di S. Gallo al più tardi dalla metà del XVI secolo (p. 353 timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564).
Online dal: 20.12.2023
Contiene una versione dell’Ambrosiastro (commento dello pseudo-Ambrogio alle Lettere dell’apostolo Paolo) scritta nella seconda metà del sec. IX nell’abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Omiliario dell'erudito benedettino Aimone di Auxerre (Haimo Autissiodorensis; † intorno all'878). Manoscritto del sec. X/XI molto utilizzato, con notizie marginali del monaco sangallese Ekkehart IV e con dei fogli aggiunti nel XII/XIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto contiene il commento di Pietro Lombardo (1095/1100-1160) alle Lettere di Paolo (Collectanea in epistolas Pauli). Sull'etichetta del dorso e a p. 1/2 il testo è falsamente attribuito a Pietro di Tarantasia (più tardi papa Innocenzo V). Il codice è scritto su due colonne e presenta in una colonna, spesso molto stretta, il testo biblico, nell'altra, in righe alte la metà, il commento. Nel margine si leggono ad inchiostro rosso dei rimandi agli autori citati da Pietro Lombardo. All'inizio di ciascuna lettera si trovano due iniziali (per il testo biblico e per il commento) colorate su fondo d'oro (pp. 3, 5, 116, 202, 249, 287, 316, 334/335, 351, 371, 402, 409, 412). Queste presentano delle caratteristiche del cosiddetto «channel style», diffuso intorno al 1200 sulle due sponde del canale della Manica.
Online dal: 23.09.2014
Contrariamente a quanto ritenuto da Scherrer, il messale non risale al XIV secolo, ma alla prima metà del XV secolo. Oltre a un'immagine del canone a piena pagina (p. 179), la decorazione è costituita da un lato da iniziali filigranate (pp. 77b, 413a, 434a ecc.) e dall'altro da iniziali zoomorfe e istoriate, già disegnate ma non completate. Ad esempio, alla p. 12a, per il giorno di Natale vi è un'iniziale formata da un drago che contiene la scena della nascita di Cristo, e alla p. 92a, per la Dedicatio huius monasterii, un'iniziale con un uomo su un albero. Il messale tramanda numerose sequenze che meritano una particolare menzione. Secondo la nota di possesso a p. 1 Sanctorum Iohannis Baptiste et Evangeliste, almeno nel XVIII secolo il manoscritto era conservato nel monastero di S. Giovanni in Thurtal.
Online dal: 25.04.2023
Manoscritto liturgico miscellaneo, contenente testi e tavole computistiche, un breviario (con incipit di testi recitati e cantati per le Messe celebrate in occasione delle principali festività dei santi), un graduale con neumi e un sacramentario. Decorato con alcune miniature prodotte nel monastero di S. Gallo intorno all'anno 850. Nel mezzo, alla pagina 304, il «St. Galler Glauben und Beichte III», professione di fede in alto-tedesco antico.
Online dal: 24.05.2007